LOGISTIC NET, NUOVO MAGAZZINO A SCHIO. “COSMETICI E LIBRI, POLO PER IL NORD ITALIA”

Nuovo ampliamento per l’azienda di Bassano del Grappa, assunte 25 persone. L’amministratore delegato, Matteo Vaccari: “Differenziamo il business, non solo Fashion e Beverage. La sinergia col Gruppo Bracchi funziona, pronti a spedire 35 milioni di pezzi all’anno nel settore della cosmesi e dell’editoria”

 

I sessantamila metri quadri dei magazzini di Bassano del Grappa, nel Vicentino, non bastavano più. Così Logistic Net ha deciso di ampliarsi e di creare un nuovo polo logistico. Questa a volta a Schio (VI). Un magazzino di 15.000 mq, già preso a modello a livello nazionale per la gestione di prodotti per la cosmesi e la cura dei capelli. Ma non solo: l’altro segmento di sviluppo è l’editoria, con la gestione di libri illustrati di alta qualità che hanno bisogno di precisione, cura nel packaging e velocità di distribuzione, particolarmente in questo periodo dell’anno, quando iniziano gli ordinativi per le feste.

Sono questi i nuovi settori di specializzazione della società di logistica di Bassano nel Grappa, che per la nuova espansione ha già integrato la propria struttura con altre venticinque persone. “Una sfida importante, che ci pone ancora una volta ai vertici nazionali nella gestione in outsourcing di particolari mercati della logistica”, dichiara l’amministratore delegato di Logistic Net, Matteo Vaccari. “Dal nuovo magazzino consegneremo libri e cosmetici in tutta Europa, con ritmi di oltre tremila colli al giorno, ossia 35 milioni di pezzi movimentati in un anno. La nuova sfida è duplice: portare nei negozi e nelle case il make-up perfetto per le signore da un lato, ma anche riempire librerie e scaffali con libri molto particolari che vanno maneggiati con cura”.

L’espansione peraltro giunge in un momento strategicamente decisivo per l’azienda. Logistic Net, già controllata al 100 % da Bas Group Spa, da pochi mesi è infatti entrata a far parte (assieme alle “sorelle” Bassanosped, Il Corriere e Bas Express) del gruppo Bracchi, società di Bergamo leader nella logistica tecnica nel settore degli ascensori, delle scale mobili, delle macchine agricole, nella farmaceutica e nella cosmesi. Un gruppo leader europeo nel proprio segmento di azione: nel 2017 ha fatturato oltre novanta milioni di euro e occupato circa 250 dipendenti nelle quattro sedi.

“Siamo in un momento di espansione e di crescita verticale, sia dal punto del vista del business che da quello della qualità gestionale”, chiude Vaccari. “Attraverso Bracchi possiamo ora disporre di strutture per quasi 180.000 metri quadri, rafforzando la leadership nella logistica tecnica e nei servizi di trasporto a livello europeo anche tramite magazzini direttamente controllati in Germania, Polonia e Slovacchia. Siamo già ben inseriti nel fashion, grazie anche alla stireria di Tombolo, nel Padovano. Ma pure nella distribuzione di bottiglie di prosecco e birra, di ricambistica automotive, di materiale plastico. La nuova sfida è la cosmesi e l’editoria, siamo pronti a vincerla”.

Ufficio Stampa PK COMMUNICATION: press@pkcommunication.it

 

LOGISTIC NET Logistic Net nasce nel 2006 a Mussolente, nel Vicentino. Nel corso degli anni sono stati effettuati vari traslochi per arrivare a gennaio 2015 nell’headquarter di Bassano del Grappa e complessivamente a sette magazzini: da meno di mille metri quadri di area coperta l’azienda é a quasi sessantamila. Dieci anni fa vi lavoravano solo i tre imprenditori fondatori, oggi sono operativi più di ottanta persone tra collaboratori e dipendenti. L’azienda, specializzata nella logistica in outsourcing, gestisce circa 3.000 ordini al giorno, movimentando due milioni di colli e venti milioni di bottiglie. Le specializzazioni sono il segmento fashion, anche in forza dell’acquisizione di una stireria nel Padovano, il beverage, la cosmesi, l’editoria, il materiale plastico, l’automotive.

