APRE AD ASTI IL PRIMO DISTRIBUTORE PIEMONTESE DI ECODIESEL HVO100

Partnership tra Parco Commerciale Magnone e Costantin Spa, inaugurazione del nuovo impianto il 16 marzo. Luca Cavatton, Responsabile del progetto HVO100 dell’azienda padovana: “Oggi l’HVO100 ha un prezzo inferiore al diesel tradizionale, il futuro è della mobilità green”. Il consigliere regionale Gavazza: “Il Carburante HVO100 è la marcia in più che ci serviva”

 

L’ecodiesel arriva anche in Piemonte, precisamente al Parco Commerciale Magnone, a Castelnuovo Don Bosco, in provincia di Asti, dove saranno aperte tre pompe erogatrici. Qui sarà inaugurato il prossimo 16 marzo, alle ore 10.30, il primo distributore di HVO100 in Piemonte, uno spazio che segna anche una svolta storica nel settore dei combustibili a basso impatto ambientale: è il secondo fuori dalla rete di Costantin ad erogare il nuovo combustibile green, l’HVO. Ma l’espansione è solo all’inizio: Costantin infatti vanta già una forte presenza sul territorio con altre pompe, alcune delle quali sono interessate all’ecodiesel.

Costantin Spa, azienda del settore carburanti di Borgo Veneto (nel Padovano), ha chiuso il 2022 con 959 milioni di fatturato, servendo direttamente, tra privati e aziende, più di 20.000 clienti, grazie ad una rete di oltre 100 stazioni di servizio a marchio proprio sparse nel nord Italia. La società impiega 98 dipendenti diretti, con un indotto di 500 persone occupate. Nel 2022 sono stati 650 milioni di litri venduti di carburanti liquidi e 100 mila tonnellate vendute di GPL, in notevole crescita rispetto agli anni precedenti. In Piemonte, opera su dieci pompe bianche: oltre che a Torino e hinterland (6 punti), anche a Castellamonte, Ivrea, Saluzzo (Cuneo) e Casale Monferrato (Alessandria).

Tra gli storici partner di Costantin anche il Parco Commerciale Magnone, che non è solo un supermercato: offre anche una stazione di servizio adiacente al centro commerciale. L’impianto dispone di erogatori di carburante multiprodotto, dove adesso ci si potrà servire con l’HVO della catena HVO100: è il primo punto di distribuzione in provincia di Asti. Sempre in ottica green, la stazione inoltre include un’efficiente colonnina di ricarica elettrica.

“Il Carburante HVO100 è la marcia in più che ci serviva per la sostenibilità”, dichiara il consigliere regionale del Piemonte, Gianluca Gavazza. “Aiuta il riciclo, i trasporti e le aziende, ed è un esempio di collaborazione tra vari settori, per un futuro più verde”.

“Il parco commerciale Magnone sposa la filosofia green”, dichiara il titolare, Pierpaolo Schierano. “Un percorso iniziato nel 2011 con la produzione di oltre 500.000 KW/H annui su una superficie di oltre 3000 metri quadri e proseguita negli anni successivi con l’installazione di apparati refrigeranti tecnologicamente avanzati e corpi illuminanti a led che abbattono i costi energetici e riducono l’impatto ambientale. Non basta: l’azienda sta anche lavorando per conseguire nei prossimi mesi il report di sostenibilità”.

“Siamo orgogliosi di questa nuova partnership”, spiega Marco Vetrali, direttore commerciale di Costantin Spa. “Da un punto di vista territoriale, è la prima volta che il nostro HVO100 arriva in Piemonte, ed in particolare ad Asti, da dove vorremmo espandere il suo utilizzo fino al capoluogo regionale Torino. Si conferma inoltre la nostra nuova strategia aziendale per la distribuzione del carburante green: non sarà possibile trovarlo solo nei distributori Costantin, ma anche presso altri distributori. Contiamo così di accelerare la sua diffusione a livello nazionale”.

 

Con questa apertura piemontese, l’HVO100 è sempre più al centro dell’attenzione degli addetti ai lavori. La sigla sta per “Hydrogenated vegetable oil”, combustibile vegetale idrogenato ottenuto 100% da materie prime rinnovabili. Può essere utilizzato dai veicoli a diesel di ultima generazione, in grado di abbattere le emissioni dei mezzi fino al 90%. Dal punto di vista tecnico l’HVO100 è stato testato ed è già largamente utilizzato. Per i manager di Costantin si tratta di una scelta improntata a favorire la transizione ecologica nel settore dei trasporti. Con l’apertura piemontese, aumentano le stazioni di servizio Costantin in cui è presente l’HVO100, compresa quella di Merlara, l’unica in Italia ad aver completamente eliminato il diesel fossile. 

“In un momento in cui l’attenzione internazionale pare essere tutta sull’elettrico, crediamo sia importante dare una seconda vita al settore dei carburanti tradizionali, attraverso un’alternativa realmente ecologica – conclude Luca Cavatton di Costantin Spa, responsabile del progetto HVO100 – e per questo abbiamo deciso di vendere l’HVO100 nei nostri distributori a un prezzo di molto inferiore al diesel tradizionale. Lo abbiamo fatto per mandare un messaggio forte sia al consumatore finale che agli operatori di settore. È necessario sfruttare questa finestra temporale che permette il consumo del diesel ecologico risparmiando, l’educazione dei consumatori e degli stakeholder è fondamentale. HVO100 è compatibile con la maggior parte delle auto e dei mezzi, non sta riscontrando problemi di alcun genere e l’opinione pubblica deve essere consapevole di questa rivoluzione in atto”

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – HVO

Con l’acronimo HVO viene indicato l’Hydrogenated vegetable oil, un combustibile vegetale idrogenato ottenuto 100% da materie prime rinnovabili che può essere usato al posto del diesel tradizionale. Da anni è usato nel Nord Europa. Rispetto ad un gasolio convenzionale consente una riduzione delle emissioni fino al 90%. L’HVO viene distribuito da Costantin in tutta Italia con una serie di partner e fornito direttamente alle grandi aziende della logistica e dei trasporti. Rappresenta un esempio di economia circolare: i prodotti di scarto (oli esausti, grassi di origine naturale, etc..) che dovrebbero essere smaltiti, con aggravio di costi e con un maggior impatto sull’ambiente, vengono invece impiegati per la produzione di biocarburante dall’elevato potere calorifico, maggiore a quello del gasolio di origine fossile e a quello dell’ecodiesel tradizionale. L’impatto economico è pressoché nullo per gli utilizzatori, considerando la vera natura del prodotto: inquina meno, perché è privo di aromatici e poliaromatici, composti impattanti dal punto di vista ambientale. Il processo di produzione di HVO100 avviene in due fasi, il primo viene denominato idrotrattamento, le materie prime vengono saturate con idrogeno, e successivamente viene alterata la struttura chimica per conferire le qualità desiderate al prodotto finale. 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – COSTANTIN

Costantin S.p.a. nasce il 24 gennaio 1967, a Santa Margherita d’Adige nel Padovano. Ampelio Costantin gettava le basi della società che ancora oggi è gestita e controllata della stessa famiglia che l’ha fondata. Costantin S.p.A. fin dal principio pone il suo focus sulla commercializzazione dei prodotti petroliferi liquidi, sia nel settore riscaldamento che in quello produttivo. A fine degli anni ’80 Costantin Spa amplia la propria attività concentrando le proprie energie in un nuovo ramo aziendale, ossia, la commercializzazione del GPL ad uso combustione, destinato a diventare uno dei principali core business della società, nel 2006 apre la prima stazione di servizio a marchio Costantin. Negli anni successivi la storia della Costantin è contrassegnata da numerose acquisizioni di stazioni di servizi e di società operanti nella distribuzione e commercializzazione di Gpl al dettaglio. Visto l’importante know-how acquisito nella realizzazione e gestione della propria carta carburante, la Costantin Spa, nel 2018, avvia il progetto pagoCO, un servizio sartoriale rivolto agli operatori del settore petrolifero per la gestione e fidelizzazione dei propri clienti business. Oggi Costantin Spa, è un’importante realtà del territorio che ha chiuso il 2022 con 959 milioni di fatturato, servendo direttamente, tra privati e aziende, più di 20.000 clienti con la consegna del prodotto a domicilio e avendo una rete di oltre 100 stazioni di servizio a marchio proprio sparse nel nord Italia. La società impiega 98 dipendenti diretti, con un indotto di 500 persone occupate. Nel 2022 sono stati 650 milioni di litri venduti di carburanti liquidi e 100 mila tonnellate vendute di GPL, in notevole crescita rispetto agli anni precedenti. 

