NASCE HAIRCROMIA, LA START UP CHE TROVA L’ARMONIA TRA IL VOLTO E IL COLORE DEI CAPELLI

Brevettato il primo strumento per l’analisi cromatica pensato per i saloni di parrucchieri: sono 18 card grazie alle quali è possibile trovare l’armonia cromatica che armonizza il viso (con l’eventuale make up) e i capelli. Le fondatrici Alessandra Da Rold e Claudia Campo Dall’Orto sono due venete cinquantenni, l’idea nata durante il lock down. “E ora anche un corso per spiegare il nostro metodo, che abbiamo registrato a livello internazionale” 

 

L’armocromia è una tendenza che negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede. Si basa sull’idea che il colore debba sposarsi al volto. Esistono dei test per identificare i “colori amici” che valgono non solo per l’abbigliamento ed il make-up, ma anche per i capelli. Fino ad oggi, il problema era pratico: come “mostrare” i colori sul viso di una donna? Le ciocche di capelli usate oggi dagli hair stylist non rendono l’idea complessiva. Tantomeno le app sul telefonino. E i consulenti di immagine usano solo piastrine monocolore che servono più al trucco che non alle sfumature dei capelli.

Da questa esigenza Alessandra Da Rold, originaria di Conegliano, nel Trevigiano, e Claudia Campo Dall’Orto, di Bassano del Grappa, nel Vicentino hanno deciso di fondare una start up integralmente in rosa (ed è una eccezione nel panorama imprenditoriale tipicamente al maschile), che invece di rincorrere l’ultima tecnologia, aiuta con materiali ecologici e “reali” le donne che vogliono trovare l’armonia cromatica e rispondere alla domanda: “Starei bene con questo colore?”.

L’idea è venuta a Da Rold, a settembre 2019, durante un evento a Venezia dove erano presenti consulenti di bellezza e fashion stylist. “Tutti avevano oggetti da mostrare alle modelle, dalla stoffa ai dettagli. Io, che dovevo proporre il colore e il taglio di capelli, mi trovavo solo con delle ciocche in mano”, racconta Da Rold. “Mancava uno strumento concreto per mostrare il colore dei capelli, le app virtuali non danno l’emozione che serve. E da qui è nata l’idea di Haircromia”. 

Poco dopo è esplosa la pandemia e Da Rold ha colto l’occasione per coinvolgere Campo Dall’Orto. “Volevo un progetto tutto femminile”, spiega ora. L’amica è momentaneamente disoccupata e accoglie la proposta. “Dopo una vita passata a lavorare prima nel mondo della moda e poi in quello commerciale in aziende del mondo fashion, fino ad essere responsabile della distribuzione in Italia di un brand inglese, l’idea di Haircromia mi è parsa davvero geniale e abbiamo iniziato a lavorarci ventiquattro ore al giorno”. 

C’è voluto più di anno per creare 18 card, tutte realizzate con materiale Saphira Eco, rispettoso dell’ambiente. Ci sono i colori freddi dal blondie al blue black; quelli caldi dal goldie al red; quelli soft dal beige all’exotic. Serviva poi trovare un metodo per selezionare la sfumatura corretta (sono 104 quelle contemplate nel kit), ed è stato ideato il “Metodo Haircromia®”. Il nome è stato registrato e la tecnica brevettata sia a livello nazionale che a livello europeo. E adesso la start up sta iniziando a lavorare sul serio.

“I primi feedback dai titolari dei saloni di bellezza sono entusiasti”, dicono le due titolari. “Ma c’è ancora molto da fare per spiegare il metodo elaborato da Haircromia”. Per questo, è decollato anche un corso mensile che in una giornata di full immersion spiega i segreti attorno alla scelta del colore. I partecipanti, on line, sono arrivati da tutta Italia, dalla Val d’Aosta alla Sicilia e le liste per l’iscrizione ora sono lunghe. 

“Haircromia non si basa solo ed esclusivamente sui colori”, precisano in chiusura le due imprenditrici. “Serve saper miscelare anche i desideri della donna, in base alla personalità, al proprio stile e alla voglia di cambiare che magari sta vivendo in quel momento della sua vita. Per questo motivo, ad esempio, per le clienti che vogliono fare una scelta di colore che valorizzi il loro stile ed il loro make-up abituale, non è necessario che si presentino struccate. L’effetto ricercato si vedrà immediatamente, sul volto che loro amano vedere in questo momento della loro esistenza. L’armonia è una magia, ma conoscendone i segreti si può raggiungere”. 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

 

IL METODO HAIRCROMIA

LA PREPARAZIONE La preparazione ideale della cliente per una valutazione corretta inizia con la raccolta dei capelli in modo che non siano intorno al viso; segue riportando il viso al colore naturale, senza make-up. Preferibile non avere nulla di colorato sotto il volto o coprire con una mantella bianca e infine posizionare la cliente davanti ad uno specchio con luce naturale o neutra.

LA CARD Ogni card è stata studiata per contenere sfumature in armonia tra loro che rispecchiano i colori delle stagioni, primavera, estate, autunno, inverno. In base alle caratteristiche dei colori ogni card è contrassegnata dal simbolo del sole e della luna. Per poter trovare la giusta sfumatura che valorizza il volto è importante conoscere il sottotono che può essere freddo o caldo. Con le card è possibile individuare il sottotono e la stagione cromatica della cliente, basterà utilizzare le card in una certa sequenza per definire qualità cromatica e altezza di tono: con il giusto colore il volto si illumina diventando più armonioso. 

LE SFUMATURE Una volta trovata la/le card che valorizzano ci si potrà concentrare sulla sfumatura o le sfumature che incontrano al meglio preferenza e risultato. Naturalmente si potrà utilizzare una sfumatura come base del colore e un’altra per i riflessi, i contrasti e i punti luce, mixandole per un risultato esclusivo e personalizzato. Ulteriori informazioni: www.haircromia.com

Il KIT è composto da 18 card: 7 con colori caldi (simbolo sole), 7 con colori freddi (simbolo luna), 4 con colori neutri (simbolo sole e luna). Le fan card sono realizzate con materiale Saphira Eco rispettosa dell’ambiente in carta patinata su supporto di cartoncino rigido formato A4 e sono plastificate da ambo i lati per permettere una facile igienizzazione. Hanno un foro ovale per il viso.

7 CARD in armonia cromatica colori caldi. GOLDIE sfumature Biondo chiarissimo Dorato, Vaniglia e Champagne. GOLDEN BROWN sfumature del Biondo Dorato, del Miele e del Grano. HAZEL sfumature dal Nocciola, Bronze al Castano Dorato. CHOCOLATE tutte le sfumature del Cioccolato, Tabacco, Buccia di Castagna. COPPER sfumature del Rame, Rame intenso, Rosso Veneziano, Dorato Ramato. HAVANA sfumature del Castano Ramato, Caramello, Ruggine, Cannella. RED sfumature Rosso intenso.

7 CARD in armonia cromatica colori freddi. BLONDIE sfumature dal Biondo chiarissimo al Biondo Perla. ASH tutte le sfumature del Cenere. MOKA tutte le sfumature del Marrone freddo. PASTEL tutte le sfumature del pastello dal Lilla al Malva, Ice, Azzurro. PURPLE tutte le sfumature del Viola fino al Lampone. SOPHY Castani scuri, Mouve, Smoke. BLUE BLACK Nero Blue intenso, Viola intenso.

4 CARD in armonia cromatica colori soft. NATURAL BLOND dal Biondo Naturale, Nocciola, Miele al Cenere Dorato. BEIGE sfumature dal Biondo Dorato Cenere al Sabbia. RED ROSE sfumature dal Rosso Mogano con Cenere al Red Rose. EXOTIC sfumature Castano Dorato, Ramato Cenere, Malva.

 

“VIAGGI NELL’AMORE”: AL VIA IL PERCORSO ESPERIENZIALE DEDICATO ALLA RISCOPERTA DELL’AMORE E DELLA BELLEZZA DI FEDERICA BOTTO

In partenza un ciclo di incontri ideato da Federica Botto, ricercatrice spirituale ed autrice del volume “Twin Flames – Il viaggio delle Fiamme Gemelle”. Obiettivo: riscoprire l’Amore per sé stessi, per gli altri e per la vita. Si parte il 10 luglio con il primo appuntamento. Federica Botto: “Quando il mondo sembra crollare, abbiamo bisogno di ricordare che esiste ancora qualcosa di meraviglioso in serbo per noi”.

