VILLA FIETTA RINASCE COME CITTADELLA DEL TERZO SETTORE

Al via il progetto visionario promosso dagli Istituti Filippin: nasce il nuovo polo sociale per la Pedemontana, accanto anche un bed and breakfast e l’asilo. Dopo oltre un decennio di abbandono, la storica villa di Pieve del Grappa si prepara a diventare un simbolo di innovazione sociale grazie a Castel Monte Onlus, Cooperativa Vita e Lavoro e Kikirù Onlus

Si inaugura la Scuola dell’Infanzia di Villa Fietta a Pieve del Grappa, ospiterà una trentina di bambini e tre insegnanti. Il progetto sarà presentato domenica 28 settembre, quando l’Istituto Filippin aprirà ufficialmente le porte al pubblico con una giornata dedicata alla comunità e alla creatività, alla presenza del Superiore Generale Fratel Armin Altamirano Luistro. L’evento segna l’inizio di un nuovo capitolo per la storica struttura, che si trasformerà anche in “Officina Villa Fietta”, spazio dedicato a incontri, laboratori e iniziative culturali aperte a famiglie e cittadini.

La mattinata inizierà alle 10.30 con l’accoglienza dei partecipanti e le attività ludiche per i più piccoli, organizzate dal Movimento Giovanile Lavoratori e dal Volontariato Filippin nel cortile della villa. Alle 11.00 è previsto il momento ufficiale: la presentazione del progetto Officina Villa Fietta, il saluto del Superiore Generale e il taglio del nastro della Scuola dell’Infanzia, simbolo di un rinnovamento educativo e sociale. La festa proseguirà alle 11.30 con un aperitivo conviviale, per condividere gioia e entusiasmo con tutta la comunità.

Villa Fietta negli anni è stata luogo d’arte e di storia, è sopravvissuta ad un terremoto ed è stata ristrutturata dal Massari. Ha visto generazioni alternarsi, contadini e nobili, epidemie e guerre, fino a diventare sede degli Arditi che da qui partivano per i loro assalti sul Monte Grappa. E ora, dopo oltre un decennio di chiusura, Villa Fietta torna a parlare. E lo fa attraverso un linguaggio nuovo, fatto di cooperazione, solidarietà e visione. L’antica dimora di Pieve del Grappa, di proprietà degli Istituti Filippin, si trasformerà infatti in un autentico polo sociale multifunzionale dove fragilità e potenzialità, aree sportive e naturalistiche, spazi culturali e servizi alle famiglie potranno incontrarsi. Ma non solo: prevista la realizzazione anche di un bed and breakfast.

Un progetto ambizioso, ribattezzato “Officina Villa Fietta” che nasce dalla volontà degli Istituti Paritari Filippin, che ne sono promotori e attori primari. Al loro fianco, un partenariato coeso e dinamico composto da Castel Monte Onlus, Cooperativa Vita e Lavoro e Kikirù Onlus. Il progetto prevede spazi per comunità residenziale diurna minori, spazi per la disabilità e spazi di accoglienza etica e formazione. La regia progettuale sarà di 593 Studio, società di ingegneria e architettura di Castelfranco Veneto, nel Trevigiano, esperta in rigenerazione urbana e progettazione sociale.

L’intervento prevede la riqualificazione degli ambienti interni ed esterni della villa non ancora in uso: spazi abitativi per le comunità residenziali, laboratori terapeutici, aule formative, spazi per eventi e aree verdi per attività inclusive. Già nei prossimi mesi si lavorerà alla messa in esercizio del B&B etico e alla valorizzazione degli spazi esterni incluse le aree sportive.

A regime, si stima che vi lavoreranno oltre trenta persone a tempo pieno, in una sistema di servizi rivolti a giovani, adulti, famiglie, ed infanzia, mentre l’ostello potrà gestire centinaia di notti all’anno, un reale indotto per il territorio anche in chiave turistica.

La nuova vocazione della villa sarà caratterizzata dell’inclusione sociale prevedendo la realizzazione di una comunità residenziale per giovani con disturbi dello spettro autistico, una comunità educativa diurna e residenziale per minori in situazione di disagio, e un servizio diurno per la disabilità adulta. Tutte queste realtà saranno gestite dalle cooperative coinvolte nel progetto all’interno dei Piani di Zona dell’Usl. Ma non solo. Officina Villa Fietta sarà anche un luogo aperto al territorio grazie agli spazi dedicati ai consulenti sociali (previsti uffici per psicoterapeuti e psicologi in convenzione per i residenti).

“Villa Fietta non sarà più un bene dormiente, ma un luogo vivo, inclusivo e generativo – afferma Sileno Rampado, direttore generale degli Istituti Filippin –. Vogliamo creare una cittadella capace di rispondere ai bisogni del territorio, dove le fragilità non siano più un limite, ma una risorsa attorno a cui costruire comunità, formazione e opportunità. L’iter dei lavori è stabilito. Il primo step, già portato a termine riguarda il ritorno dell’asilo dalla sede del complesso Filippin alla Villa storica. Seguirà un percorso di progettazione condivisa e realizzazione di questo grande sogno che contiamo di portare a termine entro i primi mesi del 2027, quando la nuova vita della struttura entrerà a regime”. 

Non è stato facile arrivare a questo punto, far dialogare enti pubblici e privati spesso è complicato e 593 Studio ha giocato un ruolo determinante in tal senso. Alla base del progetto c’è un percorso partecipativo iniziato nel dicembre 2023, che ha coinvolto cooperative sociali, enti pubblici e cittadini in una serie di workshop. Dall’ascolto dei bisogni e delle aspirazioni del territorio è emersa con forza una realtà: mancavano spazi e servizi per i minori in difficoltà, per le persone con disabilità, oltre che un punto di aggregazione per famiglie e ragazzi.

“Officina Villa Fietta nasce come modello replicabile, capace di ispirare altre esperienze di rigenerazione e co-progettazione”, commenta il ceo di 593 Studio, Michele Sbrissa. “La vera innovazione non sta solo nell’architettura o nel design sociale ma nella capacità di far dialogare mondi diversi attorno a un progetto condiviso. Villa Fietta sarà uno spazio dove ciascuno potrà sentirsi accolto, valorizzato e parte di una comunità che non lascia indietro nessuno. Il tutto con un obiettivo preciso: promuovere l’inclusione attraverso il lavoro, l’educazione e la partecipazione attiva”. 

Il progetto si inserisce pienamente nel solco della tradizione educativa e sociale della Congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane, proprietaria della villa. “Dopo oltre tre secoli di impegno nel campo dell’istruzione e della cura dei più fragili, i Fratelli vedono in Villa Fietta una nuova opportunità di missione concreta”, conclude Sileno Rampado, direttore generale degli Istituti Filippin. “Trasformare un bene storico in uno spazio contemporaneo di solidarietà e rigenerazione comunitaria. L’identità del luogo sarà profondamente legata ai valori lasalliani: educazione, prossimità, fraternità. Non costruiremo solo muri o spazi funzionali, ma un progetto di senso, un laboratorio di coesione e futuro per tutto il territorio”.

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – VILLA FIETTA | Storia ed evoluzione architettonica

Le origini di Villa Fietta risalgono all’inizio del XV secolo, attribuite alla famiglia Fietta. Una significativa fase di danni e ricostruzioni fu determinata dal devastante terremoto del 25 febbraio 1695: l’edificio rimase gravemente compromesso e fu successivamente restaurato su commissione del conte Bartolomio Fietta. Nel 1719, Giorgio Massari, noto architetto, fu incaricato di ristrutturare la casa padronale. I lavori iniziarono nel 1721, allargando e valorizzando l’assetto classicheggiante dell’edificio. 

Il complesso si trova in posizione dominante su una piccola altura, in località Fietta di Pieve del Grappa ed è articolato su un corpo principale centrale – la casa padronale – affiancato da due ali laterali più basse. La villa presenta una finta serliana al piano nobile, nella cui chiave di volta si inserisce una voluta in pietra a coronamento dell’arco centrale. L’interno conserva un salone passante su asse centrale, scale con doppia rampa e ricchi stucchi, alcuni attribuiti a Giovanni Savono, altri disegnati dallo stesso Massari e dal Bitante. 

A metà Ottocento il conte Lorenzo Fietta aggiunse anche un oratorio in stile neogotico. Nello stesso periodo sorsero ali laterali su progettazione di Antonio Zardo, che ampliarono la pianta della villa. Il giardino, organizzato secondo concezioni scenografiche, fu arricchito agli inizi dell’Ottocento con la sistemazione definitiva del parco boschivo e di viali prospettici che incorniciano una statua di Ercole. 

Nel Novecento, la proprietà passò al Seminario Minore del Patriarcato di Venezia e successivamente agli Istituti Filippin. Celebre il momento della Seconda Guerra Mondiale, quando divenne sede del comando degli Arditi, che da qui partivano per gli assalti sul Monte Grappa.

FÒREMA LANCIA SETTE NUOVI CORSI GRATUITI PER DISOCCUPATI: FORMAZIONE E STAGE PER IL LAVORO IN VENETO

Dal design ecosostenibile al digital marketing, passando per logistica e risorse umane: percorsi approvati dalla Regione Veneto e finanziati dal FSE+ per colmare il gap tra domanda e offerta. Stage retribuiti in aziende del network Confindustria e iscrizioni aperte dal 15 settembre. Il direttore generale, Matteo Sinigaglia: «Investire sulle competenze delle persone significa investire sul futuro delle aziende e della comunità»

Fòrema, ente di formazione da sempre impegnato nell’accompagnare i disoccupati verso un lavoro stabile, annuncia il lancio di sette nuovi corsi gratuiti, rivolti a persone senza lavoro residenti in Veneto. L’iniziativa, finanziata dalla Regione Veneto e dal Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+ 2021-2027), conferma il ruolo strategico di Fòrema nell’adeguare il sistema formativo alle esigenze del mercato del lavoro, trasformando la formazione in opportunità professionale concreta.