 

LA FORMAZIONE DIVENTA UN FANTASY, IL GIOCO DI RUOLO ANTI-BIAS PER I MANAGER

Fòrema, ente del sistema confindustriale, propone all’interno del progetto Pari l’intervento di una game master che creerà situazioni di crisi per insegnare a trattare la diversità. Il direttore generale, Matteo Sinigaglia: “Spesso si usano parole sbagliate, attraverso questa attività emergono i bias nascosti”

 

Ability Score® è un metodo di formazione che utilizza il potere trasformativo dei giochi di ruolo, una forma di gioco narrativo e collaborativo. Tale metodo sarà applicato nel corso di una due giorni di formazione organizzata da Fòrema, ente del sistema confindustriale con sede a Padova, che ha pensato l’iniziativa all’interno del progetto “SIADOM – Social Innovation Alliance for Diversity management and innovation of Organizational Models” nell’ambito dell’inizativa regionale “P.A.R.I.”. Il 27 e il 28 marzo a guidare l’esperienza, riservata a hr manager, responsabili del personale e ad imprenditori, ci saranno due professioniste: la serius game designer e trainer Dora Bugatti e Antonella Brogi, senior trainer ed executive coach Pcc (professional certified coach) per Icf Italia (la federazione nazionale dei coach). 

I partecipanti assumeranno il ruolo di un personaggio di una storia. Usando improvvisazione e creatività, affronteranno insieme sfide legate all’equità e all’empowerment e metteranno in pratica un diversity mindset per raccontare le sorti della propria avventura. Il gioco consiste nell’interazione dialettica tra la game master Bugatti, i partecipanti e la casualità dovuta al tiro dei dadi. Ad accompagnare l’avventura ci saranno mappe, carte e immaginazione.

La storia che è stata scelta ha come tematica quella degli “unconscious bias”, ossia quegli errori cognitivi che si formano senza una consapevolezza reale e razionale e che causano comportamenti errati, e aiuterà i partecipanti a migliorare diverse competenze. Tra queste, la capacità di riconoscere bias e dissonanze cognitive, decostruire pregiudizi, sviluppare il pensiero critico e migliorare l’ascolto attivo, strumenti essenziali per ripensare il modello organizzativo aziendale e renderlo più performante nella gestione delle diversità di genere. Finita la parte di “gioco”, il giorno successivo è previsto un momento di debriefing nel quale saranno fatte emergere in modo maieutico delle riflessioni, rielaborando gli eventi e portando a prese di consapevolezza e impegni a modificare i propri approcci comportamentali.

“Gli obiettivi del progetto sono molteplici”, spiega Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema. “Con questo corso evidenzieremo quanto sia facile, anche per persone di cultura e con ruolo manageriale, incorrere in bias cognitivi che possono indurli al sessismo, anche involontariamente. Ma non ci fermiamo a questo. Lavoreremo anche per migliorare la partecipazione equilibrata al mercato del lavoro, attraverso la realizzazione di azioni per una maggior stabilità tra vita professionale e vita privata. Senza dimenticare l’implementazione di azioni volte a una maggiore autodeterminazione delle donne e all’incremento della partecipazione femminile al mercato del lavoro in tutte le sue forme, compresa l’imprenditorialità”.

L’evento è inserito all’interno del progetto Pari (Progetti e azioni di rete innovativi per la parità e l’equilibrio di genere). La Regione Veneto ha infatti finanziato alcune azioni di sistema per garantire il miglioramento della qualità di vita e di lavoro in azienda. Nel Padovano, Fòrema sta operando all’interno di “Pari” con il progetto “Siadom” (Social Innovation alliance for diversity management and innovation of organizational models, ndr), progetto che si è posto come obiettivo quello di rompere il soffitto di cristallo contro il quale oggi si fermano le aspettative delle donne. 

Per realizzarlo, sono stati coinvolti 44 partner tra organismi pubblici e privati, da citare tra gli altri la collaborazione delle Università di Padova e l’Università Ca’ Foscari di Venezia. L’iniziativa in collaborazione con Ability Score® fa parte di questo percorso. Concretamente, Fòrema per il progetto “Siadom” ha formato un team di lavoro che sta creando appuntamenti, incontri, network, scambio di informazioni, ma anche materiali didattici e work shop per un anno intero, sempre nell’ottica di favorire il diversity management nelle aziende. L’obiettivo è coinvolgere almeno 150 stakeholder, tra di loro hr, direttori del personale e imprenditori. 

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO: IL PROGRAMMA- EVENTO ABILITY SCORE

Programma

I partecipanti verranno divisi in due gruppi. Ogni gruppo sarà impegnato per un totale di 8 ore. Per informazioni e iscrizioni: www.forema.it

– Mercoledì 27 marzo, dalle 9:00 alle 13:00 > Gruppo 1 parteciperà al gioco

– Mercoledì 27 marzo, dalle 14:00 alle 18:00 > Gruppo 2 parteciperà al gioco

– Giovedì 28 marzo, dalle 9:00 alle 13:00 > Gruppi 1 e 2 insieme per partecipare al debriefing 

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – LA STORIA DI FOREMA

Dopo la fondazione nel 1983 e le prime esperienze di servizi destinati al mondo degli industriali, la storia di Fòrema ha avuto un’accelerata negli anni Duemila con la presidenza di Giovanni Griggio. Era l’epoca dei fondi sociali europei. Allora, Griggio dovette affrontare una delle prime e importanti crisi del sistema formativo confindustriale: il passaggio al mondo del privato dopo anni di puro sostentamento pubblico, era il 2007 e gli imprenditori chiedevano ancora manager specializzati in delocalizzazione nell’est Europa e verso la Cina. A causa di un ritardo nel rifinanziamento dei fondi sociali europei, l’ente per la prima volta dovette affrontare un buco di bilancio, la rivoluzione fu entrare, tra i primi a livello nazionale, nel settore privato. Furono assunti dei commerciali, fu anche il periodo in cui nacque Fondimpresa. 

Subito dopo, al timone di Fòrema fu nominato Marino Malvestio, imprenditore nel settore degli arredamenti per strutture ospedaliere. Sei anni di presidenza, dal 2010 al 2016, ricordati per la scelta di nominare un direttore generale, Cristina Ghiringhello, capace di traghettare l’azienda verso i primi bilanci in utile, a vantaggio di Confindustria Padova. Ma anche l’avventura di Niuko e la nascita de IlCuboRosso. Per la prima volta Fòrema è riuscita in quegli anni a produrre un utile, di qualche centinaio di migliaio di euro. Tra le attività che hanno avuto più eco, va citata l’esperienza de IlCuboRosso, “spazio fisico” di 600 metri quadri per simulare, sperimentare, rielaborare nuovo know how tecnico e manageriale da trasferire al sistema delle Pmi. Due anni dopo, l’altra scelta strategica, quella di far nascere il «super-polo» confindustriale per la formazione d’impresa, primo in Italia per dimensioni, dall’unione tra Padova e Vicenza.

Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e  metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Questi sono i numeri che la rendono una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia. 

