NASCE E-SSENCE, LA PRIMA STARTUP PER IL BOAT SHARING ELETTRICO

Barche che si guidano senza patente, elettriche e sbloccabili via app, come fosse una bici affittata in una città. E-ssence si presenta a Monaco il prossimo 24-25 settembre, prenotazioni sold out per i primi week end. I fondatori: “Soluzione ideale per visitare i parchi naturali”. Un mercato da 60 milioni di euro in Italia

 

Basta il cellulare. Si cerca nella mappa dell’app la barca più vicina. Ci si avvicina, si sblocca il timone con un click. E poi si naviga, liberamente, senza patente nautica. Ma soprattutto senza inquinare: sono barche elettriche. Nasce in Italia il primo boat sharing elettrico completamente on line, un modello che in Europa esiste solo in Olanda. Il prossimo appuntamento pubblico di presentazione del progetto è fissato al 24-25 settembre allo Yacht Club di Monaco, per la terza edizione della fiera “Smart and Sustainable Marina”.

È questo in sintesi il progetto di E-ssence, ideato da Michele Lauriola, 33enne originario di Manfredonia e ora residente a Montebelluna, nel Trevigiano e Leonardo Caiazza, 34enne originario di Parma e ora residente a Forte dei Marmi (Lucca). Sono due giovani imprenditori che hanno elaborato la loro idea all’interno della Bologna Business School dove, nel 2023, hanno conseguito un MBA in green energy e sustainable business. La loro iniziativa è stata oggetto di due programmi di incubazione: il BigBo di Pixel e Banca Sella e il Nowtilus, il sea innovation hub ligure.

Adesso è ora di presentare il progetto. “Annunciamo l’arrivo della web App, a breve sarà disponibile la versione mobile”, spiegano i due. “Il nostro sistema è completamente automatizzato. Si sblocca la barca, si naviga anche con l’assistenza di un virtual skipper che suggerisce itinerari e mete da visitare, poi si ormeggia e si blocca ma non prima di aver messo in carica la barca. Questo è l’unico obbligo per l’utente”.

La start up, che ha sviluppato sia il software che l’hardware per la gestione delle procedure, ha iniziato l’attività con due barche, prodotte dal cantiere svedese Nimbus: una è ormeggiata nel porto di Mirabello a La Spezia e la seconda è data in licenza ad un operatore sul Lago di Garda, a Lonato del Garda. 

“Le prime settimane di operatività sono andate molto bene: sold out nei week end”, commentano Lauriola e Caiazza. “Ma molte richieste stanno arrivando dalle 22 aree marine protette italiane, ecosistemi fragili da salvaguardare dove muoversi con barche a scoppio danneggia gli equilibri naturali. Lì vorremmo orientare il nostro business”.

Un modello che ben funziona in Austria, in particolare in Carinzia, che è del tutto innovativo in Italia. Sono infatti i primi a proporre un progetto di questo genere, che vede come competitor solo alcune aziende sarde che affittano gommoni a scoppio. A livello europeo, ad Amsterdam ci sono dei sistemi simili che uniscono alta tecnologia e una scelta di trasporto totalmente green. Il business attorno al noleggio di barche elettriche, peraltro, è in crescita. Stando alle ricerche più recenti (Fonte: report Mordor Intelligence), il mercato a livello mondiale dovrebbe salire del 5% da qui al 2027, arrivando a 20 miliardi, quello europeo a 6,5 miliardi nello stesso periodo. In Italia al momento sono “solo” 60 milioni di euro.

“A breve sarà offerta in sharing anche l’attrezzatura per fare snorkelling”, concludono i due founder. “Si tratta di pacchetti con l’indicazione di itinerari e punti di attrazione subacquea. Una nicchia molto interessante perché la silenziosità del motore elettrico non spaventa i pesci ed è possibile ammirarli con più facilità. In più offriamo un servizio meteo e SOS bottom per i casi di emergenza. Attraverso l’app il cliente può geo-localizzare le imbarcazioni, prenotare e sbloccare i natanti. Non solo, a breve vogliamo estendere l’intermodalità, coordinandoci con aziende che affittano biciclette e auto elettriche. E magari espanderci all’estero, ad esempio in Austria o sul lago di Lugano, in Svizzera per partecipare al progetto teso ad aumentare la mobilità sul lago riducendo quella su gomma”.

 

SCHEDA – LE BARCHE DI E-SSENCE

La start up metterà a disposizione in un primo momento le due imbarcazioni della flotta di proprietà, alle quali nei prossimi mesi se ne sommeranno altre grazie a delle convenzioni con i cantieri navali che forniranno  i loro mezzi nei periodi di fermo. Le due barche arrivano dalla Svezia, il cantiere Nimbus. Motori da 30 kW, che essendo sotto i 40 CV si possono usare senza patente. La batteria è da 30 kWh e a una velocità di crociera da 12/13 nodi offre un’autonomia da 3/4 ore. Le imbarcazioni sono lunghe 6.30 metri fuori tutto, per una capienza massima di 6 persone e sono dotate di prendi sole a prua e a poppa, tavolino a scomparsa, impianto audio pro, caricatore usb, computer di bordo e simrad con cartografie. Va precisato che sono ad emissioni zero, ma sono arrivate in Italia trasportate da Tir. In ottica green, E-ssence ha deciso quindi di compensare l’anidride carbonica con una piccola quota dello sharing riservata ad una startup (Seathechange) che pianta peonie.

IL PIZZAIOLO NAPOLETANO CREA LA PIZZA “SAN CIRO” PER I DETENUTI DEL CARCERE DI BRESCIA

Ciro Di Maio è entrato in carcere a Brescia per un corso nel quale ha insegnato ai detenuti a far la pizza con le orecchie. A breve la consegna dei diplomi, in quell’occasione proporrà la pizza che unisce Sud e Nord d’Italia: provola di Caserta, porchetta del Lazio e melanzane “casalinghe”. L’obiettivo è solidale. “La ristorazione ha bisogno di lavoratori, vogliamo aiutare chi vuole crearsi una seconda opportunità”

 

Ciro Di Maio, nato nel 1990 a Frattamaggiore, in provincia di Napoli, è un giovane pizzaiolo. Nel 2015 ha deciso di cercare nuove opportunità trasferendosi in Lombardia. Così è cominciata l’avventura di “San Ciro”, la sua pizzeria a Brescia. Il nome del locale è un omaggio ai nonni di Ciro, sia dal lato materno che paterno, figure fondamentali nella sua vita. Suo padre, in particolare, ha dedicato il suo tempo al volontariato e all’aiuto dei giovani tossicodipendenti, collaborando con una comunità per offrire loro una possibilità di uscire dalla droga e ricostruire una vita migliore.

Ciro si considera oggi un privilegiato e ha deciso di offrire ai meno fortunati la possibilità di trovare lavoro. Nei primi mesi dell’anno, infatti, Ciro ha insegnato l’arte della pizza ai detenuti del carcere Canton Mombello di Brescia, grazie a un progetto sviluppato in collaborazione con Luisa Ravagnani, garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Brescia, e sostenuto dalla direttrice del carcere, Francesca Paola Lucrezi. 

Per alcuni mesi, il pizzaiolo è stato in carcere due volte a settimana, conducendo lezioni teoriche e pratiche sulla preparazione della pizza. Dall’importanza del sale alla temperatura dei forni, passando per i segreti dell’impasto e del pomodoro. Sette detenuti, accusati di reati minori e quindi destinati a scontare un breve periodo di detenzione, hanno partecipato alle lezioni, quaranta ore di un corso professionale.

La giusta conclusione sarà un evento che si terrà dopo l’estate e nel quale Ciro presenterà la pizza che ha pensato come “regalo” agli (ex) detenuti.

“Presenterò ufficialmente “San Ciro”, una pizza che rappresenta per me l’unione tra Nord e Sud d’Italia, tra la mia vecchia vita e quella nuova, e per un certo verso anche una sintesi tra errori che portano in carcere e l’impegno che poi genera una nuova vita”, dice Ciro. “Sarà una pizza semplice, fatta con le orecchie come piace a me: la pizza va fatta a mano e non può essere rotonda, i pomodori devono essere a pezzettoni. Avrà tre prodotti che uniscono l’Italia: la provola affumicata di Caserta, la porchetta di Ariccia Igp del Lazio e delle melanzane messe sott’olio. Quest’ultimo ingrediente è quello che rappresenta per me la casa, sono infatti preparate tutte a mano da mia mamma, mi piace però condividerle con tutti”.