GRUPPO BRACCHI La storia del polo logistico di Bassano del Grappa e di Logistic Net passa anche attraverso una serie di acquisizioni. Nel 2013 Logistic Net viene controllata da Bas Group entrando a far parte di un gruppo di cinque aziende: Bassanosped, Il Corriere, Ribosped e Bas Express. Queste aziende coprono coi loro servizi l’intera supply chain logistica, dal magazzinaggio al trasporto. In tutto, vi lavorano circa 200 persone per un fatturato di circa 30 milioni di euro. Da metà maggio del 2018 Bas Group è stata a sua volta acquisita da Bracchi Group, società con sede in provincia di Bergamo, leader nella logistica tecnica nel settore degli ascensori, scale mobili, macchine agricole e movimento terra, componentistica elettromeccanica, nella farmaceutica e nella cosmesi; gruppo che nel 2017 ha registrato un fatturato di oltre 90 milioni di euro ed occupato circa 250 dipendenti nelle quattro sedi di Italia, Polonia, Slovacchia e Germania.

TRA TIRAMISU’ E STORIA LOCALE, A CONEGLIANO SI DISCUTE DEL FUTURO DEL TURISMO

Treviso creativity week entra nel vivo. Nella sede dell’ex convento di San Francesco riflettori sull’indotto del turismo enogastronomico per l’economia locale. Premio donna trevigiana dell’anno, sono già migliaia i voti on line. Grande attesa per le premiazioni di sabato

 

Treviso Creativity Week, la dieci giorni di eventi iniziata lo scorso 11 ottobre e che proseguirà fino al 20, ormai è giunta al giro di boa. Domani infatti l’iniziativa troverà base a Conegliano, nella stupenda cornice dell’ex convento di San Francesco, dove dalle 18 alle 19.30 si discuterà di “Food e cultura, come valorizzare queste leve”.

L’organizzatore dell’evento, Gianpaolo Pezzato, spiega gli obiettivi dell’incontro. “Questa tappa intende continuare a sviluppare le riflessioni in merito a come innovazione, cultura e turismo possono creare delle nuove opportunità di sviluppo al territorio ed alla comunità. In particolare il focus della tavola rotonda sarà su come valorizzare il mix tra food, cultura e turismo al fine di attivare (o riattivare) nuove opportunità e dinamiche imprenditoriali”. Al tavolo dei relatori ci saranno Elisa Dilavanzo, titolare delle cantine Maeli di Baone, nel Padovano, Mara Manente (direttrice Ciset), Federico Capraro (vicepresidente Ascom Confcommercio Treviso), Giorgio Polegato (Presidente Coldiretti Provincia di Treviso), Gianluca De Nardi (EcorNaturaSì) Francesco Redi (twissen e Tiramisù World Cup) e Gaia Maschio (Assessore al Turismo e Cultura di Conegliano). Modera l’incontro la giornalista del Gazzettino Elisa Giraud.

Ma l’attenzione attorno alla Treviso Creativity Week continua ad essere altissima sul fronte delle start up (il 19 l’esito del bando) ma anche su quello del premio per la donna trevigiana dell’anno. Le votazioni popolari on line sul sito www.trevisocreativityweek.it hanno registrato un boom superiore alle aspettative, superando quota cinquemila voti unici. Il parere del popolo del web, dove emergono le personalità più capaci di comunicare on line, sarà poi pesato dalla giuria di qualità, che deciderà a chi assegnare il riconoscimento di 700 euro da destinare a sostegno della causa per la quale è stato riconosciuto il premio. Il nome della vincitrice sarà comunicato nella mattina di sabato 20 ottobre nel corso dell’ultima tappa, in programma presso il salone del Palazzo dei Trecento di Treviso.

 

UFFICIO STAMPA PK COMMUNICATION / press@pkcommunication.it

 

CONTATTI La Treviso Creativity Week è la settimana della creatività e del business organizzata da Innovation Future School, con il patrocinio della Regione, della Provincia e della Camera di Commercio, dall’11 al 20 ottobre in una dozzina di sedi diverse della Marca Trevigiana e del Veneziano.  Per info: segreteria@trevisocreativityweek.it. Web: www.trevisocreativityweek.it.

