CORONAVIRUS, I-TECH MEDICAL DIVISION DONA MIGLIAIA DI SATURIMETRI A REGIONI E OSPEDALI

Il “pulsossimetro” è lo strumento che definisce la presenza di ossigeno nel sangue, sono spariti dal commercio: i medici di base li stanno chiedendo per evitare che i pazienti arrivino in ospedale in dispnea. È boom nelle vendite online, ma i prezzi sono gonfiati. La veneziana I-Tech Medical Division: “Ne abbiamo a disposizione, ma preferiamo regalarli alle istituzioni che venderli”. Le donazioni in tutta Italia

 

Fino a pochi giorni fa era uno strumento che si vedeva solo in ospedale, quella “molletta” messa al dito dei ricoverati. Oggi è uno dei modi fondamentali per capire in tempo se il Coronavirus sta distruggendo i polmoni. È il pulsossimetro: dispositivo medico che permette di misurare il battito cardiaco e la saturazione di ossigeno nel sangue. Da perfetto sconosciuto a strumento introvabile: dopo esser diventato di moda nei talk show, ora in farmacia non si trova più e online ci sono gli sciacalli che lo vendono a prezzi gonfiati.

Ebbene, a Martellago, nel Veneziano, ha sede la I-Tech Medical Division, azienda leader nella creazione e diffusione di dispositivi elettromedicali. Ad oggi, è tra le due o tre aziende in Italia ad avere ancora pulsossimetri in vendita. Ma è l’unica ad averli pronti oggi: sono programmate consegne per oltre centomila pezzi in queste ore. “In alcuni casi piuttosto di venderli preferiamo donarli”, dicono il presidente Massimo Marcon e l’amministratore delegato Matteo Zennaro. “Per questo abbiamo già contattato le Regioni Lombardia, Piemonte e Veneto, zone molto colpite dal Covid-19, e siamo pronti alla donazione agli ospedali di tutta Italia: abbiamo già consegnato mille saturimetri e duecento termometri digitali a infrarossi. Saranno distribuiti alle Usl o ai medici di base, che stanno implorando di averne il più possibile per permettere ai loro pazienti la misurazione autonoma dei valori di ossigeno nel sangue ed evitare che arrivino in ospedale coi sintomi della dispnea o polipnea. In alcuni casi li regaliamo anche alle associazioni di volontariato che ce ne fanno richiesta”.

E quando qualcosa è necessario, c’è sempre chi ne approfitta. A lanciare l’allarme la I-Tech Medical Division, leader nazionale nella distribuzione di apparati medici (i modelli Fox-200 e Fox-300 sono molto noti tra i professionisti). “Alcuni giorni dopo le nostre prime donazioni, lo strumento è diventato di moda, forse troppo, e abbiamo visto prezzi gonfiati online”, spiega ancora Marcon, alla guida di una azienda con mezzo secolo di storia e una settantina di dipendenti, agenti e informatori medici. Per evitare truffe ai danni dei cittadini, l’azienda ribadisce perciò i prezzi ufficiali dei propri strumenti: “I nostri pulsossimetri, che sono dispositivi medici certificati, hanno un prezzo al pubblico che può avere una forbice da 49 a 69 euro massimi, a seconda del modello”.

I-Tech Medical Division in queste ore peraltro si sta concentrando anche sul fronte dell’informazione: è stata attivata una specifica campagna informativa sui social network per spiegare agli utenti come utilizzare questi dispositivi medici che di solito sono usati solo da professionisti. “Il saturimetro viene posizionato su zone anatomiche ricche di capillari, come il dito indice della mano”, spiegano dall’azienda veneta. “Monitorare i livelli di saturazione dell’ossigeno in tempo reale permette di valutare rapidamente, sia in ambito domestico che durante emergenze sanitarie, la necessità di ricorrere alla ventilazione assistita. Ma anche di valutare l’efficacia delle terapie farmacologiche e dei trattamenti fatti per riportare l’ossigeno a valori normali. È uno strumento salvavita, il nostro obiettivo è che chiunque lo possa utilizzare”.

L’APPELLO DELL’AZIENDA VICENTINA: ABBIAMO POLIESTERE PER TRE MILIONI DI MASCHERINE, CERCHIAMO CHI SAPPIA CUCIRLE

La Chioccarello converte la propria produzione “Made in Veneto”: in magazzino pronti centomila metri di tessuto certificato e riciclabile. Già in consegna 20 mila mascherine alla Protezione Civile della Regione Friuli-Venezia Giulia. I titolari, Matteo e Michele Chioccarello: “Vogliamo aiutare chi opera nell’emergenza, non possiamo dipendere dalla Cina per le mascherine”

 

A Torrebelvicino, vicino a Schio, nel Vicentino, ha sede la Chioccarello Srl, azienda tessile, nata nel 1962, che nel corso di oltre mezzo secolo di attività si è specializzata nella produzione e commercializzazione di tessuti di fibre naturali, artificiali e sintetiche per il settore dell’arredamento. Da sempre tutta la produzione è locale. “Siamo 100% made in Veneto”, rivendicano i titolari, i fratelli Matteo e Michele Chioccarello che, nel pieno dell’emergenza Coronavirus, hanno deciso di cambiare completamente le priorità della produzione, coinvolgendo i 15 dipendenti e attivando degli innovativi processi per creare materiali adatti alle mascherine nei due stabilimenti aziendali, quattromila metri quadri in tutto di superficie.

