TORRE UNIPOLSAI DI MILANO, IL “NIDO VERTICALE” IN ACCIAIO ZINCATO A PORDENONE

Oltre mille tonnellate di acciaio lavorate nella Zincheria B&B di Bordignon Group, che ha sede principale nel Vicentino. L’amministratore delegato, Walter Bordignon: “Orgogliosi di aver partecipato a questo progetto. La zincatura a caldo sempre più al centro delle maxi opere”

 

La Torre UnipolSai è un grattacielo in costruzione nel quartiere di Porta Nuova all’incrocio tra via Melchiorre Gioia e via Fratelli Castiglioni. L’opera è sotto i riflettori da mesi, cambierà per sempre lo skyline di Milano. I lavori sono iniziati nel 2017 con le palificazioni delle fondamenta. La torre comprenderà 23 piani fuori terra e 3 piani interrati, una superficie totale di 33.000 metri quadrati e una altezza complessiva di 126 metri. Il grattacielo avrà una struttura a X, che ricorda un nido; i materiali utilizzati per la costruzione saranno vetro, legno e acciaio. 

Il rivestimento della struttura in acciaio è realizzato dall’azienda trevigiana Maeg costruzioni SpA. Ma per rendere perfetta ed eterna la struttura, si è deciso di zincare l’intera struttura reticolare esterna. Si tratta di 1.100 tonnellate di acciaio che sono state lavorate nello stabilimento di Montereale Valcellina (Pordenone) della Bordignon Group, la Zincheria B&B; i lavori sono stati possibili grazie ad una enorme vasca della lunghezza di 16 metri, larga un metro e mezzo e profonda 3,2 metri dove è stato possibile inserire i singoli pezzi della struttura in acciaio, che poi sono stati montati sul posto.

“Siamo orgogliosi di partecipare alla realizzazione di questa opera che rappresenta una delle strutture più all’avanguardia in Italia e in Europa”, dice Walter Bordignon, amministratore delegato di Bordignon Group. Il Gruppo, che ha sede principale a Rosà, nel Vicentino, fattura 39 milioni di euro e impiega quasi 300 persone capaci di zincare a caldo oltre 100 mila tonnellate all’anno grazie alla vasca di zincatura più grande d’Europa, costruita nel 2014 per megastrutture come ponti autostradali e ferroviari. 

“Noi abbiamo lavorato per realizzare la facciata continua della torre, proteggendo mediante zincatura a caldo l’involucro della costruzione in calcestruzzo, che somiglia come forma ad un nido di uccello: sarà poi la struttura che reggerà le vetrate”, spiega ancora Bordignon. “È una struttura in acciaio zincato a caldo, lavorato a griglia diagonale senza colonne di sostegno, un reticolo di elementi tubolari che sono stati saldati sul posto senza nessun bullone che, una volta concluso, sarà una sorta di pelle per l’edificio”.

Non è peraltro la prima volta che Bordignon Group incide sullo skyline di Milano. La torre Gioia 22, soprannominata «Scheggia di Vetro», è un grattacielo che nella propria anima strutturale avrà acciaio zincato nel Vicentino, un edificio noto per essere orientato al green con oltre seimila metri quadri di pannelli fotovoltaici e una riduzione dell’emissione di anidride carbonica di 2.260 tonnellate rispetto all’edificio precedente.

“E’ la conferma ulteriore che la zincatura a caldo è un sistema perfetto per creare opere eterne”, conclude Bordignon. “Per questo stiamo lavorando da anni per cambiare le norme e permetterne l’utilizzo anche sui ponti stradali e ferroviari, aumentando il loro ciclo di vita e minimizzando i disagi creati dalle interruzioni per lavori di manutenzione. Molto c’è ancora da fare, ma il futuro delle maxi opere è nella zincatura a caldo”.

 

LA STORIA DI BORDIGNON GROUP Fondata nel 1972 a Rosà, la Zincheria Valbrenta, che oggi fa parte del Bordignon Goup, si estende su un’area di 50 mila metri quadri, con una superficie coperta di 12.000. Nel 1993 il gruppo acquisisce la Zincheria Se.Ca di Ala in provincia di Trento (azienda galvanica attiva dal 1980). Nel 2005 viene fondata DMW Logistic Srl, azienda di trasporti funzionale alle attività aziendali che oggi si basa sul lavoro di sette mezzi. Nel 2012 viene fondata la Zincheria SA a Bucarest, in Romania: il nuovo stabilimento occupa un’area di 25 mila metri quadrati, di cui 5.200 dedicati alla linea di produzione. Nel 2020 è stata acquisita in Friuli Venezia Giulia Zincheria B&B, un’azienda nata nel 1983, a Montereale Valcellina, in provincia di Pordenone che si sviluppa in un’area di 150.000 metri quadri, di cui 7.000 completamenti coperti. L’azienda è in possesso di una vasca della lunghezza di 16 metri, larga un metro e mezzo e profonda 3,2 metri. Grazie all’ultima acquisizione, Bordignon Group oggi ha una capacità produttiva, nei quattro impianti, di 20 mila tonnellate al mese di acciaio zincato a caldo. Il gruppo dà lavoro a circa 300 persone e vanta una rete commerciale che copre tutta l’Europa centro-orientale e un fatturato che oggi ha raggiunto i 45 milioni di euro (in crescita del 26% sul 2019).

