DALL’11 GIUGNO RIAPRE PADOVALAND

Lo storico park acquatico riapre dall’11 giugno, tutti i giorni dalle 10 alle 18 e per tutta l’estate. 50 mila mq di divertimento, oltre 20 scivoli e una decina di attrazioni. Una nuova dog area, convenzioni per centri estivi e possibilità di organizzare eventi e feste. La riapertura è anche all’insegna della sicurezza grazie ad un piano manutenzioni e controlli 

 

PADOVA. Riapre l’11 giugno Padovaland, lo storico parco acquatico alle porte di Padova. Sarà una nuova stagione ricca di novità e divertimento. Il parco sarà aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18 per tutta l’estate. Era il 1989 quando apriva il parco, uno dei primi in Italia, fondato al tempo da Enrico Pozzi ed ora gestito dal figlio. Un’assoluta novità al tempo, tanto che gli scivoli e le attrazioni furono fatte arrivare dalla Spagna (in Italia ancora non venivano realizzate).

Da allora il parco si è ingrandito ed evoluto in un moderno parco acquatico di 50 mila metri quadri totali, con un grande lago al centro e tantissime attrazioni. Gran parte delle aree riservate agli ospiti sono state da poco ristrutturate, sono stati anche riverniciati gli scivoli. All’interno del parco vi sono 5 grandi strutture scivolanti per adulti, un toboga (“serpentone” bianco dotato di 5 corsie che partono da varie altezze per accontentare anche i più piccoli) per un totale di 20 scivoli a disposizione dei clienti. Tra questi il kamikaze (la cima del parco dalla quale si può scivolare verso l’acqua), la Treccia (la più veloce discesa di tutto il parco, composta da 4 tubi completamente chiusi che scendono attorcigliati tra loro), la “Pista Blanda” (scivolo con 4 corsie affiancate, ideale e amato da chi piace sfidarsi e gareggiare con i propri amici), il “Twin Slide” (2 semplici tubi neri per una veloce scivolata al buio, per i più piccoli).

Ci sono poi le altre attrazioni. I gommoni, ciambelle in gomma dalle quali si può di interagire e giocare con gli amici durante la discesa. Il pallone con corde, una mezza palla gonfiabile ampia diversi metri da scalare con delle corde mentre l’acqua cade dall’alto rendendo scivolosa la superficie di arrampicata. La piscina con onde artificiali più grande d’Italia. Specchio d’acqua che parte da zero e arriva sino a 190cm di profondità, ideale per tutti i bagnanti. Poi gli idromassaggi, per un momento di relax, e il campo da pallavolo per una partita con gli amici.

Particolarmente apprezzata anche la zona acquatica per i bimbi più piccoli. Una piscina dedicata che parte da zero e arriva sino a 70cm di profondità, attrezzata con un castello con arrampicate e 3 scivoletti, un fungo con acqua dall’alto con 3 scivoli, la mini pista blanda e il mini toboga. Un’area dove gli adulti possono seguire i propri figli nel loro divertimento ed in massima sicurezza.

Un’altra novità sono gli ombrelloni. Eliminata la copertura in tela, sono stati tutti realizzati con ombrello in paglia, per una sensazione di freschezza e maggior naturalità. Infine spazio anche ai cani con una “dog area” particolarmente curata (utilizzabile su prenotazione). Non un’area cani comune, ma piccole zone private recintate con sdraio ed ombrellone, dove poter lasciare libero il proprio cane.

Si rinnova inoltre le partnership con Aliper. I punti spesa raccolti nei 90 punti vendita del marchio daranno la possibilità ai clienti di ottenere un ingresso agevolato a 5 euro (400 punti) oppure anche un ingresso gratuito (900 punti). Altra partnership importante è quella con Radio Padova, con trasmissioni in diretta direttamente dal Padovaland e ingressi omaggio regalati agli ascoltatori.

Particolare attenzione è stata data ai protocolli di sicurezza. Un piano di manutenzioni annuali di tutte le attrazioni e degli scivoli viene regolarmente applicato dall’organizzazione, per garantire alti livelli di sicurezza all’interno dell’intera struttura. Particolare attenzione anche ai protocolli Covid, con sanificazione continua da parte degli operatori di servizi igienici e delle aree comuni, di sdraio, attrezzature, attrazioni e della zona food&beverage. 

Per maggior informazioni: www.parcopadovaland.it

METAVERSE ECONOMY, SUMMIT TRA CENTO IMPRENDITORI IN VELVET MEDIA

Aprire il mondo del Metaverso alle imprese che vogliono iniziare a fare business su questa nuova frontiera. Se ne parlerà nel summit previsto giovedì 26 maggio nella sede dell’agenzia di marketing e WEB3 trevigiana Velvet Media. Il Ceo, Bassel Bakdounes: “Il nostro obiettivo è fornire risposte concrete agli imprenditori che vogliono sfruttare le opportunità del Metaverso”

 

Giovedì 26 maggio nella sede di Velvet Media, a Castelfranco Veneto, nel Trevigiano ci sarà un summit di imprenditori dedicato al mondo del Metaverso. Un incontro per addetti ai lavori sulla “metaverse economy” e su come possa entrare nelle strategie di business aziendali. Sarà fatto il punto sullo stato dell’arte e su come le aziende oggi possono operare nel Metaverso. Il tema principale dell’evento sarà “Il tuo marketing nel Metaverso” e si terrà dalle 17.30 alle 19.30. Hanno già confermato la loro presenza un centinaio di imprenditori del Triveneto, alcuni in rappresentanza di multinazionali. 

Tra i relatori ci saranno per Velvet Media Matteo Dario, marketing director, Andrea Zaniolo, responsabile new business, Nicola Bonalanza, senior marketing strategist e Lorenzo Cappannari, ceo di AnotheReality, azienda che recentemente ha organizzato il primo summit nazionale sul Metaverso a Milano. 

Nell’occasione dell’evento sarà anche presentato un nuovo progetto che riguarda gli approcci dei brand agli NFT e alle relative opportunità di business. Ma non solo: i relatori hanno anche pubblicato un libro “Metaverse Marketing” che ragiona proprio sul tema del marketing nel Metaverso e le sue attuali applicazioni.

“Il nostro obiettivo è dare risposte concrete agli imprenditori che vogliono agire nel mondo del Metaverso”, spiega Bassel Bakdounes, titolare di Velvet Media. “I loro brand infatti possono trovare negli Nft una estensione di valore, la possibilità di rinforzare il brand e di trovare opportunità di business, anche attraverso politiche di fidelizzazione che coinvolgano i clienti con tessere sconto o con premi. Senza dimenticare le enormi opportunità di business connesso alla vendita di prodotti nel Metaverso. Si apre un oceano blu, chi saprà cogliere in anticipo le opportunità avrà un vantaggio competitivo nel prossimo futuro”.

