SOREL REINVENTA I SUOI ICONICI BOOTS FW25

Per la stagione FW25, SOREL celebra la propria eredità reinterpretando i boots che hanno segnato la sua storia. Nata nel 1963, il brand americano unisce tradizione e innovazione in una collezione che combina materiali pregiati, tecnologie performanti e un design contemporaneo. Dalle piste innevate alle strade di città, i nuovi modelli incarnano lo spirito audace di SOREL: funzionalità e carattere in ogni dettaglio, per affrontare l’inverno con protezione e stile sicuro.

Scarponcini impermeabili OUT N ABOUT™ IV Chillz da donna

Il boot urbano per l’inverno: caldo e avvolgente grazie all’imbottitura e al bordo in pelliccia sintetica con fodera in micropile. La tomaia in pelle pieno fiore e lo scafo in gomma vulcanizzata proteggono dall’umidità, mentre la pratica allacciatura assicura una calzata confortevole. Con imbottitura da 100 g, sottopiede e intersuola SteadySole™ per sostegno prolungato, e suola Evertread™ che offre grip su pavé e ghiaccio, è l’alleato ideale per vivere la città con stile anche nei giorni più freddi.

Colori disponibili: Canyon Gold, Honey White/ Honey White, Tawny Buff/ Black, Chalk/ Taffy, Black/ Omega Taupe, Black

Scarponcini impermeabili OUT N ABOUT™ IV Splashy da donna

Questa edizione celebra oltre dieci anni di design iconico con una tomaia in gomma impermeabile che resiste a pioggia e spruzzi. Collarino e linguetta in tessuto traspirante, fodera ventilata e costruzione waterproof garantiscono protezione quotidiana, mentre gli occhielli bicolore e il rinforzo sul tallone aggiungono un tocco di carattere. Il sottopiede e l’intersuola SteadySole™ assicurano stabilità, completati dalla suola Evertread™ per un grip affidabile anche su superfici bagnate.

Colori disponibili: Black, Sea Salt/Coral Blossom, Sea Salt/Gold Leaf,

Scarponcini CARIBOU HORIZON™ GTX da donna – uomo

Rilettura moderna dell’iconico Caribou™, questi scarponcini Caribou Horizon GTX uomo e donna sono pensati per chi cerca prestazioni elevate senza rinunciare allo stile. La costruzione Gore-Tex™ impermeabile e l’imbottitura da 200 g assicurano calore e protezione anche nei giorni più rigidi. Disponibile con collo in shearling o feltro, sono realizzati in pelle pieno fiore per una combinazione raffinata e robusta. Dettagli metallici personalizzati e scafo in gomma ne potenziano la resistenza, mentre il sottopiede in EVA rivestito in feltro garantisce comfort e sostegno. La suola Vibram™ XS Trek Evo offre trazione affidabile su neve e superfici scivolose.

Colori disponibili donna: Canyon Gold, Honey White/ Black, Honey White/ Honey White, Honey White Colori disponibili uomo: Black, Utility Green

Scarponcini da neve CARIBOU™ da uomo – donna

Il modello leggendario che ha fatto la storia di SOREL: un equilibrio perfetto tra prestazioni e tradizione. La tomaia in pelle nabuk impermeabile si abbina a una scarpetta in feltro riciclato da 9 mm, estraibile e lavabile, rifinita da un risvolto antineve in pile Sherpa. L’intersuola in feltro da 2,5 mm assicura ammortizzazione, mentre lo scafo in gomma vulcanizzata con suola Aero-Trac distribuisce la pressione in modo uniforme. Un’icona pensata per affrontare l’inverno con resistenza, protezione e stile senza tempo.

Colori disponibili uomo: Buff/ Black, Quarry/ Black, Dark Ston/ Bruno Colori disponibili donna: Buff/Shale, Stone/Black, Stone

Scarponcini impermeabili MADSON™ II Moc Toe da uomo

Un boot che unisce il carattere urbano alla resistenza outdoor. La punta mocassino, abbinata alla costruzione waterproof, dona un look sobrio e funzionale. Disponibile in pelle nabuk o pieno fiore impermeabile, presenta collarino e linguetta in pelle scamosciata con cuciture termosaldate per la massima protezione. Il sottopiede estraibile in EVA e l’intersuola a tutta lunghezza garantiscono ammortizzazione e stabilità, mentre la suola sagomata in gomma assicura grip su diversi terreni.

Colori disponibili: Velvet Tan, Tobacco/ Coal/ Tobacco

Scarponi DAYSTORM HORIZON™ GTX da uomo

Un modello che unisce lo spirito outdoor degli scarponi Sorel all’eleganza di una sneaker contemporanea. La tomaia in Gore-Tex™, proposta in pelle pieno fiore, feltro o nylon balistico, offre protezione e personalità. Occhielli ispirati all’hiking e lacci tecnici completano un design distintivo. Il sottopiede Ortholite™ assicura comfort duraturo, mentre la suola Vibram™ XS Trek Evo garantisce aderenza e stabilità su ogni terreno. La scelta ideale per chi vive tra città e natura con stile sicuro.

Colori disponibili: Utility Green, Black/ Black, Black/ Caribou Buff, Black

A PROPOSITO DI SOREL

SOREL è il brand di calzature nato nel 1962 in Canada, che unisce funzionalità e stile in ogni sua creazione. Conosciuto per i suoi iconici stivali invernali, oggi SOREL propone collezioni versatili e contemporanee, pensate per affrontare ogni stagione con grinta e carattere. Design audace, comfort e materiali premium sono al centro del suo DNA.

OMSTRIP: il nuovo alleato per favorire performance sportiva, recupero e comfort

OMSTRIP è il brand innovativo che sta rivoluzionando il mondo dello sport, offrendo soluzioni tecnologiche all’avanguardia per la performance e il recupero fisico.

Pensato per rispondere alle esigenze di atleti, professionisti e appassionati, OMSTRIP è il primo cerotto terapeutico, bio-compatibile e facile da usare, progettato per ottimizzare il benessere e migliorare le prestazioni sportive, giorno dopo giorno.

L’applicazione di due cerotti OMSTRIP supporta il recupero muscolare, la gestione della fatica e il miglioramento della performance grazie a tecnologie avanzate come:

  • Biohacking System: si attiva a contatto con il corpo, interagendo in modo naturale con la rete di impulsi bioelettrici che regolano le funzioni fisiologiche.
  • Tecnologia   FIR  (Far  Infrared  Rays):                 un    ottimizzatore energetico ispirato agli infrarossi lunghi, con effetti immediati sul sistema neuromuscolare.

Tecnologia al servizio della performance

OMSTRIP è frutto di anni di ricerca, test sul campo e collaborazioni con esperti in fisiologia sportiva e medicina del recupero. Inoltre, a dimostrarne la sua efficacia, l’adozione di OMSTRIP da parte di numerosi atleti, federazioni sportive

e team professionistici che lo hanno scelto come alleato durante allenamenti o in fase di recupero.

La sua base scientifica affonda le radici negli studi del Prof. Paul Nogier e del neurofisiologo René J. Bourdiol, che negli anni ’70 dimostrarono come i tessuti del corpo umano rispondano a frequenze luminose specifiche.

Sulla base di queste scoperte, l’equipe scientifica Omstrip ha sviluppato la Tecnologia, da cui derivano dispositivi brevettati come

il primo cerotto terapeutico energetico: OMSTRIP BODY OPTIMIZER.

Lanciato nel 2021, OMSTRIP è oggi un alleato semplice da usare e altamente efficace, in grado di facilitare le funzioni corporee, in particolare quelle muscolo-scheletriche.

