POSTALMARKET OSPITE AL COSMOPROF WORLDWIDE BOLOGNA 2022

La fiera internazionale della bellezza in corso in questi giorni vede la partecipazione di uno stand Postalmarket. La copertina del nuovo catalogo uscito in questi giorni è dedicata al mondo del Beauty, con il volto di Clio MakeUp. Alessio Badia: “E’ un settore strategico per il Made in Italy, nel nostro portale sempre più spazio al mondo della bellezza professionale e della cosmesi”.

 

BOLOGNA. Postalmarket è ospite speciale alla 53esima edizione di Cosmoprof Worldwide Bologna, in programma dal 28 aprile al 2 maggio 2022 a Bologna. La fiera leader mondiale per l’intera industria della cosmetica, del beauty e della bellezza professionale. Da 50 anni evento di riferimento per le aziende ed i professionisti del settore. L’edizione 2022 vede la partecipazione di oltre 2.700 aziende da 70 paesi, disposte in oltre 30 padiglioni.

Postalmarket è presente con un proprio stand (Padiglione 26 – Stand A5), ospite di questa kermesse dedicata al mondo della bellezza. E non si tratta di una coincidenza. Il nuovo catalogo Postalmarket, in uscita in questi giorni nelle migliori edicole italiane, vede infatti la presenza in copertina di una delle icone italiane più importanti della galassia beauty. Si tratta di Clio Zammatteo, in arte ClioMakeUp. Make-up artist e youtuber, divenuta famosa grazie ai suoi tutorial pubblicati in rete, ora imprenditrice di successo nel mondo beauty, nonché conduttrice televisiva. Sui social aggrega una community di oltre 10 milioni di utenti. Clio rappresenta un modello di successo per tutte le donne. Mamma ed imprenditrice, partita dal nulla è arrivata al successo grazie alla sua intraprendenza, al suo talento e alla sua determinazione. 

Dal canto suo Postalmarket attraverso il proprio e commerce propone ai propri clienti migliaia di prodotti anche del settore beauty. Postalmarket.it, aperto nell’estate 2021, fa già registrare numeri importanti: 450 mila gli accessi a settimana, 120 mila prodotti disponibili all’acquisto, 100 mila utenti attivi raggiunti ogni settimana da newsletter e blog, migliaia di interazioni giornaliere sui canali social. Sono 300 i brand italiani presenti a portale, suddivisi in 6 categorie merceologiche diverse. Non solo moda dunque, ma anche beauty, food&beverage, casa, intimo, tempo libero, arte e esperienze turistiche. 

“Il mondo del beauty rappresenta un settore cardine del nostro e commerce – spiega il direttore generale Postalmarket, Alessio Badia – al mondo beauty abbiamo dedicato la copertina dell’ultimo catalogo con Clio Zammatteo. Si tratta un settore strategico per il Made in Italy. Per questo siamo onorati di essere presenti al Cosmoprof Worldwide Bologna che da 50 anni rappresenta il meglio di quanto esiste a livello italiano e mondiale in questo settore”.

L’edizione 2022 di Cosmoprof Worldwide Bologna si pone in continuità con gli anni precedenti, nonostante le complicazioni legate allo scenario internazionale. 26 le collettive nazionali, con piccole e medie imprese pronte a raccontare il meglio della produzione cosmetica in Belgio, Brasile, Cina, Corea del Sud, Ecuador, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Indonesia, Irlanda, Israele, Lettonia, Mongolia, Polonia, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia, Turchia, UK e USA. Buyer confermati da oltre 90 paesi. 