I primi a beneficiarne sono stati i volontari della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia: hanno consegnato nei passati giorni il loro tessuto all’azienda confezionatrice Prelinea Srl di Treppo Grande, in provincia di Udine, che dopo la lavorazione sta facendo avere in queste ore le prime 20 mila mascherine ai volontari.

Ma si potrebbe far molto di più. A Schio oggi sono accatastati 300 mila metri quadrati di tessuto da destinare al settore per l’arredamento home-office, sedie, poltrone e pannelli per ufficio, forniture contract, sale da cinema e comunità. Negli ultimi giorni 100 mila metri di poliestere sono stati sottoposti ad un trattamento ad hoc, tramite una immersione in un apposito liquido. L’azienda già cinque anni fa aveva ottenuto le certificazioni necessarie per questo processo produttivo, aveva infatti venduto del materiale per mascherine realizzate in Svezia, dove la normativa è molto severa.

“Il tessuto che abbiamo realizzato è riciclabile al 100% e può essere lavato fino a cinque volte a 60 gradi in lavatrice”, spiegano i Chioccarello. “Non è quindi un prodotto usa e getta. Ma il nostro problema è che non siamo produttori di mascherine, servono dei macchinari professionali per tagliare e cucire che noi non abbiamo. Ci stanno contattando molte aziende, anche dall’estero, per comperare il materiale. Ma preferiamo che rimanga in Italia. È ora di finirla con questa dipendenza dalla Cina per gli strumenti di protezione individuali”.

Considerato che in media, da ogni metro si possono ricavare dalle 25 alle 30 mascherine, significa che nei magazzini di Schio sono ferme circa tre milioni di possibili mascherine. “In Italia servono 90 milioni di mascherine al mese”, conclude Michele Chioccarello. “E non le abbiamo. Il fatto di aver delocalizzato la produzione in Cina (non è il nostro caso) adesso è uno svantaggio. Noi stiamo giocando la nostra parte. Chi ha la possibilità di convertire questo tessuto è il benvenuto. Noi esportiamo in 27 paesi del mondo, abbiamo una quota del nostro fatturato di circa il 70% in export grazie a 500 colori di tessuti tecnici sempre disponibili a magazzino e a 300 mila metri di tessuto a stock. In questo caso però vorremmo che il tessuto per le mascherine rimanga in Italia. Aiutateci a trovare chi lo possa cucire”.

 

MAHOMAN, IL BARBIERE DOMENICANO CHE PORTO’ IL REGGAETON IN ITALIA

Vive a Treviso da 15 anni, ha creato un format che impazza nelle discoteche. È la storia di Cesar Andres Gomez Lopez, la voce dello stile “urbano”. La sua ultima hit: Los Dominicanos

 

Ci sono artisti capaci di creare un movimento musicale. Geni illuminati che con il loro esempio diventano capofila di un fenomeno. A volte accade quasi per destino. Come nel caso di Cesar Andres Gomez Lopez, musicista di Santo Domingo con il reggaeton nel sangue fin dalla nascita. Nel quartiere dove è nato, Buenos Aires Herrera, non si balla altro fin dall’alba dei tempi. E lì lui ha iniziato la sua carriera col gruppo “Censurados”. Fino al 2005, aveva trent’anni quando ha deciso di tentare la fortuna in Italia per seguire la moglie e la suocera, che poco prima si erano trasferite a Treviso.

Inizia allora la diffusione del reggaeton in Veneto. All’inizio, era un fenomeno di nicchia, poco conosciuto. Cesar inizia in duo con un amico, Blade. Poi inizia il progetto da solista, nel 2010. A quel punto qualcosa iniziò a muoversi, il movimento “urbano” iniziava ad attecchire anche nel Nord Italia. Canzone su canzone, infine il successo è arrivato nell’ultimo anno. Prima con un format di eventi, il “Saoco Urbano” che lo ha portato sui palchi di mezza Italia, a guidare una ventina di altri artisti, tutti discepoli della sua scuola. Poi col collettivo “Generacion Latina”, che si è esibito ovunque ci fosse un party dal sapore latinoamericano. Infine, adesso, col successo che arriva dal suo canale YouTube, dove una dozzina di hit continuano a macinare ascolti. L’ultima è Los Dominicanos, un inno ai suoi connazionali che risuona da tutte le consolle.

“Adoro la musica reggaeton e sono felice di averla importata in tutto il Nord Italia, ma in particolare in Veneto, dove, anche forse per la mia età, sono il veterano del genere”, dice Cesar che mantiene sempre la sua umiltà: sa che di sola consolle non si può vivere. Per questo, ha deciso anche di proseguire con l’altra sua passione, il lavoro del barbiere. A Treviso ha aperto uno studio, il Cesar Barber Shop in via Gasparinetti, che ormai è diventato punto di riferimento per chi ama la musica sudamericana e la tipologia di tagli di capelli e di barbe che prevedono sfumature millimetriche, disegni artistici. La musica? Sempre presente, sparata a tutto volume e proiettata nei maxischermi.

