Torna Reinventing, Terzo Settore riunito a Milano per dare energia alla solidarietà

Il 7 e 8 ottobre sesta edizione del grande evento dedicato ai “professionisti del bene”: più di 25 appuntamenti di formazione e oltre 60 relatori d’eccezione. In occasione dell’iniziativa verrà presentata una dettagliata fotografia dello stato di salute della solidarietà in Italia e si parlerà di strumenti creativi e innovativi per migliorarla. Tra gli ospiti speciali Cristina Parodi e Antonella Ferrari.

 

(07-10-2021) Raccogliere le idee e mettere a sistema le migliori competenze per restituire al mondo la speranza di un futuro migliore dopo un anno profondamente segnato da crisi ambientali, umanitarie, sociali e sanitarie. I protagonisti del Terzo Settore si riuniscono a Milano per dare energia alla solidarietà e trovare insieme il modo migliore per fare bene il Bene, senza mai dimenticare il forte valore dell’innovazione e della creatività.  L’occasione è la sesta edizione di Reinventing Non Profit: due giorni di confronto e alta formazione dedicati ai professionisti del mondo Non Profit. L’iniziativa, promossa dall’agenzia di consulenza e comunicazione specializzata nel Terzo Settore Atlantis Company, è in programma il 7 e 8 ottobre al Palazzo delle Stelline di Milano (Corso Magenta 61).

Condividere know how e best practice su comunicazione, raccolta fondi e Corporate Social Responsibility (CSR) è da sempre il principio ispiratore di Reinventing, che punta a “far girare la solidarietà” e infondere energie positive al mondo non profit. «In una fase storica così complessa come quella che stiamo vivendo, sentiamo ancora più forte il bisogno e la responsabilità di diffondere la cultura del dono e della solidarietà. Ci stiamo lasciando alle spalle mesi terribili, ma è giunto il momento di andare avanti: il terzo settore non può esimersi dall’obbligo morale di guardare al futuro, perché ha il dovere di costruire un mondo migliore», sottolinea Francesco Quistelli, Ceo di Atlantis Company e fondatore di Reinventing.   Il riferimento è all’emergenza COVID-19, che ha visto molte organizzazioni in prima linea nella lotta alla pandemia e nel sostegno ai soggetti più fragili colpiti dalla crisi economica. «Il Terzo Settore – aggiunge Quistelli – ha dimostrato ancora una volta la centralità del proprio ruolo in situazioni di emergenza sociale e ha vissuto per questo momenti di forte esposizione mediatica. È da qui che bisogna ripartire, capitalizzando l’esperienza e la visibilità acquisite per crescere e migliorare, con lo sguardo sempre rivolto al futuro».

L’impegno delle organizzazioni durante la pandemia sarà oggetto della plenaria di apertura di Reinventing, che vedrà la partecipazione dei protagonisti delle campagne che più hanno catalizzato l’attenzione nella prima fase dell’emergenza. Nel corso incontro, in particolare, rappresentanti dell’organizzazione non profit Fondazione Cesvi, dell’Ospedale San Raffaele e di GoFundMe – la piattaforma di crowdfunding attraverso cui sono stati raccolte più donazioni a marzo 2020 – racconteranno perché comunicare il non profit è stato un valore aggiunto e un dovere verso la comunità. La plenaria vedrà anche la partecipazione di Cristina Parodi, ambasciatrice e madrina di Fondazione Cesvi scesa in campo in prima persona anche in occasione dell’emergenza Covid-19.

Le responsabilità del Terzo Settore, però, non si fermano qui. «Il 2020 – ricorda Quistelli – ha visto esplodere il fenomeno della disintermediazione della donazione, con l’attivazione di numerose raccolte fondi aperte da privati cittadini che hanno fortemente catalizzato, non sempre in maniera positiva, l’attenzione pubblica. Questa tendenza chiama i professionisti del Terzo Settore a riaffermare il ruolo delle organizzazioni non profit nel processo della raccolta fondi come garanzia di trasparenza, sostenibilità ed eticità. In tale contesto, poter contare su professionalità e competenze solide è fondamentale, per questo la sesta edizione di Reinventing, per la prima volta, focalizzerà l’attenzione anche sull’importante tema delle risorse umane».