CALENDARIO Giovedì 18 nella sede del Fablab Treviso presso  UNIS&F Lab di Unindustria  “A spasso tra creatività e tecnologia”. Venerdì 19 giornata piena: la mattina è dedicata a far incontrare gli studenti con imprese e startup, gli studenti stessi dovranno votare la loro startup preferita assegnando il primo premio “Innovation for Student”, mentre nel pomeriggio dopo la tavola rotonda su come sta evolvendo il rapporto tra Manifattura e terziario spazio alla finalissima del Premio Creativity Startup. Il giorno dopo, il 20 ottobre si conclude all’insegna delle donne e del premio Donna Trevigiana dell’anno.

GIORNATA MONDIALE DELL’ALIMENTAZIONE, TUTTI I RISCHI DELLE DIETE FAI DA TE

Il 16 ottobre si celebra in tutto il mondo la giornata dell’alimentazione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle problematiche legate alla povertà, fame e malnutrizione. La biologa nutrizionista, dott. Elisa Mancini: “Quando si intraprende un percorso alimentare è necessario affidarsi sempre a un medico o a uno specialista della nutrizione in grado di garantire un corretto apporto di tutti gli alimenti. La nostra salute non deve seguire una moda “

 

L’organizzazione delle nazioni unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) celebra  il 16 ottobre di ogni anno la Giornata Mondiale dell’alimentazione con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della povertà, della fame e della malnutrizione. Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con il Ministero degli affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, propone di dedicare l’attività didattica in questa giornata mondiale dell’alimentazione 2018: “Le azioni sono il nostro futuro. Un mondo “fame zero” entro il 2030 è possibile”.

“Quando si parla di malnutrizione – spiega la dottoressa Elisa Mancini, biologa nutrizionista del metodo Keyum, il programma, alimentare unico al mondo, che si basa sulla scomposizione bromatologica degli alimenti  –  si pensa sempre a quella associata per difetto nei Paesi in via di sviluppo, ma negli ultimi anni si parla anche di malnutrizione per eccesso, successiva alla occidentalizzazione della dieta moderna”.

Vediamo quindi assieme i pro e i contro delle “diete fai da te”, i rischi reali a cui si va incontro quando non ci si affida ad uno specialista.

Dieta Vegetariana: nella grande famiglia del vegetarianesimo si possono distinguere diversi modelli alimentari: latto-ovo vegetariana (esclude il consumo di carne e prodotti della pesca), latto- vegetariana (esclude anche le uova, ma sono concessi il latte e i derivati, il miele è a discrezione), ovo – vegetariana (esclude anche il latte e i derivati ma non le uova; il consumo di miele è a discrezione). “Tra i vantaggi – afferma Mancini – vi è sicuramente l’elevato apporto di fibre e di proteine vegetali e se associata ad uno stile di vita salutare riduce il rischio di sovrappeso e obesità, diabete mellito di tipo 2, ipertrigliceridemia, iper-colesterolemia LDL, ipertensione. Tra gli svantaggi il rischio di eccedere nell’apporto di carboidrati e zuccheri e di andare incontro a carenze di micronutrienti fondamentali: Vitamina B 12, ferro,  zinco, calcio”.

La percentuale di vegetariani in Italia, nel 2016, si attesta sul 7,1%, mentre, nel 2017 la percentuale è scesa al 4,6 %, secondo il rapporto Italia Eurispes 2018.

 

Dieta Vegana: al contrario della cucina vegetariana che riesce ad essere bilanciata, la  cucina vegana, che esclude qualsiasi tipo di prodotto di origine animale, comprese le uova e i derivati non lo è. “I vantaggi sono pochi – osserva l’esperta – mentre tra gli svantaggi si possono considerare gravi deficienze di vitamina B12 e di ferro”, ricorrendo all’integrazione. In Italia la percentuale di vegani dal 2016 al 2017 è aumentata passando da un 1% al 3 %.

