PONTE SAN NICOLÒ A VENEZIA, AL VIA LA RISTRUTTURAZIONE

L’azienda edile in rosa Ferracin sarà impegnata nell’opera che collegherà l’area di Santa Marta con quella di San Basilio

 

Iniziano i lavori di demolizione e ricostruzione del Ponte San Nicolò a Venezia. Costruzioni Ferracin si è aggiudicata il prestigioso intervento per conto dell’Autorità di Sistema Portuale di Venezia che collegherà l’area di Santa Marta con quella di San Basilio, di fronte al canale della Giudecca.

La ristrutturazione si rende necessaria per i problemi connessi all’impalcato esistente, costruito in due epoche differenti (anni Trenta e anni Ottanta). Dai monitoraggi realizzati negli anni, infatti, è emerso un diffuso distacco del copriferro degli impalcati prefabbricati in cemento armato, con la conseguente esposizione alla corrosione dei ferri d’armatura, corrosione amplificata dal moto ondoso e dell’ambiente salino proprio della Laguna.

Il nuovo impalcato, che ha una luce di circa 15 metri, sarà realizzato da una struttura mista in acciaio-calcestruzzo e non presenterà differenze dal punto di vista dell’altimetria; manterrà la stessa viabilità stradale e pedonale esistente. L’intervento verrà realizzato in due fasi distinte per consentire la continuità del traffico veicolare e per ridurre al minimo il disagio delle utenze; in questo modo i lavori non risulteranno penalizzanti per le riaperture attese dopo la fine dell’emergenza. 

A curare i lavori un’azienda dall’anima rosa. Costruzioni Ferracin ha sedi tra Jesolo e San Donà di Piave e oggi in tutto vi lavorano 35 dipendenti. Il fatturato del 2020 ha raggiunto quota otto milioni di euro, in leggera ascesa rispetto all’anno precedente ed è già un ottimo risultato considerato i rallentamenti nelle costruzioni causati dall’emergenza Covid. Roberta Capeleto è la responsabile dell’azienda: ha preso le redini del gruppo dal 2016, quando il padre è mancato. “Una donna, e per lo più giovane, al comando di una azienda edile prevalentemente, quasi esclusivamente maschile. I primi tempi non sono stati facilissimi”, racconta lei, orgogliosa di avere creato un team giovane, unito e qualificato. 

Nell’ultimo triennio l’azienda ha incrementato l’acquisizione di commesse nel centro storico lagunare con l’obiettivo nel medio periodo di consolidare la propria presenza in un’area complessa dal punto di vista gestionale e logistico.

Stretta collaborazione si è avuta con la Biennale di Venezia con il completamento dei nuovi servizi igienici del padiglione centrale dei Giardini e con la ristrutturazione della terrazza del Palazzo del Cinema del Lido di Venezia. Di imminente partenza vi è anche il completamento del primo stralcio delle opere di urbanizzazione presso Campo Marte, situato nell’Isola di Giudecca, per conto dell’Ater di Venezia; sempre per l’Ater sono prossimi all’inizio i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria su immobili di edilizia residenziale pubblica di proprietà o in gestione nei sestieri di Cannaregio, Castello e nelle isole della gronda lagunare di Murano e Burano. Inoltre Ferracin ha appena completato la ristrutturazione di un prestigioso appartamento veneziano con un architetto di fama nazionale. 

Oggi, grazie alle maestranze specializzate in manutenzione ordinaria e straordinaria, Costruzioni Ferracin opera costantemente per conto di aziende pubbliche e private offrendo servizi di pronto intervento con reperibilità notturna e festiva. L’azienda opera anche nel restauro, nella ristrutturazione parziale o totale dei fabbricati e nella costruzione di immobili sia civili che industriali. “Il nostro obiettivo è dare sempre più servizi puntuali e all’avanguardia cercando di soddisfare le diverse esigenze della clientela – conclude Capeleto – anche di fronte a problematiche molto complesse. Per fare questo, vi è un gran lavoro di squadra, sia di personale interno, sia di collaboratori esterni”.

PISTOLE TERMO SCANNER E COLONNINE ANTI-COVID INSTALLATE IN QUESTURA A VICENZA

Installati termoscanner Bos nella sede della polizia vicentina. Il titolare, Leonardo Borinato: “Siamo in prima linea nella lotta contro il Covid”

Una colonnina professionale per la sanificazione mani con il termo-scanner integrato, ideata e prodotta da T3 Progetti srl di Altavilla Vicentina  posizionata all’entrata della Questura di Vicenza. Una colonnina professionale solo termo-scanner dislocata presso l’ufficio immigrazione. Cinque pistole termo-scanner di cui una destinata alla polizia ferroviaria. Sono questi gli strumenti nella lotta al Covid di cui si è dotata la Questura di Vicenza coordinata dal dirigente ufficio tecnico logistico Commissario Sollinger; dispositivi che servono per il controllo della temperatura e l’igienizzazione delle mani di chi visita gli spazi dove opera la polizia. I termoscanner sono distribuiti per Bos Italy srl da T3 Progetti. 

Bos Italy è stata al centro delle cronache nazionali in questi mesi per la tecnologia che ha importato, unica in Italia: una telecamera termica, la Det2000, venduta con il marchio Bos dall’azienda di Val Liona, nel Vicentino. Si tratta un tablet, installato su un piedistallo, che viene collocato all’ingresso degli spazi pubblici. Il visitatore si avvicina e la telecamera legge con un sensore termico la temperatura corporea del volto con una precisione di 0,3 gradi. Inoltre, vede se la persona porta o meno la mascherina. In caso di febbre o mancata protezione, una voce avvisa i presenti della violazione in corso, scatta un allarme che può bloccare le porte automatiche oppure avvisare l’addetto alla reception che qualcuno sta rischiando di moltiplicare il contagio.

Bos Italy è una tra le aziende storiche in questo segmento di business così innovativo. Il titolare, Leonardo Borinato: “C’è un boom di richieste di colonnine anti-covid di diverso tipo, è la miglior soluzione per garantire la sicurezza a negozi, studi professionali, uffici pubblici e aziende”, spiega. “Siamo in prima linea nella lotta contro il Covid. Proponiamo anche altri strumenti, che sono destinati ai grandi spazi: rilevano contemporaneamente la temperatura corporea di otto persone a dieci metri di distanza in un decimo di secondo: serve nei luoghi dove ci sono flussi costanti”. 