Ora Cesar, come tutti i suoi colleghi musicisti, è fermo per via del Coronavirus. In questo periodo doveva girare un video alle Tenerife, ma il progetto è rimandato. “Il mio stile piace molto in Spagna, per questo adesso ho un agente a Madrid che sta organizzando un tour in terra iberica”, conclude Cesar. “Il format che vogliamo proporre sarà composto da un paio di ballerine, da un dj e da una seconda voce. Faremo uno show senza precedenti e per noi sarà molto emozionate portare il reggaeton in Spagna”.

 

LA HOLDING DELL’IMPRENDITORE LORENZO SCARSELLA EMETTE UN BOND DA 100 MILIONI DI EURO DA INVESTIRE IN ITALIA

L’imprenditore romano lancia il nuovo business dopo un periodo di studio a Montecarlo. “Ho aperto una holding in Irlanda, questa la mia ricetta per rialzarsi dopo il Coronavirus”. Al via i corsi digitali per i giovani investitori.

 

 

Dalla laurea in Economia e gestione delle imprese fino alla holding che emette un bond da cento milioni di euro. Sta dentro questa parabola la vita imprenditoriale di uno degli enfant prodige della finanza italiana. Lorenzo Scarsella, originario di Tivoli, oggi ha 29 anni ed è finito al centro della cronaca finanziaria per una operazione che sta realizzando in questi giorni sull’asse Italia-Irlanda. Dopo la laurea, Scarsella ha iniziato a comprare aziende, ristrutturarle, renderle redditizie e a rivenderle. La carriera imprenditoriale è iniziata in un’azienda di costruzioni: aveva capito che era il momento di utilizzare lo strumento normativo del project financing. Nel corso degli anni ha partecipato a circa una trentina di bandi, molti li ha vinti. I soldi guadagnati sono finiti in nuovi investimenti, collegati al turismo e alla somministrazione di lavoro interinale.

 

Ma il nuovo obiettivo di Scarsella è ancora più ambizioso: diventare il primo imprenditore italiano ad entrare nella borsa digitale, opzione garantitagli da una nuova normativa entrata in vigore il primo gennaio 2020. La sua ultima iniziativa imprenditoriale, datata metà febbraio, è stata la fondazione in Irlanda, a Dublino, di una società, la Gbgh Capitals Holding Limited, che si è data come obiettivo detenere altre imprese e controllarle finanziariamente, industrialmente e commercialmente. “La mia holding immetterà sul mercato un bond da cento milioni di euro, un prodotto finanziario istituzionale regolato dalle leggi europee sui mercati di capitali, un bond che sarà aperto a tutte le classi di investitori, dai privati ai retail”, spiega. “Con la digitalizzazione dei titoli, sfruttando la tecnologia blockchain e la digital exchange, si ridurranno i costi amministrativi e le obbligazioni emesse saranno comperabili solo con un click. Sarà un prodotto finanziario eccellente, garantiremo il 5% di rendimento con scadenza ventennale. Gli investimenti saranno fatti in Italia”.

 

Le certezze sui rendimenti gli derivano da uno studio che porta avanti da mesi. Infatti, pochi mesi prima dell’emergenza Coronavirus, Scarsella aveva deciso di prendersi un periodo di studio e riflessione a Montecarlo per elaborare le proprie strategie future di business. In particolare, ha analizzato la situazione economica in Cina, e ciò accadeva durante le prime fasi del Codiv-19. Per questo, è riuscito ad elaborare in anticipo una strategia finalizzata ad ottenere un ottimo tasso di rendimento in questo periodo economico di alti e bassi in Borsa, dove alcune aziende eccellono e dove altre invece stanno crollando a picco.

 

Non basta. Scarsella ha infatti affiancato alla sua normale attività imprenditoriale anche dei corsi professionali e formativi sul web per diffondere la cultura finanziaria nel mondo dei giovani. “Questo è il momento ideale per dedicarsi alla formazione online e per analizzare i mercati che si svilupperanno dopo la crisi”, dice. “In molti mi hanno scritto su Instagram, in particolare giovani alle prime armi che non sanno come muoversi in questo momento. Il mio obiettivo è quello di trasmettere loro le conoscenze necessarie per guadagnare, li aiuto ad emergere nel mondo del business in un contesto sempre più complicato. Spero di poterli aiutare e di dar loro un’opportunità in questo periodo così nero”.