Esempi di come la presenza nel Metaverso e l’utilizzo degli Nft stiano dilagando sono ormai plurimi. AMC ha collaborato con Sony Pictures prima dell’uscita del film “Spider-Man: No Way Home”, offrendo circa 86 mila Nft in omaggio a membri fedeltà selezionati. I clienti di Burger King possono scansionare un codice QR su ogni scatola pasto per ricevere uno dei tre pezzi di gioco Nft collettivi. Louis Vuitton ha celebrato 200 anni lanciando “Louis: The Game”. I giocatori hanno avuto la possibilità di ricevere uno dei 30 Nft in edizione limitata. Il marchio di bellezza australiano Sunny Skin sta creando una collezione Nft chiamata “Aussie Angels” basata sugli animali australiani. Sono questi alcuni esempi di come le aziende si stiano muovendo nel mondo degli Nft, che diventeranno sempre più le nuove ricompense per la fedeltà al marchio, forme evolute dei programmi di coinvolgimento dei clienti. Poiché gli Nft sono programmabili, i token possono funzionare come una tessera fedeltà, fornendo al membro l’accesso a comunità esclusive, eventi, sconti speciali o sblocchi a tempo. Non solo: i ricavi delle vendite Nft iniziali o secondarie possono essere reinvestiti e dare reddito ai clienti stessi. Anche di questo si parlerà nel summit di giovedì.

 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

VELVET MEDIA Marketing management, vendita online e new media: sono questi gli ambiti nei quali l’agenzia di Castelfranco Veneto (nel Trevigiano) è ai vertici nazionali. Nata come casa editrice nel 2013, specializzatasi prima in couponing e poi come editore del sito internet Storie di Eccellenza e del magazine Genius, oggi Velvet è una holding che gestisce il marketing in outsourcing per conto di oltre mille aziende del Nord Italia grazie ad un organico di circa 150 persone in continua espansione. Per questo è stata premiata come una delle aziende col tasso più alto di crescita in Europa dal Financial Times e ha ottenuto lo stesso riconoscimento dal Sole 24 Ore nel triennio 2018/2020. Il core business è il coordinamento della comunicazione aziendale a tutti i livelli e la gestione della vendita online: dalla grafica ai video, dal posizionamento del brand allo sviluppo di siti di e-commerce, dalla gestione dei marketplace fino alla lead generation. Attorno alla galassia Velvet sono nate alcune divisioni parallele, che hanno sviluppato specializzazioni nel mondo dello sport (Velvet Sport), della moda (Velvet Fashion) e dell’internazionalizzazione con focus in particolare sulla Cina (Velvet International). Recentemente è stata aperta anche una filiale a Milano. Con sedi anche negli Stati Uniti a Denver, in Thailandia a Bangkok e negli Emirati Arabi a Dubai, Velvet è il partner ideale per qualunque azienda interessata a comunicare e vendere oltre confine. Velvet Media ospita nella propria sede aziendale un innovation hub, Next Heroes, che si occupa di incubare start up e di garantirne la sopravvivenza economica con le leve del marketing e il supporto di fondi di investimento. La storia di Velvet Media è raccontata nel libro “Marketing Heroes”, nel quale emerge lo stile aziendale basato su manga e rock and roll e scelte di welfare innovative come il manager della felicità per i dipendenti. Informazioni e contatti: www.velvetmedia.it.

DALLO SMART AL “MYWAY WORK”, ORA IN AZIENDA LA PRIORITÀ È IL BENESSERE DEL LAVORATORE

Innovazione e rivoluzione in Velvet Media, agenzia di marketing e WEB3 veneta. Fino all’estate i circa 150 dipendenti sono chiamati a lavorare ad obiettivo e non per otto ore e cinque giorni; ferie e permessi saranno presi liberamente e sarà possibile entrare in azienda anche in orari “inusuali”. Il ceo, Bassel Bakdounes: “Siamo andati oltre lo smart working tradizionale, la base sono fiducia e responsabilità, manca ancora una normativa adeguata”

 

C’era una volta il cartellino da timbrare. C’erano le otto ore da vivere in ufficio con orari ferrei per cinque giorni alla settimana. Un mondo del lavoro ancorato al concetto di tempo come metro di misura della produttività. Per la maggior parte delle aziende moderne però questo modello risulta oggi quantomeno fuorviante.

Da Maggio ai primi giorni dell’estate decolla in Veneto un esperimento innovativo nel mondo del lavoro. Difficile dargli una definizione “legale”, perché non è né smart working né remote working, non è gestione di contratti a progetto e neppure l’assenza momentanea dal posto di lavoro prevista dalle normative Covid. Velvet Media, dopo aver presentato il progetto ai dipendenti e aver chiesto a loro come lo volevano definire, ha battezzato questo approccio “MYWAY Work”, perché pone al centro proprio l’autogestione del dipendente, e anche perché in azienda lavora da anni una “manager della felicità”, chiamata a gestire emozioni e rapporti tra colleghi per creare il luogo di lavoro più “lieto” possibile. 

Di fatto, chiunque adesso potrà scegliere se rimanere a casa o se venire in ufficio, quante ore lavorare e soprattutto quando prendersi le ferie. Anarchia totale, dunque? Quasi. I capi dei reparti web, social media, copywriting, design, SEM e commerciale sono stati formati nelle ultime settimane per spostare ancora di più l’operatività su obiettivi specifici e non sulla quantità di ore di lavoro per progetto. Quindi, i dipendenti sono chiamati a dare priorità alle commesse dei clienti con ancor maggiore determinazione, ma decidono autonomamente in che momenti della giornata portare a termine il loro lavoro e da dove farlo. Stessa questione per ferie e permessi: ognuno potrà decidere in autonomia.

“Siamo convinti che se una persona è serena e sta bene nel privato, potrà essere più performante anche davanti al computer” spiega Bassel Bakdounes, titolare di Velvet Media. “Il miglioramento della qualità della vita genera la possibilità di lavorare meglio. Contiamo di migliorare la produttività togliendo costrizioni frutto di un retaggio culturale anacronistico, legate alla presenza in un ufficio o al numero di giorni e ore lavorate, e dando invece massima libertà e fiducia alle persone. Oggi vi sono mille innovativi strumenti che ci permettono di stare in contatto, monitorarci e consultarci, perché non dovremmo sfruttarli veramente?”.

La scelta rivoluzionaria di Velvet Media sarà portata avanti per alcuni mesi, fino all’estate, per valutare se una decisione di questo genere sarà valorizzata dalla responsabilità dei dipendenti, molti dei quali sono giovanissimi. Per agevolare ulteriormente il processo, in questo periodo gli uffici potranno essere utilizzati anche in orari particolari, come prima dell’alba o a notte inoltrata. Già una trentina di dipendenti hanno le chiavi, l’azienda di fatto si apre alle loro esigenze. 

