NASCE NO CODE SOLUTIONS, LA START UP DEI GESTIONALI LOW COST PER LE PMI

Si presenta il 24 novembre allo Smau Abruzzo la start up innovativa fondata in collaborazione con la factory di Los Angeles. Sarà annunciata la nascita dell’applicativo “M.E.Di.Co”, il manager digitale che gestisce i flussi aziendali. Il founder, Iberio Michieli: “Cloniamo digitalmente le pmi, rendiamo i processi più veloci ed economici”

 

“L’idea è semplice ed è racchiusa dentro la parola “M.E.Di.Co.”, ossia “My enterprise digital coach”. Il nostro obiettivo è creare un gemello digitale dell’azienda, un software capace di gestire tutti i flussi, dai rapporti coi clienti al bilancio. Una sorta di manager digitale che cambierà per sempre la vita delle pmi”.

Le parole sono di Iberio Michieli, founder di “No Code Solutions”, start up innovativa appena nata a Tagliacozzo, in provincia dell’Aquila. Iberio lavora nel mondo digital da decenni, è un sessantenne con quasi quarant’anni di carriera dal mondo assicurativo a quello dei software. Da alcuni anni ha deciso di sposare il sistema gestionale in cloud di GW Apps, fornitore leader di soluzioni SaaS per il mercato delle PMI con sede a Los Angeles. Lui, romano, ha deciso di operare dall’Abruzzo, zona obiettivo dei finanziamenti Pnrr, con il sogno di aiutare le pmi italiane nel processo di digitalizzazione. 

La presentazione ufficiale della start up “No Code Solutions” è fissata il 24 novembre al Roadshow Smau, circuito di riferimento dell’ecosistema dell’innovazione nazionale e internazionale, che fa tappa presso “Visionaria Adriatic Innovation Forum” per la prima edizione di Smau Abruzzo. No Code Solutions in questa sede è stata selezionata come start up innovativa e terrà uno speech. L’evento, realizzato in collaborazione con la camera di commercio di Chieti e Pescara, sarà l’occasione per Iberio Michieli per presentarsi al pubblico degli investitori, numerosi quelli interessati al progetto. 

No Code Solutions si propone nel settore dello sviluppo no-code e low-code. Il modello di business prevede un affiancamento di un anno all’azienda partner, che poi può completamente gestire in autonomia in proprio gestionale, avendo anche imparato ad implementarlo, o chiedere ancora collaborazione ai manager digitali per gli anni a venire. 

“No Code Solutions ha sviluppato un sofisticato motore di workflow che è in grado di interpretare eventi e coordinare azioni sia all’interno che all’esterno dell’azienda”, spiega Michieli. “Le nostre soluzioni basate su workflow sono altamente versatili e possono essere applicate in ambiti aziendali differenti: dal marketing alla pianificazione strategica, dalle relazioni con i clienti allo sviluppo di nuovi mercati. Le strategie usate per aiutare i clienti sono molteplici. C’è ADI, acronimo di “ascolto, disegno, implemento”, che rappresenta la metodologia applicata esclusivamente dai Instant Solutions Architect (ISA), professionisti altamente specializzati nel campo della gestione aziendale e della progettazione di sistemi gestionali, esperti nell’analisi delle risorse e dei processi aziendali esistenti”.

La nascita di No Code Solutions è stata salutata con giubilo anche a Los Angeles, dove ha sede GW Apps, realtà ben consolidata negli Stati Uniti ed America Latina. 

“La partnership tra GW Apps e No Code Solutions promette di inaugurare una nuova era di trasformazione digitale in Italia, portando l’innovazione, l’efficienza e la governance in primo piano nel panorama imprenditoriale locale”, dice Michieli. “La partnership mira a sfruttare la potenza della piattaforma tecnologica No-Code di GW Apps, per accelerare il percorso di trasformazione digitale delle pmi e implementare solidi sistemi di governance che consentono alle organizzazioni di creare, distribuire e gestire applicazioni personalizzate senza la necessità di alcuna codifica”. 

Anche Henry Khalife, CEO di GW Apps, ha espresso entusiasmo per questa partnership. “Siamo entusiasti di unire le forze con No Code Solutions per portare il potere trasformativo di GW Apps alle aziende italiane”, ha dichiarato. “Con la loro esperienza locale, miriamo ad aiutare le organizzazioni in Italia a sbloccare nuove opportunità di crescita, efficienza e conformità”.

KARATE, 4.200 ATLETI DA 72 NAZIONI A JESOLO: È RECORD MONDIALE

Entra nel guinness la Youth League Venice 2023, ospitata a Jesolo dal 7 al 10 dicembre. Organizza Multisport Veneto, società di Noale leader a livello europeo negli eventi di karate. Attese oltre diecimila persone, sui tatami anche mille allenatori. Davide Benetello della Fijlkam: “Sarà un evento storico, orgogliosi di diffondere la cultura di questo sport”

Jesolo al centro del mondo del karate con la Venice Youth League, ospitata dal 7 al 10 dicembre in piazza Brescia, al Palazzo del Turismo. Una competizione di calibro internazionale in cui oltre quattromila atleti, suddivisi nelle varie categorie, combattono e si esibiscono nelle meravigliose forme dei Kata, serie di movimenti codificati che rappresentano varie tecniche di combattimento in modo da evidenziarne i principi fondanti e le opportunità di esecuzione ottimali. 

Nel dettaglio, mercoledì 6 è prevista la fase di accredito,  giovedì 7 al via la gara degli Under 21, venerdì 8 sui tatami gli junior, il giorno dopo i cadetti e domenica saranno assegnate le medaglie per gli under 14. 

L’evento è molto atteso: sarà, a livello mondiale, la Youth League più partecipata di sempre. Sono già registrati 4.200 atleti, che saranno accompagnati da mille allenatori in rappresentanza di 830 club provenienti da 72 nazioni. Il record precedente era di 3.670 atleti, registrato lo scorso anno sempre a Jesolo, cittadina marittima che vive una seconda stagione turistica: nel week end dell’Immacolata sarà invasa da oltre diecimila persone, includendo anche famiglie e accompagnatori, che si godranno un week end di sport e spettacolo. Ci sarebbero state altre richieste, ma l’organizzazione non può andare oltre per i limiti imposti in categoria dalla World Karate Federation.

Ad organizzare Multisport Veneto, società nata nel 2016 come braccio operativo di Asi Karate Veneto Centro Karate Noale, associazione fondata nel 1974 e affiliata alla Fijlkam, per far fronte a tutti gli aspetti organizzativi di eventi sportivi in generale e della Youth League in particolare. Asi Karate Veneto, fondata dal compianto professor Lino Vardiero ed ora presieduta dal figlio, il Maestro Vladi Vardiero, è una delle associazioni più titolate a livello nazionale per i numerosi risultati agonistici ottenuti dai propri atleti in quasi mezzo secolo di attività. 

Multisport Veneto ha curato le edizioni della Venice Cup Karate dal 2016 ad oggi. Ha al suo attivo una decina di eventi con un totale di presenze di oltre 14.000 atleti in quattro anni. Per evidenziare la capacità organizzativa dei veneti basti citare i dati delle presenze alle Youth League degli ultimi anni. Nel 2018 a Sofia, in Bulgaria, ci furono 1.878 atleti e a Umag, in Croazia; a Caorle lo sesso anno 2.652 provenienti da 67 nazioni differenti. L’anno successivo, a Jesolo, ecco 3.190 atleti da 65 nazioni, facenti parte di 737 diversi club. Nello stesso anno, 2.501 in Croazia e 1.497 a Limassol, Cipro. Anche negli anni successivi l’organizzazione veneta ha svettato per numeri: Porec in Croazia nel 2021 si è fermata a 1.590 atleti, mentre a Jesolo ne arrivavano 2.430 (di 54 nazioni diverse), cifra giunta a 2.650 (di 59 nazioni) lo scorso anno. 

“Va precisato che la competizione di dicembre è importante anche dal punto di vista del futuro di questo sport”, dichiara Davide Benetello, Presidente Settore Karate FIJLKAM e Componente WKF Executive Board. “La Karate 1 – Youth League è infatti una competizione creata nel 2018 e concepita per aumentare l’impatto del Karate nelle giovani età. Fondata sotto l’egida della WKF e della Karate 1, la Youth League mira a diventare una piattaforma per lo sviluppo dei giovani nella loro ricerca di progressi nello sport. La nuova competizione è stata ideata per rispondere al crescente interesse dei giovani karatechi di età compresa tra i 12 e 21 anni e quindi avere più opzioni per competere ai massimi livelli. Il futuro del nostro sport sono i giovani”.

Per maggiori informazioni è a disposizione il sito ufficiale della Karate Youth League (www.karateyouthleague.com), quello di Multisport Veneto oppure la pagina Facebook Venice Cup Karate & Venice Youth League

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

LA FIJLKAM La FIJLKAM (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali) fu fondata a Milano oltre un secolo fa dal marchese Luigi Monticelli Obizzi, con lo scopo di disciplinare gli sport della lotta greco-romana e del sollevamento pesi ed è costituita dalle Società, dalle Associazioni e dagli Organismi affiliati, che svolgono – senza scopo di lucro – le attività sportive e promozionali del Judo, della Lotta, del Karate, del Ju Jitsu, dell’Aikido e del Sumo; sono anche riconosciute le lotte tradizionali S’Istrumpa e Capoeira. Si tratta di sport praticati a livello dilettantistico, in armonia con le direttive e gli indirizzi delle rispettive Federazioni Internazionali, del CIO (Comitato Internazionale Olimpico) e del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano). La FIJLKAM ha, quindi, il compito istituzionale di promuovere, organizzare, disciplinare e diffondere gli sport controllati dalla International Judo Federation (IJF), dalla Fédération Internationale des Luttes Associèes (FILA), dalla World Karate Federation (WKF) e dalla International Sumo Federation (ISF), alle quali è affiliata e dalle quali è riconosciuta come unica rappresentante in Italia. La FIJLKAM è la sola federazione riconosciuta ed autorizzata dal CONI a disciplinare e gestire in Italia l’attività sportiva e promozionale (nelle discipline che abbiamo prima indicate) ed a rappresentarla all’estero.