Questa sarà la pizza che Ciro preparerà insieme ai detenuti in autunno, durante la cerimonia di consegna degli attestati. Il suo obiettivo a medio termine è quello di creare una sorta di consorzio di pizzaioli che, come lui, vogliano dare una chance a chi ha commesso errori e, contemporaneamente, colmare le posizioni ancora vacanti. “Lancio un appello ai miei colleghi del settore della ristorazione”, conclude Ciro. “Vorrei fondare un’associazione di persone disposte ad aiutare gli ex detenuti a reinserirsi professionalmente. In un periodo in cui mancano lavoratori, questo è un modello positivo per tutti”.

 

LA RICETTA DELLA PIZZA SAN CIRO

 

IMPASTO: In una zuppiera versare il sale; setacciarvi la farina e versare lo zucchero. Aggiungere anche il lievito. Versare l’acqua e l’olio e mescolare. Coprire con pellicola e far riposare.  Impastare l’impasto così ottenuto su un’asse spolverato di semola.  Mettere l’impasto in una grande ciotola, coprire con pellicola trasparente e poi con alluminio per tenere l’impasto al buio e far riposare in frigorifero per una giornata (24 ore circa). La pizza va tirata a mano, deve avere le orecchie, non può essere un circolo perfetto.

MELANZANE SOTT’OLIO Adagiate le melanzane in un colino e cospargetele con sale. Lasciatele riposare per circa 15 minuti, così da farle perdere parte dell’acqua in eccesso. In una pentola, versate l’acqua e l’aceto e portate il tutto a bollore. Strizzate le melanzane per bene, aiutandovi con un canovaccio se necessario, e poi immergetele nell’acqua e aceto bollente. Aggiungete peperoncino, aglio e rosmarino alle melanzane e cuocete. Scolate. Trasferite le melanzane tiepide in barattoli di vetro da 500 ml. Coprite le melanzane con olio extravergine d’oliva. Trasferite i barattoli con le melanzane in una pentola con acqua fredda, in modo che siano coperti fino al tappo, e portate il tutto a bollore. Lasciate bollire i barattoli con le melanzane per circa 20 minuti. 

POMODORI DEL TERRITORIO Vanno tagliati a pezzettoni per dare colore e vita alla pizza.

PORCHETTA IGP DI ARICCIA Va messa dopo cottura

PROVOLA AFFUMICATA DI CASERTA 

 

SCHEDA SAN CIRO Ciro Di Maio nasce a Frattamaggiore, un comune del Napoletano, nel 1990. Mamma casalinga, papà dal passato burrascoso. Le sue prime esperienze nel lavoro sono a 14 anni, poi si iscrive all’Alberghiero, ma a 18 anni lascia gli studi e inizia a lavorare.  Nel 2015, la svolta: trova un lavoro da pizzaiolo per una grossa catena in Lombardia, poi riesce a rilevare quella pizzeria assieme a sei soci, infine diventa titolare unico. È così che è iniziata l’avventura “San Ciro”, il suo locale a Brescia (vicino al multisala Oz, in via Sorbanella) che oggi impiega una quindicina di persone ed è noto per la veracità delle sue pizze, ma anche per il suo menù alla carta di alta cucina. Un locale amato perché rappresenta la tradizione napoletana, a partire dagli ingredienti: olio dop, mozzarella di bufala campana dop, pomodorino del Piennolo, ricotta di bufala omogeneizzata e porchetta di Ariccia Igp. Fondamentale è la pasta: ogni giorno viene scelto il livello esatto di idratazione, in base all’umidità di giornata. In menù ha la pizza verace, ma anche il battilocchio, la pizza fatta da un impasto fritto nell’olio bollente e subito servito avvolto in carta paglia. Le pizze sono tutte diverse, sono fatte artigianalmente. Ciro lo ripete spesso. “Mi piace tirare le orecchie alle pizze, ognuna ha il suo carattere e deve mostrarlo, odio le pizze perfettamente rotonde e se c’è più pomodoro da una parte rispetto ad un’altra è perché usiamo pomodori veri”. Molti i vip che lo amano, le pareti del suo ristorante sono piene di fotografie. Tra le altre anche Eva Henger, che è stata a cucinare pizze una sera da lui. Senza dimenticare i giocatori del Brescia Calcio, che quando possono, anche dopo le partite, lo passano a salutare. Ciro ama le iniziative benefiche. Oltre al lavoro in carcere per formare i detenuti a diventar pizzaioli, Ciro si è dedicato anche alla formazione nel Rione Sanità di Napoli, un quartiere che gli ricorda la strada in cui è cresciuto, via Rossini a Frattamaggiore. L’istituto che ha accolto il suo progetto è stato l’Istituto alberghiero D’Este Caracciolo, ha portato a termine delle lezioni online a dei ragazzi che seguono l’indirizzo enogastronomico e l’indirizzo sala e accoglienza.

 

DA MARIO BROS AI NIRVANA, LA STORIA DEGLI ANNI NOVANTA AL COCO BEACH CLUB

Il 13 agosto Brescia diventa capitale italiana dell’amarcord, la nostalgia canaglia di 90 Wonderland invade la discoteca di Lonato del Garda. Ci saranno Mario Bros e i figuranti di Jurassic Park. Gli organizzatori: “Vorremmo sempre vivere in quel decennio”. Attese migliaia di persone, chi vuole può arrivare in barca. 

Il prossimo 13 agosto il Coco Beach Club di Lonato del Garda (in provincia di Brescia) si trasformerà in un tempio degli anni ’90. Lo storico locale, collocato in riva al lago, con tanto di spiaggia caraibica e possibilità di accogliere anche chi arriva in barca, dopo vent’anni di eventi ormai è un punto di riferimento per la movida sul lago. 

Sarà questa la location per uno dei raduni più attesi per chi ama gli anni Novanta. Una location scelta anche perché il management di Coco Beach Club si impegna a preservare l’ambiente naturale circostante, adottando pratiche sostenibili e riducendo l’impatto della struttura, che nasce su un lago frequentato da milioni di turisti ogni anno e per questo sembrerà davvero di essere in vacanza. 

Sarà la location perfetta per assaporare la nostalgia canaglia di quegli anni. Il format “90 Wonderland” sta infatti facendo ballare (e rivivere con nostalgia quei momenti) centinaia di migliaia di persone che partecipano all’ “Oh Yes Summer Tour 2023”, un evento itinerante che si celebrerà in una quarantina tra piazze e discoteche di tutta Italia ed è destinato a far ballare circa duecentomila persone questa estate. 

Il prossimo 12 agosto  l’atmosfera sarà dominata dal format iconico per gli amanti degli anni dei Nirvana e del primo Jovanotti. Sul palco ci saranno anche i figuranti come Spider Man e Mario Bros accompagnati da scenografie, come quella per Jurassik Park, ma anche la presenza di ballerine in stile “BayWatch”, il format televisivo Stranamore per chi cerca l’anima gemella e giganteschi pacchetti di chewing gum Brooklyn (ma anche le Big Bubbles e le gommose Morositas) accompagnati dalle Wonder girls. 

Alla consolle, tutte le hit pop, rock e dance mixate, brani indimenticabili da cantare a squarciagola e i singoli che hanno scalato le classifiche di un decennio glorioso. A completare lo show una serie di effetti speciali e una super video sigla: un’ondata di musica e spettacolo, una festa ricca di animazione, dj, ballerini, personaggi iconografici, gadget, effetti speciali e  video show. 

Anche per questo il 90 Wonderland è il più grande party show anni Novanta d’Italia e quest’anno compie 15 anni. La direzione del team di lavoro è curata da Willy Bergamin, 43enne direttore artistico di Padova, Francesco Ciconte, 37enne product manager calabrese trapiantato nel Vicentino, e Davide Menegazzo, 40enne manager gestionale di Vicenza. 

La loro passione – e la loro comune età – li hanno fatto ideare il format ancora nel 2008. Nel corso degli anni sono riusciti ad organizzare quasi 400 eventi, in media una ventina ad ogni stagione con picchi di una settantina all’anno in tutta Italia prima del periodo del Covid (record che dovrebbe venir migliorato quest’anno). Va precisato che il team organizzativo dei tre propone anche altri due format, uno dedicato agli anni Duemila (il Duemila Wonderland) e l’altro è il fratello minore del decennio precedente, il “It’s 90 Time – Il party anni 90”. Una macchina da divertimento senza pari, capace di gestire circa 150 serate nel corso dell’anno. 

