IN PROVINCIA DI TREVISO SERVONO 500 ASSISTENTI DI STUDIO ODONTOIATRICO

Questo il fabbisogno di assistenti alla poltrona qualificate per i prossimi 5 anni nella Marca. Il presidente ANDI Treviso, Dario Danella: “E’ una grande opportunità lavorativa per i giovani, una figura fondamentale per lo studio odontoiatrico”.

 

 

Nella Marca Trevigiana gli studi dentistici hanno bisogno di nuove “assistenti alla poltrona”. Secondo le stime di ANDI Treviso (sezione provinciale dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani) ne serviranno almeno 500 nell’arco dei prossimi 5 anni. Un bisogno da colmare e crescente per gli studi dentistici, ma anche una grande opportunità lavorativa per giovani che vogliano qualificarsi per svolgere questa professione.

 

Parliamo della figura professionale di Assistente di Studio Odontoiatrico. A seguito dell’uscita di uno specifico DPCM del 2018 (e con altri dispositivi di legge successivi) è stata definita la figura dell’assistente alla poltrona qualificata con l’acronimo di ASO (Assistente di Studio Odontoiatrico) e con essa i relativi requisiti formativi e professionali. Regioni e Province Autonome sono state delegate dallo Stato ad organizzare specifici corsi di formazione per qualificare l’ASO. La Regione Veneto ha definito a partire dal 2019 le coordinate del percorso formativo abilitante alla professione. Un percorso completo per chi parte da zero ed uno ridotto per coloro in possesso di “crediti formativi” tra quelli previsti dal decreto (formazione pregressa, titoli o esperienze lavorative di settore, anche per chi sta già facendo questo lavoro, il tutto da valutare caso per caso). Ad oggi, il percorso completo è 700 ore (di cui 300 di teoria e 400 di tirocinio pratico in studio) da svolgersi nell’arco di un anno. Il dato Veneto parla di circa 4 mila assistenti che si  sono abilitate nelle scuole regionali negli ultimi 4 anni, ottenendo la qualifica. Ma il fabbisogno di queste figure cresce e continuerà a crescere nei prossimi anni. Un po’ dovuto alla crescita della mole di lavoro e al numero di studi odontoiatrici, alla necessità di gestire il turnover del personale di assistenza (molti studi rimangono aperti oltre le 8 ore giornaliere), in parte al ricambio generazione in corso in questi anni anche sul fronte degli assistenti.

 

“Si tratta di un’opportunità di lavoro importante, nell’ambito sanitario, per una figura professionale fondamentale per gli studi odontoiatrici – spiega il dottor Dario Danella, presidente di ANDI Treviso – come ANDI stiamo cercando di far conoscere questa opportunità alle giovani generazioni e notiamo anche un aumento delle iscrizioni da parte del genere maschile per questa figura professionale un tempo appannaggio quasi esclusivo delle donne. A livello regionale ANDI sta lavorando con la Regione Veneto per cercare di agevolare in tutti i modi l’inserimento lavorativo per coloro che intendono conoscere e intraprendere questo mestiere. Su questo un bell’esempio da menzionare arriva dalla Regione Friuli Venezia Giulia che ha voluto dare un contributo ulteriore, con un importante finanziamento di 300 mila euro per gli enti di formazione che erogano i corsi di studi qualificanti, abbattendo cosi, seppur parzialmente, i costi di iscrizione degli aspiranti ASO senza abbassare la qualità della formazione. In provincia di Treviso, come in tutte le province venete, ANDI sta altresì attivandosi per favorire l’ingresso dei giovani in questi percorsi formativi e dare così risposta al bisogno crescente di assistenti da parte degli studi”.

 

In provincia di Treviso gli studi dentistici hanno bisogno nel loro team di lavoro in media dalle 2 alle 4 assistenti (alcuni studi peraltro ne hanno anche di più). In termini numerici, ad oggi si stima un fabbisogno da colmare di almeno 500 ASO abilitate nella sola Marca Trevigiana nei prossimi 5 anni. Va tenuto conto del fatto che questi lavoratori e lavoratrici devono fare un regolare turnover per garantire l’apertura per tutta la settimana degli studi, molti con orari di apertura prolungati nel corso della giornata per andare incontro alle esigenze dei propri pazienti, altri lavorano in part-time e pertanto il turnover è anche maggiore. In questi anni inoltre è in corso un vero e proprio ricambio generazione negli studi dentistici, che riguarda non solo i dentisti stessi, ma anche molte assistenti alla poltrona, arrivate alla soglia della pensione e che dovranno essere sostituite con figure qualificate.

 

Nel trevigiano vi sono solamente 5 sedi formative dove poter svolgere i corsi abilitanti. Tenendo conto che il percorso formativo dura un anno, gli ASO abilitati e formati a superare l’esame finale in queste scuole professionali oscillano dalle 80 alle 100 persone massimo per anno.

 

Chi è l’ASO?

ASO è un acronimo di “Assistente di Studio Odontoiatrico”. Un “Operatore di interesse sanitario” che svolge attività finalizzate: all’assistenza dell’odontoiatra e dei professionisti sanitari del settore durante la prestazione clinica, alla predisposizione dell’ambiente e dello strumentario, all’accoglimento dei pazienti, alla gestione della segreteria e dei rapporti con i fornitori. Opera come lavoratore dipendente negli studi odontoiatrici e nelle strutture sanitarie che erogano prestazioni odontostomatologiche, attendendosi alle disposizioni dei professionisti sanitari e alle procedure organizzativo-operative. Maggiori informazioni possono trovare alla pagina dedicata dalla Regione Veneto: www.regione.veneto.it/web/sanita/assistente-di-studio-odontoiatrico1

Per informazioni sul percorso formativo è possibile inoltre scrivere una mail a: formazioneistruzione@regione.veneto.it  Sì può anche contattare telefonicamente Ufficio Rapporti con il Pubblico della Regione, sede di Treviso, al numero 0422.657575

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO

 

ANDI Treviso – È la sezione provinciale di ANDI, acronimo di Associazione Nazionale Dentisti Italiani, un sindacato di categoria che accoglie a livello nazionale oltre 27.000 dentisti associati, svolgendo non solo attività prettamente sindacali, ma anche culturali, scientifiche e sociali. Fondata nel 1946 con l’intento di rappresentare i dentisti italiani nel dialogo con organismi nazionali ed internazionali, ANDI è cresciuta sino a diventare l’associazione di categoria più rappresentativa d’Italia. Oggi ANDI si pone quale punto di riferimento ed interlocutore principale per quanti operano, sia direttamente che indirettamente, nell’universo dentale, concretizzando relazioni e vie di comunicazione privilegiate con istituzioni, produttori e utilizzatori, media e opinione pubblica. Le attività svolte da ANDI muovono da una solida base valoriale fondata sul benessere e sull’importanza della salute della persona. In provincia di Treviso sono 530 i dentisti associati ANDI (su di un totale di 800 dentisti operanti). Si occupano non solo del sorriso dei propri pazienti, ma lavorano anche per tutta la loro vita professionale, per diventare un punto di riferimento costante nel tempo per i loro pazienti. Lo scopo è quello di soddisfare i bisogni di tutte le persone che ogni giorno si rivolgono loro, dando risposte efficaci all’esigenza di benessere della comunità. Costante inoltre è l’impegno degli associati nel territorio al fine di sviluppare un rapporto umano e fiduciario tra il medico e il paziente con un servizio di cure al cittadino che sia completo, aggiornato e sicuro, perché basato sulla presa in carico complessiva della persona e il mantenimento della salute del cavo orale nel tempo. La sezione trevigiana ha una sede fisica in via Bressa a Treviso ed un sito internet www.andi-treviso.it