LA WKF La Federazione Mondiale di Karate, sigla WKF (dall’inglese World Karate Federation), è una federazione sportiva fondata nel 1990 dai membri della WUKO (World Union of Karate-do Organizations, cioè Unione mondiale delle organizzazioni di karate). È l’unica organizzazione riconosciuta dal Comitato Olimpico Internazionale. La Federazione si occupa di organizzare i campionati mondiali seniores (atleti dai 21 anni in su) ogni due anni sin dalla sua fondazione, mentre organizza i campionati mondiali Under 21 (dai 18 ai 21 anni) e junior (dai 16 ai 18 anni) dal 1999. Dal 2009 infine anche quelli Cadetti (dai 14 ai 16 anni). Ha sede a Madrid. Nel 2020 a Tokyo il Karate, sotto l’egida della WKF, ha partecipato per la prima volta nella storia ai giochi olimpici anche se ormai sono tanti anni che è già definito Sport Olimpico grazie all’inclusione nel programma dei Giochi Del Mediterraneo, dei Giochi Europei, dei Giochi Olimpici Giovanili e dei Beach Games.

L’ASI L’ente di promozione sportiva Asi, Associazioni Sportive Sociali Italiane, riconosciuto dal CONI, è una delle più rappresentative realtà multisportive del panorama nazionale, ed è il principale partner di questo progetto. Guidata a livello nazionale dal senatore Claudio Barbaro, Asi è sempre stata al fianco di Asi Karate Veneto la quale, adottandone anche la denominazione, si è posta da oltre 20 anni come società di riferimento della disciplina all’interno di questa organizzazione. In Asi, con il supporto del Comitato Provinciale di Venezia e del settore Karate Nazionale, si sono sviluppati numerosi progetti e come in un laboratorio sportivo molti di questi hanno trovato la loro realizzazione. Per molti anni si sono sperimentati programmi tecnici innovativi per il settore preagonistico, facendoli diventare ora patrimonio anche della Federazione, nello spirito di una fattiva collaborazione che vede legate queste due importanti organizzazioni sportive nell’intento di promuovere tra i giovani le discipline di combattimento della Lotta, del Judo e del Karate. 

MULTISPORT VENETO SRL Multisport Veneto Srl SD è una società nata nel 2016 come braccio operativo di Asi Karate Veneto Centro Karate Noale, associazione fondata nel 1974, tutt’ora affiliata alla Fijlkam, per far fronte a tutti gli aspetti organizzativi di eventi sportivi in generale e della Youth League in particolare. Asi Karate Veneto, fondata dal compianto Prof. Lino Vardiero ed ora presieduta dal figlio, il Maestro Vladi Vardiero, è una delle associazioni più titolate a livello nazionale per i numerosi risultati agonistici ottenuti dai propri atleti in quasi mezzo secolo di attività. Il Comitato Olimpico gli ha riconosciuto prima la medaglia di bronzo e successivamente quell’argento per i Meriti Sportivi conseguiti. La Federazione l’ha insignita della Medaglia d’Onore federale, massima onorificenza riconosciuta dalla Fijlkam. Multisport Veneto Srl SD quale Generl Contractor ha in capo la progettazione, pianificazione e organizzazione degli Eventi Internazionali della World Karate Federation che si svolgono in Italia dal 2018. Inoltre ha curato le edizioni della VeniceCup Karate dal 2016 ad oggi. Ha al suo attivo una decina di Eventi con un totale di presenze di oltre 12.000 Atleti in 4 anni.

NOSTALGIA CANAGLIA, A NOVEMBRE AD ASSISI IL RADUNO NAZIONALE DELL’AMARCORD

Il prossimo 18 novembre party-evento alla discoteca “Pocoloco” a Rivorto di Assisi. Jurassik Park e Baywatch, ma anche Mario Bros e giganteschi pacchetti delle gommose Morositas. Si balla con le hit anni Novanta, dai Nirvana a Corona. Sarà il primo raduno in Umbria di due generazioni diverse, i giovani di oggi (e quelli di un tempo), attese migliaia di persone. Il format è stato battezzato “90 Wonderland Winter Tour”

Entra nel vivo la quindicesima stagione di 90 Wonderland, e per festeggiare è stato ideato un nuovo format collegato al mondo degli anni Novanta. Il prossimo 18 novembre party-evento alla discoteca “Pocoloco” a Rivorto di Assisi. La cena spettacolo inizia sulle 21.30, il menù costa 35 euro. L’ingresso in serata varia dai 15 ai 20 euro. L’adunata nazionale degli amanti degli anni Novanta si celebrerà in una location che ha debuttato nella nightlife umbra nel corso del 2004 affermandosi come uno dei club più raffinati ed eleganti. La struttura presenta un’unica area open-space che inizia la serata come ristorante per trasformarsi poi in discoteca. Fulcro della discoteca è il grande bancone bar posizionato al centro del locale. Come situazione club la serata di punta è quella del venerdì con una interessante programmazione house.

Ma il prossimo 18 novembre sul palco, a guidare i festeggiamenti, ci saranno i figuranti di 90 Wonderland. La pista da ballo sarà pervasa da un’iconica celebrazione degli anni ’90, con il ritmo travolgente dei Green Day e dei Backstreet Boys che farà ballare tutti i presenti. Sul palco, l’incredibile spettacolo vedrà esibirsi Spider-Man e Mario Bros accompagnati da scenografie evocative tratte da Jurassic Park. Non mancheranno le sensazionali ballerine in stile “Baywatch” e l’indimenticabile programma televisivo “Stranamore”, dedicato a chi cerca l’anima gemella. Gli enormi pacchetti di chewing gum Brooklyn saranno protagonisti accanto alle affascinanti Wonder girls.

La data umbra peraltro è molto attesa dal team di lavoro che ha ideato 90 Wonderland, evento che viene portato in circa 150 locali durante l’anno. La direzione è veneta, ed è composta da Willy Bergamin, 43enne direttore artistico di Padova, Francesco Ciconte, 37enne product manager calabrese trapiantato nel Vicentino, e Davide Menegazzo, 40enne manager gestionale di Vicenza.

Sarà una serata dedicata alla nostalgia canaglia quella che si svolgerà nella suggestiva location a pochi chilometri da Assisi, per rivivere la storica decade della musica. Alle console, un mix esplosivo di successi pop, rock e dance, brani che hanno dominato le classifiche durante l’epoca d’oro della musica. Ogni canzone inviterà i presenti a cantare a squarciagola e a rivivere i ricordi più emozionanti. Lo spettacolo sarà completato da effetti speciali e una super video sigla, promettendo un’esperienza di musica e spettacolo senza precedenti.

Il format “Winter Tour” che sarà proposto nel Bolognese è un festival itinerante che toccherà circa decine di locali e discoteche in tutta Italia, attirando circa decine di migliaia di persone desiderose di ballare e divertirsi. L’evento è capace di unire due diverse generazioni che, per una notte, vogliono rievocare una decade storica di grandi successi musicali.

La mente degli organizzatori è focalizzata sull’entusiasmare il pubblico durante il nuovo tour. Francesco Ciconte, product manager dell’evento. “Torniamo in giro per tutta l’Italia per farvi divertire senza inibizioni con il ciclo di eventi più fresco e positivo di sempre”, dichiara. “Siete pronti a vivere un’esperienza che vi lascerà senza fiato? Lasciatevi trasportare in un viaggio senza precedenti, dove il divertimento assume una nuova dimensione. Le luci si abbassano, il sipario si alza. Nei corridoi del tempo, quando il passato si fonde con il presente, abbiamo plasmato qualcosa di straordinario per i nostri primi 15 anni. Non sarà solo un semplice tour, ma un viaggio nel tempo attraverso la nostra incredibile storia. Un’opportunità unica per rivivere i momenti più memorabili, le serate indimenticabili ed i ricordi che hanno plasmato 90 Wonderland in quello che è diventato oggi”. 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

90 WONDERLAND – LA STORIA 90 Wonderland è il più grande party show anni Novanta d’Italia, un format che quest’anno compie 15 anni. La direzione del team di lavoro è curata da Willy Bergamin, 43enne direttore artistico di Padova, Francesco Ciconte, 37enne product manager calabrese trapiantato nel Vicentino, e Davide Menegazzo, 40enne manager gestionale di Vicenza. La loro passione – e la loro comune età – li hanno fatto ideare il format ancora nel 2008. Nel corso degli anni sono riusciti ad organizzare quasi 400 eventi, in media una ventina ad ogni stagione con picchi di una settantina all’anno in tutta Italia prima del periodo del Covid (record che dovrebbe venir migliorato quest’anno). Va precisato che il team organizzativo dei tre propone anche altri due format, uno dedicato agli anni Duemila (il Duemila Wonderland) e l’altro è il fratello minore del decennio precedente, il “It’s 90 Time – Il party anni 90”. Una macchina da divertimento senza pari, capace di gestire circa 150 serate nel corso dell’anno. 