 

“DAY BAU DAY” A PADOVA, ATTESE 20 MILA PERSONE PER IL FESTIVAL DEI CANI

Alla prima fiera-festival italiana dedicata ai pelosetti dal 23 al 25 aprile ci sarà anche la piscina per far provare il nuoto ai cuccioli. Definiti i work shop dedicati ai cani guida e a quelli capaci di “sentire” il diabete. Un’area verde di 52 mila metri quadrati e due tensostrutture per gli show: nel week end della Liberazione tre giornate da trascorrere all’aperto, tra associazioni di volontariato, attività cinofile, esibizioni di dog agility, gli scent game e la sfilata di bellezza per i cani domestici. Ingresso gratuito 

 

Mancano pochi giorni alla prima grande fiera-festival italiana dedicata ai quattrozampe, un evento che si terrà a Padova nel week end della Liberazione. L’organizzazione attende ventimila persone, per un fine settimana dedicato al verde e all’educazione dei quattrozampe. 

Tra le ultime novità aggiunte al calendario degli eventi, ecco la presenza dell’associazione Puppy Walker che sarà impegnata nella prova pratica del cane guida, ma presenterà anche il cane “allerta diabete” (una delle ultime frontiere di come il rapporto tra uomini e animali possa raggiungere livelli impensabili), il cane per bambini autistici e il cucciolo per persone in carrozzina. Ma ci sarà anche la Scuola Triveneta Cani Guida, che dimostrerà come i quattrozampe possano aiutare gli ipovedenti. Annunciata anche la programmazione dei giochi e delle attività che saranno svolte nella piscina, dove sarà possibile istruire il proprio cucciolo per i primi bagni. 

Sta salendo dunque l’attesa per “Day Bau Day”, la prima fiera-festival mai organizzata in Italia avente come protagonisti i cani. Un evento unico, che si celebrerà a Padova, al Parco della Musica, dal 23 al 25 aprile. Tre giornate, da mattina a sera, da trascorrere all’aperto, tra spettacoli, food truck, sfilate e intrattenimento per tutta la famiglia; 52.000 metri quadri di verde a disposizione per giochi e passeggiate. La pioggia non preoccupa, allestiti 1.200 metri quadri di spazi al coperto per gli spettacoli. 

Saranno proposte dimostrazioni di vario genere. Dalla rally-obedience ai giochi con “disk dog” fino ai salvataggi in acqua. Da segnalare la presenza di Apnec (Associazione nazionale educatori cinofili, ndr) con 12 educatori tra i quali l’ideatore, tra l’altro, del Scent Game (sport che si avvale delle capacità olfattive del cane) ed esperto di odorologia forense, Aldo Violet. Nella giornata di domenica 24 aprile sarà possibile assistere ad una gara ufficiale di Scent Game valida per il campionato nazionale dove parteciperanno cani addestrati alla ricerca e sarà possibile capire come riescano a individuare gli odori posizionati all’interno di scatole, in ambiente aperto e all’interno di uno o più veicoli. 

Non solo. Sarà possibile anche conoscere da vicino allevatori pronti a soddisfare ogni curiosità sulle principali razze canine. In programma ci sono almeno una quindicina di sfilate e di esibizioni: potranno partecipare anche i meticci, in una delle rare occasioni nelle quali i riflettori saranno dedicati anche ai cani “non professionisti”. Sarà organizzato anche un contest fotografico per gli appassionati. 

“ll festival è aperto a tutti e ad accesso gratuito, soprattutto ai nostri amici a quattro zampe provvisti di guinzaglio”, spiega Eugenio Azzolini, event manager e responsabile dell’evento. “Tutti potranno diventare protagonisti anche solo osservando i loro amici impegnati in simulazioni di salvataggio o sfilare. L’attesa per l’evento è alta, ci aspettiamo ventimila persone nell’arco dei tre giorni della kermesse. Padova diventerà di nuovo la capitale per i cani e i loro padroncini”.

Informazioni e contatti: www.daybauday.com

 

LA SCHEDA DELL’EVENTO

 

INGRESSO GRATUITO

l’ingresso sarà gratuito per tutti e si potrà:

  •         Assistere alle attività, ai concorsi canini e a tutti gli show cinofili;
  •         Visitare gli stand degli allevatori;
  •         Osservare i cani guida guidare le persone non vedenti;
  •         Vedere i cani di salvataggio in azione su acqua e su terra;
  •         Divertirsi con le evoluzioni ed i salti dei cani con il disc dog;
  •         e molto altro ancora!