LA TEORIA DI GLAUCO, IL LIBRO CHE RACCONTA LA STORIA DELL’IMPRENDITORE VICENTINO

Dal diritto alle normative ambientali, un vademecum per gli imprenditori che resistono. Esce il racconto a metà tra l’autobiografia e il saggio del broker dei materiali che ha fondato Caneva Consulting in corso Palladio a Vicenza

 

Dalla raccolta di ferro vecchio dentro un letamaio fino alla nascita di Caneva Consulting, società che opera nell’ambito del riciclaggio dei prodotti di scarto e della rivalutazione delle materie prime. Dai pugni presi in faccia sul ring alle epiche battaglie legali contro la burocrazia, controlli fiscali e tributari di ogni genere che è possibile vincere solo con lo studio e con la laurea. Il tutto sempre mantenendo ferma la bussola valoriale: il lavoro, durissimo, per far crescere e migliorare la società nella quale viviamo.

Sono questi in sintesi i temi trattati da Glauco Caneva, vicentino oggi 46enne, nella sua prima pubblicazione, “La Teoria di Glauco”, testo di 170 pagine che si muove su due livelli di narrazione. Si inizia con la storia della vita imprenditoriale di Glauco, vicentino fin nel midollo, che evoca un approccio al lavoro attento e aggressivo, spesso doloroso: sembra quasi un nuovo Vitaliano Trevisan alle prese coi suoi “Works”. Una battaglia fatta di scoperte e fallimenti, di tentativi e bastonate che lo portano in fondo alla scala sociale dopo che il sogno imprenditoriale del padre è naufragato per colpa di tasse e tradimenti.

Da qui però Glauco si rialza, scavando letteralmente con le sue mani nel letame, iniziando a raccogliere ferro vecchio per sopravvivere e dare da mangiare al figlio piccolo, cresciuto ed educato con le sue proprie forze. A poco a poco impara le regole del business e della burocrazia, riuscendo a distillare una missione laica nel suo operare: diventa broker di materie prime. Un lavoro che gli permette di valorizzare le materie prime, comprarle e rivenderle per guadagnarci, certo.. ma allo stesso tempo per dare nuova vita a dei rifiuti che altrimenti inquinerebbero l’ambiente.

Su queste basi autobiografiche si innesta la seconda parte del libro, che diventa quasi un piccolo saggio, un vademecum per imprenditori costretti a confrontarsi con lo Stato italiano, ma anche con l’Europa e con tutte le pastoie burocratiche e legali che impediscono all’imprenditore di fare quello che gli riesce meglio: produrre ricchezza per sé stesso e per l’ecosistema che lo circonda. Ci sono citazioni, riferimenti normativi e una profonda bibliografia e supporto delle tesi espresse nel libro, una sorta di grido di rabbia contro chi tarpa le ali alle iniziative imprenditoriali, che finisce però con una speranza. 

La nascita di Caneva Consulting, che oggi ha sede in un palazzo nel salotto di Corso Palladio in centro a Vicenza, e delle varie academy per la formazione del personale, modelli di condivisione delle informazioni e delle buone pratiche che lasciano una luce di speranza per l’imprenditoria veneta.

“Vorrei che questo libro potesse mostrare l’evoluzione della persona nella realtà quotidiana: così come, per imparare a guidare un’auto, dopo la teoria, si fa la pratica”, commenta l’autore nei giorni della presentazione del libro. “E’ un libro dedicato a tutti coloro che si sono sentiti come me: per l’imprenditore che ha voglia di un riscatto sociale, per chi ha vissuto situazioni difficili, di povertà, di violenza, di solitudine, di mancanza di affetto. Questo libro è per chi ha saputo rigenerare in ricchezza la propria forza; ed ora, avendo creato la ricchezza, si accorge magari di aver trascurato la famiglia. Ma, attraverso il racconto della mia storia, ho dimostrato che è possibile riscattarsi anche nell’ambito familiare”

TICKETSMS PIANTA LA SUA PRIMA FORESTA PER FESTEGGIARE UN ANNO DA RECORD

La tech company bolognese festeggia il suo anno record aiutando l’ambiente. Grazie ad un accordo con Treedom saranno piantati 200 alberi in tutto il mondo, dal Camerun all’Ecuador. L’amministratore delegato, Andrea Vitali: “Ci impegniamo a piantare un albero ogni diecimila ticket venduti”

 

TicketSms si era data un obiettivo fin dalla sua fondazione: eliminare la carta dal mondo del ticketing sfruttando al meglio gli strumenti digitali. Basta con costosi (e inquinanti) biglietti cartacei, basta con le spedizioni via corriere. La scelta dell’azienda è stata fin dall’inizio paperless: i ticket si possono tranquillamente comprare (e vendere) in modo completamente digitale, consegnandoli via sms. 

L’idea di Andrea Vitali, 38enne di Petritoli (in provincia di Fermo) e Omar Riahi, 33enne originario di Catania, festeggia il suo quinto anno di vita. Dall’apertura nel 2018 a Bologna ad oggi molto è cambiato. La start up è diventata una tech company capace di coinvolgere decine di migliaia di professionisti nelle pubbliche relazioni, numeri in crescita verticale tanto che per gestirli è stato necessario inaugurare anche un secondo ufficio a Milano. Grazie a certificazioni e alla gestione del secondary ticketing ormai TicketSms è un player molto importante nel panorama italiano delle vendite dei biglietti che ha sempre conservato la sua anima green.

Tant’è che adesso, per festeggiare l’importante traguardo raggiunto nel 2022, l’azienda ha deciso di piantare la sua prima foresta in collaborazione con Treedom. Così, 50 alberi di Cacao in Camerun, 25 di Markhamia in Kenya, 50 di Albizia in Malawi, 50 di caffè in Ecuador e 25 di anacardo in Ghana ora sono pronti a crescere e portare benefici sia all’ambiente che alle comunità locali attraverso la vendita dei frutti.

 Alberi nati grazie ai numeri di TicketSms: in tutto, l’azienda ha venduto dalla sua fondazione più di 10.000 eventi, a cui hanno partecipato milioni di persone. I locali e le discoteche convenzionate sono circa 1.000, ma ben 30 mila sono gli operatori del mondo delle pubbliche relazioni e i promoter registrati. 