 

Dieta Crudista o raw food: forma estrema di vegetarianesimo che richiede  l’utilizzo di soli alimenti vegetali crudi come frutta, verdura e semi. “È uno stile di vita assolutamente sbilanciato – avverte Mancini – e non salutare in quanto la cottura è fondamentale per l’eliminazione di alcuni batteri responsabili di diverse patologie”.

 

Diete Iperproteiche: sono caratterizzate da un elevato apporto di proteine a discapito di carboidrati e grassi, con un apporto calorico giornaliero totale molto basso intorno alle 1000-1200 kcal. “Sono dei regimi alimentari sbilanciati che se intrapresi per lunghi periodi di tempo inducono disturbi intestinali come la costipazione, la stitichezza, un sovraccarico di fegato, reni anche se transitori, osteoporosi, ipercolesterolemia e malattie cardiovascolari. Inoltre – sottolinea –  la perdita di peso è “fittizia” in quanto reinserendo nel proprio menu gli alimenti eliminati è molto facile recuperare i chili persi (il classico effetto yo-yo). Tra questi regimi iperproteici troviamo la dieta Atkins, Cookie diet (dieta del biscotto proteico), del Fantino e le diete Dukan, Tisanoreica che, in particolare nella prima fase, si basano sull’eliminazione totale dei carboidrati. Queste diete vanno intraprese solo sotto stretto controllo medico o di uno specialista della nutrizione solo se lo ritiene necessario e per brevi periodi di tempo”.

 

Dieta gruppo sanguigno: promossa dal naturopata dottor Peter D’Adamo, si basa sull’eliminazione di determinati alimenti o gruppi di alimenti esclusivamente in base al gruppo sanguigno, supponendo che questo possa incidere pesantemente sul rapporto tra alimenti e metabolismo. Il naturopata associa i diversi gruppi: gruppo A tipico degli agricoltori, quelloB caratterizza le popolazioni nomadi, quello AB quello evolutivo. La dott.ssa Mancini: “È una dieta priva di qualsiasi fondamento scientifico  che se seguita per lunghi periodi di tempo può portare ad una carenza di calcio in particolare nei soggetti con gruppo sanguigno 0 ai quali  si consiglia di assumere molte proteine mentre, nei soggetti  con gruppo A, invece, l’eccessiva limitazione di prodotti animali può causare carenze di ferrovitamina B12 e grassi omega 3”.

 

E infine, arriviamo alla nostra famosa Dieta mediterranea. “Non esclude alimenti, ma grazie alla raffigurazione “a piramide” ne regola solo la frequenza e il consumo: giornaliero, settimanale od occasionale. I principi fondamentali su cui si basa sono la territorialità, bio-diversità, sostenibilità, l’atto del mangiare prevede l’interazione sociale, la convivialità, l’ospitalità senza dimenticare la tradizione e la storia. Tale regime risulta essere equilibrato, variegato e bilanciato in tutti i nutrienti. Promosso da tutte le società Scientifiche e riconosciuto nel 2010 dall’ UNESCO come patrimonio dell’umanità tale regime alimentare risulta quello giusto da intraprendere”.

Nel momento in cui si decide di intraprendere un percorso alimentare – conclude la biologa nutrizionista – l’ importante è farlo con totale consapevolezza affidandosi sempre ad un medico o ad uno specialista della nutrizione in grado di garantire un corretto apporto di tutti i nutrienti. Solo un’alimentazione varia ed equilibrata e duratura nel tempo potrà tutelare la nostra salute fornendo al nostro organismo tutti i micro e macro nutrienti essenziali. La nostra salute non deve seguire una moda deve essere prioritaria, sempre”.

