CAMPUS FILIPPIN: UNA CITTÀ PER LO STUDIO. PROGETTI DELL’ARCHITETTO FAUSTO SCUDO

Una mostra inedita agli Istituti Filippin di Paderno celebra l’opera di Fausto Scudo, l’architetto che ha plasmato il “Villaggio degli Studi” tra il 1924 e il 1958, attraverso disegni originali e documenti storici. Inaugurazione il 22 maggio

Gli Istituti Filippin annunciano l’inaugurazione della mostra “Campus Filippin: una città per lo studio. Progetti dell’architetto Fausto Scudo”, che si terrà il 22 maggio presso il padiglione Pio XII a Paderno di Pieve del Grappa. La mostra, realizzata in occasione del centenario degli Istituti Filippin, espone documenti originali e riproduzioni fotografiche che illustrano il contesto storico, i principi ideativi e compositivi, e l’evoluzione dei lavori per i “villaggi degli studi” progettati dall’architetto Fausto Scudo su incarico di Monsignor Erminio Filippin tra il 1924 e il 1958.  

Nato a Crespano del Grappa il 15 febbraio 1898, Fausto Scudo si formò inizialmente nella bottega di ebanista del padre Fermo. Dopo aver frequentato l’Accademia di Venezia ed essersi laureato in Architettura a Roma nel 1927, tornò a Crespano e iniziò una prolifica carriera, segnata da opere significative come l’Istituto Scalabrini a Bassano del Grappa e il “campus” del Collegio Filippin.  

Il progetto del “Villaggio degli Studi” degli Istituti Filippin, iniziato nel 1924, rappresenta una delle opere più importanti di Scudo. Monsignor Filippin immaginava un moderno “Campus” dove i giovani potessero studiare, risiedere e dedicarsi alle attività del tempo libero. L’incontro con Scudo permise di trasformare questa visione in un vero e proprio disegno urbanistico, caratterizzato da viali alberati, spazi verdi e edifici in stile razionalista. La mostra documenta le diverse fasi di questo progetto, dalla costruzione del primo padiglione “Eroi del Grappa” nel 1928, fino alla realizzazione del Padiglione Pio XII e della Chiesa del Cristo Re negli anni ’50.  

Oltre ai progetti per gli Istituti Filippin, la mostra presenta anche altri lavori di Scudo nel territorio di Pieve del Grappa, tra cui restauri di chiese, progetti di edifici pubblici e privati, e interventi paesaggistici. Un’attenzione particolare è dedicata al rapporto di Scudo con il paesaggio, evidenziato attraverso disegni, dipinti e fotografie che testimoniano la sua capacità di integrare le architetture nel contesto naturale.  

“Questa mostra è un’occasione unica per riscoprire il talento di un architetto che ha lasciato un segno indelebile nel nostro territorio,” afferma Sileno Rampado, dirigente scolastico degli Istituti Filippin. “Le sue opere, oltre ad essere testimonianza di un’epoca, rappresentano ancora oggi un esempio di come l’architettura possa integrarsi armoniosamente con il paesaggio e rispondere alle esigenze della comunità. Siamo orgogliosi di poter condividere con il pubblico questo patrimonio culturale.”

La mostra “Campus Filippin: una città per lo studio. Progetti dell’architetto Fausto Scudo” è curata da Anna Manea, Claudio Mistura, Sileno Rampado e Gianni Scudo, con la collaborazione di Daniele Ferrazza e 593 studio.  

L’inaugurazione si terrà giovedì 22 maggio alle ore 17:00 presso il padiglione Pio XII, Paderno di Pieve del Grappa. L’evento è patrocinato dal Comune di Pieve del Grappa e dall’ Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori di Treviso, ai presenti iscritti all’ordine saranno riconosciuti crediti formativi professionali (cfp). La mostra resterà aperta fino all’autunno, tutti i giorni, in orario di apertura del plesso scolastico.

Approfondimento – Gli Istituti Filippin: storia, didattica e strutture

Gli Istituti Filippin di Pieve del Grappa affondano le radici nel 1924, quando monsignor Erminio Filippin fondò l’Istituto, poi affidato nel 1958 alla guida della Congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane. Oggi, sotto la direzione scolastica del professor Sileno Rampado, rappresentano uno dei poli educativi più prestigiosi d’Italia, con circa 500 studenti, dalla scuola dell’infanzia ai licei scientifico, scientifico scienze applicate ed economico sociale, e 140 collaboratori tra docenti e personale di servizio.

L’offerta formativa è fortemente orientata all’internazionalizzazione, con certificazioni linguistiche e informatiche, percorsi di doppio diploma italo-statunitense e italo-britannico, Year Abroad, global lessons e stage linguistici. Il campus ospita anche il CIMBA, centro di alta formazione manageriale e di leadership riconosciuto a livello internazionale.

La struttura, oggi denominata La Salle Campus, si estende su 30.600 metri quadri immersi in un parco di 35 ettari. Dispone di 40 aule didattiche, 450 posti letto in camere moderne e attrezzate, e spazi polifunzionali per eventi e conferenze, tra cui un teatro da 300 posti.

Il Centro Sportivo, uno dei più completi a livello regionale, conta oltre 20 impianti tra cui un palazzetto con 400 posti a sedere, due palestre con sala pesi, una sauna, una piscina a quattro corsie, una piscina specialistica per rieducazione motoria, due campi da calcio regolamentari, due campi da calcio per allenamenti, una pista di atletica a quattro corsie con pedane per il lancio del peso, del disco e del giavellotto, quattro campi da tennis, due campi da basket all’aperto, un campo da rugby, campi di calcetto su cemento e su erba, e campi di pallavolo.

Gli Istituti Filippin, collegati a una rete internazionale di 928 scuole lasalliane nel mondo, continuano a formare generazioni di studenti con una proposta educativa che unisce eccellenza accademica, valori cristiani e apertura globale.