LA RICERCA La zincatura a caldo non ha ancora applicazioni in Italia nel campo dei ponti stradali e ferroviari. Il motivo è la mancanza di studi specifici sul comportamento a fatica di dettagli strutturali zincati a caldo per immersione. Per questo motivo Bordignon Group ha incaricato un team di studiosi di portare avanti campagne di indagini sperimentali per analizzare il comportamento sotto carichi ciclici dei particolari strutturali più comuni nei ponti di acciaio. Iniziati prima con l’Università di Trento e poi proseguiti con quella di Padova, gli studi proseguono da dieci anni e sono stati portati avanti da due vicentini, ex docenti dell’Università di Padova, l’ingegner Francesco Mutignani e dal collega Filippo Berto, che oggi insegna al dipartimento di ingegneria meccanica e industriale dell’università di scienza e tecnologia Ntnu, in Norvegia. Si aprono quindi scenari interessanti per gli addetti ai lavori, ma anche per gli enti pubblici. Recentemente è stato fatto il primo passo: all’interno della normativa EN1090, che regola progettazione e costruzione delle strutture metalliche, sono stati introdotti in modo chiaro i coefficienti di attrito per i giunti zincati a caldo, permettendo a progettisti ed ingegneri l’utilizzo di questa soluzione. L’impiego della zincatura a caldo sulle strutture metalliche può garantire valori di protezione alla corrosione sensibilmente superiori a quelli della maggior parte dei cicli di verniciatura.

 

AL VIA IL CONCORSO CREATIVITY START UP DELL’ANNO, PREMI PER OLTRE 50 MILA EURO

Aperte le candidature per il premio dedicato a tutti i creativi d’Italia lanciato da Treviso Creativity Week 2021. Il founder Gianpaolo Pezzato: “Cerchiamo idee innovative per lo sviluppo del territorio in una logica di circular economy.” La finalissima venerdì 5 novembre nella sede della Provincia di Treviso

 

Dopo il successo di adesioni della scorsa edizione, Innovation Future School, promotrice della Treviso Creativity Week (dal 2 al 7 novembre 2021), rilancia il “Premio Creativity Start Up dell’anno” per trovare le migliori idee e soluzioni innovative che possano apportare un beneficio significativo e che sia riconducibile ad uno o più dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Grazie ad una autorevole rete di partnership nel settore dell’innovazione, quest’anno i premi ammontano ad oltre 50 mila euro. Il founder Gianpaolo Pezzato: “Il Premio rivolto alle start up è uno dei cavalli di battaglia della Treviso Creativity Week perché porta alla luce le idee e le visioni dei migliori talenti del nostro Paese capaci di dare un vero valore aggiunto alla nostra economia territoriale. La creatività è targata Italia”. 

 

Le categorie a cui candidarsi sono le tre F del Made in Italy (Fashion, Food and Forniture), Social Innovation, Mobilità, Turismo & Cultura. Al concorso possono partecipare le neoimprese di tutta Italia avviate al massimo entro 6 mesi dalla data di pubblicazione del bando, i progetti d’impresa i cui promotori intendono collocare una sede operativa in territorio nazionale e quelli in cui almeno uno dei promotori vi è nato o domiciliato. Per la candidatura gli aspiranti startupper devono inviare il file di presentazione a: startup@trevisocreativityweek.it. Le candidature devono pervenire entro le ore 24.00 di 22 ottobre 2021. Entro venerdì 29 ottobre una giuria tecnica selezionerà le dieci startup finaliste del premio che saranno chiamate ad esporre i propri servizi e prodotti nella finalissima della mattina del 5 novembre dalle ore 9.00 alle 11.00 presso l’auditorium della Provincia di Treviso. 

 

Il primo classificato conquista il premio IMPACTHUB, un percorso di mentorship personalizzata presso la sede di Impact Hub Milano. Grazie al coinvolgimento di un team dedicato, il vincitore sarà supportato nella fase di lancio della startup, con un particolare focus sul tema dell’accelerazione d’impresa e dei Business Angel. Tra i premi speciali, c’è “A4W – Angels For Women” alla startup con team al femminile o a forte impatto sulla questione di genere, il “premio” LABOMAR , alla startup che avrà proposto una soluzione/idea particolarmente interessante ed innovativa nel miglioramento del Benessere delle persone, il premio “YARIX”, alla startup che proporrà una soluzione particolarmente innovativa nell’ambito del settore della ciber security ed il premio “Sellalab” alla startup che proporrà una soluzione particolarmente innovativa nell’ambito del settore digital. Come ad ogni edizione della Treviso Creativity Week non manca la partecipazione attiva del pubblico che potrà votare i dieci progetti finalisti sulle pagine Social del festival e proclamare così il vincitore “popolare”.

UN TERMOARREDO CON L’IMMAGINE DEL “FERO” DI UNA GONDOLA VENEZIANA

A realizzarlo è l’impresa specializzata Maarmo, sul modello di un vero “fero da próva” risalente a 100 anni fa. Sabato 9 ottobre alle 11.00 l’inaugurazione della nuova sede aziendale a Villotta di Chions (PN)

 

VILLOTTA DI CHIONS (PN) – VITTORIO VENETO (TV)

Sabato 9 ottobre alle 11.00 ci sarà l’inaugurazione della nuova sede di Maarmo,  azienda che realizza termoarredi e scaldasalviette con processi produttivi improntati a riciclo e sostenibilità. Il nuovo stabilimento, 2 mila mq di spazio totale, al suo interno avrà anche uno spazio adibito a showroom. Si trova a Villotta di Chions (PN), in via Cadore, n. 20 

Con l’occasione sarà ufficialmente presentata al pubblico anche la grande novità della collezione di Maarmo. Il nuovo termoarredo di altissimo design denominato VENEZIAA. Un pannello radiante con il simbolo di una gondola veneziana, il ferro da prua (“fero da próva” in veneziano), realizzato grazie all’utilizzo di uno pezzo storico originale. 