Nel corso del 2022 sono state 26.368 (+9% sul 2021) le persone che hanno seguito corsi di formazione (nel 2021 furono 24.314; +14% sul 2020). In tutto, sono state erogate 41.641 ore in corsi di vario genere, con una crescita del 7,5% sul 2021. Grazie a questi numeri, per Fòrema il 2022 si era chiuso con un fatturato a 7,7 milioni di euro, con un balzo in avanti del 10% rispetto all’anno precedente (quando si era già registrato un +12% sui 6,3 milioni del 2020).  Fòrema, che ha sede negli uffici di proprietà collocati nel centro direzionale “La Cittadella” di Padova, occupa una sessantina persone e collabora con decine di professionisti. Il consiglio direttivo è guidato dal direttore generale Matteo Sinigaglia, ed è composto da Roberto Baldo, responsabile attività finanziate, Anna Cracco, responsabile commerciale e Andrea Sanguin, responsabile amministrazione, finanza e controllo. Presidente è Enrico Del Sole.

STORYA, DIECI ANNI DI MOVIDA CON CRISTINA D’AVENA

Santa Giustina in Colle, il 15 marzo lo storico locale padovano spegne le prime dieci candeline, nel corso degli anni ha ospitato centinaia di migliaia di persone. Una “storia” merito di Lobby Agency, team di manager e imprenditori che gestisce i luoghi iconici della movida veneta. Riccardo Checchin: “Serata ad ingresso gratuito, il nostro modo per ringraziare tutti per questi anni passati assieme”

 

A settembre di dieci anni fa a Santa Giustina in Colle, nel Padovano, c’era solo un locale vuoto. In molti avevano cercato di rianimarlo, di renderlo vivo. Ma nessuno era stato capace di crearci attorno una vera narrazione. Finchè non è arrivata Lobby Agency, società che riunisce manager nelle pubbliche relazioni e professionisti dell’intrattenimento. Qui ha deciso di posare la prima pietra di “Storya”. 

L’idea era quella di creare un contenitore di stile, che unisse quella generazione dei nuovi imprenditori veneti che nel fine settimana desidera una cena elegante tra amici e poi ballare le hit del momento, ma anche sonorità più ricercate.  Un luogo anche capace di rincorrere le tendenze dei giovani, che magari hanno voglia di passare solo per un cocktail dopo mezzanotte. Un mix di eleganza e stile raffinato che in qualche modo rappresenta l’anima notturna delle ricche province di Padova, Vicenza e Treviso di oggi, e non a caso il locale è collocato in una zona strategica, tra i tre capoluoghi veneti. 

Dieci anni sono passati dal 2014, quando il locale venne inaugurato. Il lavoro dei tre soci titolari del locale, Riccardo Checchin assieme a Thomas e Alex Visentin, è stato costante e deciso. Nel corso di questa decade sono stati centinaia gli eventi organizzati, altrettanti i dj ed i cantanti che hanno intrattenuto il pubblico, centinaia di migliaia le persone che hanno cenato o ballato assieme: si stima che siano stati circa 800 gli eventi organizzati. E l’idea iniziale di Storya, adesso, è divenuta realtà. 

Per festeggiare il compleanno, Lobby Agency ha deciso di organizzare una one night unica il prossimo 15 marzo. Ospite della serata sarà Cristina D’Avena, figura iconica nel riunire generazioni diverse, da quarant’anni sulla scena: c’è chi la ricorda per le sigle dei cartoni animati e chi per le ultime performance. Proprio per celebrare l’evento, gli organizzatori hanno deciso di permettere a tutti l’ingresso gratuito.

Sarà anche il modo per far nascere una sorta di piccolo summit dei leader della movida veneta. Infatti, sono stati invitati i pr e gli staff di tutti i maggiori locali che operano sotto l’egida di Lobby Agency: King’s e Hierbas a Jesolo, Radika a Treviso, Hierbas anche nelle sue sedi di Cortina e Milano, il Sand a Sottomarina ma anche il team che organizza Aperyshow, evento solidale tra i più importanti a livello nazionale. 

“Il segreto del nostro successo è l’aver saputo coniugare stile e intrattenimento, moda e musica, buon cibo e ottimi cocktail, ma soprattutto il far sentire il nostro cliente a casa: e questa è la nostra Storya”, dice il portavoce dei titolari, Riccardo Checchin. “Per questo abbiamo deciso di celebrare insieme a tutti i nostri clienti ed amici. Il nostro obiettivo è proseguire almeno per altri dieci anni, anche se ci rendiamo conto che mantenere alto il livello della professionalità nell’ambiente della movida sia durissimo: le tendenze cambiano velocemente, serve rimanere al passo ogni giorno. Storya è il frutto di un lavoro di squadra che in questi anni non si è mai fermato. Il valore del club è aumentato in modo esponenziale, grazie all’impegno degli organizzatori, dei partner commerciali, dell’amministrazione comunale che ci ha sempre sostenuto anche nei momenti di crisi e dei tanti cittadini e clienti che riconoscono oggi in noi il club per eccellenza del territorio”.

C’è dunque grande attesa per l’evento previsto per venerdì 15 marzo: l’opening sarà affidato al dj set di Fuxy. Un viaggio sonoro attraverso mille sonorità diverse, condotto da Christian De Sieno. Ad allietare la cena e la notte, ci sarà poi l’intervento spettacolare da parte della Black Label, leader nel settore dell’intrattenimento e show. A seguire, special guest Cristina D’Avena, icona pop italiana: con oltre tre milioni di dischi venduti in tutto il mondo, è considerata una dei maggiori innovatori della musica degli ultimi 40 anni. Ha scritto canzoni per sé e per altri artisti, ma è stata anche attrice e conduttrice televisiva che ha fatto innamorare innumerevoli generazioni. Un piccolo pezzo di storia della musica italiana per celebrare questi dieci anni di Storya. 

CRESCE MOVENZIA.COM, LA START UP INNOVATIVA DEL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE CHE RIVOLUZIONA L’AUTOMOTIVE DA TORINO

Oltre duemila noleggi realizzati, fatturato a 2,2 milioni (+250%) i migliori prezzi sui noleggi a medio e lungo termine grazie all’intelligenza artificiale e a una rete di partnership. Il CEO, Giorgio Brizzo: “Il piano è estendere il modello a livello europeo, c’è molta attenzione da parte dei fondi e degli investitori attorno al nostro progetto”

Dinamicità, flessibilità, movimento: questi sono i concetti racchiusi nel nome “movenzia”, scelto da una start up per rivoluzionare il mercato del noleggio auto a lungo termine, riadattato ai modelli di business delle tech company.

Movenzia è stata fondata a Torino nel 2021 da un gruppo di tre founder. Il CEO della start up e sua anima innovativa è Giorgio Brizzo, torinese classe 1995, che proviene dal mondo delle concessionarie, dove ha studiato come innovare un modello di business vecchio di decenni. C’è poi il fratello Sergio, (classe 1989), già founder di una società di digital marketing, ha applicato i suoi paradigmi al mondo dell’automotive. Infine, Giorgio Gorelli (classe 1958, originario di Roma), che vanta una carriera di 35 anni nel settore dell’automotive: ha lavorato in Ford e Fca e vanta esperienze di management a livello internazionale.

Il punto di forza di Movenzia è l’anima digital: applica i meccanismi del digital marketing e della vendita on line ad un mercato come quello del noleggio a lungo termine che usualmente si sviluppa nelle concessionarie. Questo è anche il fattore di innovazione che li sta facendo emergere nel settore dell’automotive. Sono infatti i primi ad aver progettato un ecosistema web totalmente focalizzato sul noleggio a lungo termine per dare la certezza al cliente di aver trovato le migliori condizioni sul mercato.

In un paio d’anni Movenzia ha così realizzato oltre duemila noleggi a lungo termine, il fatturato del 2023 è cresciuto oltre 2,2 milioni di euro, in crescita del 250% sull’anno precedente. La forza vendita conta oltre cinquanta consulenti con un’età media intorno ai 30 anni. Tra i dipendenti dell’area digital marketing&HR la maggioranza è donna. Interessante anche il fatto che il progetto di business sia nato nell’ecosistema dell’automotive torinese, che torna al centro del settore per l’innovazione digitale. Per il momento, la start up sta avendo successo commerciale in tutta Italia, con in testa regioni importanti come Lombardia, Lazio, Campania e Piemonte.

