Nasce “Ncode”, la prima startup in Italia ad usare lo sviluppo No Code per aiutare imprenditori e professionisti a sviluppare competenze e prodotti digitali

Giovani in prima fila nello sviluppo dell’innovazione. Si chiama “Ncode” (www.ncode.it) ed è la prima startup in Italia che aiuta imprenditori e professionisti a sviluppare nuove competenze per trasformare le idee in prodotti digitali senza utilizzare linguaggi di programmazione.

 

(19-05-2021)

Milano – Una startup italiana, che parte dall’idea che l’innovazione digitale sia la chiave per superare la crisi. È stata fondata a Milano da due giovani under 30, che accomunati dalla passione per il digitale, mettono a sistema creatività, talento e conoscenze: Lorenzo Lodigiani Giuseppe Stranieri. La loro idea si è poi trasformata a fine 2020 in startup grazie all’advisory di Rainmakers, uno dei venture accelerator più attivi nel mondo dell’innovazione italiano, ed oggi esce fuori dalla sua fase “stealth” durante la quale ha affinato la sua offerta e il suo business model.  

Cos’è il “No Code”?
«Le piattaforme di sviluppo senza codice sono mezzi di creazione molto potenti attraverso cui pressoché chiunque tramite semplici interfacce grafiche ha la possibilità di sviluppare applicativi con cui esprimere la propria creatività ed estro imprenditoriale» spiega Lorenzo Lodigiani, CEO di Ncode. «Chiunque voglia creare un prodotto digitale, qualunque esso sia (si parla di applicazioni web o native, piattaforme web, gestionali, flussi di lavoro automatici) ma non disponga di competenze tecniche ora può comunque farlo attraverso questi sistemi»

Due importanti aziende di consulenza strategica e di ricerche di mercato, quali Gartner e Forrester, parlano di sviluppo senza codice da ormai diverso tempo, convinte che sarà il denominatore comune della prossima ondata tecnologica e che sarà un vero abilitatore per il mercato. Non solo, Forrester prevede che verranno investiti 21 miliardi di dollari nel mercato “No Code” da qui ad un anno e questo arriverà ad avere un valore di 45,5 miliardi di dollari nel 2025. Gartner scommette sul fatto che entro il 2024 il 65% delle applicazioni sarà creato senza scrivere codice, o comunque scrivendone una quantità minima. Un’affermazione coraggiosa, ma non troppo lontana dalla realtà.

Il No Code al servizio di grandi aziende e startup
Nonostante i pochi mesi di lavoro Ncode, attraverso il suo Lab, ossia la sua digital agency del no code, ha già sviluppato una vasta rete di collaborazioni con i migliori nocoder presenti in Italia e ha proficuamente aiutato numerose startup e PMI a sviluppare il proprio prodotto digitale. Diversi colossi tecnologici stanno investendo su queste tecnologie realizzando le proprie piattaforme di sviluppo no code/ low code: Google con AppSheet, Amazon con HoneyCode, o Microsoft con Power Platform per citarne alcuni.  Ed è proprio con Microsoft che Ncode ha recentemente stretto una partnership per l’utilizzo della loro Power Platfom.  Oltre a Microsoft, Ncode si sta attivamente muovendo per creare relazioni con le principali piattaforme e community di No Code del panorama italiano e internazionale. 

«In Italia il mercato del “No Code” è  appena nato ma ha immense possibilità di sviluppo. Essere abilitati a creare in maniera autonoma applicativi software consentirà a una nuova ondata di creatori di testare i propri progetti imprenditoriali a costo bassissimo» è la convinzione di Giuseppe Stranieri, COO della Startup. «L’impatto sarebbe immenso: diminuzione della disoccupazione giovanile, minor tasso di abbandono o di fallimento per progetti imprenditoriali e una spinta immensa all’innovazione». 

Ncode Academy: l’insegnamento del No Code per i professionisti del futuro
«In Italia esiste una ingente domanda di programmatori in costante crescita anno dopo anno e un’offerta di professionisti ridotta che non sarà mai in grado di soddisfarla» rimarca Francesco Inguscio, CEO di Rainmakers che accelera la neonata startup. «Ncode punta a contribuire a colmare questa lacuna che gli esperti quantificano in ben 150.000 digital job vacanti, lanciando, nel prossimo mese di giugno, la prima No Code Academy in Italia, realtà che mira a formare i nuovi professionisti del settore e ad aiutare a creare alcuni dei digital job mancanti in Italia».