“Siamo orgogliosi di aver portato a termine questo progetto, nel nostro piccolo crediamo davvero di aver migliorato il mondo”, dichiara l’amministratore delegato, Andrea Vitali. “L’idea di associare la nostra immagine aziendale al green non è solo marketing, nasce dalla reale convinzione che se non agiamo, tutti insieme e subito, per salvare l’ambiente c’è il rischio di lasciare alle generazioni future un mondo peggiore rispetto a quello in cui siamo vissuti noi. Per questo siamo lieti di annunciare anche un impegno nel medio periodo: da oggi in poi pianteremo un nuovo albero, ogni diecimila biglietti venduti. Così, oltre a limitare l’emissione di Co2 – grazie all’utilizzo di ticket digitali – tutti i concerti e gli eventi che sosterremo contribuiranno a far crescere una foresta sempre più grande”.

Il partner che TicketSms ha trovato per realizzare il suo progetto è noto a livello internazionale. Treedom è infatti il primo sito che permette di piantare alberi a distanza e seguire online la storia del progetto che contribuiranno a realizzare. Dalla sua fondazione, avvenuta nel 2010 a Firenze, sono stati piantati più di tre milioni di alberi in Africa, America Latina, Asia e Italia. Hanno aderito al progetto fino ad oggi oltre diecimila aziende e un milione di persone. Tutti gli alberi sono stati piantati direttamente da contadini locali e contribuiscono a produrre benefici ambientali, sociali ed economici. La filosofia è quella di realizzare ecosistemi sostenibili e permettere a migliaia di contadini di far fronte ai costi iniziali della piantumazione di nuovi alberi, garantendo nel tempo sovranità alimentare ed opportunità di reddito.

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – LA TECNOLOGIA DIETRO TICKETSMS

La Suite di TicketSms è la selezione di applicativi per la pianificazione, la vendita, la gestione e la promozione degli eventi. La gestione di ogni evento è su cloud e si basa sulla piattaforma “Mind”, dalla quale poi sono accessibili strumenti che controllano i dati: Strategy, Pay, Access, Space e Virtualplace. Il tutto all’interno di un sistema certificato da Siae e Agenzia delle Entrate. Con il biglietto nominale, inoltre, TicketSms combatte il dannoso fenomeno del secondary ticketing, ovvero la rivendita a prezzi maggiorati dei titoli di accesso acquistati.

MIND Mind è una piattaforma di ultima generazione, intuitiva e sicura che consente di gestire in totale autonomia tipologie di biglietti, team e tutti i servizi aggiuntivi, supportando così gli organizzatori che possono monitorare in tempo reale ogni flusso di vendita della loro rete. 

ACCESS Access è il sistema della TicketSms Suite dedicato al controllo accessi. Permette di gestire in sicurezza e autonomia gli ingressi all’evento attraverso una sola applicazione, sia online che senza connessione internet, registrando porta e orario di accesso di ogni singolo utente. È utile anche negli accreditamenti per stampa o vip, che possono essere accolti nel momento esatto del loro ingresso.

PAY Pay di TicketSms è una soluzione all in one e on-site. Dai punti vendita ai botteghini, integra il normale Pos con l’innovativo sistema di identità digitale di TicketSms. Offre un sistema di emissione di titoli di accesso che comprende una stampante di ultima generazione, lo schermo di cortesia per il cliente e il lettore di carte per il pagamento cashless ed è capace di emettere più di quattro ticket al secondo con la possibilità di scansionare documenti. È lo strumento ideale per discoteche e club, è integrabile con funzioni collegate anche alle casse o alla rivendita di ulteriori servizi all’interno del locale. 

STRATEGY Strategy è il Crm, customer relationship management (il gestore dei dati della clientela), di TicketSms. Sfrutta algoritmi di automazione, costantemente migliorati da funzionalità di machine learning, impiegati per la gestione della comunicazione digitale. Serve per attivare rapporti di marketing tra organizzatore e chi ha comperato i ticket. 

VIRTUAL PLACE Virtualplace trasforma ogni venue in uno spazio 3D: dalla scelta del posto con visuale soggettiva in VR a tour virtuali interattivi con realtà aumentata. I clienti hanno così la possibilità di comprendere in fase di acquisto, durante la scelta del posto, quale sarà l’esatta visuale di cui godranno durante l’evento: la scansione produce un modello tridimensionale della venue realistico, conservando le proporzioni degli ambienti e degli elementi che ospitano. Il tour virtuale può essere personalizzato dall’organizzatore con file audio e video, PDF e approfondimenti, attraverso una selezione di punti di interesse dislocati all’interno della venue, con la possibilità di implementare anche modelli 3D.

VICENZAORO, 3DZ PRESENTA I GIOIELLI DEL FUTURO: ECCO L’ECOSISTEMA DIGITALE CON IL QUALE VENGONO STAMPATI IN 3D

Realizzare gioielli adesso è una questione digitale (e di cere innovative). 3DZ presenta le stampanti 3d capaci di miracoli tecnici: la 2500Wax, la Figure 4 Jewelry e la Demi 430, assoluta novità per la post lavorazione dei pezzi stampati in 3D. L’area manager 3DZ, Gianfranco Caufin: “Mostreremo agli artigiani e all’industria orafa i migliori prodigi della tecnica”.

A T-Gold 2023, la manifestazione internazionale dedicata ai macchinari per l’oreficeria e alle tecnologie applicate all’oro e ai gioielli che si tiene a Vicenza dal 20 al 24 gennaio, 3DZ presenta il suo ecosistema digitale completo per la gioielleria, pensato per supportare l’industria orafa e l’artigiano del futuro. Lo stand di 3DZ è al padiglione 9, stand 203.

3DZ, azienda con headquarter a Castelfranco Veneto, nel Trevigiano, vanta un’esperienza ultradecennale nel settore, è stata una dei pionieri a livello nazionale: dal 2010 ha installato oltre 2.600 stampanti 3D. L’azienda è un colosso nel mondo dell’Additive Manufacturing a livello europeo e oggi è rivenditore dei migliori brand di software, scanner e stampanti 3D. Per quanto concerne il settore del lusso, accompagna orafi e gioiellieri nell’intero percorso di creazione di un oggetto prezioso, dal disegno al pezzo finito.

A T-Gold, l’evento di Vicenzaoro, 3DZ presenterà scanner ad alta precisione, le stampanti 3D migliori del mercato specifiche per la gioielleria, con varie tecnologie e diversi materiali (cera, resina e metallo), le soluzioni di stampanti 3D per la realizzazione di attrezzature di produzione, ma anche innovativi materiali di stampa 3D (tra cui cera la cera rossa) e una nuovissima macchina per il post processing automatizzato.