“Orgogliosi di essere torinesi, capitale dell’automotive”, commenta il Ceo Giorgio Brizzo. “Siamo partiti proponendo noleggi a lungo termine, dai 24 ai 60 mesi. Ma adesso ci stiamo sviluppando su concetti di mobilità flessibile più ampi, come gli abbonamenti mensili, così da completare la nostra offerta e rivolgerci a un pubblico sempre più esigente”.

Il modello attuato, oltre ad aver dimostrato di saper crescere rapidamente, è anche scalabile a livello europeo. La start up ha avviato le operazioni in Spagna a partire da Novembre 2023 ed è già attiva per le nuove aperture dei prossimi mesi in Francia e Portogallo.

“Il nostro obiettivo è proporre le migliori soluzioni di mobilità alternativa all’acquisto e lo facciamo con applicazione di intelligenza artificiale a supporto dei nostri consulenti”, conclude Brizzo. “Vantiamo collaborazioni con i più importanti player europei della mobilità, che ci permettono di offrire le migliori condizioni a disposizione sul mercato. Sul nostro portale il cliente può configurare in autonomia la propria offerta, in base ai parametri a disposizione, personalizzandola tra migliaia di diverse opzioni. Grazie anche alla possibilità di richiedere rapidamente tramite WhatsApp una consulenza, è praticamente certo che si possa trovare il miglior prezzo, quello più adatto in base alle proprie esigenze espresse. È infatti sempre possibile infatti aggiungere al canone, sempre uguale dall’inizio alla fine del contratto, servizi aggiuntivi a seconda delle necessità”.

 

 

SCHEDA APPROFONDIMENTO – IL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE

Si tratta di una formula alternativa all’acquisto che consente a chi desidera un’auto nuova, per motivi personali o professionali, di disporre del veicolo scelto senza doversi far carico dell’acquisto, evitando così la burocrazia e le spese legate alla gestione e al mantenimento dell’auto. Per capire come funziona il noleggio a lungo termine possiamo pensare a un contratto di locazione all inclusive, che prevede il pagamento di un unico canone mensile e fisso in relazione a un arco di tempo e a un chilometraggio definiti in anticipo. È possibile anche anticipare una cifra iniziale oppure scegliere lo zero anticipo. Viene corrisposta un’unica rata mensile, sempre fissa e uguale per tutta la durata del contratto, a copertura di tutti i servizi, rendendo più semplice il cambio dell’auto senza incorrere nei problemi di svalutazione del veicolo nel tempo. Il noleggio a lungo termine di movenzia.com  include, tra l’altro: manutenzione ordinaria e straordinaria; assicurazione RCA, furto, incendio e kasco; gestione delle pratiche burocratiche, gestione di sinistri e multe, soccorso meccanico stradale h24; immatricolazione e consegna.

 

PACCHERI ALLO SCARPARIELLO, LA RICETTA DIVENTA UN TREND: DUE MILIONI DI VISUAL PER CHEF CIRO

Pasta, formaggio e pomodori: il piatto dei calzolai napoletani torna in auge su Tik Tok. La ricetta proposta dallo chef-pizzaiolo napoletano Ciro di Maio, noto per insegnare l’arte della pizza ai detenuti in carcere. Ricetta di riciclo, ha una sua valenza etica. “Lo scarpariello rispecchia l’anima napoletana, io lo servo su un piatto fatto di pane” 

 

Si chiama “scarpariello” ed è la sintesi della cultura napoletana in cucina. È un primo piatto di pasta, è il racconto di una tradizione. Perchè non tutti sanno che lo scarpariello nasce all’inizio del secolo scorso nei Quartieri Spagnoli di Napoli, una delle zone più popolari del capoluogo campano. In quel quartiere, un tempo, puntellato di aziende del settore del calzaturificio, lavoravano gli “scarpari” (calzolai, ndr) coi loro raffinati prodotti artigianali. Furono loro ad ideare, più per necessità che per passione da gourmet, la “pasta del calzolaio”. Ricetta veloce e a basso costo: gli ingredienti di base erano sughi avanzati dal giorno prima (spesso della domenica), pasta (o pane) e formaggio, che arrivava agli “scarpari” dai contadini che non avevano altro con cui pagarli.  

Un secolo dopo la nascita della “pasta del calzolaio” a Napoli non si è ancora affievolita la passione per quella ricetta, che è stata portata alla quintessenza con la scelta dei paccheri e del pomodoro. Si tratta di un sugo a base di pomodorini, arricchito in fase di mantecatura con formaggio grattugiato. Per questo la pasta allo scarpariello è una ricetta “di riciclo”, poiché è possibile recuperare i formaggi avanzati in frigorifero e uniti a qualche pomodoro, che diventa una crema morbida e saporita.

Ebbene, la storica ricetta napoletana sta vivendo una nuova vita grazie a Ciro di Maio, chef napoletano con la passione della pizza che a Brescia ha aperto il suo “San Ciro”, dove propone le ricette della tradizione campana (oltre ad essere impegnato nel volontariato: insegna l’arte della pizza ai carcerati). 

Ciro ha realizzato un video raccontando i “suoi” Paccheri allo Scarpariello (ha scelto pecorino romano dop assieme a grana grattugiato, condimento con basilico, prezzemolo e peperoncino, olio e aglio) e li ha impiattati su una cialda di pane, poi chiusa come fosse una sorta di “pignatta”, la stessa che usavano i calzolai quando si portavano in azienda il lunedì la pasta con gli avanzi della domenica. Sarà stato il suo tono scanzonato, o forse la bellezza della ricetta, o l’acquolina in bocca che ha generato in chi lo guardava. È diventato virale e non cessa di esser visto. 

“Per me è un orgoglio promuovere la tradizione della cucina napoletana da Brescia, dove oggi lavoro”, spiega lo chef Di Maio. “I Paccheri allo Scarpariello sono l’emblema della cucina povera, che però ha dentro tutti i gusti migliori della campania. Quando ho proposto la ricetta, raccontata in stretto napoletano, sul profilo Tik Tok di San Ciro non immaginavo tanto successo. Siamo a 2,1 milioni di visualizzazioni e quasi duemila commenti. Raccontare ai giovani le nostre tradizioni è fondamentale e riuscirci su canali social presidiati dai ragazzini è davvero fonte di speranza per il mantenimento della tradizione culinaria napoletana. Anche perché la bellezza di questo piatto è che è figlio della cultura del riuso degli ingredienti poveri, che uniti insieme creano ricette che il mondo ci invidia”.

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO: PACCHERI ALLO SCARPARIELLO, LA RICETTA DI CIRO

Gli ingredienti per preparare lo scarpariello (ricetta per 4 persone)

400 g di paccheri 

Pomodorino del Piennolo (600 grammi)

Formaggio grana grattugiato

Pecorino romano dop

Olio extravergine d’oliva dop campano

Sale q.b.

2 spicchi di aglio

Prezzemolo

Peperoncino

Abbondanti foglie di basilico fresco

 

LA PREPARAZIONE Far soffriggere in un fondo d’olio gli spicchi di aglio. Aggiungere i pomodori, il basilico, il prezzemolo, il peperoncino e un pizzico di sale e lasciar cuocere. Lasciar cuocere a fuoco lento il sugo mentre si cuoce la pasta in un’altra pentola. Amalgamare il sugo col formaggio (lontano dal fuoco) e aggiungere la pasta al sugo ottenuto, per l’ultima cottura. Come decorazione, basilico e ancora grana. 