LE HIT CHE SI BALLERANNO Durante il format di “90 Wonderland” si suoneranno le più belle hit pop, rock e dance anni 90 mixate a raffica,  brani indimenticabili da cantare e i singoli che hanno scalato le classifiche dal 1990 al 2000. Eccone alcune: Green Day Basket Case // Corona The Rhythm Of The Night // Snap Rhythm Is A Dancer // Ice Mc Think About The Way //La Bouche Sweet Dreams // Spin Doctors Two Princes // Datura Yerba Del Diablo // Alexia The Summer Is Crazy// Haddaway What Is Love // Eiffel 65 Blue // Gigi D’agostino L’ Amour Toujours // Vengaboys Boom, Boom, Boom, Boom!! // The Soundlovers Surrender // Aqua Barbie Girl // 883 Hanno Ucciso L’uomo Ragno // The Prodigy Firestarter // Lunapop 50 Special // Captain Hollywood More And More // Mabel Bum Bum // Prezioso & Marvin Tell Me Why // Da Blitz Let Me Be // Dr. Alban It’s My Life // Kim Lukas Let It Be The Night // Robert Miles Children // Take That Back For Good // Red Hot Chili Peppers Californication // Britney Spears Crazy // Gun’s N’ Roses Knockin On Heaven’s Door Ace Of Base All That She Wants // Usura Open Your Mind // Spice Girls Wannabe // Backstreet Boys I Want It That Way // Blur Song 2 // R.E.M. Losing My Religion // Neja Restless // The Chemical Brothers Hey Boy Hey Girl // Modo Einszwei Polizei // Nirvana Smells Like Teen Spirit.

ASSISTENTI DI STUDIO ODONTOIATRICO, AL VIA PROGETTO PILOTA IN VENETO

TREVISO/VICENZA. 60 posti disponibili per un corso gratuito abilitate all’esercizio della professione di ASO. Quello che un tempo era definito il lavoro di assistente alla poltrona negli studi dentistici. Un’opportunità unica per giovani sotto i 25 anni. Si tratta infatti di un progetto pilota a livello italiano, per la prima volta offerto a titolo completamente gratuito ai partecipanti. L’iniziativa è promossa da APRI Formazione, Fondazione Centro Produttività Veneto (CPV), ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) Veneto, e riconosciuto dalla Regione Veneto. Il progetto è finanziato da Fondoprofessioni, Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la formazione continua negli Studi Professionali e nelle Aziende collegate.

 

Il percorso formativo, riservato a giovani under 25, risponde ad un crescente fabbisogno di Assistenti di Studio Odontoiatrico. Ha una durata di 800 ore, 400 ore di formazione teorico/pratica e 400 ore di tirocinio presso selezionati studi odontoiatrici. La durata è di un anno circa. Partiranno due diversi corsi, da 30 partecipanti ciascuno, uno a Vicenza l’altro a Treviso. Le domande devono essere presentate dai candidati entro il 21 novembre. Il corso prenderà il via entro fine anno. Tutte le informazioni e i moduli d’iscrizione sono presenti sui siti di CSV (www.csv.org) e di Apri Formazione (www.apriformazione.eu).

 

A seguito dell’approvazione di uno specifico dispositivo di legge (DPCM 9 febbraio 2018 e successivo DPCM 9 marzo 2022), è stata definita a livello nazionale la figura dell’assistente alla poltrona qualificata con l’acronimo di ASO (Assistente di Studio Odontoiatrico) e con essa i relativi requisiti formativi e professionali. Regioni e Province Autonome sono state delegate dallo Stato ad organizzare specifici corsi di formazione per qualificare l’ASO. La Regione Veneto ha quindi promosso la nascita di percorsi formativi in tutto il territorio regionale. Società ed enti di formazione hanno dunque organizzato corsi di abilitazione per ASO. Finora in Veneto si sono formati 4 mila assistenti alla poltrona, in un percorso formativo della durata di un anno e con costi sostenuti dal partecipante stesso.

 

Con questo nuovo progetto pilota sperimentale, si offre l’opportunità a 60 giovani under 25 di effettuare il percorso gratuitamente. E di essere al tempo stesso inseriti nel team di lavoro di uno studio odontoiatrico. Stando alle stime ANDI il fabbisogno di questa figura è crescente. Le motivazioni stanno nell’aumento della mole di lavoro e degli studi odontoiatrici, alla necessità di gestire il turnover del personale di assistenza (molti studi rimangono aperti oltre le 8 ore giornaliere) e, in parte, al ricambio generazionale in corso in questi anni anche sul fronte degli assistenti.

 

“Si tratta di un’ulteriore opportunità in ambito sanitario, per una figura professionale fondamentale per gli studi odontoiatrici, e che va ad aggiungersi ai corsi di formazione già attivi sul territorio regionale – spiega il dottor Dario Danella, presidente di ANDI Treviso – come ANDI stiamo cercando di far conoscere queste iniziative alle giovani generazioni e notiamo anche un aumento di interesse da parte del genere maschile per questa figura professionale un tempo appannaggio quasi esclusivo delle donne. In questa specifica iniziativa, invitiamo i giovani a partecipare alla selezione per poter accedere a questo percorso formativo di alto livello e a titolo gratuito. Ringraziamo Fondoprofessioni che contribuisce a finanziare il progetto”.

 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

 

CORSO IFTS PER LA QUALIFICA DI ASSISTENTE STUDIO ODONTOIATRICO (ASO)

Questo percorso IFTS (Istruzione e formazione tecnica superiore) si focalizza sulle Tecniche di Gestione dell’Assistenza allo Studio Odontoiatrico, culminando con il conseguimento della qualifica di Assistente di Studio Odontoiatrico (ASO). Il progetto mira a rispondere alle esigenze espresse dall’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI) Regionale per garantire un coordinamento sistemico dei percorsi formativi, essenziali per le assunzioni, di Assistenti allo Studio Odontoiatrico (ASO). Al momento, l’offerta formativa per gli ASO risulta onerosa per i candidati, creando difficoltà nella stabilizzazione del reclutamento e causando interruzioni temporali nel personale, con conseguenti difficoltà per gli studi dentistici nel fronteggiare il fabbisogno di personale. L’Assistente di Studio Odontoiatrico (ASO) è un operatore specializzato nell’assistenza durante le procedure odontoiatriche. Il suo ruolo comprende l’accoglienza dei pazienti, l’accompagnamento alla poltrona, la gestione della relazione durante la cura e l’assistenza sul piano pratico-operativo e psicologico. Si occupa anche della strumentazione dello studio: dell’organizzazione e della sterilizzazione degli strumenti e della preparazione per gli interventi, contribuendo all’efficienza e alla sicurezza dello studio odontoiatrico. Si tratta di un percorso gratuito di formazione e tirocinio per Tecniche di Gestione dell’Assistenza allo Studio Odontoiatrico. I destinatari del percorso sono giovani, residenti o domiciliati in Veneto, fino all’età di 25 anni non compiuti al 30 novembre 2023, in possesso di diploma di istruzione secondaria di secondo grado. I partecipanti selezionati saranno assunti presso gli studi odontoiatrici che aderiscono al progetto, attraverso un contratto di apprendistato di I livello al momento dell’avvio dell’attività formativa. I partecipanti al termine del percorso conseguiranno la qualifica di Assistente di Studio Odontoiatrico (ASO) riconosciuta dalla Regione del Veneto e valida a livello nazionale.

Questa iniziativa rientra nel quadro del Programma Regionale Veneto FSE+ 2021/2027, Priorità 2 – Istruzione e Formazione, Obiettivo Specifico f) Eso 4.6 – DGR n. 782 del 27 giugno 2023, intitolato “Specialisti per il domani – Percorsi di Specializzazione Tecnica Superiore (IFTS) 2023-2024” (Cod. Progetto: 69-0002-782-2023).

Tutte le informazioni e i moduli d’iscrizione sono presenti sui siti di CSV (www.csv.org) e di Apri Formazione (www.apriformazione.eu).

 

ANDI Treviso

È la sezione provinciale di ANDI, acronimo di Associazione Nazionale Dentisti Italiani, un sindacato di categoria che accoglie a livello nazionale oltre 28.000 dentisti associati, svolgendo non solo attività prettamente sindacali, ma anche culturali, scientifiche e sociali. Fondata nel 1946 con l’intento di rappresentare i dentisti italiani nel dialogo con organismi nazionali ed internazionali, ANDI è cresciuta sino a diventare l’associazione di categoria più rappresentativa d’Italia. Oggi ANDI si pone quale punto di riferimento ed interlocutore principale per quanti operano, sia direttamente che indirettamente, nell’universo dentale, concretizzando relazioni e vie di comunicazione privilegiate con istituzioni, produttori e utilizzatori, media e opinione pubblica. Le attività svolte da ANDI muovono da una solida base valoriale fondata sul benessere e sull’importanza della salute della persona. In provincia di Treviso sono 530 i dentisti associati ANDI (su di un totale di 800 dentisti operanti nella Marca). Si occupano non solo del sorriso dei propri pazienti, ma lavorano anche per diventare un punto di riferimento costante nel tempo per i cittadini. Lo scopo è quello di soddisfare i bisogni di tutte le persone che ogni giorno si rivolgono loro, dando risposte efficaci all’esigenza di benessere della comunità. Costante inoltre è l’impegno degli associati nel territorio, al fine di sviluppare un rapporto umano e fiduciario tra il medico e il paziente con un servizio di cure al cittadino che sia completo, aggiornato e sicuro, perché basato sulla presa in carico complessiva della persona e il mantenimento della salute del cavo orale nel lungo periodo. La sezione trevigiana ha una sede fisica in via Bressa a Treviso ed un sito internet www.andi-treviso.it

FORMAZIONE, FÒREMA FESTEGGIA I 40 ANNI

Dall’era dei fondi sociali europei alla lean per le aziende, l’ente di formazione del sistema confindustriale spegne 40 candeline. Un evento teatrale, un libro e una storia composta da decine di migliaia di persone che hanno trovato lavoro grazie alla società padovana. Il presidente, Enrico Del Sole: “Viviamo un’era di profondi cambiamenti, serve accelerare sulle competenze”

 

Correva il 1983 e la formazione, per le aziende, era qualcosa di totalmente innovativo. Erano gli anni ruggenti della locomotiva Nordest, si usciva di classe e si entrava in fabbrica. Il mestiere lo si imparava con le mani sporche di olio, a forza di lavorare si diventava tanto bravi da poter coordinare qualcun’altro, o persino da poter aprire la propria azienda. Sembra un’altra era. 