Bos Italy quest’anno festeggia i 20 anni dalla fondazione. La Bos Italy, azienda titolare del marchio Bos, nasce nel 2001 operando nella rivendita e distribuzione di sistemi di sicurezza, videosorveglianza ed automazioni. Il fondatore, Borinato, si è specializzato nel settore della videosorveglianza e gestisce l’importazione da aziende produttrici estere e rapporti commerciali con oltre 30 distributori dislocati in tutta Italia. L’azienda oggi ha sede in località Val Liona, nel Vicentino, su un magazzino di oltre mille metri quadri con annessi gli uffici, dove lavorano a tempo pieno una decina di persone. Informazioni: www.bositaly.it.

T3 Progetti è una moderna ed importante realtà nel mondo degli espositori, strutturata al suo interno con i dipartimenti amministrativi, commerciali, tecnici e produttivi, e si concentra sulla progettazione e produzione di espositori personalizzati per i punti di vendita, per diversi settori merceologici, nel canale tradizionale, GDO. Nel corso del 2020, si è contraddistinta con la produzione di colonnine durevoli e personalizzate per la sanificazione, fornite a supermercati, strutture ospedaliere, scuole e comuni. Informazioni: www.t3progetti.com

“L’ARTE DI CANCELLARE IL BULLISMO”, TESTIMONIAL FAMOSI ALLA SIDE ACADEMY PER WILLY MONTEIRO

Evento online organizzato dall’accademia veronese che sforna i talenti del 3D, ci sarà anche Milly, la sorella del ragazzo ucciso a Roma dai bulli. Aderiscono il garante per la privacy, il sindaco di Colleferro, le band i Pinguini Tattici Nucleari e Lo Stato Sociale. Stefano Siganakis, direttore della Side Academy: “Dobbiamo difendere i più deboli, siamo in prima linea non solo contro i bulli, ma contro qualsiasi forma di discriminazione”. L’evento il prossimo 23 aprile

 

Venerdì 23 aprile alle ore 15 al via l’evento digitale organizzato dalla Side Academy di Verona contro il bullismo. Il messaggio di “L’Arte di cancellare il bullismo” è rivolto a tutti gli studenti, preferibilmente maggiorenni di scuola superiore, compresi quelli in cerca del proprio futuro in settori a cui è indirizzata la formazione specificamente proposta dall’accademia: asset creation per videogame, realizzazione di film di animazione, grafica tridimensionale.

In particolare, l’iniziativa “L’Arte di cancellare il bullismo” è centrata sul cortometraggio in lavorazione da parte di diplomati e allievi della Side Academy attorno a una vicenda di cronaca avvenuta nei pressi di Roma lo scorso settembre: la morte di Willy Monteiro, il giovane cuoco, originario di Capoverde, massacrato da due bulli dopo che era intervenuto in difesa di un amico. La supervisione del “cartoon” è affidata a una docente della Academy, Sarah Arduini, premio Oscar per gli effetti visivi de “Il libro della giungla” della Walt Disney. Durante l’evento sarà Arduini a presentare le linee guida che stanno ispirando la complessa e minuziosa produzione del “corto”, la cui presentazione ufficiale è attesa entro i prossimi mesi. Di certo, è un caso che in Italia resta sempre tristemente “di attualità” la storia di Willy, come dimostra il continuo moltiplicarsi di atti di bullismo, ultimo in ordine di tempo il fattaccio di cronaca avvenuto sempre nel Lazio, stavolta in provincia di Frosinone, dove un quattordicenne è stato violentemente pestato da un “branco” solo perché aveva postato sui social un complimento a una ragazza.

Per dare testimonianza diretta della figura e del sacrificio di Willy, insignito per il suo gesto della Medaglia d’Oro al valore civile dalla Presidenza della Repubblica, saranno presenti online la sorella diciannovenne Milly Monteiro, e Pierluigi Sanna, sindaco di Colleferro, il comune dell’hinterland di Roma dove il cuoco ventenne è stato ucciso. Aderirà inoltre un’autorità dello Stato come il Garante per la privacy tramite l’intervento di un proprio rappresentante. Ma, nel corso di “L’Arte di cancellare il bullismo”, la vicenda di Willy ispirerà altre testimonianze, fra cui quelle di due band amatissime dal pubblico giovanile come I Pinguini Tattici Nucleari e  Lo Stato Sociale, mentre sono in via di definizione le presenze di altri importanti testimonial del mondo del giornalismo e dello sport. 

Già in fase di realizzazione, l’opera dedicata a Willy ha catalizzato attenzioni mediatiche dovute ai valori culturali, oltre che estetici e tecnologici, di un progetto destinato ad avere la più ampia diffusione possibile in festival e circuiti cinematografici e mediatici. L’interazione costante con la realtà di tutti i giorni fa parte dei principi didattici dell’Academy, come spiegheranno nel corso dell’evento il direttore, Stefano Siganakis, e il vicedirettore, Stefano Ferrio.   

L’”Arte di cancellare il bullismo” sarà così occasione di approfondire la conoscenza della Academy veronese che forma, sotto la guida di docenti di eccellenza, professionisti di computer-grafica destinati all’elaborazione e produzione di videogame, film di animazione, campagne pubblicitarie e quant’altro è in grado di mettere a frutto competenze così preziose e multiformi. 

L’ambito in cui vanno a posizionarsi i diplomati all’accademia veronese attraverso corsi biennali e triennali, è quello di un mercato digitale italiano per il quale recenti rilevazioni di Anitec. Assinform, l’associazione degli imprenditori del settore, prevede una crescita del 3,4% nel 2021 e del 3,3% nel 2022, quando l’intero indotto nazionale si calcola fatturerà 75 miliardi di euro, reggendo in modo esemplare all’urto della pandemia di covid in corso.