Ma adesso il loro pensiero è tutto concentrato sul nuovo tour, che hanno deciso di ribattezzare “Oh Yes Summer Tour”. “Torniamo a farvi divertire senza inibizioni in tutta Italia con il ciclo di eventi più fresco e positivo di sempre”, conclude Francesco Ciconte, product manager dell’evento. “Il nome del nostro tour di quest’anno nasce dalle emozioni che proviamo quando saliamo sul palco e vediamo il nostro pubblico ballare e divertirsi. Questa è la nostra ispirazione e la nostra motivazione per cercare di creare ogni volta qualcosa di originale e autentico. Continueremo a lavorare duramente per mantenere vivo questo ideale, siamo orgogliosi di far vivere l’unica festa incredibilmente contemporanea che ci riporta in un passato che vorremmo rivivere ogni giorno”.

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

LE HIT CHE SI BALLERANNO Durante il format di “90 Wonderland” si suoneranno  le più belle hit pop, rock e dance anni 90 mixate a raffica,  brani indimenticabili da cantare e i singoli che hanno scalato le classifiche dal 1990 al 2000. Eccone alcune: Green Day Basket Case // Corona The Rhythm Of The Night // Snap Rhythm Is A Dancer // Ice Mc Think About The Way //La Bouche Sweet Dreams // Spin Doctors Two Princes // Datura Yerba Del Diablo // Alexia The Summer Is Crazy// Haddaway What Is Love // Eiffel 65 Blue // Gigi D’agostino L’ Amour Toujours // Vengaboys Boom, Boom, Boom, Boom!! // The Soundlovers Surrender // Aqua Barbie Girl // 883 Hanno Ucciso L’uomo Ragno // The Prodigy Firestarter // Lunapop 50 Special // Captain Hollywood More And More // Mabel Bum Bum // Prezioso & Marvin Tell Me Why // Da Blitz Let Me Be // Dr. Alban It’s My Life // Kim Lukas Let It Be The Night // Robert Miles Children // Take That Back For Good // Red Hot Chili Peppers Californication // Britney Spears Crazy // Gun’s N’ Roses Knockin On Heaven’s Door Ace Of Base All That She Wants // Usura Open Your Mind // Spice Girls Wannabe // Backstreet Boys I Want It That Way // Blur Song 2 // R.E.M. Losing My Religion // Neja Restless // The Chemical Brothers Hey Boy Hey Girl // Modo Einszwei Polizei // Nirvana Smells Like Teen Spirit

FERRAGOSTO A COLORI, A VERONA L’HOLI DEI RECORD

Holi-Il Festival dei colori più famoso d’Italia dopo le prime tappe del Summer Tour 2023 (registrate decine di migliaia di presenze), arriva in Veneto. Il Ferragosto alla Festa grande Santa Viola di Grezzana, nel Veronese. Gli organizzatori: “Dal mare alla montagna, l’Holi porta gioia e divertimento nel periodo delle vacanze, molti i turisti dall’estero per gli eventi”

 

Holi on tour è il festival dei colori, un simbolo di gioia, amore e divertimento genuino che in otto anni di vita ha conquistato oltre mezzo milione di persone in tutta Italia, collezionando sold out ad ogni tappa tra spiagge, parchi e città. Ed è l’unico Holi ad essere entrato nelle sale cinematografiche come protagonista nel film “Forever Young” del regista Fausto Brizzi. Il Summer Tour 2023 battezzato  “Welcome to the land of colors” è partito con successo, inanellando un sold out dopo l’altro, e ora, più carico che mai di musica e favolosi arcobaleni, si è rimesso in viaggio per raggiungere il litorale veneto ed approdare a Caorle e a Jesolo, le spiagge simbolo della movida. E a ferragosto invece ci si diverte al fresco in montagna alla Festa grande Santa Viola di Grezzana, nel veronese. L’Holi dal mare alla montagna accontenta tutti.

In questo inizio di stagione si sono già registrate parecchie decine di migliaia le presenze ai primi eventi, ai quali partecipano, in particolare nelle località vacanziere, anche molti turisti. Dopo le tappe sulle spiagge del litorale veneto, il Tour multicolor “Welcome to the land of colors” si rimette in viaggio verso il veronese, per raggiungere la Festa grande Santa Viola di Grezzana e festeggiare così il ferragosto godendo del fresco della montagna tra concerti, balli e buon cibo sotto un cielo di arcobaleni e gioia. Questa festa si svolge da oltre 40 anni in Lessinia e l’Holi si inserisce perfettamente in questo contesto, perché ne condivide i valori, oltre al divertimento e allo spettacolo, è la solidarietà l’elemento portante della festa veronese.

Per tutte le info e gli aggiornamenti sulle prossime tappe del Summer Tour: www.holitour.it, media partner Radio Piterpan.

La fama del festival è ormai nota a tutti, ma pochi sanno da dove derivi questo format che ha ispirato i due event manager, il trevigiano Fabio Lazzari e il vicentino Marco Bari. Durante la festa indiana denominata “Holi” interi popoli dei villaggi dell’India, Bangladesh, Nepal e Pakistan si lanciano sacchi di polverine colorate e gavettoni per celebrare la rinascita e l’amore e la definitiva sconfitta del male in favore del bene. La ricorrenza cade in primavera ed è portatrice di messaggi positivi universali, di amicizia, fratellanza e amore.

Lazzari e Bari: “Il festival che abbiamo ideato è un veicolo per trasmettere i valori genuini di questa antica ricorrenza e soprattutto per manifestare l’anima solidale che sta alla base di tutto e per la quale abbiamo ideato il festival”. Infatti, ciò che distingue l’Holi il Festival dei colori dagli altri format che lo imitano sull’onda della viralità del fenomeno, è lo scopo solidale. Fin dall’esordio del festival, Lazzari e Bari raccolgono fondi per la Fondazione Fratelli Dimenticati che aiuta i bambini audiolesi di un villaggio in India. La Fondazione Fratelli Dimenticati è una onlus di Cittadella, nel Padovano, che finanzia un progetto a Nandanagar, un villaggio nel Nord-Est dell’India dove nel 2006 è stata istituita la Ferrando School, un istituto che accoglie bambini audiolesi con l’obiettivo di intervenire precocemente nella diagnosi e nella cura della sordità attraverso percorsi terapeutici.

COS’E’ L’HOLI – Holi è tra le più antiche celebrazioni indù della stagione primaverile e coinvolge migliaia di persone dall’India, Bangladesh, Nepal e Pakistan. Conosciuta come la festa dei colori, della gioia, dell’amore e del divertimento, durante i festeggiamenti che durano due giorni, interi villaggi cantano e ballano, lanciandosi polvere colorata e acqua. La festa simboleggia la vittoria del bene sul male, l’arrivo della primavera e l’addio all’inverno. Ma è anche un momento di incontro e di puro divertimento. E’ la giornata in cui si dimenticano i dolori e si perdona. In questa occasione vengono meno anche le rigide strutture sociali: ricchi e poveri, vecchi e giovani, uomini e donne festeggiano e scherzano insieme.

CHE COSA SI FA – Il format consiste nel lanciare in aria polverine colorate e profumate alla fine dei countdown che i vocalist o i dj ritmano dal palco, di solito sono cadenzati uno ogni ora. E si balla e ci si “colora” tutti insieme. Si consiglia di indossare capi di cotone bianchi, le polverine sono naturali e atossiche, sono composte da talco e amido di mais, non contengono nessun metallo pesante, sono 100% eco friendly e si acquistano all’interno dell’area del festival, negli stand ufficiali “Holi”, garanzia della genuinità del prodotto. 

PER CHI E’ – Per tutti. Non ci sono limiti di età per partecipare all’Holi il festival dei colori, è aperto a tutti, grandi e piccini. Unica “regola”: aver voglia di divertirsi tutti insieme pacificamente come vuole lo spirito della festa indiana. 