Era il 1983 quando fu fondato l’embrione di Fòrema. Nata a Padova in seno all’Associazione degli Industriali con l’obiettivo di formare i propri associati, nel corso degli anni Fòrema ha cambiato pelle più volte, evolvendo sia dal punto di vista giuridico che dal punto di vista dell’offerta formativa. Dal 2012 ha iniziato a concentrarsi nella formazione esperienziale applicata allo sviluppo delle persone e alla lean production.

Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e  metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, sostenibilità e transizione energetica e servizi per il lavoro. 

L’ente di formazione oggi segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Fòrema, che ha sede negli uffici di proprietà (acquisti recentemente) che sono collocati nel centro direzionale “La Cittadella” di Padova, oggi è guidata dal direttore generale Matteo Sinigaglia ed il presidente è Enrico Del Sole.

In occasione dei 40 anni, Fòrema ha deciso di organizzare un evento speciale, il prossimo 30 novembre, un progetto di teatro d’impresa condotto in collaborazione con la Compagnia Barabao Teatro che culminerà nella serata al Teatro Verdi. Ma non solo: è stato dato alle stampe un libro, a firma di Matteo Sinigaglia e Roberto Baldo, responsabile della progettazione e attività finanziate, intitolato “Il valore del capitale umano”, che ha come obiettivo raccontare questi quarant’anni. Ma anche di guardare al futuro.

“Il ruolo della formazione e della cultura nelle aziende sarà sempre più importante e si trasformerà”, dichiara il presidente, Enrico Del Sole. “Le aziende investiranno in formazione auto-organizzata e faciliteranno l’auto apprendimento trasmettendo la capacità e la mentalità per trasformare le competenze dei team. Le persone apprenderanno di volta in volta nuove competenze in base ai progetti da affrontare. Verrà a costituirsi un ecosistema virtuoso di organizzazioni in cui le persone trasformano i propri talenti calandosi in contesti diversi e diffondendo cultura del cambiamento. La scuola avrà l’obbligo di reinventare se stessa con nuove metodologie e con l’uso di nuove tecnologie”.

Il viaggio per arrivare a queste prospettive è stato lungo. E ha avuto un’accelerata negli anni Duemila con la presidenza di Giovanni Griggio. Era l’epoca dei fondi sociali europei. L’epoca della formazione definita dalle istituzioni, che gli imprenditori dovevano “solamente lavorare e lavorare”. Allora, Griggio dovette affrontare una delle prime e importanti crisi del sistema formativo confindustriale: il passaggio al mondo del privato dopo anni di puro sostentamento pubblico, era il 2007 e gli imprenditori chiedevano ancora manager specializzati in delocalizzazione nell’est Europa e verso la Cina.

“A causa di un ritardo nel rifinanziamento dei fondi sociali europei, che erano stati congelati per circa un anno e mezzo tra un triennio e l’altro, ci trovammo con un brutto buco in bilancio”, spiega. “La rivoluzione fu entrare, tra i primi a livello nazionale, nel settore privato. Assumemmo dei commerciali, spiegavamo alle aziende che la formazione era fondamentale per la crescita. Fu anche il periodo in cui nacque Fondimpresa. Ogni azienda aveva le sue specifiche esigenze, noi trovavamo il consulente perfetto per ogni bisogno imprenditoriale”. 

Subito dopo, al timone di Fòrema fu nominato Marino Malvestio, imprenditore nel settore degli arredamenti per strutture ospedaliere. Sei anni di presidenza, dal 2010 al 2016, ricordati per la scelta di nominare un direttore generale, Cristina Ghiringhello, capace di traghettare l’azienda verso i primi bilanci in utile, a vantaggio di Confindustria Padova. Ma anche l’avventura di Niuko e la nascita de IlCuboRosso. “Abbiamo cercato di far capire a tutti che la formazione è uno strumento di sviluppo per le aziende”, spiega. “Ma soprattutto per la prima volta Fòrema è riuscita in quegli anni a produrre un utile, di qualche centinaio di migliaio di euro: non eravamo più uno strumento per gli associati, ma una vera e propria azienda”. 

Tra le attività che hanno avuto più eco, va citata l’esperienza de IlCuboRosso, “spazio fisico” di 600 metri quadri per simulare, sperimentare, rielaborare nuovo know how tecnico e manageriale da trasferire al sistema delle Pmi. Due anni dopo, l’altra scelta strategica, quella di far nascere il «super-polo» confindustriale per la formazione d’impresa, primo in Italia per dimensioni, dall’unione tra Padova e Vicenza, superato nel 2019 con la successiva divisione tra i due enti.

“Molte cose sono cambiate nel corso degli anni”, conclude Del Sole. “Ma la nostra bussola valoriale non è destinata a mutare. La mission di Fòrema è abilitare le persone nelle aziende alla trasformazione culturale e guidarle all’auto-organizzazione e all’auto-apprendimento, facilitando l’individuazione e il raggiungimento degli obiettivi aziendali creando un ecosistema virtuoso tra scuola e mondo del lavoro”.

DAI MEZZI ELETTRICI ALL’ACADEMY PER GLI AUTISTI, LA LOGISTICA GREEN DI CAB LOG

 Il noto operatore logistico veneziano lancia un piano di investimenti (e un nuovo logo) per rendere la flotta ecosostenibile e per valorizzare il proprio personale in ottica Esg. L’amministratore delegato, Renzo Bortolato: “L’ecosostenibilità nella logistica ha un costo, cerchiamo partner disposti ad investire con noi nel green”. Investiti oltre 5 milioni di euro

Il settore dei trasporti, si sa, è tra i più inquinanti. Cab Log, con una visione volta al futuro e alla sostenibilità, ha lanciato ante tempus un ambizioso piano di investimenti per rendere la sua flotta ecologica e i suoi magazzini ecosostenibili e per valorizzare il proprio personale attraverso un programma innovativo di formazione. Questi progetti non solo riducono l’impatto ambientale ma testimoniano anche un impegno concreto verso una visione di business etico e sostenibile.

Per quanto riguarda i magazzini, i due nuovi hub che l’azienda si appresta ad aprire hanno ottenuto il livello GOLD della certificazione LEED, oltre ad essere concepiti per una gestione interna a tutela ambientale attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici, di illuminazione a led basso consumo con sistema di regolazione “dimmerabile” al fine del funzionamento dell’impianto secondo l’effettiva necessità, l’acquisto di carrelli con batterie al litio, l’utilizzo di materiali eco-compatibili, anche per quelli di consumo operativo (film biodegradabile, imballi riciclabili, carta riciclata, etc), la riduzione del packaging e la dematerializzazione documentale, il contenimento dell’utilizzo dell’acqua potabile e non. Oltre a questo, le piattaforme saranno già predisposte per l’utilizzo di mezzi a gas ed elettrici e in prossimità di raccordi ferroviari per lo sviluppo dell’intermodalità.

Si tratta dello spazio di Oppeano (VR), cinquantamila metri quadri inaugurati ad inizio ottobre, e degli ottantamila metri quadri di Vidigulfo (PV), pronti a fine 2024. Gli spazi sono in posizione strategica per ridurre l’impatto ambientale e circondati da verde, per evitare l’eccesso di cementificazione tipico delle aree logistiche.

Ma non solo. Sui magazzini delle venti filiali (Cab Log supera i 150 milioni di fatturato, opera su oltre 360 mila metri quadri coperti con più di 300 mezzi di proprietà) sono stati installati ottantamila metri quadri di pannelli solari, ai quali presto verranno accoppiate batterie di ricarica e colonnine per i veicoli elettrici.

Uno degli aspetti chiave del progetto green di Cab Log è la transizione verso mezzi elettrici. L’azienda punta a convertire almeno metà della sua flotta di 50 auto alimentate da combustibili fossili. Inoltre, ha iniziato a testare un trattore stradale Volvo per servizi di navettaggio, con l’obiettivo di acquistarne due entro fine anno. Nel centro della città di Milano, poi, due furgoni completamente elettrici porteranno a termine le consegne dell’ultimo miglio. “I nostri clienti più attenti alla sostenibilità ci coinvolgono costantemente nei loro progetti” afferma Massimo Berti, direttore generale di Cab Log, “ed è per questo che in pipeline abbiamo già altri cinque furgoni elettrici pronti a partire per servizi dedicati”.

Il tutto mentre aumentano i mezzi LNG ed euro 6 nella flotta aziendale. Alcuni di questi saranno alimentati da un biocombustibile (HVO) che garantisce la sostenibilità della filiera, è in corso un progetto pilota su due mezzi per verificarne la resa. Stando ai primi test, il nuovo diesel riduce la rumorosità del motore e aumenta le prestazioni in termini di una migliore combustione, riducendo la fumosità e facilitando le partenze a freddo. Inquina meno, perché è privo di aromatici e poliaromatici, composti impattanti dal punto di vista ambientale, e rispetto ad un gasolio convenzionale consente una riduzione delle emissioni fino al 90%. 

Per dare ancora più valore a quanto detto, Cab Log lancia un nuovo logo, una rivisitazione di quello che tutti siamo abituati a vedere sulle strade.