In un contesto segnato da un forte mismatch tra domanda e offerta – con imprese che faticano a reperire figure qualificate – questi corsi rappresentano un ponte per colmare il divario. Le analisi occupazionali stimano che entro il 2028 oltre 2,3 milioni di lavoratori in Italia dovranno possedere competenze green e più di 2,1 milioni competenze digitali. Anche in Veneto, settori come meccanica, logistica e distribuzione mostrano un’elevata domanda di personale preparato. La trasformazione tecnologica ed ecologica apre nuovi sbocchi occupazionali: il mercato del marketing digitale, ad esempio, è cresciuto del 9% nel 2024, e profili come il social media manager e il digital strategist sono tra i più richiesti.

I nuovi corsi Fòrema rispondono a questi trend con percorsi mirati: Design e disegno di prodotto ecosostenibile; Esperto marketing e organizzazione eventi in ambito sanitario; Tecnico specializzato del controllo qualità; Esperto nella gestione e sviluppo delle risorse umane; Tecnico specializzato in logistica, spedizioni e trasporti; Operatore amministrativo-segretariale di strutture sanitarie; Esperto marketing e digital strategist. Ogni percorso prevede lezioni tra fine settembre e dicembre di quest’anno in modalità blended (in presenza a Padova e online) e un tirocinio retribuito di circa tre mesi (384 ore) presso aziende del network Confindustria locale, con indennità mensile di circa 500 euro.

«Investire sulle competenze delle persone significa investire sul futuro delle aziende e della comunità», sottolinea Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema. «Con questi corsi vogliamo offrire ai disoccupati del Veneto non solo conoscenze aggiornate, ma anche un contatto diretto con le imprese, trasformando la formazione in un vero trampolino verso il lavoro. La collaborazione con il tessuto imprenditoriale locale è il nostro punto di forza: ascoltiamo le aziende per costruire percorsi che rispondano davvero alle loro esigenze».

Massimiliano Zuccarini, responsabile dell’Area Lavoro di Fòrema aggiunge: «Il mercato del lavoro cambia rapidamente: transizione ecologica, digitalizzazione e industria 4.0 richiedono competenze nuove. Queste Work Experience sono pensate per formare figure professionali già pronte ad affrontare le sfide del presente e del futuro. Ai partecipanti chiediamo solo motivazione e impegno: il resto lo mettiamo noi, dalla qualità della didattica al supporto per il tirocinio e l’inserimento».

I corsi sono aperti a disoccupati di qualsiasi età – dai giovani neo-diplomati agli over 30 in ricollocazione, fino ai disoccupati di lunga durata – residenti o domiciliati in Veneto. I posti sono limitati per garantire qualità e un efficace inserimento in azienda. Le iscrizioni aprono il 15 settembre 2025 sul sito ufficiale di Fòrema, dove sono disponibili i bandi e le modalità di candidatura. Per ulteriori informazioni e assistenza è possibile contattare Fòrema al numero 049 8227500 o via email a politiche.attive@Fòrema.it.

PIÙ DI 4,4 MILIONI DI VALORE, LA COOPERATIVA GERMOGLIO MODELLO SOCIALE ED ECONOMICO

L’assemblea dei soci conferma risultati positivi per la storica realtà sociale della Saccisica, un impegno che coinvolge oltre 100 persone tra dipendenti e soci e che garantisce un importante indotto per il territorio. Ogni giorno prodotti oltre tremila pasti. La presidente Marta Martin: “Un traguardo reso possibile dall’impegno di Senape e dalle numerose partnership costruite con enti, aziende ed istituzioni”


L’assemblea dei soci della Cooperativa Germoglio ha approvato il bilancio 2024, che conferma un trend di crescita e rafforza la solidità di una delle prime cooperative sociali nate nella provincia di Padova.

La cooperativa Germoglio conta oggi 62 soci e un organico complessivo di 71 dipendenti (dato aggiornato ad agosto 2025), tra di loro dieci rientrano nelle categorie protette. Nel corso del 2024 la realtà ha coinvolto complessivamente 33 persone con svantaggio, tra cui 9 assunte stabilmente e 24 inserite attraverso tirocini o stage. Sul fronte delle collaborazioni, Germoglio lavora sia con enti pubblici che con imprese private: tra i partner figurano gli enti locali del territorio, la Regione Veneto e Veneto Lavoro. La cooperativa aderisce inoltre a Confcooperative Padova e al Consorzio Veneto Insieme. 

Nel 2024 la Cooperativa Sociale Germoglio ha consolidato la crescita registrata nell’anno precedente. I dati di bilancio relativi al 2024 registrano un valore della produzione pari a 4.447.966 euro e un utile d’esercizio di 13.428 euro: un modello che coniuga business e inclusione sociale. Rispetto al 2023, i ricavi sono aumentati sensibilmente, confermando un trend positivo sostenuto dall’ampliamento delle attività sia di tipo A (servizi socio-educativi) che di tipo B (inserimento lavorativo). L’utile netto si è attestato a oltre 500 mila euro, un risultato in forte miglioramento rispetto alla perdita del 2022, con un rafforzamento del patrimonio netto passato da 342 mila a 855 mila euro. I ricavi complessivi sono passati da 2,7 milioni del 2022 ai quasi 4,5 milioni dello scorso anno.

L’incremento di liquidità e crediti testimonia una gestione finanziaria equilibrata e capace di sostenere nuovi progetti. Tra questi, da segnalare quello collegato alla ristorazione, che vale circa il 60% del business. Con il brand “Senape – Sapori di inclusione”, offre soluzioni di ristorazione per la pausa pranzo aziendale – dalla gestione diretta di mense ai pranzi veicolati – e servizi di banqueting per eventi: oggi fornisce 3.015 pasti al giorno. 

Attraverso l’Articolo 14 del decreto legislativo 276/2003, Germoglio permette alle imprese di adempiere agli obblighi della Legge 68/1999, affidando commesse che consentono l’assunzione di persone con disabilità da parte della cooperativa, conteggiate nelle quote di legge delle aziende partner. Una realtà che oggi fornisce alle aziende 720 pasti al giorno, al settore socio sanitario 353, alle scuole 1.841; ma vengono forniti anche servizi di pasti per anziani e persone con fragilità (95 pasti al giorno).

“Il bilancio 2024 della nostra cooperativa mostra come sia possibile coniugare solidità economica ed impatto sociale concreto”, dichiara la presidente Marta Martin. “La crescita registrata non è solo un risultato contabile, ma il segno di un impegno che mette al centro le persone: soci, dipendenti, beneficiari e famiglie. Il valore aggiunto nasce dalla capacità di tenere insieme professionalità e inclusione, con progetti come “Senape – sapori di inclusione”, che da anni rappresenta un modello di economia sostenibile. La cooperativa è un presidio importante per la Saccisica e per tutta la provincia di Padova, perché sa rispondere ai bisogni del territorio costruendo alleanze tra pubblico e privato. È un esempio di come le realtà cooperative e sociali  possano generare non solo servizi, ma anche coesione e futuro. Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti perché dimostrano che il lavoro fatto in questi anni ha prodotto valore sociale e sostenibilità economica. Un contributo fondamentale è arrivato da Senape, la nostra ristorazione solidale, e dalle tante partnership che abbiamo costruito con enti e istituzioni del territorio”.

Ricordiamo che Germoglio è una cooperativa sociale “plurima” (A+B) che persegue l’interesse generale della comunità attraverso un ampio ventaglio di servizi e progetti di inclusione. L’area socio-sanitaria ed educativa comprende servizi abitativi e semiresidenziali rivolti a persone adulte con disabilità, oltre ad attività educative per bambini e bambine, ragazze  e ragazzi da zero a diciotto anni, tra cui doposcuola e percorsi educativi personalizzati.

Accanto a questo ambito, la cooperativa sociale sviluppa una linea di servizi pensati per le aziende. Da oltre vent’anni Germoglio è infatti attiva nel montaggio, assemblaggio e confezionamento di componenti per conto di grandi aziende del territorio, confermandosi un punto di riferimento per l’outsourcing industriale con valore sociale.

Ancora, la cooperativa porta avanti una tradizione legata ai prodotti per le ricorrenze, offrendo ceste natalizie e dolci artigianali come “La Pasqualotta” e “L’Essenziale”, che uniscono qualità artigiana e sostegno concreto ai progetti di inclusione lavorativa.

