CAMPUS FILIPPIN: UNA CITTÀ PER LO STUDIO. PROGETTI DELL’ARCHITETTO FAUSTO SCUDO

Una mostra inedita agli Istituti Filippin di Paderno celebra l’opera di Fausto Scudo, l’architetto che ha plasmato il “Villaggio degli Studi” tra il 1924 e il 1958, attraverso disegni originali e documenti storici. Inaugurazione il 22 maggio

Gli Istituti Filippin annunciano l’inaugurazione della mostra “Campus Filippin: una città per lo studio. Progetti dell’architetto Fausto Scudo”, che si terrà il 22 maggio presso il padiglione Pio XII a Paderno di Pieve del Grappa. La mostra, realizzata in occasione del centenario degli Istituti Filippin, espone documenti originali e riproduzioni fotografiche che illustrano il contesto storico, i principi ideativi e compositivi, e l’evoluzione dei lavori per i “villaggi degli studi” progettati dall’architetto Fausto Scudo su incarico di Monsignor Erminio Filippin tra il 1924 e il 1958.  

Nato a Crespano del Grappa il 15 febbraio 1898, Fausto Scudo si formò inizialmente nella bottega di ebanista del padre Fermo. Dopo aver frequentato l’Accademia di Venezia ed essersi laureato in Architettura a Roma nel 1927, tornò a Crespano e iniziò una prolifica carriera, segnata da opere significative come l’Istituto Scalabrini a Bassano del Grappa e il “campus” del Collegio Filippin.  

Il progetto del “Villaggio degli Studi” degli Istituti Filippin, iniziato nel 1924, rappresenta una delle opere più importanti di Scudo. Monsignor Filippin immaginava un moderno “Campus” dove i giovani potessero studiare, risiedere e dedicarsi alle attività del tempo libero. L’incontro con Scudo permise di trasformare questa visione in un vero e proprio disegno urbanistico, caratterizzato da viali alberati, spazi verdi e edifici in stile razionalista. La mostra documenta le diverse fasi di questo progetto, dalla costruzione del primo padiglione “Eroi del Grappa” nel 1928, fino alla realizzazione del Padiglione Pio XII e della Chiesa del Cristo Re negli anni ’50.  

Oltre ai progetti per gli Istituti Filippin, la mostra presenta anche altri lavori di Scudo nel territorio di Pieve del Grappa, tra cui restauri di chiese, progetti di edifici pubblici e privati, e interventi paesaggistici. Un’attenzione particolare è dedicata al rapporto di Scudo con il paesaggio, evidenziato attraverso disegni, dipinti e fotografie che testimoniano la sua capacità di integrare le architetture nel contesto naturale.  

“Questa mostra è un’occasione unica per riscoprire il talento di un architetto che ha lasciato un segno indelebile nel nostro territorio,” afferma Sileno Rampado, dirigente scolastico degli Istituti Filippin. “Le sue opere, oltre ad essere testimonianza di un’epoca, rappresentano ancora oggi un esempio di come l’architettura possa integrarsi armoniosamente con il paesaggio e rispondere alle esigenze della comunità. Siamo orgogliosi di poter condividere con il pubblico questo patrimonio culturale.”

La mostra “Campus Filippin: una città per lo studio. Progetti dell’architetto Fausto Scudo” è curata da Anna Manea, Claudio Mistura, Sileno Rampado e Gianni Scudo, con la collaborazione di Daniele Ferrazza e 593 studio.  

L’inaugurazione si terrà giovedì 22 maggio alle ore 17:00 presso il padiglione Pio XII, Paderno di Pieve del Grappa. L’evento è patrocinato dal Comune di Pieve del Grappa e dall’ Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori di Treviso, ai presenti iscritti all’ordine saranno riconosciuti crediti formativi professionali (cfp). La mostra resterà aperta fino all’autunno, tutti i giorni, in orario di apertura del plesso scolastico.

Approfondimento – Gli Istituti Filippin: storia, didattica e strutture

Gli Istituti Filippin di Pieve del Grappa affondano le radici nel 1924, quando monsignor Erminio Filippin fondò l’Istituto, poi affidato nel 1958 alla guida della Congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane. Oggi, sotto la direzione scolastica del professor Sileno Rampado, rappresentano uno dei poli educativi più prestigiosi d’Italia, con circa 500 studenti, dalla scuola dell’infanzia ai licei scientifico, scientifico scienze applicate ed economico sociale, e 140 collaboratori tra docenti e personale di servizio.