LA STORIA Holi – Il Festival dei colori nasce alcuni anni fa dalle menti di due event manager veneti, Fabio Lazzari e Marco Bari, i primi a portare in Italia il format. L’Holi on tour si ispira alla tradizionale festa indiana e lo mixa con dj set dall’elettronica al rap. Degli esordi di Padova e Vicenza se n’è parlato molto sul web, con le foto del bacio diventate virali su Facebook e su Instagram.  Poi il format è diventato nazionale. Da Macerata a Bologna, passando per Firenze e Roma fino a Venezia e Trieste, ha toccato tutta Italia, dalle spiagge alle città. Il Festival è stato anche protagonista delle riprese del film “Forever Young” del regista Fausto Brizzi ed il fenomeno del selfie colorato è stato oggetto di studio sociologico. Una vera e propria moda che ha spopolato ovunque e che tappa dopo tappa ha registrato numeri da capogiro: in otto edizioni ha totalizzato oltre 650 mila partecipanti di tutte le età e culture. www.holitour.it

FERRAGOSTO, IL VENETO CAPITALE ITALIANA DEI COLORI CON L’HOLI

Holi-Il Festival dei colori più famoso d’Italia dopo le prime tappe del Summer Tour 2023 (registrate decine di migliaia di presenze), arriva in Veneto sulle spiagge iconiche della movida estiva: il 12 agosto a Caorle e il 13 a Jesolo. Il Ferragosto alla Festa grande Santa Viola di Grezzana, nel Veronese. Gli organizzatori: “Dal mare alla montagna, l’Holi porta gioia e divertimento nel periodo delle vacanze, molti i turisti dall’estero per gli eventi”

 

Holi on tour è il festival dei colori, un simbolo di gioia, amore e divertimento genuino che in otto anni di vita ha conquistato oltre mezzo milione di persone in tutta Italia, collezionando sold out ad ogni tappa tra spiagge, parchi e città. Ed è l’unico Holi ad essere entrato nelle sale cinematografiche come protagonista nel film “Forever Young” del regista Fausto Brizzi. Il Summer Tour 2023 battezzato  “Welcome to the land of colors” è partito con successo, inanellando un sold out dopo l’altro, e ora, più carico che mai di musica e favolosi arcobaleni, si è rimesso in viaggio per raggiungere il litorale veneto ed approdare a Caorle e a Jesolo, le spiagge simbolo della movida. E a ferragosto invece ci si diverte al fresco in montagna alla Festa grande Santa Viola di Grezzana, nel veronese. L’Holi dal mare alla montagna accontenta tutti.

In questo inizio di stagione si sono già registrate parecchie decine di migliaia le presenze ai primi eventi, ai quali partecipano, in particolare nelle località vacanziere, anche molti turisti. 

Sabato 12 agosto al Double Flavor Festival, l’Holi va in scena a Caorle sulla spiaggia della Madonnina, una tappa storica che ha sempre registrato sold out fin dal suo esordio. Gli organizzatori, il trevigiano Fabio Lazzari e il vicentino Marco Bari, affermano: “L’Holi in spiaggia è da sempre uno spettacolo mozzafiato. Si balla in riva al mare immersi tra mille colori dell’arcobaleno. Un’emozione unica ad alto impatto scenografico adatto a tutti, grandi e piccini”. Dalle ore 15 alle 19:30 si balla coi piedi sulla sabbia dorata tra le note della selezione musicale di deejay Andrea Martini, Bruce Blayne e Edoardo Pontecorvi, alternati dai famosi countdown vocali per ritmare i lanci delle polverine colorate.  

E il giorno dopo, un’altra emozionante tappa arcobalenica che colorerà il litorale veneto: domenica 13 agosto, tutti a Jesolo, altra famosa location della movida estiva. L’appuntamento è sulla spiaggia di Piazza Brescia, dalle ore 15 fino a mezzanotte il popolo degli holi lovers potrà vivere la magia del festival dei colori tra le sue note di gioia e spensieratezza per un divertimento senza fine. Foto spettacolari assicurate. L’evento è in collaborazione con King’s Club, Lobby Agency e il Comune di Jesolo. 

E poi il Tour “Welcome to the land of colors” si rimette in viaggio verso il veronese, per raggiungere la Festa grande Santa Viola di Grezzana e festeggiare così il ferragosto godendo del fresco della montagna tra concerti, balli e buon cibo sotto un cielo multicolorato. Questa festa si svolge da oltre 40 anni in Lessinia e l’Holi si inserisce perfettamente in questo contesto, perché ne condivide i valori, oltre al divertimento e allo spettacolo, è la solidarietà l’elemento portante della festa veronese.

Per tutte le info e gli aggiornamenti sulle prossime tappe del Summer Tour: www.holitour.it, media partner Radio Piterpan.

La fama del festival è ormai nota a tutti, ma pochi sanno da dove derivi questo format che ha ispirato i due event manager, il trevigiano Fabio Lazzari e il vicentino Marco Bari. Durante la festa indiana denominata “Holi” interi popoli dei villaggi dell’India, Bangladesh, Nepal e Pakistan si lanciano sacchi di polverine colorate e gavettoni per celebrare la rinascita e l’amore e la definitiva sconfitta del male in favore del bene. La ricorrenza cade in primavera ed è portatrice di messaggi positivi universali, di amicizia, fratellanza e amore.

Lazzari e Bari: “Il festival che abbiamo ideato è un veicolo per trasmettere i valori genuini di questa antica ricorrenza e soprattutto per manifestare l’anima solidale che sta alla base di tutto e per la quale abbiamo ideato il festival”. Infatti, ciò che distingue l’Holi il Festival dei colori dagli altri format che lo imitano sull’onda della viralità del fenomeno, è lo scopo solidale. Fin dall’esordio del festival, Lazzari e Bari raccolgono fondi per la Fondazione Fratelli Dimenticati che aiuta i bambini audiolesi di un villaggio in India. La Fondazione Fratelli Dimenticati è una onlus di Cittadella, nel Padovano, che finanzia un progetto a Nandanagar, un villaggio nel Nord-Est dell’India dove nel 2006 è stata istituita la Ferrando School, un istituto che accoglie bambini audiolesi con l’obiettivo di intervenire precocemente nella diagnosi e nella cura della sordità attraverso percorsi terapeutici.

COS’E’ L’HOLI – Holi è tra le più antiche celebrazioni indù della stagione primaverile e coinvolge migliaia di persone dall’India, Bangladesh, Nepal e Pakistan. Conosciuta come la festa dei colori, della gioia, dell’amore e del divertimento, durante i festeggiamenti che durano due giorni, interi villaggi cantano e ballano, lanciandosi polvere colorata e acqua. La festa simboleggia la vittoria del bene sul male, l’arrivo della primavera e l’addio all’inverno. Ma è anche un momento di incontro e di puro divertimento. E’ la giornata in cui si dimenticano i dolori e si perdona. In questa occasione vengono meno anche le rigide strutture sociali: ricchi e poveri, vecchi e giovani, uomini e donne festeggiano e scherzano insieme.

CHE COSA SI FA – Il format consiste nel lanciare in aria polverine colorate e profumate alla fine dei countdown che i vocalist o i dj ritmano dal palco, di solito sono cadenzati uno ogni ora. E si balla e ci si “colora” tutti insieme. Si consiglia di indossare capi di cotone bianchi, le polverine sono naturali e atossiche, sono composte da talco e amido di mais, non contengono nessun metallo pesante, sono 100% eco friendly e si acquistano all’interno dell’area del festival, negli stand ufficiali “Holi”, garanzia della genuinità del prodotto. 

PER CHI E’ – Per tutti. Non ci sono limiti di età per partecipare all’Holi il festival dei colori, è aperto a tutti, grandi e piccini. Unica “regola”: aver voglia di divertirsi tutti insieme pacificamente come vuole lo spirito della festa indiana. 

LA STORIA Holi – Il Festival dei colori nasce alcuni anni fa dalle menti di due event manager veneti, Fabio Lazzari e Marco Bari, i primi a portare in Italia il format. L’Holi on tour si ispira alla tradizionale festa indiana e lo mixa con dj set dall’elettronica al rap. Degli esordi di Padova e Vicenza se n’è parlato molto sul web, con le foto del bacio diventate virali su Facebook e su Instagram.  Poi il format è diventato nazionale. Da Macerata a Bologna, passando per Firenze e Roma fino a Venezia e Trieste, ha toccato tutta Italia, dalle spiagge alle città. Il Festival è stato anche protagonista delle riprese del film “Forever Young” del regista Fausto Brizzi ed il fenomeno del selfie colorato è stato oggetto di studio sociologico. Una vera e propria moda che ha spopolato ovunque e che tappa dopo tappa ha registrato numeri da capogiro: in otto edizioni ha totalizzato oltre 650 mila partecipanti di tutte le età e culture. www.holitour.it

INVASIONE ANNI NOVANTA, PADOVA CAPITALE ITALIANA DELL’AMARCORD

Nostalgia canaglia: Jurassic Park e Baywatch, ma anche Spider Man, Mario Bros e i pacchetti delle gommose Morositas il prossimo 11 agosto a Villa Barbieri a Padova. Balleranno due generazioni. Sarà un raduno popolare di chi ha amato quegli anni magici, il format è noto in tutta Italia (150 eventi) ed è stato ideato da un padovano e due vicentini

Villa Barbieri è una dimora storica risalente a metà Ottocento dei fratelli Barbieri, fondatori del celebre Aperol; dal 1994 è il locale di riferimento della night life veneta. Oggi Villa Barbieri è diventato il giardino danzante di Padova e propone, prima dei balli sfrenati in pista, un servizio di ristorazione che va dal menù “à la carte” alla classica pizza italiana. 