 

In un periodo in cui il pianeta pare arrivato ad un punto di non ritorno, ci si interroga sul vero senso della nostra vita. Ed emerge il bisogno di riscoprire ciò che la rende unica e stupenda: l’Amore e la Bellezza. Nascono così i seminari esperienziali di Federica Botto, ricercatrice spirituale ed autrice del volume “Twin Flames – Il viaggio delle Fiamme Gemelle”. Incontri volti a riscoprire l’Amore che siamo, l’Amore che ci circonda e l’Amore in serbo per noi. “Tutti siamo destinati alla Meraviglia – spiega l’autrice – e l’Universo ci guida in questo”.

 

Gli incontri iniziano il 10 luglio nella splendida cornice dell’AlagoMood, sul Lago di Avigliana, nell’omonimo Parco Naturale Regionale alle porte di Torino. La scelta di questa location non è casuale: si trova, infatti, ai piedi della Sacra di San Michele, complesso architettonico arroccato sulla vetta del monte Pirchiriano, divenuta ormai meta di visita di moltissimi lettori di “Twin Flames”. Un luogo di straordinaria bellezza e profondo significato.

 

Il ciclo di seminari si intitola “Viaggi nell’Amore” e si sviluppa in diversi appuntamenti, in cui i partecipanti sono guidati a riscoprire la bellezza dell’Essere e del vivere. Approfondimenti, riflessioni, condivisione, movimento, ma soprattutto “immersione nella meraviglia”, sono gli ingredienti di ogni esperienza proposta.

 

La prima tappa del viaggio alla riscoperta della Bellezza e dell’Amore, si intitola “La Dea in te”: la riscoperta dell’Energia femminile, tra spiritualità e sensualità. La Bellezza nell’Essenza, nella Presenza e nella Movenza. 

L’evento si terrà il 10 luglio e sarà dedicato alle donne. Come sostiene Federica Botto “Ogni donna è stupenda, unica e speciale e merita di ricordarselo. Ogni donna consapevole del proprio valore, impara a difenderlo e niente può ostacolarla nel raggiungimento dei propri sogni. Troppo spesso permettiamo agli altri di definirci e ci dimentichiamo la nostra meraviglia. Invece c’è bellezza in ognuno di noi. E non è dettata dal nostro aspetto fisico o dalle nostre condizioni, ma dalla ‘Luce che siamo’. Sono i sentimenti che abbracciamo, la verità che diciamo, la bontà che scegliamo, il bene che facciamo, la mano che tendiamo al prossimo, il coraggio che abbiamo, a renderci belli. E c’è bellezza non solo in noi, ma anche attorno a noi. Siamo spesso solo troppo distratti per accorgercene. Tutti siamo Amore, e Tutto è Amore per Tutti. Viaggiare nell’Amore significa proprio questo”.

 

Il tema delle Fiamme Gemelle, che negli ultimi mesi sta catalizzando parecchia attenzione mediatica, sarà al centro del successivo appuntamento. Il seminario sulle Twin Flames darà spazio ad approfondimenti sul tema e risposte alle domande che stanno suscitando crescente curiosità. “Le Fiamme Gemelle ci svelano come tutto ciò che cerchiamo al di fuori di noi in realtà esista già in noi – spiega l’autrice – e come tutto ciò che è destinato a noi trovi sempre il modo di raggiungerci, complice l’Universo”.

 

I “Viaggi d’Amore” proseguono poi con un incontro dal titolo “Tu Vali”, dedicato all’Amore per sé stessi e per la vita, e all’Amore dell’Universo per noi. Il percorso si conclude, poi, ristabilendo la connessione con il Tutto: “L’universo parla con Te”, alla scoperta di segni, numeri e sincronicità. Riscoprirsi parte di un Universo in continua evoluzione e in continua simbiosi e comunicazione con ciascuno di noi. 

 

“Quella che si sta sollevando viene chiamata ‘onda d’Amore’ o ‘rivoluzione gentile’ e sembra davvero inarrestabile – conclude Federica Botto – c’è voglia di Amore, c’è bisogno di amare ed essere amati, come mai prima. In un periodo storico in cui ogni certezza vacilla e tutto pare distruggersi, l’Amore sa ancora costruire ponti di fiducia e di speranza. Allora: che Amore sia!”.

 

Il calendario degli eventi viene costantemente aggiornato sul sito dedicato www.tuabbifede.it

 

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO

Federica Botto oggi vive e lavora a Torino. Modella sin da quando era ragazza, ha lavorato anche nel cinema con Dario Argento e per la televisione, con Fabio Volo. Poi si è specializzata nell’organizzazione di eventi sportivi internazionali e nel marketing emozionale ed esperienziale dopo la laurea in relazioni pubbliche e pubblicità. Da anni attiva nel sociale, al servizio di senzatetto e dei sofferenti, ha lavorato per il Principe Alberto di Monaco per la sua “Star Team For The Children”. Dopo aver scoperto la propria Twin Flame, è una ricercatrice spirituale di nuova generazione. Oltre ad aver scritto il libro “Twin Flames”, è autrice di “Tu Vali” e del macro progetto “Tu abbi fede” e del “Laboratorio dei miracoli”. Contatti e informazioni: www.tuabbifede.it

I PRODOTTI EQUOSOLIDALI DI ALTROMERCATO SBARCANO SU POSTALMARKET

Storico accordo tra i 2 brand. Oltre cinquanta prodotti targati Altromercato sono ora disponibili per l’acquisto su Postarlmarket.it. Nel blog lo storytelling dei prodotti solidali e sostenibili. Alessio Badia: “Siamo uniti dagli stessi valori: solidarietà, giustizia e legalità, tutela dell’ambiente”.

I prodotti equosolidali e sostenibili di Altromercato in vendita ora su Postalmarket.it. Nasce così una collaborazione tra i 2 brand italiani, che da qualche mese stanno lavorando ad un progetto comune. Il primo tassello di questa collaborazione riguarda proprio la vendita on line, infatti da oggi sul marketplace Postalmarket.it si potranno acquistare i prodotti Altromercato, da oltre 30 anni la principale realtà di Commercio Equo e Solidale in Italia. È un accordo storico in cui si fondono le esigenze commerciali con la volontà di promuovere una filiera produttiva equa e solidale, ispirata al principio della sostenibilità.
L’accordo riguarda una gamma di prodotti beauty e food proposti da Altromercato, per un totale di oltre cinquanta articoli che si potranno acquistare direttamente sul portale Postalmarket.it, come tutti gli altri prodotti già presenti.

Per quanto riguarda il beauty saranno acquistabili prodotti di Natyr Altromercato per l’igiene personale e cosmetici naturali ed ecologici, come i saponi, gli shampoo, i balsami, i detergenti e i deodoranti. Passando invece al food, Postalmarket darà spazio a diversi prodotti identitari di Altromercato: caffè macinato e tè, infusi in filtri, zucchero integrale, cacao in polvere, riso e miele. L’idea è quella di allargare progressivamente la gamma di prodotti Altromercato acquistabili on line.
La collaborazione tuttavia non si limita solamente all’attività di vendita. Sarà svolto infatti un lavoro comune di promozione dei prodotti e soprattutto di racconto della produzione solidale e sostenibile, tramite articoli di blog e un’attività social comune. Particolare rilievo sarà dato alla descrizione del percorso con cui i prodotti sono realizzati: gestione corretta del territorio e dell’ambiente, riconoscimento della dignità dei lavoratori e di un equo compenso, trasparenza e correttezza nei rapporti commerciali con tutta la filiera produttiva.
“Questa nuova partnership per noi è motivo d’orgoglio – spiega Alessio Badia, direttore generale Postalmarket – tutto il nostro lavoro è orientato ai valori della solidarietà, della giustizia, della legalità ed anche alla tutela dell’ambiente. La collaborazione con Altromercato in qualche maniera realizza appieno questi nostri valori e ci consente di portare nelle case degli italiani prodotti realizzati secondo questi principi”.
“Siamo entusiasti di questa nuova collaborazione con Postalmarket che ci permette di dare maggiore visibilità alla nostra realtà, ai nostri prodotti, ma soprattutto alle storie che si celano dietro di essi. Storie che raccontano di equità sociale e sostenibilità a 360 gradi. Una sostenibilità vera e agìta, realizzata giorno dopo giorno per il futuro delle persone e del pianeta”, afferma Cristiano Calvi, Amministratore Delegato di Altromercato.