 

SCHEDA APPROFONDIMENTO – LO CHEF CIRO DI MAIO

SCHEDA SAN CIRO Ciro Di Maio nasce a Frattamaggiore, un comune del Napoletano, nel 1990. Mamma casalinga, papà dal passato burrascoso. Le sue prime esperienze nel lavoro sono a 14 anni, poi si iscrive all’Alberghiero, ma a 18 anni lascia gli studi e inizia a lavorare.  Nel 2015, la svolta: trova un lavoro da pizzaiolo per una grossa catena in Lombardia, poi riesce a rilevare quella pizzeria assieme a sei soci, infine diventa titolare unico. È così che è iniziata l’avventura “San Ciro”, il suo locale a Brescia (vicino al multisala Oz, in via Sorbanella) che oggi impiega una quindicina di persone ed è noto per la veracità delle sue pizze, ma anche per il suo menù alla carta di alta cucina. Il nome del locale è un omaggio ai nonni di Ciro, sia dal lato materno che paterno, figure fondamentali nella sua vita. Suo padre, in particolare, ha dedicato il suo tempo al volontariato e all’aiuto dei giovani tossicodipendenti, collaborando con una comunità per offrire loro una possibilità di uscire dalla droga e ricostruire una vita migliore. Un locale amato perché rappresenta la tradizione napoletana, a partire dagli ingredienti: olio dop, mozzarella di bufala campana dop, pomodorino del Piennolo, ricotta di bufala omogeneizzata e porchetta di Ariccia Igp. Fondamentale è la pasta: ogni giorno viene scelto il livello esatto di idratazione, in base all’umidità di giornata. In menù ha la pizza verace, ma anche il battilocchio, la pizza fatta da un impasto fritto nell’olio bollente e subito servito avvolto in carta paglia. Le pizze sono tutte diverse, sono fatte artigianalmente. Ciro lo ripete spesso. “Mi piace tirare le orecchie alle pizze, ognuna ha il suo carattere e deve mostrarlo, odio le pizze perfettamente rotonde e se c’è più pomodoro da una parte rispetto ad un’altra è perché usiamo pomodori veri”. Molti i vip che lo amano, le pareti del suo ristorante sono piene di fotografie. Tra le altre anche Eva Henger, che è stata a cucinare pizze una sera da lui. Senza dimenticare i giocatori del Brescia Calcio, che quando possono, anche dopo le partite, lo passano a salutare. Ciro ama le iniziative benefiche. Ciro si è dedicato anche alla formazione nel Rione Sanità di Napoli, un quartiere che gli ricorda la strada in cui è cresciuto, via Rossini a Frattamaggiore. L’istituto che ha accolto il suo progetto è stato l’Istituto alberghiero D’Este Caracciolo, ha portato a termine delle lezioni online a dei ragazzi che seguono l’indirizzo enogastronomico e l’indirizzo sala e accoglienza. Ma non solo. Ciro si considera oggi un privilegiato e ha deciso di offrire ai meno fortunati la possibilità di trovare lavoro. Infatti, Ciro ha insegnato l’arte della pizza ai detenuti del carcere Canton Mombello di Brescia, grazie a un progetto sviluppato in collaborazione con Luisa Ravagnani, garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Brescia, e sostenuto dalla direttrice del carcere, Francesca Paola Lucrezi. Per alcuni mesi, il pizzaiolo è stato in carcere due volte a settimana, conducendo lezioni teoriche e pratiche sulla preparazione della pizza. Dall’importanza del sale alla temperatura dei forni, passando per i segreti dell’impasto e del pomodoro. Sette detenuti, accusati di reati minori e quindi destinati a scontare un breve periodo di detenzione, hanno partecipato alle lezioni, quaranta ore di un corso professionale. Adesso l’obiettivo di Ciro è creare una rete di pizzerie che li aiutino, assumendoli. Lui stesso ha fatto lavorare per alcuni periodi alcuni di questi detenuti. 

 

fòrSAFETY, AL FESTIVAL DELLA SICUREZZA DI FÒREMA SI PRESENTANO I VISORI 3D CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO

Padova, imprenditori e responsabili della sicurezza riuniti per discutere su cause degli infortuni, gestione dello stress e “false sicurezze” dei lavoratori. Il direttore generale di Fòrema, Matteo Sinigaglia: “La formazione è necessaria per limitare la strage in corso. Ma attenzione anche al burn-out”. Tra gli strumenti proposti spuntano gli occhiali 3D, nascono i “digital safety corner” per testarli gratuitamente

 

Stando all’ultima relazione annuale Inail, gli infortuni riconosciuti sul lavoro nel 2022 sono stati 429.004, in aumento del 18,2% rispetto ai 363.074 dell’anno precedente. Gli infortuni mortali accertati sul lavoro sono stati 606, in calo del 21,7% rispetto ai 774 dell’anno precedente. I dati del 2022 indicano anche un aumento delle denunce di malattia professionale in confronto al 2021 e soprattutto rispetto al 2020, anno in cui il fenomeno risultava ridotto a causa della pandemia. Le patologie lavoro-correlate denunciate sono state quasi 61mila, in crescita del 9,9% rispetto alle oltre 55mila del 2021 e in calo dello 0,9% rispetto alle oltre 61mila del 2019.

Sul tema, il prossimo 22 febbraio è programmato l’evento conclusivo del progetto “Work Ability and Ageing” promosso da Fòrema e Confindustria Veneto Est e finanziato da ULSS 6 Euganea. Una giornata di approfondimento che si terrà dalle dalle 14 alle 18 presso la sede di Fòrema, in via Masini 2 a Padova. 

“Abbiamo deciso di organizzare questo appuntamento per porre la luce dei riflettori sul problema della sicurezza nei posti di lavoro”, dichiara il direttore generale di Fòrema, Matteo Sinigaglia. “Il nostro obiettivo è di focalizzarci anche sul tema del burn-out e dello stress da lavoro, spesso sottovalutato in ufficio. Ma la strada che percorriamo ci porta anche ad utilizzare le ultime innovazioni, come dei visori per la realtà aumentata che fanno vivere scenari realistici a chi, poi, gli infortuni sul lavoro li vive direttamente, in azienda”. 

Il pomeriggio di approfondimento è riservato a datori di lavoro, HSE  (health safety and environment, ndr) manager e RSPP e ASPP interni all’azienda. Queste ultime due sono figure chiave per le aziende: l’ASPP è l’addetto al servizio di prevenzione e protezione, la figura che compone il servizio di prevenzione e protezione (SPP) in appoggio al responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP), con specifiche competenze in materia di salute e sicurezza del lavoro.

Il programma del pomeriggio prevede l’analisi di tre grandi aree: le cause comportamentali degli infortuni (relatore: Elena Padovan); la gestione dello stress (relatore: Marta Calligaris) e quindi si ragionerà attorno alla safety mindset, quella tanto pericolosa “sicurezza psicologica” che convince i lavoratori di non correre rischi (relatore Gianluca Celeste).

Con l’occasione, Fòrema presenterà anche un nuovo asset inserito nei propri piani di formazione, dei visori per la realtà virtuale che saranno attivati a breve in “digital safety corner” (tutti i pomeriggi dell’ultimo venerdì del mese, nella sede di Fòrema). In pratica, i datori di lavoro o i referenti sicurezza a vari livelli potranno simulare in 3D con apposite maschere situazioni di reale pericolo per i lavoratori in azienda, ma ovviamente in totale sicurezza.

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – LA STORIA DI FOREMA

Dopo la fondazione nel 1983 e le prime esperienze di servizi destinati al mondo degli industriali, la storia di Fòrema ha avuto un’accelerata negli anni Duemila con la presidenza di Giovanni Griggio. Era l’epoca dei fondi sociali europei. Allora, Griggio dovette affrontare una delle prime e importanti crisi del sistema formativo confindustriale: il passaggio al mondo del privato dopo anni di puro sostentamento pubblico, era il 2007 e gli imprenditori chiedevano ancora manager specializzati in delocalizzazione nell’est Europa e verso la Cina. A causa di un ritardo nel rifinanziamento dei fondi sociali europei, l’ente per la prima volta dovette affrontare un buco di bilancio, la rivoluzione fu entrare, tra i primi a livello nazionale, nel settore privato. Furono assunti dei commerciali, fu anche il periodo in cui nacque Fondimpresa. 