DANCE MUSIC AWARDS, 90 WONDERLAND VINCE L’OSCAR DEL MIGLIOR EVENTO

Il party show che ha rivoluzionato il revival anni ’90, nato da un’idea tutta veneta, conquista gli oscar nazionali del clubbing. Una vittoria che celebra il valore della memoria collettiva e la nostalgia canaglia. Già confermate sessanta date per la prossima stagione, nei 18 anni di attività organizzati quasi duemila eventi in oltre cento città italiane. Gli organizzatori: “Ora andiamo anche all’estero, prima data a Malta”

È ufficiale: 90 Wonderland è il “Miglior Format Evento Italiano” ai Dance Music Awards, gli Oscar della musica elettronica e del clubbing. Un trionfo che consacra il successo di un progetto nato quasi per gioco, 18 anni fa, dall’energia condivisa di tre professionisti veneti, residenti tra il Padovano e il Vicentino, con la passione per gli anni Novanta e la visione lucida di chi sa trasformare l’intrattenimento in cultura pop. Una macchina del tempo in grado di far ballare tutta Italia con la stessa intensità e lo stesso entusiasmo di trent’anni fa, grazie a una formula capace di reinventarsi senza mai tradire l’autenticità. Dopo tre edizioni nelle quali 90 Wonderland aveva vinto come miglior format anni Novanta ai Dance Music Awards, adesso è arrivato anche l’Oscar come miglior format evento generalista: è ufficialmente il miglior modo di divertirsi in Italia, la più bella serata a cui si possa partecipare.
Un riconoscimento che premia una lunga storia, iniziata nel 2008. Allora i tre ideatori – il padovano Willy Bergamin e i vicentini Francesco Ciconte e Davide Menegazzo – avevano poco più di trent’anni e un’idea ben chiara: trasformare il revival anni ’90 in un’esperienza immersiva, non solo una scaletta di successi ma uno show a 360 gradi. Oggi quella visione è diventata realtà e ha raggiunto numeri impressionanti.
Nell’ultimo anno solare, tra tutti i progetti firmati dal gruppo, sono stati organizzati oltre 300 eventi. Il solo format Wonderland – declinato in versione anni ’90 e Duemila – ha toccato quota 180 date, in club, piazze, spiagge e location di ogni tipo. Dall’inizio della loro storia hanno realizzato quasi duemila eventi (nei primi anni il ritmo era inferiore, da una decina d’anni a questa parte la media è di oltre duecento all’anno), che si sono sviluppati in oltre cento città italiane facendo ballare centinaia di migliaia di persone, probabilmente più di un milione. Accanto a 90 Wonderland, il gruppo ha sviluppato anche Duemila Wonderland, dedicato al decennio successivo, e It’s 90 Time, il “fratellino minore” del format principale, pensato per contesti più intimi ma altrettanto esplosivi.

Francesco Ciconte, vicentino project manager e responsabile marketing e commerciale dell’evento, è il primo a sottolineare l’importanza del riconoscimento: “Questo premio ci riempie d’orgoglio. È il risultato di un lavoro costante, fatto di passione, intuizioni e ascolto del pubblico. Ma soprattutto è la dimostrazione che gli anni Novanta non sono soltanto un ricordo: sono ancora vivi, travolgenti, e parlano anche a chi quegli anni non li ha vissuti. Non celebriamo solo un decennio, ma creiamo un ponte tra generazioni, dove ogni serata diventa un rito collettivo di musica e memoria. La stagione estiva appena iniziata parte già con oltre 60 date confermate. Dopo il successo nazionale, adesso porteremo l’evento anche all’estero, la prima tappa è a Malta”.
Willy Bergamin, padovano direttore artistico e mente visiva del progetto, racconta così l’evoluzione del format: “Abbiamo sempre cercato di dare al nostro pubblico molto più di un semplice DJ set. Ogni evento è costruito come uno spettacolo: ci sono effetti speciali, sigle video, costumi, momenti scenici, tutto pensato per immergere le persone in un’atmosfera totale. Gli anni Novanta non sono solo la musica: sono un’estetica, un immaginario, una forma di libertà e leggerezza che oggi forse manca. La nostra sfida è ricreare quell’energia, ma con la professionalità e le tecnologie di oggi”.
Davide Menegazzo, vicentino responsabile logistico e amministrativo dell’evento, sottolinea un aspetto fondamentale del successo organizzativo: “Dietro ogni data ci sono mesi di pianificazione, permessi, trasporti, contratti, briefing tecnici. Il nostro è un meccanismo complesso ma ben oliato, che funziona perché c’è coesione tra di noi. Siamo cresciuti insieme, come team e come amici. Questo premio è anche il riconoscimento a un modo di lavorare che coniuga passione e metodo, sogno e concretezza.”

90 Wonderland ha saputo imporsi come fenomeno nazionale anche grazie alla capacità di parlare trasversalmente a pubblici diversi. Giovani che scoprono per la prima volta le hit del passato e adulti che rievocano la colonna sonora della loro giovinezza si incontrano sotto lo stesso palco, uniti dal desiderio di cantare, ballare e condividere emozioni senza filtri. Il repertorio è una celebrazione continua della musica che ha segnato un’epoca: da The Rhythm of the Night di Corona a Smells Like Teen Spirit dei Nirvana, passando per Eiffel 65, Haddaway, Gigi D’Agostino, Backstreet Boys, Aqua, Alexia, Red Hot Chili Peppers, Spice Girls, Blur, Robert Miles e 883, solo per citarne alcuni. Brani iconici che ancora oggi fanno alzare le mani al cielo e intonare cori spontanei.
Il premio ai Dance Music Awards arriva come un sigillo su un percorso costruito con determinazione, visione e spirito di squadra. E l’entusiasmo, oggi più che mai, è alle stelle. “Torniamo in giro per tutta l’Italia per farvi divertire senza inibizioni con il ciclo di eventi più fresco e positivo di sempre, abbiamo già una sessantina di date confermate”, conclude Ciconte. “Siete pronti a vivere un’esperienza che vi lascerà senza fiato? Lasciatevi trasportare in un viaggio senza precedenti, dove il divertimento assume una nuova dimensione. Non sarà solo un semplice tour, ma un viaggio nel tempo attraverso la nostra incredibile storia. Un’opportunità unica per rivivere i momenti più memorabili, le serate indimenticabili e i ricordi che hanno trasformato 90 Wonderland in quello che è diventato oggi”.

COLUMBIA SPORTSWEAR PRESENTA LA NUOVA CAPSULE COLLECTION “COLUMBIA HIKE SOCIETY”

Maggio 2025 – Columbia Sportswear svela il lancio della capsule collection “Columbia Hike Society”, una linea ispirata allo spirito avventuroso degli escursionisti e ai paesaggi mozzafiato della natura incontaminata.
La collezione comprende tre T-shirt dai toni naturali, impreziosite da grafiche esclusive basate su fotografie scattate da due Hike Leader della Columbia Hike Society: Brendan Clayton (Regno Unito) e Benjamin Kerthe (Francia). A completare la capsule, due accessori essenziali per ogni avventura outdoor.

Brendan è Hike Leader e membro attivo della Columbia Hike Society sin dal lancio del programma nel 2021. Fotografo e content creator originario del South Yorkshire, è noto per la sua capacità di catturare la bellezza autentica della natura. Benjamin, appassionato di fotografia naturalistica, ha scoperto la montagna da bambino nei Pirenei e, dopo un periodo di vita nomade, è tornato ai luoghi a lui più cari.