 

 

PACCHETTO 15€

In aggiunta a quanto sopra descritto, potrete:

  •         Accedere a tutti i perimetri dentro i quali si svolgeranno le attività cinofile. Avrete la possibilità di divertirvi con il vostro cane, interagendo con educatori e trainer qualificati;
  •         Ricevere una Shopper Bag, griffata DayBauDay, nella quale troverete materiale informativo, gadget e voucher sconto, di alcune attività commerciali presenti all’evento;
  •         Partecipare a tutti i concorsi cinofili (aperti anche ai meticci!), inclusa la gara di tuffi 

 

PACCHETTO 20€

Comprensivo di tutto ciò che avete finora letto, avrete in più:

  •         La possibilità di partecipare attivamente, con il vostro cane, alle dimostrazioni di salvataggio. L’attività si svolgerà all’interno della grande piscina allestita per l’occasione e verrete seguiti da esperti e personale qualificato;
  •         L’ accesso a tutti i Workshop Cinofili, su diverse tematiche, tenuti da esperti del settore, 
  •         Ottenere un breve consulto con un Veterinario che sarà presente all’interno dell’evento;
  •         La T-Shirt ufficiale del DayBauDay!

NASCE “ROVERE50” IN CASA MAARMO, IL TERMOARREDO CHE SEMBRA UN PANNELLO IN LEGNO

 “Rovere50” ricalca in tutto e per tutto un asse di quercia. E’ il nuovo modello di termoarredo in marmo riciclato realizzato dall’impresa pordenonese. Per ogni pezzo venduto viene piantato un nuovo albero. Pezzato “E’ il nostro omaggio al mondo della natura”.

 

VILLOTTA DI CHIONS (PN) – VITTORIO VENETO (TV). Grande novità in casa Maarmo. L’azienda produttrice di termoarredo di design situata a Villotta di Chions (PN) lancia sul mercato un nuovo modello. Si chiama “Rovere50” e nasce dalla collaborazione con un’azienda locale del settore legno. Dopo aver omaggiato Venezia nel 2021 con un modello recante il simbolo di una gondola veneziana, il ferro da prua, ora si passa a tutt’altro ambito.

Il 2022 inizia con un tributo al mondo della natura ed in particolare agli alberi e ai boschi. “Rovere50” infatti è il nuovo termoarredo di design che assomiglia in tutto e per tutto ad un asse di rovere. Lo stampo è stato ricavato da una tavola in legno di una quercia di 50 anni. “In collaborazione con un’azienda del territorio – spiega Gianpaolo Pezzato, il Responsabile Divulgatore di Maarmo – abbiamo fatto stagionare pazientemente quest’asse di rovere per far emergere le venature. Dopo giorni di prove e studi dall’asse grezzo, con scalpello e olio di gomito, come per una scultura, siamo riusciti ad arrivare allo stampo definitivo”. Da questo vengono realizzati i termoarredi, che sono in realtà in marmo riciclato, ma con l’aspetto esterno del rovere. Ad alimentazione elettrica, idronica o ibrida, sono realizzati in 2 formati (30×110 cm; 40×160 cm). 

Anche “Rovere50”, come tutti i modelli di Maarmo, è prodotto in materiale completamente riciclato, ricavato dagli scarti delle lavorazioni del marmo senza necessità di un ulteriore consumo di energia. L’impegno nell’adottare una logica produttiva ad “impatto zero” continua anche nelle altre iniziative intraprese dall’azienda. Per ogni termoarredo venduto, infatti, l’azienda si impegna a piantare un nuovo albero. Un contributo per un mondo più verde.

“Rovere50” è realizzato in 5 diverse finiture. Cadore, dai toni chiari, luminosi, morbidi, avvolgenti che richiamano lo stile e la semplicità dei boschi del Cadore. Dolomite, in cui la venatura bianca si combina con il colore della roccia per un effetto chiaro scuro sorprendente, tanto quanto le Dolomiti. Cansiglio: una tonalità profonda e rilassante, a ricordare la quiete e l’ombra ai bordi di un ruscello. Foresta Nera, in cui magia e mistero si intrecciano lungo le calde venature che promettono un rifugio sicuro dopo una lunga giornata di lavoro. Infine Tinta unita, lineare e pulito, con un segno leggero ed elegante. 