 

Per informazioni e dettagli: www.gbghcapitalsholdinglimited.com

FAMIGLIA NAI, LA DINASTIA DEL PESCE VENETO

Quattro negozi tra il Padovano, il Vicentino e il Trevigiano, venti mercati cittadini gestiti e una famiglia che da quattro generazioni fornisce quattrocentomila clienti in Veneto. “E adesso col Coronavirus al via le consegne gratuite a domicilio”, annuncia il titolare Diego Nai

 

 

Quattro negozi, venti mercati settimanali, nuovi automarket. La dinastia del pesce in Veneto porta un nome: Nai. Sono questi i numeri di una realtà nella vendita al dettaglio del pesce che cresce settimana dopo settimana grazie ad una rete di distribuzione tra le più efficienti a livello nazionale e al lavoro di uno staff affiatato di 25 persone. Dalle coste locali al banco il pesce arriva in poche ore, per quanto riguarda gli approvvigionamenti internazionali la qualità è figlia di partnership con fornitori esteri selezionati per qualità e modalità di lavoro. “Questi sono i motivi del nostro successo imprenditoriale”, spiega Diego Nai, il titolare. “Abbiamo una media di quattrocentomila clienti l’anno e siamo in crescita costante”.

In questo momento di emergenza per il Coronavirus, il gruppo ha deciso di restare il più vicino possibile ai propri clienti. I negozi si sono attrezzati per la consegna a domicilio gratuita nei Comuni di riferimento, Cittadella, Castelfranco, Thiene, evitando spostamenti di persone e rallentando così le possibilità di contagio. “Un piccolo servizio che, in quanto attività della filiera alimentare, ci sentivamo in dovere di fornire alla comunità”, dice Diego Nai.

La sede storica del gruppo è a Cittadella, nel Padovano, in via Petrarca. Ma c’è anche una pescheria nel Vicentino, precisamente a Thiene in via Del Costo e l’ultima filiale è sorta nel Trevigiano, a Castelfranco Veneto, in via dei Carpani: è già punto di riferimento per gli amanti del pesce della zona, anche grazie a speciali macchinari di controllo dell’olio che garantiscono un pesce fritto salutare. Peraltro, il logo è noto nei mercati del Veneto: sono venti quelli dove ogni giorno Nai vende i propri prodotti tra le tre province, Padova, Vicenza e Treviso, dove ha anche aperto i negozi fisici.

 

“Tutto è cominciato nei primi del Novecento – raccontano i fratelli, Diego e Mirco Nai – quando il nostro bisnonno Riccardo iniziò l’attività vendendo pesce porta a porta e da lì poi la passione per il mare si è tramandata fino a noi che rappresentiamo la quarta generazione”.

Oggi è il racconto di uno staff che lavora per portare la miglior qualità al banco e permettere così ai clienti una vasta scelta. Per quanto riguarda il pesce fresco, ogni giorno vengono organizzati approvvigionamenti direttamente al mercato ittico di Chioggia e di Venezia e più volte a settimana arrivi dai principali mercati europei (Francia, Olanda, Norvegia e Danimarca per salmoni, rombi, code di rospo, filetti di halibut e merluzzi) ed internazionali (Canada per gli astici). I trasporti vengono effettuati con camion frigorifero per il pescato d’importazione europea e via aerea per le materie prime provenienti da oltre oceano. Per quanto riguarda il pesce congelato, Nai lavora sui mercati internazionali come Nuova Zelanda (per i totani), Francia ed Inghilterra (per le seppie), Ecuador (le mazzancolle tropicali), Argentina (per merluzzi e gamberi), Perù e Cile (per vongole, cozze, cappesante e totani), India e Vietnam. Questi prodotti arrivano in Italia via nave mediante container frigorifero e da qui trasportati via terra direttamente nelle celle di stoccaggio di Cittadella.

Di certo la passione aiuta, ma non basta per competere con le altre realtà del settore ittico, per distinguersi è necessario studiare i flussi del mercato contemporaneo, essere dinamici e captare i bisogni dei clienti per essere sempre pronti ad offrire il meglio. Non solo. Serve anche una dose di creatività. “Stiamo valutando l’introduzione di un esperto nutrizionista in pescheria, un’idea pensata per fornire un servizio più professionale ai nostri clienti”, precisa il titolare. “Potremo aiutarli nelle loro scelte e nei loro piani alimentari, il pesce ha nutrienti spesso molto differenti tra di loro e scegliere il migliore non è sempre facile”.

On line il “Blog di Vinicio”, l’influencer blogger maschile di Vicenza

Nuovo progetto per l’event planner noto per i suoi eventi glamour e per l’organizzazione dei matrimoni dei vip. “Racconto i trend del momento”. Dal cocchio di vetro alla foresta al mare, ecco come ha realizzato le nozze perfette

 

 

Vinicio Mascarello è un event planner creativo, un generatore di emozioni tra appuntamenti mondani, festeggiamenti privati e aziendali. Originario di Vicenza, conosciuto per essere uno dei trend-setter in Veneto, organizza eventi capaci di impreziosire ogni occasione con gusto, eleganza e modernità. Per cristallizzare le sue esperienze, Mascarello ha lanciato un proprio sito di informazione, un blog allacciato ai fatti che accadono: www.ilblogdivinicio.it.