L’atmosfera del prossimo 11 agosto a Villa Barbieri sarà invasa dai figuranti di 90 Wonderland, la pista da ballo sarà pervasa da un’iconica celebrazione degli anni ’90, con il ritmo travolgente dei Green Day e dei Backstreet Boys che farà ballare tutti i presenti. Sul palco, l’incredibile spettacolo vedrà esibirsi Spider-Man e Mario Bros accompagnati da scenografie evocative tratte da Jurassic Park. Non mancheranno le sensazionali ballerine in stile “Baywatch” e l’indimenticabile programma televisivo “Stranamore”, dedicato a chi cerca l’anima gemella. Gli enormi pacchetti di chewing gum Brooklyn saranno protagonisti accanto alle affascinanti Wonder girls.

La data padovana peraltro è molto attesa dal team di lavoro che ha ideato 90 Wonderland, evento che viene portato in circa 150 locali durante l’anno. La direzione è infatti veneta, ed è composta da Willy Bergamin, 43enne direttore artistico di Padova (che quindi gioca in casa durante l’evento a Villa Barbieri), Francesco Ciconte, 37enne product manager calabrese trapiantato nel Vicentino, e Davide Menegazzo, 40enne manager gestionale di Vicenza.

Sarà una serata dedicata alla nostalgia canaglia quella che si svolgerà nella suggestiva location veneta, per rivivere la storica decade della musica. Alle console, un mix esplosivo di successi pop, rock e dance, brani che hanno dominato le classifiche durante l’epoca d’oro della musica. Ogni canzone inviterà i presenti a cantare a squarciagola e a rivivere i ricordi più emozionanti. Lo spettacolo sarà completato da effetti speciali e una super video sigla, promettendo un’esperienza di musica e spettacolo senza precedenti.

Il format “Oh Yes Summer Tour 2023” che sarà proposto nel Padovano è un festival itinerante che toccherà circa quaranta piazze e discoteche in tutta Italia, attirando circa duecentomila persone desiderose di ballare e divertirsi. L’evento è capace di unire due diverse generazioni che, per una notte, vogliono rievocare una decade storica di grandi successi musicali.

La mente degli organizzatori è focalizzata sull’entusiasmare il pubblico durante il nuovo tour. Francesco Ciconte, product manager dell’evento, afferma con entusiasmo: “Torniamo in giro per tutta l’Italia per farvi divertire senza inibizioni con il ciclo di eventi più fresco e positivo di sempre. L’energia del pubblico sul palco è la loro fonte di ispirazione e motivazione per creare sempre qualcosa di autentico e originale. L’obiettivo è mantenere viva questa visione e offrire un evento contemporaneo che riesca a riportare il pubblico in un passato che vorrebbero rivivere ogni giorno”.

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

INGRESSO SERATA 11 AGOSTO

Venerdì 11 agosto a Villa Barbieri arriva 90 Wonderland, il più grande party anni ‘90 d’Italia. Modalità d’accesso al locale: uomo 15€ con drink, donna 10€ con drink. Prezzi per la cena: pizzeria 20€ a persona (ingresso pizza e bibita); ristorante 30€ a persona (con due portate a scelta dal menù).

90 WONDERLAND – LA STORIA 90 Wonderland è il più grande party show anni Novanta d’Italia, un format che quest’anno compie 15 anni. La direzione del team di lavoro è curata da Willy Bergamin, 43enne direttore artistico di Padova, Francesco Ciconte, 37enne product manager calabrese trapiantato nel Vicentino, e Davide Menegazzo, 40enne manager gestionale di Vicenza. La loro passione – e la loro comune età – li hanno fatto ideare il format ancora nel 2008. Nel corso degli anni sono riusciti ad organizzare quasi 400 eventi, in media una ventina ad ogni stagione con picchi di una settantina all’anno in tutta Italia prima del periodo del Covid (record che dovrebbe venir migliorato quest’anno). Va precisato che il team organizzativo dei tre propone anche altri due format, uno dedicato agli anni Duemila (il Duemila Wonderland) e l’altro è il fratello minore del decennio precedente, il “It’s 90 Time – Il party anni 90”. Una macchina da divertimento senza pari, capace di gestire circa 150 serate nel corso dell’anno. 

LE HIT CHE SI BALLERANNO Durante il format di “90 Wonderland” si suoneranno le più belle hit pop, rock e dance anni 90 mixate a raffica,  brani indimenticabili da cantare e i singoli che hanno scalato le classifiche dal 1990 al 2000. Eccone alcune: Green Day Basket Case // Corona The Rhythm Of The Night // Snap Rhythm Is A Dancer // Ice Mc Think About The Way //La Bouche Sweet Dreams // Spin Doctors Two Princes // Datura Yerba Del Diablo // Alexia The Summer Is Crazy// Haddaway What Is Love // Eiffel 65 Blue // Gigi D’agostino L’ Amour Toujours // Vengaboys Boom, Boom, Boom, Boom!! // The Soundlovers Surrender // Aqua Barbie Girl // 883 Hanno Ucciso L’uomo Ragno // The Prodigy Firestarter // Lunapop 50 Special // Captain Hollywood More And More // Mabel Bum Bum // Prezioso & Marvin Tell Me Why // Da Blitz Let Me Be // Dr. Alban It’s My Life // Kim Lukas Let It Be The Night // Robert Miles Children // Take That Back For Good // Red Hot Chili Peppers Californication // Britney Spears Crazy // Gun’s N’ Roses Knockin On Heaven’s Door Ace Of Base All That She Wants // Usura Open Your Mind // Spice Girls Wannabe // Backstreet Boys I Want It That Way // Blur Song 2 // R.E.M. Losing My Religion // Neja Restless // The Chemical Brothers Hey Boy Hey Girl // Modo Einszwei Polizei // Nirvana Smells Like Teen Spirit.

MONDIALI DI ATLETICA, ZINCATA NEL VICENTINO LA COPERTURA DELLO STADIO DI BUDAPEST

Bordignon Group utilizza la vasca più grande d’Europa per le 500 tonnellate delle strutture. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con l’azienda Lanaro Steel Technology, specializzata nella costruzione di strutture architettoniche. Il presidente, Diego Bordignon: “Orgogliosi di rappresentare l’Italia in un momento così importante”

 

La diciannovesima edizione dei campionati del mondo di atletica leggera si terrà a Budapest, in Ungheria, dal 19 al 27 agosto. Tutti gli occhi del mondo saranno puntati sugli atleti e sugli stadi. E ci sarà anche un’anima veneta, precisamente vicentina, in uno dei luoghi iconici della manifestazione: la copertura del tetto e il rivestimento strutturale esterno del nuovissimo National Athletics Centre di Budapest, il nuovo stadio che ospiterà i Mondiali di atletica leggera, sono stati infatti zincate nella vasca più grande d’Europa, nella sede di Zincheria Valbrenta, a Rosà, nel Vicentino, dopo esser stato realizzato da Lanaro, storica carpenteria di Breganze, specializzata in grandi opere. 

Un lavoro enorme, che è consistito nel zincare i connettori dal peso di 7.000 chili l’uno, che serviranno da supporto per la copertura a sbalzo dell’impianto, per un totale di 500 tonnellate di manufatti, poco più del peso di un Boeing 747. Il tutto per uno stadio che sarà in grado di ospitare fino a 40.000 spettatori. 

Entrando nel dettaglio dell’opera, la copertura dello stadio è una tensostruttura ricoperta da una membrana in fibra di vetro, in grado di proteggere gli spettatori dal maltempo o dal sole eccessivo. La sua struttura è concepita secondo il principio della ruota a raggi della bicicletta. Per fornire la rigidità necessaria, inoltre, i cavi sono tenuti separati da una serie di puntoni di acciaio. L’utilizzo di funi in acciaio ad alto rendimento ne riduce ulteriormente il peso complessivo. Questo complesso sistema di funi necessita di particolari connettori per potersi collegare e lavorare tra loro. Tutti pezzi zincati da Bordignon Group.

“Per noi è un grande onore essere presenti all’appuntamento sportivo in rappresentanza della grande capacità italiana nella realizzazione di maxi opere”, dichiara Diego Bordignon, presidente di Zincheria Valbrenta, azienda che ha appena festeggiato il mezzo secolo di storia. “Siamo sempre più convinti che la zincatura sia il trattamento più ecosostenibile ed efficace per rendere eterne strutture come queste, che non avranno più bisogno di manutenzione per la loro futura gestione. Poter metter in mostra il nostro lavoro in un contesto internazionale di questo livello in rappresentanza dell’Italia è motivo di orgoglio”.