L’idea è nata dall’incontro con Arzanà, associazione non-profit veneziana che ha come fine statutario lo studio, il restauro e la conservazione delle imbarcazioni tradizionali della laguna di Venezia (arzana.org). C’era l’idea di realizzare un termoarredo ispirato a Venezia e l’associazione ha dato concretezza a quest’idea fornendo l’oggetto a cui ispirarsi. Un “fero da próva” originale di 100 anni fa messo a disposizione da uno degli associati di Arzanà. Si tratta di Gianfranco Munerotto, storico ed artista, da trent’anni impegnato nello studio delle imbarcazioni tradizionali ed autore di diversi volumi, saggi e articoli sul tema. Il prezioso oggetto è stato utilizzato come modello da riprodurre realizzando una stampa da applicare su questo nuovissimo termoarredo. Anche i colori in cui viene realizzato si ispirano a Venezia: il nero di “Gondola” (nero color pece tipico dell’imbarcazione veneziana), l’azzurro di “Laguna” e il marroncino di “Lido” (il colore della sabbia del lido). Le finiture saranno realizzate invece in corten, materiale ferroso molto elegante. Il modello di termoarredo VENEZIAA è realizzato cona la stessa filosofia cui si ispira tutta l’attività di Maarmo, azienda che punta tutto sulla sostenibilità. “E’ prodotto infatti con il solo utilizzo di polvere di marmo riciclata – fanno sapere dall’azienda – senza necessità di cottura e verniciato a mano solo con colori ad acqua. Un oggetto testimone di quella che è la “più antica città del futuro”. Infine, in abbinamento al termoarredo, i clienti di Maarmo potranno acquistare anche il volume “La Gondola nei Secoli. Storia di una continua trasformazione tra architettura navale e arte” scritto dallo stesso Gianfranco Munerotto. Si tratta insomma di un vero e proprio tributo a Venezia e alla sua gondola.

Il modello di termoarredo VENEZIAA sarà presente in un apposito spazio all’inaugurazione di sabato 9 ottobre. All’evento parteciperanno anche i 10 artisti autori delle stampe con cui è possibile decorare la linea di termoarredo liscio di Maarmo. E’ la Temporary Collection “MioByMaarmo”, una selezione di tutte le proposte creative arrivate da giovani artisti internazionali, tra cui francesi, inglesi e giapponesi. Si tratta di Anna Marmolada, Nicolas Sterin, Giorgia Ricci, Cristiano Coppe, Donatella Ottolini, Elisa Rossetto, Greta Bernini, Jason Mitchell, Marie Astrid, Makiko Asada.

L’inaugurazione è aperta al pubblico. Per accedere è necessario essere muniti di Green Pass.

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO: MAARMO

Maarmo come materia prima riutilizza e ricicla gli scarti della lavorazione del marmo, recuperati grazie ad un certosino lavoro di selezione nelle cave dell’area veronese. La formula, sviluppata e perfezionata con pazienza nel reparto di Ricerca e Sviluppo di Vittorio Veneto, nel Trevigiano, ha permesso di generare una linea di termoarredi di design, che non necessita di una fase di cottura, ma di una dolce fase di stagionatura, che dura dalle quarantotto alle settantadue ore. Si passa poi alla verniciatura, realizzata esclusivamente con vernici a base d’acqua, e all’imballaggio, composto di materiali provenienti da cartone riciclato e certificato. L’azienda inaugura ora la propria sede centrale in via Cadore, 20 a Villotta di Chions, in Provincia di Pordenone. “Tutti i nostri prodotti, sia la versione elettrica che idronica, a fine vita, una volta tolti gli elementi strutturali riscaldanti (ad esempio il rame o le resistenze elettriche) possono essere rimacinati per rientrare nel ciclo produttivo”, spiegano dall’azienda. “In questo senso Maarmo agisce creando flussi circolari di materia, capaci così di rigenerarsi. Inoltre, essendo tutti i processi produttivi eseguiti a basse temperature, le quantità di energia usate sono minime. Per chiudere il ciclo green, per ogni radiatore venduto piantiamo un albero grazie alla partnership con la piattaforma Treedom. Così la terra può respirare meglio grazie a noi”. Un modello produttivo unico nel suo genere, che adesso si sta imponendo all’attenzione dei mercati. Dopo una fase iniziale di studio, il 2021 ha visto il rafforzamento della compagine societaria, con l’ingresso di nuovi imprenditori sia dell’area pordenonese (Alain Bottos, Stefano Mascarin e Andrea Del Ben), che dell’area trevigiana (Marco Caliandro e Gianpaolo Pezzato), per sostenere il progetto di crescita e sviluppo in Italia e nei mercati esteri. Per maggior informazioni www.maarmo.com

POLÌ PRESENTA L’ALGORITMO PER LA CREMA PERFETTA

La ricercatrice bresciana Barbara Poli annuncia la nascita della crema realizzata scientificamente in base al film idrolipidico della pelle di ognuno. “L’ho chiamata OH!, è la rivoluzione democratica del beauty. Ogni donna a casa potrà crearsi il trattamento personale dopo essersi fatta da sola il test”. L’idea sarà presentata alla Experience Lab di Esxence, la fiera dei profumieri artistici

 

Tutto sta nel trovare la crema perfetta per il film idrolipidico della pelle. Detta in altri modi: tutti dovremmo sapere esattamente conoscere la nostra pelle, così da utilizzare una crema da pelle secca, mista o grassa. Per la beauty routine è fondamentale, ma spesso si va ad intuito.

La risposta scientifica al dilemma arriva dal Bresciano, precisamente da Barbara Poli. Scienziata, manager, profonda conoscitrice della chimica e visionaria delle beauty experience, ha fondato la Polí – Scientific Beauty a Muscoline. È lei a presentare l’algoritmo che ha elaborato in sette anni di studi, un calcolo matematico che parte da una strumentazione scientifica che analizza la pelle e finisce con un composto di sostanze personalizzato che si adatta perfettamente ad ogni persona.  Un test che non si basa sullo stress ossidativo, spesso fallace perché collegato all’invecchiamento della pelle, bensì sull’analisi dell’idratazione oggettiva. 

“Abbiamo definito l’esistenza di cinque skin type differenti, in base alla tipologia di pelle”, spiega Poli. “Dopo, abbiamo progettato un algoritmo che definisce gli elementi che servono alla pelle in base alla sua percentuale di lipidi e di sostanze idratanti. Una volta definito il valore esatto, consegniamo due boccettine di “siero crema” dai quali prendere quattro gocce per trasformarli nel prodotto personalizzato. La crema così creata può essere usata di mattino e di sera, ma il suo utilizzo può essere esteso a tutta la beauty routine, perché può fungere anche da siero, contorno occhi, maschera e scrub”.