Tre T-shirt, tre storie, tre luoghi iconici: dallo Storr in Scozia ai Pirenei, passando per Snowdonia. Realizzate in 100% jersey di cotone, presentano grafiche ispirate a vere avventure dei nostri Hike Leader. Comode, versatili e perfette sia per l’escursionismo che per l’uso quotidiano.
Una collezione che celebra la community Columbia Hike Society e lo spirito outdoor.

Le grafiche originali includono:
Old Man of Storr – Brendan Clayton (UK): “È uno dei miei luoghi preferiti al mondo. L’atmosfera all’alba o al tramonto è davvero unica, specialmente quando si riesce a evitare la folla. Dalla cima dello Storr, la vista sulle Cuillin Mountains è semplicemente mozzafiato.”
Llyn Cau & Craig Cwm Amarch – Brendan Clayton (UK): “Un luogo straordinario nel sud dello Eryri (Snowdonia), in Galles. Un’escursione circolare permette di ammirare tutta la bellezza di questi paesaggi. Volevo catturare questa bellezza grezza affinché tutti potessero percepirne la magia.”
Pic de Madamète – Benjamin Kerthe (FR): “Situata nella Riserva Naturale del Néouvielle, questa vetta dei Pirenei mi affascina fin dall’infanzia. Questo scatto, realizzato durante la mia terza salita, cattura un momento raro: il riflesso della montagna nel lago, visibile solo all’alba e al tramonto.”

Columbia Hike Society Bora Bora Booney
Il classico bucket hat da pesca firmato Columbia è diventato un must-have per gli amanti dell’outdoor e per gli urban explorer. Fresco e funzionale, è perfetto per le lunghe giornate al sole grazie a due tecnologie chiave: Omni-Shade™ per la protezione dai raggi UV e Omni-Wick™ per la gestione dell’umidità. L’iconico logo ricamato Columbia Hike Society lo rende inconfondibile.

Columbia Hike Society Neck Gaiter
Un accessorio essenziale per ogni escursionista. Questo neck gaiter è estremamente versatile, adatto a tutte le condizioni climatiche, ed è decorato con grafiche che richiamano il DNA visivo della Columbia Hike Society. È realizzato con materiali riciclati e integra la tecnologia traspirante Omni-Wick™.

La Columbia Hike Society è più di una collezione: è un invito a riconnettersi con la natura e a far parte di una community inclusiva di appassionati, uniti dalla stessa voglia di esplorare. Hike Leader come Brendan Clayton e Benjamin Kerthe condividono le loro esperienze e l’impatto positivo di questa iniziativa, incoraggiando tutti a esplorare e proteggere l’ambiente.
Per dare vita alla collezione, lo shooting fotografico si è svolto nel sud della Francia, in collaborazione con il Psartrek Club, un collettivo di escursionisti che condivide con la Columbia Hike Society la passione per l’avventura e per il senso di comunità.

Informazioni su Columbia
Columbia, marchio di punta della Columbia Sportswear Company di Portland, Oregon, crea abbigliamento, calzature, accessori e attrezzature innovative per gli appassionati di outdoor dal 1938. Columbia è diventato un marchio leader a livello mondiale incanalando la passione per la vita all’aria aperta e lo spirito innovativo in tecnologie e prodotti performanti che mantengono le persone calde, asciutte, fresche e protette tutto l’anno. Per saperne di più, visitare il sito web dell’azienda all’indirizzo: www.columbiasportswear.it

Estate 2025: protezione e stile con la nuova Skien Valley di Columbia

La nuova collezione Skien Valley™ di Columbia permette di vivere l’estate all’aria aperta con un livello di protezione maggiore nelle giornate più calde.

 La storia di Columbia affonda le sue radici nella creazione di capi pensati per ogni esperienza outdoor, con l’innovazione al centro e la protezione in ogni strato. Dalle giornate soleggiate alle avventure sotto la pioggia, la missione del brand resta invariata: tenere al caldo, all’asciutto, al fresco o al riparo dagli agenti atmosferici, ovunque porti il cammino. Anche questa stagione, Columbia rinnova questa promessa, integrando tecnologie all’avanguardia con lo stile outdoor più autentico. Tra le novità: Insect Shield®, l’ultima innovazione pensata per le performance outdoor.

 L’estate offre infinite opportunità di esplorazione, ma anche la fastidiosa compagnia degli insetti. Con Insect Shield®, Columbia introduce una tecnologia rivoluzionaria che respinge gli insetti in modo invisibile, efficace per tutta la vita del capo e completamente inodore. Uno stile funzionale pensato per chi non rinuncia all’avventura: niente spray, niente creme, solo un design intelligente pensato per muoversi insieme. Combinando funzionalità moderne ad uno stile essenziale, la collezione Skien Valley™ è pensata per chi cerca avventura e protezione. Dalle Highlands, fino alle zone più tropicali, questa linea assicura una difesa eccezionale senza compromettere comfort e stile. Linee pulite, dettagli curati e una palette neutra conferiscono un’estetica senza tempo, mentre la protezione solare Omni-SHADE™ e i tessuti traspiranti integrati garantiscono comfort per tutta la giornata.

Skien Valley™ Hooded Shirt

 Protagonista della collezione di Columbia è la Skien Valley™ Hooded Shirt, perfetta per i trail: unisce la protezione data dalla Insect Shield®, alla schermatura solare Omni-SHADE™ UPF 50, con un tessuto ad asciugatura rapida che allontana l’umidità dalla pelle. Completata da inserti in mesh per la ventilazione, cappuccio e orlo regolabili, e una maschera integrata in mesh che funge da zanzariera, offre una vestibilità flessibile e libertà di movimento

Skien Valley™ Hoodie

 Quando le temperature salgono, la soluzione ideale è la leggerezza dello Skien Valley™ Hoodie che garantisce una copertura completa con cappuccio elasticizzato, maschera in mesh integrata e pratici passapollici per una vestibilità aderente. Unisce stile moderno e protezione efficace grazie alla tecnologia Omni-SHADE™ UPF 50 e Omni-FREEZE™, che mantiene freschi e asciutti anche sotto il sole più intenso. Completata da Insect Shield®, è lo strato essenziale che permette di concentrarsi solo sull’avventura

Cargo Skien Valley™

 I  Cargo Skien Valley™ di Columbia completano l’outfit, perfetti per le escursioni estive e le avventure in montagna: vita regolabile, ginocchia articolate e fondo gamba con coulisse per una vestibilità su misura che si adatta ad ogni passo. Le numerose tasche – da quella di sicurezza con zip alle ampie cargo – permettono di muoversi a mani libere. Il tessuto traspirante con Omni-SHADE™ UPF 50 e la protezione Insect Shield® assicurano comfort e difesa per tutto il giorno