Il ricco programma di Reinventing offre ai partecipanti ampia scelta per formarsi e aggiornarsi sui temi più pressanti e gli ultimi trend di settore. Previsti più di 25 momenti di approfondimento e oltre 60 relatori d’eccezione, tra accademici, esperti del mondo profit e non profit e ospiti speciali. Tra i relatori anche il creativo Paolo Iabichino, firma di numerose campagne di comunicazione di successo; Fausto Colombo, docente dell’università Cattolica del Sacro Cuore; Massimo Ciampa, segretario generale di Mediafriends Onlus; Claudia Fiaschi, portavoce del Forum Nazionale Terzo Settore e Roberto Natale, Responsabilità Sociale RAI. In programma anche momenti di intrattenimento, come una speciale performance della scrittrice, attrice e ambasciatrice AISM Antonella Ferrari, che a Sanremo 2021 ha emozionato tutti con un monologo sulla sclerosi multipla, con cui convive da anni.

In occasione dell’evento verrà, inoltre, presentata una dettagliata fotografia dello stato di salute della solidarietà in Italia attraverso l’analisi dei dati dalla IXX indagine sull’andamento delle raccolte fondi degli enti non profit dell’Istituto Italiano della Donazione e del terzo rapporto sul dono in Italia.

«Reinventing – conclude Quistelli – ha l’ambizioso obiettivo di aiutare tutti i professionisti del Terzo Settore a lavorare ogni giorno con i piedi ben piantati nel presente, ma senza distogliere lo sguardo dal futuro; a lavorare tenendo sempre conto delle conoscenze ed esperienze del passato, ma senza mai considerarle dogmi insuperabili. Molti degli strumenti che oggi consideriamo irrinunciabili sono nati come affascinanti scommesse, non dimentichiamolo quando ci troviamo di fronte a nuove sfide».  

Per consultare il programma e iscriversi:  https://www.reinventingnonprofit.it/

Riciclare plastica senza sprechi e inquinamento: da un’azienda emiliana il sistema di filtraggio che lo rende possibile

CleanChanger© , il sistema messo a punto dall’emiliana BD Plast, consente di recuperare il 100% del materiale. Il Ceo Boicelli: «Ottimizziamo e innoviamo l’intera filiera dell’estrusione»

 

(06-10-2021) Processare plastica riciclata senza spreco di materiale, e senza, quindi, disperderlo nell’ambiente, e garantendo un livello di pulizia pari a quello della plastica nuova. A renderlo possibile è CleanChanger© , il nuovo sistema cambiafiltri messo a punto dall’emiliana BD Plast.

Filtrare la plastica riciclata è un passaggio essenziale per il suo riutilizzo. Una delle principali sfide del settore è rendere questo sistema il più efficiente possibile, riducendo gli sprechi e garantendo un elevato grado di purezza e pulizia delle plastiche recuperate. I sistemi cambiafiltri vengono utilizzati proprio per ottimizzare i processi di estrusione. Studiati per un filtraggio completo del termoplastico, questi sistemi garantiscono alle aziende e agli utilizzatori finali eccellenti risultati sui rigenerati, consentendo un processo di lavorazione di alta qualità su materiali con un elevato grado di prezza.

BD Plast, azienda attiva da anni nello sviluppo di nuovi sistemi per l’estrusione, ha creato CleanChanger© , un cambiafiltri idraulico autopulente e continuo. Si tratta di una vera e propria svolta innovativa per il settore, perché il sistema automatico di espulsione dei residui permette un’autonomia particolarmente elevata. CleanChanger©  consente inoltre il recupero del 100% del materiale di estrusione, senza sprechi per le aziende e ripercussioni sull’ambiente.

Oggi il mercato richiede molti sistemi cambiafiltri a flusso continuo, capaci di una perfetta continuità nel flusso di polimero, e in grado di ridurre al minimo gli sprechi – spiega il Ceo di BD Plast, Dante Boicelli – La nostra azienda è sempre stata attenta a intercettare le esigenze del mercato. Puntiamo moltissimo su Clean Changer, perché non è solo un nuovo prodotto, ma una soluzione in grado di ottimizzare e innovare l’intera filiera produttiva dell’estrusione”.