La nuova linea è stata sviluppata negli ultimi mesi da MAARMO, azienda con sede produttiva nel pordenonese ed un laboratorio di Ricerca & Sviluppo a Vittorio Veneto (TV). “Rovere50 dà vita al legno con colori e venature naturali, attraverso una lavorazione a metà tra industria e sartoria – aggiunge Pezzato – è un racconto unico e originale nel quale coesistono diverse atmosfere: suggestiva e tattile nelle riproduzioni del legno, innovativa e dinamica”.

SCHEDA TECNICA DEL PRODOTTO – Rovere50

Dimensioni e potenza

Formato piccolo

Dimensione: 30 x 110 cm

Elettrico: 350 WATT

Ibrido: 350/300 WATT

Idronico: 300 WATT

 

Formato grande

40 x 160 cm

Elettrico: 1000 WATT

Ibrido: 1000/850 WATT

Idronico: 850 WATT

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO: MAARMO

Maarmo nasce nel 2017 e realizza termoarredi di design con processi produttivi improntati a riciclo e sostenibilità. La sede produttiva dell’impresa da settembre 2021 si trova a Villotta di Chions (PN). Una divisione ricerca e sviluppo opera a Vittorio Veneto (TV). Il 2021 ha visto il rafforzamento della compagine societaria, con l’ingresso di nuovi imprenditori sia dell’area pordenonese (Alain Bottos, Stefano Mascarin e Andrea Del Ben), che dell’area trevigiana (Marco Caliandro e Gianpaolo Pezzato), per sostenere il progetto di crescita e sviluppo in Italia e nei mercati esteri. Ad oggi l’azienda impiega 7 persone, oltre ad alcuni fornitori artigiani esterni, ed ha avviato collaborazioni con architetti e designer di tutta la Penisola. Maarmo punta sulla sostenibilità come valore fondante dell’intera attività produttiva. La materia prima utilizzata per i radiatori è ricavata infatti dagli scarti di marmo, senza necessità di uno processo di trattamento specifico e pertanto senza un ulteriore consumo di energia. Tutti i termoarredi, sia la versione elettrica che idronica, a fine vita, una volta tolti gli elementi strutturali riscaldanti (ad esempio il rame o le resistenze elettriche) possono essere rimacinati per rientrare nel ciclo produttivo. In questo senso Maarmo agisce creando flussi circolari di materia, capaci di rigenerarsi. Inoltre, essendo tutti i processi produttivi eseguiti a basse temperature, le quantità di energia usate sono minime. Per chiudere il ciclo green, per ogni radiatore venduto l’azienda pianta un albero grazie alla partnership con la piattaforma Treedom. Maarmo parteciperà a “Klimahouse 2022”, fiera delle ultime novità in campo delle tecnologie per la casa, prevista a dal 18 al 21 maggio a Bolzano. E’ stata selezionata tra le più innovative aziende a livello nazionale. Per maggior informazioni www.maarmo.com

 