 

Ufficio Stampa Velvet Media / press@velvetmedia.it

 

KEYUM IN PILLOLE Il metodo Keyum® è stato inventato da Paolo Braghin, il quale ha messo a punto  con l’aiuto di una commissione medico-scientifica un software, unico in Europa, che definisce la dieta su misura mantenendo nel menù i piatti preferiti grazie ad una scomposizione bromatologica di settemila cibi e quindicimila ricette in continuo aggiornamento. Le sede centrale è a Boara Polesine, in provincia di Rovigo, ma ci sono uffici operativi anche a Bologna, a Valli di Chioggia e a Mira, nel Veneziano. La società è nata nel 2013, ad oggi vi lavorano nelle varie sedi una decina di persone. Nel corso degli anni, ha elaborato migliaia di diete per oltre diecimila persone, nel tre quarti dei casi per il mondo femminile. Tra chi segue il metodo, alcuni sportivi famosi nel territorio veneto: citiamo i triatleti Nicola Battocchio, Omar Bertazzo e Michele Aglio; i ciclisti Marcello Pavarin, Liam Bertazzo e Filippo Fortin; ma anche il rugbista Nicola Quaglio e gli atleti di Judo-Karate-Taekwondo Gabriele e Gianni Guglielmo. Dal punto di vista medico-sanitario, grazie alla revisione della piattaforma, che è stata effettuata in collaborazione con docenti dell’università Alma Mater di Bologna, il software è in grado di elaborare programmi nutrizionali anche in presenza 24 allergie ed intolleranze e 18 stati patologici, funziona ad esempio per attenuare e ridurre drasticamente i sintomi del reflusso gastrico, del gonfiore addominale, della stipsi e di alcune forme di mal di testa.

 

OBESITY DAY, IL NUOVO KILLER E’ L’INATTIVITA’

L’obesità è un grave problema che affligge milioni di persone, il 10 ottobre parte la campagna mondiale di sensibilizzazione. La dottoressa Aurora Modeo, biologa nutrizionista del team scientifico Keyum: “L’unica reale soluzione per sconfiggere l’obesità è aumentare la consapevolezza di ciò che si mangia e praticare attività fisica”

 

La parola obesità deriva dal latino “obesus”, è formata dalla particella intensiva ob ed esus participio passato di edere ovvero mangiare ed è caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo. A livello internazionale, l’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica: in primis perché è in costante aumento e non solo nei paesi occidentali e in secondo luogo perché è un importante fattore di rischio per l’insorgenza di patologie cronico-degenerative come diabete, malattie cardiovascolari, disturbi locomotori. Risulta quindi una sfida prioritaria per la sanità pubblica e quindi, anche quest’anno, il prossimo 10 ottobre si celebra “Obesity day”, la giornata mondiale dell’obesità.

Escludendo quelle forme di obesità dovute ad alterazioni genetiche – spiega la Dottoressa Aurora Modeo, biologa nutrizionista del team scientifico Keyum, esperta nel programmare piani alimentari personalizzati – la maggior parte dei casi di obesità è legata ad un eccessivo introito calorico rispetto al fabbisogno specifico di un individuo. Il sovrappeso e l’obesità ad oggi colpiscono tutte le fasce di età: adulti, anziani e bambini. In Italia sono attivi dei sistemi di sorveglianza per la raccolta dei dati, i temi indagati sono quelli legati al sovrappeso e all’ obesità e al consumo di frutta e verdura”.

Negli adulti compresi tra i 18 e i 69 anni “Passi” raccoglie informazioni sullo stile di vita e comportamenti associati a fattori di rischio per l’insorgenza delle malattie croniche non trasmissibili (o anche definite del benessere) e sul grado di conoscenza e adesione ai programmi di intervento che il Paese sta realizzando per la loro prevenzione.  Il Centro nazionale di epidemiologia Cnesps-Iss, tramite il Progetto Cuore, effettua periodicamente la misurazione dei fattori di rischio cardiovascolari su campioni di popolazione, attraverso esami fisici standardizzati, rigorosi e accurati.  Negli anziani la sorveglianza “Passi d’Argento” fornisce informazioni sulle condizioni di salute, abitudini e stili di vita della popolazione uguale o maggiore a 65 anni del nostro Paese.  In età infantile, l’obesità e il sovrappeso hanno delle implicazioni dirette sulla salute del bambino e rappresentano un fattore di rischio per lo sviluppo di gravi patologie in età adulta.

