Parte da Verona il decimo tour di Holi il festival dei colori

Il 25 aprile a San Bonifacio il cielo si riempirà delle polverine colorate indiane al ritmo della musica. Il format è il più noto d’Italia, ha già registrato 900 mila presenze nei primi nove anni. L’obiettivo: diffondere la cultura della gioia e aiutare i bambini audiolesi indiani. Le meravigliose foto virali su Instagram

Dopo aver colorato oltre 900.000 persone in giro per l’Italia nei primi nove anni di attività, la prima tappa del Summer Tour 2024 di Holi Il Festival dei colori si celebrerà, come da tradizione, al Parco dei Tigli di San Bonifacio (nel Veronese) il 25 Aprile, in occasione della storica Fiera di San Marco, una delle più antiche della provincia di Verona, che coinvolge tutta la città, tra street food, luna park, aree espositive e concerti.

La formula dell’evento è sempre la stessa: festa e colori. Nella giornata del 25 aprile dalle 15 alle 19 ci saranno ad ogni ora lanci collettivi di colore al termine degli adrenalinici countdown dei dj, il tutto accompagnato da musica, divertimento, baci e abbracci unici da immortalare in selfie ed immagini mozzafiato. 

Questa data è importante perché segna l’avvio della decima stagione (ribattezzata “10 Years Anniversary – Summer Tour 2024) del format di intrattenimento tra i più longevi e partecipati d’Italia. L’Holi on tour – Il festival dei colori, simbolo di gioia, amore e divertimento genuino nei primi nove anni di vita ha conquistato circa 900 mila holi lovers in tutta Italia collezionando sold out ad ogni tappa tra spiagge, parchi e città. A sottolineare l’importanza dell’evento, anche la presenza nelle sale cinematografiche all’interno del film “Forever Young” del regista Fausto Brizzi. 

Holi Il Festival dei Colori si distingue per la sua viralità on line. Le foto meravigliose dei lanci, i colori che cambiano i volti delle persone, le immagini con i baci multicolor e gli abbracci sono tra le più instagrammate (e spettacolari) d’Italia. Il format si è ispirato alla festa indiana denominata “Holi” durante la quale interi popoli dei villaggi dell’India, Bangladesh, Nepal e Pakistan si lanciano sacchi di polverine colorate per celebrare la rinascita e l’amore e la definitiva sconfitta del male in favore del bene. La ricorrenza cade in primavera ed è portatrice di messaggi positivi universali, di amicizia, fratellanza e amore.

L’event manager che coordina la realizzazione del format, Fabio Lazzari, è peraltro impegnato da anni nel sostenere delle comunità indiane, dove porta parte dei proventi dell’evento, impegnandosi in prima persona per verificare lo sviluppo dei progetti. Il festival che ha ideato è infatti un veicolo per trasmettere i valori genuini di questa antica ricorrenza e soprattutto per manifestare la sua anima solidale.

In particolare, fin dalla prima edizione il Festival raccoglie fondi per la Fondazione Fratelli Dimenticati, onlus di Cittadella, nel Padovano, che finanzia un progetto a Nandanagar, un villaggio nel Nord-Est dell’India dove nel 2006 è stata istituita la Ferrando School, un istituto che accoglie bambini audiolesi con l’obiettivo di intervenire precocemente nella diagnosi e nella cura della sordità attraverso percorsi terapeutici.

Informazioni e contatti: www.holitour.it

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

HOLI IN TOUR, DIECI ANNI E UN MILIONE DI PRESENZE

Holi – Il Festival dei colori nasce alcuni anni fa dalle menti di due event manager vicentini, Fabio Lazzari e Marco Bari, i primi a portare in Italia il format. L’Holi on tour si ispira alla tradizionale festa indiana e lo mixa con dj set dall’elettronica al rap. Degli esordi di Padova e Vicenza se n’è parlato molto sul web, con le foto del bacio diventate virali su Facebook e su Instagram.  Poi il format è diventato nazionale. Da Macerata a Bologna, passando per Firenze e Roma fino a Venezia e Trieste, ha toccato tutta Italia, dalle spiagge alle città. Il Festival è stato anche protagonista delle riprese del film “Forever Young” del regista Fausto Brizzi ed il fenomeno del selfie colorato è stato oggetto di studio sociologico. Una vera e propria moda che ha spopolato ovunque e che tappa dopo tappa ha registrato numeri da capogiro: in nove edizioni ha totalizzato oltre 900 mila partecipanti di tutte le età e culture. Il format consiste nel lanciare in aria polverine colorate e profumate alla fine dei countdown che i vocalist o i dj ritmano dal palco, di solito sono cadenzati uno ogni ora. E si balla e ci si “colora” tutti insieme. Si consiglia di indossare capi di cotone bianchi, le polverine sono naturali e atossiche, sono composte da talco e amido di mais, non contengono nessun metallo pesante, sono 100% eco friendly e si acquistano all’interno dell’area del festival, negli stand ufficiali “Holi”, garanzia della genuinità del prodotto. Non ci sono limiti di età per partecipare all’Holi il festival dei colori, è aperto a tutti, grandi e piccini. Unica “regola”: aver voglia di divertirsi tutti insieme pacificamente come vuole lo spirito della festa indiana. Informazioni e contatti: www.holitour.it

LA STORIA DELL’HOLI IN INDIA 

Holi è tra le più antiche celebrazioni indù della stagione primaverile e coinvolge migliaia di persone dall’India, Bangladesh, Nepal e Pakistan. Conosciuta come la festa dei colori, della gioia, dell’amore e del divertimento, durante i festeggiamenti che durano due giorni, interi villaggi cantano e ballano, lanciandosi polvere colorata e acqua. La festa simboleggia la vittoria del bene sul male, l’arrivo della primavera e l’addio all’inverno. Ma è anche un momento di incontro e di puro divertimento. È la giornata in cui si dimenticano i dolori e si perdona. In questa occasione vengono meno anche le rigide strutture sociali: ricchi e poveri, vecchi e giovani, uomini e donne festeggiano e scherzano insieme.

LA SFIDA “OSPREY PACK LEGEND”

Osprey festeggia il suo cinquantesimo anniversario con la sfida “Osprey Pack Legend”, invitando gli appassionati a conquistare il premio per il modello più storico del brand in Europa!

 

Aprile ’24 – Questa primavera, Osprey celebra i prodotti che hanno segnato la storia del brand con la sfida “Osprey Pack Legend”, per festeggiare i suoi 50 anni.

 Osprey Pack Legend è una ricerca e una competizione volta ad individuare gli zaini Osprey più storici e leggendari in Europa. Questi modelli devono aver accompagnato i loro proprietari attraverso indimenticabili avventure, affrontato sentieri, conquistato vette, condiviso viaggi e momenti unici, portando con sé storie, aneddoti e racconti cuciti accuratamente in ogni dettaglio.

 Pensi che il tuo zaino possa aggiudicarsi il titolo di zaino Osprey più storico d’Europa? 

 Se possiedi uno zaino Osprey con un racconto unico e speciale, condividilo con noi e iscriviti per avere la possibilità di essere nominato “Osprey Pack Legend”.

Ci sono due premi in palio: il primo premio è di circa 8.700 euro e il secondo premio di circa 2.900 euro, per vivere un’esperienza all’avventura in collaborazione con Exodus Adventure Travels. Quindi, rivivi i tuoi ricordi, racconta le tue esperienze coinvolgenti e preparati per una nuova avventura senza precedenti!

Informazioni su Exodus Adventure Travels: Exodus Adventure Travels ha guidato viaggi d’avventura in piccoli gruppi per 50 anni. Creando incredibili viaggi gestiti in modo responsabile, Exodus offre oltre 500 itinerari in 90 paesi diversi, coprendo tutti e sette i continenti. Grazie alla conoscenza locale e alla competenza delle loro esperte guide, Exodus conduce i viaggiatori in escursioni verso il Campo Base dell’Everest in Nepal, safari nel cuore del Botswana e molte altre destinazioni in tutto il mondo. Exodus è estremamente orgogliosa di essere recentemente diventata una Certified B Corp.

 

 

 

Riguardo a OSPREY

Fondata nel 1974 e con sede a Cortez, Colorado, ai piedi delle montagne di San Juan, Osprey realizza le soluzioni di trasporto più resistenti e dalle prestazioni più elevate sul mercato, compresi zaini tecnici per l’outdoor, i viaggi e le avventure di tutti i giorni. Oltre a creare zaini di altissima qualità, Osprey mira a diventare il marchio di beni resistenti più innovatore, trasparente e sostenibile al mondo. Con un approccio propriamente olistico, Osprey sta considerando tutti gli aspetti delle proprie attività aziendali per assicurarsi di lasciare meno tracce possibili: dalle materie prime agli standard di riferimento chimici, dagli accordi per codici di condotta aziendali all’avanguardia ai programmi che estendono la vita utile dei prodotti. La dedizione di Osprey nel creare attrezzatura innovativa, altamente performante e sostenibile riflette l’amore del marchio per l’avventura, la sua devozione per l’outdoor e la sua ferma decisione di lasciare il mondo in condizioni migliori di quelle in cui lo ha trovato.