“La nostra è una realtà che non lavora per stravolgimenti, ma segue logiche di miglioramento continuo – aggiunge Boicelli – Per questo stiamo lavorando anche sugli impianti tradizionali, per renderli più efficienti e sicuri». BD Plast realizza circa 1400 impianti all’anno. «Abbiamo una linea di sistemi cambiafiltri affidabili, grazie a un’attenzione all’intero processo: dalla progettazione della macchina, al montaggio direttamente presso il cliente”.

BD Plast è una family company fondata nel 1986 a Bondeno, in provincia di Ferrara, dedicata alla produzione e alla vendita di cambiafiltri per linee d’estrusione della plastica, che ha consolidato nel tempo la propria posizione in Italia attraverso la tecnologia downstream. L’azienda emiliana impiega oggi una cinquantina di dipendenti altamente formati e qualificati, capaci di contribuire alla crescita della società attraverso la progettazione e la realizzazione di nuove linee di macchine e di prodotti come adattatori, curve e colli d’estrusione, consolidando nel tempo importanti partnership internazionali e potenziando il service, inteso come un vero e proprio valore aggiunto per la massima soddisfazione della clientela.  Trentacinque anni d’innovazione, sviluppo d’idee e proposte di soluzioni all’avanguardia hanno caratterizzato l’approccio di BD Plast al mercato, con una propensione al rinnovamento non solo per quanto riguarda l’offerta di impianti, ma anche per scelte strategiche volte a rispondere ai vari cambiamenti del contesto produttivo.

Più informazioni:
CleanChanger
BD Plast
www.bdplast.com
BD PLAST FILTERING SYSTEMS SRL
via Copernico 32, 44012 Bondeno – Ferrara, Italy
T. +39 0532 888811

TORRE UNIPOLSAI DI MILANO, IL “NIDO VERTICALE” IN ACCIAIO ZINCATO A PORDENONE

Oltre mille tonnellate di acciaio lavorate nella Zincheria B&B di Bordignon Group, che ha sede principale nel Vicentino. L’amministratore delegato, Walter Bordignon: “Orgogliosi di aver partecipato a questo progetto. La zincatura a caldo sempre più al centro delle maxi opere”

 

La Torre UnipolSai è un grattacielo in costruzione nel quartiere di Porta Nuova all’incrocio tra via Melchiorre Gioia e via Fratelli Castiglioni. L’opera è sotto i riflettori da mesi, cambierà per sempre lo skyline di Milano. I lavori sono iniziati nel 2017 con le palificazioni delle fondamenta. La torre comprenderà 23 piani fuori terra e 3 piani interrati, una superficie totale di 33.000 metri quadrati e una altezza complessiva di 126 metri. Il grattacielo avrà una struttura a X, che ricorda un nido; i materiali utilizzati per la costruzione saranno vetro, legno e acciaio. 

Il rivestimento della struttura in acciaio è realizzato dall’azienda trevigiana Maeg costruzioni SpA. Ma per rendere perfetta ed eterna la struttura, si è deciso di zincare l’intera struttura reticolare esterna. Si tratta di 1.100 tonnellate di acciaio che sono state lavorate nello stabilimento di Montereale Valcellina (Pordenone) della Bordignon Group, la Zincheria B&B; i lavori sono stati possibili grazie ad una enorme vasca della lunghezza di 16 metri, larga un metro e mezzo e profonda 3,2 metri dove è stato possibile inserire i singoli pezzi della struttura in acciaio, che poi sono stati montati sul posto.

“Siamo orgogliosi di partecipare alla realizzazione di questa opera che rappresenta una delle strutture più all’avanguardia in Italia e in Europa”, dice Walter Bordignon, amministratore delegato di Bordignon Group. Il Gruppo, che ha sede principale a Rosà, nel Vicentino, fattura 39 milioni di euro e impiega quasi 300 persone capaci di zincare a caldo oltre 100 mila tonnellate all’anno grazie alla vasca di zincatura più grande d’Europa, costruita nel 2014 per megastrutture come ponti autostradali e ferroviari. 