Dal 2007, per comprendere la dimensione del fenomeno nei bambini italiani e i comportamenti associati, il Ministero della Salute/CCM ha promosso e finanziato lo sviluppo e l’implementazione nel tempo del sistema di sorveglianza OKkio alla SALUTE, coordinato dall’allora Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (attualmente Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e la Promozione della Salute) dell’Istituto Superiore di Sanità e condotto in collaborazione con le Regioni e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

“La sorveglianza – specifica Modeo – è alla base delle strategie italiane in materia di prevenzione e promozione della salute, quali il Programma Governativo “Guadagnare salute” e il Piano Nazionale della Prevenzione e, in ambito internazionale, aderisce alla “Childhood Obesity Surveillance Initiative (COSI) della Regione Europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. OKkio alla SALUTE, che ha una periodicità di raccolta dati biennale, ha lo scopo di descrivere la variabilità geografica e l’evoluzione nel tempo dello stato ponderale, degli stili alimentari, dell’abitudine all’esercizio fisico dei bambini della terza classe primaria e delle attività scolastiche favorenti la sana nutrizione e l’attività fisica”.

Ad oggi, a livello nazionale, sono state effettuate cinque raccolte dati (2008-9, 2010, 2012, 2014 e 2016) ognuna delle quali ha coinvolto oltre 40.000 bambini e genitori e 2000 scuole. In particolare, nel 2016 hanno partecipato 2.604 classi, 45.902 bambini e 48.464 genitori, distribuiti in tutte le regioni italiane. I risultati della quinta raccolta dati di OKkio alla SALUTE confermano la necessità di mantenere viva l’attenzione e l’impegno nel favorire stili alimentari salutari e nel rafforzare il contrasto alla sedentarietà in ambito scolastico.

In merito alla sedentarietà, i dati raccolti hanno evidenziato che i bambini fanno poca attività fisica, si stima che 1 bambino su 8 risulta fisicamente inattivo; poco più di 1 bambino su 20 pratica un livello di attività fisica raccomandato per la sua età; tali dati sono sicuramente legati anche alle esigenze di recarsi a scuola con mezzi motorizzati, giocare poco all’aperto e non fare sufficienti attività sportive strutturate. Rispetto alle precedenti raccolte in quest’ultima rilevazione, sembra che la percentuale dei bambini inattivi sia aumentata. Tale dato è confermato anche a livello mondiale senza distinzione di età, in particolare le donne rispetto agli uomini, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità parla di un nuovo killer: l’inattività fisica. Il nuovo piano d’azione prevede di ridurre l’inattività fisica del 10% entro il 2025 e del 15% entro il 2030.

“Un modo per rendere fisicamente attivi i bambini è far loro percorre il tragitto casa-scuola a piedi o in bicicletta anzichè l’utilizzo di un mezzo pubblico o privato – consiglia l’esperta –  Nella nostra quotidianità sta diventando sempre più una sfida, soprattutto perché le nostre città e comunità non sono progettate nel modo funzionale. Le scuole e le famiglie devono collaborare nella realizzazione di condizioni e di iniziative che incrementino la naturale predisposizione dei bambini all’attività fisica. La crescente disponibilità di televisori e videogiochi, associata a profondi cambiamenti nella composizione e nella cultura della famiglia, ha contribuito ad aumentare il numero di ore trascorse in attività sedentarie. Pur costituendo un’opportunità di divertimento e talvolta di sviluppo del bambino, il momento della televisione si associa spesso all’assunzione di cibi fuori pasto che può contribuire al sovrappeso o obesità del bambino. Evidenze scientifiche mostrano che la diminuzione del tempo di esposizione alla televisione da parte dei bambini è associata ad una riduzione del rischio di sovrappeso e dell’obesità a causa prevalentemente del mancato introito di calorie legati ai cibi assunti durante tali momenti”.

La prevenzione precoce dell’obesità infantile, si attua attraverso la promozione di sani stili di vita in donne in gravidanza, ai neo-genitori e alle famiglie attraverso una cultura condivisa e coerente fra gli operatori sanitari per la diffusione di informazioni adeguate e univoche (es. Sapori di maternità) su corretti stili di vita fin dai primi anni di vita e nell’età scolare. Un altro aspetto da non sottovalutare è la percezione del peso del proprio figlio, che continua ad essere distorta nei genitori dei bambini con eccesso ponderale. Inoltre nell’indagine Okkio alla salute del 2016, circa 7 mamme su 10 pensano che il proprio bambino in sovrappeso o obeso mangi scarse o giuste quantità di cibo e 1 mamma su 2 di bambini considerati non attivi, pensa che il figlio svolga una attività fisica sufficiente.

