A Brescia la mozzarella si fa al momento: la serata-evento del pizzaiolo Ciro Di Maio

L’iniziativa “Come a casa” nel ristorante San Ciro: mozzarella filata a vista, sapori veraci e spirito del Sud. Prossimamente anche corsi di pizza per grandi e piccoli. Lo chef napoletano: “Crediamo nei sapori veri della cucina antica napoletana, la mozzarella tiepida appena fatta è un dono del cielo alla terra”

Brescia, 12 maggio 2025 – Una serata di quelle che sanno di casa, di Sud, di tradizione. Ciro Di Maio, pizzaiolo e chef originario di Frattamaggiore (NA), ha trasformato il suo ristorante “San Ciro” – punto di riferimento della cucina napoletana a Brescia – in un laboratorio aperto al pubblico, dove la mozzarella è stata preparata e filata al momento davanti ai clienti, per essere poi servita ancora tiepida in piccoli assaggi, a chiunque fosse presente nel locale, anche solo per una pizza.

L’iniziativa, nata con l’intento di offrire un’esperienza rustica, genuina e coinvolgente, ha visto la partecipazione di ospiti di ogni età: bambini, ragazzi, adulti e anziani, tutti invitati a vivere e gustare dal vivo la magia dell’arte casearia. A preparare la mozzarella, un casaro pugliese di grande esperienza, chiamato appositamente da Ciro per questa serata-evento. Prima la tagliata, poi la filatura in acqua calda, infine l’assaggio: tutto come si farebbe in una masseria del Sud.

“Volevo creare un’atmosfera familiare, dove chi entra sente il calore e i profumi di casa. È un modo per far conoscere la nostra cultura gastronomica, ma anche per divertirsi e stare insieme, riscoprendo le radici”, racconta Ciro. E aggiunge: “Replicheremo sicuramente, e presto.”

Una promessa che già prelude a nuove iniziative. Tra le prossime idee, anche un evento dedicato alla pizza, dove sarà possibile non solo gustarla ma prepararla insieme, in un vero e proprio corso di pizza partecipativo aperto a tutti, dai bambini ai nonni. “Sarà un momento di condivisione, per trasmettere il senso profondo dell’arte culinaria italiana: semplicità, verità nei sapori, tradizione e spirito di famiglia.”

Ciro Di Maio non è nuovo a iniziative dal forte impatto sociale e culturale. Nato nel 1990 a Frattamaggiore, ha iniziato a lavorare giovanissimo e ha trovato la sua strada nella ristorazione. Dopo una prima esperienza come pizzaiolo in Lombardia, è riuscito a rilevare – prima con altri soci, poi da solo – il locale che oggi è diventato “San Ciro”, situato in via Sorbanella, vicino al multisala Oz, a Brescia. Un ristorante che impiega una quindicina di persone, noto per la qualità degli ingredienti (dalla mozzarella di bufala campana dop al pomodorino del Piennolo), per le pizze veraci, e per i piatti della carta che fondono alta cucina e tradizione.

Ciro ama dire che le sue pizze “non sono mai perfette, ma vere”: ogni impasto è calibrato giornalmente in base all’umidità dell’aria, ogni pizza è diversa, ogni dettaglio racconta una storia. Anche per questo il suo locale è frequentato da personaggi noti dello spettacolo e dello sport, come Eva Henger o i giocatori del Brescia Calcio e del Germani Basket.

Ma il cuore di Ciro resta nei progetti formativi e solidali. Ha lavorato nelle carceri per formare i detenuti come pizzaioli e ha tenuto corsi online per i ragazzi del Rione Sanità di Napoli, in collaborazione con l’Istituto Alberghiero D’Este Caracciolo.

La serata della mozzarella filata in diretta è solo l’ultima tappa di un percorso fatto di passione, territorio e impegno. Un invito a sedersi a tavola, non solo per mangiare, ma per sentirsi a casa.

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO  – Così si fa la mozzarella

Fare la mozzarella è un rito che nasce dalla sapienza contadina del Sud Italia. Per la serata-evento da “San Ciro”, tutto è stato realizzato dal vivo, come una volta: davanti ai clienti, tra profumi di latte caldo e mani esperte. Si parte con la cagliata, ottenuta dal latte fresco di bufala o vaccino, riscaldato e coagulato con caglio naturale. Una volta solidificata, la cagliata viene tagliata in piccoli pezzi e lasciata a maturare per alcune ore, fino a quando raggiunge il giusto grado di acidità. Arriva poi la fase spettacolare della filatura: i pezzi di cagliata vengono immersi in acqua bollente e lavorati a mano, fino a ottenere una massa liscia e omogenea, lucida e malleabile. È qui che nasce la vera magia: il casaro “fila” la pasta, la allunga e la ripiega più volte, poi forma le mozzarelle con un gesto rapido, separandole (“mozzando”) con le mani. Il risultato? Una mozzarella calda, morbida, umida, dal sapore fresco e delicato, servita subito agli ospiti. Un gesto di cucina e di cuore, che ha riportato a Brescia il profumo autentico delle masserie del Sud.