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO 

LA STORIA DI GERMOGLIO  La cooperativa Germoglio nasce nel 1989 come Società cooperativa di Solidarietà Sociale a r.l. e nel 1993 assume la forma di cooperativa sociale. È una delle prime realtà attive nella provincia di Padova, creata per rispondere ai bisogni delle persone con disabilità della Saccisica. Dopo oltre trentacinque anni di impegno nel territorio, Germoglio è oggi una realtà consolidata che offre percorsi e servizi socio-educativi differenziati rivolti a persone con disabilità, soggetti in situazione di svantaggio e minori. Il percorso di crescita è stato costante. Nei primi anni Duemila ha preso forma il Centro Diurno, che ancora oggi accoglie 30 persone adulte con disabilità. Nel 2002 la cooperativa ha inaugurato a Piove di Sacco il negozio del commercio equo e solidale “Tam Tam – la bottega del Germoglio”, un punto di incontro tra inclusione e sostenibilità, dove vengono realizzati e venduti prodotti di cartotecnica fatti a mano dagli utenti, bomboniere solidali e artigianato del commercio equo. Negli stessi anni è nato anche “Spazioaperto”, un progetto di educazione e promozione dell’autonomia pensato in forma di weekend residenziali per persone con disabilità e buona autosufficienza. Un passaggio decisivo è avvenuto nel 2009 con la nascita di “Senape”, che ha segnato l’avvio della sezione B della cooperativa, finalizzata alla creazione di posti di lavoro per persone con svantaggio. In questo contesto è stato anche istituito il primo Centro di Lavoro Guidato della Saccisica, concepito per facilitare l’inserimento lavorativo attraverso periodi di valutazione delle competenze in un ambiente protetto. Dal 2012 Germoglio ha scelto di rivolgersi in modo più strutturato ai minori, dando vita all’area educativa “Sem – Servizi Educativi per Minori”, che gestisce doposcuola, percorsi personalizzati e attività per adolescenti, in risposta ai bisogni emergenti del territorio. Nel 2019, grazie al Bando Regionale “Dopo di Noi”, sono stati avviati i progetti “C.R.E.O.” e “Vivo Fuori”, dedicati all’abitare e al semiresidenziale per persone con disabilità. Negli anni più recenti, la cooperativa ha continuato a rafforzare il proprio ruolo. Nel 2022 è stato avviato il progetto “Vita Indipendente” nell’area disabilità, mentre nel 2023 Germoglio ha partecipato a una coprogettazione legata al PNRR per la gestione di una nuova unità abitativa per persone con disabilità e ha promosso, insieme ad altre cooperative, un tavolo per i servizi rivolti ai minori all’interno del programma nazionale P.I.P.P.I. Il 2024 ha rappresentato un ulteriore passo avanti grazie alla partnership con la Fondazione Focherini di Legnaro, che ha concesso in comodato d’uso la Casa del Buon Samaritano. Da qui hanno preso vita due nuove progettualità: Casa di Gio’, comunità diurna per minori accreditata recentemente, e Primo Piano, unità abitativa per persone con disabilità.

LE SEDI DI GERMOGLIO La cooperativa Germoglio ha radici diffuse nel territorio, con una presenza capillare che racconta la varietà dei suoi progetti. La sede legale si trova ad Arzergrande in via Bassa 1, punto di riferimento storico della cooperativa e sede del Centro Diurno per persone con disabilità.  Poco distante, al civico 16/2 della stessa via, ha sede il Centro Lavoro Guidato, cuore pulsante delle attività di inserimento e accompagnamento professionale. Arzergrande ospita anche il Centro cottura Senape – Sapori di inclusione, situato in via Bassa 16/3, dove l’impegno sociale incontra la ristorazione, trasformando la cucina in strumento di dignità e opportunità. A Piove di Sacco, in via Castello 53, è attiva la bottega solidale “Tam Tam – La Bottega del Germoglio”, spazio di incontro tra comunità, inclusione e commercio etico. Sempre nel solco dell’accoglienza, il progetto abitativo “Vivo Fuori” trova casa a Codevigo in via Marconi, in un appartamento dedicato all’autonomia abitativa. A Legnaro, in via 2 Giugno 94, trova spazio la comunità diurna per minori “Casa di Giò”, un ambiente protetto che accoglie e sostiene i ragazzi nel loro percorso di crescita. Sempre qui è attivo anche “Primopiano”, appartamento dedicato al progetto PNRR – ATS 16. Infine, gli uffici direzionali della cooperativa hanno sede ad Arzergrande, in via dell’Industria 1, punto di coordinamento di tutte le attività.

WORK4ALL: AD ALBIGNASEGO DUE GIORNI PER TROVARE LAVORO TRA COLLOQUI, WORKSHOP E INFLUENCER

Il 13 e 14 settembre Piazza del Donatore diventa il cuore del recruiting in Veneto: @work4all in collaborazione con Fòrema propone tre workshop esperienziali. Oltre venti le aziende a caccia di personale, oltre cento le opportunità di lavoro. Sul palco anche le creator Cristina Papini e Irene Pila. Il direttore generale di Fòrema, Matteo Sinigaglia: “Vogliamo abbattere le barriere tra candidati e aziende”

Un grande evento gratuito, dedicato a chi è alla ricerca di lavoro, pronto a trasformare la ricerca di impiego in un’esperienza concreta, dinamica e coinvolgente. Sabato 13 e domenica 14 settembre in Piazza del Donatore ad Albignasego va in scena @Work4All, il career day che permetterà ai partecipanti di incontrare direttamente i referenti HR delle aziende presenti e di partecipare a iniziative innovative dedicate allo sviluppo delle soft skill. L’evento è organizzato dall’agenzia di comunicazione Land Distribution srl, detentrice del marchio registrato @Work4all, per il Comune di Albignasego, nel Padovano, che ha finanziato l’iniziativa. 

Al momento hanno confermato la loro presenza una ventina di aziende del territorio, interessate alla possibilità di assumere dei giovani candidati. Tra queste citiamo Alì, Brembana&Rolle SpA, Facchin Service Srl, Humangest SpA. I ruoli ricercati sono afferenti all’ambito commerciale, ma anche tecnico: sono già oltre un centinaio le persone alla ricerca di lavoro che si sono iscritte ai vari momenti formativi previsti in giornata.

Tra le società che supportano l’iniziativa c’è anche Fòrema, realtà di riferimento nella formazione e nei servizi per il lavoro del sistema confindustriale, che guiderà i partecipanti in tre workshop tematici: la “Caccia al tesoro” per allenare cooperazione e problem solving, la “Skill Escape Room” per scoprire talenti nascosti e capacità di leadership, e il “Work Speed Date”, simulazioni di colloqui a tempo con recruiter per imparare a gestire al meglio la presentazione di sé.

«Con @Work4All vogliamo abbattere le barriere tra candidati e aziende – spiega Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema –. Non parliamo di un semplice recruiting day, ma di un’occasione in cui le persone possono sperimentarsi, scoprire competenze trasversali e acquisire consapevolezza dei propri punti di forza. Lavorare su se stessi è il primo passo per affrontare con successo un colloquio di lavoro. Siamo lieti di collaborare a questo progetto».

A rendere ancora più coinvolgente il programma saranno anche due note influencer padovane: Cristina Papini, founder di Galline Padovane, e Irene Pila, creator digitale, che porteranno la loro esperienza sul palco raccontando come passione, autenticità e capacità di comunicazione possano trasformarsi in un vero lavoro. Il loro ruolo è stato quello di comunicare ai giovani l’opportunità dell’evento e proporre dei modelli innovativi di occupazione. 

«Abbiamo voluto inserire anche la voce di chi, con creatività e determinazione, ha costruito una carriera fuori dagli schemi – spiegano da Land Distribution –. I giovani hanno bisogno di ispirazioni concrete e @Work4All è il luogo giusto per scoprire che il futuro professionale può avere molte strade».

@Work4All è aperto a tutti, con accesso gratuito previa registrazione online. I partecipanti potranno prenotare i colloqui con le aziende presenti e iscriversi ai workshop di Fòrema direttamente sul sito ufficiale dell’evento. 

Ulteriori informazioni: https://work4all.it/homepage/date-eventi/13-14-settembre-2025-albignasego

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – LA STORIA DI FÒREMA

Dopo la fondazione nel 1983 e le prime esperienze di servizi destinati al mondo degli industriali, la storia di Fòrema prosegue negli anni Duemila con la presidenza di Giovanni Griggio quando entrò, tra i primi a livello nazionale, nel settore privato; quello fu anche il periodo in cui nacque Fondimpresa. Subito dopo, al timone di Fòrema fu nominato Marino Malvestio, che traghettò l’azienda verso i primi bilanci in utile, a vantaggio di Confindustria Padova. Seguì la nascita de IlCuboRosso, “spazio fisico” di 600 metri quadri per simulare, sperimentare, rielaborare nuovo know how tecnico e manageriale da trasferire al sistema delle Pmi. Due anni dopo, l’altra scelta strategica, quella di far nascere il «super-polo» confindustriale per la formazione d’impresa, primo in Italia per dimensioni, dall’unione tra Padova e Vicenza. 

Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, oggi Fòrema è la società di formazione e consulenza di Confindustria Veneto Est, e opera nell’ambito della gestione di corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale e servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova.

 Tutto ciò la rende una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia. Questi i numeri che lo confermano: nel 2024 il fatturato è stato di 8,5 milioni (+11% rispetto all’anno precedente; da evidenziare che il 62% del fatturato proviene dal mercato), le persone coinvolte sono state 29.831 (+11,6% sul 2023), le ore erogate di formazione 45.110 (+9,6% sul 2023). A livello operativo, i clienti di Fòrema sono suddivisi tra grandi imprese (17,8%), medie aziende (37,8%) e piccole imprese (42,7%) con una distribuzione geografica che conferma una dominanza di Padova e provincia (64%) e Vicenza (il 16%). La formazione interessa principalmente il settore metalmeccanico (37,8%), a seguire la chimica-gomma (12,5%), i servizi (11,5%) e gli alimentari (7,5%). 