Subito dopo, al timone di Fòrema fu nominato Marino Malvestio, imprenditore nel settore degli arredamenti per strutture ospedaliere. Sei anni di presidenza, dal 2010 al 2016, ricordati per la scelta di nominare un direttore generale, Cristina Ghiringhello, capace di traghettare l’azienda verso i primi bilanci in utile, a vantaggio di Confindustria Padova. Ma anche l’avventura di Niuko e la nascita de IlCuboRosso. Per la prima volta Fòrema è riuscita in quegli anni a produrre un utile, di qualche centinaio di migliaio di euro. Tra le attività che hanno avuto più eco, va citata l’esperienza de IlCuboRosso, “spazio fisico” di 600 metri quadri per simulare, sperimentare, rielaborare nuovo know how tecnico e manageriale da trasferire al sistema delle Pmi. Due anni dopo, l’altra scelta strategica, quella di far nascere il «super-polo» confindustriale per la formazione d’impresa, primo in Italia per dimensioni, dall’unione tra Padova e Vicenza.

Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e  metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Questi sono i numeri che la rendono una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia. 

Nel corso del 2022 sono state 26.368 (+9% sul 2021) le persone che hanno seguito corsi di formazione (nel 2021 furono 24.314; +14% sul 2020). In tutto, sono state erogate 41.641 ore in corsi di vario genere, con una crescita del 7,5% sul 2021. Grazie a questi numeri, per Fòrema il 2022 si era chiuso con un fatturato a 7,7 milioni di euro, con un balzo in avanti del 10% rispetto all’anno precedente (quando si era già registrato un +12% sui 6,3 milioni del 2020).  Fòrema, che ha sede negli uffici di proprietà collocati nel centro direzionale “La Cittadella” di Padova, occupa una sessantina persone e collabora con decine di professionisti. Il consiglio direttivo è guidato dal direttore generale Matteo Sinigaglia, ed è composto da Roberto Baldo, responsabile attività finanziate, Anna Cracco, responsabile commerciale e Andrea Sanguin, responsabile amministrazione, finanza e controllo. Presidente è Enrico Del Sole.

 

NASCE POSTALMARKET CLUB, L’APP PER I FAN

Sempre più utenti chiedono di partecipare attivamente al processo di selezione delle aziende che fanno parte dell’ecosistema di Postalmarket. L’amministratore delegato, Alessio Badia: “Potranno suggerirci i loro produttori preferiti, operiamo nell’accelerazione dei business online”

Postalmarket è nel cuore degli italiani da generazioni. Era l’Amazon tricolore ben prima che Amazon nascesse, il modello della vendita casa per casa avveniva con ordini fatti via telefono e consegne fatte con le poste. Da allora il mondo è cambiato, il nuovo Postalmarket è prima di tutto un ecommerce che seleziona il meglio del Made in Italy. Ma la passione dei fan, sia quelli di vecchia data che i nuovi, è in continuo aumento. 

“Sempre più clienti ci chiamano per chiedere di poter comperare anche dal nostro sito il loro produttore di fiducia, o gli oggetti della bottega artigiana che conoscono”, spiega l’amministratore delegato, Alessio Badia. “Per questo abbiamo lanciato l’app “Postalmarket Club”, uno spazio dove è possibile segnalarci aziende che rispettano i nostri valori ecosostenibili ed inclusivi. Abbiamo anche pensato ad una piccola gratificazione per i nostri clienti, con dei buoni e dei riconoscimenti per le segnalazioni in linea con la nostra policy. Tutte le informazioni su www.postalmarket.it”. 

La rivista oggi è solo la punta dell’iceberg dell’ecosistema Postalmarket, che opera come vero e proprio acceleratore di ecosistemi digitali, fornendo alle pmi la comunicazione e il supporto ecommerce per farsi conoscere in tutta Italia, e in questo senso va anche la decisione di realizzare l’App. 

“In Italia ci sono circa 500 mila piccole e medie aziende, molte delle quali non hanno ancora iniziato a vendere sul web”, dichiara ancora Badia. “Postalmarket è un canale di vendita che accelera il mondo del business on line. Per questo per noi è utile ascoltare i fan di Postalmarket che ci segnalano le aziende di qualità, ma che magari non hanno esperienza ecommerce: potremo dar loro visibilità e risultati in modo più immediato”.

La rivista dialoga oggi in tempo reale con il marketplace in cui ogni giorno vengono caricati nuovi prodotti: sempre più importante è l’uso dell’intelligenza artificiale nella struttura web di Postalmarket. Oggi Postalmarket lavora con circa quattrocento marchi e propone cinquantamila prodotti sul sito. Dalla nuova fondazione dell’azienda, sulla copertina del catalogo sono passati Diletta Leotta, ClioMakeUp, i The Jackal, Fiorello, Benedetta Parodi e la credibilità della nuova vita del marchio è cresciuta.

“Da tempo la nostra realtà è oggetto di interesse da parte di fondi esteri, il comune obiettivo è quello di proporre la bellezza del made in Italy all’estero attraverso l’ecosistema comunicativo e ecommerce di Postalmarket”, conclude Badia. “Vogliamo espanderci presto in Europa, partendo dagli stati confinanti e arrivando, a poco a poco, a creare un gruppo solido di aziende che propongono l’Italia all’estero. La moda, ma non solo: design, prodotti di bellezza e per la casa, giochi e oggettistica di ogni genere. E poi una enorme varietà di prodotti enogastronomici. Ecco, questo è il Postalmarket che vogliamo portare in Europa”.

ASSET TRA E-SSENCE E NAVIA, SVOLTA NEL COMPARTO DELLA NAUTICA ELETTRICA

Barche green che si guidano con o senza patente, elettriche e sbloccabili via App. Partnership tra due start up della blue economy: Navia fornisce le imbarcazioni progettate ed E-ssence le propone ai business e privati con una innovativa formula di share mobility. I due founder: “Mercato in crescita, il settore che in Italia vale 60 milioni di euro”. Il progetto sarà presentato il 6 marzo allo start up day di Bologna

 

Due start up con la stessa anima, green. Giovani imprenditori con l’obiettivo di rivoluzionare la blue economy e il settore del nautico elettrico in Italia. Nasce dalla partnership tra E-ssence, progetto pensato a Bologna e lanciato nel 2023 in Liguria e Lombardia per il noleggio via app di imbarcazioni a motore solamente elettrico, e Navia, cantiere navale sorto a Roma che sta progettando barche sempre più green tech e con pannelli solari integrati. Navia fornirà le proprie imbarcazioni e si impegnerà a installare in tutti i modelli il pacchetto applicativo E-ssence, che a sua volta promuoverà il business della share-mobility su acqua. Il progetto sarà presentato il 6 marzo alla Bologna Business School durante lo start up day, quando le due aziende terranno un panel. 

Il business attorno al noleggio di barche elettriche, peraltro, è in crescita. Stando alle ricerche più recenti (Fonte: report Mordor Intelligence), il mercato a livello mondiale dovrebbe salire del 5% da qui al 2027, arrivando a 20 miliardi, quello europeo a 6,5 miliardi nello stesso periodo. In Italia al momento sono “solo” 60 milioni di euro, attesa una forte crescita nel 2024.

“Fin dall’inizio, abbiamo compreso l’approccio di Navia nei confronti dell’alta qualità delle loro imbarcazioni; non solo in termini di materiali, ma soprattutto per quanto riguarda l’ingegneria e le prestazioni in mare”, dichiara Leonardo Caiazza, founder di E-ssence. “Grazie a questa partnership, potremo offrire alla nostra clientela un prodotto costantemente all’avanguardia. Siamo due startup che hanno fatto il loro ingresso nel settore della nautica sostenibile contemporaneamente, presentando modelli distinti ma perfettamente complementari. Siamo convinti che questa collaborazione rappresenti una vittoria per entrambe le parti”.