Cab Log non si ferma alla sostenibilità ambientale ma si estende anche a quella sociale attraverso la creazione della Cab Log Academy con l’obiettivo di offrire corsi di formazione avanzati per gli autisti, attuali e futuri, concentrandosi non solo sulle competenze tecniche ma anche sullo sviluppo personale, oltre a supportare economicamente l’ottenimento della patente CE + CQC.

“Il mondo della logistica è chiamato ad una rivoluzione copernicana”, dichiara Massimo Berti. “Abbiamo investito e continueremo ad investire per rendere sempre più green i nostri servizi, con un conseguente aumento dei costi. Per questo possiamo affermare che molti dei nostri clienti siano diventati partner in questa battaglia per un futuro dove il trasporto rispetta l’ambiente. Siamo attenti alle innovazioni che verranno, come per esempio l’idrogeno, ma è importante che la nostra classe politica chiarisca la propria visione sulla reale volontà di aiutare le aziende a diventare più sostenibili”.

 

 SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

ACADEMY

Il mondo della logistica da anni lotta per trovare camionisti. Stando ai più recenti studi dell’Ispi (Italian Istitute for International Political Studies) dedicati alla logistica, a livello europeo ne mancano circa 400 mila, in Italia la forbice si attesta tra i 17 e i 20 mila. Cab Log, azienda logistica del Veneziano (150 milioni di fatturato, opera su oltre 360 mila metri quadri di magazzini con più di 300 mezzi di proprietà) ha deciso di lanciare la propria Academy. I candidati devono avere 21 anni e la patente B, oltre a conoscere l’italiano. Il corso, totalmente gratuito e finanziato dall’Unione Europea, comprende formazione teorica e pratica per l’acquisizione della patente CE + CQC (valore: 5000 euro), certificato di qualificazione del conducente e supporto alla richiesta della carta tachigrafica, visita medica per verificare l’idoneità alla mansione. Inoltre, nel 90% dei casi i partecipanti riceveranno una proposta di assunzione a conclusione del percorso formativo, seguito da un periodo di on boarding iniziale e affiancamento operativo con lo staff dell’Academy. L’Academy può contare su spazi dedicati nella sede di Noale, nel Veneziano, di Cab Log: un percorso stradale tecnico adattato alla guida di varie tipologie di veicoli, aule attrezzate per la didattica dimostrativa – in particolare quella relativa alla sicurezza stradale e alla messa in sicurezza di varie tipologie di carichi – e presto anche un rivoluzionario simulatore di guida in grado di consentire la formazione pratica per la conduzione di veicoli leggeri e pesanti. 

 

PARTNERSHIP CON HVO

Con l’acronimo HVO viene indicato l’Hydrogenated vegetable oil, un combustibile vegetale idrogenato ottenuto 100% da materie prime rinnovabili che può essere usato al posto del diesel tradizionale. Da anni è usato nel Nord Europa, rispetto ad un gasolio convenzionale consente una riduzione delle emissioni fino al 90%. È da poco arrivato in Italia, distribuito dall’azienda Costantin Spa di Borgo Veneto nel Padovano con un fatturato di 1 miliardo. Cab Log ha deciso di sposare questa rivoluzione nel mondo dei biodiesel, attivando una fase di test il nuovo combustibile non fossile. La sperimentazione inizierà su alcuni mezzi, la cui previsione di percorrenza chilometrica annuale di ciascuno è di 110.000 chilometri. È un esempio di economia circolare: i prodotti di scarto (oli esausti, grassi di origine naturale, etc..) che dovrebbero essere smaltiti, con aggravio di costi e con un maggior impatto sull’ambiente, vengono invece impiegati per la produzione di biocarburanti dall’elevato potere calorifico, maggiore a quello del gasolio di origine fossile e a quello del biodiesel tradizionale. Il processo di produzione di HVO100 avviene in due fasi, il primo viene denominato idrotrattamento, le materie prime vengono saturate con idrogeno, e successivamente viene alterata la struttura chimica per conferire le qualità desiderate al prodotto finale. 

 

 

LA STORIA DI CAB LOG

La storia di CAB LOG inizia a Noale, nel Veneziano, nel 1947: con la fine della Seconda Guerra Mondiale, c’è la necessità di ricostruire tutto. Così Bruno Bortolato, classe ‘25, inizia a trasportare materiale edile con un cavallo e il suo rimorchio. Nel 1983, i quattro figli, appassionati di camion e trasporto, decidono di unire le forze e di creare un’azienda di trasporti, dando vita al Consorzio CAB. Il Gruppo CAB nasce così con una flotta di cinque camion che i fratelli Bortolato, il primo in ordine di tempo è Giuliano, e il padre Bruno guidano nel Nord Italia. Sotto la guida dell’Amministratore Delegato Renzo Bortolato, negli anni Novanta il Gruppo apre un nuovo ramo di attività per lo stoccaggio industriale e la movimentazione della merce, con la costruzione del primo magazzino a Noale. Visto l’immediato successo, si è cominciato ad investire in magazzini logistici per aumentare il servizio di stoccaggio materie prime e prodotto finito, per poi aggiungere la distribuzione della merce destinata alla grande distribuzione e alla distribuzione organizzata, e successivamente il confezionamento e l’advanced co-packing. Oggi CAB LOG può contare sulla partnership con grandi nazionali e multinazionali, che hanno permesso di raggiungere i 150 milioni di fatturato nel 2022 e di operare su oltre 360 mila mq di magazzini e con più di 300 mezzi di proprietà e di 700 semirimorchi, grazie al lavoro di circa 1.000 collaboratori diretti. Le filiali gestite sono 20 e tra la fine del 2023 e il 2024 verranno aperti nuovi hub: 80.000 mq a Vidigulfo (PV), 50.000 mq a Oppeano (VR) e 30.000 mq a Roma.

 

LE SEDI DI CAB LOG

 

Nel 2023 Cal Log impiega 380 dipendenti, oltre ai più di 1.000 indiretti nei magazzini in cui opera. Gli spazi gestiti sono vasti: 360 mila metri quadri di magazzini in 20 siti italiani, una flotta di oltre 180 trattori stradali e più di 700 semirimorchi. Ecco la mappa dell’operatività aziendale. 

 

VENEZIA Cab Log ha headquarter a Noale, nel Veneziano. La prima sede storica è quella di via Torricelli, quattromila metri quadri di magazzino aperti nel 1990, uno spazio che oggi è più che raddoppiato (10 mila metri quadri). Qui è ospitato il cervello aziendale (amministrazione, commerciale, fatturazione, legale, HR). In via Mestrina c’è invece un altro spazio: nel 1991 erano diecimila metri quadri, oggi siamo a 60 mila (l’ultimo ampliamento è del 2022). Aperta anche nuova officina, specializzata anche nella revisione dei mezzi dove operano 15 meccanici. La specializzazione: logistica food & beverage, partenze della distribuzione verso tutto il territorio nazionale. Nel Veneziano, il totale dipendenti diretti è 125. Indiretti (in magazzino) circa 200. Le due filiali portano circa il 10% del fatturato del business logistica.

 

PAVIA La sede locale è Landriano, in via Aldo Aniasi. Cab Log è stata tra le prime aziende a costruire in questa area prima devota all’agricoltura e all’allevamento (32.000 metri quadri di magazzino, era il 2006). Ora è tra le aree logistiche più importanti della Lombardia, quello di Cab Log è il primo magazzino distributivo in questa regione. Specializzazione: logistica food & beverage, petfood, ma soprattutto spirits e gestione accise. Partenze della distribuzione verso tutto il territorio nazionale. Specializzazione nelle consegne a bar di centro di città e negozi specializzati petfood. Personale di magazzino e di trasporto per le attività: 30 persone. Lavoratori indiretti, responsabili di magazzino: 120. Ma Cab Log ha anche un’altra sede, a Santa Cristina e Bissone, in via Cascina. Qui nel 2018 erano stati acquisiti 10 mila metri quadri, altri 22.000 nel 2021. Specializzazione: logistica petfood. Personale 4 lavoratori diretti e 40 indiretti. Le due filiali portano circa il 20% del fatturato del business logistica. 

 

LA NUOVA ESPANSIONE A PAVIA In zona è prevista anche una espansione, a Vidigulfo: in costruzione 80.000 metri quadri per svilupparsi ulteriormente, portando ad un incremento di volumi pari a 30%. Vidigulfo rappresenta sicuramente l’obiettivo sfidante per l’azienda: 180.000 mq di superficie, 80.000 mq coperti, altezza utile sotto trave di oltre 12 metri, 120.000 posti pallet, gestione flussi logistici per oltre 500 mezzi al giorno. CAB LOG, da sempre attenta al tema della logistica sostenibile, crede fortemente nel “green approach” e per questo ha lavorato per ottenere per la nuova piattaforma il livello GOLD della certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design). La progettazione, la costruzione e la gestione di un insediamento certificato LEED (sistema statunitense di classificazione dell’efficienza energetica e dell’impronta ecologica degli edifici, sviluppato dallo U.S. Green Building Council) devono rispondere a requisiti e crediti, cui corrispondono punteggi di valutazione, che si traducono in provvedimenti in diversi ambiti caratterizzanti l’intervento: localizzazione e trasporti, sostenibilità del sito, gestione efficiente delle acque, energia e atmosfera, materiali e risorse, qualità ambientale interna, innovazione e priorità regionali. Inoltre, il magazzino è concepito per una gestione interna a tutela ambientale attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici, di illuminazione a led basso consumo con sistema di regolazione “dimmerabile” al fine del funzionamento dell’impianto secondo l’effettiva necessità (ad esempio al passaggio delle persone o dei carrelli), l’acquisto di carrelli con batterie al litio, l’utilizzo di materiali eco-compatibili, anche per quelli di consumo operativo (film biodegradabile, imballi riciclabili, etc), il contenimento dell’utilizzo dell’acqua potabile e non. Oltre a questo, la piattaforma sarà già predisposta per l’utilizzo di mezzi a gas, elettrici e ad idrogeno.