 Skien Valley™ a maniche lunghe

 Per aggiungere uno strato versatile, la Camicia Skien Valley™ a maniche lunghe di Columbia è perfetta da indossare durante la giornata. Le maniche arrotolabili e le aperture in mesh su schiena e braccia favoriscono la ventilazione, mentre il colletto protettivo offre riparo dal sole. Il tessuto leggero e traspirante allontana il sudore dalla pelle, mentre la protezione UPF 50 difende dai raggi nocivi

 Cappello Unisex Skien Valley™ Cachalot

A completare il look, il Cappello Unisex Skien Valley™ Cachalot di Columbia protegge testa e collon elle giornate più soleggiate, con coulisse regolabile per una vestibilità comoda anche in movimento. Trattato con Insect Shield®, tiene lontani gli insetti estivi

 Bandana Unisex Skien Valley™

 Per chi desidera flessibilità, la Bandana Unisex Skien Valley™  di Columbia offre la stessa protezione contro gli insetti, Insect Shield®. Può essere indossata come sciarpa o copricapo ed è facile da riporre in tasca

 Informazioni su Columbia

 Columbia, marchio di punta della Columbia Sportswear Company di Portland, Oregon, crea abbigliamento, calzature, accessori e attrezzature innovative per gli appassionati di outdoor dal 1938. Columbia è diventato un marchio leader a livello mondiale  incanalando la passione per la vita all’aria aperta e lo spirito innovativo in tecnologie e prodotti performanti che mantengono lepersone calde, asciutte, fresche e protette tutto l’anno. Per saperne di più, visitare il sito web dell’azienda all’indirizzo:  www.columbiasportswear.it

A Brescia la mozzarella si fa al momento: la serata-evento del pizzaiolo Ciro Di Maio

L’iniziativa “Come a casa” nel ristorante San Ciro: mozzarella filata a vista, sapori veraci e spirito del Sud. Prossimamente anche corsi di pizza per grandi e piccoli. Lo chef napoletano: “Crediamo nei sapori veri della cucina antica napoletana, la mozzarella tiepida appena fatta è un dono del cielo alla terra”

Brescia, 12 maggio 2025 – Una serata di quelle che sanno di casa, di Sud, di tradizione. Ciro Di Maio, pizzaiolo e chef originario di Frattamaggiore (NA), ha trasformato il suo ristorante “San Ciro” – punto di riferimento della cucina napoletana a Brescia – in un laboratorio aperto al pubblico, dove la mozzarella è stata preparata e filata al momento davanti ai clienti, per essere poi servita ancora tiepida in piccoli assaggi, a chiunque fosse presente nel locale, anche solo per una pizza.

L’iniziativa, nata con l’intento di offrire un’esperienza rustica, genuina e coinvolgente, ha visto la partecipazione di ospiti di ogni età: bambini, ragazzi, adulti e anziani, tutti invitati a vivere e gustare dal vivo la magia dell’arte casearia. A preparare la mozzarella, un casaro pugliese di grande esperienza, chiamato appositamente da Ciro per questa serata-evento. Prima la tagliata, poi la filatura in acqua calda, infine l’assaggio: tutto come si farebbe in una masseria del Sud.

“Volevo creare un’atmosfera familiare, dove chi entra sente il calore e i profumi di casa. È un modo per far conoscere la nostra cultura gastronomica, ma anche per divertirsi e stare insieme, riscoprendo le radici”, racconta Ciro. E aggiunge: “Replicheremo sicuramente, e presto.”

Una promessa che già prelude a nuove iniziative. Tra le prossime idee, anche un evento dedicato alla pizza, dove sarà possibile non solo gustarla ma prepararla insieme, in un vero e proprio corso di pizza partecipativo aperto a tutti, dai bambini ai nonni. “Sarà un momento di condivisione, per trasmettere il senso profondo dell’arte culinaria italiana: semplicità, verità nei sapori, tradizione e spirito di famiglia.”

Ciro Di Maio non è nuovo a iniziative dal forte impatto sociale e culturale. Nato nel 1990 a Frattamaggiore, ha iniziato a lavorare giovanissimo e ha trovato la sua strada nella ristorazione. Dopo una prima esperienza come pizzaiolo in Lombardia, è riuscito a rilevare – prima con altri soci, poi da solo – il locale che oggi è diventato “San Ciro”, situato in via Sorbanella, vicino al multisala Oz, a Brescia. Un ristorante che impiega una quindicina di persone, noto per la qualità degli ingredienti (dalla mozzarella di bufala campana dop al pomodorino del Piennolo), per le pizze veraci, e per i piatti della carta che fondono alta cucina e tradizione.

Ciro ama dire che le sue pizze “non sono mai perfette, ma vere”: ogni impasto è calibrato giornalmente in base all’umidità dell’aria, ogni pizza è diversa, ogni dettaglio racconta una storia. Anche per questo il suo locale è frequentato da personaggi noti dello spettacolo e dello sport, come Eva Henger o i giocatori del Brescia Calcio e del Germani Basket.

Ma il cuore di Ciro resta nei progetti formativi e solidali. Ha lavorato nelle carceri per formare i detenuti come pizzaioli e ha tenuto corsi online per i ragazzi del Rione Sanità di Napoli, in collaborazione con l’Istituto Alberghiero D’Este Caracciolo.

La serata della mozzarella filata in diretta è solo l’ultima tappa di un percorso fatto di passione, territorio e impegno. Un invito a sedersi a tavola, non solo per mangiare, ma per sentirsi a casa.

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO  – Così si fa la mozzarella

Fare la mozzarella è un rito che nasce dalla sapienza contadina del Sud Italia. Per la serata-evento da “San Ciro”, tutto è stato realizzato dal vivo, come una volta: davanti ai clienti, tra profumi di latte caldo e mani esperte. Si parte con la cagliata, ottenuta dal latte fresco di bufala o vaccino, riscaldato e coagulato con caglio naturale. Una volta solidificata, la cagliata viene tagliata in piccoli pezzi e lasciata a maturare per alcune ore, fino a quando raggiunge il giusto grado di acidità. Arriva poi la fase spettacolare della filatura: i pezzi di cagliata vengono immersi in acqua bollente e lavorati a mano, fino a ottenere una massa liscia e omogenea, lucida e malleabile. È qui che nasce la vera magia: il casaro “fila” la pasta, la allunga e la ripiega più volte, poi forma le mozzarelle con un gesto rapido, separandole (“mozzando”) con le mani. Il risultato? Una mozzarella calda, morbida, umida, dal sapore fresco e delicato, servita subito agli ospiti. Un gesto di cucina e di cuore, che ha riportato a Brescia il profumo autentico delle masserie del Sud.