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

POSTALMARKET – La rinascita dello storico catalogo inizia nell’estate 2021 con l’apertura del marketplace Postalmarket.it. Il sito fa già registrare numeri importanti: 450 mila gli accessi a settimana, 120 mila prodotti disponibili all’acquisto, 100 mila utenti attivi raggiunti ogni settimana da newsletter e blog, migliaia di interazioni giornaliere sui canali social. Sono 300 i brand italiani presenti a portale, suddivisi in 6 categorie merceologiche diverse. Non solo moda dunque, ma anche beauty, food&beverage, casa, intimo, tempo libero, arte ed esperienze turistiche. Ampio spazio viene riservato alle aziende impegnate sul fronte della sostenibilità, consapevoli che la green revolution è una missione da portare avanti giorno per giorno. Tutto questo viene raccontato nel blog presente nel sito, con uno storytelling imprenditoriale quotidiano e accattivante. La prima edizione del nuovo catalogo cartaceo uscita ad ottobre 2021 (in copertina la conduttrice TV Diletta Leotta) è andata sold out in pochi giorni. L’ultima edizione del catalogo cartaceo è invece uscita ad aprile 2022. In copertina Clio Zammatteo, in arte ClioMakeUp. Make-up artist e youtuber, divenuta famosa grazie ai suoi tutorial pubblicati in rete che aggrega una comunità di oltre 10 milioni di utenti.

ALTROMERCATO – Altromercato è la principale realtà di Commercio Equo e Solidale italiana e tra le più grandi al mondo. È una Impresa Sociale formata da 87 Soci e 225 Botteghe, gestisce rapporti con 140 organizzazioni di produttori in oltre 40 paesi, nel Sud e nel Nord del mondo. Il lavoro di centinaia di migliaia di artigiani e contadini viene rispettato ed equamente retribuito, perché si basa su una filiera trasparente e tracciabile, che tutela i produttori, l’ambiente e garantisce la qualità dei prodotti. Altromercato propone prodotti che hanno una caratteristica comune: sono buoni per chi li sceglie e per chi li produce. La sua gamma si compone di prodotti alimentari, molti dei quali biologici, anche freschi e una selezione di prodotti tipici italiani (Solidale Italiano), una linea di igiene e cosmesi naturale (Natyr), articoli di artigianato per la casa e ricorrenze, abbigliamento e accessori della linea di moda etica. Le principali referenze sono presenti anche in 1500 punti vendita della grande distribuzione e 2000 negozi specializzati bio, oltre che in ristoranti, mense scolastiche, bar ed erboristerie, Gruppi di Acquisto Solidale. Con Altromercato si alimenta un’economia sana, un circolo virtuoso – dal produttore al consumatore – che dura da trent’anni, uno stile di vita sostenibile per tutti. Per informazioni: www.altromercato.it

LO STUDIO OTIUM VINCE LA MEDAGLIA D’ORO AGLI “EUROPEAN DESIGN AWARDS 2022”

Primo classificato agli “Oscar del design”, tra centinaia di studi europei partecipanti per la categoria “Cataloghi d’Arte”, lo studio di Castelfranco Veneto (TV) ha ottenuto la vittoria con il progetto “OMNE BEAUTY 2018-2020”. Un libro concepito come un cofanetto che racchiude, oltre a un apparato testuale ricco di contributi di docenti ed esperti, otto fascicoli fotografici, con gli scatti che raccontano il territorio del Nord-Est, tra arte, paesaggio, armonia e contraddizione. Alessandro Fraccaro: “Al centro di tutto il lavoro una rilettura del concetto di Bellezza, nel rispetto di un’interpretazione plurale del concetto stesso”.

 

CASTELFRANCO VENETO (TV). Lo studio Otium di Castelfranco Veneto (TV) vince l’edizione 2022 degli “European Design Awards”. La consegna del premio è avvenuta qualche giorno fa a Tallin in Estonia. Otium si è piazzato al primo posto nella competizione per il miglior “Catalogo d’Arte”, cui hanno partecipato centinaia di studi di tutta Europa.  

 

La medaglia d’oro è arrivata grazie al libro intitolato “Omne Beauty 2018-2020” un progetto fotografico in cui sono racchiusi gli scatti di 8 fotografi di fama internazionale: Gianantonio Battistella, Francesca Cirilli, Anne Golaz, Vittorio Mortarotti, Igor Ponti, Antoine Séguin, Massimo Sordi, Marco Zanta. I curatori sono Massimo Sordi e Stefania Rössl di OMNE – Osservatorio Mobile Nord Est. Il progetto grafico a cui si deve il prestigioso premio è di Damiano Fraccaro, grafico e art director, dal 2012 nello staff di Otium, laureato presso l’Università Iuav di Venezia, con esperienza anche in ambito didattico e già vincitore di numerosi premi di settore in ambito internazionale. Al suo fianco nel progetto Matteo Beda, altro talentuoso grafico dello studio Otium.  

 

Il volume è frutto del progetto “OMNE – Osservatorio Mobile del Nordest” in cui fotografi professionisti hanno immortalato aspetti ambientali, architettonici, antropologici, sociali e culturali del Nord-Est italiano con un approccio artistico. Un cammino che si compie sul territorio alla ricerca di possibili relazioni tra spazio, paesaggio e corpo che lo abita. 

 

Il libro “Omne Beauty 2018/2020” è un cofanetto in cui sono racchiusi 9 volumi, uno di introduzione al lavoro, altri 8 dedicati a ciascuno dei fotografi impegnati nel progetto. I fascicoli contengono le foto e gli approfondimenti concettuali attorno alle quali sono state realizzate. Tutte le foto sono state scattate principalmente nell’area compresa tra Castelfranco Veneto, Asolo, Bassano del Grappa e Treviso. “Analizzando i differenti aspetti che descrivono il paesaggio del Nord Est italiano e soffermandosi sulla lettura dei fattori critici attribuibili ai progressivi processi di dispersione e frammentazione, propri di questa particolare area geografica – spiega Alessandro Fraccaro, titolare di Otium – OMNE Osservatorio Mobile Nord Est ha proseguito le campagne fotografiche avviate nel 2016 affidando a 5 artisti in residenza e 3 fotografi invitati un’indagine sul territorio veneto proponendo una riflessione sul termine Bellezza. Il volume è concepito come un cofanetto che racchiude, oltre a un apparato testuale ricco di contributi di docenti ed esperti, tra cui “Il mondo salverà la bellezza?” di Salvatore Settis, 8 fascicoli, uno per ciascun fotografo, nel rispetto di un’interpretazione plurale del concetto stesso di bellezza”.

 

Il primo fascicolo si intitola “Città di G. ovvero Giorgionesca”. Francesca Cirilli ha qui raccolto l’eco del pittore nato a Castelfranco Veneto attraverso tracce di un immaginario moderno, rievocando la storia d’amore tra Giorgione e Cecilia. “Il tempo nostro” di Vittorio Mortarotti affronta il tema della bellezza coniugandolo con il concetto di transitorietà che si riflette, in forma di ritratto, nella figura dell’adolescente e nei tratti di un paesaggio fragile, quello appunto del nord est sospeso tra rapido sviluppo e tutela del precario equilibrio con l’ambiente. Con “Bellezza” Igor Ponti propone un ricco immaginario di luoghi del territorio dalla forte valenza iconica. Il progetto “Simili” di Antoine Séguin si sofferma invece sulle contraddizioni del paesaggio contemporaneo e sull’ipotesi di una mappatura visuale inafferrabile, sospesa tra modernità e passato. “Panorami del Silenzio. Lente incursioni nel paesaggio della storia. Monte Grappa 1987-2020 “è il titolo del progetto di Gianantonio Battistella sulle sue esplorazioni del Monte Grappa. “Partizioni d’archivio nel Nordest di fine secolo” di Marco Zanta propone un’incursione nell’archivio personale del fotografo che invita ad abitare gli spazi interni di alcune aziende venete nel periodo d’oro dell’economia degli anni Novanta. La serie di immagini presentate in “Intorno all’albero” di Massimo Sordi narra infine il rapporto uomo-natura suggerendo relazioni inedite con il cosmo. 