 

Informazioni su Helen of Troy

Helen of Troy Limited (NASDAQ: HELE) è un’azienda di prodotti di consumo leader a livello mondiale che offre ai clienti soluzioni e prodotti creativi attraverso un portfolio di marchi molto noti e affidabili, tra cui OXO, Hydro Flask, Osprey, Vicks, Braun, Honeywell, PUR, Hot Tools e Drybar. L’azienda a volte si riferisce a questi marchi definendoli i suoi “Leadership Brand”.  Tutti i marchi registrati qui citati appartengono a Helen of Troy Limited (o alle sue società sussidiarie) e/o sono usati sotto licenza dei rispettivi concessori. Per ulteriori informazioni su Helen of Troy, visita Helen of Troy.

PADOVA, AL VIA L’APERYSHOW: ATTESE CENTOMILA PRESENZE PER IL CHARITY EVENT

L’evento di solidarietà più famoso d’Italia torna dal 24 al 28 aprile con un’edizione spettacolare ad Arsego, nel Padovano: oltre 300 artisti nazionali ed internazionali, food truck e un luna park con una ruota alta oltre trenta metri.  L’organizzazione e l’amministrazione comunale: “Il ricavato della manifestazione verrà devoluto alle associazioni di beneficenza del territorio”

 

Dal 24 al 28 aprile, ad Arsego, nel Padovano torna “Aperyshow Charity Event”, la manifestazione di beneficenza che unisce spettacoli dal vivo, musica, band e arte. L’edizione 2024, patrocinata dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Padova e dal Comune di San Giorgio delle Pertiche, si preannuncia spettacolare. 

L’evento, che quest’anno ha come tema “Elements of Love”, si celebrerà come lo scorso anno negli spazi dell’Antica Fiera di Arsego, un luogo noto dove ogni anno arrivano decine di migliaia di persone per l’evento fieristico. Lo spazio perfetto per quello che ormai è considerato il “Live Aid” italiano, che lo scorso anno ha fatto registrare il record di presenze di sempre con 107.500 partecipanti nei cinque giorni di evento. 

“Siamo orgogliosi di presentare questa nuova edizione del festival”, dichiara Riccardo Checchin, portavoce degli organizzatori. “L’area di Arsego ci accoglie in modo stupendo grazie al supporto dell’amministrazione comunale e siamo lieti anche di sottolineare l’importante aiuto delle forze dell’ordine, dalla polizia locale alla prefettura e questura, passando per vigili del fuoco e carabinieri. Tutte le istituzioni svolgono un lavoro eccellente e tutelano la sicurezza delle migliaia di persone che si riversano ad Arsego per qualche ora di divertimento e solidarietà”.

“Siamo orgogliosi di ospitare Aperyshow nella nostra piazza”, dichiara Daniele Canella, sindaco di San Giorgio Delle Pertiche. “Per l’amministrazione comunale e i suoi residenti significa impegno e lavoro. Ma il fine benefico della manifestazione e il suo costante successo di pubblico ci gratificano”.

Ad animare tutti i cinque giorni dell’evento ci saranno oltre 300 artisti nazionali ed internazionali, una ventina di food truck e una luna park per divertire grandi e piccini, compresa una spettacolare ruota panoramica alta 33 metri e un intero parco giochi a tema del brand Scivolandia. Oltre all’intrattenimento musicale, ci saranno 20 food truck e uno stand gastronomico gestito dai volontari del territorio per un viaggio nel mondo culinario che accontenta tutti i palati. L’ingresso è ad offerta libera, il ricavato verrà devoluto a una rosa di associazioni del territorio. Lo scorso anno furono raccolti 140 mila euro, donati a 46 associazioni diverse. 

Va precisato che l’obiettivo finale per cui è nato l’Aperyshow è quello di coinvolgere la comunità nel sostegno di cause benefiche e di avere un impatto positivo sulla vita dei più bisognosi. Per questo, ogni anno vengono selezionate alcune associazioni in base ai progetti che propongono e a loro viene donato il ricavato, quelle di quest’anno saranno annunciate pochi giorni prima dell’evento. 

 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

LA LINE UP ARTISTICA

ARTISTI Albert Marzinotto, Ale Basciano, Alexander Rya, Alice Basso, Andrea Bozzi, Andrea Zelletta, Andy Bollo, Andy J, Angelino, Anna Ciati, Ava, Bello Figo, Bert, Boro Boro, Botteghi, Cassimm, Christian Liguori, Clif Jack, Damante, Danielino, Dimmish, Disco Club Paradiso, Diss Gacha, Dj Matrix, Djs From Mars, Don Pero, Elena Manuele, Fabe, Federico Scavo, Filippo Marchesini, Francesca Brambilla, Giaime, Ginevra Lamborghini, Giulia Salemi, Giuliano Veronese, Greg Willen, Igor S, Il Rosso, Leandro Da Silva, Luca Daffre, Luca Morris, Ludovica Pagani, Marco Cordi, Mario Piú, Martina Smeraldi, Matt Joe, Matteo Robert, Mauro Ferrucci, Merk & Kremont, Miggy, Mike More, Mistericky, N4c, Nabi, Nausica, Nicola Schenetti, Nicola Zucchi, Nko, Olderic, Pekka, Prince Anizoba, Pyrex, Ricky Le Roy, Rivaz, Rudeejay, Samuele Brignoccolo, Sante Sansone, Slings, Stefy De Cicco, The Cube Guys, Thomas Rotunno, Tio, Tommy Vee, Vale Pain, Will e Yo Fellas.

VOICE Chiara Giorgianni, Christian De Sieno, Cire, Cucci, Danny Pee, Francesco Sarzi, Fuxy, Kevin Salvato, Lady Brian, Luca Pechino, Mario Scognamiglio, Salvo Gagliano e Victor.

PERFORMER And So, Andrea Casta, Enrico Di Stefano, Jay Singers, Luca B, Matthew Sax, Roboled Man, Valentina Dalla Libera e Zampino.

FORMAT 80 Voglia, Amarcord, Culture, Cuore Matto, Infinity, Memories, Papeete, Pull Up, Señorita, Tiki Tiki, Vida Loca, Voglio Tornare Negli Anni 90 e Yolo.

 

LA STORIA DI APERYSHOW

L’Aperyshow Charity Event è stato istituito nel 2010 da Riccardo e Luigi Checchin, Thomas e Alex Visentin con l’obiettivo di raccogliere fondi da devolvere in beneficenza, soprattutto in aree sensibili come la ricerca sul cancro, la disabilità e l’inclusione sociale. Nel corso degli anni, il gruppo  ha organizzato diversi festival e spettacoli con cantanti e band di fama internazionale. Nella sede di Piazzola sul Brenta, nel 2017 ha registrato ben 100 mila spettatori, grazie a 250 artisti italiani e stranieri che hanno contribuito con i loro spettacoli alla causa, oltre mille volontari e un totale di 135 mila euro raccolti e devoluti in beneficenza. Nel 2018, nonostante la pioggia, l’evento di Piazzola del Brenta a Padova ha visto oltre sessantamila presenze, ed ha conquistato inoltre il prestigioso “premio Dance Music Awards” come Miglior Festival. Sono seguiti tre anni di stop forzato a causa della pandemia, ma nonostante ciò nel 2020 Aperyshow ha promosso una raccolta fondi online riuscendo a devolvere 36.000 euro all’ULSS 2 di Treviso. L’evento ha ripreso vita nel 2023, nella nuova location di Arsego, quando si è raggiunta quota 107.500 presenze (con donazioni per 140 mila euro a 46 associazioni).  

 

APERYSHOW CHARITY EVENT EDIZIONE “ELEMENTS OF LOVE 2023”

I PARTNER: Dolomia, Martini, Nave de Vero, Obiettivo risarcimento, Red Bull, Rizzato calzature, TicketSms 

I MEDIA PARTNER: Opera Advertise, Radio Bellla&Monella, Radio Company, Radio Piterpan, Radio Stereocittà, Radio Wow

ORARI APERTURA

Mercoledì 24 aprile: dalle 17.00 alle 00.30

Giovedì 25 aprile: dalle 12.30 alle 00.30

Venerdì 26 aprile: dalle 17.00 alle 00.30

Sabato 27 aprile: dalle 17.00 alle 00.30

Domenica 28 aprile: dalle 12.30 alle 00.30

 

Programma completo e dettagli alla pagina facebook di Aperyshow Charity Event e su www.aperyshow.it

DECOLLA IL TESTIVAL, EVENTI ED EXPO PER GLI AMANTI DEL VOLO AL TROFEO MONTEGRAPPA

Dalla presentazione del libro di Giuriatti ai documentari sulle gare più estreme, fino a passeggiate e tour in bicicletta. Il 30 l’inaugurazione del punto di decollo da Col del Puppolo. Il Trofeo Montegrappa entra nel vivo, ecco gli hot spot dove vedere decollare e atterrare i duecento Icaro moderni dal 27 marzo al primo di aprile: Impianti sportivi-San Giacomo di Romano d’Ezzelino, Antenne di Rubbietto-Conco Lusiana, Garden Relais-Borso del Grappa.