“Quando abbiamo parlato con i consulenti del lavoro per adattare i contratti a questa ipotesi, ci hanno detto che siamo di fronte ad un vuoto normativo”, conclude Bakdounes. “Noi vogliamo mettere i nostri dipendenti nelle migliori condizioni di lavoro, ma non esistono norme capaci di permettere una struttura ibrida tra sedi aziendali e personali. Forse il legislatore non si è accorto che il mondo del lavoro è cambiato, che le persone sono cambiate, e che c’è la necessità di rompere le regole anacronistiche. Confidiamo in un cambio totale, di mentalità soprattutto, che va bene sia promosso da imprenditori ed aziende ma deve essere rapidamente supportato anche da normative adeguate”

 

VELVET MEDIA Marketing management, vendita online e new media: sono questi gli ambiti nei quali l’agenzia di Castelfranco Veneto (nel Trevigiano) è ai vertici nazionali. Nata come casa editrice nel 2013, specializzatasi prima in couponing e poi come editore del sito internet Storie di Eccellenza e del magazine Genius, oggi Velvet è una holding che gestisce il marketing in outsourcing per conto di oltre mille aziende del Nord Italia grazie ad un organico di circa 150 persone in continua espansione. Per questo è stata premiata come una delle aziende col tasso più alto di crescita in Europa dal Financial Times e ha ottenuto lo stesso riconoscimento dal Sole 24 Ore nel triennio 2018/2020. Il core business è il coordinamento della comunicazione aziendale a tutti i livelli e la gestione della vendita online: dalla grafica ai video, dal posizionamento del brand allo sviluppo di siti di e-commerce, dalla gestione dei marketplace fino alla lead generation. Attorno alla galassia Velvet sono nate alcune divisioni parallele, che hanno sviluppato specializzazioni nel mondo dello sport (Velvet Sport), della moda (Velvet Fashion) e dell’internazionalizzazione con focus in particolare sulla Cina (Velvet International). Recentemente è stata aperta anche una filiale a Milano. Con sedi anche negli Stati Uniti a Denver, in Thailandia a Bangkok e negli Emirati Arabi a Dubai, Velvet è il partner ideale per qualunque azienda interessata a comunicare e vendere oltre confine. Velvet Media ospita nella propria sede aziendale un innovation hub, Next Heroes, che si occupa di incubare start up e di garantirne la sopravvivenza economica con le leve del marketing e il supporto di fondi di investimento. La storia di Velvet Media è raccontata nel libro “Marketing Heroes”, nel quale emerge lo stile aziendale basato su manga e rock and roll e scelte di welfare innovative come il manager della felicità per i dipendenti. Informazioni e contatti: www.velvetmedia.it.

A Villotta di Chions (PN) nasce “Il Bosco di Maarmo”

Piantumati i primi alberi all’interno del Parco del Cornia, piccola oasi della località pordenonese. Sono stati donati da Maarmo, azienda di termoarredi realizzati con gli scarti del marmo. Una cinquantina di alberi in tutto saranno piantati entro fine mese.

 

CHIONS (PN). Un nuovo bosco piantumato all’interno del Parco del Cornia. Si tratta di un progetto condotto da Maarmo srl (azienda di termoarredi realizzati con gli scarti del marmo) con il supporto del Comune di Chions. Maarmo rafforza dunque la propria missione di perseguire lo sviluppo di prodotti di design che garantiscano la sostenibilità con un “Impatto Zero” sul territorio grazie alla nascita del “Bosco di Maarmo”. Qualche giorno fa alla presenza del sindaco di Chions, Renato Santin, e di alcune classi della locale scuola elementare, è stato piantumato il primo lotto di 20 alberi nell’area verde del Parco del Cornia. Una piccola oasi naturale che si estende di fronte all’ingresso della nuova sede della Maarmo (via Cadore – Villotta di Chions). Un altro lotto di alberi sarà piantato nelle prossime settimane, arrivando ad una cinquantina di piantumazioni entro la fine di maggio.

Si concretizza così l’idea lanciata a fine 2021 al sindaco Santin durante l’inaugurazione della sede aziendale di Villotta. Dopo aver voluto collocare la nuova sede dell’atelier in un vecchio capannone dismesso da anni nella campagna di Villotta, l’azienda ha lavorato all’idea di valorizzare il Parco del Cornia come base per sviluppare localmente il progetto “Un Maarmo un Aalbero”. Il progetto da due anni vede infatti l’azienda impegnata nel piantare un albero per ogni termoarredo venduto.

Prima dell’inaugurazione lo staff Maarmo ha coinvolto alcune classi delle scuole elementari di Villotta in una serie di laboratori pratici finalizzati a stimolare la responsabilizzazione individuale verso un consumo sostenibile, allo sviluppo di una green economy e a un sistema educativo ispirato alle tematiche ambientali calate nel contesto locale. “La presenza di un esperto botanico ha permesso inoltre di approfondire la conoscenza della rigogliosa flora del “Parco del Cornia”, un vero e proprio serbatoio di ossigeno e di biodiversità – spiega Gianpaolo Pezzato, uno dei soci di Maarmo e Responsabile della Divulgazione – nei prossimi mesi saremo protagonisti di nuove iniziative di sensibilizzazione al valore della sostenibilità come linea guida nel progettare nuove attività d’impresa”. 

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO: MAARMO

Maarmo nasce nel 2017 e realizza termoarredi e scaldasalviette con processi produttivi improntati a riciclo e sostenibilità. La sede produttiva dell’impresa da settembre 2021 si trova a Villotta di Chions (PN). Una divisione ricerca e sviluppo opera a Vittorio Veneto (TV). Il 2021 ha visto il rafforzamento della compagine societaria, con l’ingresso di nuovi imprenditori sia dell’area pordenonese (Alain Bottos, Stefano Mascarin e Andrea Del Ben), che dell’area trevigiana (Marco Caliandro e Gianpaolo Pezzato), per sostenere il progetto di crescita e sviluppo in Italia e nei mercati esteri. Ad oggi l’azienda impiega 7 persone, oltre ad alcuni fornitori artigiani esterni, ed ha avviato collaborazioni con architetti e designer di tutta la Penisola. Maarmo punta sulla sostenibilità come valore fondante dell’intera attività produttiva. La materia prima utilizzata per i radiatori è ricavata infatti dagli scarti di marmo. Tutti i termoarredi, sia la versione elettrica che idronica, a fine vita, una volta tolti gli elementi strutturali riscaldanti (ad esempio il rame o le resistenze elettriche) possono essere rimacinati per rientrare nel ciclo produttivo. In questo senso Maarmo agisce creando flussi circolari di materia, capaci di rigenerarsi. Inoltre, essendo tutti i processi produttivi eseguiti a basse temperature, le quantità di energia usate sono minime. Per chiudere il ciclo green, per ogni radiatore venduto l’azienda pianta un albero. Maarmo parteciperà a “Klimahouse 2022”, fiera delle ultime novità in campo delle tecnologie per la casa, prevista a dal 18 al 21 maggio a Bolzano. E’ stata selezionata tra le più innovative aziende a livello nazionale e sarà presente presso il Padiglione CD, Stand C18/56. Per maggior informazioni www.maarmo.com

 

SCHEDA di approfondimento: LA REALIZZAZIONE DEL TERMOARREDO IN MARMO RICICLATO 

Maarmo come materia prima riutilizza e ricicla gli scarti della lavorazione del marmo, recuperati grazie ad un certosino lavoro di selezione nelle cave dell’area veronese. La formula ha permesso di generare una linea di termoarredi di design, che non necessita di una fase di cottura, ma di una dolce fase di stagionatura, che dura dalle quarantotto alle settantadue ore. Si passa poi alla verniciatura, realizzata esclusivamente con vernici a base d’acqua. Il processo produttivo parte dalle polveri di marmo di scarto. Vengono lavorate come fossero farine di grano. All’interno di grandi impastatrici, vengono miscelate ad acqua e altri additivi naturali. Ne deriva un prodotto semiliquido somigliante a yogurt. Questo viene steso manualmente su dei pannelli e all’interno di esso vengono posate le canalette per il passaggio dell’acqua calda (termoarredo idronico) oppure le resistenze elettriche (termoarredo elettrico). Una volta composto, il termoarredo viene fatto stagionare per 2 o 3 giorni, per una completa solidificazione del materiale. Non avviene nessuna fase di cottura dunque, ma solo una lenta stagionatura in un’apposita stanza mantenuta a temperatura costante durante l’inverno. D’estate invece la stagionatura avviene all’aria aperta, senza alcun dispendio energetico. Una volta stagionato, il termoarredo viene poi verniciato utilizzando esclusivamente vernici a base d’acqua ed è così pronto per la consegna al cliente. Materia prima riciclata, basso utilizzo di energia e componenti naturali: sono questi gli elementi “green” che contraddistinguono la produzione di questi termoarredi.