 

Non è una prima volta per lo studio Otium. Negli ultimi 4 anni lo studio di Castelfranco è già stato premiato per ben 3 volte agli European Design Award, vincendo 2 medaglie d’oro. “Questo riconoscimento è motivo d’orgoglio per tutto lo studio – spiega Alessandro Fraccaro, titolare di Otium – siamo grati all’organizzazione e alla Giuria degli EDAwards e a tutti coloro che hanno collaborato al progetto. In primis devo citare Damiano Fraccaro e Matteo Beda che hanno seguito in prima persona il progetto. L’idea di approfondire il contesto in cui viviamo, con un approccio ragionato e contemporaneo, è alla base di tutto di lavoro di Otium. Questo catalogo rappresenta un punto d’arrivo, ma anche un punto di partenza per la prosecuzione del progetto “OMNE”. In particolare mi sento in dovere di citare gli ideatori di OMNE: Massimo Sordi e Stefania Rösll, i promotori dell’iniziativa “Omne Beauty 2018/2020”: La Città di Castelfranco Veneto, L’Università di Padova, Ulss 2 Marca Trevigiana, Università di Bologna – Dipartimento di Architettura; Non di meno, un grazie va all’editore Skinnerboox che ha creduto in noi, a Fedrigoni che ci ha sostenuto e alla Tipografia Toffanin che ha realizzato eccellentemente quanto è stato progettato dallo Studio”

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO: OTIUM

 

Otium è uno studio multi-disciplinare di Castelfranco Veneto. Nasce nel 2007 da un gruppo di professionisti di settori diversi, ma complementari, con l’intento di seguire progetti complessi garantendo una progettazione condivisa e coerente. Lo studio si occupa di analisi e strategia generale di comunicazione, grafica, fotografia, video, progettazione e sviluppo web, editoria e allestimento museale. Quest’anno festeggia i 15 anni di attività. Dal 2010 lo studio opera nella sede storica dei Rusticali di Palazzo Riccati Avogadro a Castelfranco Veneto. Otium collabora stabilmente con il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, il Museo Bodoniano di Parma, il Museo Casa Giorgione di Castelfranco Veneto, l’Orto Botanico di Padova, Villa Parco Bolasco a Castelfranco Veneto, la Città di Riese Pio X, Venice Garden Foundation, Istresco e con numerose aziende italiane. Questi i riconoscimenti ottenuti dallo studio nel corso degli ultimi anni: Menzione d’Onore al XXV Premio Compasso d’Oro ADI per il progetto “Tipoteca”, Country Champion – Italy Fedrigoni Top Award 2019 per il progetto “Tipoteca”, Vincitore (Medaglia d’oro) European Design Awards 2019 per “Omne-Work 2016-2018”, Vincitore Red Dot Best of the Best 2019 per “Omne-Work 2016-2018”, ADI Design Index 2019, per il progetto “Omne-Work 2016-2018”, ADI Design Index 2020, per il progetto “P=S+N, Paesaggio, Soggetto Natura”, Medaglia di Bronzo European Design Awards 2021 per “At home in Sweden, Germany and America”. 

 

LINK PAGINA DEDICATA SU SITO EUROPEAN DESIGN AWARD

https://awards.europeandesign.org/#/Winners/256535

 

SCHEDA LIBRO

 

Titolo: 

Omne/Beauty 2018-2020

Autori: 

Gianantonio Battistella, Francesca Cirilli, Anne Golaz, Vittorio Mortarotti, Igor Ponti, Antoine Séguin, Massimo Sordi, Marco Zanta

Curatori: 

Stefania Rössl, Massimo Sordi

Testi:

Matteo Melchiorre, Salvatore Settis, Leonardo Delogu, Francesco Bergamo, Enrico Malatesta, Elena Mucelli, Paolo Feltrin. 

Direzione creativa e progetto grafico: 

Damiano Fraccaro / Otium 

Progetto promosso da: 

Città di Castelfranco Veneto, Università di Padova, Ulss 2 Marca Trevigiana

In collaborazione con: 

Museo Casa Giorgione, Università di Bologna – Dipartimento di Architettura 

Traduzioni: 

Gray Sutherland

Stampa:

Tipografia Toffanin

Partner tecnico: 

Realizzato su carte Fedrigoni

Editore:  

Skinnerboox

Pubblicazione: 

Jesi, Agosto 2021

Copyright:

OMNE – Osservatorio Mobile Nord Est, 2021

Skinnerboox

ISBN 

978-88-94895-48-3

 

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Dati sul formato: 

Legatura: Scatola / Brossura filo refe / Punto metallico 

Formato: A4

 

Dati aggiuntivi sul formato cartaceo: 

Dimensioni (MM): 225 mm / 315mm / 65mm

Peso (g) 2600gr

Numero pagine totale: 374 

Numero tomi: 9 

Disponibilità e prezzo: 

Disponibilità: in commercio

Prezzo: 65€

KREACASA, MAGAZZINO RADDOPPIATO PER FRONTEGGIARE LA CRISI DELLE PIASTRELLE

Kreacasa, azienda specializzata nell’edilizia a Treviso e composta da un team quasi completamente rosa, lancia l’allarme. “Scorte nell’edilizia a rischio”. Il corso di formazione dedicato ai piastrellisti

 

Il caolino è una roccia sedimentaria, ha un aspetto terroso e piuttosto tenero ed è prodotto dall’azione dell’acqua meteorica. È solitamente bianco o grigiastro, ed è utilizzato in numerose attività umane, dall’edilizia alla produzione di ceramiche e porcellane, anche in campo medico. 

Ebbene, non tutti sanno che il caolino di molte piastrelle che abbiamo in casa arriva direttamente dall’Ucraina. E in questo periodo di guerra la materia prima è limitata, tanto che ormai quella tipologia di piastrelle rischia di divenire irreperibile. 

Per questo Emmanuele Setten e Tiziano Catterin titolari di Kreacasa, azienda trevigiana specializzata nell’edilizia, hanno deciso di raddoppiare il proprio magazzino.“E’ un momento di crisi a livello globale, abbiamo deciso questa svolta per permettere ai nostri clienti di avere sempre a disposizione le materie prime in tempo reale”, spiegano.

Non solo. L’azienda ha anche deciso di investire nella formazione tecnica di chi, fisicamente, va poi a installare le piastrelle. Per l’occasione è stata selezionata una cinquantina di addetti ai lavori, che ha potuto apprezzare le nuove formule di colla proposte da Mapei e appreso le nuove modalità di taglio. Il tutto in un’azienda composta quasi totalmente da donne, capaci di “insegnare” i segreti dell’edilizia ai professionisti del settore. 

È anche grazie a queste innovazioni che Kreacasa continua a crescere. L’azienda di San Biagio di Callalta è peraltro un’azienda ancora molto giovane nel settore. Fondata nel 2017 (la “K” che richiama il tetto un po’ stilizzato di un’abitazione), si pone come core business quello di dare la migliore risposta a tutte le domande di chi “krea”. E lo fa con un team giovane e con una naturale vocazione al digital, settore nuovo per un ambiente come quello in cui opera Kreacasa. 

Oggi il fatturato in crescita del 30% sull’anno precedente, i dipendenti sono nove, quasi tutte donne under 35. Nell’anno del Covid la crescita è stata esponenziale grazie alle nuove strategie di acquisto dei clienti e a scelte di marketing digitale innovative per il settore, che fino a pochi anni fa praticamente non conosceva i social network. Anche per questo i clienti arrivano anche dall’estero, da Croazia, Germania, Austria e Lituania. Si stanno facendo le prime esperienze di export anche verso Cina, Ghana e Senegal; ma persino in Iran e Iraq.

CAORLE, CANCELLATO LO STREET FOOD FESTIVAL. STOP ANCHE AL NATALE

Dopo tre edizioni (e duecentomila presenze) gli organizzatori costretti ad annullare l’evento più importante dell’estate. L’event manager Simone Tomasello: “Il Comune non ci ha dato risposte, saltano anche i mercatini natalizi: li porteremo in altri litorali”. Sparisce pure il Padel Festival di settembre

 

L’attesa per quest’estate 2022, quella della rinascita dopo la pandemia, era forte. A Caorle tutti attendevano lo Street Food Festival, un evento capace di portare nelle tre edizioni d’esordio oltre 200 mila persone a ballare e a fare il giro del mondo dell’enogastronomia in un’area da 45.000 metri quadri, sulla quale venivano allestiti 80 punti food mentre sui vari palchi si alternavano un centinaio di artisti. Di fatto, uno degli eventi capaci di unire musica e cibo più importanti a livello nazionale, che aveva proiettato Caorle in una nuova era, generando un notevole incremento di flussi turistici. 