 

Saranno circa duecento i moderni Icaro a prendere il volo per il Trofeo Montegrappa, l’evento che ogni anno raduna il gotha mondiale del parapendio e del deltaplano tra il Vicentino, il Trevigiano e il Bellunese. Sfideranno correnti ascensionali uniche a livello europeo, ma soprattutto voleranno anche per più di cento chilometri lungo l’arco delle Prealpi trevigiane e vicentine. Il Trofeo Montegrappa è giunto alla 38ma edizione e da tradizione si celebra durante le festività pasquali, quest’anno dal 27 marzo al primo di aprile.

Le fasi di decollo e atterraggio sono in assoluto le più spettacolari: i piloti saranno visibili dai Colli Asolani ai colli vicentini (Malo, il Monte Carega e il Monte Pasubio a ovest) per decine di chilometri di cielo. Gli hot spot per ammirare gli icaro saranno dalle ore 12 alle 16 nel Vicentino (antenne di Rubbietto a Conco-Lusiana, Col Campeggia Romano d’Ezzelino, impianti sportivi San Giacomo di Romano d’Ezzelino) o a Borso del Grappa, nel Trevigiano. Gli atterraggi ufficiali saranno al confine tra le province di Treviso e Vicenza: a San Giacomo a Romano d’Ezzelino, Garden Relais, Paradiso e San Pierin a Borso del Grappa. I punti di decollo ufficiali invece sulle Antenne di Rubbietto a Conco-Lusiana e Romano d’Ezzelino. 

Il naso all’insù, dunque, per vedere i professionisti del volo alle prese con le loro peripezie. Ma anche a terra non mancheranno gli appuntamenti collaterali dell’evento. Si celebra infatti quest’anno (dal 30 marzo al primo di aprile) il Testival, kermesse di eventi collegati al volo libero con contestuale expo di materiali e aziende specializzate nel settore, i top player nazionali e internazionali. Negli spazi davanti alla zona di atterraggio al Garden Relais i curiosi potranno toccare con mano le attrezzature dei professionisti: le vele, i paracaduti di emergenza, gli imbraghi, i caschi, accessori come guanti, berretti, scaldacollo, occhiali,  gli strumenti GPS e molti altri prodotti del settore. 

Molte sono le aziende che metteranno in mostra le ultime novità del mercato: Alfapilot Instruments, Aire Cornizzolo, Apco Aviation, BGD, Digifly Europe, Eagles Point, Fivl, Garmont, GeboMountain, Gingliders Italia, Giuliano Minutella, InfinityFly, MAC PARA Technology,  Miniplane paramotors, NEO Atelier, NOVA Performance Paragliders, ProShop Flying, Supair e Swing Paragliders.

In contemporanea all’area expo si svilupperà il calendario degli appuntamenti. Venerdì 29 marzo il taglio ufficiale del nastro del Testival alle ore 18 presso il Garden Relais con lo scrittore Loris Giuriatti che racconterà la sua trilogia legata alla storia del Monte Grappa. A seguire aperitivo.

Il giorno dopo, sabato 30 marzo, a mezzogiorno è prevista l’inaugurazione del decollo “Tappeti Da Bepi” alla presenza dell’assessore regionale Elena Donazzan, delle autorità locali e Gianpaolo Miniscalco, direttore generale dell’Aeroclub Italia. Sul Col del Puppolo è stata rinnovata un’area di decollo di circa un migliaio di metri quadrati, realizzata riorganizzando gli spazi e ponendo a terra dei tappetini sintetici per garantire un fondo regolare e antiscivolo. La zona da un ventennio è ormai stabilmente usata dagli amanti del volo libero, che ora potranno usufruire anche di un bagno costruito seguendo i più moderni criteri per le compost toilet a secco, basate sul continuo flusso d’aria che permette la veloce decomposizione del rifiuto organico.

A seguire, alle ore 15, la passeggiata sul colle di Dante a Romano d’Ezzelino. Infine, alle 16.30 presso il Garden Relais è programmata la proiezione del documentario “Ali di Tela” che narra la vita di Angelo D’Arrigo, il primo uomo ad aver sorvolato l’Everest in deltaplano e conosciuto come “l’uomo che volava con le aquile”. Nell’occasione, interviene il figlio Gabriele. 

Domenica focus su un altro docu-film, “Vulnerability” che racconta la gara di Hike&Fly (ascesa a piedi e discesa in volo) più dura al mondo, la Red Bull X-Alps, vista da uno dei protagonisti, Nicola Donini, diventato per la prima volta campione italiano di parapendio a soli 17 anni. Il primo aprile, alle 9.30, ecco invece la Slow Bike tra le colline dell’Asolo Prosecco Docg ai piedi del Monte Grappa, con partenza dall’area Testival per un percorso di 25 chilometri adatto a tutti. 

Intanto, nei cieli sarà possibile emozionarsi nel vedere il passaggio delle vele. Per il secondo anno di seguito gareggeranno sia parapendii che deltaplani, in due distinte gare. La partecipazione è limitata a 150 piloti di parapendio e a 48 piloti di deltaplano. Confermata la presenza di professionisti provenienti da venti nazioni diverse tra le quali Germania, Francia, Austria, Polonia, Repubblica Ceca, Svizzera, Gran Bretagna e Ungheria, ma anche da Islanda, Finlandia e persino da Cina e Corea e Nuova Zelanda. 

Ma non sarà solo un evento sportivo. L’indotto economico locale è enorme, se si pensa che il volo libero da solo vale circa il 13% del Pil dell’intero Comune di Borso, capitale europea per il settore. Sono oltre centomila le presenze turistiche generate, si stima che ogni stagione passino in questi luoghi circa ventimila piloti per uno sport ancora poco conosciuto in Italia, considerando che il bacino d’utenza maggiore è la Germania, dove ci sono 45.000 appassionati. 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO 

IL CONSORZIO TURISTICO VIVERE IL GRAPPA Il Consorzio Turistico Vivere il Grappa composto oggi da una cinquantina di consorziati della Pedemontana del Grappa e si occupa di promuovere e sviluppare il turismo nel territorio. Grazie ad una rete di partner offre ospitalità e servizi ai tanti visitatori della zona. Gestisce le aree di decollo e atterraggio del Sito di Volo Monte Grappa, organizza manifestazioni ed eventi sportivi e fornisce informazioni ed accoglienza ai visitatori presso i suoi uffici. Nato nel 1997 con l’intento di creare una rete sinergica di servizi e imprese accomunati dall’obiettivo di valorizzare il territorio della pedemontana del Grappa, identificata come crescente meta turistica per la pratica del volo libero (parapendio e deltaplano senza motore) grazie alle sue favorevoli condizioni atmosferiche. Inizialmente ad aderire al progetto furono strutture ricettive o comunque nel business della ristorazione, nel corso degli anni hanno poi deciso di consorziarsi imprese più diversificate (piccole aziende, negozi, società di trasporti). Come da statuto, il Consorzio è un ente senza scopo di lucro, composto da un Consiglio direttivo, il presidente oggi è Emanuele Reginato. Informazioni: http://www.vivereilgrappa.it. 