TREVISO CREATIVITY WEEK, AL VIA I FUTURE TALKS (CON FARINETTI) Quinta edizione dell’evento che riunisce imprenditori, startupper e creativi. Annunciate le date: dal primo al 7 novembre. Primo sponsor ufficiale è Labomar SpA, spunta anche il premio per gli imprenditori impavidi

Con la primavera sboccia anche la creatività, la Treviso Creativity Week 2021 riparte annunciando le date ufficiali. Quest’anno la settimana dedicata a startupper, imprenditori e creativi si celebrerà tra il primo e il sette di novembre. A fianco dei due attesissimi premi “Creativity Startup” e “PensoFUTURO” la quinta edizione di TCW si arricchisce del Premio “Impavidi”, dedicato a imprenditori ed imprenditrici che hanno dato un apporto importate in questo periodo di pandemia.

Da tradizione, è stata confermata un’importante programmazione per l’avvicinamento all’evento, è la “Road to Treviso Creativity Week”. Si tratta dei Creativity Future Talks, una serie di dialoghi online nei quali partecipano di volta in volta manager e imprenditori con cui confrontarsi sul futuro e sulle nuove sfide che impone il presente. Tra gli ospiti che si alterneranno nel ciclo di incontri che inizieranno il 12 aprile ci sono: Francesca Giubilei e Luca Berta fondatori di VeniceArtFactory, Oscar Farinetti creatore e fondatore di Eataly e Green Pea, Walter Bertin fondatore e AD di Labomar SpA, Lorraine Berton presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, Valter Fraccaro presidente di SAIHUB, Valentina Picca Bianchi presidente Donne imprenditrici FIPE, Michele Dorigatti co-fondatore della SEC (Scuola di Economia Civile) e infine Tiziana Lippiello Rettrice dell’Università Ca’ Foscari Venezia. 

Arriva poi anche la conferma del primo sponsor ufficiale dell’evento. Labomar SpA, azienda di Istrana che produce integratori alimentari, dispositivi medici e cosmetici, è stata la prima ad accogliere la sfida lanciata dall’associazione. L’azienda diventa così il primo sponsor ufficiale della Treviso Creativity Week edizione 2021.

“Sostenere la realizzazione di un evento come Treviso Creativity Week ci entusiasma” afferma il fondatore e AD di Labomar Walter Bertin, “non solo perché ci dà la possibilità di confrontarci e aprirci ulteriormente al territorio, ma soprattutto perché ci avvicina a moltissimi giovani, primi destinatari di TWC. In loro, siamo convinti, troveremo intraprendenza, vivacità e sguardo proiettato al futuro: le stesse caratteristiche che accompagnano da sempre Labomar”.

L’obiettivo della TCW quest’anno è quello di lanciare un messaggio di positività, sostenendo il territorio e le aziende che contribuiscono a renderlo attrattivo a livello mondiale. “Con questa quinta edizione intendiamo continuare a dare visibilità e spazio alla parte più innovativa del made in Veneto: giovani e startup”, dichiara il founder di TCW, Gianpaolo Pezzato. “Questa edizione intende riservare una particolare attenzione al tema del rilancio e riqualificazione dei centri storici, asset tra i più importanti del territorio, che stanno vivendo una fase di particolare difficoltà. Parimenti si intende coinvolgere tutto il tessuto imprenditoriale e l’ecosistema dell’innovazione territoriale al fine di costruire un ponte con giovani e startup così da attivare le più efficaci connessioni”.

La programmazione dell’evento sarà annunciata nelle prossime settimane. La TCW2021 può contare sul patrocinio di Regione del Veneto, Provincia di Treviso, Comune di Treviso, Università Ca’ Foscari Venezia, Università degli Studi di Padova, IUSVE, Treviso Festival, Camera di Commercio Treviso – Belluno Dolomiti e Ubercom Treviso.

NASCE LA WIKIPEDIA DELLA FORMAZIONE ON LINE

A realizzarla IlCuboRosso, divisione di Fòrema dedicata all’innovazione
Venerdì 16 aprile ci sarà la “Digital Learning Un-Conference – The Playbook” evento on line con un centinaio di formatori e trainer collegati da tutta Italia. Il risultato della giornata sarà la prima enciclopedia digitale dedicata alla formazione a distanza.

PADOVA. Un manuale aperto, in stile Wikipedia, dedicato al mondo della formazione on line, contenente buone prassi, modelli da seguire, strumenti di lavoro e pratiche vincenti per realizzare un’efficace formazione a distanza. Uno strumento operativo fondamentale per il mondo della formazione, in particolar modo in tempi di pandemia in cui quasi tutti gli eventi formativi sono passati dall’incontro in presenza all’evento da remoto. L’idea di realizzare questo manuale digitale è de IlCuboRosso, la divisione di Fòrema che si occupa di sviluppo organizzativo (Fòrema è l’ente di formazione di Assindustria Venetocentro di Padova, diretto da Matteo Sinigaglia).
Il manuale sarà realizzato come risultato della seconda edizione della “Digital Learning Un-Conference– The Playbook” prevista venerdì 16 aprile 2021 dalle 9.30 alle 12.30 su piattaforma on line Trello. Incontro che vedrà la partecipazione di un centinaio esperti di formazione e trainer aziendali da tutta Italia. L’evento sarà strutturato in diversi workshop interattivi della durata di 50 minuti ciascuno. I laboratori saranno spazi aperti, dove i partecipanti potranno discutere e proporre le proprie idee in tema di formazione on line. Si ragionerà sugli strumenti da utilizzare, sulle piattaforme migliori, sulle modalità operative. L’obiettivo è di condensare le idee emerse in un “Digital Learning Playbook”. Un’enciclopedia on line dedicata al mondo della formazione. Una sorta di Wikipedia della formazione digitale, contenente buone prassi, modelli da seguire, strumenti operativi e procedure da poter utilizzate.
Il “Digital Learning Playbook” sarà un manifesto scritto da chi nella formazione ci mette le mani ogni giorno. Un manuale digitale, disponibile on line e aperto a modifiche da parte dei soggetti interessati. Un sistema di conoscenza orizzontale ed interattivo, aperto al contributo degli utilizzatori, sul modello Wikipedia dove gli utenti possono intervenire in prima persona per implementare i contenuti. Sarà uno strumento operativo per chi lavora nell’ambito della formazione, con testi, foto, strumenti operativi, procedure, buone prassi. Con questo manuale si potranno superare i limiti geografici e fisici che ancora oggi vincolano il mondo della formazione alla fisicità e alla presenza, dando nuovo slancio e nuovi spazi alle diverse modalità di apprendimento. Il mondo della formazione attualmente è ancora molto vincolato alla territorialità dei formatori, legati in genere ad una particolare area di operatività. Con questo playbook digitale si potrà proiettare il mondo della formazione in una dimensione nazionale.
Il “Digital Learning Playbook” sarà disponibile on line nei giorni successivi all’evento.
La prima edizione della Digital Learning Un-Conference de IlCuboRosso era stata organizzata un anno fa, ad inizio pandemia. “Ci eravamo lasciati con la promessa di cambiare il mondo della formazione sperimentandoci in modalità, strumenti e pratiche del tutto nuove – spiega Giada Marafon, responsabile de IlCuboRosso – durante quest’anno abbiamo maturato così tanto know-how sul digital learning da poterci scrivere un libro. Quest’anno IlCuboRosso ha pensato di mettersi in gioco con “The Playbook”, una rivoluzionaria non-conferenza che permetterà a tutti di riscrivere il mondo del digital learning. Attraverso un approccio interattivo e digitale ognuno di noi contribuirà con un proprio pezzetto di conoscenza e sapere, così da gettare le basi per uno strumento che cambierà il modo di fare formazione. Ogni Workshop avrà una durata di 50 minuti in totale, di cui 35 per la presentazione della proposta e 15 per riportarlo sulla scheda. L’obiettivo alla fine della giornata è di raccogliere quanto impostato da tutti per ufficializzare il nostro PlayBook. Perché aspettare che siano gli altri a far qualcosa, quando possiamo essere noi stessi ad essere i primi?”