“Questa collaborazione rappresenta per noi un momento decisivo”, commenta Guglielmo La Via, founder di Navia, azienda basata a Roma con headquarter a Sabaudia, vicino alla zona di San Felice Circeo. “Grazie ad E-ssence e al loro innovativo servizio di condivisione di barche elettriche siamo fiduciosi di poter rispondere in modo ottimale alle crescenti esigenze del mercato. Ritengo che il loro modello di business scalabile possa promuovere la visibilità del nostro prodotto presso un vasto pubblico di clienti altamente mirato. Ci impegneremo a realizzare imbarcazioni tech e pensate apposta per il mercato di E-ssence”.

Il modello di business è definito, e totalmente innovativo. Con E-ssence è nato in Italia il primo boat sharing elettrico completamente on line, un modello che in Europa esiste solo in Olanda. I founder della start up sono Michele Lauriola, classe 1990, originario di Manfredonia e ora residente a Montebelluna, nel Trevigiano e Leonardo Caiazza, classe 1989, originario di Parma, dove tutt’ora risiede e con un’importante esperienza lavorativa internazionale. Il sistema che propongono è lo stesso che si usa per i monopattini nelle città, è completamente automatizzato. Si sblocca la barca con l’App sul cellulare, si naviga con l’assistenza di un virtual skipper che suggerisce itinerari e punti d’interesse  da visitare, poi si ormeggia e si blocca. Ma non prima di averla messa in carica: questo è l’unico obbligo per l’utente prima di tornare a terra”.

La start up E-ssence, che ha sviluppato  il software per la gestione delle procedure, dal 2023  mette a disposizione dei propri clienti tre barche: una è ormeggiata nel porto di Mirabello a La Spezia in modalità B2C e la seconda è in gestione ad un operatore sul Lago di Garda, in modalità B2B, come la terza, sul Lago di Bracciano. Queste locations sono confermate nella stagione 2024 a cui si aggiungeranno altre destinazioni dal centro al nord Italia passando per le isole. Come primo esito della partnership con Navia, si raggiungerà l’integrazione della App E-ssence con il modello Navia X, gommone altamente performante, e con il nuovo modello di barca elettrica in fase di progettazione, caratterizzato da elevati  standard ecologici, innovativi pannelli solari e performance stupefacenti ideali per utilizzo nelle Aree Marine Protette.

 

SCHEDA E-SSENCE

I founders della start up E-ssence sono Michele Lauriola, classe 1990 e Leonardo Caiazza, classe 1989. Sono due giovani imprenditori che hanno elaborato la loro idea all’interno della Bologna Business School dove, nel 2023, hanno conseguito un MBA in Green Energy e Sustainable Businesses. La loro iniziativa è stata oggetto di due programmi di incubazione: il BigBo di Pixel e Banca Sella e il Nowtilus curato da Wylab, il sea innovation hub ligure. Il loro modello di business è quello del noleggio a breve termine di barche elettriche, come nelle città avviene per biciclette o monopattini. Basta il cellulare. Si cerca nella mappa dell’app la barca più vicina. Ci si avvicina, si sblocca il timone con un click. E poi si naviga, liberamente, senza patente nautica. La prenotazione può essere fatta anche a distanza di giorni per programmare la vacanza in tempo. Si progetta anche di offrire in sharing l’attrezzatura per fare snorkelling, pacchetti con l’indicazione di itinerari e punti di attrazione subacquea. In più è offerto un servizio meteo e SOS bottom in caso di emergenza. Attraverso l’app il cliente può geolocalizzare le imbarcazioni, prenotare e sbloccare i natanti. È prevista anche l’estensione all’intermodalità, coordinata con aziende che affittano biciclette e auto elettriche. I mezzi che E-ssence mette a disposizione sono navigabili con e senza patente nautica. Nel primo anno di attività molte richieste stanno arrivando dalle 22 aree marine protette italiane, ecosistemi fragili da salvaguardare dove muoversi con barche a scoppio danneggia gli equilibri naturali. Un modello che ben funziona in Austria, in particolare in Carinzia, che è del tutto innovativo in Italia. A livello europeo, ad Amsterdam ci sono dei sistemi simili che uniscono alta tecnologia e una scelta di trasporto totalmente green. E-ssence punta ad essere il riferimento del noleggio elettrico su acqua per questo lavora nella direzione di differenziare la flotta per rispondere alle diverse domande del mercato.

 

SCHEDA NAVIA 

Navia, azienda all’avanguardia nel settore delle imbarcazioni sostenibili, si dedica alla progettazione e produzione di imbarcazioni elettriche avanzate per noleggio e vendita diretta. Navia mira a accelerare l’adozione delle imbarcazioni elettriche nel diporto, offrendo soluzioni performanti e sostenibili; l’azienda è pioniere nell’industria delle imbarcazioni elettriche, con un team orientato verso un futuro sostenibile e tecnologicamente avanzato.

Il team di Navia, guidato da Guglielmo la Via, classe 1990, esperto del mondo nautico e appassionato innovatore, è affiancato da tre soci competenti nel campo dell’energia: Daniele Dell’Ariccia (classe 1991), Giuseppe Mancini (classe 1979) e Leonardo Castelli (classe 1980). Questa diversità di competenze forma un team dinamico pronto a guidare Navia nel futuro della navigazione sostenibile.

Navia si distingue per la sua attenzione scrupolosa ad ogni fase, dalla progettazione alla messa in mare, con un focus su partnership strategiche e rapporti solidi con i clienti. Nel mercato in evoluzione, Navia si afferma come punto di riferimento per la ricerca di tecnologie di ultima generazione, unendo design italiano e innovazione.

Le  barche elettriche Navia risultano essere perfette per la navigazione in aree marine protette, dove l’uso di motori a combustione è interdetto. Questa caratteristica le rende non solo ecologiche ma anche ideali per chi desidera godere delle bellezze delle zone marine più sensibili. L’uso dell’intelligenza artificiale nelle imbarcazioni rende la navigazione di Navia non solo sostenibile ma anche sicura, offrendo un’esperienza marittima immersiva.

CAMPIONATO DEL MONDO DEL MUSETO, VINCE MION DELLA LOCANDA “ALLA SPERANZA”

“Il museto ga da petar”. Nel giorno di Sant’Antonio Abate, protettore dei norcini, eletto a Riese il miglior museto. In gara c’erano 48 norcini da Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino. Sul podio due veneziani. Tra i presenti Sammy Basso, l’assessore regionale Federico Caner, il sindaco di Treviso Mario Conte e il presidente di Coldiretti Giorgio Polegato

 

È cresciuto coi maiali nell’osteria di famiglia, aperta nel 1966 a ridosso delle mura di Castelfranco Veneto. Per oltre trent’anni ha imparato i segreti del museto, istruito prima dal nonno e poi dal padre. Lui rispetta l’ortodossia: una selezione di cotenna e spolpo di testa che non prevede altri tagli; solo sale e pepe e nessun’altra spezia. E poi la passione e qualche segreto nella lavorazione che non rivelerà mai. 

È Davide Mion della storica locanda “Alla Speranza” di Castelfranco Veneto il Campione del mondo del Museto, edizione 2024. Ed essendo trevigiano, ha vinto pure il premio riservato al miglior Museto di Marca. “Sono commosso, dedico questo premio a mia mamma che ora non c’è più e che era l’anima della nostra trattoria”, ha dichiarato mentre il Gran Norcino della Confraternita del Museto, Matteo Guidolin, lo insigniva del premio con la spada realizzata ad hoc per la Confranternita, e ribattezzata “Il Confratello”. “Il Museto è una nostra passione da sempre”, dice ancora Mion, noto sotto le mura per la casetta natalizia nella quale serviva il “Museto da asporto” accompagnato da ombre di vino. “Lo servo sempre come antipasto anche in trattoria, anche se non lo chiedono: e nessuno me lo rimanda mai indietro”.