Dentro si parla di tutto ciò che è moda e fashion, di ciò che è di tendenza sui mass media e dei costumi che evolvono, ma anche di stile per i gentiluomini. “A poche settimane dall’avvio abbiamo registrato decine di migliaia di accessi, oltre ogni aspettativa”, spiega il vicentino. “E’ un chiaro segnale: c’è bisogno di informazione al maschile sui temi di tendenza e per questo noi parliamo di tendenze, news e curiosità del momento, dalla moda al bon-ton, dallo spettacolo agli eventi, tra lusso, tecnologia, cinema, vip e location da sogno. Il segreto del successo? Sono il primo influencer blogger maschile in Italia, gli altri lavorano solo sulle immagini di Instagram”.

Mascarello peraltro ben conosce i trend del momento, lavora infatti come consulente creativo e di comunicazione per numerose realtà italiane e in vari settori imprenditoriali, dal mondo orafo a quello della pelle e del fashion, ed è uno dei wedding planner più stimati e ricercati dalle coppie del Triveneto. Mascarello opera anche nell’ambito del team building organizzando esperienze personalizzate al servizio delle aziende: unico nel genere è il suo corso di cucina gestito da chef stellati come Lorenzo Cogo e Matteo Grandi, capaci di motivare i top manager più dei grafici di crescita aziendale. Ma anche le sue proposte di team building nelle ville venete sono assolutamente innovative.

I suoi eventi fanno parlare a lungo. Come ad esempio quelli chiesti dalla Osmo di Arzignano, nel Vicentino: il tema dedicato a Star Wars ha reso il meeting aziendale qualcosa di epico, coi clienti che ancora oggi ne parlano. Spettacolari anche i suoi matrimoni. Basti citare l’organizzazione delle nozze di Christian Maggio, vicentino capitano del Napoli e giocatore della nazionale, che si è sposato nello spettacolare scenario del Parco Sigurtà, nel Veronese, chiuso al pubblico appositamente per la coppia.

“Ma ricordo anche il romanticismo di quelle nozze a Natale”, dice Mascarello. “Gli sposi volevano la neve e dovetti organizzarmi per spararla. Ad attenderli, fuori, c’era una sontuosa carrozza trasparente, identica al cocchio di vetro di Cenerentola. La sposa c’è entrata dentro mentre lui le leggeva una poesia romantica”. Indimenticabili anche quelle nozze a Jesolo, nell’hotel dove nonni e genitori di lei si erano conosciuti. La sposa però amava la montagna, e ottenne di pronunciare il fatidico “sì” in un ambiente che sembrava una foresta. Oppure quella volta in cui la sposa volle arrivare, dal Lago di Garda, su un motoscafo, mentre modelli sfilavano vestiti con abiti anni Cinquanta. “E’ il giorno più importante per la vita di chi si sposa – chiude Vinicio – io voglio trasformarlo in un evento che nessuno tra gli ospiti possa mai dimenticare”.

 

DOPPIO HEADQUARTER E NUOVE ASSUNZIONI, VELVET MEDIA PREMIATA PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO DAL FINANCIAL TIMES

Fatturato di nuovo raddoppiato nel 2019, una nuova sede e venti assunti. Il 2020 di Velvet Media inizia col premio del maggior quotidiano economico a livello mondiale: ora è tra le aziende a più forte crescita in Europa. Il titolare, Bassel Bakdounes: “Sappiamo osare”

 

Velvet Media si riconferma ai vertici europei nella crescita. A riconoscerlo è il Financial Times, che posiziona Velvet Media al 176° posto su 1000 aziende in Europa all’interno della classifica “FT 1000: Europe’s Fastest-Growing Companies”, realizzata in collaborazione con Statista e pubblicata sul sito ft.com. Un ottimo risultato che arriva pochi mesi dopo un analogo riconoscimento de Il Sole 24 Ore: il primo quotidiano economico italiano ha sancito il posizionamento di Velvet Media al terzo posto tra le agenzie di marketing e pubblicità nel ranking italiano “Leader della Crescita”, grazie a un tasso di crescita tra il 2015 e il 2018 pari al +112,28%.

Un andamento marcatamente positivo che continua a registrare crescite a doppia cifra: nel 2019 il fatturato è di nuovo raddoppiato anche in seguito della decisione strategica di trasformare Velvet Media in una holding che gestisce diverse divisioni di business e incuba progetti innovativi di marketing.

“Il coraggio di saper osare”, commenta il CEO di Velvet Media, Bassel Bakdounes. “È questo quello che ci ha permesso oggi di ottenere un riconoscimento così importante, per il secondo anno di fila. Avere l’audacia di fare scelte diverse dal solito e di cambiare lo status quo non è mai facile, ma è ciò che ti permette di fare innovazione e di fare veramente la differenza. Cosa significa nel concreto? Significa ad esempio essere tra i primi a capire che la vendita online può essere un aiuto per le PMI italiane e non solo una condanna a morte, e significa quindi prendersi il rischio di riassettare tutta l’azienda per offrire alle imprese un aiuto concreto e una guida in questo settore. Significa posizionarci oggi come la prima e unica agenzia completamente strutturata per accompagnare le PMI nella gestione completa di e-commerce, marketplace e social -selling”.