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO
FÒREMA Nata a Padova nel 1983 in seno all’Associazione degli Industriali con l’obiettivo di formare i propri associati, dal 2012 ha iniziato a concentrarsi nella formazione esperienziale applicata allo sviluppo delle persone e alla lean production. Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Questi sono i numeri che la rendono una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia: tra il 2017 e il 2019 ha mobilitato oltre 16 milioni di euro per la formazione delle imprese tra Fondimpresa, Fondirigenti, FSE e altri fondi. Solo nel 2019 ha formato 23.000 persone, tra occupati (dagli apprendisti ai manager), soggetti in cerca di lavoro o di ricollocamento (neet, giovani under 30, disoccupati e over 50), personale della pubblica amministrazione e delle scuole. Nel mentre, ha erogato 58.400 ore di formazione a 1.548 aziende, oltre a 50.000 ore di e-learning.

Cuborosso è la business unit di Fòrema specializzata in change management & digital transformation. Nasce dalla pluriennale esperienza di Fòrema nello sviluppo di progetti di formazione e consulenza in ambito manageriale a forte carattere innovativo. Dal 2012 IlCuborosso è una sede di Fòrema, dedicata alla formazione esperienziale per lo sviluppo delle persone e della lean production: uno spazio didattico caratterizzato da luoghi riservati all’apprendimento, alla condivisione e al co-working. Ha ospitato numerose aziende, formatori, studenti di Scuole e Università per sperimentare una metodologia didattica ad alto grado di partecipazione. A gennaio 2020 il brand IlCuborosso viene rilanciato come divisione aziendale di Fòrema dedicata ad accompagnare aziende e persone attraverso processi di cambiamento che vedono al centro le nuove “digital skills”. Solo nell’ultimo semestre ha formato e guidato trasformazioni organizzative in ambito di Smart Working e Agile Working per oltre 30 imprese, per circa 1.000 persone afferenti alle diverse aree funzionali.

FÒREMA CREA IL “PATENTINO” PER I BATTERI CHE PULISCONO LE CALDAIE INDUSTRIALI

Bonaka Italia, azienda di Pordenone, ha acquisito i diritti per la distribuzione europea di un innovativo brevetto biotecnologico russo: al posto dell’acido, nelle tubature adesso si immette un cocktail di venti batteri che mangiano calcare e sporco. È stato possibile grazie alla divisione Chemicals dell’ente di formazione di Assindustria Venetocentro di Padova

Per raccontare la storia di come i batteri siano capaci di pulire le tubature degli impianti industriali tocca fare un passo indietro nel tempo. Serve tornare al periodo della guerra fredda, quando la Russia studiò un nuovo metodo naturale per ripulire i propri impianti civili e militari riducendo l’approvvigionamento di sostanze chimiche: i batteri.
Sono passati decenni e quelle tecnologie sperimentali sono state perfezionate e diventate brevetti industriali che stanno per rivoluzionare per sempre il mondo della pulizia delle grandi caldaie civili, scambiatori di calore, sistemi di riscaldamento e degli impianti industriali in genere. In pratica, quella selezione di lactobacilli (simili a quelli dello yogurt) viene immersa in una soluzione liquida, i lactobacilli immessi nelle tubature “mangiano” lo sporco prima di venir rilasciati nell’ambiente senza causare danni a flora e fauna, perché fuori dalle condizioni ambientali muoiono immediatamente.
Ebbene, a Pordenone, e precisamente nella sede del Parco Tecnologico, è stata fondata una start up innovativa, Bonaka Italia, guidata dal ceo Marco Bortolus, che a livello europeo ha l’esclusiva per importare e vendere il “cocktail” di batteri russi, è il prodotto a base batterica “Bonaka Prom”. Per gli addetti ai lavori è una rivoluzione storica. Fino ad oggi, si usano infatti acidi per pulire il calcare e le incrostazioni che inquinano e danneggiano le tubature. I batteri, invece, semplicemente scompaiono.
Prima però di poter entrare nel mercato, Bonaka Italia ha chiesto a Fòrema, ente di formazione di Assindustria Venetocentro di Padova, di poter ottenere il “patentino” per farlo. Se ne è occupato Michele Checchin, direttore della divisione Chemicals, che dopo un anno di lavoro è riuscito a presentare un dossier tecnico composto da consulenze e pareri di diversi enti. “Dovevamo chiarire se i batteri erano un potenziale rischio e sancire le modalità con cui possono essere usati”, spiega Checchin. “Fòrema ha proceduto con la definizione delle norme applicabili in merito all’immissione sul mercato nazionale del prodotto, individuando gli obblighi normativi attualmente vigenti in Unione Europea e quelli applicabili nel caso particolare, valutando gli eventuali rischi chimici e biologici derivati dall’uso per lavoratori, consumatori e ambiente. Siamo orgogliosi di aver partecipato a questo progetto che valorizza un cambiamento ecosostenibile nei processi di pulizia industriale. Per Fòrema, un risultato eccellente, che dimostra come le competenze dell’ente possano fungere da acceleratori rendendo possibile l’avvio di imprese innovative tutelandole e accompagnandole nel processo di conformità del prodotto”.
La Bonaka Italia adesso sta lavorando coi manutentori di grandi impianti industriali per spiegare loro il nuovo modello, che presto si diffonderà nel mercato italiano prima di raggiungere quello europeo. “In Russia persino Gazprom usa questi batteri – spiega Bortolus – che nascono in una cultura a base di lattosio e durante il processo di fermentazione dell’acido lattico secernono dei metaboliti, che sono microparticelle di acidi naturali che poi disgregano i componenti minerali nei sedimenti, senza intaccare plastica o ferro o rovinare impianti. Per tradurlo con delle informazioni pratiche: chi deve pulire tubature prolunga fino a tre volte la vita degli impianti. Ma non solo: ripristina e mantiene la loro efficienza originale, abbattendo considerevolmente le emissioni di anidride carbonica. Il tutto in modo ecologico ed in linea con le direttive del “green deal” della Comunità Europea”.