Le applicazioni

Due linee, un solo obiettivo: farti rendere al meglio

OMSTRIP si declina in due linee principali, pensate per offrire soluzioni personalizzate:

OMSTRIP SPORT PERFORMANCE

Ideale per allenamenti e competizioni, ottimizza lo sforzo e riduce i sovraccarichi, migliorando la fase di recupero e stimolando la rigenerazione cellulare.

Funziona in una vasta gamma di discipline: corsa, ciclismo, sci, trekking, motociclismo, calcio, palestra, volley, golf, rugby e molte altre.

La guida, consultabile al link https://www.omstrip.com/ applicazioni/, suggerisce in maniera chiara le modalità di collocazione dei cerotti sulla base dell’attività.

OMSTRIP THERAPY WELLNESS

Dedicata al benessere quotidiano, aiuta a contrastare dolori articolari, muscolari e nevralgici.

Basta applicare una coppia di cerotti nella zona interessata per 48 ore per ottenere un effetto terapeutico duraturo.

Tutte le istruzioni specifiche sono consultabili online alla pagina: www.omstrip.com/applicazioni

In un mondo dove ogni dettaglio conta, OMSTRIP si propone come la scelta intelligente per chi vuole dare il massimo, proteggere il proprio corpo e allenarsi in modo più consapevole.

Scopri di più su OMSTRIP:

www.omstrip.com –  Instagram: @omstrip

L’arte del pane e l’anima di Napoli: Ciro Di Maio omaggia la Giornata Mondiale del Pane

Il 16 ottobre si celebra la giornata mondiale del pane e Ciro Di Maio, pizzaiolo napoletano e anima del ristorante San Ciro a Brescia, da sempre regala il pane fatto da lui ai suoi clienti, un gesto di amicizia e gratitudine. “Per me il pane è un abbraccio: ogni volta che lo offro a qualcuno, è come dire ‘sei di casa’” 

Il 16 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale del Pane, Ciro rinnova il suo legame con l’impasto più antico del mondo attraverso i suoi iconici panuozzi napoletani, simbolo di tradizione e passione.  “Il pane è la mia Napoli a Brescia – racconta Ciro –. Ogni volta che lo preparo, mi ricorda da dove vengo e perché amo così tanto questo mestiere.”

Ma dietro la sua arte c’è anche un gesto che racconta tutta la sua umanità: Ciro celebra il pane ogni giorno. Infatti da sempre regala il pane cotto nel forno a legna fatto da lui ai suoi clienti, un segno di riconoscenza e stima perché per lui i clienti sono prima di tutto amici. “A Napoli si dice: ‘pane e acqua non si negano a nessuno’, e io cerco di portare avanti questa tradizione. Il pane è condivisione, è un abbraccio che profuma di casa.”

Il suo “Pane Cafone” – così lo chiamano affettuosamente – è diventato un piccolo culto anche fuori Brescia: tantissime persone lo prenotano, attratte dal suo sapore autentico e dalla storia che porta con sé. Per Ciro Di Maio, il pane è molto più di una ricorrenza sul calendario: è una presenza quotidiana nella sua vita, nella sua arte e nelle sue radici.“Il pane è la prima cosa che ho impastato da raigazzino – racconta Ciro –. È la base di tutto: dell’accoglienza, del sacrificio, dell’amore. Quando metto le mani in pasta, sento ancora l’odore del forno di Napoli e della mia infanzia.”

Nato nel 1990 a Frattamaggiore, nella provincia di Napoli, Ciro ha imparato presto che il pane non è soltanto cibo ma simbolo di rinascita. Da quell’impasto semplice, fatto di acqua, farina, lievito e tempo, nasce anche uno dei suoi orgogli più grandi: il panuozzo napoletano, che nel suo locale diventa un racconto di artigianalità e legame con la tradizione.

Cotti nel forno a legna, i panuozzi di San Ciro profumano di casa e di legna ardente. In menu spiccano proposte che uniscono gusto e memoria: il “Partenopeo” con prosciutto di Parma DOP e mozzarella di bufala campana DOP, “l’Ariccia IGP” con porchetta e parmigiana di melanzane, il “SanCiro”, tributo alla Campania, con salsiccia a punta di coltello, friarielli freschi e provola.
“Ogni panuozzo ha un’anima diversa – spiega Ciro –. È il mio modo di far rivivere la tradizione napoletana, fatta di forno acceso, mani sporche di farina e gente che si siede insieme a condividere.”

Per Ciro, il pane è anche una metafora di riscatto. Negli anni ha portato la sua esperienza nelle carceri italiane, insegnando il mestiere ai detenuti, e nelle scuole del Rione Sanità di Napoli, dove tiene corsi online per i ragazzi che sognano un futuro nel mondo della ristorazione.
“Il pane nasce dalla trasformazione – dice –. Anche noi possiamo rinascere, se mettiamo pazienza, calore e fiducia in ciò che facciamo. È la stessa magia che vedo ogni giorno in un impasto che cresce.”

SAN CIRO 

Ciro Di Maio nasce a Frattamaggiore, un comune del Napoletano, nel 1990. Mamma casalinga, papà dal passato burrascoso. Le sue prime esperienze nel lavoro sono a 14 anni, poi si iscrive all’Alberghiero, ma a 18 anni lascia gli studi e inizia a lavorare.  Nel 2015, la svolta: trova un lavoro da pizzaiolo per una grossa catena in Lombardia, poi riesce a rilevare quella pizzeria assieme a sei soci, infine diventa titolare unico. È così che è iniziata l’avventura “San Ciro”, il suo locale a Brescia (vicino al multisala Oz, in via Sorbanella) che oggi impiega una quindicina di persone ed è noto per la veracità delle sue pizze, ma anche per il suo menù alla carta di alta cucina. Un locale amato perché rappresenta la tradizione napoletana, a partire dagli ingredienti: olio dop, mozzarella di bufala campana dop, pomodorino del Piennolo, ricotta di bufala omogeneizzata e porchetta di Ariccia Igp. Fondamentale è la pasta: ogni giorno viene scelto il livello esatto di idratazione, in base all’umidità di giornata. In menù ha la pizza verace, ma anche il battilocchio, la pizza fatta da un impasto fritto nell’olio bollente e subito servito avvolto in carta paglia. Le pizze sono tutte diverse, sono fatte artigianalmente. Ciro lo ripete spesso. “Mi piace tirare le orecchie alle pizze, ognuna ha il suo carattere e deve mostrarlo, odio le pizze perfettamente rotonde e se c’è più pomodoro da una parte rispetto ad un’altra è perché usiamo pomodori veri”. Molti i vip che lo amano, le pareti del suo ristorante sono piene di fotografie. Tra le altre anche Eva Henger, che è stata a cucinare pizze una sera da lui. Senza dimenticare i giocatori del Brescia Calcio e del Germani Brescia, che quando possono, anche dopo le partite, lo passano a salutare. Ciro ama le iniziative benefiche. Oltre al lavoro in carcere per formare i detenuti a diventar pizzaioli, Ciro si è dedicato anche alla formazione nel Rione Sanità di Napoli, un quartiere che gli ricorda la strada in cui è cresciuto, via Rossini a Frattamaggiore. L’istituto che ha accolto il suo progetto è stato l’Istituto alberghiero D’Este Caracciolo, ha portato a termine delle lezioni online a dei ragazzi che seguono l’indirizzo enogastronomico e l’indirizzo sala e accoglienza.