TROFEO MONTEGRAPPA – LE REGOLE Il Trofeo di deltaplano esiste dal 1982 quello di parapendio dal 1990. Si tratta di una delle competizioni più famose al mondo, sia per la sua longevità che per il contenuto tecnico della competizione ed è riconosciuta dalla federazione aeronautica internazionale FAI. Il Trofeo Montegrappa si svolge su cinque “task” (ossia manches), una al giorno. Si tratta sostanzialmente di una gara di velocità. Il percorso viene assegnato dal direttore di gara su base giornaliera e consiste in una serie di boe da smarcare tramite il GPS di bordo. La partenza si svolge in due fasi i piloti hanno circa un’ora per decollare e posizionarsi in cielo vicino alla linea di partenza virtuale. Al momento stabilito dall’organizzazione possono attraversare la linea tutti assieme e iniziare il volo verso la meta. Il pilota che nel minor tempo possibile completa il percorso è il vincitore di giornata. La somma dei punteggi sancirà chi conquista le varie medaglie, divise tra le categorie “assoluta”, “serial”, “sport” e “femminile” in base alle certificazioni dei vari piloti. Per ragioni di sicurezza e d’organizzazione la partecipazione ad oggi è limitata a 150 piloti di parapendio: 140 piloti selezionati in base al ranking FAI WPRS al 31 dicembre 2023; 7 wild card assegnate dall’organizzazione; 3 wild card assegnate dal Team Leader della nazionale italiana e 10 posti riservati alle donne. Gli atterraggi ufficiali per l’edizione 2024 saranno a San Giacomo a Romano d’Ezzelino, Garden Relais, Paradiso e San Pierin a Borso del Grappa. I punti di decollo ufficiali invece sulle Antenne di Rubbietto e a Conco-Lusiana.  Organizza l’Asd Volo Libero Montegrappa, attivo dal 1979, il presidente è Lorenzo Zamprogno, in collaborazione con l’AeC Blue Phoenix il cui presidente è Damiano Zanocco.

LE CORRENTI ASCENSIONALI DEL MONTE GRAPPA Lo sport del volo libero ha trovato a Borso del Grappa, nel Trevigiano, le condizioni ideali per essere praticato. Le ragioni del successo di questa disciplina sono essenzialmente tre. Innanzitutto, le particolari condizioni meteorologiche che consentono lo sviluppo di correnti ascensionali praticamente nell’arco di tutto l’anno, permettendo voli della durata anche di alcune ore. Correnti che nascono di fronte a precipizi quasi verticali, dai quali è ideale iniziare il volo. Quindi, la facilità con la quali si possono raggiungere i diversi punti di decollo, situati sul versante meridionale del massiccio. Infine, la presenza di aree di atterraggio ritenute di grande validità sotto il profilo della sicurezza.





STAZIONI RADIO BASE BELLE E QUASI INVISIBILI: QUATTRO BREVETTI PER TOWERLEND, L’AZIENDA CHE LOTTA PER UNA TELEFONIA GREEN

Start up di Siena entra nel settore delle antenne per la telefonia mobile e fissa. Svolta verso il 5G e visione al 6G, le scelte per mitigare l’impatto visivo e ambientale. L’amministratore delegato, Alvaro Gjeci: “Presto una struttura tech per le città, dalle telecamere all’illuminazione tutto in un unico meccanismo innovativo per una futura connessione.”

La presenza di antenne per la telefonia mobile è una costante negli skyline delle città. Infastidiscono gli amanti dell’estetica, preoccupano i residenti e spesso sono oggetto di dibattito nei consigli comunali e negli uffici delle sovrintendenze. Polemiche che nei prossimi mesi e anni torneranno alla ribalta con l’arrivo del 6G, che causerà una nuova raffica di riqualificazioni ed incremento delle SRB (stazioni radio base, ndr).  

Sarà questa la prossima sfida che dovrà affrontare Towerlend. Azienda nata nel 2018 in provincia di Siena, si pone come obiettivo quello di costruire antenne e strutture di nicchia customizzate per i giganti della telefonia. Il lavoro dell’azienda è collegato alla produzione di rendering e customizzazioni progettuali. A fondare Towerlend è stato Alvaro Gjeci. Classe 1994, è un giovanissimo imprenditore originario di Montepulciano. Ma invece di pensare ai grandi vini rossi, da sempre è stato affascinato dalle nuove tecnologie, un visionario del tech. La sua sfida è peraltro titanica: lottare contro multinazionali che operano da decenni nella costruzione delle antenne, per cercare di convincere i giganti della telefonia che con investimenti più accurati (e green) il mondo si può cambiare partendo dall’estetica. 

Il business per ora funziona: fatturato in continua crescita (700 mila euro, +17% nell’ultimo anno), una decina tra collaboratori e dipendenti, trecento strutture progettate-fornite-installate nel corso del tempo praticamente in tutte le regioni italiane e un orizzonte di crescita enorme. “Il nostro compito è quello di disegnare e costruire strutture che possano ospitare le richieste dei clienti, che sappiano durare nel tempo, capaci di rispondere a stringenti requisiti tecnici e una costante riduzione che creano sull’ambienta”, dice lui.

Nel corso degli anni, l’azienda ha registrato quattro brevetti, due a livello nazionale e due a livello europeo. “Rispetto ad una struttura standard, le nostre utilizzano un 15% in meno di carpenteria metallica”, spiega Gjeci. “Nell’installare, impieghiamo in media il 18% in meno del tempo che serve ai nostri competitor. Ma la vera rivoluzione è la capacità di accogliere più operatori e configurazioni all’interno di esse, il che garantisce meno impatto visivo per i cittadini e più efficienza per il sistema della telefonia. Senza dimenticare l’importanza dell’adeguamento sismico”. L’altro brevetto è invece relativo alle strutture autoportanti in cemento armato prefabbricato a supporto di torri autoportanti con altezze variabili dai dai 25 ai 40 metri, l’azienda è riuscita a creare un prodotto che si può installare e rendere operativo in soli due giorni ed ospitare l’intera flotta di operatori telefonici italiana. 

Ma non basta. Adesso l’azienda vuole entrare nel processo di crescita delle smart cities con una nuovissima e innovativa antenna, la T-Light, che di fatto è apripista di un nuovo modello a livello europeo. È pensata per le città, un palo elegante che forse potrebbe ricordare dei lampioni. Ma che in realtà custodisce sulla propria cima e nella propria anima tutto il tech che le città chiedono: telecamere per controllare i passaggi, reti di connessione ai massimi livelli, sistemi per rilevare i cambiamenti climatici, domotica che garantisce coi pannelli solari il funzionamento di un impianto di illuminazione, il tutto con dei circuiti capaci di mantenere la continuità elettrica ed evitare disservizi in caso di sovraccarichi. L’azienda presenterà questa innovazione nella primavera 2025, i dettagli progettuali sono molto impegnativi da gestire e serve del tempo per concretizzare il progetto.

“Le sfide che ci porteranno nel futuro delle nostre città sono moltissime”, conclude il founder. “Il nostro compito è quello di ridurre al minimo gli spazi occupati dai chip e dalle tecnologie che usiamo per rendere sempre più intelligenti le strutture. Dovevamo scegliere se vivere nella luce dell’altruismo creativo o nel buio dell’egoismo distruttivo. Abbiamo scelto di lavorare per migliorare l’estetica delle telecomunicazioni”. 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO

I SERVIZI DI TOWERLEND Towerlend, fondata nel 2018 da Alvaro Gjeci in provincia di Siena, è un’azienda che si occupa di progettazione, fornitura ed installazione di sistemi nel settore delle Telecomunicazioni. L’esperienza diretta sul campo ha permesso lo studio, l’ingegnerizzazione e lo sviluppo di strutture leggere e flessibili ma allo stesso tempo di garantire solidità e resistenza al fine di ospitare al suo interno ogni operatore telefonico in base alle esigenze del cliente. Towerlend ha ideato e brevettato a livello italiano ed europeo una postazione innovativa, che consente di ospitare il maggior numero di gestori di telecomunicazioni in tempi ristretti, con la possibilità di poter delocalizzare in altra locazione. Towerlend continua costantemente a sviluppare i progetti dei camouflage per risolvere il problema dell’impatto visivo/ambientale che possono provocare al territorio le postazioni denominate Roof Top. L’ingegnerizzazione sta raggiungendo livelli altissimi nel mascherare qualsiasi tipo di struttura. Towerlend ha ideato e brevettato a livello italiano ed europeo differenti tipologie di adeguamenti strutturali. Le costanti richieste da parte dei clienti per l’avvento del 5G e poi del 6G hanno portato il raggiungimento della modernizzazione e affidabilità di tutte le strutture installate nel passato. Towerlend oltre alla progettazione di strutture di carpenteria metallica offre anche servizi di adeguamento tecnico, normativo e strutturale di apparecchi ed impianti tecnologici in genere, prove strutturali e di funzionamento e collaudo e la loro certificazione. Installazione di apparecchi elettrici ed elettronici per telecomunicazioni, di apparecchi trasmittenti radiotelevisivi, impianti ed apparecchiature elettroniche anche nell’ambito delle nuove tecnologie e transizione ecologica verso la green economy. L’azienda con il proprio personale effettua verifiche e caratterizzazioni in quota, certificando la qualità dei materiali utilizzati o presenti in loco, avvalendosi di laboratori che fanno parte del proprio portafoglio. Towerlend collabora con Università e laboratori privati per la realizzazione di prove strutturali sui materiali utilizzati.