“Noi abbiamo lavorato per realizzare la facciata continua della torre, proteggendo mediante zincatura a caldo l’involucro della costruzione in calcestruzzo, che somiglia come forma ad un nido di uccello: sarà poi la struttura che reggerà le vetrate”, spiega ancora Bordignon. “È una struttura in acciaio zincato a caldo, lavorato a griglia diagonale senza colonne di sostegno, un reticolo di elementi tubolari che sono stati saldati sul posto senza nessun bullone che, una volta concluso, sarà una sorta di pelle per l’edificio”.

Non è peraltro la prima volta che Bordignon Group incide sullo skyline di Milano. La torre Gioia 22, soprannominata «Scheggia di Vetro», è un grattacielo che nella propria anima strutturale avrà acciaio zincato nel Vicentino, un edificio noto per essere orientato al green con oltre seimila metri quadri di pannelli fotovoltaici e una riduzione dell’emissione di anidride carbonica di 2.260 tonnellate rispetto all’edificio precedente.

“E’ la conferma ulteriore che la zincatura a caldo è un sistema perfetto per creare opere eterne”, conclude Bordignon. “Per questo stiamo lavorando da anni per cambiare le norme e permetterne l’utilizzo anche sui ponti stradali e ferroviari, aumentando il loro ciclo di vita e minimizzando i disagi creati dalle interruzioni per lavori di manutenzione. Molto c’è ancora da fare, ma il futuro delle maxi opere è nella zincatura a caldo”.

 

LA STORIA DI BORDIGNON GROUP Fondata nel 1972 a Rosà, la Zincheria Valbrenta, che oggi fa parte del Bordignon Goup, si estende su un’area di 50 mila metri quadri, con una superficie coperta di 12.000. Nel 1993 il gruppo acquisisce la Zincheria Se.Ca di Ala in provincia di Trento (azienda galvanica attiva dal 1980). Nel 2005 viene fondata DMW Logistic Srl, azienda di trasporti funzionale alle attività aziendali che oggi si basa sul lavoro di sette mezzi. Nel 2012 viene fondata la Zincheria SA a Bucarest, in Romania: il nuovo stabilimento occupa un’area di 25 mila metri quadrati, di cui 5.200 dedicati alla linea di produzione. Nel 2020 è stata acquisita in Friuli Venezia Giulia Zincheria B&B, un’azienda nata nel 1983, a Montereale Valcellina, in provincia di Pordenone che si sviluppa in un’area di 150.000 metri quadri, di cui 7.000 completamenti coperti. L’azienda è in possesso di una vasca della lunghezza di 16 metri, larga un metro e mezzo e profonda 3,2 metri. Grazie all’ultima acquisizione, Bordignon Group oggi ha una capacità produttiva, nei quattro impianti, di 20 mila tonnellate al mese di acciaio zincato a caldo. Il gruppo dà lavoro a circa 300 persone e vanta una rete commerciale che copre tutta l’Europa centro-orientale e un fatturato che oggi ha raggiunto i 45 milioni di euro (in crescita del 26% sul 2019).

LA RICERCA La zincatura a caldo non ha ancora applicazioni in Italia nel campo dei ponti stradali e ferroviari. Il motivo è la mancanza di studi specifici sul comportamento a fatica di dettagli strutturali zincati a caldo per immersione. Per questo motivo Bordignon Group ha incaricato un team di studiosi di portare avanti campagne di indagini sperimentali per analizzare il comportamento sotto carichi ciclici dei particolari strutturali più comuni nei ponti di acciaio. Iniziati prima con l’Università di Trento e poi proseguiti con quella di Padova, gli studi proseguono da dieci anni e sono stati portati avanti da due vicentini, ex docenti dell’Università di Padova, l’ingegner Francesco Mutignani e dal collega Filippo Berto, che oggi insegna al dipartimento di ingegneria meccanica e industriale dell’università di scienza e tecnologia Ntnu, in Norvegia. Si aprono quindi scenari interessanti per gli addetti ai lavori, ma anche per gli enti pubblici. Recentemente è stato fatto il primo passo: all’interno della normativa EN1090, che regola progettazione e costruzione delle strutture metalliche, sono stati introdotti in modo chiaro i coefficienti di attrito per i giunti zincati a caldo, permettendo a progettisti ed ingegneri l’utilizzo di questa soluzione. L’impiego della zincatura a caldo sulle strutture metalliche può garantire valori di protezione alla corrosione sensibilmente superiori a quelli della maggior parte dei cicli di verniciatura.