THE WALLÀ 2025, UN MURALES COLLETTIVO PER IL BORGO DELLE MERAVIGLIE

Un grande dipinto corale dedicato all’opera di Lewis Carroll a cui hanno partecipato centinaia di persone mette il sigillo a una stagione di eventi che ha visto crescere la partecipazione dei residenti per lo sviluppo del museo della street art all’aperto a Riese Pio X (TV). Nasce Walladicarta, l’ecommerce con le opere uniche degli artisti. Mauro Berti, il portavoce del Collettivo Bocaverta: “Il bilancio di The Wallà è di successo: i muri parlano, la comunità ascolta, e l’arte diventa strumento di rigenerazione urbana e sociale”

The Wallà chiude la sua stagione con un bilancio che porta il segno di tre grandi nomi dell’arte urbana e di un’opera collettiva capace di coinvolgere centinaia di persone. 

Nel borgo di Vallà di Riese Pio X, nel Trevigiano, negli ultimi mesi le pareti si sono colorate con Dove vagano le bestie selvagge, murale firmato dal celebre artista spagnolo Dulk, con l’intervento di Alicè, tra le più apprezzate street artist italiane, e con il lavoro dei valenciani PichiAvo, noti a livello internazionale per la loro cifra stilistica che fonde graffiti e classicismo. I murales di questo museo a cielo aperto salgono così a quota 26, sono oltre mille metri quadri di arte che sta dando nuovo valore alle abitazioni e creando flussi turistici in un borgo altrimenti dimenticato.

Accanto a queste firme di rilievo, la comunità ha dato vita a un’esperienza condivisa: un grande murale ispirato ad Alice nel Paese delle Meraviglie, mosaico visivo che ha trasformato una superficie anonima in un tappeto di colori e simboli. L’opera, composta da riquadri variopinti realizzati da centinaia tra adulti, ragazzi e bambini, racconta in chiave grafica e cromatica i personaggi e i mondi fantastici della fiaba di Lewis Carroll. Dal cielo appare come una scacchiera immaginifica: volti, frasi, animali e segni astratti convivono in un insieme armonico, attraversato da frecce rosa che sembrano guidare lo sguardo dentro il sogno.

The Wallà non è più solo un progetto di rigenerazione urbana, ma un’esperienza collettiva che ha saputo coinvolgere l’intero paese. A Vallà i laboratori organizzati durante l’estate hanno visto la partecipazione di bambini, ragazzi, adulti e anziani, tutti chiamati a dare un contributo creativo che è poi confluito nel grande murale collettivo. Centinaia di mani hanno lavorato insieme per costruire un’opera che racconta il senso di comunità e che resterà come segno tangibile di un percorso condiviso. L’arte, qui, diventa linguaggio comune e occasione di incontro. “Il progetto ha dimostrato che la bellezza nasce quando le persone collaborano, senza distinzioni” raccontano i promotori, sottolineando come il cuore dell’iniziativa sia stato proprio il coinvolgimento diretto della cittadinanza.

Accanto ai muri, però, The Wallà guarda avanti anche con Walladicarta, la nuova linea di stampe che raccoglie e rielabora i motivi dei murales, trasformandoli in opere da vivere dentro le case. Entro poche settimane sarà online l’e-commerce dedicato, uno spazio dove acquistare edizioni artistiche e sostenere così la crescita del progetto. Dalle pareti del paese ai fogli di carta, The Wallà continua a diffondere energia creativa, tenendo vivo lo spirito di una comunità che ha scelto l’arte come forma di identità.

«The Wallà è molto più di un festival: è un percorso di rigenerazione urbana che attraverso la street art, la musica e i laboratori creativi sta ridando nuova vita al borgo riesino», commenta Mauro Berti, portavoce del collettivo Bocaverta. «I muri che un tempo erano spogli oggi raccontano storie, immaginari e sogni condivisi, trasformando il borgo in un palcoscenico aperto al mondo. La street art qui non è solo bellezza estetica, ma un linguaggio capace di coinvolgere la comunità, attirare visitatori e stimolare riflessioni sul presente».

La conclusione di questa stagione segna anche un nuovo inizio. Tutte le opere realizzate, comprese quelle appena completate, saranno presto accessibili anche online grazie al tour virtuale interattivo disponibile su www.thewalla.it/vt. Si tratta di uno strumento che permette di esplorare oltre mille metri quadrati di pareti dipinte, scoprendo gli autori, le storie e i processi creativi dietro ogni murales. Un invito a visitare fisicamente il borgo, ma anche un’opportunità per scuole, appassionati, viaggiatori e curiosi di conoscere Vallà da ogni parte del mondo.

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – La storia di The Wallà

The Wallà è un progetto di rigenerazione urbana partecipata partito a maggio 2021 su iniziativa dell’associazione di promozione sociale “Collettivo BocaVerta”, in collaborazione con il Comune di Riese Pio X e con il patrocinio della Regione Veneto e della Provincia di Treviso. Il nome unisce in un gioco di parole il termine inglese wall (muro) e il paese in cui ha luogo l’iniziativa, Vallà (frazione di Riese Pio X, nel Trevigiano). Attraverso il linguaggio della street-art si vuole migliorare aree di degrado urbano e creare opportunità culturali ed economiche per il territorio, valorizzando gli immobili oggetto degli interventi degli artisti. The Wallà si propone di trasformare i muri di edifici pubblici e privati in tele per un museo permanente a cielo aperto. Ad oggi sono state realizzate 23 opere in totale: 18 su pareti private (case, capannoni) e 5 su superfici pubbliche (scuola elementare, campo da basket e da pallavolo) e l’iniziativa è in continua espansione. Ogni opera in media supera i 60 metri quadri, si stima che ad oggi siano stati riqualificati oltre mille metri quadri di pareti. Tra gli altri, hanno partecipato al progetto artisti di fama internazionale come Alicè, Ericailcane, Kraser, Zed1, Zentequerente, Tony Gallo, Vera Bugatti, Alessandra Carloni, Bastardilla, Agostino Iacurci, StenLex, Tellas, Franco Fasoli, Pixel Pancho, Joys e Orion. Il 2024 ha segnato un punto di svolta per The Wallà grazie al successo del Wonderwallà Festival, rassegna di eventi, musica e laboratori organizzato a fine agosto. Momento clou è stata la creazione dell’opera collettiva “Il Piccolo Pixel”, un murale a mosaico ispirato al celebre racconto “Il Piccolo Principe” in occasione degli ottant’anni della sua pubblicazione. Realizzato da centinaia di residenti, artisti e visitatori, il murale è composto da 5.994 tasselli colorati a mano. Nelle edizioni precedenti sono state realizzate due altre opere collettive: nel 2022 la trascrizione integrale delle Avventure di Pinocchio di Collodi su un muro di 50 metri da parte di mille volontari; nel 2023 un murale dedicato a Gianni Rodari con le poesie selezionate dal concorso “Semi DiVersi”, che ha visto la partecipazione di 256 poeti da tutta Italia. L’iniziativa è stata anche oggetto di studio del corso di laurea e del Master di II livello in Design di Prodotto presso la Raffles Milano Istituto Moda e Design, con l’intento di sviluppare progetti per le aziende locali e il paesaggio urbano. 

Contatti e informazioni per conoscere le location delle opere e le biografie dei singoli artisti: www.thewalla.it; Facebook: www.facebook.com/thewalla.bocaverta; Instagram: www.instagram.com/the.walla.