Fòrema, che ha sede negli uffici di proprietà collocati nel centro direzionale “La Cittadella” di Padova, recentemente acquisiti nell’ambito di valorizzazione dell’ente, occupa una sessantina di persone e collabora con decine di professionisti. Il consiglio direttivo è guidato dal direttore generale Matteo Sinigaglia, ed è composto da Roberto Baldo, responsabile attività finanziate, Anna Cracco, responsabile commerciale e Andrea Sanguin, responsabile amministrazione, finanza e controllo. Presidente è Enrico Del Sole.

IL CAMPUS AI PIEDI DEL GRAPPA AMATO DAGLI AMERICANI, AL VIA L’ANNO SCOLASTICO AI FILIPPIN

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Il 10 settembre prima campanella per oltre mille studenti agli istituti di Pieve del Grappa, metà sono americani. Un modello internazionale, nel corso dell’anno universitari d’oltreoceano passeranno settimane a studiare tra campi sportivi e laboratori d’avanguardia. Il dirigente scolastico, Sileno Rampado: “Didattica innovativa, aule che ruotano ogni giorno, piscine e bar, camere d’albergo, ristorazione: il modello dei campus statunitensi nel Trevigiano” 

Il prossimo 10 settembre, con l’inizio delle lezioni, prende ufficialmente avvio il nuovo anno scolastico al La Salle Campus – Istituti Filippin, realtà internazionale che unisce tradizione educativa e innovazione didattica a Pieve del Grappa, nel Trevigiano. 

Quest’anno saranno 25 le classi attive: 3 di scuola dell’infanzia, 6 di primaria, 6 di secondaria di primo grado e 10 di liceo, per un totale di oltre 500 studenti, seguiti da 46 docenti e supportati da 121 dipendenti in totale tra personale ATA, addetti ai servizi, istruttori sportivi e cucina. A loro si sommeranno altrettanti giovani provenienti dagli Stati Uniti.

Gli spazi didattici e per l’accoglienza, gestiti come campus universitari in stile anglosassone ma con l’anima che ha sempre contraddistinto la struttura, sono enormi. Il “La Salle Campus Filippin” si sviluppa su 30.600 metri quadri e 35 ettari di parco, con 40 aule didattiche, 450 posti letto, spazi polifunzionali per eventi e un centro sportivo tra i più completi della regione. 

Fiore all’occhiello è la forte vocazione internazionale: l’istituto è parte della rete mondiale lasalliana di 928 scuole e 80 università, e ospita il Cimba, centro di alta formazione manageriale e di leadership che, solo lo scorso anno, ha accolto oltre 500 studenti americani provenienti da tutti gli States. Il primo gruppo, composto da 30 ragazzi provenienti dalla rete Cimba dell’Iowa, arriverà lunedì 15 settembre. A gennaio è previsto l’arrivo di oltre 130 studenti, seguito da un terzo gruppo di 330 ragazzi ad aprile. Gli studenti, tutti di età compresa tra i 19 e i 21 anni e iscritti al primo o al secondo anno di università americana.

“Il nostro impegno – sottolinea il dirigente scolastico Sileno Rampado – è rendere la scuola un luogo vivo, dove i ragazzi possano imparare in modo diverso. Siamo gli unici a sperimentare contemporaneamente lezioni non frontali con spazi-aula dinamici, nei quali gli studenti cambiano aula ogni giorno, quasi ad ogni lezione; laboratori professionali all’avanguardia con valutazioni sistematiche e un piano orario innovativo basato su tre materie da due ore al giorno. Una formula che valorizza concentrazione, approfondimento e autonomia”.

La struttura vive tutto l’anno (va precisato che fornisce anche servizi agli esterni, con accoglienza, ristorazione e spazi dedicati agli sport) ed è nata dall’intuizione di Erminio Filippin e Fausto Scudo. Oggi il campus è un villaggio di studi all’avanguardia: la rete internazionale con cui l’istituto opera è formata da 80 università, 928 scuole nel mondo che rappresentano un impegno nella didattica che prosegue da 300 anni e si sviluppa grazie al lavoro di 96.800 docenti. 

Il Centro di Ospitalità dispone di 450 posti letto in camere doppie e singole, tutte dotate di bagno privato in camera e collegamento a Internet. Sono disponibili per gli ospiti un servizio di ristorazione con cucina interna, un servizio bar con colazione a buffet, una reception attiva 24 ore su 24 e un parcheggio interno. La struttura mette a disposizione anche appositi spazi per meeting, conferenze e seminari: un teatro da 300 posti, la sala De Marchi da 140 posti e la sala Montini da 80 posti, tutte dotate di aria condizionata regolabile in modo indipendente, di modernissime tecnologie audiovisive e di collegamento a Internet Wi-Fi.

L’ampio Centro Sportivo è pensato tanto per gli sport individuali che di squadra ed è meta di stage e ritiri sportivi in preparazione all’apertura delle stagioni agonistiche. Il palazzetto polifunzionale con 400 posti a sedere ospita competizioni sportive agonistiche di sport indoor. Sono presenti inoltre 2 palestre con sala pesi, una sauna, una piscina a 4 corsie, una piscina specialistica per rieducazione motoria, 2 campi da calcio regolamentari, 2 campi da calcio per allenamenti, una pista di atletica a 4 corsie, pedane per il lancio del peso e del disco, salto in lungo, salto con l’asta e lancio del giavellotto, 4 campi da tennis, 2 campi da basket all’aperto, campo da rugby, campi da calcetto su cemento e su erba e campi di pallavolo.

LA STORIA E LA DIDATTICA DEGLI ISTITUTI FILIPPIN

La storia degli Istituti Filippin inizia nel 1924 quando monsignor Erminio Filippin fa costruire l’Istituto a Paderno del Grappa, oggi Pieve del Grappa, facendolo crescere fino al 1958, quando la guida viene assunta dalla Congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane. Oggi gli Istituti Filippin costituiscono uno dei più importanti complessi educativi d’Italia: vi studiano circa 500 allievi (dalle scuole dell’infanzia e primaria internazionale ai Licei Scientifico, Scientifico Scienze Applicate e Liceo Economico Sociale). Vi lavorano 140 collaboratori tra docenti, Ata, personale di servizio, servizi di cucina e centro sportivo. La presenza di docenti provenienti da diverse regioni ha arricchito l’istituto, contribuendo all’evoluzione del sistema scolastico nazionale. I percorsi di studio sono strutturati in ottica internazionale e prevedono oltre alle certificazioni linguistiche e informatiche anche progetti rilevanti come il doppio diploma italo-statunitense e italo-britannico, l’Year Abroad, global lessons, stage linguistici e boarding school per studenti stranieri. All’interno del Campus è presente il CIMBA, che da oltre vent’anni offre corsi di alta formazione ed un’ampia scelta di corsi post laurea di formazione manageriale e di leadership in inglese e in italiano, accompagnando studenti ed imprenditori italiani e stranieri nella loro crescita professionale. Molti sono gli eventi che si celebrano nel corso dell’anno: l’Open Day, ogni due anni premio Filippin, ogni due anni premio Monte Grappa, Giochi Lasalliani, cicli di incontri tematici aperti al pubblico, accoglienza in struttura di rappresentative sportive FITP, PIP, FIPAV, Raduno ex allievi, Convegno Centro Studi Matematici U. Morin. 

A PADOVA NASCE IL NUOVO HR MANAGER EUROPEO. “DEVE AVERE PIÙ POTERE NELLE AZIENDE”

Fòrema riunisce i manager delle risorse umane di 18 aziende, capaci di gestire più di seimila lavoratori, per definire le competenze chiave del futuro all’interno del progetto HR Plus. Obiettivo: formare una figura autorevole, capace di usare strumenti digitali, gestire il know how aziendale, leggere il mercato del lavoro e guidare le organizzazioni nella transizione. Roberto Baldo (Fòrema): “Solo un HR autorevole può modellare organizzazioni inclusive, digitali e pronte al cambiamento”

Acquisire autorevolezza e usare strumenti digitali per anticipare il cambiamento. È questo l’obiettivo dell’HR manager del futuro, così come è stato delineato nella sede di Fòrema, a Padova, durante un recente incontro che ha coinvolto i responsabili risorse umane di 18 aziende venete, che assieme rappresentano più di seimila lavoratori, molte delle quali con responsabili del personale aderenti ad AIDP (Associazione italiana per la direzione del personale) Veneto e Friuli Venezia Giulia già partner del progetto HR Plus.

Il confronto si inserisce nel più ampio progetto europeo HR Plus, di cui Fòrema è capofila, e ha avuto l’obiettivo di identificare le competenze chiave che devono caratterizzare le nuove figure HR nei prossimi anni.

A fare gli onori di casa è stato Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema: “Oggi l’HR è chiamato a superare il vecchio paradigma operativo per diventare protagonista del cambiamento”, ha detto. “Con HR Plus vogliamo definire un profilo europeo dell’HR manager che sappia coniugare dati, sensibilità umana e visione strategica. Crediamo che la crescita delle imprese passi dal coraggio di rinnovare i ruoli chiave, a partire da chi gestisce le persone”

La conduzione dell’incontro è stata affidata a Roberto Baldo, responsabile delle attività finanziate di Fòrema e coordinatore del progetto: “L’HR manager deve tornare a essere una figura centrale, dotata di potere decisionale e capacità strategica. È l’unico modo per guidare con successo la trasformazione organizzativa che le imprese devono affrontare, tra digitalizzazione, sostenibilità e nuove esigenze culturali”.