APRE AD ASTI IL PRIMO DISTRIBUTORE PIEMONTESE DI ECODIESEL HVO100

Partnership tra Parco Commerciale Magnone e Costantin Spa, inaugurazione del nuovo impianto il 16 marzo. Luca Cavatton, Responsabile del progetto HVO100 dell’azienda padovana: “Oggi l’HVO100 ha un prezzo inferiore al diesel tradizionale, il futuro è della mobilità green”. Il consigliere regionale Gavazza: “Il Carburante HVO100 è la marcia in più che ci serviva”

 

L’ecodiesel arriva anche in Piemonte, precisamente al Parco Commerciale Magnone, a Castelnuovo Don Bosco, in provincia di Asti, dove saranno aperte tre pompe erogatrici. Qui sarà inaugurato il prossimo 16 marzo, alle ore 10.30, il primo distributore di HVO100 in Piemonte, uno spazio che segna anche una svolta storica nel settore dei combustibili a basso impatto ambientale: è il secondo fuori dalla rete di Costantin ad erogare il nuovo combustibile green, l’HVO. Ma l’espansione è solo all’inizio: Costantin infatti vanta già una forte presenza sul territorio con altre pompe, alcune delle quali sono interessate all’ecodiesel.

Costantin Spa, azienda del settore carburanti di Borgo Veneto (nel Padovano), ha chiuso il 2022 con 959 milioni di fatturato, servendo direttamente, tra privati e aziende, più di 20.000 clienti, grazie ad una rete di oltre 100 stazioni di servizio a marchio proprio sparse nel nord Italia. La società impiega 98 dipendenti diretti, con un indotto di 500 persone occupate. Nel 2022 sono stati 650 milioni di litri venduti di carburanti liquidi e 100 mila tonnellate vendute di GPL, in notevole crescita rispetto agli anni precedenti. In Piemonte, opera su dieci pompe bianche: oltre che a Torino e hinterland (6 punti), anche a Castellamonte, Ivrea, Saluzzo (Cuneo) e Casale Monferrato (Alessandria).

Tra gli storici partner di Costantin anche il Parco Commerciale Magnone, che non è solo un supermercato: offre anche una stazione di servizio adiacente al centro commerciale. L’impianto dispone di erogatori di carburante multiprodotto, dove adesso ci si potrà servire con l’HVO della catena HVO100: è il primo punto di distribuzione in provincia di Asti. Sempre in ottica green, la stazione inoltre include un’efficiente colonnina di ricarica elettrica.

“Il Carburante HVO100 è la marcia in più che ci serviva per la sostenibilità”, dichiara il consigliere regionale del Piemonte, Gianluca Gavazza. “Aiuta il riciclo, i trasporti e le aziende, ed è un esempio di collaborazione tra vari settori, per un futuro più verde”.

“Il parco commerciale Magnone sposa la filosofia green”, dichiara il titolare, Pierpaolo Schierano. “Un percorso iniziato nel 2011 con la produzione di oltre 500.000 KW/H annui su una superficie di oltre 3000 metri quadri e proseguita negli anni successivi con l’installazione di apparati refrigeranti tecnologicamente avanzati e corpi illuminanti a led che abbattono i costi energetici e riducono l’impatto ambientale. Non basta: l’azienda sta anche lavorando per conseguire nei prossimi mesi il report di sostenibilità”.

“Siamo orgogliosi di questa nuova partnership”, spiega Marco Vetrali, direttore commerciale di Costantin Spa. “Da un punto di vista territoriale, è la prima volta che il nostro HVO100 arriva in Piemonte, ed in particolare ad Asti, da dove vorremmo espandere il suo utilizzo fino al capoluogo regionale Torino. Si conferma inoltre la nostra nuova strategia aziendale per la distribuzione del carburante green: non sarà possibile trovarlo solo nei distributori Costantin, ma anche presso altri distributori. Contiamo così di accelerare la sua diffusione a livello nazionale”.

 

Con questa apertura piemontese, l’HVO100 è sempre più al centro dell’attenzione degli addetti ai lavori. La sigla sta per “Hydrogenated vegetable oil”, combustibile vegetale idrogenato ottenuto 100% da materie prime rinnovabili. Può essere utilizzato dai veicoli a diesel di ultima generazione, in grado di abbattere le emissioni dei mezzi fino al 90%. Dal punto di vista tecnico l’HVO100 è stato testato ed è già largamente utilizzato. Per i manager di Costantin si tratta di una scelta improntata a favorire la transizione ecologica nel settore dei trasporti. Con l’apertura piemontese, aumentano le stazioni di servizio Costantin in cui è presente l’HVO100, compresa quella di Merlara, l’unica in Italia ad aver completamente eliminato il diesel fossile. 

“In un momento in cui l’attenzione internazionale pare essere tutta sull’elettrico, crediamo sia importante dare una seconda vita al settore dei carburanti tradizionali, attraverso un’alternativa realmente ecologica – conclude Luca Cavatton di Costantin Spa, responsabile del progetto HVO100 – e per questo abbiamo deciso di vendere l’HVO100 nei nostri distributori a un prezzo di molto inferiore al diesel tradizionale. Lo abbiamo fatto per mandare un messaggio forte sia al consumatore finale che agli operatori di settore. È necessario sfruttare questa finestra temporale che permette il consumo del diesel ecologico risparmiando, l’educazione dei consumatori e degli stakeholder è fondamentale. HVO100 è compatibile con la maggior parte delle auto e dei mezzi, non sta riscontrando problemi di alcun genere e l’opinione pubblica deve essere consapevole di questa rivoluzione in atto”

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – HVO

Con l’acronimo HVO viene indicato l’Hydrogenated vegetable oil, un combustibile vegetale idrogenato ottenuto 100% da materie prime rinnovabili che può essere usato al posto del diesel tradizionale. Da anni è usato nel Nord Europa. Rispetto ad un gasolio convenzionale consente una riduzione delle emissioni fino al 90%. L’HVO viene distribuito da Costantin in tutta Italia con una serie di partner e fornito direttamente alle grandi aziende della logistica e dei trasporti. Rappresenta un esempio di economia circolare: i prodotti di scarto (oli esausti, grassi di origine naturale, etc..) che dovrebbero essere smaltiti, con aggravio di costi e con un maggior impatto sull’ambiente, vengono invece impiegati per la produzione di biocarburante dall’elevato potere calorifico, maggiore a quello del gasolio di origine fossile e a quello dell’ecodiesel tradizionale. L’impatto economico è pressoché nullo per gli utilizzatori, considerando la vera natura del prodotto: inquina meno, perché è privo di aromatici e poliaromatici, composti impattanti dal punto di vista ambientale. Il processo di produzione di HVO100 avviene in due fasi, il primo viene denominato idrotrattamento, le materie prime vengono saturate con idrogeno, e successivamente viene alterata la struttura chimica per conferire le qualità desiderate al prodotto finale. 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – COSTANTIN

Costantin S.p.a. nasce il 24 gennaio 1967, a Santa Margherita d’Adige nel Padovano. Ampelio Costantin gettava le basi della società che ancora oggi è gestita e controllata della stessa famiglia che l’ha fondata. Costantin S.p.A. fin dal principio pone il suo focus sulla commercializzazione dei prodotti petroliferi liquidi, sia nel settore riscaldamento che in quello produttivo. A fine degli anni ’80 Costantin Spa amplia la propria attività concentrando le proprie energie in un nuovo ramo aziendale, ossia, la commercializzazione del GPL ad uso combustione, destinato a diventare uno dei principali core business della società, nel 2006 apre la prima stazione di servizio a marchio Costantin. Negli anni successivi la storia della Costantin è contrassegnata da numerose acquisizioni di stazioni di servizi e di società operanti nella distribuzione e commercializzazione di Gpl al dettaglio. Visto l’importante know-how acquisito nella realizzazione e gestione della propria carta carburante, la Costantin Spa, nel 2018, avvia il progetto pagoCO, un servizio sartoriale rivolto agli operatori del settore petrolifero per la gestione e fidelizzazione dei propri clienti business. Oggi Costantin Spa, è un’importante realtà del territorio che ha chiuso il 2022 con 959 milioni di fatturato, servendo direttamente, tra privati e aziende, più di 20.000 clienti con la consegna del prodotto a domicilio e avendo una rete di oltre 100 stazioni di servizio a marchio proprio sparse nel nord Italia. La società impiega 98 dipendenti diretti, con un indotto di 500 persone occupate. Nel 2022 sono stati 650 milioni di litri venduti di carburanti liquidi e 100 mila tonnellate vendute di GPL, in notevole crescita rispetto agli anni precedenti. 