MOGLIANO RIPROGETTA DECINE DI SPAZI COLLETTIVI, COINVOLTE OTTO PARROCCHIE

Immobili parrocchiali su cui ragionare, un’intera comunità coinvolta: la Collaborazione Pastorale di  Mogliano Veneto, con il coordinamento di 593 Studio, avvia un processo di co-progettazione che mette al centro comunità parrocchiali, cittadini e associazioni, l’iniziativa è sostenuta dall’amministrazione comunale. Il metodo è totalmente innovativo, l’11 ottobre il primo appuntamento aperto alla città

Inizia a Mogliano Veneto, nel Trevigiano, un percorso partecipativo promosso dalla Collaborazione Pastorale, l’istituzione che riunisce le otto parrocchie del territorio comunale appartenenti alla Diocesi di Treviso. Con il supporto di 593 studio di architettura e ingegneria di Castelfranco Veneto, parroci e consigli pastorali hanno avviato un lavoro di analisi sugli immobili parrocchiali esistenti – decine tra chiese, impianti sportivi, oratori e spazi all’aperto, strutture educative e spazi residenziali – per comprenderne il valore e immaginare funzioni nuove, a partire dai bisogni espressi dalle comunità locali. Il progetto ha trovato nell’amministrazione comunale di Mogliano Veneto un alleato, con l’obiettivo comune di costruire sinergie tra città e parrocchie: un’unica comunità capace di dialogare oltre le distinzioni formali.

Il primo passo condiviso sarà l’evento pubblico “Fatti spazio! Creiamo luoghi! Mogliano in progetto: un’occasione per immaginare insieme”, in programma l’11 ottobre 2025. A partire dalle ore 15.00, al Cinema Busan di via Don Bosco, verranno presentati i risultati della prima fase del percorso, iniziato a dicembre dello scorso anno con le prime riunioni informali finalizzate a creare il metodo di lavoro, e proiettati i video realizzati dal Gruppo Animatori, dal Consiglio Comunale dei Ragazzi e dai partecipanti al progetto “Scatti diversamente unici” promosso dall’amministrazione comunale. 

Seguiranno laboratori di co-progettazione a numero chiuso, aperti a cittadini e cittadine, per sviluppare idee concrete sugli spazi parrocchiali. Si entrerà così nella fase operativa, quella che come obiettivo si dà l’idea di dare nuova vita e linfa vitale alle associazioni tramite una razionalizzazione nell’uso degli spazi pubblici e parrocchiali. Il gruppo di lavoro sarà composto a vario titolo da decine di associazioni e stakeholder del territorio, portatori di interesse di vario genere e gruppi civili e religiosi.

Parallelamente, all’Abbazia di Santa Maria Assunta sarà allestita un’esposizione dei materiali prodotti, visitabile da chi non parteciperà ai laboratori, con la possibilità di lasciare opinioni e proposte. L’evento si concluderà con la restituzione dei lavori e un aperitivo offerto dalla Collaborazione Pastorale. Per partecipare ai laboratori è necessario iscriversi tramite il form disponibile sui canali ufficiali della Collaborazione Pastorale e del Comune di Mogliano Veneto.

LE DICHIARAZIONI

«Con questo percorso stiamo dimostrando che la vera innovazione nasce dall’ascolto reciproco e dalla capacità di fare comunità», commenta Michele Sbrissa, CEO di 593 Studio. «A Mogliano Veneto parrocchie, associazioni, gruppi informali e amministrazione comunale hanno scelto di lavorare insieme, superando confini e appartenenze. Il risultato non è solo la valorizzazione di spazi parrocchiali, ma la costruzione di un modello in cui i luoghi diventano espressione dei bisogni e dei desideri delle persone. Credo che sia un’opportunità straordinaria per rafforzare l’identità della città e lasciare un’eredità positiva alle generazioni future».

«Come comunità cristiana crediamo che i luoghi non siano semplici spazi, ma segni concreti della nostra fede e della nostra fraternità», dichiara don Samuele Facci, arciprete di Mogliano. «Chiese, oratori, campi sportivi e sale parrocchiali nascono per accogliere, educare e generare relazioni. Questo percorso ci invita a rileggere i nostri beni non come proprietà da custodire, ma come doni da condividere, mettendoli al servizio delle persone e dei loro bisogni. L’incontro dell’11 ottobre sarà un’occasione di discernimento comunitario: desideriamo che la Chiesa continui ad abitare il cuore della città, non per sé stessa, ma per costruire comunione e futuro insieme».

«Il rapporto tra Amministrazione comunale e parrocchie è un patrimonio prezioso per Mogliano», dichiara il sindaco di Mogliano, Davide Bortolato. «La cooperazione ci permette di riflettere insieme su come restituire alla città spazi oggi poco utilizzati, trasformandoli in luoghi vivi, capaci di generare nuove opportunità sociali e culturali. È un impegno che va oltre la semplice gestione del patrimonio immobiliare: significa rafforzare il senso di comunità, custodire le nostre radici e allo stesso tempo aprirci al futuro, mettendo al centro le persone e i loro bisogni».

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO: 593STUDIO

593STUDIO è un’eccellenza nel panorama degli studi di ingegneria e di architettura, impegnato in una missione ambiziosa: costruire il futuro attraverso ricerca, sperimentazione e competenza. Fondata a Castelfranco Veneto, nel Trevigiano, su valori solidi come l’innovazione, la sostenibilità e la collaborazione, 593 STUDIO opera nei settori chiave dell’abitare (residenziale), conservare (restauro), lavorare (direzionale) e condividere (pubblico). Con oltre 15 anni di esperienza in Italia e all’estero, il team multidisciplinare di 593 STUDIO affronta con dedizione progetti complessi, dall’ideazione alla direzione operativa. Tra le prime Benefit Corporation nel settore dei servizi professionali in Italia, l’azienda si impegna a restituire valore alla comunità e all’ambiente.  I progetti di rilievo nell’ambito della conservazione del patrimonio storico e sacro includono l’ampliamento del complesso Santuari Antoniani di Padova, il restauro delle volte della chiesa San Francesco a Treviso, il piano di recupero per l’ex Monastero delle Clarisse a Castelfranco Veneto, la selezione per il laboratorio-concorso Cappella nel Bosco a La Verna oltre che servizi di consulenza in varie diocesi per percorsi partecipativi comunitari e piani di valorizzazione immobiliare. 593 STUDIO promuove l’innovazione anche in ambito accademico e, in collaborazione con gli Istituti Lasalliani e lo IUAV, promuove e co-finanzia dottorati di ricerca pioneristici nella gestione e recupero dei beni religiosi. La ricerca in ambito tecnologico ed ingegneristico viene svolta in collaborazione con l’International University of Applied Science in Germania.

VILLA FIETTA RINASCE COME CITTADELLA DEL TERZO SETTORE

Al via il progetto visionario promosso dagli Istituti Filippin: nasce il nuovo polo sociale per la Pedemontana, accanto anche un bed and breakfast e l’asilo. Dopo oltre un decennio di abbandono, la storica villa di Pieve del Grappa si prepara a diventare un simbolo di innovazione sociale grazie a Castel Monte Onlus, Cooperativa Vita e Lavoro e Kikirù Onlus

Si inaugura la Scuola dell’Infanzia di Villa Fietta a Pieve del Grappa, ospiterà una trentina di bambini e tre insegnanti. Il progetto sarà presentato domenica 28 settembre, quando l’Istituto Filippin aprirà ufficialmente le porte al pubblico con una giornata dedicata alla comunità e alla creatività, alla presenza del Superiore Generale Fratel Armin Altamirano Luistro. L’evento segna l’inizio di un nuovo capitolo per la storica struttura, che si trasformerà anche in “Officina Villa Fietta”, spazio dedicato a incontri, laboratori e iniziative culturali aperte a famiglie e cittadini.