DENTISTI ANDI IN PIAZZA CONTRO IL TUMORE DEL CAVO ORALE

Sabato 14 maggio saranno in Piazza Aldo Moro a Treviso e in Piazza Giorgione a Castelfranco Veneto per “Oral Cancer Day 2022”. Forniranno materiale informativo per la prevenzione del cancro al cavo orale. L’iniziativa si svolge in partnership con LILT Treviso e Castelfranco Veneto. Nel mese di maggio screening gratuiti presso gli studi ANDI aderenti all’iniziativa.

TREVISO/CASTELFRANCO VENETO. Sabato 14 maggio 2022, dopo due anni, ritorna finalmente nelle piazze italiane l’ “Oral Cancer Day”, l’iniziativa della Fondazione dell’ Associazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI) per la prevenzione dei tumori del cavo orale. Dopo le ultime edizioni del 2020/2021 che si sono svolte online a causa della pandemia, quest’anno saranno oltre 60 le piazze disseminate nelle principali città italiane nelle quali Fondazione ANDI Onlus (ramo sociale di ANDI) organizza la sedicesima edizione dell’Oral Cancer Day.  Una campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta ai cittadini su una patologia spesso trascurata, che trova un particolare tasso di incidenza proprio nel nord-est del nostro paese. 

I Dentisti ANDI saranno presenti in ben 2 piazze della Marca Trevigiana. Sabato 14 maggio dalle ore 9:30 alle ore 17:30 presso Piazza Aldo Moro a Treviso e nel gazebo di Piazza Giorgione a Castelfranco Veneto dalle ore 10:00 alle ore 18:00. Forniranno materiale informativo e indicazioni alla popolazione su come riconoscere e prevenire la patologia. L’iniziativa si svolge in partnership con la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) di Treviso e Castelfranco Veneto. Per tutto il mese di maggio, inoltre, rivolgendosi agli studi dei dentisti ANDI aderenti, i cittadini potranno effettuare una visita gratuita per lo screening contro il tumore del cavo orale. E’ anche grazie a queste iniziative e all’attività di prevenzione e di massima attenzione messa in atto dai dentisti italiani che si sta contribuendo all’intercettazione dei sintomi precoci e alla conseguente riduzione della patologia conclamata. La diagnosi precoce permette infatti di curare efficacemente i soggetti colpiti, con un indice di remissione della malattia tra l’80 e il 90% dei casi, garantendo contemporaneamente una minor invasività degli interventi e un sensibile miglioramento della qualità della vita.

“Purtroppo a causa del covid a differenza delle edizioni pre pandemia non potremmo effettuare anche le visite gratuite di screening direttamente in piazza, iniziativa che ci vedeva ogni anno effettuare una media di 140 visite nell’arco della giornata nelle due postazioni, collaborando con i centri ospedalieri convenzionati all’iniziativa nei quali indirizzavamo con un canale prioritario e dedicato per approfondimenti i cittadini a cui veniva evidenziato qualcosa di sospetto – spiega Dario Danella, presidente ANDI Treviso – dopo 2 anni di sola formula on line infatti, riteniamo importante tornare nelle piazze per dare un segnale anche se per quest’anno solo con un gazebo informativo. Da anni inoltre la nostra sezione si avvale della preziosa partnership della LILT di Treviso e Castelfranco assieme alle quali troverete i nostri dentisti volontari nella postazione. Nel gazebo non verranno raccolte né firme né donazioni, ma verrà solamente fornito materiale informativo e ludico per i più piccoli. Per chi vuole in forma totalmente anonima si potrà compilare un breve questionario al fine statistico per comprendere il grado di conoscenza di questa patologia e dei rischi correlati nella popolazione trevigiana”.

“Siamo felici della pluriennale collaborazione della LILT con ANDI – aggiunge Alessandro Gava, presidente provinciale LILT Treviso – perché questa giornata rappresenta un’occasione per promuovere i concetti della prevenzione primaria dal momento che fumo e alcol rappresentano i fattori di rischio più significativi per la genesi di questi tumori e l’odontoiatra costituisce una sentinella importante per la diagnosi precoce delle neoformazioni neoplastiche di questo distretto.”

L’elenco completo delle piazze italiane in cui Andi sarà presente è consultabile sul sito www.oralcancerday.it, sul quale sarà anche possibile individuare lo studio ANDI più vicino, così come chiamando il numero verde 800 058 444.

 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

ANDI Treviso – È la sezione provinciale di ANDI, acronimo di Associazione Nazionale Dentisti Italiani, un sindacato di categoria che accoglie a livello nazionale oltre 26.000 dentisti associati, svolgendo non solo attività prettamente sindacali, ma anche culturali, scientifiche e sociali. Fondata nel 1946 con l’intento di rappresentare i dentisti italiani nel dialogo con organismi nazionali ed internazionali, ANDI è cresciuta sino a diventare l’associazione di categoria più rappresentativa d’Italia. Oggi ANDI si pone quale punto di riferimento e interlocutore principale per quanti operano, sia direttamente che indirettamente, nell’universo dentale, concretizzando relazioni e vie di comunicazione privilegiate con istituzioni, produttori e utilizzatori, media e opinione pubblica. Le attività svolte da ANDI muovono da una solida base valoriale fondata sul benessere e sull’importanza della salute della persona. In provincia di Treviso sono 500 i dentisti associati ANDI, che si occupano non solo del sorriso dei propri pazienti, ma lavorano anche per tutta la loro vita professionale, per diventare un punto di riferimento costante nel tempo per promuovere e sostenere i bisogni di tutte le persone che ogni giorno si rivolgono al dentista con il compito di dare loro risposte efficaci all’esigenza di benessere della comunità. Costante inoltre è l’impegno degli associati nel territorio al fine di sviluppare un rapporto umano e fiduciario tra il medico e il paziente con un servizio di cure al cittadino che sia completo, aggiornato e sicuro, perché basato sulla presa in carico complessiva della persona e il mantenimento della salute del cavo orale nel tempo. La sezione trevigiana ha una sede fisica in via Bressa a Treviso ed un sito internet www.andi-treviso.it

ORAL CANCER DAYL’Oral Cancer Day nasce nel 2007 su iniziativa di ANDI come campagna di sensibilizzazione del cittadino, con l’obiettivo di promuovere la salute orale attraverso la figura del dentista. A partire dal 2008, grazie ai moltissimi dentisti volontari che dedicano parte del loro tempo ad incontrare i pazienti in numerose piazze italiane, diventa un evento di più ampio respiro, promosso a livello nazionale anche con la partecipazione di noti testimonial. Da allora a oggi, l’incontro nelle piazze o negli studi aderenti all’iniziativa, è un’occasione unica per attuare un capillare lavoro di informazione e sensibilizzazione anche attraverso l’insegnamento di alcune semplici pratiche come l’autoesame della bocca affinché ognuno impari a contrastare quella terribile patologia che è il tumore del cavo orale. Per informazioni www.oralcancerday.it

DATI STATISTICI – Ogni anno (fonte AIRC) vengono diagnosticati in Italia circa 4.500 nuovi casi di tumore del cavo orale e si registrano circa 3.000 decessi. Se poi si estende l’area anatomica di analisi alla regione testa-collo secondo il Registro Tumori del Veneto, nel 2016 in Italia si sono stimati 9.500 nuovi casi di tumore. Di questi 1.200 solo in Veneto. Nel periodo 2010-2013 si sono verificati 430 decessi l’anno in Veneto per queste neoplasie, di cui il 30% per ca. della laringe. Il triste primato del Veneto è sicuramente legato al forte consumo di fumo ed alcol. Negli ultimi 5 anni il trend pare in diminuzione assestandosi intorno agli 8.000 casi annui.