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO
FÒREMA Nata a Padova nel 1983 in seno all’Associazione degli Industriali con l’obiettivo di formare i propri associati, dal 2012 ha iniziato a concentrarsi nella formazione esperienziale applicata allo sviluppo delle persone e alla lean production. Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Questi sono i numeri che la rendono una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia: tra il 2017 e il 2019 ha mobilitato oltre 16 milioni di euro per la formazione delle imprese tra Fondimpresa, Fondirigenti, FSE e altri fondi. Solo nel 2019 ha formato 23.000 persone, tra occupati (dagli apprendisti ai manager), soggetti in cerca di lavoro o di ricollocamento (neet, giovani under 30, disoccupati e over 50), personale della pubblica amministrazione e delle scuole. Nel mentre, ha erogato 58.400 ore di formazione a 1.548 aziende, oltre a 50.000 ore di e-learning.
BONAKA PROM è un innovativo composto liquido biotecnologico a base batterica, sicuro, efficiente ed ecologico, destinato alla pulizia interna ed il recupero di attrezzature termiche e sistemi tecnologici industriali da fanghi, incrostazioni e depositi di origine organica, minerale ed ossidativa. Una volta inserita la soluzione personalizzata di Bonaka Prom nell’impianto o nell’attrezzatura in diluizione a circuito chiuso e a temperatura controllata i batteri (lactobacilli) che lo compongono generano oltre 30 tipi di metaboliti (acidi organici) che disgregano in modo selettivo unicamente i sedimenti, senza aggredire i metalli, gomme o stoppie e rilasciano un film idrofobo protettivo. A trattamento ultimato, sarà sufficiente svuotare e risciacquare l’impianto senza alcun post-trattamento di passiva-zione e smaltendo le acque di risulta (dipendentemente dai materiali disgregati) secondo le normative vigenti. L’area di applicazione della tecnologia è piuttosto ampia, poiché consente di pulire praticamente qualsiasi apparecchiatura e sistema tecnologico e termico da fanghi, calcare e depositi di calcare. Può essere utilizzato in attrezzature per caldaie e centrali termiche di varie capacità e potenze; boiler, tubazioni e scambiatori di calore industriali di vario tipo; impianti di riscaldamento e approvvigionamento idrico per grandi edifici; attrezzature per raffinerie di petrolio; attrezzature di lavorazione termica per il settore alimentare.

FRUTTA E VERDURA FRESCHE CONSEGNATE A DOMICILIO: NASCE ORTAGO, IL PRIMO ECOMMERCE CON LOGISTICA INTEGRATA IN VENETO

Cambiano gli stili di vita, esordisce un nuovo modello di business: frutta e verdura arrivano a casa in poche ore a porzione in un packaging innovativo e riciclabile. Il fondatore, l’imprenditore veneziano Matteo Zorzato: “Boom di richieste durante il lock down, i giovani amano il biologico e c’è chi chiede la consegna in ufficio”. Tra i servizi, anche pasti cucinati con le verdure

 

Frutta e verdura fresca, consegnata in ufficio o a casa a porzione. Ma anche pasti pronti, verdura cucinata (anche al vapore) e consegnata in contenitori riciclati. Nell’era degli ecommerce arriva una svolta storica per il fresco e il freschissimo in Veneto. È nato infatti a Dolo, nel Veneziano il primo ecommerce con logistica integrata dove frutta e verdura si possono comperare a porzione, con consegna garantita in un minimo di 12 ore, che possono diventare al massimo 48 durante i fine settimana. L’azienda si chiama Ortago ed è stata fondata da Matteo Zorzato, imprenditore molto noto nel Veneziano e con una lunga storia famigliare nel settore dell’ortofrutta. 

Il suo modello è un unicum assoluto per il Triveneto. Il motivo? Riuscire a consegnare i freschi e i freschissimi è praticamente impossibile con la normale rete logistica esistente. Mantenere la temperatura tra gli otto e i dieci gradi, ossia quella ideale per la conservazione per gli ortaggi, è molto complicato; i camion frigo viaggiano tra gli zero e i quattro gradi, ed è troppo freddo. Per questo, fino ad oggi chi ha provato a realizzare un business di questo tipo si è fermato alle città e non è riuscito a raggiungere i piccoli comuni. 

“Abbiamo brevettato un packaging ad hoc, box isotermici che d’estate vengono tenuti freschi dal ghiaccio alimentare in gel e d’inverno sono invece isolanti”, spiega Zorzato. “Realizzare una filiera logistica così avanzata non è stato semplice, ma oggi riusciamo a raggiungere sette province e 600 comuni in tutto il territorio veneto: in alcuni casi dall’ordine alla consegna passano sei ore, nei fine settimana arriviamo alle 48 ore. Tutta la frutta e verdura che vendiamo è freschissima, l’avvio dell’iter di consegna inizia dal mercato ortofrutticolo di Padova”.