La mattinata inizierà alle 10.30 con l’accoglienza dei partecipanti e le attività ludiche per i più piccoli, organizzate dal Movimento Giovanile Lavoratori e dal Volontariato Filippin nel cortile della villa. Alle 11.00 è previsto il momento ufficiale: la presentazione del progetto Officina Villa Fietta, il saluto del Superiore Generale e il taglio del nastro della Scuola dell’Infanzia, simbolo di un rinnovamento educativo e sociale. La festa proseguirà alle 11.30 con un aperitivo conviviale, per condividere gioia e entusiasmo con tutta la comunità.

Villa Fietta negli anni è stata luogo d’arte e di storia, è sopravvissuta ad un terremoto ed è stata ristrutturata dal Massari. Ha visto generazioni alternarsi, contadini e nobili, epidemie e guerre, fino a diventare sede degli Arditi che da qui partivano per i loro assalti sul Monte Grappa. E ora, dopo oltre un decennio di chiusura, Villa Fietta torna a parlare. E lo fa attraverso un linguaggio nuovo, fatto di cooperazione, solidarietà e visione. L’antica dimora di Pieve del Grappa, di proprietà degli Istituti Filippin, si trasformerà infatti in un autentico polo sociale multifunzionale dove fragilità e potenzialità, aree sportive e naturalistiche, spazi culturali e servizi alle famiglie potranno incontrarsi. Ma non solo: prevista la realizzazione anche di un bed and breakfast.

Un progetto ambizioso, ribattezzato “Officina Villa Fietta” che nasce dalla volontà degli Istituti Paritari Filippin, che ne sono promotori e attori primari. Al loro fianco, un partenariato coeso e dinamico composto da Castel Monte Onlus, Cooperativa Vita e Lavoro e Kikirù Onlus. Il progetto prevede spazi per comunità residenziale diurna minori, spazi per la disabilità e spazi di accoglienza etica e formazione. La regia progettuale sarà di 593 Studio, società di ingegneria e architettura di Castelfranco Veneto, nel Trevigiano, esperta in rigenerazione urbana e progettazione sociale.

L’intervento prevede la riqualificazione degli ambienti interni ed esterni della villa non ancora in uso: spazi abitativi per le comunità residenziali, laboratori terapeutici, aule formative, spazi per eventi e aree verdi per attività inclusive. Già nei prossimi mesi si lavorerà alla messa in esercizio del B&B etico e alla valorizzazione degli spazi esterni incluse le aree sportive.

A regime, si stima che vi lavoreranno oltre trenta persone a tempo pieno, in una sistema di servizi rivolti a giovani, adulti, famiglie, ed infanzia, mentre l’ostello potrà gestire centinaia di notti all’anno, un reale indotto per il territorio anche in chiave turistica.

La nuova vocazione della villa sarà caratterizzata dell’inclusione sociale prevedendo la realizzazione di una comunità residenziale per giovani con disturbi dello spettro autistico, una comunità educativa diurna e residenziale per minori in situazione di disagio, e un servizio diurno per la disabilità adulta. Tutte queste realtà saranno gestite dalle cooperative coinvolte nel progetto all’interno dei Piani di Zona dell’Usl. Ma non solo. Officina Villa Fietta sarà anche un luogo aperto al territorio grazie agli spazi dedicati ai consulenti sociali (previsti uffici per psicoterapeuti e psicologi in convenzione per i residenti).

“Villa Fietta non sarà più un bene dormiente, ma un luogo vivo, inclusivo e generativo – afferma Sileno Rampado, direttore generale degli Istituti Filippin –. Vogliamo creare una cittadella capace di rispondere ai bisogni del territorio, dove le fragilità non siano più un limite, ma una risorsa attorno a cui costruire comunità, formazione e opportunità. L’iter dei lavori è stabilito. Il primo step, già portato a termine riguarda il ritorno dell’asilo dalla sede del complesso Filippin alla Villa storica. Seguirà un percorso di progettazione condivisa e realizzazione di questo grande sogno che contiamo di portare a termine entro i primi mesi del 2027, quando la nuova vita della struttura entrerà a regime”. 

Non è stato facile arrivare a questo punto, far dialogare enti pubblici e privati spesso è complicato e 593 Studio ha giocato un ruolo determinante in tal senso. Alla base del progetto c’è un percorso partecipativo iniziato nel dicembre 2023, che ha coinvolto cooperative sociali, enti pubblici e cittadini in una serie di workshop. Dall’ascolto dei bisogni e delle aspirazioni del territorio è emersa con forza una realtà: mancavano spazi e servizi per i minori in difficoltà, per le persone con disabilità, oltre che un punto di aggregazione per famiglie e ragazzi.

“Officina Villa Fietta nasce come modello replicabile, capace di ispirare altre esperienze di rigenerazione e co-progettazione”, commenta il ceo di 593 Studio, Michele Sbrissa. “La vera innovazione non sta solo nell’architettura o nel design sociale ma nella capacità di far dialogare mondi diversi attorno a un progetto condiviso. Villa Fietta sarà uno spazio dove ciascuno potrà sentirsi accolto, valorizzato e parte di una comunità che non lascia indietro nessuno. Il tutto con un obiettivo preciso: promuovere l’inclusione attraverso il lavoro, l’educazione e la partecipazione attiva”. 

Il progetto si inserisce pienamente nel solco della tradizione educativa e sociale della Congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane, proprietaria della villa. “Dopo oltre tre secoli di impegno nel campo dell’istruzione e della cura dei più fragili, i Fratelli vedono in Villa Fietta una nuova opportunità di missione concreta”, conclude Sileno Rampado, direttore generale degli Istituti Filippin. “Trasformare un bene storico in uno spazio contemporaneo di solidarietà e rigenerazione comunitaria. L’identità del luogo sarà profondamente legata ai valori lasalliani: educazione, prossimità, fraternità. Non costruiremo solo muri o spazi funzionali, ma un progetto di senso, un laboratorio di coesione e futuro per tutto il territorio”.

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – VILLA FIETTA | Storia ed evoluzione architettonica

Le origini di Villa Fietta risalgono all’inizio del XV secolo, attribuite alla famiglia Fietta. Una significativa fase di danni e ricostruzioni fu determinata dal devastante terremoto del 25 febbraio 1695: l’edificio rimase gravemente compromesso e fu successivamente restaurato su commissione del conte Bartolomio Fietta. Nel 1719, Giorgio Massari, noto architetto, fu incaricato di ristrutturare la casa padronale. I lavori iniziarono nel 1721, allargando e valorizzando l’assetto classicheggiante dell’edificio. 

Il complesso si trova in posizione dominante su una piccola altura, in località Fietta di Pieve del Grappa ed è articolato su un corpo principale centrale – la casa padronale – affiancato da due ali laterali più basse. La villa presenta una finta serliana al piano nobile, nella cui chiave di volta si inserisce una voluta in pietra a coronamento dell’arco centrale. L’interno conserva un salone passante su asse centrale, scale con doppia rampa e ricchi stucchi, alcuni attribuiti a Giovanni Savono, altri disegnati dallo stesso Massari e dal Bitante. 

A metà Ottocento il conte Lorenzo Fietta aggiunse anche un oratorio in stile neogotico. Nello stesso periodo sorsero ali laterali su progettazione di Antonio Zardo, che ampliarono la pianta della villa. Il giardino, organizzato secondo concezioni scenografiche, fu arricchito agli inizi dell’Ottocento con la sistemazione definitiva del parco boschivo e di viali prospettici che incorniciano una statua di Ercole. 

Nel Novecento, la proprietà passò al Seminario Minore del Patriarcato di Venezia e successivamente agli Istituti Filippin. Celebre il momento della Seconda Guerra Mondiale, quando divenne sede del comando degli Arditi, che da qui partivano per gli assalti sul Monte Grappa.