SCHEDA di approfondimento: LA REALIZZAZIONE DEL TERMOARREDO IN MARMO RICICLATO 

Maarmo come materia prima riutilizza e ricicla gli scarti della lavorazione del marmo, recuperati grazie ad un certosino lavoro di selezione nelle cave dell’area veronese e senza necessità di una fase di trattamento specifico . La formula ha permesso di generare una linea di termoarredi di design, che non necessita di una fase di cottura, ma di una dolce fase di stagionatura, che dura dalle quarantotto alle settantadue ore. Si passa poi alla verniciatura, realizzata esclusivamente con vernici a base d’acqua. Il processo produttivo parte dalle farine ricavate da polvere di marmo di scarto. Vengono lavorate come fossero farine di grano. All’interno di grandi impastatrici, vengono miscelate ad acqua e altri additivi naturali. Ne deriva un prodotto semiliquido somigliante a yogurt. Questo viene steso manualmente su dei pannelli e all’interno di esso vengono posate le canalette per il passaggio dell’acqua calda (termoarredo idronico) oppure le resistenze elettriche (termoarredo elettrico). Una volta composto, il termoarredo viene fatto stagionare per almeno 3 giorni, per una completa solidificazione del materiale. Non avviene nessuna fase di cottura dunque, ma solo una lenta stagionatura in un’apposita stanza mantenuta a temperatura costante durante l’inverno. D’estate invece la stagionatura avviene all’aria aperta, senza alcun dispendio energetico. Una volta stagionato, il termoarredo viene poi verniciato utilizzando esclusivamente vernici a base d’acqua ed è così pronto per la consegna al cliente. Materia prima riciclata, basso utilizzo di energia e componenti naturali: sono questi gli elementi “green” che contraddistinguono la produzione di questi termoarredi.

MANIFATTURIERO, PIU’ DELLA META’ DELLE AZIENDE CREDONO NELLA CRESCITA PER IL PROSSIMO TRIENNIO

Indagine 2022 di Fòrema sulle aziende venete con focus sul metalmeccanico e il manifatturiero. Nonostante la crisi delle materie prima e i primi segnali di inflazione, nella metà dei casi ci si attende una fortissima crescita nel prossimo triennio. Esplode la ricerca di tecnici del digitale per sviluppare e gestire il flusso della produzione

 

PADOVA. Digital transformation e green revolution: sono questi i due trend a guidare il mondo dell’impresa nel 2022. Sul primo fronte le aziende venete hanno iniziato a lavorare e ad investire da molto tempo. Sulla sostenibilità invece si è partiti più di recente ed è questo il focus per i prossimi anni. Il dato è emerso da uno studio condotto da Fòrema, ente di formazione di Assindustria VenetoCentro diretto da Matteo Sinigaglia. La ricerca, coordinata da Roberto Baldo, responsabile attività finanziate di Fòrema, è stata realizzata su di un campione di 172 aziende venete (piccole, medie e grandi). 

Il momento storico è complicato. A causa della crisi nel reperimento delle materie prime molti settori industriali stanno rallentando la produzione. Lo scenario si complica per la coda lunga della crisi pandemica e i primi segnali di inflazione, in mercati resi incerti dalla guerra in corso. 

Per questo, nel sondaggio è stata chiesta una previsione su come cambierà – o non cambierà – l’azienda nei prossimi tre anni, in termini di attività, funzioni e relazioni organizzative. Nel complesso, il 30% dei rispondenti (la stragrande maggioranza appartenente al settore industriale e metalmeccanico) prevede un aumento delle attività e il 17% si aspetta un cambiamento radicale dell’azienda, contro un 16% che si aspetta una struttura organizzativa sostanzialmente simile a quella attuale. In termini assoluti prevale l’aspettativa di prossime modifiche a processi, attività e modelli di lavoro (15%), e solo il 2% dichiara di non essere in grado di fare previsioni. Le grandi aziende prospettano trasformazioni più radicali rispetto alle piccole e medie imprese, sia in termini quantitativi (aumento di funzioni/attività o focalizzazione) che qualitativi (nuovi processi e relazioni).

Per affrontare la situazione, le aziende puntano a nuove professionalità. In molti stanno assumendo nuovi Chief Technology Officer-IT manager, tecnici capaci di individuare le migliori tecnologie da applicare ai prodotti o ai servizi che l’azienda produce, ma anche i Digital manufacturing manager, profili che nei processi produttivi sappiano usare le innovazioni. Su tutte, però, emerge l’attenzione per figure capaci di riprogettare e pianificare la produzione e la gestione dei flussi di materiali in ingresso e in uscita sulle linee produttive,: in questo periodo di crisi dei costi dei materiali sono figure fondamentali per mantenere redditizio il ciclo produttivo.