Bike Park Plan de Corones: una stagione 2025 ricca di novità

La destinazione altoatesina darà il via alle danze il 17 maggio con tante novità e una stagione ricca di eventi.

È stata confermata la data di apertura per il Bike Park Plan de Corones, punto di riferimento per tutti gli appassionati di mountain bike Gravity. La data da segnare sul calendario è quella di sabato 17 maggio, quando la stagione 2025 del bike park prenderà il via con l’apertura dell’impianto Kronplatz 2000, che darà accesso al sentiero più rappresentativo, Herrnsteig, e tutte le sue varianti, condizioni meteo permettendo.

I rider potranno ricominciare a divertirsi e mettersi alla prova su una delle tracce più lunghe, varie e sfidanti del panorama Gravity nazionale e internazionale. A seguire nelle settimane successive verranno aperti uno dopo l’altro tutti i trail più iconici di Plan de Corones.

L’attenzione del team di lavoro locale è sempre al massimo, quindi gli appassionati troveranno i tracciati in perfette condizioni. Questo anticiperà alcune delle novità più succose della nuova stagione di riding prossima a partire.

Nuova stagione, nuovi progetti

 Il 2025 vedrà infatti una nuova segnaletica, uniformata sull’intera rete sentieristica, oltre a una maggiore attenzione sulla sicurezza, in particolare nelle zone condivise con gli altri fruitori della montagna, come i pedoni. I trail builder del Bike Park Plan de Corones stanno inoltre lavorando per creare un collegamento inedito, progettato su misura per i più piccoli che collegherà l’uscita dalla Cabinovia Ruis all’inizio del Furcia trail. Nell’ottica di garantire sicurezza e divertimento ai piccoli biker.

Tutto sarà pronto per l’evento previsto nel weekend del 20-22 giugno, quando l’intera rete sentieristica sarà accessibile dagli impianti di risalita dedicati. Una grande festa con un villaggio evento allestito sullo scenografico e panoramico pianoro sommitale di Plan de Corones.

Eventi e competizioni 2025

 La destinazione bike altoatesina presenta anche il suo programma di eventi e competizioni per la stagione estiva 2025. Saranno tre gli appuntamenti per gli agonisti, in grado di accontentare ogni gusto e interpretazione del mountain biking:

 Enduro Tirol: 13-14 settembre

Kronplatz King marathon: 30 agosto, che incoronerà il re e la regina di Plan de Corones

Coppa Italia DH: 3-5 ottobre

E per chi deve affinare la propria tecnica e non solo, il Bike Park di Plan de Corones ospiterà i SAAC Bike Camp i weekend del 12 e 13 luglio e del 11 e 12 ottobre.

Cube per Plan de Corones: un gadget esclusivo per i veri fan

La collaborazione di successo tra il Bike Park Plan de Corones e Cube Bikes continua anche nel 2025 – per ancora più stile e qualità sui trail. Come ringraziamento speciale, ai primi 100 acquirenti di un abbonamento stagionale verrà dato in omaggio un marsupio tecnico di alta qualità, pensato nei minimi dettagli e realizzato in un esclusivo design Bikepark Kronplatz.

Il commento di Thomas Reiter Direttore Skirama Plan de Corones: “Vogliamo proseguire il percorso di successo e la crescita del numero di visitatori registrati negli ultimi anni. Per questo motivo, quest’anno ci concentreremo sul consolidamento delle innovazioni introdotte di recente. In particolare, puntiamo a mantenere l’eccellente stato dei trail fino a novembre, garantendo così uno standard di altissimo livello. Inoltre, stiamo investendo nel miglioramento della segnaletica, con un’attenzione particolare alla sicurezza degli utenti. In questo modo, ci prepariamo al meglio per affrontare nei prossimi anni nuovi progetti di più ampia portata.”

Visitate il sito ufficiale per restare aggiornati sugli orari d’apertura e i prezzi di pass e abbonamenti, sullo stato della rete sentieristica locale, e per programmare la vostra vacanza in mountain bike nel Bike Park Plan de Corones.

 Photo © Daniel Niederkofler

CON COLUMBIA OGNI AVVENTURA È READY TO ROAM!

Pronti ad esplorare il mondo? Sì, ma con stile e dinamicità. Ecco la nuova collezione di Columbia

La nuova collezione SS25 Ready to Roam di Columbia è pensata per chi affronta ogni avventura con stile e dinamicità. Versatile e resistente, questa linea accompagna gli esploratori in ogni fase del loro viaggio, dalla città ai luoghi più selvaggi.

Perfetta per le avventure on the road – dal campeggio alle escursioni in destinazioni remote, fino alle arrampicate e ai lunghi viaggi – Ready to Roam offre comfort e protezione senza rinunciare allo stile.

La collezione si basa su tre principi fondamentali: durabilità, mobilità e funzionalità. Caratterizzata da colori neutri e materiali leggeri, i capi sono pensati principalmente per un pubblico maschile, ma la sua versatilità la rende ideale anche per chi cerca uno stile outdoor autentico e funzionale.

Camicia in twill Landroamer™ Adatta per passare dalla città ai sentieri, la camicia twill Landroamer™, in tessuto antistrappo, assicura resistenza e praticità. Le tasche con bottoni a pressione e la tasca a sacchetto offrono funzionalità, mentre il picchettino interno consente di appenderla facilmente. Un anello a D completa il design, rendendola ideale per accessori aggiuntivi.

Pantaloni cargo in twill Landroamer™ I pantaloni cargo in twill Landroamer™, progettati per affrontare qualsiasi condizione, combinano resistenza e comfort. La tecnologia OmniShield™ respinge acqua e sporco, mantenendo il tessuto asciutto e pulito. Tasche pratiche, passante porta-accessori e anello a D assicurano massima funzionalità per trasportare l’essenziale in ogni avventura.

Giacca in pile Sequoia Grove™ da uomo Un classico casual perfetto per il lavoro o il tempo libero. Realizzata in pile 100% riciclato, la giacca in pile Sequoia Grove™ garantisce calore e comfort. Bordature elasticizzate su colletto, polsini e fondo migliorano la vestibilità, mentre le tasche con cerniera mantengono gli oggetti al sicuro.

Cappellino snapback Ratchet Strap™ unisex Ispirato allo stile vintage, questo cappellino a 5 pannelli offre un tocco retrò con funzionalità moderne. Leggero e traspirante, è dotato di una visiera piatta e un cinturino regolabile per una vestibilità personalizzata.