 

MILANO Nella sede di Albairate in via Marcatuttto, ci sono trentamila metri quadri, lo spazio è stato acquistato da ramo d’azienda dal Gruppo Nestlé nel 2015. L’impianto dedicato alla logistica di AB Inbev, primo gruppo produttore e distributore di birra al mondo, cliente di Cab Log da oltre 20 anni. Da qui partono circa 80 carichi di birra al giorno, con picco di 100 in stagione estiva. Al lavoro, ci sono 10 persone dirette e un centinaio in magazzino. La specializzazione è la gestione accise.

 

BOLOGNA Qui Cab Log opera lavorando per uno dei suoi clienti storici, Ducati. Il focus è quello dell’approvvigionamento dei fine linea da inizio anni 2000. Dal 2019 l’apertura a Sala Bolognese via Stelloni Ponente con un magazzino da 17.000 metri quadri e a Calderara con uno spazio da cinquemila metri quadri. Qui lavorano 20 persone e 120 indirette di magazzino. Sempre a Sala Bolognese, ecco altri 10.000 metri quadri dedicati alla distribuzione di prodotti spirits e petfood. Specializzazione: gestione accise per i primi e negozi specializzati per i secondi. Prevista a breve l’espansione nel Bolognese con un altro magazzino da 20.000 metri quadri.

 

VERONA Cab Log opera a Vallese di Oppeano, in via Marco Biagi su uno spazio di 30.000 metri quadri già dal 2013. Qui la specializzazione è la gestione food & beverage e distribuzione nazionale. L’area è oggetto di interesse da parte dell’azienda, presto saranno aperti due nuovi impianti, uno da 50.000 metri quadri e un altro da trentamila per incrementare il business di food & beverage e petfood e per supportare la logistica delle cantine della zona. Sono ad oggi impiegate direttamente cinque persone e 50 indirettamente nel magazzino. 

 

POMEZIA (ROMA) Cab Log è presente dal 2013 in via della Zoologia con uno spazio di 20.000 metri quadri. L’obiettivo è quello di valorizzare la distribuzione nel centro Italia per i clienti e accelerare sul fronte della distribuzione verso il Sud Italia per i prodotti stoccati a Pomezia. È un magazzino specializzato nel settore della birra e degli alcolici e del petfood, un polo importante perché è il crocevia per il Sud e per la complicata distribuzione nella città di Roma. Vi operano 10 persone oltre ad altre 50 indirette di magazzino. Sul territorio romano è prevista una nuova apertura nel 2024.

 

INVASIONE ANNI NOVANTA, VICENZA CAPITALE ITALIANA DELL’AMARCORD

Nostalgia canaglia: Jurassic Park e Baywatch, ma anche Spider Man, Mario Bros e i pacchetti delle gommose Morositas il prossimo 11 novembre alla discoteca Nordest di Caldogno. Balleranno due generazioni. Sarà un raduno popolare di chi ha amato quegli anni magici, il format è stato battezzato “90 Wonderland Winter Tour”. Gli organizzatori tornano a casa: sono vicentini

Inizia la quindicesima stagione di 90 Wonderland, e per festeggiare è stato ideato un nuovo format collegato al mondo degli anni Novanta, il “90 Wonderland – 15th Years Celebration Tour”. Il format arriva in Veneto il prossimo sabato 11 novembre, alla Discoteca Nordest, una delle ultime vere discoteche rimaste in Veneto: siamo a Caldogno, nel Vicentino.  Qui hanno ballato generazioni di giovani, l’offerta musicale è oscillata dal liscio alla dance. L’ingresso è fissato a 12 euro, 20 euro con la cena. 

L’atmosfera del prossimo 11 novembre al alla Discoteca Nordest sarà invasa dai figuranti di 90 Wonderland, la pista da ballo sarà pervasa da un’iconica celebrazione degli anni ’90, con il ritmo travolgente dei Green Day e dei Backstreet Boys che farà ballare tutti i presenti. Sul palco, l’incredibile spettacolo vedrà esibirsi Spider-Man e Mario Bros accompagnati da scenografie evocative tratte da Jurassic Park. Non mancheranno le sensazionali ballerine in stile “Baywatch” e l’indimenticabile programma televisivo “Stranamore”, dedicato a chi cerca l’anima gemella. Gli enormi pacchetti di chewing gum Brooklyn saranno protagonisti accanto alle affascinanti Wonder girls.

La data vicentina peraltro è molto attesa dal team di lavoro che ha ideato 90 Wonderland, evento che viene portato in circa 150 locali durante l’anno. La direzione è veneta, ed è composta da Willy Bergamin, 43enne direttore artistico di Padova, Francesco Ciconte, 37enne product manager calabrese trapiantato nel Vicentino, e Davide Menegazzo, 40enne manager gestionale di Vicenza.

Sarà una serata dedicata alla nostalgia canaglia quella che si svolgerà nella suggestiva location vicentina, per rivivere la storica decade della musica. Alle console, un mix esplosivo di successi pop, rock e dance, brani che hanno dominato le classifiche durante l’epoca d’oro della musica. Ogni canzone inviterà i presenti a cantare a squarciagola e a rivivere i ricordi più emozionanti. Lo spettacolo sarà completato da effetti speciali e una super video sigla, promettendo un’esperienza di musica e spettacolo senza precedenti.

Il format “Winter Tour” che sarà proposto nel Vicentino è un festival itinerante che toccherà decine di locali e discoteche in tutta Italia, attirando circa decine di migliaia di persone desiderose di ballare e divertirsi. L’evento è capace di unire due diverse generazioni che, per una notte, vogliono rievocare una decade storica di grandi successi musicali.

La mente degli organizzatori è focalizzata sull’entusiasmare il pubblico durante il nuovo tour. “Torniamo in giro per tutta l’Italia per farvi divertire senza inibizioni con il ciclo di eventi più fresco e positivo di sempre”, dichiara Francesco Ciconte, product manager dell’evento. “Siete pronti a vivere un’esperienza che vi lascerà senza fiato? Lasciatevi trasportare in un viaggio senza precedenti, dove il divertimento assume una nuova dimensione. Le luci si abbassano, il sipario si alza. Nei corridoi del tempo, quando il passato si fonde con il presente, abbiamo plasmato qualcosa di straordinario per i nostri primi 15 anni. Non sarà solo un semplice tour, ma un viaggio nel tempo attraverso la nostra incredibile storia. Un’opportunità unica per rivivere i momenti più memorabili, le serate indimenticabili ed i ricordi che hanno plasmato 90 Wonderland in quello che è diventato oggi”. 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

90 WONDERLAND – LA STORIA 90 Wonderland è il più grande party show anni Novanta d’Italia, un format che quest’anno compie 15 anni. La direzione del team di lavoro è curata da Willy Bergamin, 43enne direttore artistico di Padova, Francesco Ciconte, 37enne product manager calabrese trapiantato nel Vicentino, e Davide Menegazzo, 40enne manager gestionale di Vicenza. La loro passione – e la loro comune età – li hanno fatto ideare il format ancora nel 2008. Nel corso degli anni sono riusciti ad organizzare quasi 400 eventi, in media una ventina ad ogni stagione con picchi di una settantina all’anno in tutta Italia prima del periodo del Covid (record che dovrebbe venir migliorato quest’anno). Va precisato che il team organizzativo dei tre propone anche altri due format, uno dedicato agli anni Duemila (il Duemila Wonderland) e l’altro è il fratello minore del decennio precedente, il “It’s 90 Time – Il party anni 90”. Una macchina da divertimento senza pari, capace di gestire circa 150 serate nel corso dell’anno. 

LE HIT CHE SI BALLERANNO Durante il format di “90 Wonderland” si suoneranno le più belle hit pop, rock e dance anni 90 mixate a raffica,  brani indimenticabili da cantare e i singoli che hanno scalato le classifiche dal 1990 al 2000. Eccone alcune: Green Day Basket Case // Corona The Rhythm Of The Night // Snap Rhythm Is A Dancer // Ice Mc Think About The Way //La Bouche Sweet Dreams // Spin Doctors Two Princes // Datura Yerba Del Diablo // Alexia The Summer Is Crazy// Haddaway What Is Love // Eiffel 65 Blue // Gigi D’agostino L’ Amour Toujours // Vengaboys Boom, Boom, Boom, Boom!! // The Soundlovers Surrender // Aqua Barbie Girl // 883 Hanno Ucciso L’uomo Ragno // The Prodigy Firestarter // Lunapop 50 Special // Captain Hollywood More And More // Mabel Bum Bum // Prezioso & Marvin Tell Me Why // Da Blitz Let Me Be // Dr. Alban It’s My Life // Kim Lukas Let It Be The Night // Robert Miles Children // Take That Back For Good // Red Hot Chili Peppers Californication // Britney Spears Crazy // Gun’s N’ Roses Knockin On Heaven’s Door Ace Of Base All That She Wants // Usura Open Your Mind // Spice Girls Wannabe // Backstreet Boys I Want It That Way // Blur Song 2 // R.E.M. Losing My Religion // Neja Restless // The Chemical Brothers Hey Boy Hey Girl // Modo Einszwei Polizei // Nirvana Smells Like Teen Spirit.