L’innovazione che propone Polí – Scientific Beauty si chiama “OH!” ed è stata selezionata per la Experience Lab, fiera dedicata alle creme all’interno di Esxence, la fiera dei profumieri artistici alla quale parteciperanno, nella prossima edizione del marzo 2022, solo 40 aziende selezionate da una severa giuria. Due creme da miscelare a gocce e lo strumento per realizzare lo skintest, il futuro della beauty routine passa da qui, usando due boccettine (che Poli ha ribattezzato di “siero crema”) dalle quali prendere quattro gocce che, unite, diventano la tua crema personalizzata. 

È questo l’ultimo risultato di una vita, quella di Poli, spesa a formulare la miglior crema secondo quattro principi. Perché dopo i sette anni spesi ad elaborare l’algoritmo, ce ne sono voluti altri 13 di test per portarlo alla sua perfezione. “Innanzitutto garantisco la concentrazione efficace d’uso”, dice. “Investo per garantire in ogni prodotto la presenza di principio attivo nella quantità che assicura la massima efficacia, il principio attivo è fondamentale. Poi utilizzo solo materie sebosimili, ossia con sostanze già presenti nella pelle: ciò garantisce assorbimento perfetto e il fatto che già durante un normale ciclo di crescita cellulare di 28 giorni si possano vedere i primi risultati. I profumi sono poi tutti senza allergeni. Infine, la sicurezza è totale: ho la qualifica di valutatrice della sicurezza nella cosmetica. Scelgo io le materie prime, so che non posso mettere a rischio la salute dei miei clienti”. 

Va infine evidenziata l’anima green di Polí – Scientific Beauty, che da sempre ama l’essenza, investe in qualità e combatte gli sprechi: per questo non investe in packaging costosi. Questa scelta permette a Polí di presentare prodotti di alta cosmesi a prezzi accessibili e di sposare una politica di eco-sostenibilità, evitando perciò lo spreco di materiali per la realizzazione di astucci o confezioni non necessarie. “Il mio fine ultimo è democratizzare la cosmetica”, conclude Poli. 

SCHEDA ALGORITMO Il tutto è basato sullo studio accurato del film idrolipidico, quello strato sottilissimo composto di acqua e sostanze oleose che riveste la pelle e la protegge naturalmente dalle aggressioni esterne. Quando si perde l’equilibrio fra queste sostanze, per ripristinarlo si deve per prima cosa scoprire quale tipo di sostanza dobbiamo reintegrare e in quale percentuale. L’apparente semplicità di questo metodo è frutto di uno studio iniziato da Barbara Poli, titolare di  Polí – Scientific Beauty, nel 2000, che è stato poi sviluppato e perfezionato grazie alla collaborazione di oltre 100 fra spa, beauty center, farmacie, profumerie, centri di medicina e chirurgia estetica. I prodotti delle linee Polí FEEL e TOUCH sono divisi in SKIN TYPE (0-1-2-3-4) cioè in cinque tipologie, ognuna delle quali è caratterizzata da determinate sostanze in concentrazioni adeguate. Informazioni su www.policosmesi.it

SCHEDA BARBARA POLI Dopo aver conseguito la laurea in chimica nel 1996, Barbara Poli decide di trasferirsi in Spagna dove, in qualità di ricercatrice presso l’Università Autonoma di Madrid, matura esperienza nella sintesi delle molecole organiche. Tornata in Italia, nel 2000 consegue la specializzazione in Scienza e Tecnologia Cosmetiche ed è chiamata a svolgere l’attività di valutatore della sicurezza dei prodotti di bellezza per conto di importanti industrie cosmetiche. Dopo un’importante esperienza come direttrice tecnica di un’azienda farmaceutica, matura l’idea di creare un’azienda innovativa, ispirata ai valori che da sempre le stanno a cuore. Per questo motivo, nel 2007, dopo aver frequentato un master in Gestione della Piccola e Media Impresa, decide di dar vita nel Bresciano a Polí – Scientific Beauty.

Sabato 9 ottobre il flash mob di Clean the Planet “Puliamo insieme il Po!”

L’associazione senza scopo di lucro Clean the Planet organizza sabato 9 ottobre il flash mob “Puliamo insieme il Po!” L’iniziativa, che ha come obiettivo proprio quello di ripulire le sponde e gli argini del Lungo Po, partirà alle 15:30 nei pressi del “Bar Lumen” di Torino, in Corso Moncalieri 2/B. Un invito a tutti i torinesi (e non) che sono stanchi di vedere il Po soffocato dai rifiuti e da biciclette, monopattini, vecchi mobili, e vogliono rimboccarsi le maniche, contribuendo alla pulizia della città.La partecipazione è totalmente gratuita: è sufficiente iscriversi sulla pagina dedicata del sito www.cleantheplanet.it.

 

(27-09-2021) Puliamo insieme il Po! È un invito lanciato idealmente a tutta la città, ma è anche il titolo del flash mob organizzato dall’associazione senza scopo di lucro Clean the Planet. L’iniziativa, che ha come obiettivo proprio quello di ripulire le sponde e gli argini del Lungo Po, partirà sabato 9 ottobre alle 15:30 nei pressi del “Bar Lumen” di Torino, in Corso Moncalieri 2/B.

Quella del prossimo 9 ottobre sarà la quarta iniziativa organizzata da Clean the Planet, associazione nata a Torino nel 2020 dalla volontà di un gruppo di amici, accomunati dall’idea di ripulire dai rifiuti i percorsi che ogni weekend affrontavano in bicicletta o a piedi. Piccoli, grandi gesti di civiltà che hanno fatto spesso proseliti: altre persone, attirate dalla buona volontà del gruppetto di amici, spesso chiedevano di unirsi a loro. E nello spirito del “più siamo, meglio stiamo” Clean the Planet, che al momento conta nove soci fondatori e una trentina di volontari regolarmente iscritti, ha organizzato finora numerose iniziative. Fra queste i quattro flash mob a Torino che si sono concentrati in zona Sassi, nei parchi della Pellerina e del Valentino, oltre a quello di agosto 2021 per ripulire la spiaggia di Forte dei Marmi.