Il modello è assolutamente ecosostenibile. Il packaging è infatti riciclabile, sono delle scatoline in polistirolo alimentare. E alle persone piace. “Siamo partiti da un solo anno con questo business, ma ogni mese vediamo che gli ordinativi raddoppiano”, dice ancora Zorzato. “Il nostro è un pubblico giovane, che ama i prodotti biologici e di stagione. Il bergamotto o il melograno, ad esempio, sono tra i nostri best seller. Ma in molti ci chiedono anche frutta tropicale che magari non trovano dal fruttivendolo sotto casa. C’è anche chi ci chiede la consegna in ufficio: consegniamo box che possono essere riutilizzati, semplicemente consegnandoli al corriere”.

Per Zorzato, questa avventura imprenditoriale, totalmente maturata in proprio, dall’ideazione del marchio alla gestione del modello di business, arriva dopo anni di esperienza nel settore. La sua famiglia è nota per essere uno dei gruppi consorziati più grandi e storici del mondo dell’ortofrutta nel Nord Italia. Opera infatti da 70 anni, ha una sessantina di dipendenti e investe circa 12 milioni di euro l’anno nella compravendita di frutta e verdura. Ciò garantisce ad Ortago di ottenere sempre merce di prima qualità e selezionata, potendo scegliere in anteprima al mercato le produzioni da vendere sul web.

NASCONO I SOCIAL MEDIA MANAGER DELLA CULTURA, UN PROGETTO DELLA PROVINCIA DI PADOVA E FÒREMA

Concluso il corso per i nuovi “promoter digitali” del polo museale padovano. Sinigaglia: “Si rinnova la collaborazione tra Provincia di Padova e Fòrema”

Con il ritorno alla zona gialla in Veneto i musei possono riaprire al pubblico, con le adeguate precauzioni. La Provincia di Padova da tempo ha deciso di spingere nella promozione del polo museale padovano, puntando sulle forme di marketing digitale.

Nasce così il progetto “Mus.Net – MUSeum NETwork – Building Bridges between Cultures” frutto di collaborazione tra la Provincia di Padova e Fòrema, società di Assindustria Venetocentro dedicata alla formazione diretta da Matteo Sinigaglia. Si tratta di un progetto finanziato tramite fondi europei (UE-Creative Europe) per la valorizzazione dei musei sul territorio padovano, un centinaio in tutto. Si rinnova attraverso questo progetto la collaborazione tra Provincia e l’ente di formazione Fòrema, finalizzata alla valorizzazione e promozione del territorio locale, della cultura e del polo museale padovano.

 

“Siamo orgogliosi di aver portato a termine questo corso di formazione che ha messo in relazione un ente pubblico come la Provincia e uno privato come Fòrema per raggiungere un comune obiettivo”, dichiara Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema. “Noi abbiamo messo a disposizione le competenze formative, la Provincia un progetto da implementare. Siamo riusciti a formare delle persone, a proporre delle idee per valorizzare la rete museale padovana che tanto indotto genera sul territorio. Ora si tratta di mettere a terra le competenze e i piani sviluppati. In ogni caso, di questa esperienza rimane il dialogo produttivo tra Provincia di Padova e Fòrema, un modello che auspichiamo prosegua nei prossimi anni”.

 

“Sono particolarmente soddisfatto della sinergia realizzata con Fòrema, – ha dichiarato Fabio Bui, presidente della Provincia di Padova – perché la formazione è fondamentale e strategica in tutti i settori, soprattutto in questo momento particolarmente difficile. La nostra rete museale è un fiore all’occhiello, sono luoghi da vivere, ricchi di arte, storia e cultura ed è giusto farli conoscere con piani di comunicazione adeguati perché la nostra regione fonda la sua ricchezza in questo grande patrimonio sul quale ruotano il turismo, la ricettività e l’accoglienza. I musei della Provincia sono ben inseriti nel contesto ambientale e storico del territorio e offrono dei momenti di svago in assoluta sicurezza. La ripartenza ci sarà se adesso riusciremo a mantenere viva la vitalità intellettuale e la creatività. Auspico che questo progetto sia solo l’inizio di una collaborazione più continuativa e proficua anche in diversi ambiti, un impegno, una sollecitazione e una responsabilità per non ribadire il presente, ma per costruire il futuro”.

 

Il progetto si è concretizzato in un corso di formazione finalizzato a formare operatori capaci di fare una capillare promozione della rete museale di Padova, attraverso gli strumenti digitali e i social network. I social media manager della cultura e dei musei padovani. L’iniziativa si è sviluppata attraverso un corso intensivo on line di 72 ore nel mese di dicembre 2020 per un totale di 3 settimane di formazione. Vi hanno partecipato persone provenienti da esperienze lavorative diverse, sia di tipo amministrativo che commerciale.

A condurre le lezioni è stato Mauro Mazzetto, esperto nell’ambito della comunicazione, nuovi media e organizzazione aziendale. I partecipanti al corso hanno sperimentato la nuova modalità didattica implementata per l’occasione e definita “learning by doing” (imparare facendo), elaborando un piano attuativo di marketing per i musei padovani.

L’approccio non è stato quello della lezione teorica da parte del docente, quanto quello pratico. Per imparare infatti i discenti sono stati chiamati ad elaborare, con l’assistenza di Mazzetto, un proprio progetto di marketing per il polo museale di Padova. Le linee guida su cui si è sviluppato il progetto sono state presentato durante un incontro avvenuto il 3 dicembre cui ha partecipato Alessandra Tormene della Provincia di Padova.

Il corso si è concluso il 23 dicembre con la presentazione del progetto di marketing elaborato dai partecipanti. Un piano da sviluppare nell’arco di un anno e mezzo attraverso alcuni “Open Day” da realizzarsi presso le sedi museali.

 

 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

 

IL DOCENTE: MAURO MAZZETTO Mauro Mazzetto, nato a Venezia, è un esperto nell’ambito della comunicazione, nuovi media e organizzazione aziendale. Ha sviluppato e lavorato in progetti sia in ambito strettamente aziendale fino al socio-culturale nonché in ambito tecnico/produttivo e consulenziale/formativo. Esperto di grafica, video, UX/UI design e linguaggi web collabora con molte aziende ed enti per lo sviluppo di progetti che vanno dal design Thinking, lo sviluppo di prodotto e le campagne di marketing attraverso metodologie ispirate al Growth Hacking.