 

LA FORMAZIONE DIVENTA UN FANTASY, IL GIOCO DI RUOLO ANTI-BIAS PER I MANAGER

Fòrema, ente del sistema confindustriale, propone all’interno del progetto Pari l’intervento di una game master che creerà situazioni di crisi per insegnare a trattare la diversità. Il direttore generale, Matteo Sinigaglia: “Spesso si usano parole sbagliate, attraverso questa attività emergono i bias nascosti”

 

Ability Score® è un metodo di formazione che utilizza il potere trasformativo dei giochi di ruolo, una forma di gioco narrativo e collaborativo. Tale metodo sarà applicato nel corso di una due giorni di formazione organizzata da Fòrema, ente del sistema confindustriale con sede a Padova, che ha pensato l’iniziativa all’interno del progetto “SIADOM – Social Innovation Alliance for Diversity management and innovation of Organizational Models” nell’ambito dell’inizativa regionale “P.A.R.I.”. Il 27 e il 28 marzo a guidare l’esperienza, riservata a hr manager, responsabili del personale e ad imprenditori, ci saranno due professioniste: la serius game designer e trainer Dora Bugatti e Antonella Brogi, senior trainer ed executive coach Pcc (professional certified coach) per Icf Italia (la federazione nazionale dei coach). 

I partecipanti assumeranno il ruolo di un personaggio di una storia. Usando improvvisazione e creatività, affronteranno insieme sfide legate all’equità e all’empowerment e metteranno in pratica un diversity mindset per raccontare le sorti della propria avventura. Il gioco consiste nell’interazione dialettica tra la game master Bugatti, i partecipanti e la casualità dovuta al tiro dei dadi. Ad accompagnare l’avventura ci saranno mappe, carte e immaginazione.

La storia che è stata scelta ha come tematica quella degli “unconscious bias”, ossia quegli errori cognitivi che si formano senza una consapevolezza reale e razionale e che causano comportamenti errati, e aiuterà i partecipanti a migliorare diverse competenze. Tra queste, la capacità di riconoscere bias e dissonanze cognitive, decostruire pregiudizi, sviluppare il pensiero critico e migliorare l’ascolto attivo, strumenti essenziali per ripensare il modello organizzativo aziendale e renderlo più performante nella gestione delle diversità di genere. Finita la parte di “gioco”, il giorno successivo è previsto un momento di debriefing nel quale saranno fatte emergere in modo maieutico delle riflessioni, rielaborando gli eventi e portando a prese di consapevolezza e impegni a modificare i propri approcci comportamentali.

“Gli obiettivi del progetto sono molteplici”, spiega Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema. “Con questo corso evidenzieremo quanto sia facile, anche per persone di cultura e con ruolo manageriale, incorrere in bias cognitivi che possono indurli al sessismo, anche involontariamente. Ma non ci fermiamo a questo. Lavoreremo anche per migliorare la partecipazione equilibrata al mercato del lavoro, attraverso la realizzazione di azioni per una maggior stabilità tra vita professionale e vita privata. Senza dimenticare l’implementazione di azioni volte a una maggiore autodeterminazione delle donne e all’incremento della partecipazione femminile al mercato del lavoro in tutte le sue forme, compresa l’imprenditorialità”.

L’evento è inserito all’interno del progetto Pari (Progetti e azioni di rete innovativi per la parità e l’equilibrio di genere). La Regione Veneto ha infatti finanziato alcune azioni di sistema per garantire il miglioramento della qualità di vita e di lavoro in azienda. Nel Padovano, Fòrema sta operando all’interno di “Pari” con il progetto “Siadom” (Social Innovation alliance for diversity management and innovation of organizational models, ndr), progetto che si è posto come obiettivo quello di rompere il soffitto di cristallo contro il quale oggi si fermano le aspettative delle donne. 

Per realizzarlo, sono stati coinvolti 44 partner tra organismi pubblici e privati, da citare tra gli altri la collaborazione delle Università di Padova e l’Università Ca’ Foscari di Venezia. L’iniziativa in collaborazione con Ability Score® fa parte di questo percorso. Concretamente, Fòrema per il progetto “Siadom” ha formato un team di lavoro che sta creando appuntamenti, incontri, network, scambio di informazioni, ma anche materiali didattici e work shop per un anno intero, sempre nell’ottica di favorire il diversity management nelle aziende. L’obiettivo è coinvolgere almeno 150 stakeholder, tra di loro hr, direttori del personale e imprenditori. 

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO: IL PROGRAMMA- EVENTO ABILITY SCORE

Programma

I partecipanti verranno divisi in due gruppi. Ogni gruppo sarà impegnato per un totale di 8 ore. Per informazioni e iscrizioni: www.forema.it

– Mercoledì 27 marzo, dalle 9:00 alle 13:00 > Gruppo 1 parteciperà al gioco

– Mercoledì 27 marzo, dalle 14:00 alle 18:00 > Gruppo 2 parteciperà al gioco

– Giovedì 28 marzo, dalle 9:00 alle 13:00 > Gruppi 1 e 2 insieme per partecipare al debriefing 

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – LA STORIA DI FOREMA

Dopo la fondazione nel 1983 e le prime esperienze di servizi destinati al mondo degli industriali, la storia di Fòrema ha avuto un’accelerata negli anni Duemila con la presidenza di Giovanni Griggio. Era l’epoca dei fondi sociali europei. Allora, Griggio dovette affrontare una delle prime e importanti crisi del sistema formativo confindustriale: il passaggio al mondo del privato dopo anni di puro sostentamento pubblico, era il 2007 e gli imprenditori chiedevano ancora manager specializzati in delocalizzazione nell’est Europa e verso la Cina. A causa di un ritardo nel rifinanziamento dei fondi sociali europei, l’ente per la prima volta dovette affrontare un buco di bilancio, la rivoluzione fu entrare, tra i primi a livello nazionale, nel settore privato. Furono assunti dei commerciali, fu anche il periodo in cui nacque Fondimpresa. 

Subito dopo, al timone di Fòrema fu nominato Marino Malvestio, imprenditore nel settore degli arredamenti per strutture ospedaliere. Sei anni di presidenza, dal 2010 al 2016, ricordati per la scelta di nominare un direttore generale, Cristina Ghiringhello, capace di traghettare l’azienda verso i primi bilanci in utile, a vantaggio di Confindustria Padova. Ma anche l’avventura di Niuko e la nascita de IlCuboRosso. Per la prima volta Fòrema è riuscita in quegli anni a produrre un utile, di qualche centinaio di migliaio di euro. Tra le attività che hanno avuto più eco, va citata l’esperienza de IlCuboRosso, “spazio fisico” di 600 metri quadri per simulare, sperimentare, rielaborare nuovo know how tecnico e manageriale da trasferire al sistema delle Pmi. Due anni dopo, l’altra scelta strategica, quella di far nascere il «super-polo» confindustriale per la formazione d’impresa, primo in Italia per dimensioni, dall’unione tra Padova e Vicenza.

Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e  metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Questi sono i numeri che la rendono una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia. 

Nel corso del 2022 sono state 26.368 (+9% sul 2021) le persone che hanno seguito corsi di formazione (nel 2021 furono 24.314; +14% sul 2020). In tutto, sono state erogate 41.641 ore in corsi di vario genere, con una crescita del 7,5% sul 2021. Grazie a questi numeri, per Fòrema il 2022 si era chiuso con un fatturato a 7,7 milioni di euro, con un balzo in avanti del 10% rispetto all’anno precedente (quando si era già registrato un +12% sui 6,3 milioni del 2020).  Fòrema, che ha sede negli uffici di proprietà collocati nel centro direzionale “La Cittadella” di Padova, occupa una sessantina persone e collabora con decine di professionisti. Il consiglio direttivo è guidato dal direttore generale Matteo Sinigaglia, ed è composto da Roberto Baldo, responsabile attività finanziate, Anna Cracco, responsabile commerciale e Andrea Sanguin, responsabile amministrazione, finanza e controllo. Presidente è Enrico Del Sole.

STORYA, DIECI ANNI DI MOVIDA CON CRISTINA D’AVENA

Santa Giustina in Colle, il 15 marzo lo storico locale padovano spegne le prime dieci candeline, nel corso degli anni ha ospitato centinaia di migliaia di persone. Una “storia” merito di Lobby Agency, team di manager e imprenditori che gestisce i luoghi iconici della movida veneta. Riccardo Checchin: “Serata ad ingresso gratuito, il nostro modo per ringraziare tutti per questi anni passati assieme”

 

A settembre di dieci anni fa a Santa Giustina in Colle, nel Padovano, c’era solo un locale vuoto. In molti avevano cercato di rianimarlo, di renderlo vivo. Ma nessuno era stato capace di crearci attorno una vera narrazione. Finchè non è arrivata Lobby Agency, società che riunisce manager nelle pubbliche relazioni e professionisti dell’intrattenimento. Qui ha deciso di posare la prima pietra di “Storya”. 