“Mostreremo come realizzare attrezzature di produzione per la gioielleria con facilità e in poco tempo, direttamente all’interno del laboratorio, grazie alla stampa 3D, con la stampante Mark Two di Markforged, che permette di avere attrezzature molto resistenti grazie alla possibilità di rinforzarle con fibre”, anticipa Gianfranco Caufin, area manager di 3DZ. “Ma ci sarà anche lo scanner Micro di Artec 3D, scanner professionale ad altissima precisione per i più piccoli dettagli in oreficeria e il software Magics di Materialise, il software per la preparazione di dati e stampe 3D più potente sul mercato”.

La grande novità dell’anno presentata da 3DZ a T-Gold riguarda la post lavorazione ed è un nuovo sistema automatizzato per la rimozione dei supporti in cera dei pezzi stampati in 3D: DEMI 430, macchina dell’azienda Post Process. Questa soluzione permette un nuovo metodo di pulizia dei modelli in cera, più sicuro, più veloce, con ridotto intervento manuale e risultati di eccellente qualità.

Saranno presentate importanti innovazioni sulla stampa 3D a cera che permettono una stampa ancora più precisa con un notevole risparmio di tempo nella fase di rifinitura dei preziosi. Oltre alle novità già citate, allo stand 3DZ sarà possibile vedere le migliori tecnologie di stampa 3D per la realizzazione di gioielli e accessori: MJP 2500 Wax e Figure4 Jewelry di 3D Systems, leader mondiale nella produzione di stampanti 3D per il settore orafo. E poi i vari materiali di stampa 3D per la gioielleria, cere e resine, in particolare Visijet® Wax Red Jewel, la cera al 100% fondibile, elastica e resistente per ogni tipo di design, comprese filigrane e spessori sottilissimi. Questo nuovo materiale è stato creato per la stampante 3D a cera MJP 2500 Wax, compatta, veloce, ad alta risoluzione e rendimento. Figure 4 Jewelry invece è la stampante 3D ultraveloce a resina per modelli di fusione diretta e modelli master per stampi in gomma; i supporti Micropoint sono di facile rimozione, per una finitura superficiale liscia e una post-lavorazione ridotta.

 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

3DZ SCHEDA AZIENDALE 3DZ spa ha sede a Castelfranco Veneto, nel Trevigiano. Fondata nel 2010, l’azienda è specializzata nella consulenza sull’adozione della stampa 3D nelle imprese e nella vendita dei più prestigiosi brand mondiali di stampanti e scanner 3D. Una realtà che ha raggiunto una dimensione globale con l’apertura di 16 filiali tra Italia, Europa e Middle East, capace di servire 3.200 clienti con oltre 2.600 stampanti 3D installate, oltre a scanner e software 3D. Si tratta di prodotti molto tecnici, per questo il gruppo, che oggi si basa su un centinaio di dipendenti, ha come fiore all’occhiello la professionalità dei suoi 33 tecnici specializzati nella gestione di stampanti 3D che operano nel territorio e nei più svariati settori: industriale, meccanico, aerospaziale, automotive, beni culturali, formazione, dentale, medicale e gioielleria. L’headquarter si sviluppa su due piani dove le ultime tecnologie in ambito di stampanti 3D sono ospitate su 2.500 metri quadri, una sorta di enorme showroom dove si possono vedere all’opera le ultime stampanti 3D prodotte nel mondo, da quelle di dimensioni desktop a quelle che hanno quasi le misure di un’automobile; e poi spazi espositivi di pezzi realizzati che rendono lo showroom una sorta di expo delle novità su tutti i miracoli della fabbricazione additiva. Le stampanti 3DZ sono certificate 4.0; 3DZ offre un percorso di digitalizzazione 4.0 aiutando le aziende ad introdurre la stampa 3D all’interno del proprio processo produttivo e di ricerca e sviluppo.

APPROFONDIMENTO TECNICO “POSTPROCESS DEMI 430”. Rispetto al processo tradizionale di pulizia dei pezzi in cera stampati in 3D, che richiede il presidio costante di operatori qualificati, l’innovativo metodo automatizzato di POSTPROCESS non richiede il presidio continuo di personale specializzato e permette di lavorare con una produttività molto più elevata. Garantisce eccellente qualità della finitura e ripetibilità. Inoltre, è sicuro per l’operatore e per l’ambiente perché il detergente liquido in cui vengono immersi i pezzi, a differenza del tradizionale alcol isopropilico, è organico, a bassissima volatilità e di lunga durata. Infine, è efficiente ed economico, perché non essendoci la necessità di agitatori e cappe aspiranti, come avviene per il sistema tradizionale, il consumo elettrico si limita a 300W/ora.

APPROFONDIMENTO TECNICO “MARK TWO”. Mark Two di Markforged è la migliore stampante desktop per realizzare le proprie attrezzature di produzione, totalmente personalizzate in base alle proprie esigenze. La possibilità di rinforzare il nylon con fibra di carbonio, fibra di vetro e kevlar permette di ottenere pezzi ad uso finale particolarmente resistenti anche dal punto di vista meccanico con la libertà progettuale che contraddistingue la stampa 3D.

INVESTIMENTI NELLE START UP, A MONTEBELLUNA GLI INNOVATION DAYS

Summit tra imprenditori e istituzioni alla Tipoteca. 2.1 Invest, team di consulenti Fineco Bank, e Postalmarket insieme per raccontare le opportunità degli investimenti nelle aziende innovative. Tra i relatori anche Baban (VeNetWork) e Sinigaglia (Fòrema)

 

“Investire in startup digitali, trend e opportunità per le pmi”, è questo il tema del convegno organizzato da Postalmarket in collaborazione con 2.1 Invest, team di consulenti Fineco Bank, il prossimo 2 febbraio alla Tipoteca di Cornuda, nel Trevigiano. Tra i partner dell’iniziativa Gianesin Canepari & Partner e Fòrema.

La serata si svilupperà seguendo i temi della tavola rotonda. Si inizia con lo scenario economico: analisi, trend e opportunità per le pmi nel mondo degli investimenti nelle start up innovative, l’intervento è a cura di Marco Bettiol, professore di management presso Università degli Studi di Padova. Nicola Luca Gianesin, ceo GC&P Gianesin Canepari e Partners, relazionerà invece attorno al tema della digitalizzazione del business e l’apertura di nuovi canali di vendita. 

Si entrerà poi nel vivo con l’analisi di come il digital possa far risorgere il business. “Lo sviluppo dei marketplace come vetrina del made in Italy nei mercati internazionali: il caso Postalmarket”, di questo parleranno Francesco D’Avella, Founder e Ceo della digital company Projectmoon  e Alessio Badia, Ceo di Postalmarket. Sarà poi il turno di Alberto Baban, presidente VeNetWork e socio PM Angels, che relazionerà attorno al tema di “come nasce e si sviluppa l’imprenditorialità collaborativa”. Infine, ecco i sentieri di escursionismo ambientale, le testimonianze aziendali al tempo della sostenibilità  a cura di Matteo Sinigaglia, direttore generale Fòrema. Modera l’evento Alessandro Zuin, vicecaporedattore Corriere del Veneto e coordinatore editoriale di Corriere Imprese.