La partecipazione al flash mob di Torino è completamente gratuita, ed è sufficiente iscriversi sulla pagina dedicata del sito www.cleantheplanet.it: ogni volontario sarà dotato di sacchetti, pinze per la raccolta e t-shirt dell’associazione. Naturalmente sarà garantito il rispetto delle misure sanitarie in vigore nei giorni dell’iniziativa.

Clean the Planet si pone come mission un sogno che può (ancora) diventare realtà: poter lasciare alle generazioni future un pianeta più pulito e vivibile, creando empatia e compassione tra l’uomo e la Terra con le sue biodiversità. Per raggiungere questo obiettivo è necessario impegnarsi tutti insieme, pulendo “un pezzettino alla volta”. Per questo Clean the Planet ha in programma non solo altri flash mob, ma anche corsi di sensibilizzazione per bambini e ragazzi ospitati in diverse scuole di Torino.

Per ulteriori informazioni e comunicazioni è possibile scrivere a info@cleantheplanet.it.

UN CLONE DEL TESTAMENTO DI MARCO POLO IN DONO AL MUSEO DEL TURISMO MONDIALE DI HANGZHOU

Lunedì 27 settembre lo splendido Salone Sansoviniano della Biblioteca Nazionale Marciana ospiterà la Cerimonia di donazione di una ricostruzione scientificamente perfetta del testamento di Marco Polo al World Tourism Alliance, organizzazione non profit con sede in Cina che, con il motto Better Tourism Better World Better Life, raccoglie le più importanti imprese del business turistico internazionale, prestigiose catene alberghiere, centri accademici, organi di informazione, enti di governo e amministrazioni locali, ricercatori e studiosi.     

La donazione è un’iniziativa di Ferdinando Santoro, Presidente di Scrinium, organizzazione veneziana da oltre vent’anni impegnata in progetti di valorizzazione e divulgazione del patrimonio documentario, e della dr.ssa Caterina Ying Hong, Presidente pro tempore dell’European Federation of Chinese Tourism e dell’Associazione Italiana per il Turismo Cinese. Le caratteristiche dell’evento hanno una speciale rilevanza  simbolica per lo speciale legame storico-culturale e i secolari rapporti che la città di Venezia intrattiene con la Cina. 

Il dono è infatti un prezioso esemplare dell’opera Ego Marcus Paulo volo et ordino, comprendente uno studio storico-critico e una ricerca paleografica sul testamento di Marco Polo, pergamena del 1324 custodita nella stessa Biblioteca Nazionale Marciana che ha certificato ufficialmente l’intera operazione. Il progetto di studio, realizzato da Scrinium in collaborazione con la Biblioteca, ha consentito anche di ottenere un clone scientificamente conforme in ogni dettaglio del Testamento, documento che all’esame paleografico si è rivelato ricco di informazioni inedite e preziose per la conoscenza di questo straordinario personaggio e della Venezia del suo tempo. 

Dopo la cerimonia di consegna virtuale, in collegamento web con la Presidenza del World Tourism Alliance e con numerose rappresentanze del Ministero della Cultura cinese, dell’Ambasciata e del Consolato Cinesi in Italia, l’esemplare dell’opera sarà esposto in una sezione dedicata del nascente World Tourism Museum di Hangzhou, faraonica e futuristica struttura espositiva e congressuale nel cuore della città cinese.

Per la parte italiana, oltre ai donatori, interverranno la dott.ssa Rosanna Binacchi, Direttrice del servizio Relazioni Internazionali del Ministero dei Beni e Attività Culturali, il dott. Cristiano Corazzari, Assessore alla Cultura della Regione Veneto, l’arch. Paola Mar, Assessore con delega alla Cultura del Comune di Venezia, l’On. Laura Fincato, ex parlamentare e cittadina onoraria di Suzhou e il dott. Claudio Scarpa, Direttore dell’Associazione Veneziana Albergatori. 

Il dott. Ferdinando Santoro ha anticipato che questo appuntamento è parte di un vasto programma di contatti istituzionali, partnership strategiche e collaborazioni internazionali di Scrinium con lo scopo di promuovere la conoscenza, la tutela e la valorizzazione dello straordinario e spesso poco conosciuto patrimonio storico-documentario universale.    

2M DECORI, FATTURATO VERSO I 30 MILIONI DI EURO

2M Decori, azienda specializzata nella produzione di accessori per occhialeria, pelletteria e abbigliamento, si avvia a chiudere l’anno con una crescita nel fatturato (stimato) del 25%. Lo scorso anno, infatti, l’azienda aveva chiuso il bilancio a 22 milioni di euro, quest’anno le previsioni portano a quota trenta milioni di euro. Sul fronte occupazione, 2M Decori ha 170 dipendenti capaci di realizzare ogni giorno 230 mila pezzi diversi che finiscono sugli abiti e gli accessori che indossiamo ogni giorno. 

Una crescita che arriva in un momento strategico. Da poco infatti è stata siglata una partnership con FidLock, azienda tedesca specializzata nelle chiusure magnetiche. In queste settimane 2M Decori sta procedendo coi test di laboratorio e le prime campionature, l’obiettivo è chiaro. “Siamo pronti ad entrare nel mercato dell’accessoristica di lusso con un prodotto innovativo”, annuncia la presidente, Sabina Minute. “Fino ad oggi siamo stati solo esecutori, ora proponiamo una linea di chiusure innovative magnetiche e di lusso che il mercato ancora non conosce”. 