Bordignon Group peraltro è nota per la propria abilità nel zincare grandi opere, in questo periodo storico sta ad esempio collaborando in modo attivo per dar vita nuova a molti degli impianti sciistici che saranno utilizzati per le prossime Olimpiadi di Cortina. 

Il Gruppo Bordignon, azienda leader nel settore della zincatura a caldo, ha raggiunto nel 2022 un fatturato consolidato di 52 milioni di euro, in crescita del 19% rispetto al 2021. Stabile l’occupazione: per il gruppo oggi lavorano più di trecento persone. Oggi Bordignon Group detiene cinque società: oltre a Zincheria Valbrenta (Rosà, Vicenza), ci sono Zincheria Seca (Ala, Trento), Zincheria SA (Bucarest, Romania), Zincheria B&B di Montereale Valcellina (Pordenone) e infine l’azienda di trasporti DMW Logistic Srl (Rosà, Vicenza).

 

SCHEDA BORDIGNON GROUP

La storia del Bordignon Group inizia nel 1972 a Rosà, nel Vicentino. In quel periodo venne fondata la Zincheria Valbrenta, nello stesso comune dove oggi c’è l’headquarter delle cinque aziende del gruppo. La sede si estende su un’area di 55.000 metri quadri, con 12.000 metri quadrati di superficie coperta. Nel 1993 il gruppo acquisisce la Zincheria SECA di Ala, in provincia di Trento, un’azienda attiva dal 1980. Nel 2005 viene fondata la DMW Logistic Srl, una società di trasporti dedicata alle attività aziendali del Gruppo. Nel 2012 è stata la volta della Zincheria SA a Bucarest, in Romania, dove il nuovo stabilimento occupa un’area di 25.000 metri quadrati, di cui 5.200 sono dedicati alla linea di produzione. Infine, nel 2020 è stata acquisita la Zincheria B&B, un’azienda nata nel 1983 a Montereale Valcellina, in provincia di Pordenone, con uno sviluppo su un’area di 150.000 metri quadrati, di cui 7.000 sono completamenti coperti. Grazie all’ultima acquisizione, Bordignon Group ha una capacità produttiva, nei quattro impianti, di 14 mila tonnellate al mese di acciaio zincato a caldo, per un totale di 105 mila all’anno. Oggi il gruppo vanta una rete commerciale che copre tutta l’Europa centro-orientale. In tutto, occupa 300 persone: 95 alla Zincheria Valbrenta (Rosà, Vicenza), 75 alla Zincheria Seca (Ala, Trento), 45 alla Zincheria SA (Bucarest, Romania), 80 alla Zincheria B&B di Montereale Valcellina (Pordenone) e 10 alla DMW Logistic Srl (Rosà, Vicenza). Il gruppo è noto soprattutto per la propria sede madre, quella nel Vicentino, dove è operativo l’impianto di zincatura più grande d’Europa, con una portata di 30 tonnellate di peso, capace di contenere il peso di quattro Boeing 747. La vasca dei record misura 16,5 metri in lunghezza, 2,8 in larghezza e 3,4 in profondità e può contenere fino a 1.119 tonnellate di zinco fuso. 

 

SCHEDA LA ZINCATURA VICENTINA ALLO STADIO DI BUDAPEST Il National Athletics Centre di Budapest, il nuovo stadio che ospiterà i Mondiali di atletica leggera, ha una doppia anima vicentina. La copertura è stata realizzata dalla ditta Lanaro di Breganze e la zincatura da Bordignon Group, con headquarter a Rosà. La copertura con cui lo stadio è realizzato è una tensostruttura ricoperta da una membrana in fibra di vetro PTFE, in grado di proteggere gli spettatori dalle varie condizioni atmosferiche. La sua struttura è concepita secondo il principio della ruota a raggi della bicicletta. Seguendo questo schema, un certo numero di funi disposte in simmetria radiale sulla forma circolare dello stadio, dette Radial Upper e Radial Lower (che sono i raggi della ruota), collegano l’anello di compressione tubolare di acciaio esterno, il Compression ring (il cerchione della ruota) con due anelli di tensione interni. L’anello di tensione superiore e l’anello di tensione inferiore detti appunto Upper and Lower Tension Ring, sono tenuti separati da una serie supporti detti Flying masts (insieme che forma il mozzo della ruota). Per fornire la rigidità necessaria, inoltre, i cavi Radial con funzione rispettivamente di cavo portante, quello inferiore, e di cavo stabilizzante, quello superiore, sono tenuti separati da una serie di puntoni di acciaio, mentre per garantire la forma ed il tensionamento della membrana di copertura, necessaria per resistere ai relativi carichi esterni e metereologici, vengono posti tra i radial degli archi secondari di acciaio. L’efficienza di questi schemi strutturali deriva dal fatto che tutti gli elementi lavorano principalmente in tensione/compressione, poiché il tetto fa affidamento sulla rigidità geometrica per resistere ai carichi permanenti più ai carichi variabili applicati esternamente. L’utilizzo di funi in acciaio ad alto rendimento inoltre, ne riduce ulteriormente il peso complessivo. Questo complesso sistema di funi, assieme alla struttura portante esterna del compression ring, dei flying masts, dei puntoni e degli archi, tutti elementi realizzati con profili tubolari a sezione circolare di acciaio zincato a caldo e verniciato, necessita di particolari connettori per potersi collegare e lavorare tra loro, solitamente ottenuti da fusioni specifiche di acciaio, castings. In questo stadio, questi particolari connettori sono stati studiati ed ingegnerizzati per poter essere ricavati da laminati elettrosaldati, soluzione innovativa capace di ridurne l’impatto sui costi e sui tempi di fornitura. L’industrializzazione di questi connettori, quindi, poteva contare su lamiere commerciali di acciaio alto resistenziale in pronta consegna, costruiti e saldati secondo progetto esecutivo e lavorati poi meccanicamente per garantirne le specifiche tolleranze geometriche, infine protetti dalla corrosione tramite trattamento di zincatura a caldo. Presenti nel progetto differenti tipologie e grandezze di connettori, dai radiali, connettori di circa 170 kg che collegano le funi radiali superiori (Radial Upper) ai puntoni e agli archi secondari, ai connettori dell’anello di tensionamento inferiore (Lower Tension Ring), elementi di 5 tonnellate ottenuti dall’unione a piena penetrazione di lamiere fino ai 150 mm di spessore.

PADOVALAND, IL PARCO ACQUATICO DOG FRIENDLY D’ITALIA (COI CHIRINGUITI PER I PADRONI)

Un’area recintata per ogni famigliola col suo pelosetto, ma anche zone relax al ritmo di mojito e americani. Nel torrido caldo di questi giorni è boom di presenze alle piscine padovane che nascono vicino ad un lago da 30 mila metri quadri

 

Le novità per Padovaland quest’anno sono due. La prima è la scelta green di risparmiare sui consumi d’acqua grazie al rifacimento degli impianti secondo la logica di “nessuna goccia vada sprecata”. La seconda è stata la decisione dell’azienda di abbellire e ristrutturare i vari chiringuiti che puntellano gli spazi verdi dell’area piscine, ampliando l’offerta di cocktail e modificando i listini per permettere agli adulti un soggiorno sempre più trendy: adesso l’offerta comprende i più rinomati cocktail internazionali con un servizio gestito da bar tender professionali.

È l’ingrediente che mancava ad un parco acquatico che già lo scorso anno aveva attirato l’attenzione nazionale per essere il primo ad aver adottato delle politiche dog friendly grazie ad una nuova attrazione che ha fatto impazzire gli amanti degli amici a quattro zampe: la “Dog Area”. Questa innovativa zona, dedicata agli amici pelosetti, si è rivelata una delle attrattive più gettonate in queste prime settimane di apertura estiva.

La “Dog Area” non è una semplice area sgambamento, ma si compone di box privati e recintati, divisi uno dall’altro, ciascuno con una superficie di 16 metri quadri, come una piccola stanza. Spazi amati dalle famiglie, che vanno regolarmente sold out nei fine settimana, integrati in una zona fronte lago dove decine di ombrelloni creano uno spazio fresco dove rilassarsi senza perdere di vista il proprio pelosetto. 

All’interno di ogni box, gli ospiti trovano due sdraio per gli adulti, un ombrellone, uno sdradietto per l’amico peloso, due ciotole e una doccetta ad uso esclusivo. Queste aree private possono essere prenotate per l’intera giornata e si trovano in riva al suggestivo lago naturale di 30.000 metri quadri di Padovaland, dove i cani possono fare il bagno se lo desiderano. L’idea di creare queste aree private è stata ispirata dalla moglie di Johnny Pozzi, titolare di Padovaland, che non si separa mai dal suo amato cagnolino. 