 

FÒREMA Nata a Padova nel 1983 in seno all’Associazione degli Industriali con l’obiettivo di formare i propri associati, dal 2012 ha iniziato a concentrarsi nella formazione esperienziale applicata allo sviluppo delle persone e alla lean production. Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Questi sono i numeri che la rendono una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia: tra il 2017 e il 2019 ha mobilitato oltre 16 milioni di euro per la formazione delle imprese tra Fondimpresa, Fondirigenti, FSE e altri fondi. Solo nel 2019 ha formato 23.000 persone, tra occupati (dagli apprendisti ai manager), soggetti in cerca di lavoro o di ricollocamento (neet, giovani under 30, disoccupati e over 50), personale della pubblica amministrazione e delle scuole. Nel mentre, ha erogato 58.400 ore di formazione a 1.548 aziende, oltre a 50.000 ore di e-learning.

 

SOSTENIBILITA’ NEI BILANCI AZIENDALI, LE CERTIFICAZIONI DI IASE SI PRESENTANO A PADOVA

Si presenta in Veneto la prima certificazione mondiale per i professionisti della governance ecosostenibile, webinar organizzato da Fòrema. Il 25 febbraio sarà presentato anche il caso della Isap Packaging, cartiera veronese. Luca Passadore, amministratore delegato Fòrema: “Oggi l’impresa rimane sul mercato solo se fa rotta verso la sostenibilità e la comunica”

 

Oggi appare evidente che le pmi impegnate in una strategia di sostenibilità ottengono vantaggi di natura economica e sociale. Mentre le grandi aziende hanno progetti in corso da anni, i piccoli imprenditori si stanno affacciando per la prima volta a questo mondo. Se impostata in una dimensione temporale di medio-lungo periodo, la sostenibilità agisce positivamente sul capitale reputazionale delle pmi e sui suoi asset valoriali e sullo stakeholder engagement.

Su questi temi Fòrema, società di Assindustria Venetocentro dedicata alla formazione diretta da Matteo Sinigaglia, ha organizzato un webinar il prossimo 25 febbraio, dalle ore 16 alle ore 18. “Essere sostenibili significa utilizzare una leva di posizionamento e di distinzione nel mercato – spiega Luca Passadore, amministratore delegato Fòrema – ma anche ridurre il profilo di rischio nelle dinamiche finanziarie, diventare un incubatore e un acceleratore di innovazione sotto il profilo del prodotto e del processo produttivo, creare legami proficui con il territorio”.

Al tavolo (virtuale) dei relatori siederanno, oltre allo stesso Passadore, Mario Ambrosi, presidente di Iase Italy, il principale ente internazionale per la certificazione degli standard per gli operatori del settore Esg; Gloria Milan, fondatrice ICDLAB, Innovative communication development, Andrea Rizzi, consulente manageriale Inner, Marco Omboni, direttore marketing e relazioni esterne Isap Packaging; i relatori saranno moderati da Stefano Martello, giornalista e condirettore collana New Fabric Pacini Editore.

Per le piccole e medie aziende venete sarà l’occasione per conoscere la più importate certificazione mondiale sui fattori “Esg”, acronimo di “environmental, social and governance”, tre fattori centrali nella misurazione della sostenibilità di un investimento.

Infatti, come sostiene Gloria Milan di ICDLAB:  “La dimensione della sostenibilità sta diventando sempre più stringente e riconosciuta dal mercato, questo vale anche per le PMI, il tessuto produttivo del nostro territorio e del nostro paese. La sfida di oggi e di domani è imparare ad essere sostenibili e a comunicare questa scelta di campo in maniera efficace, per capitalizzare i vantaggi economici e sociali che ne derivano”.

E proprio durante la pandemia è nata l’Iase (Associazione internazionale per l’economia sostenibile, ndr), la prima associazione al mondo che certificherà i professionisti con riguardo ai fattori Esg attraverso un percorso online; l’Italia rientra tra gli oltre 25 Paesi che hanno avviato un rapporto di collaborazione con la Iase, la cui sede principale è a Londra. L’associazione, che mira ad essere il principale istituto di certificazione internazionale per tutti i professionisti nel campo dei fattori Esg, avrà inizialmente due tipi di certificazione.

Mario Ambrosi, è il presidente di Iase Italy (la rappresentanza italiana dell’International association for sustainable economy, ndr). “Iase Italy è la filiale nazionale italiana di IASE che certificherà i professionisti con riguardo ai fattori Esg attraverso un percorso online, sfruttando le più innovative tecnologie. L’obiettivo è quello di migliorare gli standard professionali Esg sia in ambito finanziario sia in ambito economico e di business, a livello nazionale e internazionale. Svilupperemo relazioni con tutti gli enti, siano essi del mondo della finanza, piuttosto che del mondo produttivo”.

Entrando nei dettagli degli interventi, Isap Packaging è un’azienda italiana produttrice di packaging e stoviglie monouso (ieri solo in plastica, oggi anche in materiali alternativi), con 250 dipendenti tra gli stabilimenti di Verona e Catania, oltre 15 milioni di euro di investimenti in innovazione di processo e prodotto negli ultimi 3 anni e 31 mercati tra Italia e resto del mondo, è leader nel comparto della ristorazione collettiva.

“Le materie prime utilizzate, le tipologie di prodotti realizzati, le occasioni d’uso più tipiche: tutto sembra collocarci, oggi, al centro della tempesta perfetta”, dichiara Marco Omboni, direttore marketing e relazioni esterne Isap Packaging, azienda veronese. “In realtà per noi la sostenibilità non brilla come la mannaia di una lama sospesa sulla nostra testa, ma come una stella che orienta, e da tempo, il nostro percorso. Perché, a ben pensarci, contenitori per il cibo e le bevande realizzati in Italia, con il materiale di volta in volta più adatto alle condizioni d’uso, insostituibili in caso di emergenza e laddove l’igiene a costi contenuti sia indispensabile, possono invece essere una splendida applicazione del concetto di sostenibilità globale: ambientale, economica, sociale. Rendere concreta questa applicazione è la nostra missione”.