LILT TREVISO – La LILT Associazione provinciale di Treviso ODV, è una associazione di volontariato che opera nel territorio provinciale dal 1978 con 6 Delegazioni a Treviso, Castelfranco, Conegliano, Montebelluna, Vittorio Veneto e Oderzo e 780 volontari. L’impegno della LILT nella lotta contro i tumori si dispiega principalmente su tre fronti: la prevenzione primaria promuovendo stili e abitudini di vita salutari, la prevenzione secondaria diffondendo la cultura della diagnosi precoce, l’attenzione verso il malato, la sua famiglia, il suo percorso di cura e di riabilitazione. Per informazioni www.legatumoritreviso.it

POSTALMARKET OSPITE AL COSMOPROF WORLDWIDE BOLOGNA 2022

La fiera internazionale della bellezza in corso in questi giorni vede la partecipazione di uno stand Postalmarket. La copertina del nuovo catalogo uscito in questi giorni è dedicata al mondo del Beauty, con il volto di Clio MakeUp. Alessio Badia: “E’ un settore strategico per il Made in Italy, nel nostro portale sempre più spazio al mondo della bellezza professionale e della cosmesi”.

 

BOLOGNA. Postalmarket è ospite speciale alla 53esima edizione di Cosmoprof Worldwide Bologna, in programma dal 28 aprile al 2 maggio 2022 a Bologna. La fiera leader mondiale per l’intera industria della cosmetica, del beauty e della bellezza professionale. Da 50 anni evento di riferimento per le aziende ed i professionisti del settore. L’edizione 2022 vede la partecipazione di oltre 2.700 aziende da 70 paesi, disposte in oltre 30 padiglioni.

Postalmarket è presente con un proprio stand (Padiglione 26 – Stand A5), ospite di questa kermesse dedicata al mondo della bellezza. E non si tratta di una coincidenza. Il nuovo catalogo Postalmarket, in uscita in questi giorni nelle migliori edicole italiane, vede infatti la presenza in copertina di una delle icone italiane più importanti della galassia beauty. Si tratta di Clio Zammatteo, in arte ClioMakeUp. Make-up artist e youtuber, divenuta famosa grazie ai suoi tutorial pubblicati in rete, ora imprenditrice di successo nel mondo beauty, nonché conduttrice televisiva. Sui social aggrega una community di oltre 10 milioni di utenti. Clio rappresenta un modello di successo per tutte le donne. Mamma ed imprenditrice, partita dal nulla è arrivata al successo grazie alla sua intraprendenza, al suo talento e alla sua determinazione. 

Dal canto suo Postalmarket attraverso il proprio e commerce propone ai propri clienti migliaia di prodotti anche del settore beauty. Postalmarket.it, aperto nell’estate 2021, fa già registrare numeri importanti: 450 mila gli accessi a settimana, 120 mila prodotti disponibili all’acquisto, 100 mila utenti attivi raggiunti ogni settimana da newsletter e blog, migliaia di interazioni giornaliere sui canali social. Sono 300 i brand italiani presenti a portale, suddivisi in 6 categorie merceologiche diverse. Non solo moda dunque, ma anche beauty, food&beverage, casa, intimo, tempo libero, arte e esperienze turistiche. 

“Il mondo del beauty rappresenta un settore cardine del nostro e commerce – spiega il direttore generale Postalmarket, Alessio Badia – al mondo beauty abbiamo dedicato la copertina dell’ultimo catalogo con Clio Zammatteo. Si tratta un settore strategico per il Made in Italy. Per questo siamo onorati di essere presenti al Cosmoprof Worldwide Bologna che da 50 anni rappresenta il meglio di quanto esiste a livello italiano e mondiale in questo settore”.

L’edizione 2022 di Cosmoprof Worldwide Bologna si pone in continuità con gli anni precedenti, nonostante le complicazioni legate allo scenario internazionale. 26 le collettive nazionali, con piccole e medie imprese pronte a raccontare il meglio della produzione cosmetica in Belgio, Brasile, Cina, Corea del Sud, Ecuador, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Indonesia, Irlanda, Israele, Lettonia, Mongolia, Polonia, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia, Turchia, UK e USA. Buyer confermati da oltre 90 paesi. 

 

“DAY BAU DAY” A PADOVA, ATTESE 20 MILA PERSONE PER IL FESTIVAL DEI CANI

Alla prima fiera-festival italiana dedicata ai pelosetti dal 23 al 25 aprile ci sarà anche la piscina per far provare il nuoto ai cuccioli. Definiti i work shop dedicati ai cani guida e a quelli capaci di “sentire” il diabete. Un’area verde di 52 mila metri quadrati e due tensostrutture per gli show: nel week end della Liberazione tre giornate da trascorrere all’aperto, tra associazioni di volontariato, attività cinofile, esibizioni di dog agility, gli scent game e la sfilata di bellezza per i cani domestici. Ingresso gratuito 

 

Mancano pochi giorni alla prima grande fiera-festival italiana dedicata ai quattrozampe, un evento che si terrà a Padova nel week end della Liberazione. L’organizzazione attende ventimila persone, per un fine settimana dedicato al verde e all’educazione dei quattrozampe. 

Tra le ultime novità aggiunte al calendario degli eventi, ecco la presenza dell’associazione Puppy Walker che sarà impegnata nella prova pratica del cane guida, ma presenterà anche il cane “allerta diabete” (una delle ultime frontiere di come il rapporto tra uomini e animali possa raggiungere livelli impensabili), il cane per bambini autistici e il cucciolo per persone in carrozzina. Ma ci sarà anche la Scuola Triveneta Cani Guida, che dimostrerà come i quattrozampe possano aiutare gli ipovedenti. Annunciata anche la programmazione dei giochi e delle attività che saranno svolte nella piscina, dove sarà possibile istruire il proprio cucciolo per i primi bagni. 

Sta salendo dunque l’attesa per “Day Bau Day”, la prima fiera-festival mai organizzata in Italia avente come protagonisti i cani. Un evento unico, che si celebrerà a Padova, al Parco della Musica, dal 23 al 25 aprile. Tre giornate, da mattina a sera, da trascorrere all’aperto, tra spettacoli, food truck, sfilate e intrattenimento per tutta la famiglia; 52.000 metri quadri di verde a disposizione per giochi e passeggiate. La pioggia non preoccupa, allestiti 1.200 metri quadri di spazi al coperto per gli spettacoli. 