Pantaloncini antistrappo Landroamer™ II da uomo I pantaloncini antistrappo Landroamer™ II di Columbia, ideali per l’outdoor, combinano resistenza e comfort. Il tessuto antistrappo, unito al trattamento idrorepellente OmniShield™, protegge da acqua e macchie. Tasche funzionali, anello a D e passante porta-accessori sulla cintura garantiscono praticità in ogni escursione.

Informazioni su Columbia 

Columbia, marchio di punta della Columbia Sportswear Company di Portland, Oregon, crea abbigliamento, calzature, accessori e attrezzature innovative per gli appassionati di outdoor dal 1938. Columbia è diventato un marchio leader a livello mondiale incanalando la passione per la vita all’aria aperta e lo spirito innovativo in tecnologie e prodotti performanti che mantengono le persone calde, asciutte, fresche e protette tutto l’anno.Per saperne di più, visitare il sito web dell’azienda all’indirizzo: www.columbiasportswear.it

PADOVALAND ACQUISISCE L’AREA DA INTERPORTO, OPERAZIONE DA 1,3 MILIONI

Lo storico parco acquatico si prepara alla stagione estiva: per la prima volta arriva la sabbia, sarà inaugurata la nuova attrazione “Jungle Beach”. Accordo tra Comune di Padova, Interporto e l’azienda che gestisce l’area. “La struttura è tra le più grandi d’Italia: oltre 160 mila metri quadrati compreso il lago”

Padovaland ha comprato da Interporto Padova Spa l’area del parco acquatico sulla quale insisteva il proprio diritto di superficie. Un’operazione da 1,3 milioni di euro che garantisce continuità al business e permette agli attuali proprietari di proseguire con l’attività e realizzare nuovi investimenti nell’ottica di migliorare l’accoglienza delle decine di migliaia di persone che ogni estate cercano refrigerio in piscina. 

È questo il risultato della procedura avviata da Interporto e Amministrazione Comunale per mettere a valore l’area e consentire all’impresa che gestisce il parco acquatico di investire in questa area di grande importanza dal punto di visto ricreativo e naturalistico.

Dalla prossima stagione, che aprirà a giugno, infatti, sarà a disposizione del pubblico una nuova attrazione acquatica, che sarà battezzata “Jungle Beach”. Non solo, per la prima volta saranno introdotte delle aree con sabbia, per rendere l’oasi padovana sempre più una sorta di piccolo litorale a ridosso del centro cittadino. Adesso l’area complessiva raggiunge i 162.000 metri quadri, comprende anche il lago della zona industriale e il suo contorno verde, è previsto un piano di ulteriori investimenti nei prossimi anni per migliorare ancora la fruibilità  e l’intrattenimento. 

“Gestiamo l’area ormai dal lontano 1989, sono 36 anni che Padovaland è sinonimo di divertimento e relax per le estati dei padovani e di tutto il Nord Italia”, commenta Johnny Pozzi, titolare dell’azienda che gestisce lo spazio. “Con questo passaggio nulla cambia per i visitatori, che troveranno anzi una struttura migliorata. Per noi, invece, è una svolta storica. Ora che siamo i proprietari della zona potremo sbloccare degli investimenti che porteranno Padovaland ad ingrandirsi e a fornire nuove attrazioni e spunti di intrattenimento, un’operazione che ci vedrà protagonisti di nuovi investimenti per i prossimi anni”.

“Grazie a quest’operazione abbiamo permesso di valorizzare economicamente un’area di grande interesse seppur estranea alle finalità istituzionali dell’ente, con benefici diretti condivisi insieme a Interporto”, commenta l’assessore al commercio e alle attività produttive del Comune di Padova Antonio Bressa. “Ma soprattutto abbiamo dato modo all’impresa che gestisce il parco acquatico di continuare a investire sul futuro dell’area, considerando che solo con un orizzonte a lungo termine è possibile realizzare interventi di qualità destinati a migliorare sempre più l’esperienza di chi frequenta Padovaland. A beneficiare di questa svolta saranno quindi soprattutto i tantissimi cittadini che troveranno già dalla prossima estate un luogo ancora più bello e accogliente e con la certezza della presenza di una gestione che si è affermata in tanti anni di esperienza”.

Dopo gli interventi strutturali degli scorsi anni in ottica del rispetto delle norme di sicurezza e il rifacimento delle reti di approvvigionamento e delle pompe per il risparmio e il riuso dell’acqua, l’attesa per questa nuova stagione è alta. Il parco è stato uno dei primi a nascere in Italia,  fondato al tempo da Enrico Pozzi ed ora gestito dal figlio Johnny. Un’assoluta novità al tempo, tanto che gli scivoli e le attrazioni furono fatte arrivare dalla Spagna, pioniere di questa nuova tipologia di intrattenimento. 

Oggi il parco acquatico è diventato un luogo di attrazione turistica, anche dall’estero. Molti sono i visitatori di Padova che passano alcune ore, soprattutto nel periodo del solleone estivo, a bordo piscina. Si conferma poi la presenza dei gruppi organizzati di giovani, molti anche dall’estero tramite gruppi organizzati.

All’interno del parco, in attesa delle novità del 2025 che saranno annunciate nelle prossime settimane, vi sono cinque grandi strutture scivolanti per adulti, un toboga (“serpentone” bianco dotato di cinque corsie che partono da varie altezze) per un totale di 20 scivoli a disposizione dei clienti. Tra questi il Kamikaze (la cima del parco dalla quale si può scivolare verso l’acqua), la Treccia (la più veloce discesa di tutto il parco, composta da quattro tubi chiusi che scendono attorcigliati tra loro), la “Pista Blanda” (scivolo con quattro corsie affiancate, ideale e amato da chi piace sfidarsi e gareggiare con i propri amici), il “Twin Slide” (due semplici tubi neri per una veloce scivolata al buio, per i più piccoli).

In ottica green, gli ombrelloni sono stati tutti realizzati con ombrello in paglia, per una sensazione di freschezza e maggior naturalità. Infine spazio anche ai cani con una “dog area” particolarmente curata (utilizzabile su prenotazione). Non un’area cani comune, ma piccole zone private recintate con sdraio ed ombrellone, dove poter lasciare libero il proprio cane.

Infine, da segnalare che si rinnova la partnership con Aliper. I punti spesa raccolti nei 90 punti vendita del marchio daranno la possibilità ai clienti di ottenere un ingresso agevolato.