L’offerta formativa è fortemente orientata all’internazionalizzazione, con certificazioni linguistiche e informatiche, percorsi di doppio diploma italo-statunitense e italo-britannico, Year Abroad, global lessons e stage linguistici. Il campus ospita anche il CIMBA, centro di alta formazione manageriale e di leadership riconosciuto a livello internazionale.

La struttura, oggi denominata La Salle Campus, si estende su 30.600 metri quadri immersi in un parco di 35 ettari. Dispone di 40 aule didattiche, 450 posti letto in camere moderne e attrezzate, e spazi polifunzionali per eventi e conferenze, tra cui un teatro da 300 posti.

Il Centro Sportivo, uno dei più completi a livello regionale, conta oltre 20 impianti tra cui un palazzetto con 400 posti a sedere, due palestre con sala pesi, una sauna, una piscina a quattro corsie, una piscina specialistica per rieducazione motoria, due campi da calcio regolamentari, due campi da calcio per allenamenti, una pista di atletica a quattro corsie con pedane per il lancio del peso, del disco e del giavellotto, quattro campi da tennis, due campi da basket all’aperto, un campo da rugby, campi di calcetto su cemento e su erba, e campi di pallavolo.

Gli Istituti Filippin, collegati a una rete internazionale di 928 scuole lasalliane nel mondo, continuano a formare generazioni di studenti con una proposta educativa che unisce eccellenza accademica, valori cristiani e apertura globale.

DANCE MUSIC AWARDS, 90 WONDERLAND VINCE L’OSCAR DEL MIGLIOR EVENTO

Il party show che ha rivoluzionato il revival anni ’90, nato da un’idea tutta veneta, conquista gli oscar nazionali del clubbing. Una vittoria che celebra il valore della memoria collettiva e la nostalgia canaglia. Già confermate sessanta date per la prossima stagione, nei 18 anni di attività organizzati quasi duemila eventi in oltre cento città italiane. Gli organizzatori: “Ora andiamo anche all’estero, prima data a Malta”

È ufficiale: 90 Wonderland è il “Miglior Format Evento Italiano” ai Dance Music Awards, gli Oscar della musica elettronica e del clubbing. Un trionfo che consacra il successo di un progetto nato quasi per gioco, 18 anni fa, dall’energia condivisa di tre professionisti veneti, residenti tra il Padovano e il Vicentino, con la passione per gli anni Novanta e la visione lucida di chi sa trasformare l’intrattenimento in cultura pop. Una macchina del tempo in grado di far ballare tutta Italia con la stessa intensità e lo stesso entusiasmo di trent’anni fa, grazie a una formula capace di reinventarsi senza mai tradire l’autenticità. Dopo tre edizioni nelle quali 90 Wonderland aveva vinto come miglior format anni Novanta ai Dance Music Awards, adesso è arrivato anche l’Oscar come miglior format evento generalista: è ufficialmente il miglior modo di divertirsi in Italia, la più bella serata a cui si possa partecipare.
Un riconoscimento che premia una lunga storia, iniziata nel 2008. Allora i tre ideatori – il padovano Willy Bergamin e i vicentini Francesco Ciconte e Davide Menegazzo – avevano poco più di trent’anni e un’idea ben chiara: trasformare il revival anni ’90 in un’esperienza immersiva, non solo una scaletta di successi ma uno show a 360 gradi. Oggi quella visione è diventata realtà e ha raggiunto numeri impressionanti.
Nell’ultimo anno solare, tra tutti i progetti firmati dal gruppo, sono stati organizzati oltre 300 eventi. Il solo format Wonderland – declinato in versione anni ’90 e Duemila – ha toccato quota 180 date, in club, piazze, spiagge e location di ogni tipo. Dall’inizio della loro storia hanno realizzato quasi duemila eventi (nei primi anni il ritmo era inferiore, da una decina d’anni a questa parte la media è di oltre duecento all’anno), che si sono sviluppati in oltre cento città italiane facendo ballare centinaia di migliaia di persone, probabilmente più di un milione. Accanto a 90 Wonderland, il gruppo ha sviluppato anche Duemila Wonderland, dedicato al decennio successivo, e It’s 90 Time, il “fratellino minore” del format principale, pensato per contesti più intimi ma altrettanto esplosivi.