SE NON LA FAI GODI SOLO A METÀ, CIRO PRESENTA LA SUA “PIZZA SCARPETTA”

Ciro di Maio lancia a Brescia la sua nuova pizza. Pomodorini siciliani, olio pugliese, bufala campana e basilico lombardo. Il pizzaiolo napoletano che aiuta i carcerati: “La pizza deve lievitare naturalmente almeno 48 ore, e se piove fuori l’impasto va bilanciato. Ecco i segreti della mia Pizza Scarpetta con le orecchie”

 

L’idea è nata quasi per caso, vedendo un cliente che usava il cornicione della pizza per fare la scarpetta con il pomodoro che era scivolato sul piatto. Adesso, la “Pizza Scarpetta” è uno dei piatti più venduti alla pizzeria “San Ciro”, gestita a Brescia dal napoletano Ciro di Maio, celebre per il proprio impegno in carcere a favore dei detenuti e per la propria storia personale che lo ha portato da Frattamaggiore alla Lombardia.

La ricetta della nuova pizza di Ciro è semplicissima, ma proprio per questo la selezione degli ingredienti è fondamentale. In sintesi, è una pizza con pomodorini datterini passati in padella e fatti insaporire con basilico, e decorata in uscita con bufala fresca dop e olio dop. Il datterino è siciliano, quello più rosso e saporito, che ha un pizzico di sapidità in più rispetto al ciliegino. L’olio è quello estratto a freddo della dop Terra di Bari. La bufala è quella dop campana, la migliore. Infine, il basilico fresco, raccolto ogni giorno dall’orto bresciano del fornitore di Ciro.

“Durante la preparazione, proponiamo anche una salsina di pomodoro”, spiega Ciro. “Poi con i succhi del datterino, cotto a fiamma lenta per mantenere le sue caratteristiche organolettiche, la parte liquida della mozzarella e l’olio messo dopo cottura si crea una sorta di sughetto che scivola via dall’impasto e si ferma sul piatto. Il cornicione alto e leggero è perfetto dunque per fare la scarpetta, la più gustosa che si possa immaginare”.

Perché l’impasto stesso della pizza di Ciro è studiato per essere altamente digeribile, ci sono clienti affezionati che fanno decine di chilometri solo per mangiare la sua pizza. “Quando si fa un impasto, serve guardare fuori dalla finestra”, spiega Ciro. “Se piove o c’è umidità, serve tenerne conto. Noi procediamo con lo stesso stile imparato a Napoli dai maestri pizzaioli, serve una lunghissima lievitazione, minimo di due giorni, senza aggiungere lievito se non in percentuali minime, praticamente inesistenti. Usiamo il metodo antico, con la pasta di riporto dal panetto precedente, così lievita meglio. L’impasto è fondamentale, lo stiamo scoprendo anche con la Pizza in Teglia. L’importante è che la pizza abbia sempre le orecchie, segno che è fatta mano: il circolo non può mai essere perfetto”.  

È questa l’ultima iniziativa di Ciro Di Maio, nato nel 1990 a Frattamaggiore, in provincia di Napoli. Nel 2015 decide di cercare nuove opportunità trasferendosi in Lombardia. Così è cominciata l’avventura di “San Ciro”, la sua pizzeria a Brescia. Il nome del locale è un omaggio ai nonni di Ciro, sia dal lato materno che paterno, figure fondamentali nella sua vita. Suo padre, in particolare, ha dedicato il suo tempo al volontariato e all’aiuto dei giovani tossicodipendenti, collaborando con una comunità per offrire loro una possibilità di uscire dalla droga e ricostruire una vita migliore.

Ciro si considera oggi un privilegiato e ha deciso di offrire ai meno fortunati la possibilità di trovare lavoro. Nei primi mesi dell’anno, infatti, Ciro ha insegnato l’arte della pizza ai detenuti del carcere Canton Mombello di Brescia, grazie a un progetto sviluppato in collaborazione con Luisa Ravagnani, garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Brescia, e sostenuto dalla direttrice del carcere, Francesca Paola Lucrezi. 

Per alcuni mesi, il pizzaiolo è stato in carcere due volte a settimana, conducendo lezioni teoriche e pratiche sulla preparazione della pizza. Dall’importanza del sale alla temperatura dei forni, passando per i segreti dell’impasto e del pomodoro. Sette detenuti, accusati di reati minori e quindi destinati a scontare un breve periodo di detenzione, hanno partecipato alle lezioni, quaranta ore di un corso professionale.

 

SCHEDA SAN CIRO Ciro Di Maio nasce a Frattamaggiore, un comune del Napoletano, nel 1990. Mamma casalinga, papà dal passato burrascoso. Le sue prime esperienze nel lavoro sono a 14 anni, poi si iscrive all’Alberghiero, ma a 18 anni lascia gli studi e inizia a lavorare.  Nel 2015, la svolta: trova un lavoro da pizzaiolo per una grossa catena in Lombardia, poi riesce a rilevare quella pizzeria assieme a sei soci, infine diventa titolare unico. È così che è iniziata l’avventura “San Ciro”, il suo locale a Brescia (vicino al multisala Oz, in via Sorbanella) che oggi impiega una quindicina di persone ed è noto per la veracità delle sue pizze, ma anche per il suo menù alla carta di alta cucina. Un locale amato perché rappresenta la tradizione napoletana, a partire dagli ingredienti: olio dop, mozzarella di bufala campana dop, pomodorino del Piennolo, ricotta di bufala omogeneizzata e porchetta di Ariccia Igp. Fondamentale è la pasta: ogni giorno viene scelto il livello esatto di idratazione, in base all’umidità di giornata. In menù ha la pizza verace, ma anche il battilocchio, la pizza fatta da un impasto fritto nell’olio bollente e subito servito avvolto in carta paglia. Le pizze sono tutte diverse, sono fatte artigianalmente. Ciro lo ripete spesso. “Mi piace tirare le orecchie alle pizze, ognuna ha il suo carattere e deve mostrarlo, odio le pizze perfettamente rotonde e se c’è più pomodoro da una parte rispetto ad un’altra è perché usiamo pomodori veri”. Molti i vip che lo amano, le pareti del suo ristorante sono piene di fotografie. Tra le altre anche Eva Henger, che è stata a cucinare pizze una sera da lui. Senza dimenticare i giocatori del Brescia Calcio, che quando possono, anche dopo le partite, lo passano a salutare. Ciro ama le iniziative benefiche. Oltre al lavoro in carcere per formare i detenuti a diventar pizzaioli, Ciro si è dedicato anche alla formazione nel Rione Sanità di Napoli, un quartiere che gli ricorda la strada in cui è cresciuto, via Rossini a Frattamaggiore. L’istituto che ha accolto il suo progetto è stato l’Istituto alberghiero D’Este Caracciolo, ha portato a termine delle lezioni online a dei ragazzi che seguono l’indirizzo enogastronomico e l’indirizzo sala e accoglienza.

 

L’orto d’inverno ed i preparati naturali per la cura, il corso al via presso Naturalpina Dolomiti a Belluno

L’evento previsto sabato 11 novembre. 6 ore di formazione per professionisti ed hobbisti sull’orto autunnale ed invernale. Docente l’agroecologa Corinna Raganato. L’iniziativa tra le attività dell’Accademia Botanica dell’azienda agricola Naturalpina di Alice Pedon.

 

Sabato 11 novembre 2023 presso l’Herbarium e gli orti di Naturalpina Dolimiti (via Giamosa, 150) a Belluno si terrà il corso “L’orto d’inverno ed i preparati naturali per la cura”. Un evento formativo teorico-pratico di orticoltura che illustra metodi per la gestione dell’orto domestico nella stagione autunno-inverno. Nel corso della giornata saranno presentati curiosi rimedi per la cura delle piante da autoprodurre in casa. Il corso è rivolto sia ad orticoltori esperti, sia a principianti assoluti. Fornisce conoscenze su alcune tecniche per coltivare in sintonia con la natura, secondo le regole dell’agroecologia, la scienza che applica i principi ecologici all’agricoltura con lo scopo di renderla più sostenibile.

L’evento rientra nelle attività formative dell’Accademia Botanica creata dall’azienda agricola Naturalpina Dolomiti di Alice Pedon. Il corso ha una durata di 6 ore e si svolgerà sabato 11 novembre 2023 in giornata unica, con il seguente orario: 10.00-13.00; pausa picnic; 14.00-17.00

Tra gli argomenti del corso: la fertilità del terreno, come mettere a riposo l’orto d’inverno, pulizia dell’orto e tecniche di copertura/occultamento, i sovesci invernali, tecniche di incorporazione di fertilizzanti freschi, come affrontare le principali avversità quali afidi, cimici, lumache, bruchi, l’utilizzo di piante utili alla difesa e i preparati casalinghi.

Docente del corso è l’agroecologa Corinna Raganato, agrotecnica laureata in Scienze Ambientali all’Università Cà Foscari di Venezia. Il suo lavoro consiste nell’affiancare gli agricoltori e le agricoltrici nella progettazione e realizzazione di aziende agroecologiche, ovvero realtà in cui la produzione di alimenti è realizzata secondo i principi dell’agroecologia.

“La dottoressa Raganato guiderà il percorso formativo rivolto a tutti, esperti e principianti assoluti – spiega Alice Pedon di Naturalpina Dolomiti – illustrerà le principali tecniche agroecologiche di coltivazione dell’orto nella stagione invernale. Si forniranno ricette naturali per preparati, decotti e macerati per la cura delle piante”.