Saranno proposte dimostrazioni di vario genere. Dalla rally-obedience ai giochi con “disk dog” fino ai salvataggi in acqua. Da segnalare la presenza di Apnec (Associazione nazionale educatori cinofili, ndr) con 12 educatori tra i quali l’ideatore, tra l’altro, del Scent Game (sport che si avvale delle capacità olfattive del cane) ed esperto di odorologia forense, Aldo Violet. Nella giornata di domenica 24 aprile sarà possibile assistere ad una gara ufficiale di Scent Game valida per il campionato nazionale dove parteciperanno cani addestrati alla ricerca e sarà possibile capire come riescano a individuare gli odori posizionati all’interno di scatole, in ambiente aperto e all’interno di uno o più veicoli. 

Non solo. Sarà possibile anche conoscere da vicino allevatori pronti a soddisfare ogni curiosità sulle principali razze canine. In programma ci sono almeno una quindicina di sfilate e di esibizioni: potranno partecipare anche i meticci, in una delle rare occasioni nelle quali i riflettori saranno dedicati anche ai cani “non professionisti”. Sarà organizzato anche un contest fotografico per gli appassionati. 

“ll festival è aperto a tutti e ad accesso gratuito, soprattutto ai nostri amici a quattro zampe provvisti di guinzaglio”, spiega Eugenio Azzolini, event manager e responsabile dell’evento. “Tutti potranno diventare protagonisti anche solo osservando i loro amici impegnati in simulazioni di salvataggio o sfilare. L’attesa per l’evento è alta, ci aspettiamo ventimila persone nell’arco dei tre giorni della kermesse. Padova diventerà di nuovo la capitale per i cani e i loro padroncini”.

Informazioni e contatti: www.daybauday.com

 

LA SCHEDA DELL’EVENTO

 

INGRESSO GRATUITO

l’ingresso sarà gratuito per tutti e si potrà:

  •         Assistere alle attività, ai concorsi canini e a tutti gli show cinofili;
  •         Visitare gli stand degli allevatori;
  •         Osservare i cani guida guidare le persone non vedenti;
  •         Vedere i cani di salvataggio in azione su acqua e su terra;
  •         Divertirsi con le evoluzioni ed i salti dei cani con il disc dog;
  •         e molto altro ancora!

 

 

PACCHETTO 15€

In aggiunta a quanto sopra descritto, potrete:

  •         Accedere a tutti i perimetri dentro i quali si svolgeranno le attività cinofile. Avrete la possibilità di divertirvi con il vostro cane, interagendo con educatori e trainer qualificati;
  •         Ricevere una Shopper Bag, griffata DayBauDay, nella quale troverete materiale informativo, gadget e voucher sconto, di alcune attività commerciali presenti all’evento;
  •         Partecipare a tutti i concorsi cinofili (aperti anche ai meticci!), inclusa la gara di tuffi 

 

PACCHETTO 20€

Comprensivo di tutto ciò che avete finora letto, avrete in più:

  •         La possibilità di partecipare attivamente, con il vostro cane, alle dimostrazioni di salvataggio. L’attività si svolgerà all’interno della grande piscina allestita per l’occasione e verrete seguiti da esperti e personale qualificato;
  •         L’ accesso a tutti i Workshop Cinofili, su diverse tematiche, tenuti da esperti del settore, 
  •         Ottenere un breve consulto con un Veterinario che sarà presente all’interno dell’evento;
  •         La T-Shirt ufficiale del DayBauDay!

NASCE “ROVERE50” IN CASA MAARMO, IL TERMOARREDO CHE SEMBRA UN PANNELLO IN LEGNO

 “Rovere50” ricalca in tutto e per tutto un asse di quercia. E’ il nuovo modello di termoarredo in marmo riciclato realizzato dall’impresa pordenonese. Per ogni pezzo venduto viene piantato un nuovo albero. Pezzato “E’ il nostro omaggio al mondo della natura”.

 

VILLOTTA DI CHIONS (PN) – VITTORIO VENETO (TV). Grande novità in casa Maarmo. L’azienda produttrice di termoarredo di design situata a Villotta di Chions (PN) lancia sul mercato un nuovo modello. Si chiama “Rovere50” e nasce dalla collaborazione con un’azienda locale del settore legno. Dopo aver omaggiato Venezia nel 2021 con un modello recante il simbolo di una gondola veneziana, il ferro da prua, ora si passa a tutt’altro ambito.

Il 2022 inizia con un tributo al mondo della natura ed in particolare agli alberi e ai boschi. “Rovere50” infatti è il nuovo termoarredo di design che assomiglia in tutto e per tutto ad un asse di rovere. Lo stampo è stato ricavato da una tavola in legno di una quercia di 50 anni. “In collaborazione con un’azienda del territorio – spiega Gianpaolo Pezzato, il Responsabile Divulgatore di Maarmo – abbiamo fatto stagionare pazientemente quest’asse di rovere per far emergere le venature. Dopo giorni di prove e studi dall’asse grezzo, con scalpello e olio di gomito, come per una scultura, siamo riusciti ad arrivare allo stampo definitivo”. Da questo vengono realizzati i termoarredi, che sono in realtà in marmo riciclato, ma con l’aspetto esterno del rovere. Ad alimentazione elettrica, idronica o ibrida, sono realizzati in 2 formati (30×110 cm; 40×160 cm). 

Anche “Rovere50”, come tutti i modelli di Maarmo, è prodotto in materiale completamente riciclato, ricavato dagli scarti delle lavorazioni del marmo senza necessità di un ulteriore consumo di energia. L’impegno nell’adottare una logica produttiva ad “impatto zero” continua anche nelle altre iniziative intraprese dall’azienda. Per ogni termoarredo venduto, infatti, l’azienda si impegna a piantare un nuovo albero. Un contributo per un mondo più verde.

“Rovere50” è realizzato in 5 diverse finiture. Cadore, dai toni chiari, luminosi, morbidi, avvolgenti che richiamano lo stile e la semplicità dei boschi del Cadore. Dolomite, in cui la venatura bianca si combina con il colore della roccia per un effetto chiaro scuro sorprendente, tanto quanto le Dolomiti. Cansiglio: una tonalità profonda e rilassante, a ricordare la quiete e l’ombra ai bordi di un ruscello. Foresta Nera, in cui magia e mistero si intrecciano lungo le calde venature che promettono un rifugio sicuro dopo una lunga giornata di lavoro. Infine Tinta unita, lineare e pulito, con un segno leggero ed elegante. 

La nuova linea è stata sviluppata negli ultimi mesi da MAARMO, azienda con sede produttiva nel pordenonese ed un laboratorio di Ricerca & Sviluppo a Vittorio Veneto (TV). “Rovere50 dà vita al legno con colori e venature naturali, attraverso una lavorazione a metà tra industria e sartoria – aggiunge Pezzato – è un racconto unico e originale nel quale coesistono diverse atmosfere: suggestiva e tattile nelle riproduzioni del legno, innovativa e dinamica”.