Francesco Ciconte, vicentino project manager e responsabile marketing e commerciale dell’evento, è il primo a sottolineare l’importanza del riconoscimento: “Questo premio ci riempie d’orgoglio. È il risultato di un lavoro costante, fatto di passione, intuizioni e ascolto del pubblico. Ma soprattutto è la dimostrazione che gli anni Novanta non sono soltanto un ricordo: sono ancora vivi, travolgenti, e parlano anche a chi quegli anni non li ha vissuti. Non celebriamo solo un decennio, ma creiamo un ponte tra generazioni, dove ogni serata diventa un rito collettivo di musica e memoria. La stagione estiva appena iniziata parte già con oltre 60 date confermate. Dopo il successo nazionale, adesso porteremo l’evento anche all’estero, la prima tappa è a Malta”.
Willy Bergamin, padovano direttore artistico e mente visiva del progetto, racconta così l’evoluzione del format: “Abbiamo sempre cercato di dare al nostro pubblico molto più di un semplice DJ set. Ogni evento è costruito come uno spettacolo: ci sono effetti speciali, sigle video, costumi, momenti scenici, tutto pensato per immergere le persone in un’atmosfera totale. Gli anni Novanta non sono solo la musica: sono un’estetica, un immaginario, una forma di libertà e leggerezza che oggi forse manca. La nostra sfida è ricreare quell’energia, ma con la professionalità e le tecnologie di oggi”.
Davide Menegazzo, vicentino responsabile logistico e amministrativo dell’evento, sottolinea un aspetto fondamentale del successo organizzativo: “Dietro ogni data ci sono mesi di pianificazione, permessi, trasporti, contratti, briefing tecnici. Il nostro è un meccanismo complesso ma ben oliato, che funziona perché c’è coesione tra di noi. Siamo cresciuti insieme, come team e come amici. Questo premio è anche il riconoscimento a un modo di lavorare che coniuga passione e metodo, sogno e concretezza.”

90 Wonderland ha saputo imporsi come fenomeno nazionale anche grazie alla capacità di parlare trasversalmente a pubblici diversi. Giovani che scoprono per la prima volta le hit del passato e adulti che rievocano la colonna sonora della loro giovinezza si incontrano sotto lo stesso palco, uniti dal desiderio di cantare, ballare e condividere emozioni senza filtri. Il repertorio è una celebrazione continua della musica che ha segnato un’epoca: da The Rhythm of the Night di Corona a Smells Like Teen Spirit dei Nirvana, passando per Eiffel 65, Haddaway, Gigi D’Agostino, Backstreet Boys, Aqua, Alexia, Red Hot Chili Peppers, Spice Girls, Blur, Robert Miles e 883, solo per citarne alcuni. Brani iconici che ancora oggi fanno alzare le mani al cielo e intonare cori spontanei.
Il premio ai Dance Music Awards arriva come un sigillo su un percorso costruito con determinazione, visione e spirito di squadra. E l’entusiasmo, oggi più che mai, è alle stelle. “Torniamo in giro per tutta l’Italia per farvi divertire senza inibizioni con il ciclo di eventi più fresco e positivo di sempre, abbiamo già una sessantina di date confermate”, conclude Ciconte. “Siete pronti a vivere un’esperienza che vi lascerà senza fiato? Lasciatevi trasportare in un viaggio senza precedenti, dove il divertimento assume una nuova dimensione. Non sarà solo un semplice tour, ma un viaggio nel tempo attraverso la nostra incredibile storia. Un’opportunità unica per rivivere i momenti più memorabili, le serate indimenticabili e i ricordi che hanno trasformato 90 Wonderland in quello che è diventato oggi”.