Per maggior informazioni: www.parcopadovaland.it

ELVIA98, IL DISPOSITIVO ANTI-STRAGI DIVENTA BREVETTO (E PIACE AI TAXISTI)

I dati: un morto sulle strisce pedonali italiane ogni 18 ore. Si presenta l’ultima versione di “Elvia98”, dispositivo luminoso che rende i pedoni “veggenti” capaci di capire se il guidatore sta frenando, il primo taxista ad averlo adottato è veronese. L’appello dell’inventore Angiolino Marangoni: “Dobbiamo spiegare la sicurezza stradale nelle scuole”

Pedoni, è strage sulle strade italiane. Nel 2024 ne sono stati investiti e uccisi 475, uno ogni 18 ore, il 7,9% in più rispetto all’anno precedente: 313 uomini e 162 donne; più di uno su due, il 53%, aveva più di 65 anni; 15 le vittime minorenni. È quanto emerge dall’ultimo report curato da Associazione sostenitori e amici della polizia stradale in collaborazione con Sapidata. 

Analizzando le singole regioni, quella dove gli utenti più deboli della strada hanno avuto le conseguenze peggiori è la Lombardia con 79 decessi, seguita dal Lazio con 59 e dalla Campania con 53; seguono Emilia Romagna (41), Toscana (38), Sicilia (37) e Veneto (34). L’Ufficio studi Asaps rileva che molti pedoni sono stati uccisi nel luogo più sicuro, le strisce pedonali dei centri urbani. I casi di pirateria stradale sono oltre 50, quasi il 10% di tutti gli investimenti mortali. 

Oltre che con l’educazione stradale, come si può intervenire? La risposta viene dall’imprenditore veronese Angiolino Marangoni, noto per le sue innovative invenzioni salvavita. Negli ultimi mesi Marangoni ha perfezionato il proprio brevetto europeo, noto col nome di “Elvia98”. Si tratta di un dispositivo luminoso che di fatto rende “veggenti” i pedoni, che potranno capire se l’automobilista sta frenando o se è distratto.

“Voglio che le persone possano capire se l’automobilista si ferma o meno”, spiega Marangoni. “Molto si è fatto per la sicurezza stradale, ma nessun dispositivo interviene in caso di distrazione, che capita sempre quando l’automobilista non frena, magari traendo in inganno il pedone convinto di esser stato visto. Vogliamo spiegarlo nelle scuole, tutti devono poter sapere se mentre attraversano le strade rischiano di venir investiti”.

Tra i primi ad adottarlo Denis Soso, taxista veronese professionista che è anche una sorta di ambassador del dispositivo. “La sicurezza stradale è fondamentale, in particolare per i professionisti della guida come noi che sono impegnati tutto il giorno in città”, spiega Soso. “Ritengo che proteggere i pedoni e chi cammina nei centri urbani sia fondamentale e un dispositivo come questo, che genera attenzione sui veicoli e sui loro movimenti, è fondamentale”. 

Infatti, tutti i veicoli sono dotati di circa venti luci, ma nessuna è stata progettata per comunicare direttamente col pedone che sta attraversando la strada. Ricordiamo che dal 2020 è obbligatoria la frenata automatica d’emergenza, la sua omologazione ha solamente migliorato il livello dei veicoli e non certo risolto il problema delle stragi sulle strisce pedonali. Elvia98 è un kit universale che si adatta ad ogni veicolo, composto da due dispositivi luminosi collocati sotto le targhe anteriore e posteriore e collegati ad un box di governo. Elvia98 entra in azione appena il guidatore tocca il freno, in automatico davanti si accende una scritta verde lampeggiante “Salvavita pedone”. In questo modo la persona che è in procinto di attraversare la strada, vedendo la scritta a led, capisce le intenzioni del guidatore e agisce di conseguenza. Non basta: al momento della frenata si attiva anche la targa posteriore che accende le parole “Ostacoli pericolo”, cosicché il guidatore in coda evita un’azione di sorpasso, spesso con conseguenze fatali. 

In questi giorni in cui è entrato in vigore il nuovo codice della strada Marangoni oltre a presentare l’ultima versione del suo dispositivo ha iniziato anche una campagna di sensibilizzazione verso le istituzioni, ha infatti scritto lettere al ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e all’europarlamentare veronese Paolo Borchia. In questi giorni ha infatti anche depositato una nuova richiesta di omologazione e approvazione da parte del ministero, è in attesa di risposte. 

“Il mio obiettivo è quello di sanare un vuoto normativo”, conclude Marangoni. “Ho chiesto l’omologazione del dispositivo “Elvia98” o di un prodotto tecnologicamente simile senza mai ottenere risposte. Si è lavorato con l’alcol lock ma sembra che a nessuno interessi la sicurezza dei pedoni. Basterebbe così poco per renderli “veggenti” e salvarli dalle auto. Vorrei iniziare a parlarne nelle scuole, è fondamentale che i ragazzi sappiano i rischi a cui vanno incontro. Le nuove generazioni  devono poter conoscere le tecnologie salvavita che il Governo ignora”. 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – LA STORIA DELL’INVENTORE ANGIOLINO MARANGONI

Angiolino Marangoni, imprenditore veronese classe 1950, è un self-made man. A vent’anni lavora in un’industria calzaturiera e inizia la sua carriera nel settore con delle invenzioni nella lavorazione del sughero. Il successo della sua azienda decolla invece nel mondo del calcio: deposita brevetti come il primo macchinario per la demarcazione dei campi che utilizza un colore ecologico e atossico (nota la sua idea di trasformare da bianche a tricolore le linee in occasione dei mondiali di Italia ‘90), il carrello per trasportare le porte da calcio in sicurezza, le porte da calcio antinfortunistiche antiribaltamento  e i ganci  per attaccare le reti ai pali delle porte, usate in passato dalla società calcistica Hellas Verona ACD Golfo Paradiso e Chievo Verona Bottagisio. Citiamo anche il brevetto dell’apparecchiatura per la stabilizzazione e la movimentazione delle porte da calcio. Nel 2017 ecco la prima versione di “Elvia98”, il brevetto europeo sul kit salvapedoni e salva automobilisti che abbraccia quattro rami d’applicazione: Elvia cars, transport, device ed educational. Tra i Comuni che lo hanno adottato in passato per gli scuolabus si citano Vigasio e San Martino Buon Albergo nel Veronese. In periodo Covid, Marangoni aveva realizzato delle mascherine trasparenti pensate per il mondo dei non udenti, che erano in difficoltà nel non vedere le labbra delle persone, coperte dalla mascherina mentre parlavano. Informazioni e contatti: www.marangonisicurezzastradale.com

DALL’INCENDIO IN AZIENDA AL MULETTO CHE PERDE IL CONTROLLO, IL CORSO SULLA SICUREZZA ORA SI FA CON LA REALTÀ VIRTUALE

Fòrema lancia un’innovativa offerta formativa dedicata alla sicurezza sul lavoro, acquistati visori tech che permettono di vivere i rischi estremi in azienda in totale sicurezza, c’è anche il salto nel vuoto. Il direttore generale, Matteo Sinigaglia: “L’apprendimento e l’addestramento ai casi di crisi è più efficace, la tecnologia è di supporto alla formazione”

Fòrema ha acquistato alcuni visori e le licenze per 15 scenari interattivi attraverso i quali i lavoratori possono vivere in prima persona situazioni di rischio e sperimentare in totale sicurezza le corrette procedure di prevenzione e gestione delle emergenze. 