Risulta dunque chiaro che per ridurre l’obesità è necessario aumentare la consapevolezza e attivarsi concretamente al fine di  modificare le abitudini alimentari e indirizzarsi verso una stile di vita più corretto e salutare.

Ogni anno, in vista dell’estate e dopo le festività natalizie, veniamo inondati da diete miracolose, prive di fondamento scientifico e, molto spesso sbilanciate, a basso contenuto calorico, che, in pochi giorni, settimane o nel miglior delle ipotesi mesi, permettono di perdere in bilancia: dai 10 ai 20 kg. Ma siamo sicuri che queste proposte dietetiche siano davvero la soluzione migliore per combattere i chili in eccesso, la condizione di sovrappeso e che ci allontanano realmente dal rischio obesità? “Nella maggior parte dei casi – avverte la biologa nutrizionista – tali regimi dietetici ci danno solo l’illusione che qualcosa stia cambiando, ma non è così!.Alla perdita di peso veloce e rapida si contrappone un effetto “YoYo”, che riporta il peso al punto di partenza o a volte, addirittura, ad un incremento rispetto ai valori precedenti. Ad oggi, l’unica reale soluzione per sconfiggere l’obesità è aumentare la  consapevolezza di ciò che si mangia, non solo sperimentando l’assunzione di cibi più o meno calorici e le relative quantità ma anche e soprattutto valutando il loro rispettivo senso di sazietà. Intraprendere un percorso di educazione alimentare, plasmato nel tempo, permette ad ogni individuo predisposto, di imparare a mangiare in modo sano assumendo la capacità di distinguere tra cibi “cattivi” e quelli “buoni”, facendo scelte più consapevoli e non dettate da accattivanti slogan pubblicitari. Saper gestire la propria giornata alimentare in funzione delle abitudini alimentari e delle scelte lavorative, senza tralasciare la sfera sociale e familiare, è principio fondamentale affinché tale educazione sia duratura nel tempo. Consapevolezza, pazienza e motivazione possono permetterci di sconfiggere l’obesità ed è questo che la giornata mondiale dell’obesità vuole, ogni anno, ricordarci”.

 

Ufficio Stampa Velvet Media / press@velvetmedia.it

 

KEYUM IN PILLOLE Il metodo Keyum® è stato inventato da Paolo Braghin, il quale ha messo a punto  con l’aiuto di una commissione medico-scientifica un software, unico in Europa, che definisce la dieta su misura mantenendo nel menù i piatti preferiti grazie ad una scomposizione bromatologica di settemila cibi e quindicimila ricette in continuo aggiornamento. Le sede centrale è a Boara Polesine, in provincia di Rovigo, ma ci sono uffici operativi anche a Bologna, a Valli di Chioggia e a Mira, nel Veneziano. La società è nata nel 2013, ad oggi vi lavorano nelle varie sedi una decina di persone. Nel corso degli anni, ha elaborato migliaia di diete per oltre diecimila persone, nel tre quarti dei casi per il mondo femminile. Tra chi segue il metodo, alcuni sportivi famosi nel territorio veneto: citiamo i triatleti Nicola Battocchio, Omar Bertazzo e Michele Aglio; i ciclisti Marcello Pavarin, Liam Bertazzo e Filippo Fortin; ma anche il rugbista Nicola Quaglio e gli atleti di Judo-Karate-Taekwondo Gabriele e Gianni Guglielmo. Dal punto di vista medico-sanitario, grazie alla revisione della piattaforma, che è stata effettuata in collaborazione con docenti dell’università Alma Mater di Bologna, il software è in grado di elaborare programmi nutrizionali anche in presenza 24 allergie ed intolleranze e 18 stati patologici, funziona ad esempio per attenuare e ridurre drasticamente i sintomi del reflusso gastrico, del gonfiore addominale, della stipsi e di alcune forme di mal di testa.