L’idea era quella di creare un contenitore di stile, che unisse quella generazione dei nuovi imprenditori veneti che nel fine settimana desidera una cena elegante tra amici e poi ballare le hit del momento, ma anche sonorità più ricercate.  Un luogo anche capace di rincorrere le tendenze dei giovani, che magari hanno voglia di passare solo per un cocktail dopo mezzanotte. Un mix di eleganza e stile raffinato che in qualche modo rappresenta l’anima notturna delle ricche province di Padova, Vicenza e Treviso di oggi, e non a caso il locale è collocato in una zona strategica, tra i tre capoluoghi veneti. 

Dieci anni sono passati dal 2014, quando il locale venne inaugurato. Il lavoro dei tre soci titolari del locale, Riccardo Checchin assieme a Thomas e Alex Visentin, è stato costante e deciso. Nel corso di questa decade sono stati centinaia gli eventi organizzati, altrettanti i dj ed i cantanti che hanno intrattenuto il pubblico, centinaia di migliaia le persone che hanno cenato o ballato assieme: si stima che siano stati circa 800 gli eventi organizzati. E l’idea iniziale di Storya, adesso, è divenuta realtà. 

Per festeggiare il compleanno, Lobby Agency ha deciso di organizzare una one night unica il prossimo 15 marzo. Ospite della serata sarà Cristina D’Avena, figura iconica nel riunire generazioni diverse, da quarant’anni sulla scena: c’è chi la ricorda per le sigle dei cartoni animati e chi per le ultime performance. Proprio per celebrare l’evento, gli organizzatori hanno deciso di permettere a tutti l’ingresso gratuito.

Sarà anche il modo per far nascere una sorta di piccolo summit dei leader della movida veneta. Infatti, sono stati invitati i pr e gli staff di tutti i maggiori locali che operano sotto l’egida di Lobby Agency: King’s e Hierbas a Jesolo, Radika a Treviso, Hierbas anche nelle sue sedi di Cortina e Milano, il Sand a Sottomarina ma anche il team che organizza Aperyshow, evento solidale tra i più importanti a livello nazionale. 

“Il segreto del nostro successo è l’aver saputo coniugare stile e intrattenimento, moda e musica, buon cibo e ottimi cocktail, ma soprattutto il far sentire il nostro cliente a casa: e questa è la nostra Storya”, dice il portavoce dei titolari, Riccardo Checchin. “Per questo abbiamo deciso di celebrare insieme a tutti i nostri clienti ed amici. Il nostro obiettivo è proseguire almeno per altri dieci anni, anche se ci rendiamo conto che mantenere alto il livello della professionalità nell’ambiente della movida sia durissimo: le tendenze cambiano velocemente, serve rimanere al passo ogni giorno. Storya è il frutto di un lavoro di squadra che in questi anni non si è mai fermato. Il valore del club è aumentato in modo esponenziale, grazie all’impegno degli organizzatori, dei partner commerciali, dell’amministrazione comunale che ci ha sempre sostenuto anche nei momenti di crisi e dei tanti cittadini e clienti che riconoscono oggi in noi il club per eccellenza del territorio”.

C’è dunque grande attesa per l’evento previsto per venerdì 15 marzo: l’opening sarà affidato al dj set di Fuxy. Un viaggio sonoro attraverso mille sonorità diverse, condotto da Christian De Sieno. Ad allietare la cena e la notte, ci sarà poi l’intervento spettacolare da parte della Black Label, leader nel settore dell’intrattenimento e show. A seguire, special guest Cristina D’Avena, icona pop italiana: con oltre tre milioni di dischi venduti in tutto il mondo, è considerata una dei maggiori innovatori della musica degli ultimi 40 anni. Ha scritto canzoni per sé e per altri artisti, ma è stata anche attrice e conduttrice televisiva che ha fatto innamorare innumerevoli generazioni. Un piccolo pezzo di storia della musica italiana per celebrare questi dieci anni di Storya. 

CRESCE MOVENZIA.COM, LA START UP INNOVATIVA DEL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE CHE RIVOLUZIONA L’AUTOMOTIVE DA TORINO

Oltre duemila noleggi realizzati, fatturato a 2,2 milioni (+250%) i migliori prezzi sui noleggi a medio e lungo termine grazie all’intelligenza artificiale e a una rete di partnership. Il CEO, Giorgio Brizzo: “Il piano è estendere il modello a livello europeo, c’è molta attenzione da parte dei fondi e degli investitori attorno al nostro progetto”

Dinamicità, flessibilità, movimento: questi sono i concetti racchiusi nel nome “movenzia”, scelto da una start up per rivoluzionare il mercato del noleggio auto a lungo termine, riadattato ai modelli di business delle tech company.

Movenzia è stata fondata a Torino nel 2021 da un gruppo di tre founder. Il CEO della start up e sua anima innovativa è Giorgio Brizzo, torinese classe 1995, che proviene dal mondo delle concessionarie, dove ha studiato come innovare un modello di business vecchio di decenni. C’è poi il fratello Sergio, (classe 1989), già founder di una società di digital marketing, ha applicato i suoi paradigmi al mondo dell’automotive. Infine, Giorgio Gorelli (classe 1958, originario di Roma), che vanta una carriera di 35 anni nel settore dell’automotive: ha lavorato in Ford e Fca e vanta esperienze di management a livello internazionale.

Il punto di forza di Movenzia è l’anima digital: applica i meccanismi del digital marketing e della vendita on line ad un mercato come quello del noleggio a lungo termine che usualmente si sviluppa nelle concessionarie. Questo è anche il fattore di innovazione che li sta facendo emergere nel settore dell’automotive. Sono infatti i primi ad aver progettato un ecosistema web totalmente focalizzato sul noleggio a lungo termine per dare la certezza al cliente di aver trovato le migliori condizioni sul mercato.

In un paio d’anni Movenzia ha così realizzato oltre duemila noleggi a lungo termine, il fatturato del 2023 è cresciuto oltre 2,2 milioni di euro, in crescita del 250% sull’anno precedente. La forza vendita conta oltre cinquanta consulenti con un’età media intorno ai 30 anni. Tra i dipendenti dell’area digital marketing&HR la maggioranza è donna. Interessante anche il fatto che il progetto di business sia nato nell’ecosistema dell’automotive torinese, che torna al centro del settore per l’innovazione digitale. Per il momento, la start up sta avendo successo commerciale in tutta Italia, con in testa regioni importanti come Lombardia, Lazio, Campania e Piemonte.

“Orgogliosi di essere torinesi, capitale dell’automotive”, commenta il Ceo Giorgio Brizzo. “Siamo partiti proponendo noleggi a lungo termine, dai 24 ai 60 mesi. Ma adesso ci stiamo sviluppando su concetti di mobilità flessibile più ampi, come gli abbonamenti mensili, così da completare la nostra offerta e rivolgerci a un pubblico sempre più esigente”.

Il modello attuato, oltre ad aver dimostrato di saper crescere rapidamente, è anche scalabile a livello europeo. La start up ha avviato le operazioni in Spagna a partire da Novembre 2023 ed è già attiva per le nuove aperture dei prossimi mesi in Francia e Portogallo.

“Il nostro obiettivo è proporre le migliori soluzioni di mobilità alternativa all’acquisto e lo facciamo con applicazione di intelligenza artificiale a supporto dei nostri consulenti”, conclude Brizzo. “Vantiamo collaborazioni con i più importanti player europei della mobilità, che ci permettono di offrire le migliori condizioni a disposizione sul mercato. Sul nostro portale il cliente può configurare in autonomia la propria offerta, in base ai parametri a disposizione, personalizzandola tra migliaia di diverse opzioni. Grazie anche alla possibilità di richiedere rapidamente tramite WhatsApp una consulenza, è praticamente certo che si possa trovare il miglior prezzo, quello più adatto in base alle proprie esigenze espresse. È infatti sempre possibile infatti aggiungere al canone, sempre uguale dall’inizio alla fine del contratto, servizi aggiuntivi a seconda delle necessità”.

 

 

SCHEDA APPROFONDIMENTO – IL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE

Si tratta di una formula alternativa all’acquisto che consente a chi desidera un’auto nuova, per motivi personali o professionali, di disporre del veicolo scelto senza doversi far carico dell’acquisto, evitando così la burocrazia e le spese legate alla gestione e al mantenimento dell’auto. Per capire come funziona il noleggio a lungo termine possiamo pensare a un contratto di locazione all inclusive, che prevede il pagamento di un unico canone mensile e fisso in relazione a un arco di tempo e a un chilometraggio definiti in anticipo. È possibile anche anticipare una cifra iniziale oppure scegliere lo zero anticipo. Viene corrisposta un’unica rata mensile, sempre fissa e uguale per tutta la durata del contratto, a copertura di tutti i servizi, rendendo più semplice il cambio dell’auto senza incorrere nei problemi di svalutazione del veicolo nel tempo. Il noleggio a lungo termine di movenzia.com  include, tra l’altro: manutenzione ordinaria e straordinaria; assicurazione RCA, furto, incendio e kasco; gestione delle pratiche burocratiche, gestione di sinistri e multe, soccorso meccanico stradale h24; immatricolazione e consegna.