Per supportare la continua specializzazione e la crescita delle divisioni verticali di Velvet Media dedicate ai settori della moda, dello sport, dell’influencer marketing e dell’internazionalizzazione, continuano anche a crescere le figure professionali: tra Store Manager, Marketing Manager, Graphic Designer, Web Developer e Social Media Manager, è stata appena chiusa una campagna di assunzioni che ha visto l’inserimento nell’organico di una ventina di nuove figure.

A conferma della crescita verticale in corso all’interno dell’agenzia c’è anche da segnalare una recente novità nell’headquarter di Castelfranco Veneto. La sede è stata raddoppiata con l’acquisizione di uno nuovo spazio in Via delle Querce dedicato ai reparti fashion, eventi, e foto-video, in fianco alla sede principale. Un headquarter a due gambe, dunque, che si somma alle agenzie sorelle presenti negli Stati Uniti, in Thailandia e negli Emirati Arabi a Dubai.

VELVET MEDIA Marketing management, vendita online e new media: sono questi gli ambiti nei quali Velvet Media, agenzia di comunicazione di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, è ai vertici nazionali. Nata come casa editrice nel 2013, specializzatasi prima in couponing e poi come editore del sito internet Storie di Eccellenza e del magazine Genius, oggi è diventata una holding che gestisce il marketing in outsourcing di oltre mille aziende del Nord Italia grazie ad un organico di circa 150 persone in continua espansione. Per questo è stata premiata come una delle aziende col tasso più alto di crescita in Europa dal Financial Times. Il core business è il coordinamento della comunicazione aziendale a tutti i livelli e la gestione della vendita online: dalla grafica ai video, dal posizionamento del brand allo sviluppo di siti di e-commerce, dall’advertising sui marketplace fino alla lead generation. Attorno alla galassia Velvet sono nate alcune divisioni parallele, che hanno sviluppato specializzazioni nel mondo dello sport (Velvet Sport), della moda (Velvet Fashion) e dell’internazionalizzazione con focus in particolare sulla Cina (Velvet International). Con sedi negli Stati Uniti a Denver, in Thailandia a Bangkok e negli Emirati Arabi a Dubai, Velvet è il partner ideale per qualunque azienda interessata a comunicare e vendere oltre confine. La storia di Velvet Media è raccontata nel libro “Marketing Heroes”, nel quale emerge lo stile aziendale basato su manga e rock and roll; uno stile che ha fatto parlare di sé a livello nazionale anche per il management quasi integralmente femminile e per la presenza in organico della manager della felicità per gestire i rapporti in ufficio. Informazioni e contatti: www.velvetmedia.it.

Paola Pesavento è la nuova Vicepresidente del Consiglio di Quartiere di San Vito a Bassano del Grappa

I primi di febbraio durante l’Assemblea di quartiere di San Vito, a Bassano del Grappa, Paola Pesavento è stata designata Vicepresidente con approvazione da parte di tutti i consiglieri presenti.
Una conquista per l’artista bassanese che rappresenta la prima donna che veste il ruolo di Vicepresidente nel Consiglio di quartiere. Paola Pesavento è una pittrice e poetessa bassanese da una lunga carriera artistica e molteplici sono i riconoscimenti che hanno premiato la sua ricerca. Ha esposto in Italia e all’estero e sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private.
Come prima proposta concreta per il quartiere di San Vito, Pesavento organizzerà un corso di arte gratuito per i bambini dove insegnerà ai piccoli artisti in erba le diverse tecniche pittoriche.
Buon lavoro!

A VENEZIA GLI ENFANT PRODIGE DEL FLAUTO, CONCORSO NAZIONALE DELL’ACCADEMIA VERDI

Il 7 e l’8 marzo “A tutto flauto”, il concorso nazionale unico nel suo genere ideato dall’Accademia musicale veneziana coi migliori flautisti d’Italia. In giuria i più importanti maestri: Giovanni Mugnolo, Giorgio Blasco, Charina Quintana e la direttrice dell’Accademia Francesca Seri. In palio spartiti musicali e una borsa di studio. “L’obiettivo è valorizzare la scuola flautistica italiana, ricca di giovani talenti”

 

Il 7 e l’8 marzo l’Accademia musicale Giuseppe Verdi di Venezia organizza, per il quarto anno consecutivo, il concorso nazionale “A Tutto Flauto”, in collaborazione con la nota casa editrice Shott e Universal Edition, e “le città in Festa” del Comune di Venezia, con l’obbiettivo di valorizzare la scuola flautistica Italiana.

Il concorso è unico nel suo genere e raduna i migliori flautisti della nazione. “In Italia sono più rari i concorsi dedicati ad un solo strumento e sono molto apprezzati dagli specialisti del settore – afferma la direttrice dell’Accademia Verdi, nonché pronipote del famoso compositore Giuseppe Verdi, Francesca Seri – la nostra scuola è ricca di giovani talenti”.