Anche per questo nei prossimi mesi l’azienda sarà al centro di una rivoluzione espansiva. “Presto amplieremo gli spazi produttivi, lo sviluppo degli ultimi dieci anni ormai ha saturato tutte le aree a disposizione nell’headquarter di Segusino e nella filiale di Pederobba”, spiega ancora Minute. “Ma ci saranno anche importanti investimenti nella linea di produzione e nella tecnologia aziendale. Contiamo inoltre di assumere una quindicina di persone per gestire i nuovi livelli di produzione”.

Ne beneficerà l’intero gruppo. 2M Decori ha infatti formato una rete di impresa, la MGD, assieme ad altre quattro aziende (Omas, specializzata in occhialeria, 2M Gold nel settore della galvanica, Crisalide nella verniciatura e SM nelle minuterie di precisione) per gestire le risorse umane del gruppo e direzionarle nei vari segmenti produttivi in base ai picchi negli ordinativi. Il gruppo di cui 2M Decori fa parte oggi occupa mediamente 400 dipendenti e realizza un fatturato di 60 milioni di euro; grazie ad un ciclo di lavorazione integrato accompagna i clienti nella realizzazione dei componenti dalla consegna del prototipo fino alla realizzazione delle produzioni in serie. 

STORIA AZIENDALE La storia aziendale del gruppo è iniziata nel 1963 con Pietro Minute che, dopo aver studiato meccanica alle serali, venne arruolato dal “Capitano Zancaner”, uomo carismatico che nel secondo dopoguerra aveva fondato la prima azienda produttrice di occhiali nella zona di Segusino. Pietro creò un proprio laboratorio, poi iniziò a costruire perni per occhiali. Con il tempo il laboratorio si specializzò nelle decorazioni in alpacca, una lega composta di rame, zinco e nichel. Nel 1971 la produzione venne estesa dalle minuterie all’occhiale intero, realizzando montature da vista e occhiali da sole. Negli anni Novanta, il fondatore mise ogni settore in capo ad una nuova società e affidò le aziende alla guida delle sue quattro figlie. Oggi Sabina Minute è presidente di 2M Decori (accessori in metallo) e 2M Gold (trattamenti galvanici), con lei operano il direttore generale Freddy Rossi e il direttore tecnico commerciale Stefano Fontanella; Liana Minute guida Omas (occhiali completi e finiti), Simona Minute dirige SM (minuterie di precisione, saldature e lavorazioni su occhiali e accessori moda) e Martina Minute conduce Mizu (gancini e porta placchette per occhiali). I numeri aziendali del gruppo sono imponenti: i dipendenti sono circa 400, il fatturato ha raggiunto i 60 milioni di euro e la superficie produttiva si basa su oltre seimila metri quadrati nell’headquarter di Segusino, nel Trevigiano (dove c’è una filiale anche a Pederobba); una quindicina di dipendenti lavora nella sede produttiva Gallarate, in provincia di Varese, specializzata in cuciture e pelletterie. 

COME OPERA 2M DECORI L’azienda utilizza macchinari all’avanguardia per realizzare i propri prodotti. Dalla pressofusione di leghe metalliche a basso punto di fusione alle macchine tornio-fresa per lavorare materiali plastici e metalli di vario genere, fino alla coniatura e tranciatura con presse da 400 tonnellate; ci sono poi la fresatura con macchine a controllo numerico fino a cinque assi, l’impianto di pulitura automatico e il reparto dedicato alla galvanica con flash, spessore, nichel-free manuale e automatizzato, fino alla verniciatura e smalti. 

SCHEDA ACCORDO CON FIDLOCK FidLock ha sede ad Hannover, in Germania. Fondata da Joachim Fidler nel 2007, l’azienda è leader mondiale nelle chiusure magnetiche grazie a 269 brevetti che coprono un ampio catalogo di chiusure e di prodotti di consumo, come ad esempio la borraccia per bicicletta. La loro eccellenza è collegata ai brevetti su magneti perfettamente bilanciati che guidano i singoli componenti, facendoli chiudere automaticamente con un clic udibile; il fermo meccanico garantisce una presa sicura. Le due aziende, attraverso la partnership, fondono il know how tedesco alla capacità produttiva italiana. 2M Decori avrà a catalogo tutti i “blocchi” di FidLock e li renderà oggetti di lusso personalizzabili per i propri clienti, scegliendo i migliori materiali sul mercato che le aziende della moda e del lusso cercano.

Laureato a Torino il più giovane ingegnere del Politecnico, soli 21 anni.

Si è laureato il 20 luglio scorso il più giovane ingegnere del Politecnico di Torino. 21 anni Roberto Nicola Sollazzo si è laureato in Ingegneria gestionale con tutti gli esami passati al primo appello. Una grande soddisfazione per il giovane appassionato di musica conosciuto nel web come produttore e cantautore con il nome di Soldy (link in fondo pagina)

 

(24-09-2021) Roberto Nicola Sollazzo ex allievo dell’Istituto scientifico Avogrado di Torino, a 21 anni si è laureato in Ingeneria con una tesi dal titolo: “Tecnologia e innovazione: I treni a levitazione magnetica”, relatore la Prof.ssa Rossella Arrigo.

Nella tesi vengono illustrati i materiali usati per la costruzione e la manutenzione dei treni a levitazione magnetica, uno dei mezzi di trasporto più efficienti, innovativi e affascinanti dal punto di vista ingegneristico. Particolare approfondimento viene fatto su Hyperloop, il progetto ideato da Elon Musk e poi ceduto all’italiano Bibop G. Gresta che vanta una sofisticata tecnologia per il trasporto ad altissima velocità (600 Km orari) di merci e passeggeri all’interno di tubi a bassa pressione in cui le varie capsule sono spinte da motori lineari a induzione e compressori d’aria.