In tema di digitalizzazione, il 52% delle aziende dichiara di aver già realizzato interventi formativi per adeguare le competenze tecniche e comportamentali in ambito digitale. Solo il 25% dichiara azioni scarse o nulle in quest’ambito. I processi di digitalizzazione dunque hanno coinvolto la maggior parte delle aziende intervistate, anche se questi processi riguardano prevalentemente i settori della progettazione e direzionale e in minor parte i profili più operativi.

Sul tema della sostenibilità invece sono un po’ diverse. Meno della metà delle aziende, ovvero il 42% del campione, dichiara di aver realizzato azioni specifiche per dotarsi di competenze per una maggiore sostenibilità d’impresa. Di questo 42%, solamente il 15% parla di azioni complete e concluse, il restante 27% invece parla di azioni incomplete. Il campione di aziende che invece dichiara di non aver ancora fatto assolutamente nulla in tema di sostenibilità si attesta al 37%. 

 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

 

FÒREMA – Nata a Padova nel 1983 in seno all’Associazione degli Industriali con l’obiettivo di formare i propri associati, dal 2012 ha iniziato a concentrarsi nella formazione esperienziale applicata allo sviluppo delle persone e alla lean production. Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e  metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Questi sono i numeri che la rendono una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia: tra il 2017 e il 2019 ha mobilitato oltre 16 milioni di euro per la formazione delle imprese tra Fondimpresa, Fondirigenti, FSE e altri fondi. Solo nel 2019 ha formato 23.000 persone, tra occupati (dagli apprendisti ai manager), soggetti in cerca di lavoro o di ricollocamento (neet, giovani under 30, disoccupati e over 50), personale della pubblica amministrazione e delle scuole. Nel mentre, ha erogato 58.400 ore di formazione a 1.548 aziende, oltre a 50.000 ore di e-learning.

LOGISTICA 4.0, NUOVO SORTER PER L’HEADQUARTER DI BRACCHI

Raddoppiata la capacità di lavorazione sui container grazie all’ultima tecnologia nelle procedure automatizzate. Le altre innovazioni del colosso della logistica bergamasco: il sistema di pallet shuttle di Bassano ed il sistema automatico rilevazione peso e misure per la gestione pallet di Oppeano. L’amministratore delegato, Umberto Ferretti: “Garantiremo spedizioni sempre più rapide e una gestione dei colli ancora più precisa”

 

Un innovativo sorter logistico a Fara Gera d’Adda, nel cuore dell’headquarter nel Bergamasco, con la nascita di una nuova porzione automatizzata di magazzino per lo smistamento delle merci. Ma anche il sistema pallet shuttle di Bassano del Grappa, nel Vicentino e la novità dei controlli fotografici sui pallet ad Oppeano, nel Veronese. 

 

Il Gruppo Bracchi (158 milioni di vendite nel corso del 2021, 600 dipendenti tra le sedi italiane e quelle di Germania, Polonia e Slovacchia) accelera nel percorso di innovazione tecnologica e punta sulla logistica 4.0 in questo momento chiave per il mondo dei trasporti, alle prese con i temi dell’aumento globale dei prezzi delle materie prime e della manodopera. 

 

La scelta strategica più importante è stata quella di investire in un nuovissimo sorter logistico nei magazzini bergamaschi. È stato installato un sistema di smistamento di colli che, grazie a rulliere motorizzate, cinghie a sollevamento pneumatico e nastri trasportatori bidirezionali con tappeti lisci: rappresenta la migliore tecnologia ad oggi esistente sul mercato per chi si occupa di logistica. Il ruolo di questo macchinario è quello di alleggerire il lavoro umano nelle fasi di scarico dei container quando si è di fronte a colli sfusi, che vengono aperti sulla rulliera per lavorarne il contenuto di dettaglio e successivamente per essere riuniti in pallet mono-referenza pronti per la messa a stock. Operazioni che prima venivano svolte a mano e che ora vengono realizzate direttamente dal sorter, capace di identificare ogni singola scatola associata ad un codice e darne il “disco verde” anche sul contenuto. A regime, il macchinario è capace di lavorare più di 500 colli all’ora. Se prima per scaricare un container erano necessarie quattro ore, adesso, nello stesso tempo, se ne gestiranno almeno due, con la certezza di aver cancellato ogni errore umano nell’iter. 