Imprenditori, designer, marketer e studenti avranno l’opportunità di acquisire nuove competenze digitali grazie alla piattaforma di e-learning di Ncode, registrandosi al sito www.ncode.it.

È una nuova sfida da vincere. L’augurio è che i limiti presenti oggi nel mercato siano abbattuti applicando il motto “Impara. Crea. Innova”.


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Ncode – Impara. Crea. Innova. è una startup innovativa fondata a Milano nel 2020 che ha l’obiettivo di democratizzare l’accesso alla creazione di software e abbattere le barriere all’ingresso nel mondo imprenditoriale. Tramite la sua community, prima in Italia sul tema, aiuta a trasformare le idee in prodotti digitali senza utilizzare complessi linguaggi di programmazione.
Ncode mette inoltre a disposizione di startup, PMI e grandi aziende, i migliori nocoder Italiani in grado di sviluppare soluzioni digitali adeguate alle esigenze delle varie realtà.
Per raggiungere il suo obiettivo sta lanciando Ncode Academy con l’ambizione di formare i nocoder del futuro.
Ncode collabora con le aziende internazionali più all’avanguardia del settore No Code tra cui Microsoft, Airtable, Bubble, Landbot e Integromat.

Esce “7 shot per creatori di business”, il nuovo libro di Enrico Pisani per superare le paure e diventare imprenditori evoluti e business creator

È ora disponibile il nuovo libro di Enrico Pisani che insegna a “buttare giù come uno shot” le paure e lanciare nuove aziende e start up.

 

(14-05-2021) Verona – Il libro nasce dalla storia personale di un imprenditore seriale, anche se non è certo un’autobiografia. Enrico Pisani ha iniziato la sua carriera come libero professionista nel mondo delle tlc per poi passare ad essere un networker, in cui è riuscito a fare risultati di primo ordine per poi diventare un imprenditore nel mondo delle start up digitali.

“7 shot per creatori di business” è una vera e propria guida, utile per diventare un business creator e “buttare giù” come uno shot tutte le paure e i blocchi che si hanno all’inizio di una carriera da imprenditore evoluto.

Enrico Pisani, in modo brillante e con un linguaggio scorrevole, racconta il proprio percorso imprenditoriale. Il libro, inoltre, introduce il concetto di IMPRENDITORE SERIALE: è imprenditore seriale chi, continuando a fare quello che fa, crea e genera altre forme di ingresso che possano affiancarsi alla sua fonte principale, magari cavalcando trend e costruendo start-up innovative.

Pisani viene da una famiglia di imprenditori ma ha sempre riscontato un problema nelle generazioni precedenti, cioè quello del Monobusiness, che significa concentrarsi su un solo lavoro a causa del contesto che non permetteva quanto permette oggi di poter sfruttare appieno un mondo ricco di opportunità imprenditoriali. Questa guida serve a scoprire come diventare un imprenditore seriale evoluto, come muoversi nel mercato di oggi, e come abbandonare un Monobusiness o uno stipendio fisso per raggiungere i sogni imprenditoriali più ambiziosi.   


Quali sono i 7 shot per nuovi business creator?   
Mandare giù uno shottino non è facile soprattutto per chi non è abituato a bere, ecco perché anche per l’imprenditore che non è abituato a rischiare o che non ha mai iniziato a creare il proprio business sarà dura mandare giù questi problemi.  Il libro è per tutti quelli che almeno una volta nella vita hanno detto ( o si sono sentiti dire) queste frasi: Mi mancano i capitali, Non ho tempo, Non voglio correre rischi, Non conosco le persone giuste, Non so concretamente che fare,  Non ho le competenze, È troppo tardi, non so se è il momento adatto


Questo libro parla a tutti quegli imprenditori che non sanno ancora di esserlo e che hanno paura di fare il primo passo. Secondo Pisani ci sono un sacco di buone idee ancora da mettere in pratica perché molti hanno paura di fallire.  Pisani si rivolge a tutti titolari di impresa, liberi professionisti che hanno sue stesse esigenze all’inizio della carriera e che vedevano i loro sogni arenati in una SRL o una Partita Iva in fase di stallo, perché spera che possano trovare in lui e nel suo modo di lavorare una sorta di mentore, una sorta di guida o semplicemente un esempio da seguire.  