FUCKUP NIGHTS VENEZIA, SUL PALCO I FALLIMENTI CHE ISPIRANO

Il format proposto in 300 città a livello mondiale arriva il prossimo 25 settembre al Candiani di Mestre. Davide Cassani (ciclismo), Stella Manna (food blogger e tennista) e Alessandro Tommasi (Future Proof Society) racconteranno i loro fallimenti. Il Ceo di Wow Solution, Andrea Pilotto: «Quando impariamo dai nostri fallimenti diventiamo più forti»

Giovedì 25 settembre 2025, dalle 18:00 alle 20:00, l’Auditorium del Centro Culturale Candiani ospiterà la terza edizione veneziana della FuckUp Nights, il movimento internazionale nato in Messico e oggi presente in oltre 300 città del mondo. Dopo il grande entusiasmo delle prime due edizioni, l’appuntamento torna a Mestre con una nuova serata fatta di racconti veri e coraggiosi, dove le cadute professionali e personali diventano materia viva di riflessione collettiva.

Sul palco si alterneranno tre speaker di spicco del mondo dello sport, della comunicazione e dell’imprenditoria, pronti a raccontare senza filtri i momenti in cui tutto è andato storto. 

Tra loro l’ex ciclista professionista e già commissario tecnico della Nazionale italiana Davide Cassani: la sua storia sportiva dimostra che la resilienza può valere più di una vittoria. Ci sarà poi anche la food blogger e conduttrice televisiva Stella Menna, ex tennista capace di reinventarsi dopo le difficoltà: la conduttrice televisiva di “Una stella in Cucina”, racconterà come una crisi possa diventare una ripartenza. Infine, Alessandro Tommasi, manager e imprenditore, fondatore di Will Media e di The Future Proof Society, che parlerà del coraggio necessario per rimettere in discussione percorsi già tracciati.

«FuckUp Nights non è un evento motivazionale patinato, ma una conversazione vera su ciò che di solito nascondiamo: gli errori», sottolinea Andrea Pilotto, CEO di Wow Solution, agenzia di marketing e comunicazione che organizza l’evento. «È proprio quando raccontiamo i nostri fallimenti che diventiamo più forti come individui e come comunità. A Venezia vogliamo ribadire che dietro ogni successo c’è sempre una serie di cadute e ripartenze».

La partnership con il Centro Culturale Candiani conferma il legame tra il movimento e la vita culturale della città. «Abbiamo bisogno di luoghi e momenti in cui smettere di fingere che tutto vada sempre bene», aggiunge Pilotto. «Il pubblico scoprirà che ridere dei propri errori, riflettere su ciò che non ha funzionato e condividere queste esperienze è il primo passo per costruire nuove possibilità».

Ricordiamo che le FuckUp Nights nascono in Messico nel 2012 con l’obiettivo di trasformare il fallimento in strumento di apprendimento. La formula è semplice: professionisti e imprenditori condividono i propri errori davanti a un pubblico, mostrando come rialzarsi dai momenti difficili possa portare a nuove opportunità. A differenza degli eventi TEDx, qui al centro non ci sono i successi, ma le sconfitte interpretate in modo costruttivo: l’iniziativa ha l’obiettivo di cambiare la percezione del fallimento, trasformandolo in un’occasione di crescita individuale e organizzativa. 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – WOW SOLUTION

Fondata nel 2017, Wow Solution ha sede a Spinea, nel Veneziano. Ad oggi, l’azienda ha circa una settantina di progetti di comunicazione aperti, grazie al lavoro di 14 dipendenti coordinati dal ceo, Andrea Pilotto. Fino ad oggi, Wow Solution ha sviluppato la propria attività in 5 nazioni, con una crescita del fatturato nell’ultimo triennio del 433%. Wow Solution opera a livello di gruppo, composto da più società. La divisione Progetti Speciali dell’agenzia si dedica all’incubazione e all’accelerazione di iniziative di digital business proprietarie, utilizzando le competenze interne per creare nuove esperienze verticali e anticipare le tendenze del mercato. L’offerta complessiva comprende branding, visual design, web e user experience design, gestione dei social media e performance marketing. L’approccio strategico è centrale: dalla consulenza direzionale per la redazione di piani marketing alla definizione di strategie digitali. La produzione di contenuti multimediali è uno dei punti di forza di Wow Solution, che tratta video, fotografie, rendering 3D, illustrazioni e grafiche. L’attenzione alla distribuzione permette di integrare con fluidità canali online e offline, passando da siti web sviluppati su misura ai social media, dalle edizioni cartacee di pregio a progetti esperienziali in store. 

US Medoacus e San Domenico Calcio entrano nella famiglia del Calcio Padova

Le società US Medoacus asd e San Domenico Calcio sono liete di annunciare l’adesione al progetto “Affiliate – Grow with Us” del Calcio Padova a partire da settembre 2025. Si tratta di un accordo importante che unisce la tradizione e i valori del calcio delle realtà patronali di Selvazzano – da sempre presenti sul territorio – con la struttura e la visione tecnica di una società professionistica storica come il Calcio Padova. L’obiettivo condiviso è crescere insieme, mettendo al centro l’educazione sportiva, il divertimento dei ragazzi e l’aggregazione delle famiglie, in piena sintonia con l’etica e lo spirito originario dello sport.

Grazie a questa affiliazione, i nostri giovani calciatori della US Medoacus asd e del San Domenico potranno beneficiare di programmi di allenamento e formazione targati Calcio Padova. Allenatori qualificati del settore giovanile biancoscudato collaboreranno con il nostro staff tecnico, organizzando sedute formative sul campo e corsi di aggiornamento. I ragazzi avranno così l’opportunità di migliorare le proprie capacità tecniche in un ambiente stimolante, senza perdere di vista i veri valori del gioco: fair play, rispetto e passione. Particolare attenzione sarà rivolta alle esigenze di bambini, ragazzi e famiglie, affinché ciascun atleta possa crescere in un contesto sano e inclusivo. La partnership mira infatti a recuperare l’autentica dimensione etica e “di patronato” del calcio: quella in cui lo sport è prima di tutto formazione e comunità. Allo stesso tempo, questo accordo creerà un legame più stretto con la società biancoscudata, alimentando un senso di appartenenza e fidelizzazione verso i colori del Padova in tutto il nostro territorio.

«Per la società Medoacus la collaborazione con il San Domenico è un momento di orgoglio e di grande entusiasmo – commenta Elena De Franceschi, presidente della US Medoacus asd  – Da sempre crediamo nei valori educativi dello sport e nel lavoro sul campo con i ragazzi. Entrare a far parte della famiglia del Calcio Padova ci permette di rafforzare questa missione: potremo offrire ai nostri giovani atleti esperienze uniche, mantenendo vivo lo spirito del calcio di oratorio che ci contraddistingue. Vedere i bambini allenarsi con il sorriso, fianco a fianco con i metodi e i colori biancoscudati, sarà la conferma più bella che stiamo crescendo insieme, senza dimenticare le nostre radici».

