M3 KNITWEAR, LA MAGLIERIA TREVIGIANA DIVENTA MODA IN FRANCIA E BELGIO

Una storia famigliare che dura da sessant’anni, la scelta di materiali d’eccellenza e la capacità di creare i prototipi più ambiti (anche per le case reali). M3 Knitwear si è presentata alla Milano Fashion Week con gli ultimi trend: aumentano le richieste per il Mohair elasticizzato e certificato. I titolari: “Operiamo dietro le quinte per le grandi griffe”

 

Durante la Milano Fashion Week al centro dell’attenzione c’è stata M3 Knitwear, azienda veneta specializzata nella produzione di capi in maglia con filati di altissima qualità sempre più cercati dai marchi premium per il Mohair certificato ed elasticizzato. Merito di una storia aziendale che dura da sessant’anni e di una gestione famigliare che di fatto rende l’azienda con sede a San Vendemiano, nel Trevigiano, un unicum nel panorama della moda a livello nazionale, capace di servire le grandi griffe mondiali pur rimanendo dietro le quinte. 

Tra i brand che oggi collaborano con l’azienda trevigiana va citato Natan, marchio storico di abbigliamento in Belgio, una maison celebre a livello globale per eleganza e stile, tanto che le donne della casa reale belga vestono da anni le sue produzioni (l’inizio della collaborazione con M3 Knitwear è del 1988), imitate dalle donne dell’high society europea. Per loro M3 Knitwear realizza e produce una parte importante del prêt-a-porter di maglia a completamento dei capi di haute couture. 

Ma l’azienda trevigiana è stimata anche in Francia. La stilista Katia Sanchez, dopo aver lasciato un’attività ben avviata (Des Petits Hauts) ed essersi presa una pausa di un anno, oggi a Parigi propone un brand di maglieria ecosostenibile ad altissima qualità. La sua attività è nata proprio per creare un prodotto che rispetti l’ambiente, un brand green in ogni passaggio della filiera. M3 Knitwear è stata scelta durante il Pitti Filati, grazie al filo puro di Mohair seta che ha saputo proporre. Ne nascono capi di abbigliamento de-stagionalizzati proprio per evitare il consumo di materiali poco durevoli e proporre al contrario capi che devono durare nel tempo. Dalla prima collezione ad oggi i capi venduti (tutti in pre-ordine e on line) sono triplicati, segno di una qualità che viene riconosciuta in tutto il mondo.

Tra i fiori all’occhiello dell’azienda c’è la proposta di filati di Mohair certificati e controllati. L’azienda è tra le poche ad essere specializzata nella produzione di maglieria realizzata sia con il filo “fermo” che con quello elasticizzato, molto difficile da gestire. È noto che il Mohair è una fibra tessile di origine animale, ricavato dal pelo della capra d’Angora, prodotta soprattutto in Africa del Sud. La tutela e il rispetto delle capre in quei territori è diventata una priorità dopo i maltrattamenti scoperti e denunciati dal film dell’associazione di animalisti Peta. Per questo le certificazioni che M3 Knitwear propone sono apprezzate: tutelano l’ecosistema dando valore al prodotto. 

È questo l’ultimo prodotto di punta del maglificio M3 Knitwear, rifondato dalla seconda generazione nel 1992 come risposta al desiderio di quattro fratelli di dare continuità all’attività di famiglia, il maglificio Sapam, che già era diventato, a partire dagli anni Settanta, una delle attività più rappresentative del settore tessile veneto. Il successo era arrivato già negli anni Ottanta, quando la loro maglieria finì su alcune copertine di Vogue. 

Oggi l’azienda ha 20 dipendenti. Prosegue la dinastia famigliare, iniziata dai genitori ancora giovanissimi. Sono infatti in quattro della famiglia Saccon al timone: all’amministrazione c’è Michele; responsabile produzione è Reginetta; manager della tessitura è Mauro e referente per il prodotto e rapporti coi clienti Marzia. Il fatturato nel 2020 è stato di 3 milioni di euro, dovrebbe essere confermato nel corso di quest’anno nonostante la crisi che il settore moda vive a causa del Covid. 