Durante la giornata di lavoro è emersa con chiarezza la necessità per gli HR di acquisire autorevolezza all’interno delle imprese, abbandonando il ruolo di mera funzione di servizio per diventare architetti del cambiamento organizzativo. Solo così potranno incidere su modelli, gerarchie, pratiche e processi decisionali.

Il secondo aspetto sottolineato è la competenza digitale e l’utilizzo di strumenti avanzati a presidio delle attività in ambito HR, che permettono la raccolta e la gestione intelligente di dati a supporto delle decisioni strategiche. Non si tratta di diventare tecnologi, ma di saper usare il digitale per potenziare il capitale umano. Infine, il gruppo ha condiviso una convinzione: l’HR del futuro deve saper anticipare il cambiamento, cogliere per tempo i segnali deboli, comprendere i bisogni emergenti delle persone, adattare le strategie interne alle evoluzioni del mercato del lavoro e della società.Ricordiamo che il progetto europeo HR Plus – Innovative competencies for HR manager among twin and social transition – è cofinanziato dal programma Erasmus+ e promosso da Fòrema assieme a partner di Ungheria, Spagna, Portogallo, Belgio e Italia.

“Il ruolo dell’HR oggi è cruciale per affrontare la transizione digitale e sostenibile, ma serve un deciso cambio di passo”, ha dichiarato Fabrizio Grisenti, membro del Consiglio Direttivo AIDP Veneto Friuli Venezia Giulia e socio sostenitore del progetto. “Come AIDP, sosteniamo progetti come HR Plus perché costruiscono futuro e professionalità. Sempre di più, la funzione HR deve ritagliarsi uno spazio autorevole e strategico, promuovendo iniziative che generano impatto reale sul business. Siamo convinti che programmi come HR Plus creino le condizioni per formare HR manager competenti, agili e influenti, capaci di valorizzare il capitale umano e stimolare innovazione nei territori.”

Il progetto, partito formalmente il 20 novembre 2024, prevede attività in presenza e online per tutto il 2025 e il 2026, con eventi internazionali già fissati in Spagna, Ungheria e Bruxelles. Al centro, la costruzione di un programma formativo europeo condiviso, che sarà certificato e spendibile nei paesi membri.

Durante l’incontro padovano è stata anche validata la Skillmatrix HR+, una mappa che integra macro-competenze, trend sociali, digitali e ambientali, sfide e strategie per chi si occupa dello sviluppo dell’organizzazione e del personale.

Tra le prossime tappe: a settembre il contest europeo per HR manager e l’avvio dei corsi sperimentali a Padova, Vigo e Budapest, a ottobre la partecipazione al Festival Nazionale Ungherese degli HR, e infine l’approdo a Bruxelles con la presentazione ufficiale del progetto al Comitato Economico e Sociale della Commissione Europea.

Roberto Baldo conclude: “È lì che vogliamo portare la voce delle imprese e degli HR italiani. Perché il futuro del lavoro si scrive dove le visioni diventano politiche, e le competenze diventano motrici dello sviluppo.”

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – LA STORIA DI FÒREMA

Dopo la fondazione nel 1983 e le prime esperienze di servizi destinati al mondo degli industriali, la storia di Fòrema prosegue negli anni Duemila con la presidenza di Giovanni Griggio quando entrò, tra i primi a livello nazionale, nel settore privato; quello fu anche il periodo in cui nacque Fondimpresa. Subito dopo, al timone di Fòrema fu nominato Marino Malvestio, che traghettò l’azienda verso i primi bilanci in utile, a vantaggio di Confindustria Padova. Seguì la nascita de IlCuboRosso, “spazio fisico” di 600 metri quadri per simulare, sperimentare, rielaborare nuovo know how tecnico e manageriale da trasferire al sistema delle Pmi. Due anni dopo, l’altra scelta strategica, quella di far nascere il «super-polo» confindustriale per la formazione d’impresa, primo in Italia per dimensioni, dall’unione tra Padova e Vicenza. 

Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, oggi Fòrema è la società di formazione e consulenza di Confindustria Veneto Est, e opera nell’ambito della gestione di corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale e servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova.

 Tutto ciò la rende una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia. Questi i numeri che lo confermano: nel 2024 il fatturato è stato di 8,5 milioni (+11% rispetto all’anno precedente; da evidenziare che il 62% del fatturato proviene dal mercato), le persone coinvolte sono state 29.831 (+11,6% sul 2023), le ore erogate di formazione 45.110 (+9,6% sul 2023). A livello operativo, i clienti di Fòrema sono suddivisi tra grandi imprese (17,8%), medie aziende (37,8%) e piccole imprese (42,7%) con una distribuzione geografica che conferma una dominanza di Padova e provincia (64%) e Vicenza (il 16%). La formazione interessa principalmente il settore metalmeccanico (37,8%), a seguire la chimica-gomma (12,5%), i servizi (11,5%) e gli alimentari (7,5%). 

Fòrema, che ha sede negli uffici di proprietà collocati nel centro direzionale “La Cittadella” di Padova, recentemente acquisiti nell’ambito di valorizzazione dell’ente, occupa una sessantina persone e collabora con decine di professionisti. Il consiglio direttivo è guidato dal direttore generale Matteo Sinigaglia, ed è composto da Roberto Baldo, responsabile attività finanziate, Anna Cracco, responsabile commerciale e Andrea Sanguin, responsabile amministrazione, finanza e controllo. Presidente è Enrico Del Sole.

Fòrema, fatturato a 8,5 milioni: formate oltre 30 mila persone nel corso del 2025

L’ente di formazione del sistema confindustriale veneto est presenta il proprio bilancio, erogate oltre 45 mila ore. Il direttore generale, Matteo Sinigaglia: “Non si tratta semplicemente di numeri, ma di storie di crescita per migliaia di persone e per le imprese che li impiegano”

Fòrema, ente di formazione del sistema confindustriale veneto, chiude l’esercizio 2024 con ricavi pari a 8.502.000 euro, in crescita del 11,6% rispetto al 2023. Il 62% del fatturato proviene dall’area del libero mercato, il restante da progetti finanziati. L’Ebitda si attesta al 9% circa (723.000 euro), registrando un incremento significativo del 27,2%, mentre l’utile netto raggiunge 545.000 euro, in aumento del 31,6% rispetto all’anno precedente. La posizione finanziaria netta (PFN) si consolida a oltre 4,5 milioni di euro.

Numeri che arrivano a margine di un quadriennio di crescita costante. Dal 2020 al 2024 infatti i ricavi sono complessivamente aumentati del 20%, l’Ebitda ha registrato una corsa a +150% con conseguente triplicazione della Pfn e una crescita del patrimonio netto del 60%.

Risultati che sono giunti grazie alla crescita dei clienti (una cinquantina quelli nuovi), suddivisi tra grandi imprese (17,8%), medie aziende (37,8%) e piccole imprese (42,7%) con una distribuzione geografica che conferma la storia di Fòrema e una dominanza di Padova e provincia (64%) e Vicenza (il 16% delle aziende, che rappresentano un quarto del fatturato totale); crescono anche quelle che provengono da altre province. La formazione interessa principalmente il settore metalmeccanico (37,8%), a seguire la chimica-gomma (12,5%), i servizi (11,5%) e gli alimentari (7,5%).

“Aver coinvolto 29.831 persone nelle nostre attività formative e di consulenza, con un aumento dell’11,6% rispetto all’anno precedente, è per noi il segnale più tangibile del valore che riusciamo a generare sul territorio”, dichiara Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema, la cui visione strategica e la cui leadership hanno guidato l’ente attraverso un percorso di espansione significativa. “Non si tratta semplicemente di numeri, ma di storie di crescita, di competenze acquisite, di nuove opportunità che si aprono per migliaia di persone e per le imprese che li impiegano”.

L’impegno di Fòrema nel trasferire competenze concrete e spendibili nel mondo del lavoro si riflette chiaramente anche nel numero di ore erogate, che nel 2024 hanno raggiunto quota 45.110, segnando un incremento del 9,6% rispetto all’anno precedente. I risultati economici sono la conseguenza.

“Aver superato gli otto milioni di euro di fatturato è un traguardo importante che ci spinge a fare sempre meglio”, spiega ancora Sinigaglia. “A coronamento di una gestione oculata ed efficiente, l’Ebitda conferma la capacità di Fòrema di operare con profitto e di reinvestire risorse per continuare a innovare e a migliorare la propria offerta. Un elemento distintivo della nostra strategia è rappresentato dalla nostra capacità di bilanciare l’attività finanziata attraverso fondi pubblici (che nel 2024 ha rappresentato il 38%) con quella sviluppata direttamente sul mercato (che ha raggiunto il 62%)”.

I successi del 2024 poggiano su solide fondamenta. L’affiliazione con Confindustria Veneto Est rappresenta un legame strategico fondamentale, che garantisce un contatto diretto con il tessuto imprenditoriale e una profonda comprensione delle sue esigenze. Essere l’unico ente accreditato in Veneto per specifici finanziamenti europei conferisce un vantaggio competitivo significativo.

Guardando al futuro Fòrema ha delineato le prospettive per il 2025 attraverso un’attenta analisi, identificando opportunità di crescita significative, in particolare nel potenziamento delle sinergie tra le aree tematiche in maggiore espansione.