COLUMBIA SPORTSWEAR PRESENTA LA NUOVA CAPSULE COLLECTION “COLUMBIA HIKE SOCIETY”

Maggio 2025 – Columbia Sportswear svela il lancio della capsule collection “Columbia Hike Society”, una linea ispirata allo spirito avventuroso degli escursionisti e ai paesaggi mozzafiato della natura incontaminata.
La collezione comprende tre T-shirt dai toni naturali, impreziosite da grafiche esclusive basate su fotografie scattate da due Hike Leader della Columbia Hike Society: Brendan Clayton (Regno Unito) e Benjamin Kerthe (Francia). A completare la capsule, due accessori essenziali per ogni avventura outdoor.

Brendan è Hike Leader e membro attivo della Columbia Hike Society sin dal lancio del programma nel 2021. Fotografo e content creator originario del South Yorkshire, è noto per la sua capacità di catturare la bellezza autentica della natura. Benjamin, appassionato di fotografia naturalistica, ha scoperto la montagna da bambino nei Pirenei e, dopo un periodo di vita nomade, è tornato ai luoghi a lui più cari.

Tre T-shirt, tre storie, tre luoghi iconici: dallo Storr in Scozia ai Pirenei, passando per Snowdonia. Realizzate in 100% jersey di cotone, presentano grafiche ispirate a vere avventure dei nostri Hike Leader. Comode, versatili e perfette sia per l’escursionismo che per l’uso quotidiano.
Una collezione che celebra la community Columbia Hike Society e lo spirito outdoor.

Le grafiche originali includono:
Old Man of Storr – Brendan Clayton (UK): “È uno dei miei luoghi preferiti al mondo. L’atmosfera all’alba o al tramonto è davvero unica, specialmente quando si riesce a evitare la folla. Dalla cima dello Storr, la vista sulle Cuillin Mountains è semplicemente mozzafiato.”
Llyn Cau & Craig Cwm Amarch – Brendan Clayton (UK): “Un luogo straordinario nel sud dello Eryri (Snowdonia), in Galles. Un’escursione circolare permette di ammirare tutta la bellezza di questi paesaggi. Volevo catturare questa bellezza grezza affinché tutti potessero percepirne la magia.”
Pic de Madamète – Benjamin Kerthe (FR): “Situata nella Riserva Naturale del Néouvielle, questa vetta dei Pirenei mi affascina fin dall’infanzia. Questo scatto, realizzato durante la mia terza salita, cattura un momento raro: il riflesso della montagna nel lago, visibile solo all’alba e al tramonto.”

Columbia Hike Society Bora Bora Booney
Il classico bucket hat da pesca firmato Columbia è diventato un must-have per gli amanti dell’outdoor e per gli urban explorer. Fresco e funzionale, è perfetto per le lunghe giornate al sole grazie a due tecnologie chiave: Omni-Shade™ per la protezione dai raggi UV e Omni-Wick™ per la gestione dell’umidità. L’iconico logo ricamato Columbia Hike Society lo rende inconfondibile.

Columbia Hike Society Neck Gaiter
Un accessorio essenziale per ogni escursionista. Questo neck gaiter è estremamente versatile, adatto a tutte le condizioni climatiche, ed è decorato con grafiche che richiamano il DNA visivo della Columbia Hike Society. È realizzato con materiali riciclati e integra la tecnologia traspirante Omni-Wick™.

La Columbia Hike Society è più di una collezione: è un invito a riconnettersi con la natura e a far parte di una community inclusiva di appassionati, uniti dalla stessa voglia di esplorare. Hike Leader come Brendan Clayton e Benjamin Kerthe condividono le loro esperienze e l’impatto positivo di questa iniziativa, incoraggiando tutti a esplorare e proteggere l’ambiente.
Per dare vita alla collezione, lo shooting fotografico si è svolto nel sud della Francia, in collaborazione con il Psartrek Club, un collettivo di escursionisti che condivide con la Columbia Hike Society la passione per l’avventura e per il senso di comunità.

Informazioni su Columbia
Columbia, marchio di punta della Columbia Sportswear Company di Portland, Oregon, crea abbigliamento, calzature, accessori e attrezzature innovative per gli appassionati di outdoor dal 1938. Columbia è diventato un marchio leader a livello mondiale incanalando la passione per la vita all’aria aperta e lo spirito innovativo in tecnologie e prodotti performanti che mantengono le persone calde, asciutte, fresche e protette tutto l’anno. Per saperne di più, visitare il sito web dell’azienda all’indirizzo: www.columbiasportswear.it