“Il nostro dna è quello di una piccola azienda, a conduzione famigliare, che ha sempre lavorato per brand principalmente stranieri, ma anche italiani, tutti di una certa importanza”, spiegano i titolari. “Il nostro tessuto produttivo è fatto sì di grandi aziende conosciute a livello mondiale, ma anche di piccole e medie aziende che nel silenzio si confrontano da sempre con le esigenze di marchi, stilisti e brand di caratura elevatissima che si rivolgono a noi proprio perché siamo capaci di creare un prodotto dalle loro idee. È anche merito di aziende come la nostra, sempre rimasta nell’ombra, se la moda non è solo fast fashion: garantiamo l’esistenza di capi bellissimi, venduti a prezzi medi per i quali i concetti di qualità e del ben fatto sono aspetti prioritari”.

4+ NUTRITION, GLI INTEGRATORI PER I CALCIATORI DELLA SERIE A NASCONO IN VENETO

A Padova c’è il team che produce gli integratori sportivi che fanno eccellere i campioni. Il titolare, Diego Rossetto. “Lavoriamo con biologi nutrizionisti, siamo stati i primi a portare nel mondo del calcio una formulazione di proteine con probiotici e prebiotici”. Il segreto dell’Omega contro le infiammazioni; aumentano le referenze a catalogo: ora sono 300

 

C’è il runner amatoriale, che vuole solamente riuscire a portare a termine una maratona. C’è il calciatore professionista, che deve esprimere al massimo la propria forza muscolare e la propria tecnica. Ma ci sono anche rugbisti, appassionati di sport e persone che voglio integrare la propria dieta. Secondo una recente ricerca del mensile Il Salvagente, dei 32 milioni di italiani che fanno uso di integratori alimentari, circa 18 milioni li usano tutti i giorni, mentre più di 4 milioni qualche volta al mese. 

A Padova da dieci anni esiste 4+ Nutrition, azienda specializzata nell’integrazione alimentare per atleti professionisti, in particolare del mondo del calcio. A catalogo l’azienda ha circa 300 referenze diverse (+20% rispetto allo scorso anno), di altrettanti prodotti che vengono studiati lungo tutta la filiera: dalla materia prima da cui vengono estratti i nutrienti, fino al packaging finale col quale vengono presentati. Il periodo del Covid ha rallentato le vendite, ma il 2021 dovrebbe concludersi con un fatturato oltre i tre milioni di euro. 

L’azienda, guidata da Diego Rossetto, imprenditore con un passato nell’importazione di integratori alimentari dagli Stati Uniti, che poi ha deciso di mettersi in proprio per meglio controllare la filiera produttiva, oggi ha 12 dipendenti (erano 8 solo due anni fa) e una quindicina di collaboratori che operano su una struttura di 1.800 metri quadri tra uffici e magazzini. Da notare che nello staff un ruolo importante è rivestito dai professionisti nella ricerca e sviluppo, sono assunti anche una farmacista e una biologa nutrizionista per la ricerca delle materie prime e le strategie sulle formulazioni. 

“Siamo stati i primi a portare nel mondo del calcio una formulazione innovativa che unisce le proteine ai probiotici e prebiotici”, dice Rossetto. “Tutta la nostra salute parte dal fegato e conoscendo il microbiota intestinale miglioriamo la salute degli atleti, sia fisica che mentale. Ma tra le novità assolute che proponiamo c’è anche l’integrazione col collagene. I calciatori soffrono sempre ai legamenti e ai tendini, è finita l’era degli antidolorifici. Non va dimenticata l’integrazione con gli Omega, che noi proponiamo con una particolare ricetta di EPA (acido eicosapentaenoico) e DHA (acido docosaesaenoico) estratti da una riserva naturale di pesce in Cile”. 

Per realizzare la propria mission aziendale, 4+ Nutrition si avvale di partnership con gli staff medici delle società calcistiche con le quali coordina piani di integrazione alimentare pensati individualmente per l’atleta. Il coordinatore scientifico dei progetti è un luminare nel settore: Matteo Pincella, nutrizionista della nazionale di calcio dal 2016, con lunga esperienza nella Juve (dal 2012 al 2019) prima di passare all’Inter due anni fa. Padova, Cittadella, Cremonese, Frosinone, Chievo, Parma, Udinese, Genoa, Spal, Spezia, Venezia, Verona, Fiorentina, ma anche formazioni del rugby di élite come le Zebre si sono affidate all’azienda veneta per rendere perfette le performance dei propri giocatori.