Anche io sono stato giovane, impaurito, senza soldi da investire e con tante idee ma credo che se avessi avuto questo libro nelle mani, avrei iniziato a fare business molto prima e senza troppe preoccupazioni. […]Vorrei davvero poter vedere meno persone disilluse, e più persone animate dai loro sogni, magari questo libro e tutto il materiale gratuito che continuo a produrre sul mio blog pisanienrico.com , riuscirà a “risvegliare” qualcuno, questo sarebbe bellissimo.” spiega l’autore.



Enrico Pisani
Enrico Pisani è un creatore di business veronese. Basterebbe questa frase per descriverlo ma è giusto dare qualche informazione in più. È un imprenditore innamorato dell’innovazione, del digital e che non si tira mai indietro intraprendendo sempre nuove sfide. Tra le sfide più importanti, c’è sicuramente quella di aver fondato diverse start up che ora gestisce. Solo per citarne alcune, oggi Enrico Pisani è amministratore di Thrive X, startup innovativa che si occupa di sviluppare Intelligenza Artificiale finalizzata al Marketing e che solo dopo 6 mesi dalla sua apertura è stata valutata 1 milione di euro, socio fondatore di CostSaver, Associate founder di Stream of Cash, prima e unica realtà di riferimento per monetizzare con Twitch e Socio, consigliere della società sportiva a responsabilità limitata di Kik Crossfit che ha già aperto due palestre di crossfit.

ANDY WARHOL IN MOSTRA A CHIOGGIA CON OLTRE 50 OPERE

Il primo giugno inaugura la mostra “Andy Warhol: an american artist” presso il Museo Civico della Laguna Sud.

Il curatore Matteo Vanzan: “Raccontiamo la rivoluzione del genio di Pittsburgh attraverso un percorso espositivo di oltre 50 opere”. Fino al 12 settembre.


L’Assessorato alla Cultura del Comune di Chioggia, in collaborazione con l’agenzia MV Eventi di Vicenza, presenta la mostra “Andy Warhol: an american artist” che si terrà presso il Museo Civico della Laguna Sud dal 01 giugno al 12 settembre 2021.
La mostra, curata da Matteo Vanzan, racconta la rivoluzione del genio di Pittsburgh attraverso un percorso espositivo di oltre 50 opere che andranno ad inserirsi all’interno della collezione del Museo, creando un intreccio sensoriale tra cultura materiale e arte contemporanea.

“Chioggia Città d’Arte vede all’interno del Museo Civico della Laguna Sud un allestimento temporaneo diffuso, per coniugare la bellezza del patrimonio locale con l’opportunità di promuoverlo in chiave anche turistica” afferma il Sindaco Alessandro Ferro, “La nostra Città, che da sempre è laboratorio per artisti di richiamo con le sue caratteristiche calli, coreagrafici ponti e canali celebra la Pop Art di Andy Warhol che, in quanto strumento di trasmissione di messaggi, potrà essere colta dai residenti per riscoprire le radici con il territorio e dai visitatori per ammirare le tante meraviglie, tra cui mercati del pesce, canali su cui si specchiano case e palazzi, spiagge e molto altro ancora, partendo proprio dal suo Museo. Questa mostra rappresenta un contributo importante per tutti, nell’intento che sperimentare modalità innovative di fruizione museale contribuisca a creare una nuova consapevolezza e coscienza collettiva di rispetto e valorizzazione dei luoghi della cultura cittadina.”

“Attraverso l’allestimento di “Andy Warhol: an american artist”, prosegue l’Assessore alla Cultura Isabella Penzo, “si dà vita ad un’opportunità di fruizione dell’arte irripetibile nello spazio e nel tempo. Non si è pensato di far trovare, a chi visita, un doppio percorso culturale e nemmeno di allestire un padiglione esclusivo per la Pop Art del suo genio fondatore, le delimitazioni avrebbero segnato confini, mentre le differenze vengono a confluire in un’unica chiave di lettura: la rappresentazione della realtà. L’espressione della contemporaneità in Andy Warhol con la Pop Art trova il suo legame con la narrazione della storia di una Città, delle sue tradizioni, su cui poggia l’ancora attuale centralità del mondo della pesca e dei pescatori, che il museo sapientemente racconta.
La visita al Museo è al tempo stesso visita alla mostra, un percorso di eccezionale capacità attrattiva per tutti, in questo periodo, in cui investire nell’offerta culturale risulta tanto complesso per via della pandemia, quanto significativo di un voler guardare oltre.”