SCHEDA TECNICA DEL PRODOTTO – Rovere50

Dimensioni e potenza

Formato piccolo

Dimensione: 30 x 110 cm

Elettrico: 350 WATT

Ibrido: 350/300 WATT

Idronico: 300 WATT

 

Formato grande

40 x 160 cm

Elettrico: 1000 WATT

Ibrido: 1000/850 WATT

Idronico: 850 WATT

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO: MAARMO

Maarmo nasce nel 2017 e realizza termoarredi di design con processi produttivi improntati a riciclo e sostenibilità. La sede produttiva dell’impresa da settembre 2021 si trova a Villotta di Chions (PN). Una divisione ricerca e sviluppo opera a Vittorio Veneto (TV). Il 2021 ha visto il rafforzamento della compagine societaria, con l’ingresso di nuovi imprenditori sia dell’area pordenonese (Alain Bottos, Stefano Mascarin e Andrea Del Ben), che dell’area trevigiana (Marco Caliandro e Gianpaolo Pezzato), per sostenere il progetto di crescita e sviluppo in Italia e nei mercati esteri. Ad oggi l’azienda impiega 7 persone, oltre ad alcuni fornitori artigiani esterni, ed ha avviato collaborazioni con architetti e designer di tutta la Penisola. Maarmo punta sulla sostenibilità come valore fondante dell’intera attività produttiva. La materia prima utilizzata per i radiatori è ricavata infatti dagli scarti di marmo, senza necessità di uno processo di trattamento specifico e pertanto senza un ulteriore consumo di energia. Tutti i termoarredi, sia la versione elettrica che idronica, a fine vita, una volta tolti gli elementi strutturali riscaldanti (ad esempio il rame o le resistenze elettriche) possono essere rimacinati per rientrare nel ciclo produttivo. In questo senso Maarmo agisce creando flussi circolari di materia, capaci di rigenerarsi. Inoltre, essendo tutti i processi produttivi eseguiti a basse temperature, le quantità di energia usate sono minime. Per chiudere il ciclo green, per ogni radiatore venduto l’azienda pianta un albero grazie alla partnership con la piattaforma Treedom. Maarmo parteciperà a “Klimahouse 2022”, fiera delle ultime novità in campo delle tecnologie per la casa, prevista a dal 18 al 21 maggio a Bolzano. E’ stata selezionata tra le più innovative aziende a livello nazionale. Per maggior informazioni www.maarmo.com

 

SCHEDA di approfondimento: LA REALIZZAZIONE DEL TERMOARREDO IN MARMO RICICLATO 

Maarmo come materia prima riutilizza e ricicla gli scarti della lavorazione del marmo, recuperati grazie ad un certosino lavoro di selezione nelle cave dell’area veronese e senza necessità di una fase di trattamento specifico . La formula ha permesso di generare una linea di termoarredi di design, che non necessita di una fase di cottura, ma di una dolce fase di stagionatura, che dura dalle quarantotto alle settantadue ore. Si passa poi alla verniciatura, realizzata esclusivamente con vernici a base d’acqua. Il processo produttivo parte dalle farine ricavate da polvere di marmo di scarto. Vengono lavorate come fossero farine di grano. All’interno di grandi impastatrici, vengono miscelate ad acqua e altri additivi naturali. Ne deriva un prodotto semiliquido somigliante a yogurt. Questo viene steso manualmente su dei pannelli e all’interno di esso vengono posate le canalette per il passaggio dell’acqua calda (termoarredo idronico) oppure le resistenze elettriche (termoarredo elettrico). Una volta composto, il termoarredo viene fatto stagionare per almeno 3 giorni, per una completa solidificazione del materiale. Non avviene nessuna fase di cottura dunque, ma solo una lenta stagionatura in un’apposita stanza mantenuta a temperatura costante durante l’inverno. D’estate invece la stagionatura avviene all’aria aperta, senza alcun dispendio energetico. Una volta stagionato, il termoarredo viene poi verniciato utilizzando esclusivamente vernici a base d’acqua ed è così pronto per la consegna al cliente. Materia prima riciclata, basso utilizzo di energia e componenti naturali: sono questi gli elementi “green” che contraddistinguono la produzione di questi termoarredi.

MANIFATTURIERO, PIU’ DELLA META’ DELLE AZIENDE CREDONO NELLA CRESCITA PER IL PROSSIMO TRIENNIO

Indagine 2022 di Fòrema sulle aziende venete con focus sul metalmeccanico e il manifatturiero. Nonostante la crisi delle materie prima e i primi segnali di inflazione, nella metà dei casi ci si attende una fortissima crescita nel prossimo triennio. Esplode la ricerca di tecnici del digitale per sviluppare e gestire il flusso della produzione

 

PADOVA. Digital transformation e green revolution: sono questi i due trend a guidare il mondo dell’impresa nel 2022. Sul primo fronte le aziende venete hanno iniziato a lavorare e ad investire da molto tempo. Sulla sostenibilità invece si è partiti più di recente ed è questo il focus per i prossimi anni. Il dato è emerso da uno studio condotto da Fòrema, ente di formazione di Assindustria VenetoCentro diretto da Matteo Sinigaglia. La ricerca, coordinata da Roberto Baldo, responsabile attività finanziate di Fòrema, è stata realizzata su di un campione di 172 aziende venete (piccole, medie e grandi). 

Il momento storico è complicato. A causa della crisi nel reperimento delle materie prime molti settori industriali stanno rallentando la produzione. Lo scenario si complica per la coda lunga della crisi pandemica e i primi segnali di inflazione, in mercati resi incerti dalla guerra in corso. 

Per questo, nel sondaggio è stata chiesta una previsione su come cambierà – o non cambierà – l’azienda nei prossimi tre anni, in termini di attività, funzioni e relazioni organizzative. Nel complesso, il 30% dei rispondenti (la stragrande maggioranza appartenente al settore industriale e metalmeccanico) prevede un aumento delle attività e il 17% si aspetta un cambiamento radicale dell’azienda, contro un 16% che si aspetta una struttura organizzativa sostanzialmente simile a quella attuale. In termini assoluti prevale l’aspettativa di prossime modifiche a processi, attività e modelli di lavoro (15%), e solo il 2% dichiara di non essere in grado di fare previsioni. Le grandi aziende prospettano trasformazioni più radicali rispetto alle piccole e medie imprese, sia in termini quantitativi (aumento di funzioni/attività o focalizzazione) che qualitativi (nuovi processi e relazioni).

Per affrontare la situazione, le aziende puntano a nuove professionalità. In molti stanno assumendo nuovi Chief Technology Officer-IT manager, tecnici capaci di individuare le migliori tecnologie da applicare ai prodotti o ai servizi che l’azienda produce, ma anche i Digital manufacturing manager, profili che nei processi produttivi sappiano usare le innovazioni. Su tutte, però, emerge l’attenzione per figure capaci di riprogettare e pianificare la produzione e la gestione dei flussi di materiali in ingresso e in uscita sulle linee produttive,: in questo periodo di crisi dei costi dei materiali sono figure fondamentali per mantenere redditizio il ciclo produttivo.

In tema di digitalizzazione, il 52% delle aziende dichiara di aver già realizzato interventi formativi per adeguare le competenze tecniche e comportamentali in ambito digitale. Solo il 25% dichiara azioni scarse o nulle in quest’ambito. I processi di digitalizzazione dunque hanno coinvolto la maggior parte delle aziende intervistate, anche se questi processi riguardano prevalentemente i settori della progettazione e direzionale e in minor parte i profili più operativi.