“Si tratta di un appuntamento esclusivo, riservato a imprenditori e manager, interessati a capire le potenzialità degli investimenti nelle startup innovative”, spiega il Ceo di Postalmarket Alessio Badia. “L’evento, organizzato nelle scenografiche sale del Museo, rappresenta un’occasione di incontro e networking per discutere insieme di digitalizzazione, sostenibilità e Made in Italy. Siamo orgogliosi di fare  la nostra parte nella diffusione della cultura innovativa del finanziamento alle pmi digital”. 

Postalmarket, d’altro canto, è un chiaro esempio di come dalle idee imprenditoriali di startup, tramite gli adeguati supporti di investimento come crowdfunding, business angels e family office, si possa creare vero business. L’azienda infatti è stata fatta rinascere dalle sue ceneri e il primo round di finanziamento da 1,5 milioni, concluso da poco, ha permesso di far ripartire l’attività editoriale e l’e-commerce; siamo già alla conclusione anche del secondo round di investimento per un totale di 3 milioni di euro. 

Intanto, il catalogo si appresta a pubblicare il quarto numero in aprile e tira le somme delle prime tre uscite. Dopo la stampa e diffusione in centomila copie del primo numero (che ora è un vero e proprio magazine, le gabbie con gli elenchi dei prodotti sono state trasportate sulla piattaforma web),oggi sono a bordo  più di 500 brand oltre 100.000  prodotti in vendita online sul marketplace. Ogni settimana si registrano decine di nuovi merchant che vogliono vendere online ed essere presenti sulla vetrina di Postalmarket. Il sito è anche un contenitore di informazione, con un blog che aggiorna sulle tendenze di settore della moda, del food e del tempo libero.

300 brand sbarcano su Postalmarket grazie all’accordo con MagicStore

Nuova collaborazione tra lo storico marketplace Postalmarket e MagicStore, cloud che fornisce servizio di vendita on line a 300 brand del settore fashion retail, cosmesi e beauty. La partnership punta a dare un nuovo canale di vendita ai partners. Il ceo di Postalmarket Alessio Badia: “Una nuova opportunità per i marchi che desiderano aumentare le vendite on line”.

 

Il Natale 2022 segna l’inizio di una nuova partnership tra 2 importanti player del settore delle vendite on line. Siglato un accordo tra il marketplace Postalmarket, portale di vendita on line collegato allo storico catalogo cartaceo, e MagicStore, azienda che fornisce software gestionale cloud, e commerce integrato e vendita diretta on line ad aziende del settore fashion retail, ma anche cosmesi e gioielleria..  L’accordo è operativo dal 23 dicembre. In sostanza i brand che hanno deciso di appoggiarsi a MagicStore come unico interlocutore per la vendita on line dei propri prodotti su più piattaforme, potranno vendere anche sul marketplace Postalmarket. Acquisiranno dunque un nuovo canale di vendita, ulteriore rispetto a quelli già presenti nella rete di MagicStore. Al tempo stesso sul marketplace Postalmarket sbarcheranno in un sol colpo i prodotti di 300 nuovi brand del fashion retail e dei settori beauty e cosmetico, acquistabili direttamente tramite il portale Postalmarket.it

 

“Dal 23 dicembre il marketplace Postalmarket è uno dei canali di vendita a disposizione dei clienti MagicStore – spiega Alessio Badia, Ceo di Postalmarket – i brand dunque potranno far conoscere i propri prodotti attraverso il nostro portale, arrivando ad un nuovo ed ampio bacino di potenziali clienti. Grazie a questo accordo dunque sarà ancor più vantaggioso per un brand del settore moda entrare a far parte della rete di imprese presenti sul nostro marketplace”.

 

“Ogni imprenditore del fashion ha una storia particolare, delle esigenze particolari per questo da un lato abbiamo la soluzione gestionale MagicStore con la sua struttura unica sul mercato italiano, dall’altra abbiamo il percorso personalizzato che porta i retailers a digitalizzare la propria attività – spiega Giuseppe Celentano, direttore marketing di MagicStore – grazie a questo nuovo accordo con Postalmarket siamo in grado di offrire ai nostri utente un canale di vendita in più, quindi maggiori opportunità di crescita in termini di fatturato, agganciando un nuovo bacino di possibili clienti”.

 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

 

MAGICSTORE – Azienda italiana attiva da oltre 30 anni sul mercato, MagicStore è una soluzione gestionale totalmente cloud specializzata per i negozi del fashion retail. I clienti sono imprenditori che hanno negozi di abbigliamento, calzature, sport, intimo ed accessori. Nell’ultimo periodo sono stati inseriti anche altri mercati come quello della cosmesi e della gioielleria. MagicStore è integrato con i principali CMS presenti sul mercato ed ha accordi internazionali ed è partner di diversi marketplace. Le collaborazioni nascono dal fatto che chi usa la piattaforma MagicStore può gestire da un unico punto sia la vendita del negozio fisico sia quella sui canali web, tutto questo senza fare più volte il carico. In pratica, con MagicStore è possibile gestire tutti gli ordini da un’unica piattaforma, da qualsiasi canale provengano. L’obiettivo è quello di accompagnare per mano il merchant nel percorso più adatto alle sue necessità. Grazie a questo metodo che MagicStore ha creato, congiuntamente all’impegno che i nuovi merchant profondono nell’attività i risultati durante il primo anno raggiungo risultati di aumento fatturato anche del 30%. L’azienda ha una sessantina di dipendenti con età media attorno ai 30 anni con una rete di 300 partner a livello italiano. Per informazioni www.magicstore.cloud

POSTALMARKET – La rinascita dello storico catalogo inizia nell’estate del 2021 con l’apertura del marketplace Postalmarket.it. Il sito fa già registrare numeri importanti: 450 mila gli accessi a settimana, 120 mila prodotti disponibili all’acquisto, 100 mila utenti attivi raggiunti ogni settimana da newsletter e blog, migliaia di interazioni giornaliere sui canali social. Sono 300 i brand italiani presenti a portale, suddivisi in 6 categorie merceologiche diverse. Non solo moda dunque, ma anche beauty, food&beverage, casa, intimo, tempo libero, arte ed esperienze turistiche. Ampio spazio viene riservato alle aziende impegnate sul fronte della sostenibilità, consapevoli che la green revolution è una missione da portare avanti giorno per giorno. Tutto questo viene raccontato nel blog presente nel sito, con uno storytelling imprenditoriale quotidiano e accattivante. La prima edizione del nuovo catalogo cartaceo uscita ad ottobre 2021 (in copertina la conduttrice TV Diletta Leotta) è andata sold out in pochi giorni. Ad aprile 2022 esce la seconda edizione del catalogo cartaceo. In copertina Clio Zammatteo, in arte ClioMakeUp. Make-up artist e youtuber, divenuta famosa grazie ai suoi tutorial pubblicati in rete che aggrega una comunità di oltre 10 milioni di utenti. L’ultima edizione invece è uscita ad ottobre 2022 con la copertina firmata The Jackal. Simpatici, geniali, italiani e soprattutto inclusivi. Rispecchiano appieno la vocazione di Postalmarket al rispetto delle diversità. Per informazioni www.postalmarket.it

La startup trevigiana NO Gravity crea una nuova app per rivoluzionare il settore Food

La piattaforma permette ai ristoratori di creare l’app personalizzata del proprio locale. Con il proprio smartphone i clienti potranno consultare il menu, ordinare la consegna a domicilio, ricevere notifiche sugli eventi, prenotare un tavolo. Roberto Benetton (NO Gravity): “La nostra soluzione sta già avendo successo perché completamente diversa da tutte le altre”.