“Andy Warhol” racconta il curatore della mostra Matteo Vanzan “fu l’artista determinante nella rinascita artistica della seconda metà del Novecento: cambiò il concetto stesso di arte sovvertendo l’estetica di un’intera generazione. Attraverso l’esposizione, tra le altre, delle celebri opere dedicate a Marilyn Monroe, Mao Zedong, Flowers, Dollari, Campbell’s Soup e Interviews racconteremo la storia intensa di un mondo fatto di comunicazione e genialità, business e consumismo nel ruolo centrale di una Factory divenuta punto catalizzatore dell’establishment artistico americano. Warhol, infatti, non rappresenta solamente la superstar del mondo dell’arte e del mercato che tutti conosciamo, ma è l’immagine di un uomo dal volto sensibile e timido che si è trasformato in uno sperimentatore dalle esplosive capacità comunicative.”

Nato il 6 Agosto 1928 a Pittsburgh da immigrati cecoslovacchi e morto il 22 febbraio 1987 a New York, Andy Warhol ha fatto della provocazione e dell’ironia il suo modus operandi, creando una vera e propria filosofia, fatta di aforismi e cortometraggi, “pronta all’uso”. Una genialità costruita attorno al concetto di un artista trasformato in una macchina di riproduzione seriale, costantemente affascinato dalla ripetizione ossessiva di un’azione, apparentemente fine a se stessa.
L’artista popular per eccellenza lavora con film, fotografie, serigrafie, grafiche, fumetti, oggetti pronti all’uso di duchampiana memoria; Warhol non si sporca più le mani alla maniera di Pollock con barattoli di colore e sgocciolamenti anzi, il tocco dell’artista è minimo, assente in molti casi, in quanto gli intenti sono essenzialmente iconici.
Le icone pop-ular trattate non appartengono unicamente alla sfera materiale della collettività, ma anche alle idee, all’immaginario collettivo e allo stereotipo: il fumetto, il dollaro, i personaggi pubblici, le opere famose e inflazionate della storia dell’arte, tutto passa attraverso il filtro warholiano che rivisita mondo e storia in chiave diversa, conferendo all’immagine una magia unica.
È in effetti riduttivo definire Andy Warhol come un semplice pittore; la scoperta della tecnica della blotted line, ossia la linea a macchie d’inchiostro su carta assorbente, fu la rivelazione che cambiò per sempre il concetto di opera originale e di copia. La sua intenzione era infatti quella di essere lui stesso a stampare/serigrafare manualmente tutti i soggetti; le piccole imperfezioni causate da una maggiore o minore pressione della mano e del filtro serigrafico donavano ad ogni soggetto una sua individuale personalità. In un’epoca in cui si producevano migliaia di Zuppe Campbell’s, allo stesso modo di una macchina industriale Warhol si trasforma in fotocopiatore di arte spersonalizzando la creazione artistica e richiamando vistosamente il concetto di ready made che, nel 1917, cambiò definitivamente il concetto di artista nel mondo delle Arti Visive.

Il percorso di mostra” conclude Matteo Vanzan “sarà composto non solo dalle opere d’arte ma anche da una stretta selezione di video, documentari della Factory e da alcuni film dell’artista. Il nostro obiettivo è quello di raccontare l’uomo prima dell’artista, con tutte le sue nevrosi e le sue insicurezze in un corollario di aforismi che, nell’ironia della sua essenza, tracciano inequivocabilmente la personalità di Andy Warhol come entità capace di generare un microcosmo che riassume in sé il clima del anni Sessanta. Una sottocultura fatta di arte, cinema e musica che racchiude i dogmi fondanti di una nuova società di cui Warhol ha rappresentato il massimo interprete.”