“Abbiamo osservato una crescita particolarmente dinamica in alcune aree strategiche”, evidenzia Matteo Sinigaglia. “L’area HSE (Health, Safety and Environment) si conferma un pilastro fondamentale della nostra offerta, con una crescita consistente e un contributo cruciale alle nostre revenue. La Smart Factory, con un fatturato di 1,2 milioni di euro e un incremento dell’8,12%, pari al 20,5% delle nostre entrate totali, rappresenta un settore in continua evoluzione con un grande potenziale. Ma è soprattutto l’area sostenibilità a segnare una crescita eccezionale, con un aumento del 130% e un fatturato di 434.000 euro. Questo dato ci indica chiaramente una direzione strategica fondamentale per il futuro. Il nostro obiettivo per il 2025 è proprio quello di intensificare le sinergie tra queste aree in forte crescita – HSE, Sostenibilità e Smart Factory – per sviluppare soluzioni integrate e ancora più innovative. Crediamo fermamente che la capacità di offrire una visione olistica e integrata delle competenze, che tenga conto delle sfide della transizione ecologica e digitale, rappresenti un elemento distintivo e un importante driver per la nostra ulteriore espansione nel mercato”.

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – LA STORIA DI FÒREMA

Dopo la fondazione nel 1983 e le prime esperienze di servizi destinati al mondo degli industriali, la storia di Fòrema prosegue negli anni Duemila con la presidenza di Giovanni Griggio quando entrò, tra i primi a livello nazionale, nel settore privato; quello fu anche il periodo in cui nacque Fondimpresa. Subito dopo, al timone di Fòrema fu nominato Marino Malvestio, che traghettò l’azienda verso i primi bilanci in utile, a vantaggio di Confindustria Padova. Seguì la nascita de IlCuboRosso, “spazio fisico” di 600 metri quadri per simulare, sperimentare, rielaborare nuovo know how tecnico e manageriale da trasferire al sistema delle Pmi. Due anni dopo, l’altra scelta strategica, quella di far nascere il «super-polo» confindustriale per la formazione d’impresa, primo in Italia per dimensioni, dall’unione tra Padova e Vicenza.

Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, oggi Fòrema è la società di formazione e consulenza di Confindustria Veneto Est, e opera nell’ambito della gestione di corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale e servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Tutto ciò la rende una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia. Questi i numeri che lo confermano: nel 2024 il fatturato è stato di 8,5 milioni (+11% rispetto all’anno precedente; da evidenziare che il 62% del fatturato proviene dal mercato), le persone coinvolte sono state 29.831 (+11,6% sul 2023), le ore erogate di formazione 45.110 (+9,6% sul 2023).

Fòrema, che ha sede negli uffici di proprietà collocati nel centro direzionale “La Cittadella” di Padova, recentemente acquisiti nell’ambito di valorizzazione dell’ente, occupa una sessantina persone e collabora con decine di professionisti. Il consiglio direttivo è guidato dal direttore generale Matteo Sinigaglia, ed è composto da Roberto Baldo, responsabile attività finanziate, Anna Cracco, responsabile commerciale e Andrea Sanguin, responsabile amministrazione, finanza e controllo. Presidente è Enrico Del Sole.

DALL’INCENDIO IN AZIENDA AL MULETTO CHE PERDE IL CONTROLLO, IL CORSO SULLA SICUREZZA ORA SI FA CON LA REALTÀ VIRTUALE

Fòrema lancia un’innovativa offerta formativa dedicata alla sicurezza sul lavoro, acquistati visori tech che permettono di vivere i rischi estremi in azienda in totale sicurezza, c’è anche il salto nel vuoto. Il direttore generale, Matteo Sinigaglia: “L’apprendimento e l’addestramento ai casi di crisi è più efficace, la tecnologia è di supporto alla formazione”

Fòrema ha acquistato alcuni visori e le licenze per 15 scenari interattivi attraverso i quali i lavoratori possono vivere in prima persona situazioni di rischio e sperimentare in totale sicurezza le corrette procedure di prevenzione e gestione delle emergenze. 

Grazie a una partnership con VirtualSafetyLab.com, azienda specializzata nello sviluppo di soluzioni immersive, l’ente di formazione del sistema confindustriale veneto ha introdotto l’utilizzo di visori per la realtà virtuale all’interno dei propri corsi, portando l’apprendimento a un livello di coinvolgimento e realismo senza precedenti. La tecnologia sviluppata si distingue per il suo elevato grado di realismo e per la sua capacità di creare scenari formativi personalizzabili in base alle specifiche esigenze di ogni settore industriale. 

“Siamo convinti che l’innovazione tecnologica possa giocare un ruolo fondamentale nel rendere la formazione sulla sicurezza sul lavoro più efficace e coinvolgente”, dichiara l’amministratore delegato di Fòrema, Matteo Sinigaglia. “Ora possiamo offrire ai nostri clienti un’esperienza formativa unica, in grado di aumentare significativamente la consapevolezza dei rischi e la capacità di intervento dei lavoratori. In un contesto economico e sociale che pone sempre maggiore attenzione alla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, questa nuova offerta formativa rappresenta un valore aggiunto concreto per le aziende del sistema Confindustriale”.

Dal ruolo del preposto che deve spiegare i metodi concreti per la sicurezza in azienda alla gestione di incendi e di sversamenti chimici, dall’uso corretto dei dispositivi di protezione individuale alle dinamiche di evacuazione, ogni scenario è progettato per massimizzare l’apprendimento attraverso la simulazione attiva. Si possono sperimentare le situazioni più pericolose, dal rischio chimico alla caduta dall’alto in un cantiere, dall’esplosione al rischio di tagliarsi una mano o di morire intossicati. 

I corsi Fòrema che utilizzeranno i visori per la realtà virtuale copriranno un’ampia gamma di tematiche legate alla sicurezza, tra cui prevenzione incendi ed evacuazione con simulazioni immersive per apprendere le procedure corrette in caso di incendio e le vie di fuga. Ma anche utilizzo in sicurezza di macchinari e attrezzature per l’addestramento pratico virtuale sull’uso sicuro di specifici macchinari, con la possibilità di commettere errori senza incorrere in pericoli reali. Focus anche sulla gestione delle emergenze con simulazioni di situazioni di emergenza (infortuni, incidenti ambientali) per testare la capacità di reazione e l’applicazione dei protocolli. Ma non basta, ci sono corsi anche per il riconoscimento dei rischi ambientali e per le procedure di primo soccorso.

Numerose aziende hanno già scelto questa innovativa metodologia per la formazione in materia di sicurezza, con corsi aziendali erogati direttamente in sede. Il riscontro è stato estremamente positivo: i partecipanti hanno apprezzato il coinvolgimento emotivo e la possibilità di mettere alla prova le proprie reazioni in ambienti simulati, acquisendo competenze fondamentali in modo efficace e stimolante.

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – LA STORIA DI FÒREMA

Dopo la fondazione nel 1983 e le prime esperienze di servizi destinati al mondo degli industriali, la storia di Fòrema ha avuto un’accelerata negli anni Duemila con la presidenza di Giovanni Griggio. Era l’epoca dei fondi sociali europei. Allora, Griggio dovette affrontare una delle prime e importanti crisi del sistema formativo confindustriale: il passaggio al mondo del privato dopo anni di puro sostentamento pubblico, era il 2007 e gli imprenditori chiedevano ancora manager specializzati in delocalizzazione nell’est Europa e verso la Cina. A causa di un ritardo nel rifinanziamento dei fondi sociali europei, l’ente per la prima volta dovette affrontare un buco di bilancio, la rivoluzione fu entrare, tra i primi a livello nazionale, nel settore privato. Furono assunti dei commerciali, fu anche il periodo in cui nacque Fondimpresa. 

Subito dopo, al timone di Fòrema fu nominato Marino Malvestio, imprenditore nel settore degli arredamenti per strutture ospedaliere. Sei anni di presidenza, dal 2010 al 2016, ricordati per la scelta di nominare un direttore generale, Cristina Ghiringhello, capace di traghettare l’azienda verso i primi bilanci in utile, a vantaggio di Confindustria Padova. Ma anche l’avventura di Niuko e la nascita de IlCuboRosso. Per la prima volta Fòrema è riuscita in quegli anni a produrre un utile, di qualche centinaio di migliaio di euro. Tra le attività che hanno avuto più eco, va citata l’esperienza de IlCuboRosso, “spazio fisico” di 600 metri quadri per simulare, sperimentare, rielaborare nuovo know how tecnico e manageriale da trasferire al sistema delle Pmi. Due anni dopo, l’altra scelta strategica, quella di far nascere il «super-polo» confindustriale per la formazione d’impresa, primo in Italia per dimensioni, dall’unione tra Padova e Vicenza.

Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e  metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Tutto ciò la rende una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia. 

Nel corso del 2022 sono state 26.368 (+9% sul 2021) le persone che hanno seguito corsi di formazione (nel 2021 furono 24.314; +14% sul 2020). In tutto, sono state erogate 41.641 ore in corsi di vario genere, con una crescita del 7,5% sul 2021. Grazie a questi numeri, per Fòrema il 2022 si era chiuso con un fatturato a 7,7 milioni di euro, con un balzo in avanti del 10% rispetto all’anno precedente (quando si era già registrato un +12% sui 6,3 milioni del 2020).  Fòrema, che ha sede negli uffici di proprietà collocati nel centro direzionale “La Cittadella” di Padova, occupa una sessantina persone e collabora con decine di professionisti. Il consiglio direttivo è guidato dal direttore generale Matteo Sinigaglia, ed è composto da Roberto Baldo, responsabile attività finanziate, Anna Cracco, responsabile commerciale e Andrea Sanguin, responsabile amministrazione, finanza e controllo. Presidente è Enrico Del Sole.