 

Alla sesta edizione del campionato del mondo si erano iscritti 48 norcini, provenienti da 5 province venete (Treviso 30, Padova 6, Venezia 6, Vicenza 3, Verona 1), in gara anche due aziende da Pordenone. In gara anche l’Antica Osteria Morelli da Pergine Valsugana in rappresentanza del Trentino Alto Adige e dell’azienda Mario Lizzi da Fagagna in rappresentanza del Friuli Venezia Giulia. 

Al secondo posto si è classificato Alessio Marangon, di Cavallino Treporti, in provincia di Venezia e al terzo Manuel Veronese, di Eraclea, che a 15 anni è anche il norcino più giovane che abbia mai partecipato alla competizione. In giuria, sindaco di Treviso Mario Conte, ma anche Cesare De Stefani, Osteria senz’oste e Paolo Manzan di Nonno Andrea. Presenti alla serata anche l’assessore regionale Federico Caner, il presidente di Coldiretti Giorgio Polegato e Sammy Basso. 

Mion entra nell’albo d’oro, dunque, subentrando a Luigi Fabian di Salvarosa di Castelfranco Veneto, che aveva vinto lo scorso anno. Nell’albo d’oro, il Re della Cotica, Pierluigi De Meneghi, rimane in vetta dopo aver vinto due volte (nel 2022 e nel 2020), subentrando al primo vincitore a Luciano Ceccato di Riese Pio X (2018) e ai The Kings of Matcha di Montebelluna (2019). 

 

“Il Museto ga da petar”. Ci sono poche certezze nella vita, ma questa è fondamentale per l’Ingorda Confraternita del Museto che anche per questo evento aveva posto il proprio monito. «Pregasi astenersi se vegetariani, se magri, se tristi». Un sodalizio goliardico nato presso l’azienda vinicola Caneva dei Biasio, trattoria e azienda vinicola di Riese Pio X, e che negli anni ha creato un ecosistema culturale che valorizza l’enogastronomia locale, al museto infatti va abbinato il Raboso frizzante, prodotto autoctono. 

 

Il campionato del mondo di Museto è inserito all’interno delle iniziative di Porcomondo, il festival suin generis. La programmazione degli eventi collaterali prosegue il 19 gennaio alle ore 10 presso l’Istituto Agrario Domenico Sartor, con un convegno dal titolo “Il maiale: un organismo gen-eticamente trasformato”. Il 21 gennaio, a Fagagna, in provincia di Udine, Sant Antoni Fieste dal Purcitar: alle 10.30 appuntamento in sala Asquini al museo della vita contadina. Altro evento il 26 gennaio, alle 20, all’Albergo alla Speranza, a Castelfranco Veneto, con la “disfida del salame”. Sabato 27 gennaio alle ore 20, all’Agriturismo La Penisola, a Campo San Martino (nel Padovano) ecco la trentesima edizione della “Magna Porcatio”. Venerdì 9 febbraio al via il corso per la preparazione della vera focaccia veneta, presso il frantoio Callegari di Maser. Venerdì 16 febbraio allo stesso orario presso Ferrowine (Castelfranco Veneto), Muset & Champagne con la consegna del terzo premio Suin Generis ad Arrigo Cipriani (lo scorso anno fu premiato Pierluigi Pardo, noto giornalista sportivo). Infine, giovedì 17 febbraio a Maser la degustazione con la condotta Slow Food Alto Muson e Brenta.

ROCKOL AWARDS 2023, DANIELA PES VINCE IL PREMIO SPECIALE TICKETSMS

Notte magica per gli appassionati della musica, sono stati assegnati gli Awards di Rockol ai migliori artisti dell’anno. Tra i partner della serata anche TicketSms, tech company del ticketing paperless. Il ceo, Andrea Vitali: “Orgogliosi di innovare l’industria degli eventi musicali”

 

Notte magica alla Santeria Social Club di Milano. Si sono appena conclusi i Rockol Awards, riconoscimenti che a gennaio, da sette anni, offrono agli appassionati di musica l’opportunità di votare e sostenere i loro artisti preferiti, per realizzare le classifiche sui migliori dell’anno precedente. La premiazione si divide in due settori: “Miglior Album Italiano” e “Miglior Live Italiano”, per ogni categoria gareggiano cinquanta artisti selezionati da Rockol, in base ai successi ottenuti nel corso del 2023.

TicketSms, start up innovativa specializzata del ticketing digitale, ha deciso di sposare i Rockol Awards in questa edizione 2023. Oltre alla presenza durante l’evento, è stato deciso realizzare un premio speciale, il Premio Speciale TicketSms, che è andato a Daniela Pes, fenomeno musicale del momento con il suo stile che evoca una techno cosmica dai profumi mistici, già premiata con la Targa Tenco 2023 per il miglior album d’esordio e vincitrice del premio speciale Rockol 2023 quale miglior artista emergente. 

“TicketSms è un’azienda giovane e innovativa, e vediamo questi stessi valori rispecchiati nell’arte di Daniela Pes”, dice Andrea Vitali. “La sua musica, che combina generi tradizionali come il jazz e il folk con elementi di musica elettronica, rappresenta perfettamente una fusione tra passato e presente. Con la sua musica Daniela non solo ha creato un ponte tra diverse epoche musicali, ma ha anche dimostrato come le tradizioni possano essere reinterpretate attraverso l’innovazione e la modernità. La sua capacità di promuovere la cultura locale, con una forte connessione con le radici e l’uso del dialetto nelle sue canzoni, si allinea strettamente con il nostro impegno in TicketSms di sostenere la cultura attraverso la tecnologia. Daniela rende la musica di qualità accessibile a un vasto pubblico, un principio che condividiamo pienamente, dato che in TicketSms ci concentriamo sulla creazione di soluzioni semplici ed efficienti per l’accesso alla cultura e all’intrattenimento”.

“Per noi è un motivo di grande orgoglio aver siglato questa partnership”, dice ancora Vitali. “Questa collaborazione con Rockol non solo rafforza la nostra posizione nel mercato, ma ci permette anche di contribuire in modo significativo all’innovazione dell’industria musicale. Crediamo fermamente nell’importanza di reinventare continuamente il modo in cui i fan vivono la musica e gli eventi. Siamo certi che, anche grazie ad iniziative di questo genere, riusciremo sempre più a innovare il sistema dell’industria musicale. Il nostro sogno, quello di un mondo del ticketing completamente paperless, capace di essere green lungo tutta la filiera, si sta, poco alla volta, realizzando. Anche per questo ci siamo presi l’impegno di piantare un albero ogni diecimila biglietti che vendiamo, stiamo già facendo crescere una piccola foresta”.

TicketSms è nata a Bologna nel 2018, da allora alla guida ci sono i due founder, Andrea Vitali (originario di Fermo) e Omar Riahi (di Catania). Oggi TicketSms ha una quarantina di dipendenti. Oltre all’headquarter in un palazzo storico del centro di Bologna, ha anche aperto nel 2022 una sede di rappresentanza commerciale a Milano e lo scorso anno in Puglia. 

In pochi anni è diventata il punto di riferimento per organizzatori e clienti nel mondo degli eventi musicali: più di mille locali e discoteche convenzionate, quasi quarantamila gli operatori del mondo delle pubbliche relazioni e i promoter registrati. Sono oltre 15 mila gli eventi promossi negli anni dalla piattaforma, utilizzata nel corso del tempo da milioni di persone. 

TicketSms ha reinventato il modo di organizzare gli eventi eliminando la carta e innovando con prodotti di alta tecnologia, garantendo l’ingresso a concerti, club, discoteche, mostre, eventi culturali in modo veloce e semplice. Il biglietto è smart, digital e paperless e consiste in un semplice QR Code inviato sul cellulare attraverso sms certificati, utilizzabili anche in assenza di rete. TicketSms è stato il primo operatore italiano ad aver recepito la normativa sul secondary ticketing in modo totalmente favorevole per gli utenti: chi decide di vendere il biglietto perché non può più assistere all’happening può farlo sulla stessa piattaforma dove l’ha acquistato.