Un evento organizzato dal team di Simone Tomasello, noto per essere il titolare di tre dei locali più in voga di Caorle (il Food Mami in spiaggia, il cocktail bar Harry Johnson Speakeasy e l’american bar Sirò in centro); la stessa squadra che ha creato l’evento coi mercatini di Natale che hanno radunato mezzo milione di persone sul litorale tra dicembre e gennaio. 

L’evento estivo quest’anno ha avuto una gestione complicata. Prima ha dovuto cambiare nome perché erano stati vietati i food truck. Il “Caorle Street Festival” era pronto a vivere per due settimane, a luglio, cambiando la tradizione di agosto, proprio su richiesta dell’amministrazione comunale. Gli organizzatori avevano lavorato ad una line up di livello internazionale, superiore persino alle passate edizioni che avevano visto esibirsi, tra gli altri, Steve Aoki, Fabri Fibra, Le Vibrazioni, Mamacita e Gigi D’Agostino.

“Negli scorsi mesi abbiamo avuto contatti con agenti che ci proponevano  artisti che avrebbero proiettato ancora di più Caorle a livello internazionale. Poi non abbiamo più concluso le trattative, non avevamo infatti l’area a disposizione”, spiega l’organizzatore, Simone Tomasello. “In tutto, si stimava un investimento da circa 650 mila euro. Purtroppo il dialogo che abbiamo portato avanti con l’amministrazione comunale, ed in particolare con l’assessore Mattia Munerotto, non è andato a buon fine”. 

Dunque, alla fine, non si farà nulla. Il motivo? Lo spiega ancora Tomasello.

“Da prima di Natale dialoghiamo con il Comune, ma alle promesse non sono seguiti i fatti: ci avevano garantito di poter organizzare il Natale, che per noi è una attività economicamente non vantaggiosa, e quindi di recuperare con l’estivo”, dichiara l’event manager. “Ad oggi, non ci è arrivata nessuna conferma per la disponibilità dell’area. Prima ci hanno fatto togliere i food truck, citando una vecchia petizione di anni fa nella quale alcuni ristoratori temevano di perdere clienti per colpa nostra, poi non ci hanno concesso l’area. Va detto che il Comune non ha mai finanziato l’evento, ha solo dato supporto logistico: noi ci reggiamo in piedi lavorando tutto l’anno, con sponsor di livello come Heineken e Lidl Italia che ci hanno supportato nelle passate edizioni. A queste condizioni ci tocca lasciare Caorle, molte altre cittadine sul litorale ci chiedono portare da loro i format di successo. Peccato per la nostra città, alla quale rimangono solo eventi minori, non di rilevanza nazionale e internazionale come il nostro”.

L’annullamento del Caorle Street Festival ha delle immediate conseguenze. Gli organizzatori hanno già cancellato il Caorle Padel Festival, che si stava programmando nei week end di inizio settembre in Corso Chiggiato. Erano attesi dj, artisti ed ex calciatori di fama internazionale che si sarebbero alternati ai campi allestiti vicini ad una ruota panoramica, spazi per le arrampicate, schiuma party, pista go car e musica dal vivo.

Non solo, anche il Natale è destinato a scomparire. “Se torniamo indietro a pochi anni fa, a Natale Caorle era completamente deserta”, conclude Tomasello. “Lavorando duramente, nonostante le difficoltà degli ultimi due anni per il Covid, siamo riusciti a portare oltre mezzo milione di persone in una cittadina allestita a festa per l’evento. Spiace per l’equipe composta da professionisti  che lavorano un anno per dare a Caorle il meglio. Diciamo in anticipo all’amministrazione che non metteremo in cantiere il Natale, così potranno organizzarsi in tempo. Mi piange il cuore non avere potuto portare a termine lo Street Food Festival, in particolare per gli ospiti che avevamo in programma: volevano lasciare tutti a bocca aperta e far capire che anche a Caorle è  possibile portare ospiti di calibro mondiale, ma ciò può accadere solo con la credibilità che aveva assunto il nostro festival. Ma evidentemente Caorle non è di tutti”.

Lavoro: boom di assunzioni, ma le aziende non trovano personale

Indagine di Fòrema tra le imprese venete. L’83% delle aziende sta assumendo, il 40% a tempo indeterminato. Tuttavia l’88% delle aziende non riesce a trovare il personale adeguato. L’assunzione diretta o apprendistato è la formula scelta nell’79% dei casi, gli interinali crollano al 6%. Del Sole “E’ urgente intervenire, utilizziamo il PNRR e il Fondo Sociale Europeo per sostenere il mondo del lavoro”.

 

PADOVA. L’83% delle imprese venete vuole assumere nei prossimi 6 mesi. Ma di queste l’88% non riesce a trovare personale. Il paradosso emerge da un’indagine condotta nelle ultime settimane da Fòrema, ente di formazione di Assindustria VenetoCentro diretto da Matteo Sinigaglia. Il sondaggio intitolato “Survey 2022: Indagine sui fabbisogni professionali delle imprese” è stato condotto su di un campione di 208 intervistati, tra HR manager, imprenditori, responsabili di funzione. Una ricerca coordinata da Roberto Baldo, responsabile attività finanziate di Fòrema. Il 45% degli intervistati rappresenta imprese di dimensioni medie e grandi. Il comparto metalmeccanico rappresenta quasi la metà del panel. Il risultato dell’indagine è chiaro ed emerge un trend positivo confrontando i dati emersi dalla medesima indagine di un anno fa.

Cresce rispetto al 2021 l’offerta di lavoro. L’83% delle aziende venete prevede nuove assunzioni nei prossimi sei mesi (contro il 70% del 2021). Un buon segnale. Solo l’8% dichiara di non voler ampliare l’organico, contro il 18% del 2021. Le percentuali crescono ulteriormente per i settori metalmeccanici (85%) e dei servizi tecnologici (89%). 

Il 79% delle imprese si dichiara disponibile all’utilizzo degli strumenti più tradizionali. Il contratto a tempo indeterminato (40%, in crescita rispetto al 34% del 2021), il contratto a tempo determinato (22%, contro il 27% dello scorso anno) e l’apprendistato (17%). Diminuisce ulteriormente il peso dei contratti di somministrazione, ovvero le assunzioni tramite agenzia interinale (6%, contro il 10% del 2021).

I profili al top per il 2022 sono il progettista tecnico (29% delle preferenze), l’addetto alla logistica (15%) e l’addetto amministrativo contabile (10%). Le aziende del sistema manifatturiero prediligono i progettisti tecnici (19%) e gli addetti alla logistica (10%), mentre i comparti dei servizi innovativi puntano agli sviluppatori per il web (17%), di nuovo ai progettisti tecnici (15%), ai social media manager (10%). La priorità ai profili degli addetti alla produzione (specializzati o meno), a figure di livello manageriale in grado di governare processi e gruppi di lavoro (11%, tendenza accentuata per quanto riguarda le grandi aziende), con la novità della grande crescita dei tecnici informatici e dei programmatori (9%, contro il 4% dello scorso anno).

Perché le aziende hanno bisogno di assumere? Un quarto dei rispondenti (un 26% analogo al dato del 2021) collega le assunzioni al normale turnover e ai pensionamenti, mentre circa la metà (48%) motiva la cosa nell’aumento delle commesse e della mole di attività da fare. Il 26% degli inserimenti è originato da un vero processo di trasformazione organizzativa che ha avviato nuovi processi da presidiare (13%) o ha creato la necessità di nuovi ruoli o nuovi professionals, prima non contemplati (13%).

 

Il tirocinio è il metodo preferito per facilitare l’inserimento delle nuove risorse (59%), seguito dai corsi di formazione brevi o lunghi (25%). 