 

La startup trevigiana NO Gravity che si occupa dello sviluppo di applicazioni mobile, già conosciuta per aver realizzato l’applicazione dello storico brand Postalmarket, lancia ora una nuova app in grado di rivoluzionare i servizi di ristorazione. Già molti locali del trevigiano hanno deciso di adottarla, tra cui molti Poke. Complessivamente 20 mila persone hanno iniziato già ad utilizzarla ed i locali stanno già riscontrando dei reali benefici, ritrovandosi con community fidelizzata creatasi grazie all’utilizzo dell’app. 

 

Si tratta di una piattaforma con cui il ristoratore può creare l’app personalizzata del proprio locale. Attraverso quest’unica app si potranno gestire il menu e le ordinazioni, il delivery, gli eventi e la programmazione delle attività. In pratica, il cliente scaricando l’app che porterà il nome del locale stesso potrà consultare il menù dal proprio smartphone (senza utilizzare alcun QR Code, ma in maniera semplice e diretta), fare un ordine nel caso il locale abbia un servizio di consegna a domicilio o da asporto, consultare il calendario degli eventi, gli orari di apertura, prenotare un tavolo, interagire con il gestore. Il tutto semplicemente aprendo con il proprio smartphone l’app del locale e trovando tutto lì, a portata di tap.

 

Una comodità per il cliente ed un vantaggio anche per il ristoratore che potrà creare così una vera e propria community con tutti gli utenti/clienti che andranno a scaricare l’app. E ai quali si potranno inviare notifiche push senza alcun costo, per avvisare ad esempio di eventi inseriti in calendario o delle ultime novità in menù. L’app non utilizza QR Code e permette ai clienti di personalizzare il menu, componendo una poke di propria scelta (qualora il ristoratore preveda questa soluzione). Per gli ordini arrivati attraverso l’app non verrà trattenuta una quota (fee) per ciascun ordine ricevuto, come fanno invece molti altri servizi equivalenti. Il ristoratore pagherà solamente una quota fissa mensile e non si ritroverà sorprese in termini di costi. Una soluzione mobile e dinamica, dunque, in grado di andare incontro alle esigenze dei locali che vogliono passare ad una gestione più smart del servizio.

 

“La nostra soluzione sta già avendo successo perché completamente diversa da quanto presente nel mercato. Ad oggi molti locali l’hanno già sperimentata positivamente – spiega Roberto Benetton, fondatore di No Gravity – la sponsorizzazione degli eventi, ad esempio, è una delle attività di marketing più diffuse tra i locali di ristorazione. Il costo però si alza di anno in anno e il rendimento cala. Con la nostra soluzione arriva una notifica push ai diretti interessati, a costo zero, che permette di ottenere risultati decine di volte superiori ai metodi tradizionali. Inoltre non applichiamo una fee sugli ordini, ma un canone fisso mensile. In questo modo è più chiaro al ristoratore quello che sarà il costo finale. L’attenzione al cliente sarà fondamentale nel futuro di questo settore – conclude Benetton – con i prezzi destinati ad aumentare, la cura del dettaglio e la qualità trasmessa saranno fattori chiave per il successo. Quello della ristorazione è un settore che è in continuo cambiamento, in ritardo rispetto ad altri settori sotto il punto di vista tecnologico, ma che in fretta sta recuperando il passo. Il nostro progetto punta a dare una spinta in questa direzione”. 

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO

La startup NO GRAVITY nasce a Treviso nel 2020 con l’obiettivo di portare l’expertise del mondo mobile a disposizione del mondo e-commerce e comunicazione. Nel 2021 il primo successo grazie all’applicazione Postalmarket, dove riesce a unire un lato estremamente tecnologico della realtà aumentata al catalogo cartaceo dello storico brand. Nel 2022 realizza un prodotto con tecnologia Try-ON (realtà aumentata applicata al riconoscimento facciale) utilizzato oggi da grandi brand del settore make-up, che permette all’utente di visualizzare se stesso con prodotti di cosmesi prima di procedere all’acquisto. Ora con il lancio di una nuova soluzione per la gestione dei ristoranti, No Gravity punta a sbarcare a pieno titolo nel settore dei servizi per la ristorazione. Per informazioni www.no-gravity.it

Tessuto e Toscana si vestono di oro e bronzo: ecco i modelli natalizi di termoarredo sostenibile firmati Maarmo

Per Natale l’azienda di Villotta di Chions lancia sul mercato le due nuove versioni dei suoi pannelli riscaldanti in polvere di marmo. Nella nuova veste “GOLD” e “BRONZE” i due modelli di punta della gamma MAARMO diventano oggetti ancora più di arredo. Pezzato: “Non solo design e colori, ma termoarredi sostenibili e ad impatto zero: consentono un risparmio del 20% dei consumi”.

 

In casa MAARMO, azienda produttrice di termoarredi di design situata a Villotta di Chions (PN), per Natale arrivano due novità. I modelli TOSCANA e TESSUTO si vestono di oro e bronzo, portando una carica di luce, colore e calore nelle case degli appassionati di design ed ampliando così la proposta della gamma di pannelli radianti sostenibili composti a partire da polveri di marmo riciclate.

La prima novità natalizia si chiama TESSUTO, un termoarredo dall’aspetto morbido che alla vista sembra un drappo appeso alla parete. Nella serie speciale “Gold” e “Bronze” è in grado di ravvivare e portare morbidezza in qualsiasi ambiente. Il pannello, disponibile in varie misure, è in grado di riscaldare l’ambiente trasformandolo anche nell’aspetto estetico, rendendolo un luogo accogliente dal sapore familiare con delle nuove note di calda luminosità.

Più ruvido e selvaggio invece l’altro modello denominato TOSCANA. In apparenza il pannello ricorda la superficie di una roccia creando nell’ambiente circostante un’atmosfera assolutamente wild. Anche questo pannello è disponibile nelle serie speciale “Gold” e “Bronze”, creata proprio in occasione delle festività natalizie. Adatto per dare all’ambiente un tocco di natura, rendendolo un po’ più rustico, illuminato al tempo stesso dai riflessi ambrati che si rincorrono lungo la superficie.

Per arrivare alle due tonalità, Gold e Bronze, è stato fatto un accurato lavoro di ricerca di laboratorio, al fine di raggiungere un obiettivo particolare. Ottenere un colore ad alto impatto visivo, senza perdere però la naturalità del tono.