 

 

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO

FÒREMA Nata a Padova nel 1983 in seno all’Associazione degli Industriali con l’obiettivo di formare i propri associati, dal 2012 ha iniziato a concentrarsi nella formazione esperienziale applicata allo sviluppo delle persone e alla lean production. Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro, oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e  metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Questi sono i numeri che la rendono una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia: tra il 2017 e il 2019 ha mobilitato oltre 16 milioni di euro per la formazione delle imprese tra Fondimpresa, Fondirigenti, FSE e altri fondi. Solo nel 2019 ha formato 23.000 persone, tra occupati (dagli apprendisti ai manager), soggetti in cerca di lavoro o di ricollocamento (neet, giovani under 30, disoccupati e over 50), personale della pubblica amministrazione e delle scuole. Nel mentre, ha erogato 58.400 ore di formazione a 1.548 aziende, oltre a 50.000 ore di e-learning.

 

LA PESCA ORA E’ UNA MODA, VILLARI LANCIA IL BASS FISHING WORKSHOP

Sport per i vip negli Stati Uniti, pratica in ascesa in Italia. A Vicenza un dj decide di cambiare vita e dedicarsi da professionista alla pesca del Black Bass. Alessandro Villari: “Non uccidiamo i pesci, le go pro in barca per immortalare la giornata: sempre più giovani appassionati, ormai è cool pescare”

 

Il Bass Fishing è una disciplina sportiva che sta spopolando negli Stati Uniti. Attori, giocatori di Nba e di football, ma anche cantanti e vip: tutti si immortalano con la canna da pesca in mano per poi diffondere su Instagram le loro immagini. L’era del pescatore solitario e povero è ormai retaggio del passato, ora andare a caccia della Black Bass è similitudine di amore per la natura (il pesce viene infatti rilasciato vivo in acqua dopo esser stato pescato), ma anche di stile. Chi va in barca ormai cerca l’outfit perfetto, raccontarsi con video e foto sui social è diventata una mania.

A Bassano del Grappa, nel Vicentino, c’è forse il miglior interprete di questa nuova tendenza, a metà tra costume e sport. Si chiama Alessandro Villari, ha 47 anni e due generazioni di appassionati della movida lo conoscono perché è dj molto noto col nome di “Bad Boy”, oltre che titolare del negozio di abbigliamento Tcb e personaggio iconico anche per i suoi tatuaggi. Da trent’anni pratica il Bass Fishing, la sua è una passione naturale. E da qualche anno è tra i pochi professionisti del settore in Italia (sono circa 200), capaci di gareggiare nei tornei nazionali e internazionali e attrarre l’ammirazione delle decine di migliaia di appassionati.

“Quando si pesca all’aria aperta ci si rilassa e si rompono le convenzioni sociali”, spiega il “bassman”, che è stato tra i primi ad organizzare dei “bass fishing workshop” forte della sua esperienza (vanta una media di 250 giorni all’anno in acqua). “Porto le persone sul lago, a bordo di una barca realizzata appositamente. Usiamo esche al 100% artificiali, mulinelli e canne da pesca per tutti. Senza dimenticare la go pro, per riprendere i momenti delle catture”. La sua patria elettiva è il lago di Bolsena, in provincia di Viterbo, dove le Bass Boat solcano l’acqua a caccia del Black Bass.

Qui e in altri meravigliosi specchi d’acqua – citiamo ad esempio il Lago di Garda – Villari organizza – dei corsi per i ragazzi che vogliono avvicinarsi alla disciplina. Non solo, in collaborazione con la sede del suo Club di Selvazzano, nel Padovano, della MLF (Major League Fishing) ha organizzato raccolte di fondi, senza dimenticare un’asta di beneficenza nella quale, vendendo la propria attrezzatura personale, ha raccolto 6.500 euro per Vicenza for Children. “In un anno, ho portato 350 giovani alla scoperta del Black Bass e di quello che intendiamo noi per pesca sportiva”, racconta ancora Villari. “Da marzo a novembre la stagione è aperta, anche se poi si pesca tutto l’anno, vivere all’aperto è un toccasana per il fisico e per la mente. Organizziamo anche giornate di conservazione ambientale, per raccogliere i rifiuti dai laghi e dai corsi d’acqua.

 

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – IL BASS FISHING

Con il termine “bass fishing” si indica una tecnica di pesca sportiva, effettuata con il solo uso di esche artificiali, sia rigide che in gomma, praticata per insidiare il persico trota, che in inglese è chiamato appunto black bass. Negli Stati Uniti, il persico trota è stato insidiato con esche artificiali già a partire dalla fine del XIX secolo. Dal 1967 Ray Scott, un commerciante d’auto, fonda la B.A.S.S. (Bass Anglers Sportsman Society) e organizza i primi “tournament” di bass fishing, che si svolgono dalla barca e che sono espressamente dedicati alla pesca del persico trota con esche naturali. Da questo momento l’ascesa del bass fishing è inarrestabile, facendo nascere tra l’altro una vera e propria industria dedicata, dalla produzione di imbarcazioni specifiche (le cosiddette Bass Boat) a quella dei vari componenti dell’attrezzatura: canne, mulinelli, fili, esche, ecoscandagli, motori elettrici. Una grande rivoluzione nell’attrezzatura consiste nella comparsa delle cosiddette soft baits, ovvero esche in gomma, che dal punto di vista tecnico hanno permesso di pescare in posti (o “spot” come si dice nel gergo del bass fishing) altrimenti irraggiungibili con le classiche esche dotate di ancorette quali hardbait e cucchiaini rotanti e ondulanti. Oggi questa tecnica di pesca è considerata uno sport a tutti gli effetti, tanto che esistono in tutto il mondo diversi tornei di bass fishing, alcuni dei quali anche molto prestigiosi e con premi da capogiro (nel bassmaster classic, che si svolge negli Stati Uniti d’America, il primo premio ammonta a diverse centinaia di migliaia di dollari). Il bass fishing può essere praticato sia da riva, che da natante, dotato di motore elettrico, a scoppio, o nel caso delle bassboat, da entrambi. In tempi recenti sta prendendo molto piede tra gli appassionati anche il famoso belly boat, che in italiano viene chiamato “ciambella”, una sorta di poltrona, che ai lati è dotata di due camere d’aria, mentre fra queste ultime si trova la seduta dove il pescatore si posiziona per pescare.