Sul tema della sostenibilità invece sono un po’ diverse. Meno della metà delle aziende, ovvero il 42% del campione, dichiara di aver realizzato azioni specifiche per dotarsi di competenze per una maggiore sostenibilità d’impresa. Di questo 42%, solamente il 15% parla di azioni complete e concluse, il restante 27% invece parla di azioni incomplete. Il campione di aziende che invece dichiara di non aver ancora fatto assolutamente nulla in tema di sostenibilità si attesta al 37%. 

 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

 

FÒREMA – Nata a Padova nel 1983 in seno all’Associazione degli Industriali con l’obiettivo di formare i propri associati, dal 2012 ha iniziato a concentrarsi nella formazione esperienziale applicata allo sviluppo delle persone e alla lean production. Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e  metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Questi sono i numeri che la rendono una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia: tra il 2017 e il 2019 ha mobilitato oltre 16 milioni di euro per la formazione delle imprese tra Fondimpresa, Fondirigenti, FSE e altri fondi. Solo nel 2019 ha formato 23.000 persone, tra occupati (dagli apprendisti ai manager), soggetti in cerca di lavoro o di ricollocamento (neet, giovani under 30, disoccupati e over 50), personale della pubblica amministrazione e delle scuole. Nel mentre, ha erogato 58.400 ore di formazione a 1.548 aziende, oltre a 50.000 ore di e-learning.

LOGISTICA 4.0, NUOVO SORTER PER L’HEADQUARTER DI BRACCHI

Raddoppiata la capacità di lavorazione sui container grazie all’ultima tecnologia nelle procedure automatizzate. Le altre innovazioni del colosso della logistica bergamasco: il sistema di pallet shuttle di Bassano ed il sistema automatico rilevazione peso e misure per la gestione pallet di Oppeano. L’amministratore delegato, Umberto Ferretti: “Garantiremo spedizioni sempre più rapide e una gestione dei colli ancora più precisa”

 

Un innovativo sorter logistico a Fara Gera d’Adda, nel cuore dell’headquarter nel Bergamasco, con la nascita di una nuova porzione automatizzata di magazzino per lo smistamento delle merci. Ma anche il sistema pallet shuttle di Bassano del Grappa, nel Vicentino e la novità dei controlli fotografici sui pallet ad Oppeano, nel Veronese. 

 

Il Gruppo Bracchi (158 milioni di vendite nel corso del 2021, 600 dipendenti tra le sedi italiane e quelle di Germania, Polonia e Slovacchia) accelera nel percorso di innovazione tecnologica e punta sulla logistica 4.0 in questo momento chiave per il mondo dei trasporti, alle prese con i temi dell’aumento globale dei prezzi delle materie prime e della manodopera. 

 

La scelta strategica più importante è stata quella di investire in un nuovissimo sorter logistico nei magazzini bergamaschi. È stato installato un sistema di smistamento di colli che, grazie a rulliere motorizzate, cinghie a sollevamento pneumatico e nastri trasportatori bidirezionali con tappeti lisci: rappresenta la migliore tecnologia ad oggi esistente sul mercato per chi si occupa di logistica. Il ruolo di questo macchinario è quello di alleggerire il lavoro umano nelle fasi di scarico dei container quando si è di fronte a colli sfusi, che vengono aperti sulla rulliera per lavorarne il contenuto di dettaglio e successivamente per essere riuniti in pallet mono-referenza pronti per la messa a stock. Operazioni che prima venivano svolte a mano e che ora vengono realizzate direttamente dal sorter, capace di identificare ogni singola scatola associata ad un codice e darne il “disco verde” anche sul contenuto. A regime, il macchinario è capace di lavorare più di 500 colli all’ora. Se prima per scaricare un container erano necessarie quattro ore, adesso, nello stesso tempo, se ne gestiranno almeno due, con la certezza di aver cancellato ogni errore umano nell’iter. 

 

L’amministratore delegato di Bracchi, Umberto Ferretti, commenta così l’investimento. “La tecnologia permette alle operazioni logistiche di essere sempre più precise e veloci, ma anche di aumentare la sicurezza degli operatori”, dice. “Con queste innovazioni siamo sicuri di aver intrapreso una strada che porterà a miglioramenti nel nostro servizio: automatizzando procedure che altrimenti sarebbero a rischio di errore umano garantiremo performance sempre migliori”.

 

La novità arriva in un gruppo che poteva già vantare nella sede di Bassano del Grappa (nel Vicentino) di un sistema di pallet shuttle all’avanguardia per la gestione della logistica food & beverage. Qui è stato infatti realizzato un blocco di scaffalature a stoccaggio intensivo di 840 metri quadri, per una capacità di oltre 3.000 posti pallet. Un sistema che richiede un intervento minimo da parte degli operatori dal momento che è proprio la navetta automatica a eseguire i movimenti all’interno dei canali delle scaffalature, guidata via wi fi e tablet.

Da evidenziare infine anche la tecnologia presente nei magazzini di Oppeano, nel Veronese, dedicati al mondo del fashion e dell’arredo, dove i pallet in uscita sono controllati da speciali telecamere che rilevano la dimensione dei colli e la confrontano con pesi e misure dichiarati. Così, si ha la certezza che i dati prima del caricamento siano assolutamente corretti e certificati.

 

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO

LA STORIA DI BRACCHI. Bracchi viene fondata nel 1928 come azienda di trasporto locale. Negli anni ha ampliato la sua presenza affermandosi come realtà di rilievo prima a livello nazionale e poi, con l’ampliamento del proprio network logistico e i primi investimenti nel trasporto marittimo e aereo, in Europa e nel mondo. L’espansione della propria flotta mezzi ed i progetti di logistica integrata e in outsourcing hanno permesso all’azienda di imporsi in settori di nicchia altamente strategici, in cui è leader europeo da oltre 40 anni. All’headquarter di Fara Gera d’Adda (in provincia di Bergamo), dove vengono coordinate tutte le operazioni a livello nazionale ed europeo, si sono presto aggiunte le filiali estere di Bracchi con sede a Lublin in Polonia, Levice e Kostolné Kračany in Slovacchia, dedicati alla logistica e alla distribuzione di ascensori e consumer goods nell’Est Europa, e di Ettenheim in Germania: un polo logistico di 44.000 metri quadri di superficie coperta, dotato delle tecnologie più avanzate e in una posizione strategica per la gestione del traffico europeo. Il 2018 segna un nuovo importante traguardo: l’acquisizione di Bas Group, realtà storica di Bassano del Grappa, nel Vicentino, formata da quattro aziende di trasporti e logistica specializzate nei più vari settori, dal food al beverage, dal fashion all’e-commerce che condividono con Bracchi un approccio orientato al cliente e una forte attitudine all’innovazione. Nel 2020 è la volta di Peterlini, azienda con sede in provincia di Parma specializzata nel trasporto tecnico eccezionale fino a 100 tonnellate. Grazie a queste acquisizioni Bracchi consolida la sua leadership ampliando la propria offerta a nuovi business strategici e aree geografiche, operando nei settori industriale, agricolo, ascensoristico, chimico e della cosmesi, fashion, food & beverage, e-commerce, retail & Gdo. Oggi Bracchi lavora su dodici poli logistici e sette filiali regionali per un totale di 300.000 metri quadri di magazzini complessivi, gli occupati sono circa 600 presenti nei diversi stabilimenti. Nel 2021 il gruppo ha chiuso con vendite a 158 milioni di euro, in crescita sui 142 milioni del 2020.