L’88% del panel, ossia 184 aziende, dichiara tuttavia che sta riscontrando difficoltà nel reclutare il personale per il proprio organico (contro il 69% del 2021). Le grandi imprese appaiono ancora più in difficoltà delle PMI (la percentuale sale al 93%). Nello specifico il reclutamento di figure operative da inserire in produzione mostra le maggiori difficoltà, rappresentando il 56% del fenomeno, in forte aumento rispetto al 45% del 2021. Il 57% dei rispondenti dichiara di non riuscire a ingaggiare il nuovo personale necessario per mancanza di figure disponibili, perché sono già in forza presso altre aziende, perché il sistema dell’istruzione e della formazione non riesce a coprire la domanda (44% nel 2021). A questo dato si aggiunge un ulteriore 19% che segnala come causa principale un disallineamento tra le competenze presenti sul mercato e quelle necessarie per operare efficacemente nel proprio contesto organizzativo. Nel 17% dei casi i rispondenti segnalano in via esclusiva o accessoria il tema della scarsa attrattività del ruolo offerto, delle mansioni richieste o dell’azienda nel suo complesso. 

“Si confermano le previsioni di crescita dei sistemi industriali del Veneto, nonostante gli shock dovuti alla situazione internazionale e ai costi di energia e approvvigionamenti – spiega Enrico del Sole, presidente di Fòrema – la richiesta, crescente e insoddisfatta, di professionalità rischia tuttavia di mettere in discussione uno dei fattori competitivi su cui si basa la value proposition delle nostre aziende. Il potenziale di innovazione e sviluppo innescato dalle tecnologie digitali già introdotte in azienda, accoppiato con i driver dello sviluppo sostenibile su cui i mercati si orientano sempre più, non è da solo in grado di assicurare la crescita del sistema. Servono interventi a supporto dello sviluppo del mercato del lavoro, mettendo a disposizione misure in grado di accompagnare gli individuals, in particolare i giovani e i segmenti di popolazione più in difficoltà, a maturare competenze adeguate e un nuovo approccio al mondo azienda, creando il giusto mix tra competenze tecniche, digitali e soft skills, che tenga conto dei fabbisogni e della complessità attuale del mondo produttivo. Il programma GOL, Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori, sostenuto dalle risorse del PNRR, e il nuovo “Fondo Sociale Europeo +” rappresentano oggi gli strumenti principali in mano alla Regione Veneto per attuare politiche di sviluppo e accompagnare la transizione del sistema industriale, in collaborazione con le parti sociali.”

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO

FÒREMA – Nata a Padova nel 1983 in seno all’Associazione degli Industriali con l’obiettivo di formare i propri associati, dal 2012 ha iniziato a concentrarsi nella formazione esperienziale applicata allo sviluppo delle persone e alla lean production. Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e  metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Questi sono i numeri che la rendono una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia. La formazione coinvolge migliaia di aziende e decine di migliaia di persone ogni anno. Questi i numeri del 2021: 38.397 ore erogate fra formazione e consulenza (+12% su 2020), 24.314 persone formate (+14% su 2020) e 100.005 ore di attività di e-learning e webinar (+37% su 2020). Fòrema, che ha sede negli uffici di proprietà collocati nel centro direzionale “La Cittadella” di Padova, nel 2021 ha fatturato 7 milioni di euro (+12% sul 2020); occupa 45 persone e collabora con decine di professionisti. Il consiglio di amministrazione è guidato dal direttore generale Matteo Sinigaglia, ed è composto da Roberto Baldo, responsabile attività finanziate, Giada Marafon, responsabile progetti a mercato, Anna Cracco, responsabile commerciale e Andrea Sanguin, responsabile amministrazione, finanza e controllo. Presidente è Enrico Del Sole. 

 

 

Maarmo valorizza i suoi termoarredi con un contest tra designer

Giovedì sera a Milano presso il DecorLAB di Via Tortona c’è stato il lancio ufficiale del progetto “SparklingMAARMO 2022”. Un concorso tra giovani designer per realizzare un termoarredo con un nuovo stile utilizzando decorazioni in cristallo. I lavori migliori saranno selezionati per una temporary collection targata Maarmo.

 

MILANO/VILLOTTA DI CHIONS (PN). Giovedì 9 giugno 2022 presso il DecorLAB di via Tortona a Milano, in occasione della Milano Design Week, Maarmo ha presentato un progetto per la realizzazione di una serie limitata di termoarredi esclusivi e personalizzati con i cristalli Swarovski. Il progetto prende il nome di “Sparkling Maarmo”. 

L’azienda propone un contest tra designer per progettare il miglior termoarredo decorato con i celebri cristalli. I migliori modelli entreranno a far parte di una Temporary Collection esclusiva ed unica. I designer potranno utilizzare i cristalli per abbellire i termoarredi Maarmo realizzati in marmo riciclato, a ribadire che eleganza e sostenibilità possono andare di pari passo.

I designer partecipanti alla selezione potranno utilizzare il termoarredo come una tela monocolore da decorare, oppure potranno scegliere di utilizzare i cristalli per valorizzare un’immagine o un disegno da stampare sul termoarredo. Sarà possibile utilizzare fino ad un massimo di 600 cristalli per ogni opera. I designer potranno progettare il termoarredo e proporre così il proprio rendering. Le proposte dovranno pervenire nelle modalità previste entro l’8 agosto 2022. Nel mese di settembre saranno decretati i migliori 5 progetti. Questi comporranno la collezione “SparklingMAARMO2022” ed entreranno a far parte del catalogo MAARMO. 

“Sostenibilità, Made in Italy e creatività sono gli elementi che da sempre contraddistinguono i nostri termoarredi – ribadisce Gianpaolo Pezzato, responsabile della divulgazione MAARMO – i pezzi sono sviluppati e prodotti nella nostra sede di Villotta di Chions, vicino Pordenone, attraverso il recupero dei materiali derivanti della lavorazione del marmo. Con questo progetto intendiamo coniugare l’innovazione dei nostri processi produttivi con la tradizione della più antica casa di produzione di cristalli del mondo.”

L’opera creativa deve essere inviata entro il giorno 08/08/22 in formato PDF o tramite weTransfer all’indirizzo e-mail info@maarmo.com, con oggetto “SparklingMAARMO2022”. E’ richiesto di inserire una descrizione e una presentazione dell’opera (titolo dell’opera, la tecnica da te utilizzata, un eventuale link al proprio sito internet o pagina social). 

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SCHEDA DI APPROFONDIMENTO: MAARMO

Maarmo nasce nel 2017 e realizza termoarredi e scaldasalviette con processi produttivi improntati a riciclo e sostenibilità. La sede produttiva dell’impresa da settembre 2021 si trova a Villotta di Chions (PN). Una divisione ricerca e sviluppo opera a Vittorio Veneto (TV). Il 2021 ha visto il rafforzamento della compagine societaria, con l’ingresso di nuovi imprenditori sia dell’area pordenonese (Alain Bottos, Stefano Mascarin e Andrea Del Ben), che dell’area trevigiana (Marco Caliandro e Gianpaolo Pezzato), per sostenere il progetto di crescita e sviluppo in Italia e nei mercati esteri. Ad oggi l’azienda impiega 7 persone, oltre ad alcuni fornitori artigiani esterni, ed ha avviato collaborazioni con architetti e designer di tutta la Penisola. Maarmo punta sulla sostenibilità come valore fondante dell’intera attività produttiva. La materia prima utilizzata per i radiatori è ricavata infatti dagli scarti di marmo. Tutti i termoarredi, sia la versione elettrica che idronica, a fine vita, una volta tolti gli elementi strutturali riscaldanti (ad esempio il rame o le resistenze elettriche) possono essere rimacinati per rientrare nel ciclo produttivo. In questo senso Maarmo agisce creando flussi circolari di materia, capaci di rigenerarsi. Inoltre, essendo tutti i processi produttivi eseguiti a basse temperature, le quantità di energia usate sono minime. Per chiudere il ciclo green, per ogni radiatore venduto l’azienda pianta un albero. Maarmo parteciperà a “Klimahouse 2022”, fiera delle ultime novità in campo delle tecnologie per la casa, prevista a dal 18 al 21 maggio a Bolzano. E’ stata selezionata tra le più innovative aziende a livello nazionale e sarà presente presso il Padiglione CD, Stand C18/56. Per maggior informazioni www.maarmo.com

 