 

PACCHERI ALLO SCARPARIELLO, LA RICETTA DIVENTA UN TREND: DUE MILIONI DI VISUAL PER CHEF CIRO

Pasta, formaggio e pomodori: il piatto dei calzolai napoletani torna in auge su Tik Tok. La ricetta proposta dallo chef-pizzaiolo napoletano Ciro di Maio, noto per insegnare l’arte della pizza ai detenuti in carcere. Ricetta di riciclo, ha una sua valenza etica. “Lo scarpariello rispecchia l’anima napoletana, io lo servo su un piatto fatto di pane” 

 

Si chiama “scarpariello” ed è la sintesi della cultura napoletana in cucina. È un primo piatto di pasta, è il racconto di una tradizione. Perchè non tutti sanno che lo scarpariello nasce all’inizio del secolo scorso nei Quartieri Spagnoli di Napoli, una delle zone più popolari del capoluogo campano. In quel quartiere, un tempo, puntellato di aziende del settore del calzaturificio, lavoravano gli “scarpari” (calzolai, ndr) coi loro raffinati prodotti artigianali. Furono loro ad ideare, più per necessità che per passione da gourmet, la “pasta del calzolaio”. Ricetta veloce e a basso costo: gli ingredienti di base erano sughi avanzati dal giorno prima (spesso della domenica), pasta (o pane) e formaggio, che arrivava agli “scarpari” dai contadini che non avevano altro con cui pagarli.  

Un secolo dopo la nascita della “pasta del calzolaio” a Napoli non si è ancora affievolita la passione per quella ricetta, che è stata portata alla quintessenza con la scelta dei paccheri e del pomodoro. Si tratta di un sugo a base di pomodorini, arricchito in fase di mantecatura con formaggio grattugiato. Per questo la pasta allo scarpariello è una ricetta “di riciclo”, poiché è possibile recuperare i formaggi avanzati in frigorifero e uniti a qualche pomodoro, che diventa una crema morbida e saporita.

Ebbene, la storica ricetta napoletana sta vivendo una nuova vita grazie a Ciro di Maio, chef napoletano con la passione della pizza che a Brescia ha aperto il suo “San Ciro”, dove propone le ricette della tradizione campana (oltre ad essere impegnato nel volontariato: insegna l’arte della pizza ai carcerati). 

Ciro ha realizzato un video raccontando i “suoi” Paccheri allo Scarpariello (ha scelto pecorino romano dop assieme a grana grattugiato, condimento con basilico, prezzemolo e peperoncino, olio e aglio) e li ha impiattati su una cialda di pane, poi chiusa come fosse una sorta di “pignatta”, la stessa che usavano i calzolai quando si portavano in azienda il lunedì la pasta con gli avanzi della domenica. Sarà stato il suo tono scanzonato, o forse la bellezza della ricetta, o l’acquolina in bocca che ha generato in chi lo guardava. È diventato virale e non cessa di esser visto. 

“Per me è un orgoglio promuovere la tradizione della cucina napoletana da Brescia, dove oggi lavoro”, spiega lo chef Di Maio. “I Paccheri allo Scarpariello sono l’emblema della cucina povera, che però ha dentro tutti i gusti migliori della campania. Quando ho proposto la ricetta, raccontata in stretto napoletano, sul profilo Tik Tok di San Ciro non immaginavo tanto successo. Siamo a 2,1 milioni di visualizzazioni e quasi duemila commenti. Raccontare ai giovani le nostre tradizioni è fondamentale e riuscirci su canali social presidiati dai ragazzini è davvero fonte di speranza per il mantenimento della tradizione culinaria napoletana. Anche perché la bellezza di questo piatto è che è figlio della cultura del riuso degli ingredienti poveri, che uniti insieme creano ricette che il mondo ci invidia”.

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO: PACCHERI ALLO SCARPARIELLO, LA RICETTA DI CIRO

Gli ingredienti per preparare lo scarpariello (ricetta per 4 persone)

400 g di paccheri 

Pomodorino del Piennolo (600 grammi)

Formaggio grana grattugiato

Pecorino romano dop

Olio extravergine d’oliva dop campano

Sale q.b.

2 spicchi di aglio

Prezzemolo

Peperoncino

Abbondanti foglie di basilico fresco

 

LA PREPARAZIONE Far soffriggere in un fondo d’olio gli spicchi di aglio. Aggiungere i pomodori, il basilico, il prezzemolo, il peperoncino e un pizzico di sale e lasciar cuocere. Lasciar cuocere a fuoco lento il sugo mentre si cuoce la pasta in un’altra pentola. Amalgamare il sugo col formaggio (lontano dal fuoco) e aggiungere la pasta al sugo ottenuto, per l’ultima cottura. Come decorazione, basilico e ancora grana. 

 

SCHEDA APPROFONDIMENTO – LO CHEF CIRO DI MAIO

SCHEDA SAN CIRO Ciro Di Maio nasce a Frattamaggiore, un comune del Napoletano, nel 1990. Mamma casalinga, papà dal passato burrascoso. Le sue prime esperienze nel lavoro sono a 14 anni, poi si iscrive all’Alberghiero, ma a 18 anni lascia gli studi e inizia a lavorare.  Nel 2015, la svolta: trova un lavoro da pizzaiolo per una grossa catena in Lombardia, poi riesce a rilevare quella pizzeria assieme a sei soci, infine diventa titolare unico. È così che è iniziata l’avventura “San Ciro”, il suo locale a Brescia (vicino al multisala Oz, in via Sorbanella) che oggi impiega una quindicina di persone ed è noto per la veracità delle sue pizze, ma anche per il suo menù alla carta di alta cucina. Il nome del locale è un omaggio ai nonni di Ciro, sia dal lato materno che paterno, figure fondamentali nella sua vita. Suo padre, in particolare, ha dedicato il suo tempo al volontariato e all’aiuto dei giovani tossicodipendenti, collaborando con una comunità per offrire loro una possibilità di uscire dalla droga e ricostruire una vita migliore. Un locale amato perché rappresenta la tradizione napoletana, a partire dagli ingredienti: olio dop, mozzarella di bufala campana dop, pomodorino del Piennolo, ricotta di bufala omogeneizzata e porchetta di Ariccia Igp. Fondamentale è la pasta: ogni giorno viene scelto il livello esatto di idratazione, in base all’umidità di giornata. In menù ha la pizza verace, ma anche il battilocchio, la pizza fatta da un impasto fritto nell’olio bollente e subito servito avvolto in carta paglia. Le pizze sono tutte diverse, sono fatte artigianalmente. Ciro lo ripete spesso. “Mi piace tirare le orecchie alle pizze, ognuna ha il suo carattere e deve mostrarlo, odio le pizze perfettamente rotonde e se c’è più pomodoro da una parte rispetto ad un’altra è perché usiamo pomodori veri”. Molti i vip che lo amano, le pareti del suo ristorante sono piene di fotografie. Tra le altre anche Eva Henger, che è stata a cucinare pizze una sera da lui. Senza dimenticare i giocatori del Brescia Calcio, che quando possono, anche dopo le partite, lo passano a salutare. Ciro ama le iniziative benefiche. Ciro si è dedicato anche alla formazione nel Rione Sanità di Napoli, un quartiere che gli ricorda la strada in cui è cresciuto, via Rossini a Frattamaggiore. L’istituto che ha accolto il suo progetto è stato l’Istituto alberghiero D’Este Caracciolo, ha portato a termine delle lezioni online a dei ragazzi che seguono l’indirizzo enogastronomico e l’indirizzo sala e accoglienza. Ma non solo. Ciro si considera oggi un privilegiato e ha deciso di offrire ai meno fortunati la possibilità di trovare lavoro. Infatti, Ciro ha insegnato l’arte della pizza ai detenuti del carcere Canton Mombello di Brescia, grazie a un progetto sviluppato in collaborazione con Luisa Ravagnani, garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Brescia, e sostenuto dalla direttrice del carcere, Francesca Paola Lucrezi. Per alcuni mesi, il pizzaiolo è stato in carcere due volte a settimana, conducendo lezioni teoriche e pratiche sulla preparazione della pizza. Dall’importanza del sale alla temperatura dei forni, passando per i segreti dell’impasto e del pomodoro. Sette detenuti, accusati di reati minori e quindi destinati a scontare un breve periodo di detenzione, hanno partecipato alle lezioni, quaranta ore di un corso professionale. Adesso l’obiettivo di Ciro è creare una rete di pizzerie che li aiutino, assumendoli. Lui stesso ha fatto lavorare per alcuni periodi alcuni di questi detenuti.