REMOTE WORKING E DONNE NELL’ERA DIGITAL, IL COVID NON FERMA LA FORMAZIONE DI FÒREMA A PADOVA

Il lavoro nell’epoca della pandemia è al centro di tre incontri formativi. Il 23 ottobre in cattedra i casi di Corvallis, Xylem e Crispy Bacon per spiegare com’è cambiato il modello di azienda veneta in smart working. Il 29 ottobre a relazionare il campione del rugby Mauro Bergamasco. Il 3 novembre si parla del ruolo delle donne nel mondo del lavoro digitale con Paolo Gubitta

 

Le restrizioni del Covid non fermano la formazione di Fòrema a Padova. Nei prossimi giorni sono fissati tre importanti appuntamenti, che alla luce delle recenti normative saranno tutti gestiti come webinar on line per garantire la sicurezza di relatori e ospiti.

Il primo, “Smart working let’s do it”, è programmato per il 23 ottobre. Nel pieno della pandemia di questa primavera, le aziende hanno dovuto accelerare sul fronte dell’introduzione di modalità di lavoro agile. Fòrema ha riflettuto attorno al tema col progetto “Smart organization per donne, senior e talenti in azienda”, realizzato grazie al contributo della Regione Veneto e al finanziamento del Fondo Sociale Europeo.

“Smart working, work-life balance, nuovi modelli organizzativi, lavoro agile, persone flessibili e competenze dinamiche: sono questi i driver che le aziende oggi devono affrontare con dedizione, il ruolo della struttura HR è sempre più importante”, spiega il direttore di Fòrema, Matteo Sinigaglia. “La nostra idea è quella di supportare l’ufficio hr coinvolgendo donne, lavoratori senior e i cosiddetti millennials a sviluppare le competenze necessarie a queste nuove grandi sfide”.

A guidare la giornata e il racconto degli imprenditori ci sarà Luca Giuman, membro del comitato scientifico Digital Meet, presidente del Cda di Datasoil. In particolare, saranno spiegate le esperienze di tre aziende che durante il lockdown hanno reinventato il loro approccio al lavoro: Corvallis col direttore Daniele Melato è riuscita ad organizzare il “remote working” per circa 1.600 dipendenti, dotando i lavoratori di sistemi all’avanguardia per la gestione dei flussi di lavoro in remoto. Ma ci sarà anche Marco Volpe, co-founder di Crispy Bacon, software house che ha trasformato il suo modello organizzativo completamente in modalità smart ed infine Melissa Sanvido, hr business partner per Xylem, che ha avviato il progetto di smart working, prima dell’emergenza Covid intendendolo come driver per un cambiamento culturale per le persone e per il proprio business.

 

Il 29 ottobre sale in cattedra il campione del rugby Mauro Bergamasco, oggi coach e trainer esperienziale, che parlerà ad una cinquantina di persone per accompagnarle in un percorso di rivisitazione delle competenze più richieste nel mondo del lavoro attuale e del prossimo futuro. Le tecnologie digitali oggi pervadono tanto la vita quotidiana che quella professionale e, benché sembri un passaggio semplice, non lo è: impone infatti cambiamenti nella routine lavorativa delle persone. Per questo Bergamasco insieme ai partecipanti trascorrerà una giornata formativa. “L’obiettivo è quello andare alla ricerca del proprio talento e della propria capacità di adattarsi ai cambiamenti, per questo il percorso di formazione ci condurrà ad una maggiore consapevolezza di sé e dei propri punti di forza”, spiega Roberto Baldo, responsabile delle attività finanziate di Fòrema.

 

Infine, il 3 novembre è in agenda un focus sul ruolo della donna nelle aziende che sempre più si stanno convertendo al digitale: la conciliazione dei tempi tra impegni famigliari e aziendali è la nuova frontiera dello smart working. A tenere le redini del workshop di quattro ore dal titolo “Digital skills for hybrid job” sarà Paolo Gubitta, professore di business organisation e family business dell’Università di Padova. “Il nostro obiettivo è favorire le opportunità di inserimento delle donne all’interno del mondo del lavoro attraverso percorsi di ibridazione delle competenze e trasferimento delle digital skills”, conclude Baldo. “Le attività previste dal progetto affrontano sia tematiche inerenti a figure professionali specifiche, quali il digital HR manager, il controller di gestione 4.0 e l’e-commerce manager, sia tematiche relative a competenze informatico-digitali. Inoltre, sarà possibile accedere ad un percorso di coaching di gruppo”.

 

 

FÒREMA Nata a Padova nel 1983 in seno all’Associazione degli Industriali con l’obiettivo di formare i propri associati, dal 2012 ha iniziato a concentrarsi nella formazione esperienziale applicata allo sviluppo delle persone e alla lean production. Dopo la separazione da Niuko (la Srl costituita nel 2014 da Confindustria Padova e Confindustria Vicenza), completata nel 2019, e il conferimento della società ad Assindustria Venetocentro Servizi (la nuova holding delle partecipazioni di Assindustria Venetocentro), oggi Fòrema si basa sul lavoro di sessanta professionisti, chiamati a proporre e gestire corsi e attività di consulenza con focus su salute, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, ambiente (HSE), sviluppo organizzativo e  metodologia lean nelle smart factory, soft skills e formazione esperienziale, servizi per il lavoro. Fòrema lavora in partenariato con molteplici enti pubblici, in particolare segue progetti per la scuola, gli ITS e l’Università di Padova. Questi sono i numeri che la rendono una delle maggiori società di formazione del sistema Confindustria in Italia: tra il 2017 e il 2019 ha mobilitato oltre 16 milioni di euro per la formazione delle imprese tra Fondimpresa, Fondirigenti, FSE e altri fondi. Solo nel 2019 ha formato 23.000 persone, tra occupati (dagli apprendisti ai manager), soggetti in cerca di lavoro o di ricollocamento (neet, giovani under 30, disoccupati e over 50), personale della pubblica amministrazione e delle scuole. Nel mentre, ha erogato 58.400 ore di formazione a 1.548 aziende, oltre a 50.000 ore di e-learning.

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