“A tutto flauto” è aperto anche ai giovanissimi, il concorso propone infatti un’escalation di performance che vanno dalle piccole note della categoria A, attraverso gli studenti più promettenti per arrivare alle esibizioni dei giovani professionisti. Il concorso è aperto anche alle orchestre e ai gruppi di musica da camera. “L’anno passato – continua Seri – abbiamo assistito a più di 100 performance nelle diverse categorie”.

Le sedi del concorso sono tutte nel centro storico veneziano e il concerto finale, dove si esibiranno i vincitori delle diverse categorie, si terrà domenica 8 marzo presso la prestigiosa aula magna dell’Ateneo Veneto, in Campo San Fantin. La giuria vanta nomi importanti del panorama flautistico italiano ed europeo: il direttore artistico è il maestro Giovanni Mugnolo, docente del Conservatorio di Castelfranco Veneto e il presidente di giuria è il maestro Giorgio Blasco, che per molti anni ha insegnato presso il conservatorio di Trieste, oggi Presidente della “Trieste Flute Association”, da lui fondata nel 2008. Oltre alla presidentessa dell’Accademia organizzatrice del concorso, Francesca Seri, in giuria c’è anche Charina Quintana, docente del Conservatorio Superior de Música de Las Palmas de Gran Canaria.

Ai vincitori del primo premio assoluto delle categorie dei solisti verranno regalati alcuni spartiti offerti da “Schott Music” e “Universal Edition” e la possibilità di esibirsi al concerto finale del concorso. Tra tutti gli iscritti verrà estratta, inoltre, una borsa di studio (se verranno superate le 50 iscrizioni le borse di studio diventano 2), da 150€ per la Masterclass estiva di flauto traverso che si terrà dal 15 al 19 luglio nella prestigiosa location del Centro Studi Isola di San Servolo a Venezia.

L’Accademia G. Verdi vanta una lunga tradizione didattica per lo studio del flauto traverso, la fondatrice veneziana Francesca Seri, nota concertista e didatta, ha formato nei 25 anni di attività centinaia di allievi, molti dei quali sono oggi concertisti o a loro volta docenti. La docente Seri supervisiona attualmente una classe di circa 70 allievi e dirige un ensemble di flauti che si esibisce in prestigiosi concerti nel triveneto. Oltre al concorso e alla masterclass estiva, l’Accademia propone ai propri allievi il completamento degli studi sullo strumento con certificazioni Trinity college London che attestano il livello di preparazione degli studenti con parametri europei.

 

Ufficio Stampa Velvet Media

 

ACCADEMIA G. VERDI L’ Accademia G. Verdi di Venezia è diventata in questi anni punto di riferimento per le attività musicali divulgative dirette ad appassionati di ogni età,  conta 600 associati  che frequentano i corsi e circa 40 docenti collaboratori, con un numero elevatissimo di attività in diversi ambiti e formativi tra cui oltre al teatro musicale, la formazione orchestrale con Orchestra d’archi, Orchestra Pop, Jazz Band, Orchestra di Flauti, Orchestra di Chitarre; la Corale Femminile composta da 40 elementi circa ed un vastissimo settore di formazione individuale sui principali strumenti musicali, percorso certificato da Trinity College di cui l’Accademia è centro d’esame. Il fenomeno Giuseppe Verdi non è da attribuirsi alla fama o notorietà di chi opera all’interno dell’Associazione, ma alla passione, entusiasmo, serietà e professionalità che contraddistingue ogni proposta. I festeggiamenti per i 25 anni di attività proseguiranno per tutto il 2020 con un doppio concerto di Natale, con attività concertistiche e teatrali in diverse location cittadine da gennaio.

BRACCHI GROUP, VOLA IL FATTURATO: SUPERATI I 500 DIPENDENTI CON LA LOGISTICA “IN HOUSE”

Il gruppo di Bergamo si consolida leader europeo, personale più che raddoppiato in due anni. La svolta grazie anche alle recenti acquisizioni in Veneto. “Le aziende chiedono sempre più servizi di logistica in outsourcing e in house, abbiamo anticipato i trend del mercato”

 

Bracchi Group inizia il 2020 in crescita verticale. Il colosso della logistica di Bergamo in questi giorni ha registrato un fatturato record, che ha scavalcato l’asticella dei 137 milioni. Un risultato di cui Lorenzo Annoni, Amministratore Delegato del Gruppo, è particolarmente soddisfatto. Per dare un indice nella crescita, nel 2017, prima dell’acquisizione di Bas Group nel Vicentino, i dipendenti erano 220 e il fatturato si era assestato sui 90 milioni. Ma i record sono merito soprattutto dell’infaticabile lavoro di un team di oltre 500 dipendenti, che nel corso di 365 giorni ha permesso la gestione di 850.000 spedizioni, anche grazie al supporto di 690 partner in tutto il mondo, mettendo in connessione 24 ore su 24 ben undici poli logistici per un totale di 290.000 metri quadri di magazzini distribuiti tra Italia, Germania, Slovacchia e Polonia.