Entrambi i pannelli riscaldanti sono disponibili nelle tre versioni ad alimentazione elettrica, ad acqua ed ibrida. Con questo tipo di termoarredo estremamente performante si può arrivare a risparmiare fino al 20% di energia a parità di utilizzo rispetto ai radiatori tradizionali. “Questi termoarredi inoltre sono prodotti ad impatto quasi zero, dato che non è prevista nessuna fase di cottura in forno al momento della realizzazione, ma solamente 3 o 4 giorni di dolce stagionatura a temperatura controllata di 30 gradi – spiega Gianpaolo Pezzato, responsabile commerciale di Maarmo – questo permette di abbattere la quantità di CO2 generata nel processo di produzione dei pannelli. Inoltre a fine vita sono riciclabili al 100%, dato che sono scomponibili e siamo in grado di riutilizzare l’intero materiale con cui sono fatti per produrre nuovi modelli”.

Tessuto e Toscana sono gli ultimi 2 modelli di una vasta gamma di pannelli riscaldanti prodotti da Maarmo. Sono disponibili in 6 diversi formati di grandezza. Per la versione elettrica le dimensioni oscillano tra i 300x1100x70 cm fino a 550x1800x70 cm. La potenza nominale invece, in base alla grandezza del pannello, va dai 350 ai 1400 W. Nella versione ad acqua le dimensioni sono le stesse, mentre la potenza oscilla tra i 300 e 1200 W in base al formato. Il peso per entrambi i modelli è compreso tra i 19 e i 59 kg. I pannelli sono regolabili digitalmente con tecnologia domotica per garantire un perfetto funzionamento.

Sono presenti nei principali showroom di arredobagno d’Italia. Per informazioni scrivere a info@maarmo.com

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

LA STORIA DI MAARMO Maarmo nasce nel 2017 e realizza termoarredi e scaldasalviette con processi produttivi improntati a riciclo e sostenibilità. La sede produttiva dell’impresa da settembre 2021 si trova a Villotta di Chions (PN). Una divisione ricerca e sviluppo opera a Vittorio Veneto (TV). Il 2021 ha visto il rafforzamento della compagine societaria, con l’ingresso di nuovi imprenditori sia dell’area pordenonese (Alain Bottos, Stefano Mascarin e Andrea Del Ben), che dell’area trevigiana (Marco Caliandro e Gianpaolo Pezzato), per sostenere il progetto di crescita e sviluppo in Italia e nei mercati esteri. Ad oggi l’azienda impiega 7 persone, oltre ad alcuni fornitori artigiani esterni, ed ha avviato collaborazioni con architetti e designer di tutta la Penisola. Maarmo punta sulla sostenibilità come valore fondante dell’intera attività produttiva. La materia prima utilizzata per i radiatori è ricavata infatti dagli scarti di marmo. Tutti i termoarredi, sia la versione elettrica che ad acqua, a fine vita, una volta tolti gli elementi strutturali riscaldanti (ad esempio il rame o le resistenze elettriche) possono essere rimacinati per rientrare nel ciclo produttivo. In questo senso Maarmo agisce creando flussi circolari di materia, capaci di rigenerarsi. Inoltre, essendo tutti i processi produttivi eseguiti a basse temperature, le quantità di energia usate sono minime. Per chiudere il ciclo green, per ogni radiatore venduto l’azienda pianta un albero. Per maggior informazioni www.maarmo.com

IL PROCESSO PRODUTTIVO DI MAARMO Maarmo come materia prima riutilizza e ricicla gli scarti della lavorazione del marmo, recuperati grazie ad un certosino lavoro di selezione nelle cave dell’area veronese. La formula ha permesso di generare una linea di termoarredi di design, che non necessita di una fase di cottura, ma di una dolce fase di stagionatura, che a seconda delle stagioni dura dalle quarantotto alle settantadue ore Si passa poi alla verniciatura, realizzata esclusivamente con vernici a base d’acqua. Il processo produttivo parte dalle polveri di marmo di scarto. Vengono lavorate come fossero farine di grano. All’interno di grandi impastatrici, vengono miscelate ad acqua e altri additivi naturali. Ne deriva un prodotto semiliquido somigliante a yogurt. Questo viene steso manualmente su dei pannelli e all’interno di esso vengono posate le canalette per il passaggio dell’acqua calda (termoarredo idronico) oppure le resistenze elettriche (termoarredo elettrico). Una volta composto, il termoarredo viene fatto stagionare, per una completa solidificazione del materiale. Non avviene nessuna fase di cottura dunque, ma solo una lenta stagionatura in un’apposita stanza mantenuta a temperatura costante durante l’inverno. D’estate invece la stagionatura avviene all’aria aperta, senza alcun dispendio energetico. Una volta stagionato, il termoarredo viene poi verniciato utilizzando esclusivamente vernici a base d’acqua ed è così pronto per la consegna al cliente. Materia prima riciclata, basso utilizzo di energia e componenti naturali: sono questi gli elementi “green” che contraddistinguono la produzione di questi termoarredi.

LE IDEE DEI GIOVANI ILLUMINANO L’ULTIMO APPUNTAMENTO DELLA TREVISO CREATIVITY WEEK 2022

La sesta edizione della Treviso Creativity Week chiude con una cascata di idee protagoniste nella finalissima del Premio “PensoFUTURO 2022”, svoltasi al Teatro Accademico di Castelfranco Veneto. 5 le idee vincitrici realizzate da studenti di Treviso, Mestre, Verona e Schio, tutti under 18. Il premio speciale del pubblico ad uno studente di Busto Arsizio. Gianpaolo Pezzato: “I giovani hanno posto l’attenzione sul tema della sostenibilità e della tutela dell’ambiente, la grande sfida della nostra epoca”. 

 

300 idee raccolte, con partecipazione delle scuole da tutta Italia, 3 hackatones di preparazione con le scuole superiori dell’ITC Riccati Luzzati-Liceo Scientifico Da Vinci-Liceo Artistico, 15 finalisti con tanta carica ed energia. Questi gli ingredienti dell’ultimo appuntamento della Treviso Creativity Week 2022 sul palco del Teatro Accademico di Castelfranco Veneto. Questa splendida cornice ha ospitato qualche giorno fa la finalissima del concorso di idee “PensoFUTURO 2022”. Di fronte alla nutrita giuria composta dai partner i 15 finalisti under 18 hanno raccontato le loro idee di futuro. Tra tutte queste idee 5 sono state quelle premiate dalla giuria. 5 progetti vincitori, di seguito raccontati.

“Train CITY” di Valentino Wang, studente del secondo anno dell’istituto Aleardo Aleardi – International School of Verona. Si tratta di un progetto per una città sostenibile realizzata attorno ad una rotaia ovale su cui transitano in circolazione mezzi elettrici. Una città vicina ad un fiume che alimenta una centrale idroelettrica. Sui tetti delle case, in gran parte grattacieli, e sui treni, pannelli solari integrano la disponibilità di energia. La città è larga 4 chilometri ed è lunga 10 chilometri, è percorribile anche a piedi o in bici. Numerose le aree verdi, tutte circondate da percorsi ciclo pedonali. 