La mostra, con biglietto d’ingresso di 4 euro, sarà aperta al pubblico dal 01 giugno al 12 settembre 2021 con i seguenti orari: dal martedì alla domenica 10.00 – 13.00 e 18.00 – 22.00 (sabato e domenica solo su prenotazione al numero di telefono 041-5500911 o alla email: info.prenotazionimuseo@chioggia.org


CONTATTI E PRENOTAZIONI
MUSEO CIVICO DELLA LAGUNA SUD
Campo Guglielmo Marconi, 1
Tel: 041-5500911
Email: info.prenotazionimuseo@chioggia.org
Web: http://museo.chioggia.org/index.php

RIPARTIAMO DAL TEATRO E DAI GIOVANI: 2 spettacoli teatrali questo fine settimana al Teatro Goldoni organizzati dall’Accademia Giuseppe Verdi di Venezia

Sabato 22 maggio alle 18 gli allievi dell’Accademia metteranno in scena “Una bionda in carriera”. Domenica invece alle 16.30 tocca alla “Fabbrica di Cioccolato”.

 

VENEZIA. 2 eventi teatrali per illuminare l’uscita dal tunnel della pandemia. Nonostante l’anno difficilissimo, l’Accademia Giuseppe Verdi di Venezia ha voluto portare in scena propri allievi, bambini e ragazzi, con 2 ambiziosi progetti teatrali. 2 musical preparati in questi mesi di studio, affrontati dai ragazzi con grande impegno e dedizione nonostante le difficoltà dovute alla pandemia. Tra lezioni a singhiozzo, lezioni on line, distanziamento e mascherine. Sono stati scelti per questo motivo due spettacoli leggeri e divertenti, che hanno tenuto vivo l’interesse e la passione dei giovani interpreti per il teatro, il canto e la musica. 

 

Sabato alle 18 al Teatro Goldoni di Venezia ci sarà “Una Bionda in carriera”, spettacolo basato sull’omonimo film diretto da Robert Luketic e liberamente ispirato al musical “Legally Blonde”. In questo spettacolo saranno impegnati i ragazzi del corso di musica avanzato (dai 14 anni in su). Domenica alle 16.30 ancora al Teatro Goldoni tocca invece alla “Fabbrica di cioccolato”, riadattamento del romanzo di Roald Dahl, scritto e pensato appositamente per il lavoro didattico e formativo fatto dai docenti della Verdi sui ragazzi più giovani. 

 

“Crediamo moltissimo nel valore di questo progetto, nell’importanza che ricopre nella crescita armonica della personalità di ogni bambino o ragazzo che si avvicina al teatro attraverso la nostra Accademia – spiega Francesca Seri, presidente dell’Associazione – chi non è cresciuto sognando di trovare uno dei cinque biglietti d’oro leggendo “La fabbrica di cioccolato” di Roald Dahl?”.  Il primo musical è infatti un riadattamento di questo racconto con le musiche originali del maestro Mario Lanaro e i testi di Anna Patanè che da anni crea e supervisiona i libretti su cui si basano tutti gli spettacoli proposti ai corsi. I bambini tra i 9 ed i 12 anni che hanno partecipato a questo percorso di avviamento al musical si esibiranno sul palco per la prima volta come interpreti. Obiettivo dell’Accademia è infatti rendere protagonisti i bambini ed i ragazzi precocemente, per portarli in modo graduale alla comprensione e alla consapevolezza di tutti gli elementi che compongono il magico mondo del teatro musicale. 

 

Il gruppo dei ragazzi del corso avanzato (dai 14 anni in su) si cimenterà invece nel musical di “Una bionda in carriera”. Uno spettacolo che abbatte gli stereotipi della classica bionda senza cervello, dimostrando che con la forza di volontà si può raggiungere qualsiasi obiettivo. Un messaggio che i ragazzi si sono impegnati a trasmettere al meglio. 

 

La scelta di dividere il corso e limitare il numero di iscritti all’Accademia durante l’ultimo anno è stata una conseguenza delle regole imposte per la pandemia. Da questo svantaggio, l’Accademia ha colto la possibilità di approfondire alcuni particolari aspetti performativi. I ragazzi hanno potuto studiare il canto individualmente e con i radiomicrofoni, come anche le tecniche di emissione della voce e la dizione, migliorando la capacità di interpretazione del ruolo cantato. Leggermente penalizzate la danza ed il canto corale, che hanno avuto più restrizioni di altre attività durante quest’interminabile anno. 