Al via .atonAcademy, il lavoro del futuro è il tech sales

Le stime: in UE serviranno 20 milioni di professionisti ICT entro il 2030, il mercato del tech in Italia vale quasi 80 miliardi ma mancano adeguate figure professionali. Aperta la ricerca di appassionati del settore tech con propensione alla vendita. Per tutti un percorso formativo gratuito e per i più meritevoli la possibilità di assunzione. Il CEO Giorgio De Nardi: “L’umanesimo guida da sempre la visione positiva del futuro di Aton, la nostra accademia è una bottega rinascimentale innovativa che prepara i professionisti di domani”

Il settore digitale continua la sua corsa, tuttavia le aziende si scontrano con una carenza di candidati, in particolare in ruoli strategici come il Tech Sales e il Business Development, figure chiave per l’espansione e il posizionamento sul mercato. Per rispondere a questa esigenza, Aton – tech company trevigiana che affianca le aziende nella trasformazione digitale sostenibile delle vendite omnichannel, dei processi di tracciabilità e supply chain – lancia la terza edizione di .atonAcademy, un programma di formazione gratuito con concreta opportunità di assunzione, per chiunque sia interessato a costruire o accelerare una carriera nel mondo del Tech Sales e del Business Development.

Il Tech Sales, in Aton, si occupa dello sviluppo del business cercando nuove opportunità, lavora su progetti innovativi, collabora con grandi clienti nazionali e internazionali ed è il punto di riferimento per la loro crescita. Il Business Development guida l’espansione aziendale, lavora in sinergia con il Tech Sales nella generazione di nuove opportunità, sviluppa strategie di marketing e costruisce relazioni strategiche.

La richiesta di Tech Sales e Business Development continuerà a crescere nei prossimi anni, trainata dalla trasformazione digitale e dalla necessità delle aziende di posizionarsi in un mercato sempre più competitivo. Chi investe oggi in queste competenze avrà un vantaggio concreto nelle professioni del futuro. 

Stando al recente report di World Economic Forum, entro il 2030, il 50% delle professioni richiederà competenze digitali avanzate, aumentando la richiesta di esperti in vendite tech B2B, strategie commerciali e sviluppo di nuovi mercati. Ma esiste un gap di personale: secondo le analisi della Commissione Europa, l’UE punta a raggiungere 20 milioni di specialisti ICT entro il 2030 e si prevede che il numero effettivo sarà solo 12 milioni, evidenziando una forte carenza di figure specializzate come Tech Sales e Business Development. Facendo focus sul mercato italiano, il settore digitale in Italia ha superato i 78,7 miliardi di euro (fonte: Rapporto di Anitec Assinform – Il digitale in Italia 2024), con una crescita del 2,1% nel 2023 e previsioni di ulteriore espansione. 

Questa evoluzione porta le aziende a investire sempre più in capacità relazionali, vendite complesse e strategie di crescita B2B. E saranno appunto queste le figure professionali al centro della terza .atonAcademy, battezzata “Masterclass Tech Sales & Business Development”. Il progetto torna con un nuovo percorso formativo gratuito, in collaborazione con Guilds42, associazione no profit di promozione sociale che disegna percorsi di formazione digitale.

Per la prima volta, .atonAcademy affianca ai suoi “maestri d’arte” due coach professionali esterni, offrendo ai partecipanti un supporto esclusivo nello sviluppo delle competenze trasversali.  Gaspare Civiero, fondatore e amministratore di Delivera e creatore di “Sales Excellence Podcast” porterà in .atonAcademy le migliori best practice su negoziazione e sales strategy. Moira Casonatto, executive coach certificata in business e life coaching, aiuterà le persone ad accedere alle proprie risorse ed interpretare al meglio il proprio ruolo professionale.

Il progetto .atonAcademy si ispira al modello rinascimentale delle botteghe dei maestri d’arte e offre una combinazione unica di formazione, affiancamento ed esperienza in azienda. Nel corso della prima edizione di .atonAcademy sono state rilasciate 750 certificazioni a 270 partecipanti. Nella seconda edizione dell’Academy, dedicata all’User Support Internazionale, realizzata lo scorso anno tra maggio e giugno, le certificazioni sono salite a 1.340, gli iscritti erano più di 500. 

“Registriamo sempre più interesse per la nostra azienda” dichiara il CEO, Giorgio De Nardi. “La conferma arriva dal numero di curriculum che ci vengono inviati, solo quest’anno quasi tremila. Il nostro modo di fare impresa e di porci al mondo del lavoro è quello di una Società Benefit e B Corp, che opera nell’ottica di migliorare l’ecosistema in cui vive, sia dal punto di vista economico che sociale. Iniziative come queste vanno nella direzione di formare le persone che si rivolgono a noi, puntando sulle competenze strategiche che saranno fondamentali per avere successo sul mercato”.

“Siamo orgogliosi di lanciare questo terzo percorso formativo, dopo due edizioni che si sono concluse con l’assunzione di 7 nuovi collaboratori”, spiega il chief people and culture officer di Aton, Stefano Negroni. Ci siamo ispirati alla bottega rinascimentale dove i professionisti del settore affiancano e formano i nuovi Michelangelo, Raffaello e Leonardo da Vinci dell’IT. Forniamo le competenze più ricercate sul mercato. Per noi è importante dal punto di vista etico e sociale, ma non solo: ci permette di trovare anche le figure professionali da inserire nella nostra azienda con un processo di selezione basato solo sul merito”. 

Informazioni più dettagliate sulla .atonAcademy e sul percorso “Masterclass Tech Sales & Business Development “, sono disponibili sul sito https://aton.com/atonacademy

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

.ATONACADEMY “MASTERCLASS TECH SALES & BUSINESS DEVELOPMENT “

Il nuovo percorso formativo di .atonAcademy per diventare Tech Sales o Business Development si svolge in modalità online da remoto e ha una durata complessiva di 9 settimane.  

Si tratta di un percorso formativo gratuito e aperto a tutti (senza limiti d’età, background o residenza) ispirato al modello delle botteghe rinascimentali, per attrarre giovani e professionisti. Il percorso è progettato per essere accessibile anche a chi già lavora, offrendo sessioni di formazione online serali. Non è solo un corso didattico, c’è la possibilità concreta di assunzione: alla fine infatti i partecipanti più meritevoli potranno ricevere un’offerta di lavoro in Aton.

Il percorso che unisce formazione teorica, pratica sul campo e mentorship, è strutturato in 3 fasi:

FASE 1 | 18 marzo – 6 aprile

Certificazioni di Eccellenza
Sono previsti dei moduli formativi online, per acquisire le basi dei ruoli Tech Sales e Business Development, da concludere entro il 6 aprile.
Al termine del percorso a ciascun partecipante verranno rilasciate certificazioni e un attestato Aton per arricchire il proprio CV. 


FASE 2 | 15 aprile – 30 maggio

Esperienza aziendale “La Bottega”
I candidati che supereranno con successo la prima fase di formazione e il test di selezione potranno accedere alla “Bottega virtuale”. Sei settimane di formazione pratica aziendale, con sessioni online serali, permettendo anche a chi lavora di partecipare.
I partecipanti lavoreranno su progetti reali guidati dai professionisti (maestri d’arte) Aton ed esperti del settore in qualità di Professional Coach, sviluppando competenze come sales strategy, direct marketing e gestione efficace delle relazioni commerciali.
Durante la Bottega, i partecipanti avranno l’opportunità di sperimentare entrambi i ruoli, Tech Sales e Business Development, per capire quale sia più in linea con le proprie attitudini.

FASE 3 | dal 30 maggio in poi

Visita in azienda e opportunità di assunzione
Al termine dell’esperienza in Bottega i candidati saranno invitati a presentare il progetto di persona presso la sede Aton. Un’occasione per visitare l’azienda, incontrare i maestri d’arte e i compagni di questo percorso e partecipare a colloqui con la possibilità di ottenere un contratto di lavoro in Aton, anche in full remote.

Biografie Professional Coach

Gaspare Civiero è fondatore e amministratore di Delivera, società di consulenza specializzata nel miglioramento strategico, organizzativo e tecnologico, del processo commerciale e marketing. Prima della creazione di Delivera, Gaspare ha dapprima conseguito una laurea in Ingegneria Gestionale e successivamente costruito una carriera manageriale ricoprendo varie posizioni a responsabilità crescente all’interno di aziende di dimensioni e settori diversi, sia in Italia che all’estero. Le esperienze più rilevanti tra quelle ricoperte da Gaspare nelle diverse fasi della sua carriera sono state in KPMG, Unox, Oracle, Forgital e Cerved.

Moira Casonatto è consulente, manager, Business e Life Coach certificata. Laureata in Economia e Commercio, conta una significativa esperienza decennale nei settori Supply Chain e Lean Manufacturing. Specializzata nella progettazione di percorsi formativi personalizzati, affianca aziende e professionisti nella crescita personale e professionale. Promuove un approccio strategico, puntando alla valorizzazione delle persone e allo sviluppo del loro potenziale. Appassionata di triathlon, infonde nel lavoro costanza e determinazione, accompagnando persone e team verso il raggiungimento degli obiettivi.