 

L’amministratore delegato di Bracchi, Umberto Ferretti, commenta così l’investimento. “La tecnologia permette alle operazioni logistiche di essere sempre più precise e veloci, ma anche di aumentare la sicurezza degli operatori”, dice. “Con queste innovazioni siamo sicuri di aver intrapreso una strada che porterà a miglioramenti nel nostro servizio: automatizzando procedure che altrimenti sarebbero a rischio di errore umano garantiremo performance sempre migliori”.

 

La novità arriva in un gruppo che poteva già vantare nella sede di Bassano del Grappa (nel Vicentino) di un sistema di pallet shuttle all’avanguardia per la gestione della logistica food & beverage. Qui è stato infatti realizzato un blocco di scaffalature a stoccaggio intensivo di 840 metri quadri, per una capacità di oltre 3.000 posti pallet. Un sistema che richiede un intervento minimo da parte degli operatori dal momento che è proprio la navetta automatica a eseguire i movimenti all’interno dei canali delle scaffalature, guidata via wi fi e tablet.

Da evidenziare infine anche la tecnologia presente nei magazzini di Oppeano, nel Veronese, dedicati al mondo del fashion e dell’arredo, dove i pallet in uscita sono controllati da speciali telecamere che rilevano la dimensione dei colli e la confrontano con pesi e misure dichiarati. Così, si ha la certezza che i dati prima del caricamento siano assolutamente corretti e certificati.

 

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO

LA STORIA DI BRACCHI. Bracchi viene fondata nel 1928 come azienda di trasporto locale. Negli anni ha ampliato la sua presenza affermandosi come realtà di rilievo prima a livello nazionale e poi, con l’ampliamento del proprio network logistico e i primi investimenti nel trasporto marittimo e aereo, in Europa e nel mondo. L’espansione della propria flotta mezzi ed i progetti di logistica integrata e in outsourcing hanno permesso all’azienda di imporsi in settori di nicchia altamente strategici, in cui è leader europeo da oltre 40 anni. All’headquarter di Fara Gera d’Adda (in provincia di Bergamo), dove vengono coordinate tutte le operazioni a livello nazionale ed europeo, si sono presto aggiunte le filiali estere di Bracchi con sede a Lublin in Polonia, Levice e Kostolné Kračany in Slovacchia, dedicati alla logistica e alla distribuzione di ascensori e consumer goods nell’Est Europa, e di Ettenheim in Germania: un polo logistico di 44.000 metri quadri di superficie coperta, dotato delle tecnologie più avanzate e in una posizione strategica per la gestione del traffico europeo. Il 2018 segna un nuovo importante traguardo: l’acquisizione di Bas Group, realtà storica di Bassano del Grappa, nel Vicentino, formata da quattro aziende di trasporti e logistica specializzate nei più vari settori, dal food al beverage, dal fashion all’e-commerce che condividono con Bracchi un approccio orientato al cliente e una forte attitudine all’innovazione. Nel 2020 è la volta di Peterlini, azienda con sede in provincia di Parma specializzata nel trasporto tecnico eccezionale fino a 100 tonnellate. Grazie a queste acquisizioni Bracchi consolida la sua leadership ampliando la propria offerta a nuovi business strategici e aree geografiche, operando nei settori industriale, agricolo, ascensoristico, chimico e della cosmesi, fashion, food & beverage, e-commerce, retail & Gdo. Oggi Bracchi lavora su dodici poli logistici e sette filiali regionali per un totale di 300.000 metri quadri di magazzini complessivi, gli occupati sono circa 600 presenti nei diversi stabilimenti. Nel 2021 il gruppo ha chiuso con vendite a 158 milioni di euro, in crescita sui 142 milioni del 2020.