 

Ulteriore merito dell’Associazione è stato pensare al futuro, dando vita alla compagnia di teatro amatoriale G. Verdi, con l’obiettivo di portare i ragazzi che sono arrivati ad un buon livello di preparazione a fare delle esperienze performative alternative, anche fuori dal contesto cittadino e dei corsi formativi frequentati sin oggi. Con la speranza che molti di loro non abbandonino la passione e si dedichino al professionismo. I bambini ed i ragazzi sono stati seguiti da un team di docenti, nato dal connubio di tre realtà Venete. Oltre all’Accademia Verdi, anche il Theama Teatro di Vicenza e il CMT Musical Theatre di Verona. Questo è il primo anno in cui le tre realtà di questa importanza collaborano tra loro. Sotto la guida della regista Anna Zago, hanno lavorato su coreografie e staging Ester Mannato e Ilaria Pravato per “la Fabbrica di Cioccolato” e Justine Caenazzo per “La bionda in carriera”. La parte corale è stata preparata, per entrambi gli spettacoli, da Francesca Seri supportata da Veronica Palmarin, Benedetta Spezzamonte e Paolo Notargiacomo. Tutti gli aspetti più tecnici del canto solistico de “La bionda in carriera” sono stati affrontati con Silvia Girotto, che poi insieme a Fabio Slemer ha curato anche l’interpretazione dei ruoli cantati. Numerose le scuole veneziane che hanno colto questa occasione come esperienza di PCTO per i propri alunni. I ragazzi sul palco hanno seguito il progetto dal titolo “Fare teatro – comprendere e interpretare”. I ragazzi del liceo classico invece il progetto “Il Teatro: progettare, comprendere analizzare”. Con attività mirate alla comprensione dei testi originali, all’analisi della messa in scena, alle modalità di base di pubblicizzazione degli eventi teatrali e ad un primo approccio del “dietro le quinte” in teatro.

 

A conclusione di questo percorso andranno in scena i due spettacoli in questo fine settimana. Ulteriori informazioni presso l’Accademia musicale G. Verdi 3474215867 www.scuoladimusicagiuseppeverdi.it o sulla pagina Facebook dell’Accademia.

 

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO

L’Accademia musicale Giuseppe Verdi nasce il 5 novembre del 1994 quando un gruppo di musicisti, dopo aver girato il mondo in tourné ha deciso di fondarla a Venezia. L’accademia ha raggiunto l’anno passato un totale di 650 soci, distribuiti nei diversi corsi e nelle diverse sedi che l’Associazione utilizza in Venezia Centro Storico. Durante l’ultimo quarto di secolo oltre duemila studenti sono stati formati da centinaia di docenti. Oggi le sedi sono cinque, in palazzi meravigliosi a Venezia, la sede principale è a San Marco. I fondatori sono rimasti al timone: Francesca Seri, la presidentessa, peraltro pronipote del Maestro Verdi, ma anche Vincenzo Caggiula, membro del consiglio direttivo. L’Accademia negli anni continua a crescere: oggi propone circa una cinquantina di corsi, che vanno dai saggi di classe di strumento individuale o canto, ai concerti degli allievi più dotati e brillanti, fino alle esibizioni dell’orchestra, dei numerosi ensemble, della corale femminile, per finire spettacoli teatrali che vedono coinvolti fino a cento coristi. Attualmente l’Accademia è convenzionata: con il Conservatorio di Musica “Benedetto Marcello” di Venezia, con TRINITY COLLEGE per le certificazioni musicali in linea con EQF europeo, con il Convitto Nazionale Foscarini per corsi di musica all’interno della scuola. L’Accademia si inserisce nel panorama della didattica musicale rivolta in special modo a tutti coloro che intendono avvicinarsi alla musica fin da giovanissimi. L’Associazione prepara i propri allievi i programmi necessari per eseguire gli esami di ammissione al livello propedeutico e all’alta formazione e di livello pre-accademico, richiesti dai conservatori italiani, nonchè esami di ammissione alle medie musicali e al liceo musicale. Inoltre è Centro autorizzato per rilasciare le certificazioni musicali del TRINITY College of London sia per quanto riguarda ma musica classica che per la musica Rock and Pop. Per tutti i soci l’Associazione arricchisce la propria offerta con numerose attività collettive a prezzi ribassati e con l’organizzazione di eventi e concerti completamente gratuiti sia per chi vi partecipa che per chi vi assiste. L’Associazione produce autonomamente operine di teatro musicale per bambini e ragazzi che nel tempo hanno ottenuto numerosi riconoscimenti. nel 2019 il musical “Cinema Future Show” (soggetto originale) anno 2018 – ha ottenuto il secondo posto al premio nazionale per musical in lingua italiana PRIMO.