LA STORIA DI ATON 

Aton leader in Italia nei servizi e soluzioni per l’innovazione e trasformazione digitale delle imprese, con headquarter a Villorba, nel Trevigiano, operativa nel settore dei servizi digitali e informatici per le imprese. Sviluppa soluzioni per la trasformazione digitale sostenibile delle vendite omnichannel e dei processi di tracciabilità e supply chain aziendale. Offre servizi di supporto internazionali in quattordici lingue e copertura h24, 365 giorni all’anno.  

Fondata da Giorgio De Nardi nel 1988, la sua missione è crescere insieme all’ecosistema di collaboratori, clienti, partner, ambiente e comunità, realizzando profitti etici e sostenibili in tutto il mondo.   

Il Gruppo Aton, composto anche dalle aziende “Blue Mobility” (soluzioni IT per la logistica e la rete vendita delle pmi) e “Aton AllSpark Iberica” (joint venture spagnola di Aton e Allspark, azienda IT specializzata nel mercato fashion retail), nel 2024 ha chiuso il fatturato in crescita (+3%) a 23,3 milioni di euro.  A partire da gennaio 2025 è entrata a far parte del Gruppo Aton anche Teksmar, azienda IT con focus nel retail. 

Oggi il Gruppo occupa 270 persone che lavorano per 750 clienti in tutto il mondo che operano principalmente in questi settori: 39% nell’industria dei beni di largo consumo (tra i clienti citiamo Granarolo, Segafredo, GranTerre); 42% nella grande distribuzione organizzata e nel fashion (Aspiag, Unicomm,Bata, Salewa, Gant); 19% nel mondo dell’energia (SHV, Liquigas, Univergas).  

Dal 2018 Aton è certificata Great Place to Work. Nel 2021 è diventata Società Benefit e ha integrato nel proprio statuto obiettivi sociali (people), ambientali (planet) oltre che economici (prosperity). Nel 2023 è entrata a far parte della community mondiale delle aziende certificate B Corp che si impegnano in un percorso di miglioramento continuo nella sostenibilità del loro business. L’azienda presenta ogni anno un report di impatto.  

La visione strategica dell’azienda nasce dal fondatore e CEO Giorgio De Nardi, affiancato dal board, l’organo collegiale di gestione, composto dagli executive team leader delle funzioni aziendali e da un consulente esterno: ambito finanziario con Tania Zanatta; vendite Gianluca Palmisano; persone e cultura aziendale Stefano Negroni; prevendita e sviluppo del business Giovanni Bonamigo; industria del software .one Piero Pescangegno; progetti di integrazione Giovanni Pozzobon; servizi di assistenza Marco Arrigoni; coach del personale Moira Casonatto.  

Il business si sviluppa attraverso consulenza, servizi e la piattaforma software .one, offerta in modalità SaaS (Solution as a Service). Le app di Aton, integrate in .one e sviluppate da un team interno di 35 sviluppatori, coprono tutti i canali di vendita – dai negozi fisici al dettaglio e all’ingrosso all’e-commerce B2B e B2C, fino alle reti vendita – garantendo anche la tracciabilità dei prodotti.

L’azienda propone software e servizi di gestione dei processi legati alle vendite, con particolare attenzione ai canali di distribuzione: dall’e-commerce al punto vendita fisico, passando per Sales Force Automation, CRM e relazione con i clienti. Sul fronte della supply chain Aton mette a disposizione software e servizi per il monitoraggio e la gestione dei prodotti nel loro ciclo di vita, garantendone la tracciabilità grazie alla tecnologia RFID: soluzioni di track&trace adottate anche in contesti delicati, come ad esempio nelle missioni di pace internazionali grazie a collaborazioni strategiche con organizzazioni intergovernative a carattere mondiale.  

Un team in continua crescita di 150 professionisti del software realizza progetti per i clienti tramite analisi, consulenza e disegno di soluzioni, integrazione dati, project e service management, governo da remoto di software e hardware con piattaforme di enterprise mobility management, affiancamento sul campo e formazione, supporto multilingua a utenti e sistemi software e hardware.   

Con le attività di assistenza tecnica hardware, Aton opera in ottica green contribuendo all’allungamento del ciclo di vita di un parco di decine di migliaia di dispositivi in un’ottica di economia circolare, riducendo la quantità di rifiuti tecnologici.  

FORMAZIONE E WELFARE, ROMANI RELOCATION PRESENTA IL PRIMO BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ

L’azienda padovana si affida a Fòrema per definire le proprie strategie Esg. Focus su occupazione, mobilità green, formazione e sul nuovo piano di welfare. Il ceo Samuele Romani: “Crediamo che il successo di Romani Relocation si misuri nella capacità di creare un ambiente di lavoro sano, stimolante e sostenibile”

Romani Relocation, divisione specializzata di Romani Group, si occupa di traslochi, montaggi, logistica, magazzinaggio, facilities management  e pulizia di pannelli fotovoltaici dal proprio headquarter di Loreggia, nel Padovano. Con un team di oltre 50 professionisti, un magazzino di 2.000 metri quadri e una flotta di oltre dieci mezzi, l’azienda garantisce rapidità, precisione e qualità in ogni intervento. Partner di fiducia di oltre un centinaio di aziende, Romani Relocation si distingue per la sua capacità di coordinare ogni fase del processo logistico e di facilities management, promuovendo soluzioni innovative e sostenibili. 

In questo contesto, Romani Relocation ha chiesto a Fòrema, società di formazione e consulenza del sistema confindustriale veneto, di guidarla nella formulazione del primo bilancio di sostenibilità. In circa sei mesi di lavoro, è stato realizzato un documento che non si limita a raccontare le azioni intraprese, ma afferma con decisione l’impegno a costruire un futuro in cui ambiente, persone e comunità possano crescere in armonia.

Il modello adottato per la redazione del documento  si basa sugli standard internazionali del Global Reporting Initiative (GRI). Sono state analizzate decine di asset e per ognuno sono stati previsti precisi obiettivi di miglioramento per l’anno successivo rispetto all’ambiente (environment), ai membri dell’organizzazione (social) e alla gestione corporate aziendale (governance).

Entrando nel dettaglio dell’analisi del bilancio di sostenibilità, in un contesto di incertezza lavorativa sempre più diffusa, Romani Relocation ha scelto di investire nella stabilità e nel futuro delle persone. Nel 2023, i contratti a tempo indeterminato sono cresciuti del 37% e il numero complessivo di collaboratori ha registrato un aumento significativo. Per rispondere alle rapide evoluzioni del settore e garantire competenze sempre aggiornate, inoltre, l’azienda ha erogato oltre 240 ore di formazione. Questo investimento non si limita a migliorare le performance lavorative ma rappresenta un’occasione per rafforzare il senso di appartenenza e il valore individuale di ciascun collaboratore. 

L’azienda si è inoltre distinta per un piano di welfare che propone supporto economico per le famiglie, programmi di salute psicologica e una mensa aziendale di qualità. Ancora, Romani Relocation sta tracciando un percorso innovativo, investendo in una flotta aziendale a basse emissioni e puntando su processi di imballaggio per minimizzare l’uso di materiali non riciclabili e collaborare con i fornitori per sviluppare soluzioni più sostenibili. Relocation è inoltre fermamente decisa ad aumentare i kw puliti, generati attraverso la manutenzione efficiente dei pannelli fotovoltaici. Questo impegno si concretizza nell’adozione di tecniche avanzate di pulizia e manutenzione, che garantiscono la massima efficienza e durata degli impianti esistenti. Romani investirà in tecnologie all’avanguardia per il monitoraggio e la pulizia automatizzata dei pannelli, riducendo la perdita di efficienza dovuta allo sporco e agli agenti atmosferici.

“Siamo estremamente orgogliosi di aver redatto il nostro primo bilancio di sostenibilità in un anno così importante, in cui abbiamo investito significativamente nella crescita, professionale e individuale, dei nostri dipendenti”, dichiara Samuele Romani, CEO Romani Relocation. “Crediamo che il successo di Romani Relocation non si misuri solo in termini di performance economica, ma anche nella capacità di creare un ambiente di lavoro sano, attrattivo, stimolante e sostenibile. Questo impegno verso le persone è il nostro più grande valore e la base su cui costruire i presupposti del nostro impegno futuro. Oggi, grazie al nostro focus sul benessere delle persone e sulla crescita professionale, siamo un punto di riferimento nel settore. Questi interventi non sono solo benefici tangibili, ma un segnale concreto di quanto sia centrale il benessere delle persone per costruire un futuro sostenibile”.

Romani e Fòrema sono partner in questo percorso di crescita e continuità, è un riconoscimento reciproco di stile direzionale e di attenzione alle tematiche ESG. Infatti è fondamentale per Fòrema curare ogni aspetto del proprio servizio tecnico, anche la comunicazione dei risultati di successo dei propri clienti in ambito di sostenibilità, per contrastare il greenwashing.

“Stiamo cercando di integrare la sostenibilità in ogni aspetto della nostra azienda, per poi trasferire le best practices ai nostri clienti”, dichiara il direttore generale di Fòrema, Matteo Sinigaglia. “Dall’adozione di pratiche eco-friendly alla promozione di programmi di informazione, formazione e consulenza incentrati sulla responsabilità sociale. Ci impegniamo costantemente a migliorare e adottare pratiche sempre più sostenibili, ma anche a coinvolgere i nostri partner in questo processo, perché crediamo che sia fondamentale per il nostro ruolo nella società e per il futuro delle nuove generazioni. Per questo siamo orgogliosi di essere al fianco delle nostre aziende partner, per aiutarle nel percorso di crescita e miglioramento sul fronte Esg”.