SCHEDA di approfondimento: LA REALIZZAZIONE DEL TERMOARREDO IN MARMO RICICLATO 

Maarmo come materia prima riutilizza e ricicla gli scarti della lavorazione del marmo, recuperati grazie ad un certosino lavoro di selezione nelle cave dell’area veronese. La formula ha permesso di generare una linea di termoarredi di design, che non necessita di una fase di cottura, ma di una dolce fase di stagionatura, che dura dalle quarantotto alle settantadue ore. Si passa poi alla verniciatura, realizzata esclusivamente con vernici a base d’acqua. Il processo produttivo parte dalle polveri di marmo di scarto. Vengono lavorate come fossero farine di grano. All’interno di grandi impastatrici, vengono miscelate ad acqua e altri additivi naturali. Ne deriva un prodotto semiliquido somigliante a yogurt. Questo viene steso manualmente su dei pannelli e all’interno di esso vengono posate le canalette per il passaggio dell’acqua calda (termoarredo idronico) oppure le resistenze elettriche (termoarredo elettrico). Una volta composto, il termoarredo viene fatto stagionare per 2 o 3 giorni, per una completa solidificazione del materiale. Non avviene nessuna fase di cottura dunque, ma solo una lenta stagionatura in un’apposita stanza mantenuta a temperatura costante durante l’inverno. D’estate invece la stagionatura avviene all’aria aperta, senza alcun dispendio energetico. Una volta stagionato, il termoarredo viene poi verniciato utilizzando esclusivamente vernici a base d’acqua ed è così pronto per la consegna al cliente. Materia prima riciclata, basso utilizzo di energia e componenti naturali: sono questi gli elementi “green” che contraddistinguono la produzione di questi termoarredi.

CON 3DZ SBARCA ALLA FIERA MECSPE LA STAMPANTE 3D PIÙ AVANZATA PER IL MONDO MANIFATTURIERO

La trevigiana 3DZ, rivenditore di stampanti 3D, sarà presente alla fiera Mecspe di Bologna con un’esclusiva. La FX20 di Markforged, stampante 3D di ultima generazione, in grado di produrre componenti per l’industria manifatturiera di alta precisione a notevole velocità. Andrea Simeoni: “Una vera innovazione, è la macchina più veloce e potente mai realizzata dal colosso statunitense. Saremo gli unici ad averla in fiera per farla provare agli interessati”.

 

CASTELFRANCO VENETO (TV) – BOLOGNA. La stampa 3D al servizio della manifattura di alta precisione. Dal 9 all’11 giugno l’azienda trevigiana 3DZ sarà presente con un proprio stand alla 20°edizione di Mecspe a Bologna. La principale fiera dedicata alle tecnologie innovative per l’industria manifatturiera. 18 padiglioni, 2.000 aziende in esposizione su 13 saloni tematici, un programma ricco di approfondimenti su digitalizzazione, sostenibilità e formazione. 

3DZ, azienda di Castelfranco Veneto (TV) leader nazionale nella vendita di stampanti 3D, sarà presente con una propria area espositiva (stand C22, Padiglione 29) e con un’esclusiva per il mercato italiano. Stiamo parlando della FX20 di Markforged, la stampante 3D a tecnologia CFR più potente, veloce e precisa che il colosso statunitense abbia mai realizzato. L’ultima frontiera in termini di stampa 3D di pezzi di alta precisione per tutto il settore manifatturiero. 3DZ è l’unico rivenditore in Italia ad avere questa stampante 3D in fiera, con un modello demo. Gli interessati potranno toccare con mano e testare direttamente sul posto l’alta qualità superficiale e la resistenza dei pezzi stampati. 

La FX20 rappresenta una vera rivoluzione per il settore stampa 3D. È la macchina più veloce e potente che Markforged abbia mai costruito sotto ogni aspetto. Innanzitutto, ha un alto livello di produttività grazie ad un’area di stampa molto estesa, 5 volte più grande di tutte le altre macchine Markforged. Può stampare pezzi fino a 50 centimetri di lunghezza oppure un elevato numero di piccoli pezzi contemporaneamente e ad altissima velocità.

Inoltre, FX20 è in grado di realizzare componenti con materiali ad elevatissime prestazioni. È la prima macchina Markforged in grado di stampare il filamento ULTEM 9085, una termoplastica estremamente durevole che presenta eccellenti caratteristiche in termini di fiamma, fumo e tossicità (FST). Abbinata alla fibra di carbonio continua, può essere usata per fabbricare parti in composito ad alta resistenza per il settore aerospaziale, oltre che per il manifatturiero e l’automobilistico. 

“La FX 20 rappresenta una nuova frontiera nel campo della stampa 3D – spiega Andrea Simeoni, CEO di 3DZ – in quanto apre alla produzione di pezzi per molti settori produttivi dove è essenziale essere estremamente precisi e al tempo stesso realizzare componenti altamente resistenti. Siamo gli unici in Italia ad avere questa macchina in fiera. D’altronde 3DZ è il rivenditore di macchine per la stampa 3D con la più lunga storia sul mercato italiano, 11 anni di esperienza. Abbiamo installato oltre 2.000 macchine, con una gamma di brand trattati molto ampia. Il nostro obiettivo è proporre sempre la soluzione più adeguata al nostro cliente”.

Tra gli altri modelli presenti in fiera spicca la Figure 4 Modular di 3D Systems, sistema di manifattura additiva per realizzare pezzi ad uso finale e piccoli lotti di produzione in un’ampia gamma di materiali e con elevata precisione. Consente massima flessibilità nella produzione grazie ad un sistema modulare e scalabile in base alle esigenze dell’azienda. Ci sarà anche la Metal X di Markforged, stampante 3D per realizzare pezzi in metallo e rame. Sarà inoltre possibile vedere diverse applicazioni della stampa 3D tra cui mani di presa, attrezzature meccaniche, pezzi di ricambio personalizzati, e ci saranno anche dimostrazioni pratiche di utilizzo delle macchine con degli speech di approfondimento. Per maggiori info: https://www.3dz.it/event/mecspe-2022/

 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO – 3DZ 

3DZ spa ha sede a Castelfranco Veneto, nel Trevigiano. Fondata nel 2011, l’azienda è specializzata nella consulenza sull’adozione della stampa 3D nelle imprese e nella vendita dei più prestigiosi brand mondiali di stampanti e scanner 3D. Una realtà che ha raggiunto una dimensione globale con l’apertura di 13 filiali tra Italia, Europa e Middle East, capace di servire 2.700 clienti con oltre 2.000 stampanti 3D installate, oltre a scanner e software 3D. Si tratta di prodotti molto tecnici, per questo il gruppo, che oggi si basa su un centinaio di dipendenti, ha come fiore all’occhiello la professionalità dei suoi 33 tecnici specializzati nella gestione di stampanti 3D che operano nel territorio e nei più svariati settori: industriale, meccanico, aerospaziale, automotive, beni culturali, formazione, dentale, medicale e gioielleria. L’headquarter si sviluppa su due piani dove le ultime tecnologie in ambito di stampanti 3D sono ospitate su 2.500 metri quadri, una sorta di enorme showroom dove si possono vedere all’opera le ultime stampanti 3D prodotte nel mondo, da quelle di dimensioni desktop a quelle che hanno quasi le misure di un’automobile; e poi spazi espositivi di pezzi realizzati che rendono lo showroom una sorta di expo delle novità su tutti i miracoli della fabbricazione additiva. Le stampanti 3DZ sono certificate 4.0; 3DZ offre un percorso di digitalizzazione 4.0 aiutando le aziende ad introdurre la stampa 3D all’interno del proprio processo produttivo e di ricerca e sviluppo.