Il giovanissimo Roberto, vincitore di borsa di studio in tutti gli anni di frequenza, ha ricevuto oltre 250 proposte di lavoro arrivatogli nelle prime ore subito dopo la pubblicazione dell’avvenuta laurea da parte del portale del Politecnico. Ad oggi Roberto ha scelto di proseguire gli studi per la laurea magistrale e di accettare la proposta di Accenture Spa per uno stage impegnativo e renumerato. (Accenture Spa è l’unica società al mondo in grado di integrare end to end strategia, innovazione e tecnologia, ed è una delle maggiori aziende al mondo che opera nel settore della consulenza direzionale e dei servizi tecnologici. Il gruppo, le cui origini risalgono agli anni ’50, è attivo in oltre 120 Paesi)
Roberto, come nel suo carattere è pronto per questa nuova sfida, lavorare e studiare per raggiungere il prossimo obiettivo nel minor tempo possibile.

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IL SETTORE PETROLIFERO SI TINGE SEMPRE PIU’ DI VERDE SECONDO UN NUOVO STUDIO DI PROTOLABS

Il settore dei servizi petroliferi si sta radicalmente ristrutturando per sopravvivere in un mondo che punta a emissioni nette di carbonio a zero, secondo il rapporto pubblicato oggi.

L‘84% degli intervistati italiani a “Decision Time” – un‘indagine di Protolabs che esplora le sfide e le opportunità per il settore europeo dei servizi petroliferi – sta già ridefinendo il loro core business a causa della transizione energetica. La maggioranza vede nella sostenibilità un’opportunità, con l‘80% convinto che sia un modo per differenziarsi e far crescere il proprio business, traendone un vantaggio nei mercati globali.

L’indagine, che ha intervistato più di 180 leader di aziende che operano nel campo dei servizi petroliferi in tutta Europa di cui 31 aziende italiane, ha anche evidenziato la necessità di innovare per sopravvivere. Entro i prossimi 12 mesi, l’81% degli intervistati italiani prevede di implementare la robotica e l’automazione, mentre il 74% di impegnarsi nel Manufacturing-as-a-Service (MaaS) – stampa 3D e produzione on-demand –  per ottimizzare la produzione di componenti.

“L’innovazione e la tecnologia sono caratteristiche fondamentali nel settore dei servizi petroliferi, il che è incoraggiante viste le straordinarie pressioni sul settore”, ha spiegato Bjoern Klaas, vicepresidente e amministratore delegato di Protolabs Europe – La volontà del settore di assicurarsi un futuro a lungo termine porta le aziende a espandendersi in altre industrie e  ampliando le loro capacità. Con la transizione energetica che sta rivoluzionando il settore, combinata ad un settore dai profitti molto più bassi, è imperativo che le aziende continuino a innovare e ad abbracciare il mercato delle rinnovabili”.  

Protolabs, il produttore digitale leader mondiale di prototipi personalizzati e parti di produzione in volumi medi e ridotti, ha completato il sondaggio “Decision Time” nell’estate 2021.  

I risultati indicano anche un chiaro allontanamento dai combustibili fossili, con gli intervistati che si aspettano che la maggior parte del loro portafoglio sia costituito da attività non legate al petrolio e al gas. Klaas ha aggiunto: “Il rapporto ‘Decision Time’ mostra che gli intervistati si aspettano di aver convertito entro i prossimi 5 anni i due terzi dei loro progetti verso attività sulle energie alternative o su attività al di fuori del settore energetico, un incremento di 10 punti percentuali sugli attuali progetti. Anche questo testimonia la volontà di affrontare le sfide del settore”.  

Le opportunità per i servizi petroliferi
Aggregando i dati di tutti i 180 intervistati nei vari paesi europei, il 42% degli intervistati vede l‘energia rinnovabile come la più grande opportunità di transizione energetica per il proprio business nei prossimi due o tre anni, mentre il 22% ritiene che sarà la gestione della CO2 a farla da padrone. In un arco temporale minore, il 31% degli intervistati considera l’innovazione nel recupero del petrolio come la chiave per la crescita nei prossimi 12 mesi.

Klaas ha concluso: “Che il settore dei servizi petroliferi, e il più ampio settore energetico, passerà all’energia rinnovabile è pacifico. Ma questo studio ci illumina sulle tendenze già in atto lungo tutta la supply chain. Le aziende del settore apprezzano il valore della credibilità ambientale, non solo per assicurare la propria reputazione e i propri finanziamenti, ma anche in risposta alla necessità legislativa di ridurre le emissioni e alla necessità competitiva di essere sostenibili all’interno del mercato globale.   Ed è lo stesso per l’industria europea delle batterie: il rapporto “In Charge” all’inizio dell‘estate ha mostrato che il 58% degli intervistati crede che i principi di sostenibilità daranno ai produttori di batterie europei un vantaggio sul mercato internazionale. Dalle due indagini emerge una convergenza: le aziende stanno pianificando di spostare la propria supply chain più vicino alla propria base produttiva entro i prossimi 12 mesi. Questa è una tattica importante quando si considera la necessità di affidarsi all’innovazione, creare un business più flessibile e rivolgersi al Manufacturing-as-a-Service per fornire una modalità produttiva che inizierà una nuova era”.

OZOBOX, IL BREVETTO ITALIANO CHE DEPURA L’ACQUA (PER TUTTI) CON TECNOLOGIE GREEN

Nasce tra Padova, Venezia e Udine il primo dispositivo domestico che sanifica l’aria e purifica l’acqua (con tutti i benefici annessi). Si chiama OZOBOX, progettazione e realizzazione in Italia: la start up fattura già oltre un milione di euro. “Abbiamo portato nelle case di tutti uno strumento totalmente sicuro: c’è anche il sensore che blocca l’immissione di ozono se qualcuno entra nella stanza”

 

L’utilizzo dell’ozono per depurare l’acqua e sanificare gli ambienti è noto. Ma dopo l’arrivo del Covid si è registrata una vera e propria impennata di richieste di apparecchi capaci di dare garanzie e tutele contro la diffusione del virus. Ben prima della pandemia, però, nel settore c’erano dei pionieri, imprenditori illuminati che avevano intuito che le esigenze di sanificazione di aria e acqua stavano cambiando. E un anno prima che esplodesse il Covid un team di professionisti veneti ha iniziato a lavorare per portare quella tecnologia nelle case di tutti, per la prima volta con un apparecchio di raffinato design e funzionalità connesse alla quotidianità di ognuno: dopo tre anni di lavoro (e due brevetti) si presenta adesso OZOBOX