“La stagione estiva è ormai entrata nel vivo”, spiega Pozzi. “Dopo un giugno fresco, il caldo di questi giorni sta portando i padovani e i residenti nelle province limitrofe al nostro parco per trovare un po’ di sollievo. Il restyling delle attrazioni e delle aree di balneazione ha ricevuto un’accoglienza entusiasta da parte dei visitatori. Durante i fine settimana, il parco è completamente esaurito, con numerose famiglie che si godono le attrazioni offerte. Segnaliamo poi che abbiamo sempre più richieste da parte di tour operator stranieri che inseriscono un giorno di fresco da noi all’interno dei programmi per visitare Padova e le splendide città venete limitrofe”.

I 50.000 metri quadrati del parco acquatico di Padovaland ospitano oltre 20 scivoli, la piscina ad onde più grande d’Italia e molte altre attrazioni e divertimenti. Durante il restyling, gli scivoli sono stati completamente rinnovati, sono stati installati ombrelloni in paglia al posto di quelli in tela e sono state ammodernate le aree destinate agli ospiti. Per ulteriori informazioni, è possibile visitare il sito www.parcopadovaland.it.

 

Approfondimento su Padovaland

Nel 1989 Enrico Pozzi fondò Padovaland, uno dei primi parchi acquatici in Italia, che attualmente è gestito da suo figlio Johnny. All’epoca, il parco rappresentava una novità assoluta, tanto che gli scivoli e le attrazioni vennero importati dalla Spagna, poiché in Italia non venivano ancora realizzati. Nel corso degli anni, il parco si è ingrandito ed è diventato un moderno parco acquatico di 50.000 metri quadri, con un grande lago al centro e numerose attrazioni. Di recente, molte delle aree riservate agli ospiti sono state ristrutturate e gli scivoli sono stati ridipinti. All’interno del parco si trovano cinque grandi strutture scivolanti per adulti, tra cui il kamikaze (dal quale si può scivolare verso l’acqua), la Treccia (la discesa più veloce del parco, composta da quattro tubi completamente chiusi che si intrecciano), la “Pista Blanda” (uno scivolo con 4 corsie affiancate, ideale per sfidare gli amici) e il “Twin Slide” (due semplici tubi neri per una veloce scivolata al buio, dedicata ai più piccoli). Oltre agli scivoli, ci sono molte altre attrazioni, come i gommoni con cui è possibile interagire durante la discesa, il pallone con corde per arrampicarsi su una grande palla gonfiabile mentre l’acqua cade dall’alto, la piscina con onde artificiali più grande d’Italia, gli idromassaggi per momenti di relax. La zona acquatica per i bambini più piccoli è particolarmente apprezzata, con una piscina dedicata che parte da zero e arriva a una profondità di 70 centimetri, dotata di un castello con arrampicate, tre scivoli, un fungo con acqua dall’alto e la mini pista blanda e il mini toboga. Padovaland ha inoltre stretto importanti partnership, come quella con Aliper, che offre ai clienti la possibilità di ottenere ingressi agevolati o gratuiti mediante la raccolta di punti spesa presso i 90 punti vendita del marchio. Un’altra partnership significativa è quella con Radio Padova, che trasmette in diretta dal parco e regala ingressi omaggio agli ascoltatori. Un’attenzione particolare è stata dedicata ai protocolli di sicurezza, con regolari interventi di manutenzione su tutte le attrazioni e gli scivoli, senza dimenticare l’attenzione al green con scelte strategiche per il riciclo e il risparmio idrico. Sono state inoltre adottate misure di sanificazione continua per garantire un ambiente igienico, compresa la pulizia dei servizi igienici, delle aree comuni, delle sdraio, delle attrezzature, delle attrazioni e delle zone food & beverage.

VARESE CAPITALE ITALIANA DELL’AMARCORD, ARRIVA 90 WONDERLAND

Jurassic Park e Baywatch, ma anche Spider Man, Mario Bros e i pacchetti delle gommose Morositas il prossimo 29 luglio allo Shed Summer. Il format di intrattenimento farà ballare due generazioni con le hit anni Novanta, dai Rem ai The Chemical Brothers. Sarà un raduno popolare di chi ha amato quegli anni magici

Shed Club è un dinner & dance dove l’arredamento moderno e i giochi di luce abbinati a pareti in mattoni sono il fiore all’occhiello della location. Una discoteca che offre uno spettacolo unico ed elegante con un mix scenografico di luci, musica e drink sempre all’altezza. Ebbene, è questa la location, all’interno del centro sportivo Island Fun Village, a Busto Arsizio, in provincia di Varese, che per una notte diventerà la capitale d’Italia della nostalgia canaglia per gli anni Novanta. 

L’atmosfera del prossimo 29 luglio allo Shed Summer (ingresso 15 euro donna e 18 euro uomo in lista fino alla 1.00; intero: 18 euro donna e 20 euro uomo) sarà pervasa da un’iconica celebrazione degli anni ’90, con il ritmo travolgente dei Green Day e dei Backstreet Boys che farà ballare tutti i presenti. Sul palco, l’incredibile spettacolo vedrà esibirsi Spider-Man e Mario Bros accompagnati da scenografie evocative tratte da Jurassic Park. Non mancheranno le sensazionali ballerine in stile “Baywatch” e l’indimenticabile programma televisivo “Stranamore”, dedicato a chi cerca l’anima gemella. Gli enormi pacchetti di chewing gum Brooklyn saranno protagonisti accanto alle affascinanti Wonder girls.

Alle console, un mix esplosivo di successi pop, rock e dance, con brani che hanno dominato le classifiche durante l’epoca d’oro della musica. Ogni singolo brano sarà un invito a cantare a squarciagola, a rivivere i ricordi più emozionanti. E per completare lo spettacolo, una serie di effetti speciali e una super video sigla garantiranno un’esperienza di musica e spettacolo senza precedenti. Sarà una festa ricca di animazione, DJ, ballerini, personaggi iconici, gadget e sorprendenti effetti visivi.

La suggestiva location lombarda ospiterà dunque il format “90 Wonderland” che sta facendo rivivere con gioiosa nostalgia la storica decade ai propri fan. Quest’anno il claim degli eventi è “Oh Yes Summer Tour 2023”, festival itinerante che si celebrerà in una quarantina tra piazze e discoteche di tutta Italia ed è destinato a far ballare circa duecentomila persone. Un format nostalgico, capace di unire due diverse generazioni che per una notte vogliono rievocare una decade storica. 

La mente degli organizzatori è completamente concentrata sul rendere il più entusiasmante possibile il nuovo tour. “Torniamo in giro per tutta l’Italia per farvi divertire senza inibizioni con il ciclo di eventi più fresco e positivo di sempre”, afferma con entusiasmo Francesco Ciconte, product manager dell’evento. “Il nome del nostro tour è il riflesso delle emozioni che proviamo quando saliamo sul palco e vediamo il pubblico ballare e divertirsi. Questa energia è la nostra fonte di ispirazione e motivazione per cercare sempre di creare qualcosa di autentico e originale. Continueremo a lavorare duramente per mantenere viva questa visione. Siamo orgogliosi di offrire l’unico evento incredibilmente contemporaneo che ci riporta in un passato che vorremmo rivivere ogni giorno”.

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

90 WONDERLAND – LA STORIA 90 Wonderland è il più grande party show anni Novanta d’Italia, un format che quest’anno compie 15 anni. La direzione del team di lavoro è curata da Willy Bergamin, 43enne direttore artistico di Padova, Francesco Ciconte, 37enne product manager calabrese trapiantato nel Vicentino, e Davide Menegazzo, 40enne manager gestionale di Vicenza. La loro passione – e la loro comune età – li hanno fatto ideare il format ancora nel 2008. Nel corso degli anni sono riusciti ad organizzare quasi 400 eventi, in media una ventina ad ogni stagione con picchi di una settantina all’anno in tutta Italia prima del periodo del Covid (record che dovrebbe venir migliorato quest’anno). Va precisato che il team organizzativo dei tre propone anche altri due format, uno dedicato agli anni Duemila (il Duemila Wonderland) e l’altro è il fratello minore del decennio precedente, il “It’s 90 Time – Il party anni 90”. Una macchina da divertimento senza pari, capace di gestire circa 150 serate nel corso dell’anno. 