Questi numeri collocano Bracchi Group ai vertici italiani ed europei del settore. Una crescita che è arrivata grazie alla lungimiranza del management nell’individuare le evoluzioni nel settore della logistica, dove l’integrazione tra aziende diverse è diventata fondamentale mentre si registra una accelerazione nelle consegne sempre maggiore. Per questo, negli ultimi anni Bracchi Group ha integrato nel proprio parco servizi la gestione logistica in house. La sfida è quella di fornire, oltre alle tradizionali forniture di logistica in outsourcing (il cliente affida a Bracchi il proprio magazzino e le relative spedizioni), una gamma completa di servizi “chiavi in mano” direttamente presso lo stabilimento di produzione del cliente, che si affida ai professionisti del settore e si garantisce un servizio di qualità senza dover sopportare costi fissi o dover far fare ai propri dipendenti qualcosa che non sia legato al core business aziendale.

“Garantiamo una gestione diretta, efficiente e su misura di tutte le esigenze di supply chain management”, spiega Matteo Vaccari, Business Developer di Bracchi Group. “Grazie al know how tecnico qualificato siamo in grado di allestire con nostro personale l’intero ciclo logistico di una azienda, direttamente nella sua sede: dalla ricezione all’imballaggio, dall’etichettatura all’inventario, dalla gestione spedizioni all’approvvigionamento e smaltimento. Tra i casi studio di logistica in-house più interessanti spiccano le stoviglie monouso di DOpla e i capi fashion di Aeronautica Militare nel Vicentino”.

Le due anime del trasporto e della logistica vanno così ad ampliarsi con nuovi servizi su misura che si sommano alle specializzazioni storiche del gruppo, che spaziano dal trasporto su gomma al groupage, dai trasporti espressi e dedicati al parcel, fino al trasporto marittimo e aereo. Oltre all’originale vocazione per il trasporto tecnico ed eccezionale per i settori ascensoristico, elettro-meccanico, automotive e dei macchinari agricoli, il Gruppo Bracchi si è specializzato in soluzioni ad hoc di engineering project e logistica standard e integrata per diversi business.

“I settori privilegiati sono cosmetica, health care, fashion, food and beverage ma anche e-commerce e grande distribuzione”, conclude Matteo Perazzoli, Logistics Manager del Gruppo. “Per molti clienti gestiamo l’intera supply chain, offrendo servizi di logistica inbound e outbound seguendoli in ogni fase, dallo stoccaggio al picking, dalla gestione e ripristino scorte al confezionamento, dal controllo qualità al servizio di stireria per le più importanti realtà del settore fashion fino all’assistenza per l’espletamento delle procedure doganali”.

 

LA STORIA DI BRACCHI GROUP Bracchi viene fondata nel 1928 come azienda di trasporto locale. Dopo esser stata acquisita nel 1968 da Tranquillo Annoni, l’azienda ha ampliato la sua presenza affermandosi come realtà di rilievo prima a livello nazionale e poi nei Paesi dell’Est Europa. Alla fine degli anni Ottanta Bracchi inizia ad investire nella sua flotta mezzi per imporsi nel settore dei macchinari agricoli. Negli anni Novanta sono stati avviati i primi progetti di logistica integrata e di outsourcing per clienti strategici. Nel 1994 Bracchi stabilisce i suoi headquarters a Fara Gera d’Adda (in provincia di Bergamo). In seguito, l’azienda investirà nella costruzione di nuovi magazzini in tutta Europa per espandere il proprio network e nel trasporto internazionale, introducendo servizi di trasporto marittimo e aereo. Nel 1997 viene fondata a Lublin, in Polonia, la prima filiale estera di Bracchi, B.P. Transports, destinata a seguire il traffico da e per l’Est Europa. Nel 2009 la struttura logistica della sede di Fara Gera d’Adda viene potenziata con un nuovo magazzino di 20.000 metri quadri e un nuovo allestimento dedicati ad un cliente che ha scelto Bracchi come partner logistico da oltre 30 anni. Nel 2010 e nel 2012 vengono inaugurati i due poli logistici di Levice e Dunajska Streda in Slovacchia, dedicati alla logistica e alla distribuzione di ascensori e consumer goods nell’Est Europa. Nel 2015 nasce ad Ettenheim Bracchi Deutschland, la filiale tedesca di Bracchi: un polo logistico di 44.000 metri quadri di superficie coperta, dotato delle tecnologie più avanzate e in una posizione strategica per la gestione del traffico europeo. Nel 2017 parte il progetto per un nuovo polo logistico hi-tech nel parco industriale di Kostolné Kračany, ancora in Slovacchia. Grazie ad una superficie di 65.000 metri quadri, offre servizi di logistica standard e integrata a diversi clienti. Il 2018 segna un nuovo importante traguardo: l’acquisizione di Bas Group, realtà storica di Bassano del Grappa (nel Vicentino) formata da quattro aziende di trasporti e logistica specializzate nei più vari settori, dal food al beverage, dal fashion all’e-commerce. Logistic Net, Il Corriere, Bas Sped e Bas Express condividono con Bracchi un approccio orientato al cliente e una forte attitudine all’innovazione. Grazie a questa acquisizione il Gruppo Bracchi consolida la sua leadership ampliando la propria offerta a nuovi business strategici e a nuove aree geografiche.