Soddisfazione e visione condivisa anche da parte del club professionistico patavino. Lorenzo Bedin, responsabile scouting del settore giovanile e responsabile tecnico affiliate del Calcio Padova, sottolinea infatti l’importanza di questo legame: «Siamo felici di accogliere le società US Medoacus asd e San Domenico nel nostro progetto affiliate. Queste società rappresentano una realtà virtuosa, legata ai valori autentici del calcio giovanile e al territorio. Per il Calcio Padova è fondamentale recuperare l’anima etica e popolare dello sport, quella che nasce nei campi parrocchiali e negli oratori, dove i ragazzi crescono divertendosi e imparando. Insieme costruiremo un percorso di crescita tecnica e umana: supporteremo gli allenatori con la nostra esperienza e daremo ai giovani calciatori l’opportunità di sentirsi parte della famiglia biancoscudata. Crediamo che da questa collaborazione possano nascere non solo futuri atleti, ma soprattutto bravi cittadini e tifosi appassionati, rafforzando il legame tra il Padova e la comunità locale».

L’affiliazione verrà presentata ufficialmente lunedì 22 settembre alle ore 18:30 presso il campo sportivo parrocchiale della Chiesa di Selvazzano, in occasione di un evento aperto a tutti i tesserati, alle loro famiglie e alla cittadinanza. Saranno presenti, tra gli altri, la presidente della US Medoacus asd  Elena De Franceschi e il responsabile del progetto affiliate Lorenzo Bedin, che illustreranno i dettagli della partnership e i programmi in serbo per la nuova stagione. Vi aspettiamo numerosi per celebrare insieme questo nuovo capitolo, all’insegna della passione biancoscudata e dei sani valori di sempre.

FÒREMA LANCIA SETTE NUOVI CORSI GRATUITI PER DISOCCUPATI: FORMAZIONE E STAGE PER IL LAVORO IN VENETO

Dal design ecosostenibile al digital marketing, passando per logistica e risorse umane: percorsi approvati dalla Regione Veneto e finanziati dal FSE+ per colmare il gap tra domanda e offerta. Stage retribuiti in aziende del network Confindustria e iscrizioni aperte dal 15 settembre. Il direttore generale, Matteo Sinigaglia: «Investire sulle competenze delle persone significa investire sul futuro delle aziende e della comunità»

Fòrema, ente di formazione da sempre impegnato nell’accompagnare i disoccupati verso un lavoro stabile, annuncia il lancio di sette nuovi corsi gratuiti, rivolti a persone senza lavoro residenti in Veneto. L’iniziativa, finanziata dalla Regione Veneto e dal Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+ 2021-2027), conferma il ruolo strategico di Fòrema nell’adeguare il sistema formativo alle esigenze del mercato del lavoro, trasformando la formazione in opportunità professionale concreta.

In un contesto segnato da un forte mismatch tra domanda e offerta – con imprese che faticano a reperire figure qualificate – questi corsi rappresentano un ponte per colmare il divario. Le analisi occupazionali stimano che entro il 2028 oltre 2,3 milioni di lavoratori in Italia dovranno possedere competenze green e più di 2,1 milioni competenze digitali. Anche in Veneto, settori come meccanica, logistica e distribuzione mostrano un’elevata domanda di personale preparato. La trasformazione tecnologica ed ecologica apre nuovi sbocchi occupazionali: il mercato del marketing digitale, ad esempio, è cresciuto del 9% nel 2024, e profili come il social media manager e il digital strategist sono tra i più richiesti.

I nuovi corsi Fòrema rispondono a questi trend con percorsi mirati: Design e disegno di prodotto ecosostenibile; Esperto marketing e organizzazione eventi in ambito sanitario; Tecnico specializzato del controllo qualità; Esperto nella gestione e sviluppo delle risorse umane; Tecnico specializzato in logistica, spedizioni e trasporti; Operatore amministrativo-segretariale di strutture sanitarie; Esperto marketing e digital strategist. Ogni percorso prevede lezioni tra fine settembre e dicembre di quest’anno in modalità blended (in presenza a Padova e online) e un tirocinio retribuito di circa tre mesi (384 ore) presso aziende del network Confindustria locale, con indennità mensile di circa 500 euro.

«Investire sulle competenze delle persone significa investire sul futuro delle aziende e della comunità», sottolinea Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema. «Con questi corsi vogliamo offrire ai disoccupati del Veneto non solo conoscenze aggiornate, ma anche un contatto diretto con le imprese, trasformando la formazione in un vero trampolino verso il lavoro. La collaborazione con il tessuto imprenditoriale locale è il nostro punto di forza: ascoltiamo le aziende per costruire percorsi che rispondano davvero alle loro esigenze».

Massimiliano Zuccarini, responsabile dell’Area Lavoro di Fòrema aggiunge: «Il mercato del lavoro cambia rapidamente: transizione ecologica, digitalizzazione e industria 4.0 richiedono competenze nuove. Queste Work Experience sono pensate per formare figure professionali già pronte ad affrontare le sfide del presente e del futuro. Ai partecipanti chiediamo solo motivazione e impegno: il resto lo mettiamo noi, dalla qualità della didattica al supporto per il tirocinio e l’inserimento».

I corsi sono aperti a disoccupati di qualsiasi età – dai giovani neo-diplomati agli over 30 in ricollocazione, fino ai disoccupati di lunga durata – residenti o domiciliati in Veneto. I posti sono limitati per garantire qualità e un efficace inserimento in azienda. Le iscrizioni aprono il 15 settembre 2025 sul sito ufficiale di Fòrema, dove sono disponibili i bandi e le modalità di candidatura. Per ulteriori informazioni e assistenza è possibile contattare Fòrema al numero 049 8227500 o via email a politiche.attive@Fòrema.it.

PIÙ DI 4,4 MILIONI DI VALORE, LA COOPERATIVA GERMOGLIO MODELLO SOCIALE ED ECONOMICO

L’assemblea dei soci conferma risultati positivi per la storica realtà sociale della Saccisica, un impegno che coinvolge oltre 100 persone tra dipendenti e soci e che garantisce un importante indotto per il territorio. Ogni giorno prodotti oltre tremila pasti. La presidente Marta Martin: “Un traguardo reso possibile dall’impegno di Senape e dalle numerose partnership costruite con enti, aziende ed istituzioni”


L’assemblea dei soci della Cooperativa Germoglio ha approvato il bilancio 2024, che conferma un trend di crescita e rafforza la solidità di una delle prime cooperative sociali nate nella provincia di Padova.

La cooperativa Germoglio conta oggi 62 soci e un organico complessivo di 71 dipendenti (dato aggiornato ad agosto 2025), tra di loro dieci rientrano nelle categorie protette. Nel corso del 2024 la realtà ha coinvolto complessivamente 33 persone con svantaggio, tra cui 9 assunte stabilmente e 24 inserite attraverso tirocini o stage. Sul fronte delle collaborazioni, Germoglio lavora sia con enti pubblici che con imprese private: tra i partner figurano gli enti locali del territorio, la Regione Veneto e Veneto Lavoro. La cooperativa aderisce inoltre a Confcooperative Padova e al Consorzio Veneto Insieme. 

Nel 2024 la Cooperativa Sociale Germoglio ha consolidato la crescita registrata nell’anno precedente. I dati di bilancio relativi al 2024 registrano un valore della produzione pari a 4.447.966 euro e un utile d’esercizio di 13.428 euro: un modello che coniuga business e inclusione sociale. Rispetto al 2023, i ricavi sono aumentati sensibilmente, confermando un trend positivo sostenuto dall’ampliamento delle attività sia di tipo A (servizi socio-educativi) che di tipo B (inserimento lavorativo). L’utile netto si è attestato a oltre 500 mila euro, un risultato in forte miglioramento rispetto alla perdita del 2022, con un rafforzamento del patrimonio netto passato da 342 mila a 855 mila euro. I ricavi complessivi sono passati da 2,7 milioni del 2022 ai quasi 4,5 milioni dello scorso anno.