“Dad-Meta” di Hiba Benmbark dell’ISS “Andrea Gritti” di Mestre.  L’idea vede come principale strumento l’utilizzo del Metaverso e di visori VR, dispositivi potenti, indipendenti e comodi, per realizzare didattica a distanza interattiva. I visori VR permettono l’accesso al mondo virtuale, dove la Dad avrà la possibilità di coinvolgere gli studenti in una nuova forma. Con la DAD-META gli studenti sono interconnessi tra di loro, vivono in una realtà dove non esistono vincoli di immaginazione. Una nuova evoluzione del mondo della didattica a distanza, che sfrutta al meglio tutte le potenzialità del Metaverso. Il progetto ha ottenuto anche il premio speciale AIM.

“We Find” di Pietro Baban, Giovanni Brocco, Enrico Busato del Liceo Scientifico “L. Da Vinci” di Treviso. Si tratta di una piattaforma in grado di creare team di lavoro eterogenei, composti da giovani intraprendenti e da lavoratori competenti con esperienza. We find è in grado di creare queste cellule di lavoro, componendole a partire dalle candidature dei lavoratori singoli e mettendo insieme dei gruppi in grado di crescere attraverso il lavoro di squadra. Il progetto ha anche vinto il Premio speciale Maarmo.

“Our energy” di Zulian Erica, Rossato Linda, Rossi Andrea, Poggio Vittorio, Scandiuzzi Lorenzo dell’ITC Riccati-Luzzati di Treviso. Un progetto di valorizzazione di spazi abbandonati (ospedali, caserme o capannoni), per la produzione di energia rinnovabile, rendendoli partecipi di un futuro più sostenibile. 32 mila capannoni inutilizzati sono presenti solo fra Padova e Treviso. Un patrimonio che vale circa 4 miliardi di euro. Paragonabile a 278 campi da calcio. Su queste aree l’idea è di realizzare dei parchi di produzione energie rinnovabile, fotovoltaico ad esempio. Il progetto ha ottenuto anche i premi speciali Ascotrade e First Job.

“La rinascita della plastica” della 4BMa dell’Istituto Professionale Statale G.B. Garbin di Schio (VI). Il progetto prevede di realizzare libri in plastica riciclata. L’idea è sia un modo di dare un futuro migliore alle nuove generazioni riducendo la plastica nell’ambiente sia la creazione di un “giocattolo” nuovo ed evitando l’abbattimento di piante per ottenere la carta.

A questi progetti vincitori si aggiungono il trevigiano Nicholas Pezzuto studente dell’istituto tecnico Sansovino di Oderzo, che ha vinto il Premio speciale Labomar, con un progetto di riorganizzazione aziendale in cui al centro vi è il benessere del lavoratore. Scopo perseguito pensando ad alcuni punti fondamentali: introduzione di parametri di reale meritocrazia nello stabilire le posizioni lavorative, formazione reale e appassionata per i nuovi arrivati, cura dell’ambiente di lavoro e possibilità di valorizzazione delle peculiarità di ciascuna persona.

Infine, il Premio speciale assegnato con la votazione del pubblico direttamente nella serata è andato a Marco Agrello, arrivato da Busto Arsizio, provincia di Varese, per partecipare alla finalissima.  Il suo progetto PEE (Piano Efficientamento Energetico), è una sorta di programma nazionale per il risparmio energetico, la riconversione a fonti rinnovabili e un miglioramento nella gestione delle risorse energetiche. 

“I giovani hanno sottolineato l’importanza e la centralità della questione della sostenibilità e della tutela dell’ambiente – spiega Gianpaolo Pezzato organizzatore dell’iniziativa – e dall’altro lato hanno marcato ancora una volta la necessità che i senior ascoltino le nuove generazioni, portatrici di innovazione in tutti gli ambiti, anche nel settore produttivo”. È stata l’occasione per un bilancio dell’edizione 2022 della TCW: i riscontri ed il coinvolgimento di scuole e imprese ci danno soddisfazione ma c’è da fare di più e per il 2023 vogliamo alzare il tiro e l’asticella.

 

CHI SIAMO:

La Treviso Creativity Week è promossa da Innovation Future School, Associazione fondata nel 2017 per creare un ponte tra ragazzi ed imprese perché è solo insieme a loro che possiamo costruire il futuro. Coinvolgiamo gli studenti delle scuole superiori ed Università di tutta Italia in percorsi di educazione alla creatività e alla diversità in cui con il supporto di imprenditori e professionisti lavorano sulle proprie competenze trasversali. 

La TCW2022 può contare sul patrocinio di Regione Veneto, Provincia di Treviso, Camera di Commercio di Treviso – Belluno, Città di Treviso, Comune di Castelfranco Veneto, IUSVE – Istituto Universitario Salesiano Venezia, CNA Treviso. 

CAORLE. SPIAGGIA DI FALCONERA PLASTIC FREE, I VOLONTARI AL LAVORO

Avrà luogo a Caorle il prossimo Clean Up dell’Associazione Plastic Free. L’evento si terrà sabato 17 dicembre alle 14:30 ed avrà luogo lungo la spiaggia di Falconera.

Promossa dalla Consulta dei Giovani con il patrocinio del Consorzio di Promozione Turistica Caorle e Venezia Orientale, è stata fissata per sabato 17 dicembre, con ritrovo alle ore 14:30 presso il Porto di Falconera, la prossima raccolta della plastica appoggiata dall’Associazione Plastic Free.

L’iniziativa ha lo scopo di sensibilizzare sempre più verso il problema dell’abbandono di rifiuti, che vanno spesso ad inquinare i nostri mari e le nostre spiagge. L’idea è nata dalla neo costituita Consulta dei Giovani del Comune di Caorle ed ha trovato l’immediato entusiasmo della referente di Plastic Free Irene Zambusi, facente anch’essa parte della Consulta.

Al termine dell’evento ci sarà un momento conviviale tra i presenti e, particolare non da poco, sarà data la possibilità ad ogni singolo partecipante di ottenere un ingresso gratuito comprensivo di consumazione ad una serata a scelta tra quelle ancora disponibili dell’evento “Caorle Street winter edition” (esclusa la data del 31/12) che è in corso presso il PalaExpoMar. Questo omaggio verrà consegnato direttamente al termine della raccolta.

“Ci auguriamo di vedere moltissime persone, in particolare i giovani della nostra Città, all’iniziativa in programma sabato 17 dicembre. Il problema della plastica che finisce in natura impatta in maniera disastrosa sull’ambiente e sugli animali. Un segnale di reale attenzione al problema deve partire in primis da noi giovani” ha dichiarato il Presidente della Consulta dei Giovani di Caorle Gianmarco Montino.

Per partecipare è obbligatoria l’iscrizione mediante il seguente link https://www.plasticfreeonlus.it/eventi/3013/17-dic-caorle