Per informazioni e iscrizioni scrivere a accademia@naturalpinadolomiti.it oppure visitare il sito www.naturalpinadolomiti.it

 

 

BOS INAUGURA LA NUOVA SEDE COL SUMMIT ITALIANO SULLA SICUREZZA

L’azienda vicentina, specializzata in videosorveglianza, festeggia gli oltre vent’anni di attività con un nuovo headquarter da 2.200 metri quadri in Val Liona. Organizzata una tavola rotonda con i top player nazionali nel settore della sicurezza. Il titolare, Leonardo Borinato: “L’obiettivo deve essere l’integrazione tecnologica degli impianti professionali, la sfida sono le nuove normative sulla cybersecurity”

 

Il 26 ottobre sarà ricordata come una data storica per BOS Italy. È stata inaugurata la nuova sede, in Val Liona, nel Vicentino, a pochi passi da dove l’Impresa di BOS è stata fondata nel 2001. L’evento ha visto la partecipazione dei top player del mercato, aziende italiane che si sono confrontate sul tema della sicurezza. 

La nuova sede è stata progettata con un’architettura contemporanea, che si inserisce con rispetto nel paesaggio circostante (siamo in un piccolo comune, sui Colli Berici). Due i volumi principali: una palazzina ad uso uffici di 600 metri quadri su due piani, lo show room e un moderno magazzino di 1.600 metri quadri. Sul tetto è installato un impianto fotovoltaico da 50 Kw, in ottica green per rispondere ai fabbisogni della struttura: scelte progettuali e materiali impiegati garantiscono il massimo risparmio energetico. La nuova sede BOS Italy non è recintata ed il giardino fronte strada è accessibile come verde pubblico, con panchine e alberi, in modo da poter essere utilizzato come area di svago e relax per il personale, i clienti, i residenti.

“Siamo orgogliosi dei nostri primi 22 anni di storia, la nuova sede è l’emblema dello sforzo di crescita che abbiamo portato avanti”. Queste le parole dell’amministratore delegato, Leonardo Borinato, che ha fondato l’azienda nel 2001: dopo aver subito un furto in casa, voleva dotarsi dei sistemi di sicurezza migliori. “Oggi siamo di fronte ad un nuovo passaggio nella maturità di posizionamento del marchio BOS nel mercato della videosorveglianza e della sicurezza professionale. Il nostro spirito di intraprendenza ci porterà a migliorarci ulteriormente per garantire che la tutela della sicurezza con la videosorveglianza ai nostri partner. Perché ci teniamo ai nostri clienti e a tutti gli utilizzatori finali dei nostri impianti, nostri connazionali”.

Il mercato globale della sicurezza elettronica, peraltro, è in un periodo di boom. Cresce la domanda di videoanalisi nei luoghi pubblici, aumenta l’impiego nei settori difesa e trasporti, aumenta fortemente la domanda di integrazione tra impianti tecnologici, ci si sta avviando alle smart city grazie all’integrazione di tecnologie che garantiranno città più sicure grazie alla gestione di dati di analisi e loro metadati.

Per fare il punto del mercato a livello nazionale, nel giorno dell’inaugurazione BOS ha organizzato un workshop per analizzare il settore della sicurezza in Italia. Grazie alle aziende presenti, tra le principali leader italiane nella produzione di dispositivi di sicurezza per impianti di antintrusione, videosorveglianza, controllo accessi, domotica, dispositivi per la centralizzazione degli impianti e per il controllo e la sicurezza stradale, è stato possibile toccare varie tematiche riguardanti la progettazione e la distribuzione delle apparecchiature, l’installazione, l’integrazione e la conformità degli impianti. 

È inoltre stato affrontato il tema della cybersecurity, sempre più presente nella gestione di reti dati aziendali e domestiche. I prodotti BOS Italy rispondono ai requisiti del National Defense Authorization Act (NDAA) degli Stati Uniti e ne sono conformi al 100%. Questo garantisce una maggiore protezione contro lo spionaggio e gli attacchi da parte di hacker e la maggior sicurezza agli utilizzatori degli impianti e ai cittadini. Il tema è peraltro al centro dell’attenzione delle aziende: la Polizia Postale ha registrato un incremento del 138% di attacchi in un anno ad infrastrutture IT di aziende, privati e PA in Italia. Erano oltre 5000 i casi nel 2021 e quasi 13.000 nel 2022. Da marzo di quest’anno, poi,  la cyber security è entrata per la prima volta nel testo del Codice per gli Appalti, BOS Italy è pronta a supportare le necessità del maggior standard di sicurezza, con possibilità di impiego dei propri prodotti in qualsiasi ambito: civile, ministeriale e militare.

“Per noi è stata una giornata indimenticabile, festeggiare la nuova sede con questo evento è stato entusiasmante”, conclude Borinato. “Per i professionisti riuniti ad affrontare questi temi, ciascuna con la propria competenza, è stata un’esperienza che potrà senz’altro gettare le basi per una più proficua collaborazione a sostegno degli obiettivi comuni di difendere il valore della sicurezza. È emerso come valore condiviso la cultura dell’italianità di fare impresa. Le aziende italiane che si sono incontrate in BOS sono tutte favorevoli a sostenere l’integrazione tecnologica di impianti di tipo professionale, anche alla luce dello sviluppo delle nuove tecnologie che continueranno ad evolvere”.

 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

LE AZIENDE PRESENTI ALL’EVENTO Le aziende presenti all’evento sono state di fatto le più importanti del settore sicurezza a livello nazionale: Arteco Global Surl; Bettini Srl; Combivox Srl; EEA Srl; Elmax Srl; Euklis Srl; GPS Standard Srl; Kblue Srl; Ksenia Spa; Point Security Software Srl; Select Srl; Targa System Srl; Venitem Srl, con mediamente 20 anni di storia, stanno individualmente sostenendo, con progettazione e sviluppo di hardware e software in Italia, la tutela di spazi abitativi residenziali, luoghi di lavoro o commerciali, spazi pubblici.

LA STORIA DI BOS La storia di BOS Italy inizia nel 1999, grazie all’intuito di Leonardo Borinato, allora giovane appassionato di tecnologia. A seguito di un furto subito nella propria abitazione, decise di installarsi il sistema antifurto in autonomia. Al tempo, era ancora studente universitario, già diplomato in elettrotecnica ed elettronica. A seguito di tale installazione iniziarono ad arrivare richieste da parenti, vicini ed amici, grazie alla collaborazione con l’azienda del padre. Nel maggio del 2001 l’apertura della partita ditta individuale, la “Borinato Security di Borinato Leonardo” che iniziò a non occuparsi più della vendita ed installazione di sistemi di sicurezza all’utenza finale ma di rivendita all’ingrosso ad installatori delle province di Vicenza e Padova. Ufficio e un piccolo magazzino furono ricavati all’interno degli uffici dell’azienda di famiglia e a breve fu inserito un collaboratore che si occupasse dell’assistenza tecnica telefonica, delle spedizioni e ordini ai fornitori mentre Borinato si occupava della parte commerciale. La svolta nel 2002, quando venne siglato un contratto di collaborazione esclusiva con una azienda australiana di antintrusione e videosorveglianza. È del 2003 la prima comparsa pubblica ad una fiera di settore a Padova, che sancì la scelta di orientarsi esclusivamente al settore della videosorveglianza. Nel 2004 dopo aver visitato IFSEC, una delle maggiori fiere internazionali di settore, a Birmingham, fu presa la decisione di voler entrare in contatto con i principali produttori mondiali, principalmente asiatici, per l’approvvigionamento dei prodotti e la strutturazione di un catalogo. Sempre nel 2004 la partecipazione a Fiera Sicurezza a Milano consentì l’apertura di collaborazioni per la distribuzione a livello nazionale, attraverso strutture specializzate in sicurezza. L’attività ebbe un boom nel triennio 2006/2009 e proseguì con andamenti altalenanti mentre cresceva l’esperienza imprenditoriale. Dal 2015 una svolta strategica e operativa iniziò a dare maggiore valore al servizio di consulenza professionale offerto. Vennero inoltre creati dei rapporti solidi con i produttori con linee guida per la ricerca e sviluppo, la fornitura, il controllo tecnico effettuati in azienda. Nel corso del 2020 sono state portate a termine più operazioni con lo scopo di elevare l’immagine aziendale, migliorandone operatività e valore, anche con un aumento del capitale sociale e l’ottenimento della certificazione ISO:9001, che ancora oggi poche aziende del settore hanno. L’esercizio 2020 è stato caratterizzato dalla pandemia mondiale COVID 19 che ha fortemente mutato il modo di fare mercato. Dopo un iniziale momento di stallo “imposto” dall’epidemia, grazie alle iniziative già in programma dal 2019 l’azienda è riuscita subito a ripartire ed imporsi sul mercato nella commercializzazione di prodotti tecnologici per la misurazione della temperatura denominati “termoscanner”, strumenti impiegati per contribuire ad affrontare la pandemia, favorendo la ripresa di riavvicinamento sociale, nel rispetto delle regole che venivano indicate. Nel 2021 vengono avviati i lavori di costruzione della nuova sede BOS Italy. Nel corso del 2022 l’azienda è diventata membro ufficiale del consorzio ONVIF che racchiude in sé i maggiori produttori a livello mondiale di apparecchiature per videosorveglianza, certificando i propri prodotti. Anche grazie alla certificazione ONVIF per BOS è stato possibile essere selezionati da due main contractor: Leonardo Spa e Gemmo Spa, aggiudicatari di due lotti di un bando CONSIP per un ammontare di € 25.000.000 (poi raddoppiati a seguito del PNRR) di cui buona parte è costituita dalla fornitura di prodotti BOS. BOS Italy è diventato fornitore autorizzato di Leonardo Spa per quanto riguarda i dispositivi di videosorveglianza per molti progetti in realizzazione e per altri grandi impianti in definizione. A fine 2022 è iniziata una revisione dei valori e del posizionamento del brand, ma la linea imprenditoriale rimane sempre la stessa: BOS è un prodotto ad uso professionale che non viene venduto online.