L’incremento di liquidità e crediti testimonia una gestione finanziaria equilibrata e capace di sostenere nuovi progetti. Tra questi, da segnalare quello collegato alla ristorazione, che vale circa il 60% del business. Con il brand “Senape – Sapori di inclusione”, offre soluzioni di ristorazione per la pausa pranzo aziendale – dalla gestione diretta di mense ai pranzi veicolati – e servizi di banqueting per eventi: oggi fornisce 3.015 pasti al giorno. 

Attraverso l’Articolo 14 del decreto legislativo 276/2003, Germoglio permette alle imprese di adempiere agli obblighi della Legge 68/1999, affidando commesse che consentono l’assunzione di persone con disabilità da parte della cooperativa, conteggiate nelle quote di legge delle aziende partner. Una realtà che oggi fornisce alle aziende 720 pasti al giorno, al settore socio sanitario 353, alle scuole 1.841; ma vengono forniti anche servizi di pasti per anziani e persone con fragilità (95 pasti al giorno).

“Il bilancio 2024 della nostra cooperativa mostra come sia possibile coniugare solidità economica ed impatto sociale concreto”, dichiara la presidente Marta Martin. “La crescita registrata non è solo un risultato contabile, ma il segno di un impegno che mette al centro le persone: soci, dipendenti, beneficiari e famiglie. Il valore aggiunto nasce dalla capacità di tenere insieme professionalità e inclusione, con progetti come “Senape – sapori di inclusione”, che da anni rappresenta un modello di economia sostenibile. La cooperativa è un presidio importante per la Saccisica e per tutta la provincia di Padova, perché sa rispondere ai bisogni del territorio costruendo alleanze tra pubblico e privato. È un esempio di come le realtà cooperative e sociali  possano generare non solo servizi, ma anche coesione e futuro. Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti perché dimostrano che il lavoro fatto in questi anni ha prodotto valore sociale e sostenibilità economica. Un contributo fondamentale è arrivato da Senape, la nostra ristorazione solidale, e dalle tante partnership che abbiamo costruito con enti e istituzioni del territorio”.

Ricordiamo che Germoglio è una cooperativa sociale “plurima” (A+B) che persegue l’interesse generale della comunità attraverso un ampio ventaglio di servizi e progetti di inclusione. L’area socio-sanitaria ed educativa comprende servizi abitativi e semiresidenziali rivolti a persone adulte con disabilità, oltre ad attività educative per bambini e bambine, ragazze  e ragazzi da zero a diciotto anni, tra cui doposcuola e percorsi educativi personalizzati.

Accanto a questo ambito, la cooperativa sociale sviluppa una linea di servizi pensati per le aziende. Da oltre vent’anni Germoglio è infatti attiva nel montaggio, assemblaggio e confezionamento di componenti per conto di grandi aziende del territorio, confermandosi un punto di riferimento per l’outsourcing industriale con valore sociale.

Ancora, la cooperativa porta avanti una tradizione legata ai prodotti per le ricorrenze, offrendo ceste natalizie e dolci artigianali come “La Pasqualotta” e “L’Essenziale”, che uniscono qualità artigiana e sostegno concreto ai progetti di inclusione lavorativa.

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO 

LA STORIA DI GERMOGLIO  La cooperativa Germoglio nasce nel 1989 come Società cooperativa di Solidarietà Sociale a r.l. e nel 1993 assume la forma di cooperativa sociale. È una delle prime realtà attive nella provincia di Padova, creata per rispondere ai bisogni delle persone con disabilità della Saccisica. Dopo oltre trentacinque anni di impegno nel territorio, Germoglio è oggi una realtà consolidata che offre percorsi e servizi socio-educativi differenziati rivolti a persone con disabilità, soggetti in situazione di svantaggio e minori. Il percorso di crescita è stato costante. Nei primi anni Duemila ha preso forma il Centro Diurno, che ancora oggi accoglie 30 persone adulte con disabilità. Nel 2002 la cooperativa ha inaugurato a Piove di Sacco il negozio del commercio equo e solidale “Tam Tam – la bottega del Germoglio”, un punto di incontro tra inclusione e sostenibilità, dove vengono realizzati e venduti prodotti di cartotecnica fatti a mano dagli utenti, bomboniere solidali e artigianato del commercio equo. Negli stessi anni è nato anche “Spazioaperto”, un progetto di educazione e promozione dell’autonomia pensato in forma di weekend residenziali per persone con disabilità e buona autosufficienza. Un passaggio decisivo è avvenuto nel 2009 con la nascita di “Senape”, che ha segnato l’avvio della sezione B della cooperativa, finalizzata alla creazione di posti di lavoro per persone con svantaggio. In questo contesto è stato anche istituito il primo Centro di Lavoro Guidato della Saccisica, concepito per facilitare l’inserimento lavorativo attraverso periodi di valutazione delle competenze in un ambiente protetto. Dal 2012 Germoglio ha scelto di rivolgersi in modo più strutturato ai minori, dando vita all’area educativa “Sem – Servizi Educativi per Minori”, che gestisce doposcuola, percorsi personalizzati e attività per adolescenti, in risposta ai bisogni emergenti del territorio. Nel 2019, grazie al Bando Regionale “Dopo di Noi”, sono stati avviati i progetti “C.R.E.O.” e “Vivo Fuori”, dedicati all’abitare e al semiresidenziale per persone con disabilità. Negli anni più recenti, la cooperativa ha continuato a rafforzare il proprio ruolo. Nel 2022 è stato avviato il progetto “Vita Indipendente” nell’area disabilità, mentre nel 2023 Germoglio ha partecipato a una coprogettazione legata al PNRR per la gestione di una nuova unità abitativa per persone con disabilità e ha promosso, insieme ad altre cooperative, un tavolo per i servizi rivolti ai minori all’interno del programma nazionale P.I.P.P.I. Il 2024 ha rappresentato un ulteriore passo avanti grazie alla partnership con la Fondazione Focherini di Legnaro, che ha concesso in comodato d’uso la Casa del Buon Samaritano. Da qui hanno preso vita due nuove progettualità: Casa di Gio’, comunità diurna per minori accreditata recentemente, e Primo Piano, unità abitativa per persone con disabilità.

LE SEDI DI GERMOGLIO La cooperativa Germoglio ha radici diffuse nel territorio, con una presenza capillare che racconta la varietà dei suoi progetti. La sede legale si trova ad Arzergrande in via Bassa 1, punto di riferimento storico della cooperativa e sede del Centro Diurno per persone con disabilità.  Poco distante, al civico 16/2 della stessa via, ha sede il Centro Lavoro Guidato, cuore pulsante delle attività di inserimento e accompagnamento professionale. Arzergrande ospita anche il Centro cottura Senape – Sapori di inclusione, situato in via Bassa 16/3, dove l’impegno sociale incontra la ristorazione, trasformando la cucina in strumento di dignità e opportunità. A Piove di Sacco, in via Castello 53, è attiva la bottega solidale “Tam Tam – La Bottega del Germoglio”, spazio di incontro tra comunità, inclusione e commercio etico. Sempre nel solco dell’accoglienza, il progetto abitativo “Vivo Fuori” trova casa a Codevigo in via Marconi, in un appartamento dedicato all’autonomia abitativa. A Legnaro, in via 2 Giugno 94, trova spazio la comunità diurna per minori “Casa di Giò”, un ambiente protetto che accoglie e sostiene i ragazzi nel loro percorso di crescita. Sempre qui è attivo anche “Primopiano”, appartamento dedicato al progetto PNRR – ATS 16. Infine, gli uffici direzionali della cooperativa hanno sede ad Arzergrande, in via dell’Industria 1, punto di coordinamento di tutte le attività.