La prima parte di progettazione è avvenuta in un laboratorio di ingegneria di Limena, nel Padovano, dove sono stati realizzati i primi tre prototipi con le più evolute tecniche di stampa 3D. Poi l’azienda ha deciso di fissare la propria sede a Stra, nel Veneziano, dove oggi si trova l’headquarter. La produzione è invece affidata allo stabilimento di Tolmezzo, in provincia di Udine. Usati per la quasi totalità materiali e componenti realizzati in Italia, dalle schede elettroniche alla parte di plastica dell’involucro. E l’assemblaggio è fatto dalle sapienti mani dei professionisti friulani. 

“Siamo i primi a proporre un piccolo sanificatore portatile e di design, pensato specificatamente per gli ambienti domestici”, spiegano l’amministratore unico Patrizia Griggio e il direttore commerciale Roberto Bergantin, entrambi originari del Padovano. “Abbiamo brevettato dei programmi appositi che immettono nelle stanze solo una quantità di ozono che non mette a rischio la salute delle persone. Dopo anni di test di laboratorio, abbiamo realizzato una tecnologia che si può persino portare in giro, in vacanza o dovunque ci sia bisogno. Si sanificano gli spazi distruggendo la carica microbica con l’ossidazione e si depura l’acqua del rubinetto rendendola non solo sicura ma arricchendola di ossigeno per il benessere dell’organismo e il riequilibrio delle sue funzioni”. 

Ozobox è l’unico prodotto del suo genere che propone l’utilizzo contemporaneo di tre tecnologie green: l’ozono, i raggi Uv e gli ioni negativi. La particolarità sta anche nell’elevata sicurezza: il catalizzatore di ozono residuo è azionato in automatico alla fine di ogni programma di sanificazione (serve per eliminare l’ozono rimanente, convertendolo in ossigeno), inoltre un sensore di presenza lo attiva nel caso in cui una persona o un animale entrino per errore nella stanza durante il trattamento. Ci sono poi i programmi (almeno una ventina gli usi differenti dell’ozono, nelle schede qui sotto alcuni esempi) sia per l’acqua che per l’aria. 

Ozono Natura Srl oggi ha quattro dipendenti (esclusa la parte produttiva, in Friuli) e mira a chiudere il 2021 con un fatturato di 1,3 milioni di euro, in crescita del 30% sul 2020, anno di esplosione del Covid e di immissione nel mercato dei primi prodotti, figli dei tre anni precedenti di ricerca.  Ad oggi, sono stati prodotti oltre 4.500 sanificatori, ma è stata anche appena lanciata sul mercato la versione OZOBOX-PRO, un dispositivo riservato agli ambienti commerciali: negozi, bar, ristoranti e hotel.   Il logo OZOBOX è registrato per il mercato italiano ed europeo. “La nostra sfida è quella di raggiungere i mercati italiani, ma anche quelli europei – concludono dall’azienda – con un prodotto di eccellenza italiana che possa cambiare la routine della sanificazione nelle abitazioni di tutti”. 

GLI UTILIZZI DELL’OZONO 

Con l’ozono è possibile ottenere acqua iperozonizzata da bere per il benessere dell’organismo; sanificare l’acqua del rubinetto da microrganismi , pesticidi e cloro;  produrre acqua disinfettata per igienizzare la frutta e la verdura e per cucinare; produrre acqua disinfettata per medicare ferite, fare lavaggi del cavo orale, trattare dermatiti, acne, foruncolosi e psoriasi; trattare le onicomicosi di mani e piedi; effettuare il bagno all’ozono; purificare l’aria di casa da microrganismi e allergeni; eliminare l’odore di cibo, muffa, fumo, animale e aria viziata; ottenere acqua disinfettata per igienizzare pavimenti, vetri, oggetti e superfici lavabili; igienizzare il frigorifero e la scarpiera da microrganismi e odori; sanificare oggetti, scarpe, tessuti, cucce, giochi degli animali domestici; sanificare biberon e ciucci; produrre acqua ozonizzata per trattare le ferite e i disturbi dermatologici del cane e del gatto; produrre acqua ozonizzata per eliminare l‘odore e migliorare la lucentezza e la pettinabilità del pelo degli animali domestici; sanificare l’abitacolo e l’impianto di climatizzazione dei veicoli.

 

OZOBOX – LA SCHEDA DI PRODOTTO

OZOBOX è un sistema di purificazione, sanificazione e deodorazione che sfrutta le naturali proprietà igienizzanti di ozono, ioni negativi e raggi UV a partire dall’ossigeno presente nell’aria. Ozobox abbatte la carica microbica e virale e rimuove gli odori con un sistema che va oltre la semplice filtrazione, per una sanificazione che elimina allergeni e particelle inquinanti. Il corpo scatolare contiene più ozonizzatori, lampada UV-C e ionizzatore; ci sono un pannello di controllo con schermo tattile (display per visione programmi) e una centralina elettronica che gestisce i 20 programmi con i tempi di produzione ozono e di catalisi già preimpostati. Ozobox sanifica gli ambienti tramite la diffusione di ozono nell’aria e con lo stesso dispositivo sanifica anche l’acqua tramite una sonda ad immersione; ha a disposizione un sensore di presenza che blocca i programmi con ozono nel caso qualcuno entri erroneamente nell’ambiente durante la sanificazione. Il catalizzatore di ozono residuo entra in funzione al termine di ogni programma di sanificazione o in caso di necessità. La macchina sanificatrice è trasportabile tramite apposita maniglia realizzata sulla scocca, in alternativa può essere appesa a parete tramite apposita staffa con attacco rapido. Informazioni e prezzi: www.ozobox.it.