LE HIT CHE SI BALLERANNO Durante il format di “90 Wonderland” si suoneranno le più belle hit pop, rock e dance anni 90 mixate a raffica,  brani indimenticabili da cantare e i singoli che hanno scalato le classifiche dal 1990 al 2000. Eccone alcune: Green Day Basket Case // Corona The Rhythm Of The Night // Snap Rhythm Is A Dancer // Ice Mc Think About The Way //La Bouche Sweet Dreams // Spin Doctors Two Princes // Datura Yerba Del Diablo // Alexia The Summer Is Crazy// Haddaway What Is Love // Eiffel 65 Blue // Gigi D’agostino L’ Amour Toujours // Vengaboys Boom, Boom, Boom, Boom!! // The Soundlovers Surrender // Aqua Barbie Girl // 883 Hanno Ucciso L’uomo Ragno // The Prodigy Firestarter // Lunapop 50 Special // Captain Hollywood More And More // Mabel Bum Bum // Prezioso & Marvin Tell Me Why // Da Blitz Let Me Be // Dr. Alban It’s My Life // Kim Lukas Let It Be The Night // Robert Miles Children // Take That Back For Good // Red Hot Chili Peppers Californication // Britney Spears Crazy // Gun’s N’ Roses Knockin On Heaven’s Door Ace Of Base All That She Wants // Usura Open Your Mind // Spice Girls Wannabe // Backstreet Boys I Want It That Way // Blur Song 2 // R.E.M. Losing My Religion // Neja Restless // The Chemical Brothers Hey Boy Hey Girl // Modo Einszwei Polizei // Nirvana Smells Like Teen Spirit.

RESHORING NEL FASHION, CRESCONO I DUE HUB DI BRACCHI

Logistica per la moda, boom di lavorazioni nelle due sedi di Verona e Padova: qui Bracchi movimenta (e stira) milioni di capi di abbigliamento delle grandi griffe. Il ceo, Umberto Ferretti: “Il trend: le aziende della moda tornano in Italia confermando l’inversione di tendenza dall’era della delocalizzazione”. La strategia dei nuovi investimenti

 

Bracchi, la multinazionale della logistica con headquarters nel Bergamasco, sta crescendo nel settore del fashion sull’onda di un nuovo fenomeno, quello del reshoring. Oggi il dipartimento Fashion di Bracchi lavora con le più note eccellenze Italiane, collezioni che devono essere tutelate dalla sicurezza alla qualità, fino alla segretezza e alla tutela della creatività. Allo stesso tempo, il modello di logistica in outsourcing che Bracchi propone garantisce indipendenza e fornisce un servizio sartoriale, capace di seguire la stagione della moda e le sue esigenze dalla fase iniziale di stiro e ricondizionamento fino alla consegna nei singoli retail a livello europeo. 

Due sono i poli fashion di Bracchi, uno nel Vicentino e uno nel Padovano. 

“La storia di Bracchi nel mondo della logistica fashion è molto lunga, vantiamo trent’anni di esperienza nella gestione delle spedizioni per i top player della moda made in Italy”, spiega il direttore della business unit, Matteo Vaccari. “Negli ultimi anni ci siamo concentrati sullo sviluppo dei servizi collegati alla logistica fashion, un settore storicamente molto difficile per la stagionalità e la manualità necessaria: solo poche aziende riescono a realizzarlo. Un’azienda di moda oggi deve concentrarsi sul suo core business ed affidarsi ai professionisti nel fornire servizi, perché la logistica è una continua ricerca di moderne soluzioni per la gestione di prodotti che hanno esigenze complesse”.

La struttura di Bracchi a Tombolo (nel Padovano) è specializzata nelle attività di stiro, controllo qualità e ricondizionamento. Le attività principali vanno dallo stiro in tutte le sue forme: ferro, manichino, topper e tunnel; il controllo qualità è realizzato a mano. A Tombolo l’azienda ha deciso di investire sempre più in attrezzature all’avanguardia per lo stiro industriale. Così, oggi lo stabilimento ha capacità di gestire oltre 30.000 capi al giorno su un’area di oltre 10.000 metri quadri. L’hub fashion di Bracchi nel corso del 2023 stirerà oltre due milioni di capi. Ma complessivamente i numeri sono maggiori, tra controllo di qualità e logistica siamo a circa 5,5 milioni di capi all’anno. Nei primi cinque mesi del 2023 l’hub di Tombolo ha registrato una crescita dei volumi del 115% sull’anno precedente.

Tecnologia al centro dell’interesse anche del polo logistico Oppeano, in provincia di Verona, dedicato al mondo del fashion e dell’arredo, con specifiche attività rivolte al mondo dell’e-commerce. I numeri sono imponenti: si tratta di oltre 12 milioni di pezzi lavorati e oltre quarantamila referenze gestite.  Su 25.000 metri quadri Bracchi gestisce la logistica integrata di importanti marchi del design made in Italy, qui vi lavorano circa sessanta persone. I tempi di consegna sono ridotti al minimo per rispettare la logica del “just in time” dei negozi, Bracchi li rifornisce a livello europeo. Qui peraltro Bracchi ha installato un innovativo sistema automatico ed elettronico di “pallet scan” per velocizzare le operazioni di misurazione dei colli.

Va precisato che il motivo della crescita di Bracchi nel settore del fashion è da cercarsi in un fenomeno che sta esplodendo in questi mesi, quello del reshoring. A spingere le realtà del tessile abbigliamento verso soluzioni a chilometro zero non è soltanto un problema di costi quanto un’opportunità per consolidare la propria reputazione anche in campo ambientale: la gestione “locale” infatti è vista con sempre maggiore interesse dai consumatori. Ma non solo, sta nascendo il cosiddetto “friend-shoring”, cioè la priorità etica di intessere relazioni di business più forti con Paesi dei quali si ha più fiducia. 

“Molte griffe stanno riportando la produzione in Italia, molte tra quelle più celebri a livello internazionale hanno attivato produzioni in Veneto, dove nel frattempo gli artigiani specializzati nelle lavorazioni conto-terzisti hanno perso la capacità produttiva di qualche anno fa”, conclude l’amministratore delegato di Bracchi, Umberto Ferretti. “Per questo abbiamo deciso di investire nei macchinari di stiratura industriale, ma anche nei relativi impianti di aspirazione: siamo convinti che il mondo della logistica fashion sia ad una svolta epocale, è iniziata l’era del reshoring in tutte le attività di controllo qualità, stiro, imbusto e ricondizionamento dei capi portando a richieste di lavorazioni mai viste prima. Si tratta di attività con necessità di competenze molto elevate che nel corso degli ultimi 20 anni in Italia sono state via via disperse ma che siamo riusciti a recuperare con percorsi di formazione molto stringenti”.

 

SCHEDA AZIENDALE – BRACCHI

Bracchi viene fondata nel 1928 come azienda di trasporto locale. Negli anni ha ampliato la sua presenza affermandosi come realtà di rilievo prima a livello nazionale e poi, con l’ampliamento del proprio network logistico e i primi investimenti nel trasporto marittimo e aereo, in Europa e nel mondo. L’espansione della propria flotta mezzi ed i progetti di logistica integrata e in outsourcing hanno permesso all’azienda di imporsi in settori di nicchia altamente strategici, in cui è leader europeo da oltre 40 anni. All’headquarter di Fara Gera d’Adda (in provincia di Bergamo), dove vengono coordinate tutte le operazioni a livello nazionale ed europeo, si sono presto aggiunte le filiali estere di Bracchi con sede a Lublin in Polonia, Levice e Kostolné Kračany in Slovacchia, dedicati alla logistica e alla distribuzione di ascensori e consumer goods nell’Est Europa, e di Ettenheim in Germania: un polo logistico di 44.000 metri quadri di superficie coperta, dotato delle tecnologie più avanzate e in una posizione strategica per la gestione del traffico europeo. Il 2018 segna un nuovo importante traguardo: l’acquisizione di Bas Group, realtà storica di Bassano del Grappa, nel Vicentino, formata da quattro aziende di trasporti e logistica specializzate nei più vari settori, dal food al beverage, dal fashion all’e-commerce. Nel 2020 è la volta di Peterlini, azienda con sede in provincia di Parma specializzata nel trasporto tecnico eccezionale fino a 100 tonnellate. Grazie a queste acquisizioni Bracchi consolida la sua leadership ampliando la propria offerta a nuovi business strategici e aree geografiche, operando nei settori industriale, agricolo, ascensoristico, della cosmesi, fashion, food & beverage, e-commerce e retail. Oggi Bracchi lavora su dodici poli logistici e sette filiali regionali per un totale di 350.000 metri quadri di magazzini complessivi, gli occupati sono circa 650 presenti nei diversi stabilimenti, il 35% è donna. Nel 2022 il gruppo ha chiuso con vendite sopra i 189 milioni di euro, in crescita del 19% sul 2021. Per ulteriori informazioni: www.bracchi.it. L’amministratore delegato dal 2020 è Umberto Ferretti.