 

SCHEDA TECNICA – FX20 (MARKFORGED)

FX20 è la nuova stampante 3D di punta di Markforged, una macchina che porta la piattaforma Digital Forge e la tecnologia di rinforzo in fibra continua (CFR) verso una nuova dimensione. È progettata per far fronte alle sfide di alcuni dei settori di produzione più esigenti: il settore aerospaziale, l’automotive, la difesa. La camera di costruzione della FX20 è quasi 5 volte più grande di quella di qualsiasi altra macchina Markforged. Il sistema di movimento e il sistema di estrusione completamente riprogettati consentono di stampare ad alta velocità senza scendere a compromessi sulla qualità. Per la prima volta gli utenti Markforged possono rinforzare le parti prodotte col filamento ULTEMTM 9085 con la tecnologia CFR, portando i compositi stampati in 3D ad alta resistenza verso applicazioni sempre più complesse. Un sistema di conservazione e gestione completamente integrato garantisce che i materiali restino asciutti per la stampa, mentre i sensori misurano ogni parte del sistema di estrusione. Gli encoder lineari sull’incastellatura e sul piano di stampa forniscono un riscontro preciso in tempo reale sulla posizione della macchina, producendo parti estremamente accurate. Il filamento ULTEM™ 9085 è il primo polimero per la stampa ad alta temperatura di Markforged. È una termoplastica estremamente durevole che presenta eccellenti caratteristiche in termini di fiamma, fumo e tossicità (FST). La grande camera di costruzione riscaldata della FX20 contiene un volume di costruzione di 525 mm x 400 mm x 400 mm in grado di stampare a 200 °C.  È dotata di ampio touch screen da 7 pollici. Consente di creare oggetti di stampa, monitorare lo stato della macchina ed effettuare la manutenzione da un’unica postazione. È in grado di stampare materiale plastico (filamento Ultem, Onyx e Nylon) ed anche fibre continue (carbonio, fibra di vetro, fibra Kevlar®). 

Caratteristiche tecniche

Volume di costruzione: 525 x 400 x 400 mm

Intervallo di risoluzione: Z 50 – 250 μm

Camera di costruzione: Riscaldata fino a 200 °C

Materiali (compatibili)

Plastiche: filamento ULTEM™ 9085, Onyx™, Onyx FR™, Onyx ESD™, nylon

Fibre continue: fibra di carbonio, Carbon Fiber FR, fibra di vetro, fibra Kevlar®, fibra di vetro HSHT

Alimentazione: 200-240 V CA 3P+E, 24 A o 347-416 V CA 3P+N+E, 14 A; 8 kW

Peso: 453 kg

Ingombro: 1325 x 900 x 1925 mm

 

HOLI A SOTTOMARINA IL 10 GIUGNO

Il famoso festival dei colori torna finalmente a inondare di gioia, amore e musica i litorali di Veneto e Friuli Venezia Giulia per un tour straordinario. Sold out la prima tappa in spiaggia a Sottomarina al Cayo Blanco, si replica domani 10 giugno. Gli organizzatori: “Siamo felici di ripartire con la settima edizione dell’Holi on Tour per far divertire grandi e piccini come prima, anzi più di prima! Tante le novità”. La solidarietà per l’India.

L’Holi il festival dei colori, simbolo di gioia, amore e divertimento genuino che in sei anni di vita ha conquistato mezzo milione di holi lovers in tutta Italia collezionando sold out ad ogni tappa tra spiagge, parchi e città, l’unico e il solo Holi ad esser entrato nelle sale cinematografiche come protagonista nel film “Forever Young” del regista Fausto Brizzi, finalmente è pronto a ripartire.
Dopo la pausa forzata della pandemia di ben due anni, gli organizzatori, il trevigiano Fabio Lazzari e il vicentino Marco Bari, hanno confezionato una settima edizione che assicurano sarà spettacolare: “Siamo felici ed entusiasti di riportare la magia e la spensieratezza dell’Holi, dopo un periodo così buio, ce n’è davvero bisogno. Sin dall’esordio il nostro format si è sempre distinto dagli altri, perché non si riduce ad un semplice evento per divertirsi, ma simboleggia la voglia di vivere e soprattutto di condividere, è l’emozione di stare assieme, la gioia di tornare a riabbracciarci e amarci senza barriere tra arcobaleni multicolorati come prima e più di prima!”.
La prima data ufficiale che ha aperto l’Holi tour 2022 il primo giugno a Sottomarina, nel Veneziano, presso lo stabilimento balneare “Cayo Blanco”, in collaborazione con Lobby Agency, è stata un successo di presenze, tanto da andare sold out. Per questo è stato deciso di replicare il 10 giugno. Le prevendite per il 10 sono acquistabili su ticketsms.it e sul sito holitour.it.
Oltre una decina le date fissate nei più noti litorali tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, ma anche, da tradizione, in alcuni capoluoghi di provincia: a breve l’annuncio di tutto il programma. Ad ogni evento, i social saranno presi d’assalto con i suggestivi selfie dei partecipanti, che si baciano e abbracciano tra mille colori.
Come funziona il festival è ormai noto a tutti, tanta musica dalla consolle dei dj, il vocalist che annuncia il countdown e alla fine tutti che lanciano in aria le polverine colorate e via si balla e si canta tutti insieme, ma pochi sanno da dove derivi questo format che ha ispirato i due event manager.
Durante la festa indiana denominata “Holi” interi popoli dei villaggi dell’India, Bangladesh, Nepal e Pakistan si lanciano sacchi di polverine colorate e gavettoni per celebrare la rinascita e l’amore e la definitiva sconfitta del male in favore del bene. La ricorrenza cade in primavera ed è portatrice di messaggi positivi universali, di amicizia, fratellanza e amore.
Lazzari e Bari: “Il festival che abbiamo ideato è un veicolo per trasmettere i valori genuini di questa antica ricorrenza e soprattutto per manifestare l’anima solidale che sta alla base di tutto e per la quale abbiamo ideato il festival”. Infatti, ciò che distingue l’Holi il Festival dei colori dagli altri format che lo imitano sull’onda della viralità del fenomeno, è lo scopo solidale. Fin dall’esordio del festival, Lazzari e Bari raccolgono fondi per la Fondazione Fratelli Dimenticati che aiuta i bambini audiolesi di un villaggio in India. La Fondazione Fratelli Dimenticati è una onlus di Cittadella, nel Padovano, che finanzia un progetto a Nandanagar, un villaggio nel Nord-Est dell’India dove nel 2006 è stata istituita la Ferrando School, un istituto che accoglie bambini audiolesi con l’obiettivo di intervenire precocemente nella diagnosi e nella cura della sordità attraverso percorsi terapeutici.
COS’E’ L’HOLI – Holi è tra le più antiche celebrazioni indù della stagione primaverile e coinvolge migliaia di persone dall’India, Bangladesh, Nepal e Pakistan. Conosciuta come la festa dei colori, della gioia, dell’amore e del divertimento, durante i festeggiamenti che durano due giorni, interi villaggi cantano e ballano, lanciandosi polvere colorata e acqua. La festa simboleggia la vittoria del bene sul male, l’arrivo della primavera e l’addio all’inverno. Ma è anche un momento di incontro e di puro divertimento. E’ la giornata in cui si dimenticano i dolori e si perdona. In questa occasione vengono meno anche le rigide strutture sociali: ricchi e poveri, vecchi e giovani, uomini e donne festeggiano e scherzano insieme.
CHE COSA SI FA – Il format consiste nel lanciare in aria polverine colorate e profumate alla fine dei countdown che i vocalist o i dj ritmano dal palco, di solito sono cadenzati uno ogni ora. E si balla e ci si “colora” tutti insieme. Si consiglia di indossare capi di cotone bianchi, le polverine sono naturali e atossiche, sono composte da talco e amido di mais, non contengono nessun metallo pesante, sono 100% eco friendly e si acquistano all’interno dell’area del festival, negli stand ufficiali “Holi”, garanzia della genuinità del prodotto.
PER CHI E’ – Per tutti. Non ci sono limiti di età per partecipare all’Holi il festival dei colori, è aperto a tutti, grandi e piccini. Unica “regola”: aver voglia di divertirsi tutti insieme pacificamente come vuole lo spirito della festa indiana.
LA STORIA Holi – Il Festival dei colori nasce alcuni anni fa dalle menti di due event manager veneti, Fabio Lazzari e Marco Bari, i primi a portare in Italia il format. L’Holi on tour si ispira alla tradizionale festa indiana e lo mixa con dj set dall’elettronica al rap. Degli esordi di Padova e Vicenza se n’è parlato molto sul web, con le foto del bacio diventate virali su Facebook e su Instagram. Poi il format è diventato nazionale. Da Macerata a Bologna, passando per Firenze e Roma fino a Venezia e Trieste, ha toccato tutta Italia, dalle spiagge alle città. Il Festival è stato anche protagonista delle riprese del film “Forever Young” del regista Fausto Brizzi ed il fenomeno del selfie colorato è stato oggetto di studio sociologico. Una vera e propria moda che ha spopolato ovunque e che tappa dopo tappa ha registrato numeri da capogiro: in sei edizioni ha totalizzato mezzo milione di partecipanti di tutte le età e culture.