Grazie a una partnership con VirtualSafetyLab.com, azienda specializzata nello sviluppo di soluzioni immersive, l’ente di formazione del sistema confindustriale veneto ha introdotto l’utilizzo di visori per la realtà virtuale all’interno dei propri corsi, portando l’apprendimento a un livello di coinvolgimento e realismo senza precedenti. La tecnologia sviluppata si distingue per il suo elevato grado di realismo e per la sua capacità di creare scenari formativi personalizzabili in base alle specifiche esigenze di ogni settore industriale. 

“Siamo convinti che l’innovazione tecnologica possa giocare un ruolo fondamentale nel rendere la formazione sulla sicurezza sul lavoro più efficace e coinvolgente”, dichiara l’amministratore delegato di Fòrema, Matteo Sinigaglia. “Ora possiamo offrire ai nostri clienti un’esperienza formativa unica, in grado di aumentare significativamente la consapevolezza dei rischi e la capacità di intervento dei lavoratori. In un contesto economico e sociale che pone sempre maggiore attenzione alla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, questa nuova offerta formativa rappresenta un valore aggiunto concreto per le aziende del sistema Confindustriale”.

Dal ruolo del preposto che deve spiegare i metodi concreti per la sicurezza in azienda alla gestione di incendi e di sversamenti chimici, dall’uso corretto dei dispositivi di protezione individuale alle dinamiche di evacuazione, ogni scenario è progettato per massimizzare l’apprendimento attraverso la simulazione attiva. Si possono sperimentare le situazioni più pericolose, dal rischio chimico alla caduta dall’alto in un cantiere, dall’esplosione al rischio di tagliarsi una mano o di morire intossicati. 

I corsi Fòrema che utilizzeranno i visori per la realtà virtuale copriranno un’ampia gamma di tematiche legate alla sicurezza, tra cui prevenzione incendi ed evacuazione con simulazioni immersive per apprendere le procedure corrette in caso di incendio e le vie di fuga. Ma anche utilizzo in sicurezza di macchinari e attrezzature per l’addestramento pratico virtuale sull’uso sicuro di specifici macchinari, con la possibilità di commettere errori senza incorrere in pericoli reali. Focus anche sulla gestione delle emergenze con simulazioni di situazioni di emergenza (infortuni, incidenti ambientali) per testare la capacità di reazione e l’applicazione dei protocolli. Ma non basta, ci sono corsi anche per il riconoscimento dei rischi ambientali e per le procedure di primo soccorso.

Numerose aziende hanno già scelto questa innovativa metodologia per la formazione in materia di sicurezza, con corsi aziendali erogati direttamente in sede. Il riscontro è stato estremamente positivo: i partecipanti hanno apprezzato il coinvolgimento emotivo e la possibilità di mettere alla prova le proprie reazioni in ambienti simulati, acquisendo competenze fondamentali in modo efficace e stimolante.

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – LA STORIA DI FÒREMA

Dopo la fondazione nel 1983 e le prime esperienze di servizi destinati al mondo degli industriali, la storia di Fòrema ha avuto un’accelerata negli anni Duemila con la presidenza di Giovanni Griggio. Era l’epoca dei fondi sociali europei. Allora, Griggio dovette affrontare una delle prime e importanti crisi del sistema formativo confindustriale: il passaggio al mondo del privato dopo anni di puro sostentamento pubblico, era il 2007 e gli imprenditori chiedevano ancora manager specializzati in delocalizzazione nell’est Europa e verso la Cina. A causa di un ritardo nel rifinanziamento dei fondi sociali europei, l’ente per la prima volta dovette affrontare un buco di bilancio, la rivoluzione fu entrare, tra i primi a livello nazionale, nel settore privato. Furono assunti dei commerciali, fu anche il periodo in cui nacque Fondimpresa. 

Subito dopo, al timone di Fòrema fu nominato Marino Malvestio, imprenditore nel settore degli arredamenti per strutture ospedaliere. Sei anni di presidenza, dal 2010 al 2016, ricordati per la scelta di nominare un direttore generale, Cristina Ghiringhello, capace di traghettare l’azienda verso i primi bilanci in utile, a vantaggio di Confindustria Padova. Ma anche l’avventura di Niuko e la nascita de IlCuboRosso. Per la prima volta Fòrema è riuscita in quegli anni a produrre un utile, di qualche centinaio di migliaio di euro. Tra le attività che hanno avuto più eco, va citata l’esperienza de IlCuboRosso, “spazio fisico” di 600 metri quadri per simulare, sperimentare, rielaborare nuovo know how tecnico e manageriale da trasferire al sistema delle Pmi. Due anni dopo, l’altra scelta strategica, quella di far nascere il «super-polo» confindustriale per la formazione d’impresa, primo in Italia per dimensioni, dall’unione tra Padova e Vicenza.

Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e  metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Tutto ciò la rende una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia. 

Nel corso del 2022 sono state 26.368 (+9% sul 2021) le persone che hanno seguito corsi di formazione (nel 2021 furono 24.314; +14% sul 2020). In tutto, sono state erogate 41.641 ore in corsi di vario genere, con una crescita del 7,5% sul 2021. Grazie a questi numeri, per Fòrema il 2022 si era chiuso con un fatturato a 7,7 milioni di euro, con un balzo in avanti del 10% rispetto all’anno precedente (quando si era già registrato un +12% sui 6,3 milioni del 2020).  Fòrema, che ha sede negli uffici di proprietà collocati nel centro direzionale “La Cittadella” di Padova, occupa una sessantina persone e collabora con decine di professionisti. Il consiglio direttivo è guidato dal direttore generale Matteo Sinigaglia, ed è composto da Roberto Baldo, responsabile attività finanziate, Anna Cracco, responsabile commerciale e Andrea Sanguin, responsabile amministrazione, finanza e controllo. Presidente è Enrico Del Sole.